
L’e-commerce è il futuro, perché è comodo e veloce. Al mondo vale quasi 3000 miliardi di dollari e si stima che nel 2022 raggiungerà i 4000 miliardi. In Italia nell’ultimo anno è cresciuto del 15% e secondo tutti gli studi è destinato a crescere ancora. Tutto questo non è sicuramente a costo zero e infatti un primo problema è l’impatto ambientale.
Prima di affrontare il tema della consegna a domicilio, parleremo di esoscheletri per correre, del riconoscimento dei semafori sulle auto Tesla e della nuova moda della musica in 8D.




Brani
• Ecstasy by Rabbit Theft
• Never Get Old by Steve Hartz
Salve a tutti, siete all'ascolto di INSiDER - Dentro la Tecnologia, un podcast di Digital People e io sono il vostro host Davide Fasoli.
Vi anticipo che la prossima settimana ci sarà un'interessantissima puntata dedicata al rapporto tra tecnologia e medicina.
Nello specifico tratteremo di sequenziamento genomico e delle sue innumerevoli applicazioni e risvolti pratici.
Ma venendo alla puntata di oggi parleremo di un tema che ora nello specifico ci riguarda sicuramente tutti, ovvero l'acquisto di prodotti online di conseguenza della loro consegna presso la nostra abitazione in tempi rapidissimi.
Prima di cominciare vi ricordo che potete ascoltarci in un nuovo episodio ogni sabato mattina su Spotify, Apple Podcast, Google Podcast oppure direttamente sul nostro sito.
Sul mercato esistono differenti tipi di esoscheletri studiati per aiutare l'attività umana più faticosa e per essere da supporto ad anziani o comunque a soggetti con disfunzioni muscolari o articolari.
Ma questi esoscheletri sono tutti funzionanti e affidabili? A tale proposito gli ingegneri della Stanford University hanno condotto delle analisi su differenti esoscheletri pensati per agevolare la corsa, ovvero rendendo meno traumatica l'attività per le articolazioni.
In particolare gli studiosi si sono concentrati sul costo energetico da parte del soggetto, giungendo a delle conclusioni alquanto inaspettate.
I due tipi di esoscheletri analizzati sono quello attivo, ovvero motorizzato, e quello passivo, dove l'assistenza è basata su molle.
Rispetto ad una corsa senza esoscheletri, si è notato che il consumo energetico è del 13% più elevato con un esoscheletro motorizzato spento, mentre risulta del 15% inferiore con lo stesso esoscheletro acceso.
Fin qua nulla di strano.
Sorprendentemente invece il consumo di energia che si è registrato utilizzando un esoscheletro con assistenza molla è dell'11% più elevato, traducendosi in una maggiore fatica da parte del corridore.
In conclusione gli esoscheletri passivi non portano alcun vantaggio nell'ambito del consumo energetico, anzi hanno l'effetto totalmente opposto, effetto che potrebbe essere utilizzato dunque non come assistenza, ma come zavorra per migliorare la prestazione di atleti professionisti.
Nonostante questo non sia lo scopo per cui è stato pensato il dispositivo.
D'altra parte gli esoscheletri attivi che invece riescono a fornire una reale assistenza sono molto più costosi.
Lo scopo della ricerca dunque non è quello di confrontare le diverse caratteristiche degli esoscheletri, ma di riuscire a realizzarne uno di tipo passivo, e dunque più accessibile economicamente, e al contempo di apportare un efficace aiuto all'attività motoria.
Tesla sta per rilasciare ufficialmente un importante upgrade per il proprio sistema di guida autonoma.
Il CEO di Tesla, Elon Musk, ha promesso infatti che i propri veicoli sarebbero stati in grado di riconoscere i segnali dei semafori e di fermarsi automaticamente in caso di luce rossa.
Questa nuova funzionalità non sarà disponibile per tutti quanti i possessori di un veicolo Tesla, ma solamente per chi avrà acquistato un pacchetto di full self driving o banalmente di guida autonoma completa.
Questo optional attualmente nel nostro paese costa 6.700 euro e comprende la navigazione con Autopilot, Autopark, Summon e Smart summon per il parcheggio e il recupero del veicolo da remoto.
Il nuovo aggiornamento andrà dunque a completare quello che è il grado massimo di guida autonoma impostato da Tesla, fissato attualmente al livello 5.
In ogni caso non si sa ancora quando la nuova feature verrà implementata.
Sappiamo però che è stata resa disponibile solamente per alcuni clienti che fanno parte di uno speciale programma che garantisce un accesso anticipato a tutte le novità.
Ovviamente poi Molt dipenderà dalle normative dei singoli paesi.
In Europa ad esempio molte delle funzioni di livello 5 dell'autopilot non sono disponibili proprio per le stringenti norme stradali.
Tesla dovrà quindi rivedere o addirittura girare in qualche modo il problema legato alle norme stradali in vigore nei paesi europei.
Negli ultimi giorni i fantomatici Audi 8D hanno invaso social le applicazioni di messaggistica.
Vediamo quindi di fare chiarezza sulla questione.
I brani che stanno spopolando in questi noiosi giorni di quarantena vengono presentati, e qui cito testualmente, come una nuova tecnologia 8D audio recentemente inventata dal gruppo musicale Pentatonix, in grado di essere ascoltata non con le orecchie ma con il cervello.
In realtà l'8D audio non è nulla di nuovo e se vogliamo essere precisi non si tratta nemmeno di una nuova tecnologia, bensì di un effetto di circondamento sonoro.
In questi brani particolari la sorgente sonora gira continuamente attorno all'ascoltatore in un circuito circolare infinito ed è possibile apprezzare l'inconfondibile effetto solamente se si indossa un paio di cuffia.
Ma allora perché questi file musicali vengono definiti 8D? Molto probabilmente si tratta di una questione puramente di marketing, anche perché sfido chiunque a trovare una quarta dimensione fisica oltre alle tre già conosciute figuriamoci 8.
Secondo altre persone invece l'8D non rappresenta il numero di dimensioni ma il numero di direzioni in cui l'audio viene trasmesso.
Per spiegare questo semplice concetto basta immaginare un'ipotetica area divisa in 8 zone intorno alla testa dell'ascoltatore nel quale l'audio continua a spostarsi regolarmente in ognuna di esse non risultando mai negli stessi punti contemporaneamente.
L'effetto circonferenza è dato proprio da questo movimento ovvero dal salto continuo del suono dal canale destro a quello sinistro dell'auricolare viceversa uniti oltretutto ad effetti di riverbero che aiutano a determinare la posizione frontale e posteriore del suono dando così il caratteristico effetto sferico.
Questa tecnica è stata chiamata panning audio viene utilizzata spesso e da parecchi anni nel mondo dell'acustica.
L'e-commerce è il futuro, perché comodo e veloce.
Al mondo vale quasi 3 mila miliardi di dollari, si stima che nel 2022 raggiungerà i 4 mila miliardi.
In Italia nell'ultimo anno è cresciuto del 15% e secondo tutti gli studi è destinato a crescere ancora.
Tutto questo non è sicuramente a costo zero, infatti un primo problema è l'impatto ambientale.
L'e-commerce è vantaggioso se il consumatore deve fare più di 15 km per raggiungere il punto vendita.
Mentre se il negozio serve una clientela all'interno di questo raggio il vantaggio ambientale non esiste.
Inoltre vi è un ulteriore problema, ovvero chi garantisce la consegna rapida.
Se si deve fare una consegna per consegnare un solo prodotto ad un consumatore, peggiora di gran lunga l'impatto ambientale per prodotto consegnato e per chilometro per corso.
Solo Amazon, il più grande player al mondo nel settore del commerce online, ha pubblicato lo scorso anno la sua impronta ambientale, Footprint, che ammonta 44,40 milioni di tonnellate di emissioni di CO2, prodotte soprattutto dai trasporti come aerei, navi, treni e furgoni di ogni taglia.
Un'impronta paragonabile a quanto produce in CO2 l'intera Svezia.
Quello che ha fatto diventare l'e-commerce meno ecologico del commercio tradizionale è Prime, l'abbonamento che con poche decine di euro all'anno garantisce la spedizione in un giorno.
Sono 5 miliardi i pacchetti spediti in tutto il mondo, solo tramite Amazon Prime.
Ma come funziona questo servizio? Tutto parte da uno dei quattro magazzini Amazon in Italia, migliaia di metri quadrati di tecnologia ed efficienza, e dove viene stoccata la merce in previsione delle vendite.
Un lavoratore detto Picker preleva il prodotto richiesto tramite l'ordine, questo poi viene trasportato fino alla fase del pacchetto.
Il sistema sceglie la scatola adatta e un altro lavoratore impacchetta il bene.
Tutto è guidato da un super algoritmo che lo fa arrivare attraverso i nastri trasportatori in tempi più veloci al tir che lo porterà al centro di smistamento della zona di consegna.
Integrato al pacchetto si trova già il centro di smistamento dove si lavora tutte le notti con turni dalle 23 alle 7 del mattino.
Ogni etichetta dà le coordinate di dove deve essere messo il pacco che corrispondono alla zona di riferimento.
La mattina dopo il pacco viene prelevato da un driver e arriva a destinazione.
Tutto questo in meno di 24 ore.
Con le modalità con cui gli operatori delle piattaforme digitali ci hanno abituato, Amazon, Zalando come poi vedremo, noi vogliamo avere l'instant delivery, quindi la consegna in un giorno o addirittura ma solo in certe zone la consegna entro due ore.
Questo ha cambiato radicalmente tutto il sistema della logistica nelle città.
Massimo Marciani, grande esperto di logistica, sostiene che il sistema delle consegne a domicilio funziona con lo stesso principio dei vasi comunicanti.
Il magazzino di prossimità, i 4 magazzini Amazon in Italia per intenderci, hanno uno stock di beni molto ridotto, perché ovviamente ha un costo da sostenere.
Nel momento in cui si inizia a consegnare velocemente un certo numero di oggetti lo stock diminuisce e a quel punto automaticamente si chiede al centro di distribuzione di fornire altro materiale.
Tale materiale viene chiesto al centro di consolidamento il quale lo chiede alla fabbrica.
Tutta questa attività, se fatta velocemente, provoca uno stress su tutto il sistema e quindi non si potrà più utilizzare un mezzo di trasporto come una nave, più lenta ma sicuramente meno inquinante, ma si dovrà utilizzare l'aereo, che è enormemente più impattante e meno efficiente di una nave.
Uno studio commissionato dal Parlamento europeo sostiene che il trasporto aereo produrrà il 22% delle emissioni globali di CO2 nel 2050.
Ma un altro problema enorme sono i trasporti locali, fatti tutti su gomma.
In Italia ci sono 20.000 furgoni in circolazione per portare 318 milioni di pacchi a domicilio in un anno.
Con la spedizione veloce la convenienza del commercio elettronico che c'era prima dal punto di vista ambientale non c'è più.
Non si può più aspettare di avere i furgoni pieni ma appena si riceve un ordine lo si deve subito spedire velocemente.
Invece di mandare un singolo furgone in posti diversi si devono mandare tanti furgoni alla stessa destinazione.
La responsabilità è delle grandi aziende come Amazon che comunicano in modo poco trasparente il loro impatto.
Amazon ha introdotto Prime per escludere la concorrenza e di conseguenza tutte le altre società hanno introdotto la spedizione veloce.
Ma i consumatori la vogliono davvero? Non avrebbe senso dedicare più trasparenza e informazione all'impatto che questo ha sull'ambiente.
Il responsabile Amazon per la sostenibilità in Europa, Adam Hellman, ha dichiarato che ha trascorso gli ultimi tre anni ad analizzare la loro filiera e sostiene che la consegna in un giorno sia meno impattante di quanto si dica, visto che i prodotti vengono stoccati vicino ai clienti e quindi possono essere più efficienti nelle consegne.
Oltre a tutto ciò c'è un altro fattore che ha rivoluzionato il commercio online, rendendolo più competitivo rispetto al commercio fisico tradizionale, ma aumentando ancora di più l'impatto ambientale, cioè il fatto che il cliente una volta ricevuto l'oggetto desiderato possa restituirlo anche senza motivo.
Secondo la National Retail Federation, i resi sono aumentati del 66% tra il 2010 e il 2015, il settore dove i resi sono maggiori e senza dubbio l'abbigliamento.
Zalando, piattaforma tedesca da 5,4 miliardi di fatturato annuo, è arrivata ad offrire 100 giorni di tempo per restituire un prodotto, il minimo garantito per legge di 14 giorni.
E i dati sui resi di Zalando arrivano alle stelle, sono una media del 50%, il che significa che degli oltre 140 milioni di ordini che Zalando ha ricevuto nel mondo nel 2019, 70 milioni di pacchi sono stati trasportati due volte.
Oltre al trasporto ci sono poi anche gli imballaggi e quelli del commercio online hanno un impatto ambientale molto più alto di quello provocato dal commercio tradizionale.
L'impatto dell'e-commerce, considerando il packaging, ammonta circa 180 kg di CO2 contro gli 11 kg di CO2 dell'imballaggio unico che viene dato in un negozio fisico.
Amazon sta provando a ridurre gli imballaggi con un progetto in collaborazione con le aziende per ridisegnare il packaging originario della merge.
Questo progetto si chiama Shopping On Container ed è ideato come un contenitore in grado di recapitare il prodotto al cliente in modo sicuro senza ulteriormente aggiungere nuovi imballaggi.
Amazon ha inoltre lanciato un ambizioso piano per ridurre il suo impatto ambientale, acquistando 100 mila veicoli elettrici e proponendo di arrivare all'utilizzo del 100% di energia rinnovabile con l'obiettivo di essere ad emissioni 0 entro il 2040.
E così si conclude questa puntata di INSiDER - Dentro la Tecnologia, facendo un riferimento all'attuale situazione, uno dei motivi per cui ci sono numerosi ritardi nelle consegne non è tanto la mancanza dei beni, quanto la ridotta dimensione dei magazzini, che non sono abbastanza grandi per poter gestire una così ampia richiesta.
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