
Negli ultimi anni l’intelligenza artificiale ha fatto passi da gigante, entrando in settori che fino a poco tempo fa sembravano lontani anni luce: dalla sanità alla logistica, dai servizi alla clientela alla creatività. Non si tratta più solo di automazione o di algoritmi invisibili, ma di tecnologie sempre più accessibili, che stanno cambiando il modo in cui lavoriamo, comunichiamo, prendiamo decisioni. Approfittando dell’occasione dell’AI WEEK 2025, l’evento che a maggio metterà al centro proprio questi temi è il momento giusto per fermarsi e provare a fare il punto: dove siamo arrivati davvero con l’IA? E quali sfide ci aspettano nei prossimi mesi? Per parlarne abbiamo invitato Pasquale Viscanti, co-founder di Intelligenza Artificiale Spiegata Semplice e organizzatore dell’AI WEEK.
Nella sezione delle notizie parliamo di Wikipedia che ha pubblicato dei dataset specifici ottimizzati per l'addestramento dei modelli di intelligenza artificiale e del primo test di guida autonoma in Italia su una strada trafficata, realizzato sulla Tangenziale di Napoli.



Brani
• Ecstasy by Rabbit Theft
• No Pressure by Tim Beeren & xChenda
I fenomeni social non raccontano mai la verità delle cose, i fenomeni social ci fanno capire quello che è oggi, oggi per ora, per ora, in questo istante le persone vogliono giocare, vogliono avere qualcosa di nuovo da pubblicare, quindi questo sta a significare il fatto che oggi non è mai corretto sovrapporre dove sta andando la tecnologia con gli utilizzi
sciocchi che ne fanno le persone.
Salve a tutti, siete all'ascolto di INSiDER - Dentro la Tecnologia, un podcast di Digital People e io sono il vostro host, Davide Fasoli.
Oggi, in vista dell'AI WEEK 2025, ne approfitteremo per fare una riflessione su come l'intelligenza artificiale stia trasformando il nostro presente tra conquiste sorprendenti e sfide ancora aperte.
Prima di passare alle notizie che più ci hanno colpito questa settimana, vi ricordo che potete seguirci su Instagram a @dentrolatecnologia, iscrivervi alla newsletter e ascoltare un nuovo episodio ogni sabato mattina, su Spotify, Apple Podcast, YouTube Music oppure direttamente sul nostro sito.
L'uso dell'intelligenza artificiale sta causando a piattaforme come Wikipedia diversi problemi, per colpa di un vertiginoso aumento del traffico verso i loro server.
La, tra virgolette "colpa" è dei metodi che vengono utilizzati per l'addestramento dei modelli o per fornire le risposte agli utenti.
Uno di questi è il "data scraping", che va a scaricare e leggere i contenuti di una o più pagine web.
Per risolvere questo problema e contemporaneamente venire incontro agli sviluppatori, la Wikimedia Foundation ha annunciato una collaborazione con Kaggle, per rendere disponibili online i contenuti presenti su Wikipedia in un formato strutturato e quindi ottimizzato e più comprensibile alle macchine.
Kaggle, infatti, è una piattaforma particolarmente conosciuta nel mondo dell'IA, grazie al suo servizio di banca dati di milioni di dataset specializzati per l'addestramento dei modelli.
E da mercoledì, quindi, si è aggiunto anche il dataset di Wikipedia, con licenza pubblica e contenente più di 100 gigabyte di articoli in inglese e in francese, già strutturati e compresi di descrizione, infobox, immagini e sezioni testuali.
Da una parte, quindi, Wikipedia dovrebbe ridurre il carico di lavoro sui loro server, mentre dall'altra la Wikimedia Foundation contribuirà nell'evoluzione dei futuri modelli di intelligenza artificiale, rendendo disponibili anche a piccole aziende o sviluppatori indipendenti grandi quantità di dati già pronti all'uso.
Continua la sperimentazione dei sistemi di guida autonoma delle automobili sulle autostrade italiane.
In particolare, l'Osservatorio Smart Road del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, in collaborazione con Autostrade per l'Italia e la Polizia di Stato, ha concluso sulla tangenziale di Napoli il primo test di un veicolo a guida autonoma in tratto stradale aperto al traffico.
Il Politecnico di Milano ha fornito il veicolo in questione, il quale ha percorso un totale di 3 km tra Vomero e Fuorigrotta durante un momento della giornata parecchio trafficato.
Insieme a questa sperimentazione è stata presentata anche la tecnologia "Dynamic Speed Limit" da parte dell'Università di Napoli Federico II e la società Movyon.
Tale tecnologia avrà come obiettivo quello di ottimizzare la gestione dei flussi veicolari per prevenire ingorghi e aumentare la sicurezza stradale generale.
Grazie a questa sperimentazione si è riusciti a verificare per la prima volta i livelli di integrazione tra veicoli e infrastrutture stradali, con l'obiettivo un giorno di trasformare la prima strada in Italia in Smart Road.
Negli ultimi anni l'intelligenza artificiale ha fatto passi da gigante, entrando in settori che fino a poco tempo fa sembravano lontani anni luce, dalla sanità alla logistica dai servizi alla clientela alla creatività.
Non si tratta più solo di automazione o di algoritmi invisibili, ma di tecnologie sempre più accessibili che stanno cambiando il modo in cui lavoriamo, comunichiamo e prendiamo decisioni.
Approfittando dell'occasione dell'AI WEEK 2025, l'evento che a maggio metterà al centro proprio questi temi, è il momento giusto per fermarsi e provare a fare il punto.
Dove siamo arrivati davvero con l'IA e quali sfide ci aspettano per i prossimi mesi? Per parlarne è con noi Pasquale Viscanti, co-founder di Intelligenza Artificiale Spiegata Semplice e organizzatore dell'AI WEEK.
Benvenuto Pasquale.
Ti ringrazio davvero per l'invito e che bello, parleremo di AI anche qui, sono molto contento, grazie.
Partirei dall'intelligenza artificiale generativa, quindi una parte dell'intelligenza artificiale che forse è quella che le persone non esperte, i non tecnici di tecnologia informatica hanno imparato a conoscere negli ultimi anni e anche a sfruttarla molto praticamente per generare...
se pensiamo ad esempio testi, contenuti multimediali.
Com'è cambiato quindi l'approccio verso questa intelligenza artificiale, l'IA generativa e anche il suo utilizzo, ho citato l'ambito consumer, quindi dei singoli utenti, ma poi penso anche all'ambito professionale.
Allora che bella domanda, ma sai io tendenzialmente tendo a raccontare che c'è stato un momento in cui... un vero e proprio spartiacque, in cui in realtà la maggior parte delle persone che oggi utilizza l'AI generativa si è accorta dell'AI generativa, nel senso che quando quei furbacchioni di OpenAI hanno rilasciato ChatGPT, proviamo a dare una data, giusto per
avere un riferimento temporale, novembre 2022, in quell'anno non è che tutti quanti parlavano di AI generativa, noi siamo sul pezzo delle AI da ormai una decina d'anni e sì, parlavamo tanto di intelligenza artificiale, non tantissimo di AI generativa, era un po' come dire quella boa lì lontano nel mare che chissà quando la raggiungeremo, però si facevano e si fanno
ancora tante cose molto interessanti, mi riferisco per esempio a ciò che accade nel mondo della salute con l'AI, quella un po' più tradizionale, il vero e puro machine learning. Quando è arrivato ChatGPT e di conseguenza, dico ChatGPT per convenzione, ma di conseguenza i vari Midjourney e tutti gli altri, ci siamo un po' tutti quanti accorti di questa meravigliosa capacità dell'AI,
e cioè quella di poter al posto nostro generare qualcosa, creare qualcosa, mettere insieme dei pezzi ed è stato uno stravolgimento totale.
Perché se fino a prima di quella data più o meno giù di lì era compito nostro scrivere dei testi, scrivere delle e-mail, fare delle riflessioni, fare il brainstorming, creare delle immagini eccetera eccetera eccetera, sì utilizzando la tecnologia, utilizzando la tecnologia che ci dava una mano a fare queste cose, ebbene è cambiato totalmente
l'approccio alla creazione di questi contenuti che adesso generalizziamo contenuti poi dopo in vari contesti, nei vari mestieri possono essere più o meno invasivi, pervasivi, perché? Perché ti cambia davvero il modo di lavorare, ieri ero con la mia compagna che fa l'architetto e mi fa ma sai che ho fatto uno schizzo sul foglio e ho chiesto a ChatGPT con questa nuova
funzione perché lei sperimenta tanto, poverina, è nella bolla dell'AI stando con me in casa e ho fatto uno schizzo su un foglio e gli ho chiesto di farmi un render di questa boiserie, di questa parete attrezzata, wow, wow, certo imperfetta, certo non è quello che farei vedere domattina al cliente, ma tanta roba.
Sì e poi come hai detto giustamente quando è arrivato ChatGPT o altri chatbot di questo tipo è stato molto interessante perché l'intelligenza artificiale a quel punto ha assunto una certa concretezza nelle persone anche non esperte di tecnologia invece prima era forse un concetto un po' astratto non si capiva bene che cosa fosse invece le persone in questo modo chiunque è riuscito a trovargli un utilizzo pratico
nella propria quotidianità.
Beh certo, assolutamente. Ecco, ho fatto l'esempio di Ilaria poco fa, ma voglio dire banalmente utilizziamo noi tantissimo nei nostri uffici, anche chi non si occupa prevalentemente come me, come Giacinto, di studiarsi l'AI. Chiaramente siamo un'azienda come tutte le altre, c'è l'amministrazione, ci sono i commerciali, c'è il marketing eccetera eccetera e la scheda
aperta lì sul browser con il chatbot di fiducia, c'è chi utilizza Perplexity, c'è chi utilizza Claude, c'è chi utilizza ChatGPT. Ormai fa parte del modo di lavorare, sei lì che parli con qualcuno, sei lì che scambi delle email e te le fai correggere perché magari sai che il tuo inglese non è perfetto, oppure immagino Francesco e Francesca, i nostri due videomaker
e designer che sono lì, che utilizzano l'AI per completare le grafiche, magari sai che ti è arrivata la foto dello speaker dell'AI WEEK ma è un po' mozzata sotto, non te l'hanno mandata fatta bene eccetera, due clic gli fai una correzione e via riesci a postarla al volo. E questo cambia tanto l'approccio che hai nei confronti delle attività piccoline, quotidiane, che però quanto
stress, quanto quanto stress, quindi da questo punto di vista benvenga l'utilizzo di questi tool che adesso sono diventati tantissimi, abbiamo visto l'onda dei cinesi che arriva con i vari DeepSeek, con i vari Manus eccetera eccetera, anche lì parliamone, tanta roba. Che comunque fa riferimento sempre a un lato di questa medaglia, poi dall'altro lato c'è tanto da dire, ci sono i
diritti, ci sono i dati, c'è la privacy, ci sono i mestieri che cambiano, c'è formazione da fare eccetera eccetera, però ecco soffermandoci da questo punto di vista l'attività quotidiana è cambiata tantissimo.
A proposito di mestieri che cambiano facciamo anche un quadro generale di com'è stata percepita soprattutto nel nostro paese l'intelligenza artificiale generativa che citiamo adesso e quindi come le aziende, hai citato l'esempio concreto del vostro caso, ma come le aziende stanno percependo e utilizzando l'intelligenza artificiale per lavorare e comunicare?
Ci sono... allora è bene fare una distinzione e cioè le attività che ti ho raccontato prima sono attività quotidiane. Per convenzione mi verrebbe da dire attività d'ufficio, attività regolari, attività di chi è davanti al pc.
Tutte queste attività sono già coinvolte da questi nuovi strumenti, possono essere fatte, realizzate, portate a termine eccetera eccetera da questi nuovi strumenti e a scelta di chi le fa e a scelta dell'amministrazione adottare un sistema di AI che gli consente di mettere in ordine i dati, di prendere delle decisioni migliori, di avere ben in ordine
anche tutte le scadenze eccetera eccetera, è a discrezione del grafico poter utilizzare oppure no la genia e così via.
E poi ci sono le attività, quelle specifiche, dove non è, come dire, importante inserire tutto nella famiglia della genAI, ma piuttosto dell'AI a 360 gradi. Che cosa vuol dire? Vuol dire che se hai un parco mezzi, un parco macchine, se ti occupi di logistica, ebbe, tutta la parte di efficientamento delle tratte, quelli sono algoritmi di AI. Ma non sto raccontando
niente di nuovo agli amici che probabilmente sono già affezionati alla tecnologia, ma ci sono dei nuovi tool, ci sono delle nuove soluzioni, e qui, apro e chiudo parentesi, un sacco di queste vengono fatte in Italia. Facciamo bene le ricerche quando cerchiamo i fornitori, perché ci sono belle aziende che fanno questa tecnologia in Italia, perché
in Italia non facciamo i ChatGPT, ma facciamo delle belle soluzioni, degli applicativi verticali davvero fatti bene. Poi, magari, se vuoi, li raccontiamo, perché saranno tutti alle AI WEEK. Dicevo, nella verticalità si sta usando tanta AI e si può usare tante AI per fare meglio quei lavori "core". Se tu hai fatto, hai rimodernato il tuo parterre di macchine,
perché magari, non so, sei un marmista, e quindi sei lì che ogni giorno i tuoi collaboratori tagliano pezzi di marmo, eccetera, eccetera, ebbe, i nuovi macchinari, quelli che magari hai acquistato con i vari industria 4.0, eccetera, eccetera, hanno dentro dei sistemi che mangiano dati, che catturano dati. L'AI è un grande alleato di questi macchinari, che ti consente
di analizzare per bene questi dati e poi, magari, efficientare ancora di più. Quindi, si lavora molto sui costi, si lavora molto sull'efficientamento dei costi, questo è importante.
Sì, sono aspetti sicuramente molto interessanti. Hai citato anche questi esempi di verticalità, quindi l'utilizzo dell'intelligenza artificiale in ambito professionale per cose estremamente specifiche e forse, un po' la mia concezione qualche anno fa, era proprio questa, cioè un'intelligenza artificiale l'avrei vista più capace di realizzare compiti specifici di questo tipo.
Però non è forse un po' inaspettato che invece l'intelligenza artificiale oltre a fare molto bene queste attività, sia riuscita ad entrare anche nel mondo di quello che noi definiamo creatività, cioè abbiamo scoperto che l'intelligenza artificiale è molto brava molto capace soprattutto anche nell'ultimo periodo
di creare dei contenuti multimediali, dei testi, delle immagini, dei video, della musica estremamente qualitativi.
Non è un po' inaspettato questo aspetto dell'intelligenza artificiale o era prevedibile?
Allora, un po' inaspettato, le prime versioni sono state un po' inaspettate, cioè l'interesse di questi grandi player che, come dicevamo prima, guardavano sempre in una direzione in cui ciò che si sviluppava... ma anche gli stessi paper scientifici. Se guardi un po' la storia del recente passato, due Nobel, fisica e chimica, sono stati assegnati a chi ha utilizzato
l'intelligenza artificiale. Uno è il CEO di DeepMind e un altro è Geoffrey Hinton, che è il padrino dell'AI. Nei loro paper non ci sono tool che creano immagini o video con AI generativa, ci sono ricerche importanti, ci sono ricerche che ci cambieranno probabilmente la vita.
Quindi se ci soffermassimo solo a guardare dove stava andando, dove sta andando la direzione di chi oggi pensa e fa AI in seria, c'era da immaginarselo? Beh, io ti direi forse no. C'era da immaginarsi le prime versioni di Midjourney? C'era da immaginarsi un tool che crea immagini con l'AI? Beh, forse no. Dopo le prime versioni però, quando
ad un certo punto ci siamo accorti che questa AI, attraverso un prompt, quindi gli scrivi una frase e ti crea una persona più o meno decente, magari con sei dita, con tre occhi, da quel momento sì, c'era da aspettarselo che la qualità di quell'output sarebbe diventata pazzesca. Perché loro, cioè chi fa sto mestiere, chi crea questi tool, punta all'eccellenza,
punta a creare qualcosa di assurdo, qualcosa che sia assolutamente comparabile alla creazione umana. Loro ragionano così. Quindi no, dopo le prime versioni nessuno stupore. Quando abbiamo visto e quando oggi vediamo cosa è in grado di creare la genAI nel mondo immagini e video che ha dei risultati pazzeschi.
Ecco, e a proposito di quali sono le potenzialità dell'intelligenza artificiale, come dicevo all'inizio, che è stata poi l'occasione per realizzare questa puntata, è che a metà maggio a Milano si terrà appunto l'evento di quest'anno dell'AI WEEK, AI WEEK 2025, che sarà un'occasione sicuramente per parlare di intelligenza artificiale a 360 gradi,
quindi IA generativa, ma anche quella più tradizionale del machine learning, e quindi ci racconti un po' qualche realtà, qualche progetto che vedremo all'interno di questa settimana, di questo evento, con l'obiettivo poi di capire, l'obiettivo finale è capire come l'intelligenza artificiale può essere utilizzata
in contesti professionali e non solo.
Mi fai litigare, mi fai litigare con tutti gli espositori, con tutti gli speaker, ti do qualche numero, partiamo da questo, ce ne saranno 180, due padiglioni giganteschi, pieni di stand, pieni di opportunità, pieni di persone che racconteranno le loro soluzioni, 10 sale "main stage", "tech stage", grande novità di quest'anno, cioè un main stage dedicato
solo alla tecnologia più profonda, dove tutti i nerd potranno assistere lì a pitch di AI raccontata nelle sue viscere, nella maniera più profonda di come si fa, poi ancora 8 stage tra sale workshop e poi chiaramente il podcast live stage, il nostro podcast di "IA Spiegata Semplice". Chi ci sarà sui palchi? Ci saranno da un lato imprenditori che oggi
raccontano come stanno adottando l'intelligenza artificiale, quindi chi può oggi ispirarti perché ha seguito un po' prima di te questo percorso di adozione. Poi ci saranno chi fa l'intelligenza artificiale, quindi aziende di ogni tipo, dalle grandi della consulenza PwC, Deloitte, EY, eccetera, eccetera, a chi oggi sviluppa AI, quindi Google, Amazon,
Lenovo, Nvidia, insomma ci saranno tutti. Chi oggi sta cambiando il mondo con l'AI, ci sarà OpenAI, ci saranno Gemini, ci saranno Midjourney, ci saranno Runway, ci saranno, si parlerà di Claude, Perplexity e così via, ci saranno i corsi di formazione, quindi copriremo anche l'aspetto formativo, quindi lezioni e masterclass di ogni livello. Vuoi imparare
ad usare questi tool? C'è sicuramente una lezione base avanzata, super mega esperto.
Poi altro cuore pulsante dell'AI WEEK, il networking, come ti dicevo, due grandi padiglioni alla fiera di Fiera di Rho a Milano, carichi, carichi, carichi di networking, di stand, di opportunità, lì c'è tutta l'area dedicata all'AI Startup Summit, quindi vieni ad incontrare chi oggi vuole diventare l'unicorno italiano con l'AI, c'è il Connection Hub per fare
gli appuntamenti one to one, ci sarà lo spettacolo di Alice Mangione, ci sarà la rock band che ormai è una costante sul palco, insomma tanta roba per venire a trovare il tuo fornitore di AI. Oggi se sei una PMI italiana, se sei anche un'azienda molto strutturata, una grande azienda, oggi probabilmente c'è per quella che è la tua fantasia o mal di
pancia c'è un AI che può essere utilizzato in azienda, che può aiutarti a risolvere questi problemi e nella maggior parte dei casi la trovi all'AI WEEK, perché tra l'altro ho dimenticato di dirti che il 60-70% degli espositori sono italiani e l'altro buon 30-40% sono europei e internazionali, perché l'AI WEEK è la più grande fiera europea sull'AI
e la facciamo qua in Italia, quindi non devi prendere nessun tipo di ESTA, visti, passaporti eccetera per andare dall'altra parte del mondo, l'abbiamo fatta in casa.
Sì e coprite un po' tutto, quindi anche l'aspetto di automazione, l'uso dell'IA in quel settore e anche della creatività.
Assolutamente sì, parleremo chiaramente di come creare con l'intelligenza artificiale, ci saranno dei verticali sulle immagini, sui video, sulle canzoni, poi c'è tutto un capitolo legato alla partnership con la federazione delle società medico-scientifiche, quindi verticalità sulla salute, verticalità sul mondo dell'automation e dell'efficientamento
dei propri macchinari, AI agent, i RAG, non mi fate dire parolacce, magari qualcuno all'ascolto, non ha ancora avuto dimestichezza con questi termini, ma comunque chi oggi sta cercando AI ha un po' smanettato, sai di che cosa sto parlando... deep learning, ci saranno esperti che racconteranno come costruire reti profonde per magari applicarle alle proprie
aziende, quindi quando ci sono dei casi molto interessanti con tanti dati, mondo finance tanto coperto, mondo retail tantissimo coperto, per non parlare del marketing e dell'assistenza clienti, quindi con NLP, con chatbot performantissimi, con soluzioni ripeto fatte da belle aziende, ci saranno sia i grandi player ma ci saranno delle realtà che oggi si stanno dando da fare.
Sì è molto bello che abbiate dedicato uno spazio per ogni ambito, coprendo veramente tutti quelli che possono essere interessanti, da quelli più tecnici a quelli più creativi.
E continuando a parlare di creatività, come si può... cioè come può l'intelligenza artificiale rappresentare un volano per la creatività, quindi anche avere un carattere artistico? Banalmente come le aziende la possono utilizzare e a proposito di questo voi per realizzare l'evento di quest'anno avete utilizzato l'intelligenza artificiale, ci racconti qualche esempio di
come può essere usata l'IA in ambito professionale?
Partendo dalla musica, che è uno dei miei ambiti preferiti, quest'anno abbiamo fatto le due sigle dell'AI WEEK, quella principale suonata dalla band, generata in parte con Suno, Suno AI è il tool che vi consiglio almeno una volta nella vita di provare perché ragazzi è meraviglioso, da un prompt, ti scrive un pezzo spettacolare, tu gli dai il
genere, gli dici guarda voglio questa sigla, "rocchettara", deve parlare dell'AI WEEK, deve parlare di questo cambiamento, deve parlare dell'AI. Poi gli scegli il timbro di voce del cantante, guarda voglio una voce bella graffiante, un po' alla Mario Biondi, oppure voglio una voce più sul lirico, insomma gli metti dentro tutto quello che ti viene in
testa in questo prompt, scritto senza troppi tecnicismi e ti tira giù degli esempi eccitanti, spettacolari. La seconda sigla infatti è stata creata totalmente con Suno AI e all'AI WEEK ci sarà la lezione che mostrerà come creare un pezzo.
Poi abbiamo la community italiana di Runway, i partner ufficiali, ci saranno Guido Callegari, Davide Bianca, ci sarà anche del mondo video deepfake, Elvis Tusha, con loro vedremo come creare video con l'AI e Runway è probabilmente una delle piattaforme che oggi sta facendo più sviluppo, sta tirando giù dei risultati pazzeschi, quindi se sei nel
mondo videomaking, se ti occupi di questo, devi assolutamente seguire le masterclass e gli interventi della community di Runway alla AI WEEK. Ci sarà anche tutto il mondo dedicato agli LLM, quindi come ti dicevo, verticalità su ChatGPT, su Claude, su Perplexity, con i docenti dell'AI Play, ci sarà anche Raffaele Gaito che terrà una masterclass
e diversi workshop per applicazioni del mondo del marketing, quindi anche lì ci andremo giù pesante e chiaramente con Midjourney guarderemo tutto il mondo della creatività delle immagini, quindi cercheremo di coprire davvero tutti quelli che sono oggi i tool più importanti e udite udite ci sarà anche Canva che a proposito di creatività, beh loro sì che hanno dato
una bella spallata ai vari predomini dei Photoshop eccetera eccetera. Con Canva - li avremo sia nel main stage che riusciremo anche a fare dei workshop formativi - vedremo anche lì come utilizzare l'AI generativa. Come vedi stiamo abbracciando tutti i livelli di skills, tutti i livelli di utilizzo, da chi oggi lo fa di mestiere a chi invece ha
un approccio quotidiano, semplice insomma, che vuole usare questa tecnologia per andare un po' più veloce.
E dopo esserti occupato di organizzare tutti questi panel, queste attività quest'anno ma anche negli scorsi ti sei fatto un'opinione su quello che è il rapporto tra intelligenza artificiale e essere umano anche nell'ambito creativo, della creazione artistica di contenuti? E quindi l'IA sostituirà l'essere umano o questi sono dei meri strumenti, dei tool che nascono per essere utilizzati
e quindi dov'è il limite tra le due cose, tra la sostituzione e il mero utilizzo di uno strumento?
La mia risposta è sì e sì. Cioè a tutte e due le domande ci può stare, ci può stare assolutamente il sì e sì. Perché? Perché sul tema della sostituzione, se guardiamo dal punto di vista della persona che oggi è lì con gli strumenti e decide di restare a quel livello di tecnica, decide di continuare a mantenere quel metodo, ci sarà una naturale
fetta di persone che oggi si occupano di questo e che non faranno più questo tipo di attività in quel modo. Che cosa vuol dire? Vuol dire che, provo a fare un esempio che potrebbe mettere d'accordo tutti: quando è arrivata la fotografia digitale e si fotografava in analogico, è chiaro che sono rimasti puristi che oggi fanno ancora scatti in analogico,
ma c'è un'enorme quantità di persone che scatta in digitale, probabilmente potremmo dire il 99,9%. Stiamo andando in quella direzione, stiamo andando nella direzione in cui chi scattava in analogico abbraccerà il cambiamento del digitale, cioè chi oggi si occupava della creatività e lo fa con sistemi senza AI andrà nella direzione di utilizzare sistemi con AI.
Dove sta, secondo me, la sottile differenza? Sta nel fatto che quelli bravi continueranno ad andare forte perché adotteranno dei sistemi di AI che li faranno andare forte, ma avranno dei competitor, avranno quelli meno bravi sulla tecnica ma un po' più bravi con la creatività e la loro lacuna tecnica sarà compensata dagli strumenti come l'AI. Che cosa vuol dire?
Vuol dire che se io non sono bravo... io sono un grande appassionato d'arte, io sono un fan di Caravaggio, ho i 5-6 miei miti, ma sono una schiappa col disegno. Se domani io volessi approcciarmi alla realizzazione di qualche immagine, di qualche grafica, di qualcosa che possa ricordare comunque uno stile, possa ricreare uno stile, io non avrò mai il genio
di Caravaggio, lì non c'è l'AI che tenga. Però oggi questa tecnologia ha un po' democratizzato l'accesso alla creazione, perché io che ripeto sono una schiappa nel disegno, beh qualcosa posso pur farlo. Qual è la differenza? La differenza sta nel valore che noi saremo in grado di dare al mitico Caravaggio oppure al Pasquale che ha creato un'immagine.
Ok quindi diciamo che anche l'intelligenza artificiale quindi rappresenta uno strumento, poi c'è anche un'abilità dell'essere umano nel indirizzare l'intelligenza artificiale nel creare un contenuto che abbia un valore perché l'asticella si è alzata per tutti, se voglio fare anche qui un esempio sempre da GPT-4o un'immagine in stile Disney o in stile Studio
Ghibli ormai è alla portata di 7 miliardi di persone, invece l'abilità sta nell'aggiungere quel qualcosa in più che rende il lavoro effettivamente creativo.
Certo. Ecco, a proposito di Studio Ghibli, mi permetti di aggiungere magari una, di aprire una parentesi al volo? Ha fatto tanto scalpore questa cosa dello Studio Ghibli. Oggi stiamo registrando questa puntata, sono passati 6-7 giorni dal fenomeno Studio Ghibli. Oggi quanti post hai visto fatti in stile Studio Ghibli? Oggi, dopo una settimana?
Nessuno.
Zero, zero, zero, questo sta a significare che tutte le sciocchezze raccontate sul tema dello Studio Ghibli è finito, stanno pari a zero. I fenomeni social non raccontano mai la verità delle cose, i fenomeni social ci fanno capire quello che è oggi per ora per ora, in questo istante, le persone vogliono
giocare, vogliono avere qualcosa di nuovo da pubblicare. Non so se hai notato, dopo 3-4 giorni ne è arrivato un altro, quello dei bambolotti, delle action figure, ti fai in informato... ecco, lì ha attecchito meno, però è circolato tanto.
Ma lo Studio Ghibli è ancora lì è ancora un'istituzione e fa ancora quello che fa e lo fa alla grande.
Quindi questo sta a significare il fatto che oggi non è mai corretto sovrapporre dove sta andando la tecnologia con gli utilizzi sciocchi che ne fanno le persone.
Sì, assolutamente. Quello che penso però è che... ho un po' l'impressione - mi dirai la tua opinione - che fare un'attività di questo tipo fa perdere un po' valore a quello stile. Cioè nel senso, parlando di Caravaggio, se io ho la possibilità di creare con un semplice prompt, una riga di testo, di creare infinite opere simili a Caravaggio, Caravaggio lo vedo, o comunque
il suo stile, lo vedo riproposto decine di migliaia di volte.
Sai quanti... allora ti racconto questa, ogni grande pittore che ha avuto la storia, nella maggior parte dei casi aveva un maestro, quindi lui era il "ragazzotto" di bottega, e nella maggior parte dei casi è stato un maestro per altri. Chi ci ricordiamo noi? Ci ricordiamo Caravaggio o il suo maestro o il suo discepolo? Chi ci ricordiamo? Ci ricordiamo Michelangelo
o il suo maestro o il suo discepolo? La grandezza di quello che fai non si misura da quanto gli altri siano in grado di replicarla e quanto successo può avere una copia eccetera eccetera, ma da quello che hai fatto tu, cioè la vera star diventi tu. Tu oggi puoi cantare con l'autotune, puoi andare pure a Sanremo con l'autotune, ma di Freddie Mercury ce n'è
uno solo. Cioè questo è il punto. Quindi hai voglia a inventarci delle tecnologie, vale per tutto, non solo per l'AI, dal mio punto di vista hai voglia inventarci delle tecnologie che possono emulare, replicare, generare, ma quella stella polare lì, ma da lì non la togli.
Perché per stare lì vuol dire che ha lasciato un segno forte nella storia.
Certo e poi, come giustamente dicevi prima, può essere anche un fenomeno momentaneo e dopodiché si passa al successivo e è come non fosse mai accaduto, ecco, quello sicuramente è vero.
Ma i discepoli di Caravaggio, ma se tu non hai un occhio allenato, probabilmente tu vai a Galleria Borghese, meraviglioso museo a Roma, o vai ai musei vaticani e dici, sai, Caravaggio chiaroscuro, no? Vedi un quadro, vedi una luce, un fascio di luce che arriva dalla finestra e dici ma questo sarà un Caravaggio. Eh no, eh no. Poi te ne accorgi quando vai
ai San Luigi dei Francesi, alla cappella che sta dietro Piazza Navona e dici questi sono dei Caravaggi. Poi la differenza te ne accorgi, cioè si vede quando uno è un artista vero e gli altri hanno fatto qualcosa in stile.
Ok, e quindi questo come si può trasporre nell'ambito quando ho un tool così potente come quello dell'IA generativa? Cioè, dove vedo la differenza tra un'opera fatta da te, Pasquale, e un'opera fatta da un'altra persona?
Quando io sarò in grado di metterci dentro il mio stile e renderlo riconoscibile, quando io traccerò quel solco tale per cui le persone guarderanno la mia opera, qualsiasi essa sia, in qualsiasi forma, posso fare anche un fumetto e diranno questo è un Viscanti, come oggi diciamo questa è uno Zero Calcare, ma poi Zero Calcare se disegna con la tavoletta
o se disegna con penne e calamaio, ma chi se ne frega, perché tanto ciò che ci arriva è il messaggio che quell'artista vuole darci con la sua arte. Io lo vedo così, poi magari chissà chi ci sta ascoltando potrà commentare, potrà darci la sua opinione, siamo qui e ci piace sempre confrontarci.
Sicuramente è un tema che da esseri umani dobbiamo porci, e riflettere e discutere al riguardo sicuramente è molto interessante per capire anche quale poi sarà la direzione che prenderemo come umanità.
Esatto Va bene, allora grazie Pasquale per queste interessanti riflessioni appunto per averci introdotto a quello che sarà fra qualche settimana l'AI WEEK, alla prossima.
Grazie, grazie a voi. Ciao a tutti.
E così si conclude questa puntata di INSiDER - Dentro la Tecnologia. Io ringrazio come sempre la redazione e in special modo Matteo Gallo e Luca Martinelli che ogni sabato mattina ci permettono di pubblicare un nuovo episodio. Per qualsiasi tipo di domanda o suggerimento scriveteci a redazione@dentrolatecnologia.it, seguiteci su Instagram a @dentrolatecnologia
dove durante la settimana pubblichiamo notizie e approfondimenti. In qualsiasi caso nella descrizione della puntata troverete tutti i nostri social. Se trovate interessante il podcast condividetelo che per noi è un ottimo modo per crescere e non dimenticate di farci pubblicità.
Noi ci sentiamo la settimana prossima.