
In questa prima puntata estiva Matteo Gallo, autore del podcast, parlerà delle principali azioni da compiere nel caso in cui dovessimo perdere il nostro smartphone.
La programmazione regolare riprenderà a Settembre.
Salve a tutti, siete all'ascolto di INSiDER - Dentro la Tecnologia, un podcast di Digital People e io sono il vostro host, Davide Fasoli.
Nella prima puntata dell'edizione estiva, Matteo Gallo, autore del podcast, ci parlerà delle principali azioni da compiere nel caso in cui dovessimo perdere il nostro smartphone.
Al giorno d'oggi lo smartphone è diventato uno strumento indispensabile nella nostra quotidianità, dove al suo interno convergono identità digitale, ricordi, contatti, strumenti di lavoro e sistemi di pagamento.
Per queste ragioni la perdita o il furto di questo strumento non comporta solo l'impossibilità di telefonare, ma anche la possibilità che la nostra vita privata o professionale venga fortemente limitata.
In questa prima puntata estiva andremo dunque a scoprire quali sono le azioni più importanti da compiere nel caso in cui dovesse verificarsi questa sfortunata evenienza.
La prima reazione, e al contempo più immediata, è tentare di chiamare il proprio numero di telefono. Questa azione serve più che altro per determinare la natura dell'incidente.
Se infatti il telefono squilla nelle vicinanze, potrebbe essere semplicemente caduto o essere stato dimenticato in un luogo sicuro, rendendone il recupero immediato e semplice. Tuttavia, se non si sente squillare, è più probabile che il nostro telefono sia stato spento o isolato da qualcuno, dopo averlo rubato. In questo caso, una delle prime e più urgenti
misure da adottare è il blocco immediato della scheda SIM. Questa operazione può essere effettuata contattando il proprio operatore telefonico o utilizzando le "hotline" dedicate al blocco. Il blocco della SIM è infatti fondamentale per prevenire l'utilizzo non autorizzato del proprio contatto, scongiurando abusi, quali chiamate, invio di SMS, navigazione
internet e, soprattutto, intercettazione di codici di autenticazione.
Dopo aver bloccato la SIM, la priorità successiva è proteggere i dati presenti sul dispositivo.
I sistemi operativi moderni, come Android e iOS, offrono funzionalità integrate per il blocco e la gestione remota del telefono, per prevenire l'accesso non autorizzato a informazioni personali, come foto, email e app bancarie.
Partendo dagli utenti Android, per questi è possibile accedere alla funzione "Trova il mio dispositivo", visitando android.com/find, da un browser o utilizzando l'app "Trova il mio dispositivo" su un altro smartphone o tablet Android.
Dopo aver effettuato l'accesso con l'account Google associato al dispositivo smarrito, si avrà la possibilità di visualizzare la sua posizione approssimativa su una mappa e farlo squillare a volume massimo per 5 minuti.
Nel caso in cui il furto sia accertato e non vi siano speranze di recupero, è possibile selezionare l'opzione "Cancella dispositivo", per eliminare tutti i dati presenti sul telefono, ripristinandolo alle impostazioni di fabbrica.
Tuttavia, questa opzione dovrebbe essere l'ultima spiaggia, poiché, resettandolo, si perderà anche la possibilità di poterlo rintracciare tramite la rete.
Per gli utenti iOS, invece, si ha la funzione equivalente "Dov'è" è accessibile tramite il link icloud.com/find.
In questo caso, dopo aver effettuato l'accesso con il proprio Account Apple, è possibile contrassegnare lo smartphone come smarrito, con la possibilità di bloccarlo con una passcode, disabilitare Apple Pay e lasciare un messaggio personalizzato sulla schermata di blocco, come un numero di telefono per essere contattati.
Ma com'è possibile riuscire a vedere la posizione del proprio smartphone anche se in modalità aereo? Sia la rete di Android che di iOS sono basate su un sistema di localizzazione che utilizza la connessione "Bluetooth Low Energy" tra più dispositivi mobili, per aiutare a rintracciare un telefono perso.
Il dispositivo smarrito emette infatti un segnale Bluetooth crittografato e identificabile in modo univoco, che può essere rilevato dagli altri smartphone che partecipano alla rete quando si trovano nella raggio di alcune decine di metri.
Il dispositivo che intercetta il segnale dello smartphone rubato o smarrito può dunque inviare l'ultima posizione nota di quest'ultimo al server di Google o Apple e l'utente potrà infine visualizzare su una mappa satellitare dove si trova il proprio smartphone.
A questo punto ci potremmo trovare di fronte a due strade: la prima in cui il nostro telefono risulta facilmente recuperabile; la seconda invece in cui lo smartphone è fuori portata e difficilmente si riuscirà a recuperarlo a breve.
In questo caso, anche se bloccato e totalmente inutilizzabile, può essere utile come precauzione bloccare i pagamenti digitali attraverso la propria banca.
Anche se poco probabile, questa misura preventiva è essenziale per scongiurare transazioni non autorizzate e proteggere le proprie informazioni finanziarie da eventuali abusi.
Contestualmente, nel caso di furto è fondamentale denunciare il fatto alle autorità competenti, poiché anche se le probabilità di recupero del telefono non sono sempre elevate, la denuncia fornisce una documentazione ufficiale dell'incidente, indispensabile per eventuali azioni legali o per presentare un reclamo assicurativo.
Al momento della denuncia è essenziale fornire il numero IMEI, acronimo di "International Mobile Equipment Identity", ovvero un codice numerico di 15 cifre che identifica in modo univoco ogni dispositivo mobile e che può essere trovato sulla fattura d'acquisto del telefono, sulla confezione originale o, in alternativa, digitando "asterisco cancelletto
zero sei cancelletto" su un altro telefono per visualizzarlo.
E così si conclude questa puntata di INSiDER - Dentro la Tecnologia, io ringrazio come sempre la redazione e in special modo Matteo Gallo e Luca Martinelli che ogni sabato mattina ci permettono di pubblicare un nuovo episodio.
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Noi ci sentiamo la settimana prossima.