
Il fenomeno del surriscaldamento globale è un tema molto attuale. Già da diversi decenni sta infatti mutando costantemente e significativamente il nostro pianeta attraverso aumenti di temperatura e innalzamento del livello dei mari, causati principalmente dalla dispersione di gas serra nell’atmosfera. Ma quali sono i campi in cui la tecnologia può aiutarci a rallentare questo processo? Lo scopriremo facendo 2 chiacchiere con Matteo Gallo.
Prima però, ci sarà il consueto spazio per le notizie. Parleremo infatti della nuova Fiat 500 Elettrica e delle emissioni prodotte dalla rete 5G.



Brani
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Salve a tutti, siete all'ascolto di INSiDER - Dentro la Tecnologia, un podcast di Digital People e io sono il vostro host Davide Fasoli.
Siamo alla seconda settimana di quarantena per il Covid-19.
Spero che la scorsa puntata sia stata di vostro gradimento perché alla fine abbiamo cercato di affrontare il tema da un punto di vista diverso da quello consueto.
Per definitivamente concludere con i riferimenti a questo virus però ci tenevo a sottolineare quanto la tecnologia stia facilitando questo periodo di isolamento sia per quanto riguarda la distribuzione degli avvisi e delle informazioni sia come mezzo per evitare aggregazioni di persone.
Da questa settimana infatti le università stanno ottenendo alcune lezioni in video online e comunque dalla settimana scorso è stato massimizzato il lavoro agile smart working per i lavoratori che possono svolgere le loro mansioni da casa.
Ma chiudendo questa forse ormai troppo grande parentesi oggi parleremo di come sempre la tecnologia possa aiutarci a salvare il nostro pianeta.
Prima di cominciare vi ricordo che potete ascoltarci in un nuovo episodio ogni sabato mattina su Spotify apple podcast google podcast oppure direttamente sul nostro sito.
Anche Fiat si è finalmente convertito all'elettrico e lo ha fatto il 4 marzo presentando le nuove Fiat 500e.
Ciò che salta subito all'occhio oltre a un notevole svecchiamento delle linee pur mantenendo lo stile caratteristico della 500 è l'iconico logo Fiat che non è presente, sostituito invece dal logo 500 e preparando quindi la nascita di un marchio sestante, sempre del gruppo FCA.
Anche gli interni sono stati radicalmente cambiati seguendo un design minimale dove il display dell'infotainment la fa da padrona.
Parlando di caratteristiche più tecniche invece la potenza del motore è di 85 kW che consente di raggiungere una velocità massima di 150 km orari e un'accelerazione da 0 a 100 in 9 secondi.
Sono disponibili tre modalità di guida, Normal, Range e Sherpa.
La modalità Range permette di usare un solo pedale attivando una frenata rigenerativa al rilascio dell'acceleratore.
La modalità Sherpa invece permette di risparmiare energia limitando i consumi e permette al guidatore di arrivare alla destinazione indicata nel navigatore o di raggiungere la colonnina di ricarica più vicina.
Grazie a queste modalità la 500 è il secondo quanto dichiarato da Fiat a un'autonomia di 320 km.
Inoltre l'auto è dotata di una modalità di ricarica rapida che permette di immagazzinare energia per 50 km in solo 5 minuti e di ricaricarla fino all'80% in 35 minuti.
Con l'installazione e l'attivazione delle prime antenne 5G in Friuli Venezia Giulia l'ARPA, l'agenzia regionale per la protezione ambientale, ha potuto effettuare delle misurazioni sulle effettive emissioni prodotte dalle antenne di nuova generazione.
Il rapporto mostra come il campo elettrico emesso dal 5G nella banda di frequenza tra 3,6 e 3,8 GHz sia ben al di sotto dei limiti imposti dalla legge.
Si parla di valori che variano tra 0,3 e 1 V per metro, mentre il limite imposto dalla normativa italiana è di 6 V per metro.
Va detto inoltre che l'Italia aveva ulteriormente abbassato il limite di 40 V per metro consigliato dall'Unione Europea.
Questi dati confermano ancora una volta che la tecnologia 5G, come avevamo ribadito nella puntata Partire in 5G, non è assolutamente un pericolo per la salute dei cittadini che vengono dagli stessi comuni inutilmente allarmati con false notizie o teorie complottiste.
Non solo antenne così efficienti richiedono un quantitativo di energia molto inferiore, spianando la strada verso un maggiore utilizzo di risorse rinnovabili e quindi senza alcun impatto ambientale.
Oggi per la seconda metà della puntata siamo in compagnia di Matteo Gallo, autore del podcast e studente di Tecnologie Forestali e Ambientali dell'Università degli Studi di Padova per discutere sulla questione del surriscaldamento globale e delle tecnologie che potrebbero rallentare questo inevitabile processo.
Innanzitutto, ciao Matteo, prima di cominciare ricordaci che cosa studi di preciso perché so che questo tema è legato al percorso universitario che hai intrapreso.
Ciao a tutti, mi ripresento, sono Matteo Gallo autore del podcast e, come hai detto tu Davide, studio Tecnologie Forestali e Ambientali a Padova da due anni.
Una volta che avrò terminato i 5 anni universitari potrò specializzarmi ad esempio in ambiti che riguardano la progettazione e la gestione sostenibile delle risorse forestali, poi anche nella protezione dell'ambiente ma anche della natura.
Comunque, accantonando l'ambito prettamente forestale ci tenevo a sottolineare che sono un grande appassionato di tecnologia applicata al settore ambientale, infatti sono molto entusiasta di poter parlare di uno dei temi che più mi sta a cuore e a cui tengo maggiormente.
Questa cosa mi fa piacere, peraltro come a breve ci spiegherà il fenomeno del surriscaldamento globale è un tema piuttosto attuale, già da diversi decenni sta infatti mutando costantemente e significativamente il nostro pianeta attraverso aumenti di temperatura e innalzamento del livello dei mari, causati principalmente dalla dispersione di gas-era nell'atmosfera.
Ovviamente tutto ciò ha una diretta conseguenza della diffusione e dell'aumento dell'attività antropica a livello globale, così come la stessa diffusione del coronavirus che ormai da settimane sta terrorizzando gran parte della popolazione italiana.
Ma tornando ad argomenti di cui dovremo realmente preoccuparci, Matteo spiegaci brevemente questo fenomeno e se secondo te esistono tecnologie o strumenti per bloccare o rallentare la costante diffusione dell'effetto serra.
Senza perdersi in discorsi già sentiti e risentiti, il surriscaldamento globale può essere combattuto principalmente grazie all'aiuto della tecnologia a mio modo di vedere.
Ovviamente però questa serve a ben poco se mancano le basi fondamentali del buonsenso.
È inutile parlare di progresso tecnologico se ad esempio le grandi multinazionali non decidono di promuovere e incentivare lo sviluppo tecnologico, perché banalmente pensano prima di tutto ai propri interessi.
Recentemente ad esempio ho letto un articolo pubblicato sul sito Climate Change News in cui diversi ricercatori dell'università di Oxford della North Carolina e della Columbia University hanno riportato che a partire dal 1880 le emissioni prodotte dalle 90 aziende più inquinanti al mondo sono responsabili di quasi il 50% dell'aumento di temperatura, poi anche del 57% delle emissioni di CO2 e del 30% dell'innalzamento del livello del mare.
I dati sono parecchio preoccupanti se ci pensiamo, ma dobbiamo considerare che non tutti i mali vengono per nuocere, ad esempio molte case automobilistiche che da anni hanno inquinato e senza fare nomi, in alcuni casi addirittura falsato i rapporti sulle emissioni di CO2 dei propri veicoli e attualmente stanno cercando di investire in veicoli elettrici a impatto zero.
Voi per le normative emanate dalla Commissione Europea o per pura consapevolezza della diffusione del fenomeno dobbiamo rendere atto a queste aziende che effettivamente al giorno d'oggi si stanno impegnando o per controllare la diffusione del suo riscaldamento del pianeta.
Interessante, a questo punto arrivando al nocciolo della questione, sapresti dirmi quali sono le tecnologie o gli strumenti che potrebbero fare effettivamente qualcosa nella vita di tutti i giorni a livello pratico, mi riferisco ad esempio a strumenti o tecnologie che possano essere sfruttate da chiunque quotidianamente.
Nel 2020 direi che la lampadina led è un must se si vuole puntare sul risparmio energetico, ci tengo a portare questo esempio perché come potrebbe sembrare non è così scontato avere in casa questo tipo di illuminazione, un chiaro esempio riguarda le anziani, ne credimi Davide ho dovuto insistere molto prima di convincere i miei nonni a sostituire le vecchie lampadine di casa, è innegabile però che l'impatto ambientale delle lampadine led è bassissimo e questo è dovuto principalmente alla riduzione dei consumi fino al 90%, guadagnando anche infatti di luminosità in generale.
Per quanto riguarda invece l'inquinamento atmosferico vero e proprio solitamente si tende a pensare che la maggior parte delle polveri sottili provenga dai mezzi di trasporto, ma in realtà non è proprio così, i principali responsabili dell'aumento del particolato ad esempio nelle città della Pianura Padana proviene da impianti di riscaldamento domestici industriali e obsoleti che sono ancora molto diffusi e attualmente per ovviare a questo problema si preferisce l'installazione di una pompa di calore che oltre a consumare meno in termini energetici è in grado di fornire una climatizzazione a ciclo annuale sia invernale ma anche stiva, per non parlare poi della conseguente riduzione dei costi di manutenzione.
Poi un altro aspetto su cui ci si sta focalizzando molto è l'energia rinnovabile, però più che affrontare la questione a livello teorico, già affrontata più volte, ci tenevo oltretutto a fornire qualche dato in merito all'impiego di queste fonti riguardo all'anno appena trascorso che a mio modo di vedere hanno riscosso un ottimo successo sul territorio italiano.
Secondo i dati raccolti da anni rinnovabili il 2019 rispetto all'anno 2018 ha visto un incremento dell'86% delle installazioni atte a produrre energia pulita, nello specifico pensa che il settore eolico è lievitato addirittura del 226% nel sud Italia, con una potenza installata pari a 412 megawatt, la seconda fonte energetica di tipo rinnovabile poi viene invece dal fotovoltaico che rispetto al 2018 è aumentato del 30%.
Il dato interessante è che il 50% dell'energia fotovoltaica prodotta nel nostro Paese proviene da impianti residenziali e non industriali come si potrebbe inizialmente pensare.
Non pensavo ci fosse un progresso così manifesto sul nostro territorio da questo punto di vista.
È evidente quindi che l'impiego di queste tecnologie per produrre energia sostenibile sta progressivamente aumentando e a questo punto colgo l'occasione per introdurre il tema della mobilità elettrica che nel corso degli ultimi anni si è evoluto parallelamente all'incremento delle strutture per produrre energia pulita nel territorio italiano.
Ma avendo già trattato la questione nella puntata a monopattini elettrici e micromobilità che vi invito a recuperare se ancora non lo avete fatto, a questo punto Matteo immagino che entrerai nello specifico parlandoci di vetture elettriche.
Esatto e volevo soffermarmi proprio su questo tema.
A questo punto se consideriamo l'inquinamento stradale ovviamente la scelta favorisce totalmente il motore elettrico piuttosto che quello a combustione e questo perché il veicolo elettrico viene alimentato da fonti di energia non derivanti da combustibili fossili e quindi ad impatto zero.
Se poi confrontiamo le percentuali di rendimento tra il motore elettrico e il motore termico, quest'ultimo si vede in netto sfavore rispetto al primo.
Per i motori a scoppio le percentuali di efficienza energetica variano tra il 25 e il 40% a seconda che il motore sia benzina o diesel.
Questo significa che durante il processo di combustione all'interno di un motore termico una gran parte di energia viene sprigionata sotto forma di calore, mentre la parte rimanente viene convertita effettivamente in moto.
Nel motore elettrico invece il rendimento sale fino al 95% quindi solamente una minima parte di energia viene dissipata in calore, arrivati a questo punto sembrerebbe tutto perfetto.
In realtà non è proprio così, perché se da una parte i veicoli elettrici vantano una grande efficienza di rendimento, dall'altra i limiti legati alla capienza sono piuttosto evidenti.
Pur con un motore che ottimizza molto meglio l'energia, l'handicap dell'auto elettrica rimane la quantità di energia che può trasportare.
Il potenziale elettrico contenuto nei carburanti infatti è ancora nettamente superiore a quello che l'attuale tecnologia consente di immagazzinare nelle batterie, le quali hanno anche peso ingombro molto più elevati.
Attualmente questo è uno dei grossi limiti che caratterizzano gran parte delle vetture elettriche che circolano al giorno ad oggi.
Infatti, salvo alcuni casi, l'autonomia si aggira intorno ai 300 km per le vetture più economiche.
Mentre alcuni colossi come Tesla dichiarano che i loro veicoli di punta sono in grado di raggiungere autonomie che arrivano fino a 600 km come Model S e Model 3.
Poi comunque si devono considerare anche una serie di altri vantaggi che sono legati all'acquisto stesso della vettura.
Nell'ultimo anno diverse regioni e province autonome del nord Italia hanno sostenuto le vendite di auto elettriche e ibride plug-in attraverso il rilascio di Ecobonus nazionali e incentivi regionali addirittura accumulabili, vendendo quindi molto conveniente l'acquisto di un'auto a zero emissioni.
Una tra queste regioni è la Lombardia che, se non ricordo male, ha stanziato circa 26 milioni di euro, di cui una buona parte è dedicata esclusivamente a privati.
Infatti, per chi intende sostenere un acquisto di questo tipo, la regione lombarda garantirebbe all'acquirente, per una vettura a zero emissioni, una riduzione del costo che arriva a fino 8.000 euro.
Quindi i vantaggi legati all'acquisto e all'effettivo utilizzo di questi mezzi sono molteplici e piuttosto remunerativi sia a livello ambientale che di efficienza del veicolo stesso.
Va bene, grazie Matteo per aver partecipato con la tua voce a questa seconda metà della puntata, averci dato qualche dritta, qualche informazione su delle tecnologie che potrebbero almeno rallentare questo inesorabile declino del nostro pianeta.
Ci sentiamo più avanti per un'altra chiacchierata.
Ciao a tutti e grazie per l'ascolto.
E così si conclude questa puntata di INSiDER - Dentro la Tecnologia, fra un paio di settimane faremo un'altra chiacchierata, questa volta però con un altro autore, Luca Martinelli, per parlare di Quantum Computing.
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