
Da semplici giochi di carte con poche regole da ricordare, a vere e proprie storie complesse e intriganti, quello dei giochi da tavolo è un mercato vastissimo, destinato a crescere sempre di più anche grazie ad un aspetto che ha preso sempre più piede, quello dell'unione di questo mondo, prettamente fisico, con quello digitale e tecnologico. Ed ecco quindi che grazie a nuove tecnologie, anche il modo di giocare attorno a un tavolo si sta velocemente trasformando e, tra virgolette, "aggiornando". Nel corso della puntata vediamo quindi alcuni esempi di queste nuove tecnologie e modi di giocare, elencandone i punti di forza, ma anche le criticità e i punti deboli.
Nella sezione delle notizie parliamo di Piracy Shield e dei gravi disservizi che ha provocato a Google Drive, della combinazione di telecamere e IA per verificare la corretta somministrazione dei farmaci e infine di una aggiunta in Google Foto per garantire più trasparenza sulle foto modificate con l’IA.




Brani
• Ecstasy by Rabbit Theft
• Electric by Vaance & Deerock (feat. Robbie Rosen)
Salve a tutti, siete all'ascolto di INSiDER - Dentro la Tecnologia, un podcast di Digital People e io sono il vostro host, Davide Fasoli.
Oggi parleremo di giochi da tavolo, e più in particolare di come la tecnologia li stia digitalizzando e se ha effettivamente senso farlo.
Prima di passare alle notizie che più ci hanno colpito questa settimana, vi ricordo che potete seguirci su Instagram a @dentrolatecnologia, iscrivervi alla newsletter e ascoltare un nuovo episodio ogni sabato mattina su Spotify, Apple Podcasts, YouTube Music oppure direttamente sul nostro sito.
Sabato 19 ottobre, durante l'intervallo della partita di Serie A Milan-Udinese, diversi servizi di Google hanno smesso di funzionare in Italia a causa di un'errata segnalazione effettuata sulla piattaforma antipirateria Piracy Shield.
Nel nodo centrale di Milano è stata infatti bloccata una Content Delivery Network per la distribuzione di contenuti multimediali appartenenti a Google.
Per queste ragioni si sono verificati numerosi disservizi sulla piattaforma di Google Drive, sulla quale per oltre cinque ore non è stato possibile compiere operazioni di download e upload di contenuti.
Il lacunoso funzionamento di Piracy Shield prevede infatti che chiunque lavori per una delle aziende detentrici dei diritti d'autore di un particolare contenuto come la Serie A di calcio, ad esempio, possa segnalare sulla piattaforma un indirizzo IP che ritiene responsabile della distribuzione di contenuti legali, il quale poi verrà bloccato automaticamente da Piracy Shield nel giro di trenta minuti.
Non è ancora chiaro come sia stato commesso l'errore, ma è probabile che qualcuno abbia individuato un indirizzo illegale condiviso su Drive e che abbia effettuato una segnalazione includendo il sottodominio google.com.
Ogni anno a circa 1,2 milioni di persone vengono somministrati erroneamente dei farmaci, spesso causando loro danni anche irreparabili.
Nonostante le continue misure di sicurezza e prevenzione che vengono installate negli ospedali, infatti, può capitare che medici, anestesisti o infermieri, a causa dello stress o della pressione, scambino fiale o utilizzino delle siringhe sbagliate, errori che però potrebbero essere evitati grazie a un sistema di intelligenza artificiale sviluppato dall'Università di Washington.
Il modello di rete neurale, in particolare, è stato addestrato su un set di dati raccolti da 55 giorni di registrazione video, di 13 operatori di anestesiologia e 17 sale operatorie, e nei test effettuati è riuscito a rilevare correttamente il 99,6% degli errori di somministrazione.
L'idea, dunque, è relativamente semplice.
Innanzitutto, bisognerebbe dotare i medici di action cam o body cam, tema di cui abbiamo parlato con Axon, che eseguono le IA di riconoscimento o eventualmente connesse a un server nelle vicinanze per sfruttare una maggiore potenza di calcolo.
Dopodiché, l'IA, analizzando in tempo reale la visuale del medico, può emettere un segnale in caso di errore, avvisando in tempo il medico o l'infermiere.
L'intelligenza artificiale permette di modificare le foto in modo facile, rapido e realistico, sollevando dubbi sulla veridicità delle immagini che vediamo online.
Questo fenomeno mina la nostra fiducia, rendendo difficile distinguere tra immagini autentiche e quelle artificialmente alterate.
Google, consapevole di questi rischi, ha annunciato un nuovo passo verso la trasparenza.
A partire dalla prossima settimana, Google Photo, infatti, indicherà chiaramente quando un'immagine è stata modificata con strumenti di IA, come Magic Editor e Magic Eraser.
Ogni foto ritoccata tramite l'IA, includerà un'etichetta visibile nella sezione delle informazioni dettagliate, sia nell'app che sul web.
Non solo, Google segnalerà anche quando una foto è composta da più immagini, come avviene con le funzioni Pixel Best Take e Add Me, le nuovissime funzionalità in esclusiva per i Pixel di Google.
E anche se queste etichette non garantiscono protezione totale dalla manipolazione, rappresentano un tentativo concreto di aumentare la consapevolezza negli utenti.
Chi di noi non si è trovato almeno una volta nella propria vita a passare una serata in compagnia dei propri amici o familiari, a giocare a uno o più giochi da tavolo? Da semplici giochi di carte con poche regole da ricordare, a vere e proprie storie complesse e intriganti che ci tengono impegnati per ore e ore.
Quello dei giochi da tavolo è infatti un mercato vastissimo destinato a crescere sempre di più nel corso degli anni.
In un mondo in cui i social network hanno reso la comunicazione e le interazioni sempre più vicine e veloci da un certo punto di vista, ma dall'altro quasi completamente virtuali, molte persone e soprattutto molti giovani trovano nei giochi da tavolo e nei giochi di ruolo un'espediente per recuperare quel contatto fisico che per mille motivi è sempre più difficile da trovare, e non solo a causa della tecnologia.
Alcuni di questi giochi sono negli anni diventati iconici come Monopoly, RisiKo o il più moderno Dungeons & Dragons, solo per citarne un paio.
Ma tutto intorno a questo mondo è popolato da migliaia e migliaia di giochi, inediti o varianti di altri giochi, ognuno con le sue regole, le sue particolarità e la sua community di appassionati.
Ma cosa c'entrano i giochi da tavolo con un podcast che parla di tecnologia? Come abbiamo detto poco fa, al centro delle serate passate con i propri amici c'è un contatto più fisico, in cui la sfera digitale viene quasi dimenticata, in favore di carte, pedini o statuette in plastica o altri materiali, tessere in cartone o legno e quant'altro.
Tutti elementi che, e di fatti è così, sono molto distanti da quel mondo tecnologico che solitamente affrontiamo nelle nostre puntate.
Tuttavia, proprio in questa puntata vogliamo approfondire un altro aspetto dei giochi da tavolo o dei giochi di ruolo che negli anni ha preso sempre più piede, ed è quello dell'unione di questo mondo prettamente fisico con il mondo digitale, che come più volte abbiamo ribadito sta ormai toccando ogni aspetto della vita quotidiana.
Ed ecco quindi che grazie a nuove tecnologie anche il modo di giocare attorno a un tavolo si sta velocemente trasformando, e tra virgolette "aggiornando".
Andremo quindi a vedere alcuni esempi di queste nuove tecnologie e modi di giocare, elencandone i punti di forza ma anche le criticità e i punti deboli.
Partiamo sicuramente parlando di quei giochi che, mantenendo completamente la loro componente fisica, inseriscono nella scatola degli elementi più che digitali elettronici.
Pensiamo ad esempio ad alcune versioni di Monopoly, dove al posto delle classiche banconote si utilizzano delle finte carte di credito per potersi scambiare denaro grazie ad una banca elettronica che si occupa di guidare il gioco.
O per portare ad un altro esempio il gioco degli scacchi, di cui vengono vendute versioni più avanzate con scacchiere che si illuminano per guidare le mosse dei giocatori, soprattutto i principianti, o addirittura per permettere di allenarsi in solitaria.
Questo è sicuramente tra i metodi meno invasivi per realizzare dei giochi più contemporanei, mantenendo tuttavia le classiche interazioni fisiche tra i giocatori ed evitando l'utilizzo di smartphone o PC che potrebbero rovinare l'esperienza.
D'altro canto, però, queste componenti, per mantenere più accessibile il prezzo del gioco, vengono realizzate usando materiali e processi produttivi molto economici.
Per questo motivo è più facile che questi sistemi possano rompersi o smettere di funzionare per qualsiasi motivo, rendendo di fatto il gioco inutilizzabile.
Ben diverse sono invece le cosiddette applicazioni di accompagnamento o companion app, installabili solitamente sugli smartphone dei giocatori.
In molti casi queste applicazioni, come dice il nome, sono facoltative e servono per migliorare ulteriormente l'esperienza di gioco, senza però sostituirla.
Alcuni esempi possono essere app molto semplici, come quella del gioco Tainted Grail, che riproducono musiche ambientali come sottofondo, a sistemi leggermente più complessi, come l'app di Plague Inc, che forniscono informazioni sul gioco, sulle pedine, sulle regole e così via.
In altri casi, invece, le app di accompagnamento non solo non sono facoltative, ma sono uno strumento obbligatorio e quindi indispensabile.
Un esempio è Chronicles of Crime, un gioco investigativo che sfrutta proprio l'applicazione per fornire ai giocatori indizi, informazioni, contenuti per far progredire la storia e risolvere il mistero.
Insomma, per giochi come questi, lo smartphone diventa parte integrante dell'esperienza, supportando e amplificando la componente fisica, che rimane comunque fondamentale.
Anche in questo caso, tuttavia, possono emergere dei dubbi.
Questi giochi dove l'app è obbligatoria, infatti, funzionano solo se questa applicazione viene costantemente mantenuta aggiornata e i contenuti proposti rimangono sempre accessibili online.
E se per aziende più affermate può essere più facile investire in questo lavoro di manutenzione, molti utenti faticano a, tra virgolette, "fidarsi" di giochi indipendenti, magari molto interessanti, con il rischio però che, dopo poco tempo, a causa dei mancati aggiornamenti o dell'abbandono del progetto, non si possano più utilizzare.
Per quanto riguarda soprattutto i giochi di ruolo, dove spesso creare l'atmosfera giusta diventa fondamentale per godersi a pieno l'esperienza, invece non è raro imbattersi in tavoli da gioco interattivi.
Anche in questo caso, in commercio ce ne sono di diversi tipi, dei più semplici e più sofisticati.
Tra i più appassionati poi c'è chi se li realizza in casa, per avere la massima personalizzazione possibile.
Ma di cosa si tratta? Nella maggior parte dei casi, questi tavoli da gioco sono, appunto, dei tavoli con integrato un display, che mostra ai giocatori la mappa, le informazioni sui personaggi o lo stato del gioco.
Questa opzione è chiaramente la più basilare, e si può ottenere un risultato simile utilizzando una TV connessa ad un PC o allo smartphone.
Ciò che ne deriva è un'interazione molto più dinamica e personalizzabile, utile soprattutto nei giochi dove le mappe vengono disegnate proprio dai giocatori.
Sfruttando questo lato digitale, infatti, si hanno a disposizione anche animazioni, effetti speciali, cambi di ambientazione o di tema e molto altro, che rendono l'esperienza ancora più interattiva e coinvolgente.
Tra le versioni più sofisticate, invece, troviamo sistemi operativi integrati, che permettono di dimenticare il telefono o il PC, schermi touch per abilitare l'interazione diretta dei giocatori e, tra i più avanzati dei sistemi che sfruttano la tecnologia NFC.
La Near Field Communication, infatti, spesso l'associamo a badge o carte di credito, ma è una tecnologia estremamente versatile che può essere sfruttata in diverse situazioni.
E quella di giochi da tavolo è una di queste.
Dotando le miniature dei personaggi, le pedine o le carte fisiche di tag NFC, il tavolo ne può riconoscere la posizione, le caratteristiche e aggiornare il gioco di conseguenza.
In questo modo si coniuga in maniera perfetta l'esperienza fisica con quella digitale.
Se da una parte, quindi, potenzialmente questi tavoli eliminano un grosso problema dei giochi da tavolo, ossia il loro ingombro, soprattutto quando diventano tanti, dall'altro lato si tratta di tecnologie estremamente costose, anche nell'ordine dei migliaia di euro, e quindi molto poco accessibili, se non a pochissimi appassionati.
Se vogliamo fare un paragone, questa tecnologia può rappresentare quello che l'ebook è stato per i libri cartacei.
Sfruttando la componente digitale, infatti, i tavoli interattivi diventano un portale per una libreria potenzialmente infinita di giochi da tavolo, ma ad un costo ovviamente maggiore.
Finora abbiamo parlato di componenti elettronici, di app di accompagnamento e di tavoli interattivi, spostando l'ago della bilancia sempre più verso il mondo digitale.
A questo punto, quindi, diventa inevitabile parlare della situazione completamente opposta, dove la parte fisica viene eliminata completamente.
Alcuni esempi sono piattaforme come Board Game Arena o Foundry Virtual Tabletop.
Il primo offre accesso a migliaia di giochi da tavolo o di carte, digitalizzati, offrendo la possibilità di accedere online e giocare in diretta con altri utenti.
Il secondo, invece, come dice il nome, fornisce un tavolo da gioco completamente virtuale, sempre online e multiplayer, destinato però ai giochi di ruolo.
Anche in questo caso la componente digitale offre interazioni più ricche di animazioni e ambientazioni, oltre a dare la possibilità, come per i tavoli da gioco interattivi, di accedere a un vastissimo catalogo di giochi online, ma a costi decisamente accessibili rispetto alla controparte fisica.
Tuttavia, qui va fatto un ragionamento importante, chiedendosi perché giochiamo ai giochi da tavolo? Riprendendo il discorso affrontato all'inizio di questa puntata, ciò che più conta in un gioco da tavolo o in un gioco di ruolo molto spesso non è il gioco in sé, che diventa invece un mezzo per raggiungere il vero obiettivo, ossia quello di trascorrere delle serate in compagnia dei propri amici o familiari, interagendo tra di noi e condividendo delle esperienze tangibili.
Ecco quindi che le piattaforme di gioco completamente digitali hanno certamente degli enormi benefici, e sono state preziosissime durante il periodo del Covid, ma dimenticano completamente o quasi la vera essenza del gioco da tavolo.
Ecco quindi che la sfida non diventa più solo digitalizzare questo mondo vastissimo, e spesso sottovalutato, ma creare delle tecnologie, preferibilmente accessibili ad un pubblico quanto più ampio possibile, che riescano a sfruttare le potenzialità offerte da entrambi i mondi, quello fisico e quello digitale.
La tecnologia quindi non deve essere un sostituto delle interazioni fisiche, delle miniature o delle carte da gioco, ma deve integrarsi per arricchire queste esperienze senza però sostituirle.
In questo i tavoli da gioco interattivi forse sono quelli che più si avvicinano a questo obiettivo, ma il loro costo è ancora troppo elevato.
In futuro, e sul mercato ci sono già dei tentativi verso questo senso, si riusciranno sicuramente a sfruttare i visori per la realtà aumentata o virtuale, o tecnologie come i display e-ink.
Ciò che più importa, in fondo, è preservare ciò che rende i giochi da tavolo veramente speciali, ossia la capacità, come abbiamo ripetuto più volte, di esprimere appieno la propria creatività e godere al meglio il piacere di stare in compagnia.
E così si conclude questa puntata di INSiDER - Dentro la Tecnologia.
Io ringrazio come sempre la redazione e in special modo Matteo Gallo e Luca Martinelli che ogni sabato mattina ci permettono di pubblicare un nuovo episodio.
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Noi ci sentiamo la settimana prossima.