
L’epidemia da coronavirus è la prima infodemia della storia: per la prima volta l’umanità sperimenta un’epidemia che va combattuta non solo sul campo della scienza e della salute pubblica, ma anche in quello dei media di massa. Il suo impatto sociale, economico e umano è connesso al mondo della tecnologia, i social soprattutto. Nel bene e nel male: i media digitali amplificano i danni ma si stanno anche rivelando un mezzo per ridurre le conseguenze negative dell’infezione e fare emergere verità e racconti della gente, anche non gradite al Governo cinese.
Prima di dedicarci al topic della settimana parleremo di GaN, un alimentatore super efficiente, di un esoscheletro presentato da Panasonic e infine del primo accordo per vedere Hyperloop, un treno super veloce, in Italia.




Brani
• Ecstasy by Rabbit Theft
• Never Get Old by Steve Hartz
Salve a tutti, siete all'ascolto di INSiDER - Dentro la Tecnologia, un podcast di Digital People e io sono il vostro host Davide Fasoli.
In questi ultimi giorni stiamo assistendo ad una situazione alquanto surreale e allo stesso tempo contraddittoria e paradossale.
Il coronavirus ha monopolizzato le nostre conversazioni, eppure noi in redazione abbiamo cercato di affrontare l'argomento in modo utile e costruttivo, parlando del rapporto tra questo virus, più mediatico che biologico, e il mondo dell'informazione digitale, ancora una volta per sottolineare quanto alla fine tutto sia collegato e quanto effettivamente l'elemento tech sia presente in qualsiasi ambito della nostra vita.
Prima di cominciare vi ricordo che potete ascoltarci in un nuovo episodio ogni sabato mattina su Spotify, Apple Podcast, Google Podcast oppure direttamente sul nostro sito.
alimentatori super efficienti, leggeri, piccoli e con un minor impatto sul pianeta.
Queste sono le promesse della nuova tecnologia a base di nitruro di gallio, GAN, che Apple, Huawei, Samsung, Xiaomi e altri big del settore adotteranno nel corso del 2020 per la produzione dei propri alimentatori.
Il nitruro di gallio rispetto al silicio consente infatti di realizzare alimentatori molto più piccoli e contemporaneamente con potenza e velocità di ricarica superiori, come dimostrato dall'azienda italiana Eggtronic con il suo caricatore da 65 watt poco più grande di un pacchetto di sigarette.
A Giovanna e non sono solo gli utenti che potranno viaggiare occupando meno spazio nei loro zaini, ma soprattutto l'ambiente.
Gli alimentatori a GAN infatti hanno un ridottissimo consumo quando sono attaccati alla presa ma non stanno caricando un dispositivo dissipando pochissima energia per effetto termico.
Questa rivoluzione dei caricatori è un'ennesima dimostrazione di come la tecnologia sia fondamentale per salvare il pianeta senza rinunciare alla comodità che offre.
Alla competizione della World Para Powerlifting World Cup di Manchester, i campionati mondiali di sollevamento pesi per disabili, Panasonic ha presentato il suo Power Assist Suit, ovvero un esoscheletro in grado di assistere il carico e lo scarico di pesi che possono mettere a rischio la propria schiena.
Il funzionamento è piuttosto semplice, l'esoscheletro che ha un peso di 4,5 kg e si indossa come un zaino con fasce intorno a spalle, cosce e vita riesce a riconoscere i movimenti della schiena e ad assisterli grazie a dei motori.
Quando il dispositivo riconosce un'azione di sollevamento, questo applica una spinta verso l'alto scaricando il peso sulle gambe e migliorando il lavoro delle braccia.
Al contrario per i movimenti verso il basso, l'esoscheletro trattiene la schiena alleggerendo lo sforzo per i muscoli.
Il dispositivo è alimentato a batteria per permettere una maggiore libertà di movimento e può contare su un'autonomia di circa 4 ore.
Questo esoscheletro di Panasonic sarà indispensabile per tutti quei lavori che richiedono uno sforzo continuo, si pensi allo scarico e al carico di merci pesanti o all'assistenza degli anziani, che nel corso del tempo hanno danneggiato gravemente la schiena di numerosi lavoratori.
In Giappone sono state distribuite 700 unità e Panasonic sta già lavorando per portare il prodotto anche in Europa.
Il costo sarà poco più di 7.000 euro, un prezzo che le aziende dovrebbero essere disposte a pagare se in gioco c'è la salute dei propri dipendenti.
Lo scorso 20 febbraio è stato raggiunto il primo storico accordo per la realizzazione della linea trasporti ad alta velocità ideata da Elon Musk.
L'idea concepita dal visionario CEO di Tesla, battezzata come Hyperloop, ha visto la sua prima realizzazione in un prototipo testato nel 2017 in Nevada.
Sfruttando la riduzione delle forze di attrito generate all'interno di un tubo depressurizzato, è stata fatta raggiungere ad una particolare capsula dotata di motori lineari a induzione, una velocità di 300 km orari.
Attualmente però il progetto è ancora in fase sperimentale, ma l'ottimismo per la realizzazione di un piano di questa portata in Italia sta crescendo di giorno in giorno, anche perché l'intesa raggiunta a pochi giorni fa riguarda solo una linea di intenti.
Dunque prima di attuare un progetto di queste dimensioni, Hyperloop intende prima valutare le condizioni sia strutturali che economiche delle zone più appetibili per la costruzione della linea ferroviaria.
Stando però alle prime dichiarazioni del responsabile del progetto Hyperloop Italia, la tratta attualmente favorita è quella che congiunge la stazione Cadorna di Milano con l'aeroporto di Malpensa e se il progetto dovesse effettivamente vedere la luce del sole si ridurrebbe il tragitto da 45 a solamente 10 minuti.
L'epidemia del coronavirus è la prima "infodemia" della storia, infatti per la prima volta l'umanità sperimenta un'epidemia che va combattuta non solo sul campo della scienza e della salute pubblica, ma anche in quello dei media di massa.
Il suo impatto sociale, economico e umano è connesso al mondo della tecnologia, i social soprattutto, nel bene e nel male.
I media digitali amplificano i danni, veicolando disinformazioni sul virus, ma si stanno anche rivelando un mezzo per ridurre le conseguenze negative dell'infezione e fare emergere verità e racconti della gente anche non gradite al governo cinese.
Ecco perché l'Organizzazione Mondiale della Sanità sta collaborando con tutte le società di social media come Google e Facebook con l'intento di combattere notizie incontrollate e falsi miti e per garantire che le informazioni corrette e ufficiali siano facilmente individuabili e soprattutto ben visibili prima di tutte le altre.
Ognuno di noi però ha il dovere di condividere coscientemente facendo click con attenzione ed evitando di alimentare notizie false o anche solo dubbie.
La disinformazione è nemica nel trovare una soluzione e soprattutto alimenta ossessioni e modi di fare contro producenti.
L'infodemia sta ostacolando gli sforzi per contenere l'epidemia, diffondendo panico e confusione e anche una certa discriminazione.
Se da una parte in tutto il mondo le persone hanno diritto di accesso alla libera informazione, in questo caso più di altri, fa tutelato il diritto di accesso a informazioni accurate e certificate su come proteggere se stessi e le proprie famiglie dal contagio.
Nonostante il concreto rischio legato alla disinformazione, fa riconosciuto ai social media anche il ruolo di grande e importante fonte primaria di informazione.
I giornali di tutto il mondo hanno utilizzato i social media cinesi per ottenere un quadro più preciso della situazione, raccogliere e archiviare importanti notizie ricondividendole nella propria lingua.
I big del web in stretta collaborazione con l'Organizzazione Mondiale della Sanità hanno già preso alcune misure per rimuovere false dichiarazioni e promuovere ed evidenziare informazioni accurate e sicure.
Ricercando coronavirus su google.it, ad esempio, vengono messi in evidenza i risultati del World Health Organization come informazioni di SOS e poi quelli sui siti ufficiali italiani del Ministero della Salute.
Per capire la spaventosa portata della diffusione in rete di notizie sul coronavirus in così poco tempo, basta vedere il numero dei risultati di una semplice ricerca.
Per fare un paragone, si può subito notare come la più generica ricerca per la parola virus, parola molto più antica, ottiene minori risultati.
Anche Facebook, Twitter, YouTube e TikTok stanno già indirizzando gli utenti che cercano informazioni sul coronavirus sui siti dell'OMS o delle organizzazioni sanitarie locali.
L'OMS ha coinvolto anche i giornalisti e media tradizionali in tutto il mondo, organizzando conferenze stampa quotidiane per garantire che i corrispondenti abbiano accesso e utilizzino le informazioni giuste.
Gli autori delle trasmissioni televisive e della carta stampata hanno la responsabilità di mettere la salute pubblica davanti ai titoli da clickbait che diffondono il panico.
I social si stanno rivelando anche un'importante fonte di informazioni utili.
I giornalisti di tutto il mondo hanno utilizzato i social media cinesi per ottenere un quadro più accurato della situazione.
Solo grazie a questa abbondanza di notizie che è fluiva sui social, il governo è stato obbligato a fornire informazioni più precise sull'emergenza, che all'inizio ha provato a tenere sotto traccia.
Forse senza i social, il governo sarebbe riuscito a censurare meglio gli avvisi iniziali e l'epidemia sarebbe stata più grave.
L'attività sui social potrebbe servire anche a monitorare l'andamento di un'epidemia con tecniche di data analysis.
Un'esperta di sicurezza presso l'Università del Nuovo Galles del Sud ha pubblicato a gennaio un articolo su una rivista di settore rilevando che contenuto e frequenza dei tweet potrebbero essere buoni indicatori su come si diffonde un'epidemia, un po quello che avevamo anche detto nella puntata, commercio e pagamenti elettronici.
Infine, i social sono diventati un luogo di lutto collettivo dove i cinesi, si pensi soprattutto a coloro che sono in quarantena, possono condividere storie, preoccupazioni e tenersi in contatto tra loro.
Queste storie personali sono diventate un modo importante per le persone di seguire la crisi sia all'interno che all'esterno della Cina, fungendo da forma di catarsi e dando alla gente, in mezzo al panico e alla tossicità, un piccolo raggio di speranza.
Informare correttamente il più vasto pubblico possibile per proteggerlo va di pari passo con la ricerca e lancio del vaccino.
Combattere i falsi miti e fornire solide prove sono stati passi fondamentali per sconfiggere le malattie prevenibili con il vaccino come il morbillo e la poliomielite o sensibilizzare sui rischi associati.
E così si conclude questa puntata di INSiDER - Dentro la Tecnologia, questa emergenza sanitaria speriamo diventi un'opportunità per le aziende proprietarie delle piattaforme social più importanti per ripensare il modo in cui affrontare la disinformazione.
È necessario su vari temi, in primis la politica, una strategia più ampia per smascherare la disinformazione, soprattutto quella fatta coscientemente, e rafforzare allo stesso tempo la fiducia in temi che sono di fondamentale importanza per la vita democratica.
Io ringrazio come sempre la redazione che ogni sabato mattina ci permette di pubblicare un nuovo episodio.
Per qualsiasi tipo di domanda o suggerimento scriveteci a redazione@dentrolatecnologia.it oppure inviateci un messaggio vocale sulla nostra chat di Telegram, tutti i contatti sono su dentrolatecnologia.it.
Se trovate interessante il podcast condividetelo che per noi è un ottimo modo per crescere e non dimenticate di farci pubblicità, noi ci sentiamo la settimana prossima.



