
Oggi più che mai la competitività delle aziende dipende anche dalla capacità di adottare e integrare le tecnologie più innovative nei propri processi e, tra queste, l'intelligenza artificiale è senza dubbio quella che sta facendo più parlare di sé. Microsoft è una delle realtà che ha investito maggiormente nello sviluppo dell'IA e nella creazione di strumenti pensati per renderla accessibile sia alle imprese che ai singoli utenti. E nel suo cinquantesimo anniversario continua a spingere i confini dell'innovazione tecnologica. Per esplorare questi temi e capire meglio qual è la visione di Microsoft sull'intelligenza artificiale, abbiamo invitato Luba Manolova, Director AI at Work Western Europe di Microsoft.
Nella sezione delle notizie parliamo del governo italiano che accelera sullo sviluppo delle tecnologie di cattura e utilizzo del carbonio (CCUS) e della partecipazione del Giappone alla missione RAMSES dell'ESA, per intercettare l'asteroide Apophis durante il suo passaggio ravvicinato con la Terra nel 2029.



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Il ruolo di Microsoft nello sviluppo tecnologico è stato quello di creare le piattaforme e gli strumenti che danno potere agli altri.
Dalla rivoluzione dei personal computer, passando per la crescita di Internet, fino all'era del Cloud.
Oggi Microsoft è in prima linea nell'integrazione dell'intelligenza artificiale per trasformare la produttività dell'organizzazione e l'innovazione in tutti i settori, continuando la sua eredità di 50 anni di leadership tecnologica.
Salve a tutti, siete all'ascolto di INSiDER - Dentro la Tecnologia, un podcast di Digital People e io sono il vostro host, Davide Fasoli.
In questa prima puntata dopo la pausa estiva parleremo con Microsoft di intelligenza artificiale e di come soluzioni come Copilot stiano trasformando il modo in cui lavorano utenti e professionisti, rendendo più semplice creare, collaborare e innovare.
Prima di passare alle notizie che più ci hanno colpito questa settimana, vi ricordo che potete seguirci su Instagram a @dentrolatecnologia, iscrivervi alla newsletter e ascoltare un nuovo episodio ogni sabato mattina su Spotify, Apple Podcast, YouTube Music oppure direttamente sul nostro sito.
Il governo italiano sta accelerando sullo sviluppo della filiera CCUS, acronimo di Cattura, Utilizzo e Stoccaggio del Carbonio, ovvero una tecnologia fondamentale per decarbonizzare settori industriali che al momento risultano difficilmente elettrificabili come la siderurgia.
Il ministro Pichetto Fratin, perciò, sta puntando ad avere un quadro normativo chiaro con procedimento autorizzativo unico, dopo l'approvazione del DDL Delega a giugno.
Il progetto più avanzato, sviluppato da Eni e Snam a Ravenna e riconosciuto dall'UE come di interesse comune, attualmente cattura 20.000 tonnellate di CO2 annue nell'impianto di Casal Borsetti, stoccandole nel giacimento esaurito di Porto Corsini Mare Ovest.
Gli obiettivi prevedono l'espansione a 4 milioni di tonnellate entro il 2030 e successivamente a 16 milioni, sfruttando i fondali adriatici che potrebbero ospitare oltre 500 milioni di tonnellate di CO2.
Il processo di cattura della CO2, ha assicurato Eni, è basato su un modello a basso impatto che utilizza energia proveniente da fonti rinnovabili, con tanto di recupero del calore prodotto negli stabilimenti.
L'agenzia spaziale giapponese, JAXA, ha formalmente richiesto al proprio governo i fondi per partecipare alla missione RAMSES dell'Agenzia Spaziale Europea e ora si attende l'approvazione definitiva della missione da parte dell'ESA, che dovrebbe arrivare nel Consiglio Ministeriale di novembre 2025. L'obiettivo è quello di intercettare l'asteroide Apophis durante il suo passaggio
ravvicinato con la Terra, previsto per il 13 aprile 2029, quando transiterà a meno di 32 mila chilometri dal nostro Pianeta. La sonda RAMSES, il cui lancio è programmato per il 2028, rappresenta un'opportunità scientifica unica per studiare gli effetti della gravità terrestre su un asteroide di circa 370 chilometri di diametro. La partecipazione
della JAXA si inserisce in una collaborazione già consolidata con l'ESA, come dimostra il coinvolgimento della missione Hera. Per RAMSES, il cui progetto della sonda è in gran parte condiviso con Hera, il Giappone dovrebbe fornire i pannelli fotovoltaici, la telecamera a infrarossi e il lanciatore H3.
Oggi più che mai la competitività delle aziende dipende anche dalla capacità di adottare e integrare le tecnologie più innovative nei propri processi e tra queste l'intelligenza artificiale è senza dubbio quella che sta facendo più parlare di sé.
Microsoft è una delle realtà che ha investito maggiormente nello sviluppo dell'IA e nella creazione di strumenti pensati per renderla accessibile sia alle imprese che ai singoli utenti.
E per esplorare questi strumenti e capire meglio qual è la visione di Microsoft sull'intelligenza artificiale, siamo in compagnia di Luba Manolova, Director AI at Work Western Europe di Microsoft.
Benvenuta Luba.
Bentrovati, è un piacere essere qui con voi oggi.
Innanzitutto, visto che quest'anno Microsoft compie 50 anni, ci racconti qual è stato il ruolo di Microsoft nell'innovare, nel creare nuove tecnologie?
Assolutamente, Microsoft si è continuamente adattata alle evoluzioni tecnologiche dagli albori dei personal computer all'era del Cloud e dell'intelligenza artificiale.
Tutto è iniziato nel 1975 quando Microsoft era una piccolissima impresa di software fondata da Bill Gates e Paul Allen e l'obiettivo con cui sono nati era scrivere software per i primi microcomputer.
La grande occasione arrivò nel 1980 quando Microsoft fornì il sistema operativo per il primo PC di IBM, portando MS-DOS e successivamente Windows a diventare la piattaforma dominante per il personal computing.
Alla fine degli anni '80, Microsoft Windows era onnipresente e la prima versione di Office era stata lanciata, mettendo strumenti come Word e Excel su milioni di scrivanie in tutto il mondo.
Negli anni '90, sotto la guida di Gates, Microsoft ha cavalcato l'onda di Internet, ha integrato le funzionalità web in Windows, ad esempio Internet Explorer e ha anticipato il modo in cui il web avrebbe rimodellato il business e la società.
In quest'epoca Microsoft ha anche ampliato la sua influenza con il software aziendale, lanciando Windows Server, SQL Server e gli strumenti di sviluppo.
La visione di Gates, delineata nel suo libro del 1995 "The Road Ahead", riconosceva che l'informatica in rete e Internet avrebbero trasformato il modo in cui viviamo e lavoriamo.
Entrando negli anni 2000, Microsoft ha subito delle transizioni.
Con Steve Ballmer come CEO, l'azienda ha investito in nuove iniziative per consumatori e imprese.
Ha lanciato la console Xbox, è entrata nel mercato dei sistemi operativi mobili e successivamente ha introdotto l'Azure nel 2008, segnando un passaggio importante al cloud computing.
Nonostante non sia stata un first mover degli smartphone, Microsoft ha avuto successo nei servizi cloud aziendali.
Ha anche continuato a sviluppare software popolari come Windows XP, 7 e Office, che è diventato basato sul abbonamento con Office 365 nel 2011.
Quando Ballmer ha passato le redini a Satya Nadella nel 2014, Microsoft aveva un ampio portafoglio: sistemi operativi, software di produttività, server, giochi e infrastruttura cloud.
Sotto Nadella, Microsoft ha abbracciato un cambiamento culturale: mobile-first, cloud-first.
E ha riacceso il suo spirito pionieristico.
L'azienda si è concentrata sulla reinvenzione, per rimanere rilevante.
Ha reso Open Source parte del suo software, ha portato Office sui dispositivi della concorrenza e ha puntato tutto sul cloud e sull'intelligenza artificiale.
Importanti acquisizioni come Minecraft nel 2014, LinkedIn nel 2016, GitHub nel 2018, hanno ampliato la portata di Microsoft nei social, nel networking aziendale e nello sviluppo di software.
Il ruolo di Microsoft nello sviluppo di nuove tecnologie è diventato importante, soprattutto nell'intelligenza artificiale, dai laboratori di ricerca, ad esempio scoperte nel riconoscimento vocale, alle implementazioni pratiche come Skype Translator, basato sull'intelligenza artificiale, i servizi di intelligenza artificiale di Azure, il cloud di Microsoft.
Alla fine degli anni 2010 e all'inizio degli anni 2020, Microsoft si era già posizionata come leader nell'integrazione dell'intelligenza artificiale.
Nadella sottolinea spesso che Microsoft è rimasta consequenziale per decenni perché coglie le opportunità durante i cambiamenti di paradigma tecnologico e si reinventa per servire i clienti.
L'esempio più chiaro è l'attuale lavoro di Microsoft nell'intelligenza artificiale generativa con le collaborazioni partite con OpenAI, incorporando modelli linguistici di grandi dimensioni nei prodotti propri e il lancio di Microsoft 365 Copilot, Copilot Chat, gli assistenti AI per le app di Office.
Il ruolo di Microsoft nello sviluppo tecnologico è stato quindi quello di creare le piattaforme e gli strumenti che danno potere agli altri.
Dalla rivoluzione dei personal computer, il cui software di Microsoft ha permesso un'esplosione e democratizzazione dell'uso dei PC, passando per la crescita di Internet, fornendo browser, server e strumenti di sviluppo, fino all'era del Cloud, fornendo servizi cloud globali, scalabili, Microsoft ha costantemente fornito una tecnologia di base.
Oggi, come discuteremo in seguito, Microsoft è in prima linea nell'integrazione dell'intelligenza artificiale per trasformare la produttività dell'organizzazione e l'innovazione in tutti i settori, continuando la sua eredità di 50 anni di leadership tecnologica.
Perfetto, molto interessante, ci hai proprio fatto un quadro di quella che è stata la storia e che ruolo ha avuto la tecnologia.
E oggi ci troviamo appunto in un momento in cui nessuno ormai nega più che l'intelligenza artificiale abbia un ruolo molto importante, rilevante per migliorare e velocizzare i processi, ho visto che poi il tema di oggi è proprio quello di capire come l'intelligenza artificiale può essere utilizzata nel mondo del lavoro, ma al di là della produttività, come vedete questi strumenti nel catalizzare l'innovazione, le scoperte di nuove soluzioni e quindi in un certo senso, l'IA può essere utilizzata per creare del valore aggiunto all'interno dell'azienda?
Sì, come giustamente ricordavi e soffermavi, l'intelligenza artificiale ha già iniziato a migliorare notevolmente la produttività, sia a livello individuale, ma sempre di più, integrandosi per ridisegnare i processi.
Per esempio, noi con Copilot e Agenti stiamo ridisegnando il modo di svolgere attività all'interno dell'azienda e quindi aumentando anche la produttività a livello funzionale, per poi anche elevare questo concetto a livello organizzativo, automatizzando il lavoro di routine, aumentando le capacità umane.
In molti casi gli assistenti e gli algoritmi basati sull'intelligenza artificiale gestiscono attività che prima richiedevano molto tempo ai dipendenti, da redigere mail, riassumere lunghi report, inserire e analizzare i dati, il che consente agli esseri umani di concentrarsi su un lavoro creativo di livello superiore.
Un'analisi ha rilevato che gli utenti di Copilot hanno ottenuto una riduzione del 97% del tempo necessario per esempio per compilare e riassumere le informazioni, il che si produce in decine di migliaia di ore risparmiate ogni anno.
A livello individuale parliamo di circa 30-60 minuti a persona al giorno, solo per l'attività di routine, poiché gli utenti lasciano che l'intelligenza artificiale gestisca lavoro impegnativo.
Questi guadagni in termini di efficienza significano che i dipendenti possono ottenere di più nella stessa giornata lavorativa, rispondendo più velocemente a mail, consegnando prima report e in generale operando con meno attriti.
Ma l'impatto dell'intelligenza artificiale va ben oltre il semplice fare lo stesso lavoro più velocemente.
Fondamentalmente l'intelligenza artificiale sta catalizzando l'innovazione e la creazione di nuovo valore nelle aziende.
Ci sono alcuni modi in cui ciò accade.
In primis, l'intelligenza artificiale sta trasformando il modo in cui le aziende innovano e operano, andando ben oltre la semplice automazione.
I principali benefici si articolano in quattro aree: sicuramente l'esplorazione creativa, l'AI agisce come un collaboratore creativo aiutando i team a superare blocchi mentali, generare nuove idee, innovare, costruire nuovi servizi, nuove campagne, codice, design e altro ancora, ma anche nuovi modelli di business.
Poi, sicuramente, lavora sulla scoperta di insight dei dati.
Grazie alla sua capacità di analizzare grandi volumi di dati, l'AI può rivelare pattern nascosti e nuove opportunità, come nuove funzionalità di prodotto, ottimizzazione operativa in settori molto complessi, per esempio la logistica, la finanza, ma anche nel mondo farmaceutico - tra l'altro molti nostri clienti già stanno accelerando in maniera
notevole le loro attività di ricerca e sviluppo per scoprire e lanciare nuovi farmaci.
Processi autonomi... la terza dimensione è proprio la costruzione di processi autonomi e nuovi modelli di business.
L'AI consente di ripensare radicalmente i processi aziendali e spesso questo è meglio farlo partendo da zero, automatizzando attività come l'assistenza clienti o la gestione della supply chain, e abilitando nuovi modelli operativi sempre più agili e scalabili.
E poi c'è anche un'altra quarta dimensione che è l'empowerment dei dipendenti.
Si libera tempo dai compiti ripetitivi con l'AI e questo permette ai lavoratori della cosiddetta Information Work di concentrarsi su attività ad alto valore aggiunto, apprendere più velocemente e sperimentare.
Questo favorisce una cultura dell'apprendimento e dell'innovazione continua.
L'intelligenza artificiale sta trasformando le aziende, non solo migliorando l'efficienza operativa, ma anche stimolando l'innovazione, l'efficacia strategica e tra l'altro incidendo così su business driver concreti come incremento del revenue, lanciando nuovi revenue stream, ottimizzando dei costi,
ma anche migliorando la soddisfazione dei clienti e l'esperienza dei dipendenti.
Automatizzando attività ripetitive l'AI consente infatti risparmio di tempo e costo, ma come dicevo il vero valore emerge quando queste risorse vengono reinvestite in crescita e sviluppo.
Secondo Satya Nadella, il nostro CEO, le organizzazioni che adottano strumenti come Copilot, gli Agenti, oggi, stanno ottenendo risultati in tempi record, paragonabili al salto di produttività visto con i principi LEAN nella produzione.
Questo consente iterazioni rapide, adattamenti agili ai cambiamenti di mercato e l'accesso a nuovi mercati, anche una crescita sostenibile nel tempo tra l'altro.
L'80% dei leader, secondo il nostro ultimo Work Trend Index che rilasciamo ogni anno, ritiene che l'AI permetterà ai dipendenti di concentrare le sue attività più importanti creative e spingere l'innovazione.
In sintesi l'AI sta diventando un vero e proprio copilota per l'innovazione delle aziende, accelerando la produttività a livello individuale, a livello funzionale, a livello organizzativo e ampliando ciò che è possibile realizzare.
Si a proposito di copilota sicuramente ne abbiamo sentito parlare un po' tutti di Copilot di Microsoft. Però ci racconti e ci dai una panoramica generale di che cos'è e come sta cambiando Copilot, i servizi, le soluzioni proposte da Microsoft ma anche soluzioni molto alla portata di tutti come Microsoft 365 quindi Word, Excel, Powerpoint e se ci
racconti... ci fai qualche esempio di come viene utilizzato.
Allora, Microsoft 365 Copilot è la nostra soluzione, come noi chiamiamo, "Hero" per quanto riguarda il lavoro dell'Information Work.
È un assistente basato sull'intelligenza artificiale integrato nelle app di Microsoft come dicevi tu Word, Excel, PowerPoint, Outlook, Teams. Utilizza modelli linguistici avanzati di larghe dimensioni come GPT-4 e i dati aziendali per aiutare gli utenti a svolgere attività in linguaggio naturale, migliorando produttività e collaborazione come se fosse un collega che vive all'interno del
software e che puoi interrogare in base alle tue esigenze.
Alcune funzionalità principali: Word, per esempio.
Copilot in Word redige, modifica, migliora testi adattando tono e chiarezza.
In Excel, per esempio, analizza dati e crea formule o grafici da richieste in linguaggio naturale, quindi non serve più essere un super esperto di tutte le funzionalità di Excel.
Powerpoint genera invece presentazioni da documenti o istruzioni testuali. Outlook riassume lunghe thread di mail, scrive risposte, suggerisce azioni. Teams per esempio invece rifornisce riepiloghi in tempo reale di meeting in cui per esempio non siamo presenti e non solo, anche in quelli in cui siamo presenti e poi
risponde a domande e genera note post riunione.
Copilot Chat, invece, è un'interfaccia unificata per interagire con l'AI su contenuti, applicazioni sia proprietarie dell'azienda, sia Microsoft, ma anche di terze parti, eseguendo azioni diverse, sia per recuperare informazioni, sia per svolgere delle attività a supporto di persone e team.
Poi Copilot può essere anche integrato in Github Copilot, dove assiste agli sviluppatori suggerendo codice.
Abbiamo anche Security Copilot, che supporta i team di sicurezza nell'identificazione di minacce e costruzione di risposte efficaci.
Poi abbiamo Copilot integrato anche nei nostri business applications, dove automatizza attività in ambito vendite, assistenza clienti, supply chain e finanza.
E poi nella nostra Power Platform, dove consente di creare app enterprise integrati nei flussi di lavoro con descrizioni in linguaggio veramente naturale.
Di fatto, Microsoft sta integrando l'intelligenza artificiale in tutti i livelli del proprio software, per offrire assistenza intelligente a ogni tipo di utente, indipendente dal ruolo e della funzione. I prodotti Microsoft non si limitano a rispondere a comandi ma anticipano le esigenze e forniscono suggerimenti contestuali.
E poi saranno sempre più autonomi perché auto-imparano e in maniera dinamica possono svolgere delle attività per conto nostro e per interi team o disegnare per noi interi processi. Con Copilot Studio le aziende possono creare agenti AI personalizzati, per esempio per il mondo del finance, per il mondo delle vendite, per il legal, che si collegano a sistemi
interni come SAP, Salesforce, Workday, ServiceNow, tramite oltre mille connettori. Questi agenti possono anche collaborare tra di loro, grazie all'orchestrazione multi-agente, gestendo attività complesse in autonomia, dove l'umano poi deve intervenire solo quando c'è qualche problematica, qualche intoppo e di fatto tutto il resto viene automatizzato. Questa strategia
consente all'organizzazione di riprogettare i flussi di lavoro automatizzando processi prima difficili da implementare.
Ad esempio, un'agente AI può gestire un reclamo assicurativo dall'inizio alla fine, con un veramente minimo intervento umano.
L'adozione è in forte crescita. Nel 2025 oltre 230.000 aziende, tra l'altro tra queste il 90% delle Fortune 500, usano Copilot Studio e si prevede che entro il 2028 saranno attivi oltre un miliardo di agenti AI.
L'ecosistema di agenti e connettori Copilot è il motore di questa trasformazione digitale, dove Copilot è veramente l'interfaccia unica per l'era dell'AI, che orchestra anche un sistema molto complesso, team sempre più misti, costruiti da umani e da forza lavoro digitale, proprio rappresentata dagli Agenti.
Sì, che a proposito di questo tema, che è molto attuale, quello degli Agenti AI, agenti di intelligenza artificiale, che di fatto partono da un modello linguistico che viene poi specializzato su determinate tematiche come un vero e proprio lavoratore al quale viene dato appunto accesso a informazioni di proprietà dell'azienda
e questo Agente riesce appunto a fare delle relazioni, a mettere in relazione dati, informazioni in modo più efficiente, in modo più verticale rispetto a quello che farebbe normalmente un Agente generico non addestrato o comunque che non è a conoscenza di queste informazioni.
Lo stesso Copilot, immagino, che viene successivamente verticalizzato su determinate tematiche, giusto?
Corretto, assolutamente corretto.
Ok. C'è un altro tema però ovviamente quando parliamo di intelligenza artificiale e di modelli linguistici che è quello dei bias presenti nei dati di addestramento e quindi voi come riuscite ad adottare delle misure per arginare questo problema e quindi - soprattutto penso in un ambito business, lavorativo,
ovviamente importante ovunque - ma ci sono degli ambiti particolarmente critici in cui non possono esserci errori. Come si fa a evitare questo?
Allora, Microsoft ha adottato un approccio molto rigoroso e multilivello per garantire che l'intelligenza artificiale come Copilot sia affidabile, equa, sicura, soprattutto in contesti critici, pensate al mondo della sanità, finance, risorse umane, ma anche infrastrutture critiche.
Quali sono i cinque pilastri del nostro approccio responsabile? In primis, stiamo adottando principi etici di intelligenza artificiale e governance.
Microsoft segue sei principi.
Equità, affidabilità, privacy, inclusività, trasparenza e responsabilità. Ogni sistema AI viene esaminato da un comitato interno prima del rilascio, con particolare attenzione ai dati di addestramento e alla supervisione umana.
Poi, adottiamo misure tecniche per mitigare i pregiudizi. Questo è il secondo pilastro.
Utilizziamo metodi come il reinforcement learning con feedback umano, e strumenti come la Responsible AI Dashboard per rilevare e correggere output distorti.
Esempi pratici includono filtri per evitare codici insicuri in Github Copilot o contenuti offensivi nei modelli linguistici.
Terzo pilastro riguarda il controllo sull'accuratezza.
Per evitare allucinazioni: informazioni plausibili ma errate, Microsoft impiega tecniche come la generazione aumentata da fonti affidabili.
Copilot, ad esempio, cita documenti aziendali e reali per garantire risposte accurate e verificabili.
Poi abbiamo, come quarta dimensione, feedback e controlli degli utenti.
Gli utenti possono segnalare output inadeguati e gli amministratori possono regolare i livelli di moderazione.
Sistemi di filtro impediscono contenuti inappropriati, soprattutto nei bot rivolti al pubblico.
Poi abbiamo anche il quinto pilastro, che riguarda la trasparenza e la formazione.
Microsoft etichetta chiaramente i contenuti generati dall'AI e fornisce avvisi e materiali formativi per evitare un uso improprio o un'eccessiva fiducia nell'AI.
Ad esempio, Copilot mostra avvisi come bozza generata dall'AI, verificata e con la fonte.
Microsoft aggiorna costantemente il proprio approccio per affrontare nuovi rischi e garantire che l'AI supporti, senza sostituire il giudizio umano.
L'obiettivo è che strumenti come Copilot siano utili, sicuri, trasparenti, anche in ambiti piuttosto delicati, questo vale anche per quanto riguarda tutta la proposition agentica AI che noi forniamo ai nostri clienti.
Certo e a proposito di questo aspetto quanto e come viene utilizzato Copilot in generale dagli utenti? E poi un altro tema che magari è superfluo ecco però penso che da una parte ci sia la necessità di sviluppare degli strumenti anche molto complessi, molto efficaci come state facendo voi, però dall'altra non c'è anche un po' l'esigenza di comunicare e di
spiegare agli utenti come utilizzare al meglio queste funzionalità? Perché da una parte o non vengono utilizzate oppure dall'altra vengono utilizzate male, quindi qual è l'equilibrio, che ruolo potete avere voi per aiutare gli utenti?
Da quando abbiamo introdotto Copilot, noi come Microsoft abbiamo riscontrato una rapida adozione tra utenti e lavoratori.
I dipendenti stanno adottando questi assistenti AI nella loro routine quotidiana e i primi dati mostrano un forte utilizzo e soddisfazione.
Per esempio, mediamente noi abbiamo circa 26 minuti risparmiati al giorno dall'utilizzo di Microsoft 365 Copilot. Tra l'altro quando abbiamo chiesto agli utenti se vogliono utilizzare Copilot anche nei prossimi mesi l'82% dichiarano di non poter farne a meno.
Tra l'altro sempre di più, per esempio nel mondo degli sviluppatori, il 46% del codice già è fornito su tutti i linguaggi di programmazione da Github Copilot potenziato dall'AI.
E noi abbiamo tra l'altro tantissimi... il 70% degli utenti ha percepito anche una riduzione dello stress e un miglioramento della qualità del lavoro grazie all'automazione delle attività ripetitive.
Però Microsoft non si limita a solo distribuire Copilot come semplice prodotto, ma vogliamo assumere un ruolo attivo come educatore e facilitatore.
Siamo molto consapevoli che l'intelligenza artificiale rappresenta un nuovo tipo di partner nel lavoro quotidiano.
Per sfruttare a pieno il potenziale è necessario che gli utenti imparino a interagire con l'intelligenza artificiale in modo efficace e consapevole.
A tal fine noi abbiamo introdotto una serie di iniziative che adesso vi illustro. Per esempio: lavoriamo tantissimo nel campo di alfabetizzazione dell'AI.
Investiamo attivamente nella formazione degli utenti, offrendo corsi, esercitazioni e suggerimenti pratici per imparare a utilizzare Copilot in modo efficace.
Abbiamo dei programmi come Everyday AI, AI Business School e moduli gratuiti su Microsoft Forms che aiutano lavoratori di ogni livello a comprendere come interagire con AI, riconoscerne i limiti e sfruttare i punti di forza nel lavoro quotidiano.
Poi vogliamo valorizzare il tutto tramite esempi.
Per ispirare l'adozione, Microsoft condivide casi d'uso concreti e storie di successo in diversi settori, in varie funzioni, come dicevo, per qualsiasi ruolo delle persone in azienda.
Questi esempi aiutano l'organizzazione a immaginare come Copilot possa essere implicato in contesti specifici.
Poi però c'è la dimensione gestione dei rischi.
Microsoft è trasparente sui rischi legati all'uso dell'AI, come l'eccessiva fiducia nei risultati generati.
Per questo integra avvisi nei contenuti prodotti da Copilot e introduce controlli come i flussi di approvazione per azioni sensibili.
L'obiettivo è garantire che l'AI supporti il lavoro umano senza sostituirne il giudizio critico.
Poi c'è anche un molto importante tema di trasparenza operativa: Copilot è progettato per essere trasparente, spiega il proprio ragionamento su richiesta e opera all'interno del tenant aziendale senza inviare dati a servizi esterni.
Microsoft garantisce che i dati dei clienti restino sicuri, conformi a tutte le normative vigenti, ma anche privati e poi che non vengono usati per addestrare modelli pubblici, rafforzando così la fiducia degli utenti.
E poi, come l'ultimo tema estremamente rilevante, è l'etica e tutela legale.
Microsoft promuove l'uso etico dell'AI attraverso linee guida pubbliche, collaborazioni con enti regolatori e iniziative come Copilot Copyright Commitment, che tutela i clienti in caso di contenuti generati che violino diritti d'autore.
Questo approccio aiuta le aziende ad adottare l'AI con maggiore sicurezza sia dal punto di vista legale che reputazionale.
Nonostante Microsoft non abbia ancora diffuso numeri ufficiali sull'adozione di Copilot, l'interesse è molto elevato. Entro la fine del '24, migliaia di aziende avevano già avviato progetti o acquistato licenze per Microsoft 365 Copilot, ma stanno adottando anche tutto quello che è il mondo Agenti.
Parallelamente, Github Copilot ha superato un milione di utenti nel suo primo anno, l'adozione trasversale a tutti i settori, dalla sanità, all'istruzione, dalla finanza, alla Pubblica Amministrazione, confermando che gli assistenti AI non sono una moda passeggera, ma un cambiamento strutturale nel modo di lavorare.
Attraverso conferenze, webinar e documentazione, Microsoft promuove un approccio equilibrato, entusiasmo per l'opportunità dell'AI, ma anche consapevolezza critica.
L'obiettivo è una forza lavoro non solo più produttiva, ma anche più competente e responsabile nell'uso dell'intelligenza artificiale.
Copilot, in questa visione, diventa un vero copilota per ogni lavoratore, amplificando l'ingegno umano.
Perfetto e tra le tante cose interessanti che hai detto adesso una cosa che non avevamo detto e che secondo me merita di essere sottolineata è che, ovviamente, se sono un'azienda ho dei dati di un certo valore, di una certa confidenzialità, di una certa sensibilità ed è chiaro che se dall'altra parte ho un lavoratore un
dipendente che non è consapevole di come funziona un sistema di IA e quindi diffonde questi dati utilizzando un'intelligenza artificiale, dandoli come input a un'intelligenza artificiale qualsiasi, un chatbot qualsiasi gratuito, il rischio appunto è che questi dati vengano diffusi e quindi è fondamentale
proteggersi anche da queste attività e quindi quello che fate voi con il vostro modello di business è proprio quello di evitare di diffondere i dati a terzi e questo crea fiducia in strumenti di intelligenza artificiale che possono essere utilizzati con maggiore serenità sfruttandone appunto quelli che sono i
vantaggi però evitando appunto di perdere il controllo sui propri dati che hanno magari un grande valore che non possono essere diffusi.
Assolutamente, in effetti in questo noi siamo molto attenti anche a comunicare a tutti i nostri clienti e partner l'utilizzo sicuro conforme alle normative dell'AI soprattutto in contesti aziendali. Proteggiamo con cosiddetta "enterprise grade", quindi con un livello pensato per il mondo enterprise di sicurezza,
compliance e privacy.
Copriamo tutto l'utilizzo attraverso i nostri strumenti, attraverso Copilot, attraverso Copilot Chat, attraverso gli Agenti, perché, una cosa molto importante, ma anche curiosa, che tantissime persone già utilizzano, almeno dalle nostre surveys il 78% delle persone già utilizzano strumenti AI al lavoro.
75% di questi però sono cosiddetti "Shadow AI Tool", quindi non autorizzati della propria azienda e quindi noi cerchiamo di sensibilizzare le organizzazioni, le aziende sia pubbliche che private che devono accelerare per quanto riguarda la dotazione, ma anche l'adozione di strumenti ufficiali all'interno dell'azienda come Copilot, Copilot Chat, Agenti in modo tale che
preservino in maniera sicura e in maniera confidenziale i dati, pensate proprio a intellectual property e altri dati sensibili che possono un po' divulgarsi in maniera non corretta.
Sì, un banalissimo scambio di mail, visto che l'hai citato spesso, un riassunto di una mail e quindi questo è un po' il presupposto di tutto, perché se non ci fosse questo livello di sicurezza tutte le tecnologie che abbiamo citato finora, da un punto di vista quantomeno teorico, non potrebbero essere utilizzate
perché metterebbero a rischio la confidenzialità, i dati appunto in possesso, di proprietà dell'azienda e quindi questo è il presupposto, ecco.
Va bene, allora grazie Luba perché ci hai permesso di capire qual è la prospettiva e il punto di vista di Microsoft sul mondo dell'intelligenza artificiale e anche perché ci hai raccontato quella che è stata la storia di evoluzione tecnologica che vi ha portati fino a questo punto.
Alla prossima.
Alla prossima, grazie mille.
E così si conclude questa puntata di INSiDER - Dentro la Tecnologia. Io ringrazio come sempre la redazione e in special modo Matteo Gallo e Luca Martinelli che ogni sabato mattina ci permettono di pubblicare un nuovo episodio. Per qualsiasi tipo di domanda o suggerimento scriveteci a redazione@dentrolatecnologia.it, seguiteci su Instagram a @dentrolatecnologia
dove durante la settimana pubblichiamo notizie e approfondimenti. In qualsiasi caso nella descrizione della puntata troverete tutti i nostri social. Se trovate interessante il podcast condividetelo che per noi è un ottimo modo per crescere e non dimenticate di farci pubblicità.
Noi ci sentiamo la settimana prossima.