
L’efficacia di una comunicazione a distanza dipende da due fattori fondamentali: l’intelligibilità dell’audio e la qualità del video. Un suono chiaro e senza interferenze può fare la differenza tra una conversazione produttiva e una piena di fraintendimenti, così come un’immagine ben definita è essenziale per un’interazione naturale. Con l’aumento delle riunioni ibride e degli ambienti di lavoro flessibili, investire in soluzioni avanzate per audio e video non è più un’opzione, ma una necessità. Per approfondire questi aspetti e capire come la tecnologia di Jabra stia rispondendo a queste esigenze, abbiamo invitato Alessandro Vitali, Distribution Manager Italy di Jabra.
Nella sezione delle notizie parliamo nuovamente di DMA e di come l’UE voglia imporre ad Apple di diventare sempre più interoperabile e infine di un esempio di come i QR Code possono essere utilizzati per perpetrare delle truffe.




Ringraziamenti
• Jabra ha contribuito a sostenere il podcast
Brani
• Ecstasy by Rabbit Theft
• Believe Me by CADMIUM, JAMZ, SIMONNE
La nostra azienda ha voluto mettersi in gioco sempre di più e ha investito nella ricerca e sviluppo per integrare nei prodotti tutte quelle caratteristiche tecniche e tecnologiche che permettono all'utente di poter condurre una chiamata lavorativa nella qualità migliore possibile.
Salve a tutti, siete all'ascolto di INSiDER - Dentro la Tecnologia, un podcast di Digital People e io sono il vostro host, Davide Fasoli.
Oggi parleremo con Jabra di come la tecnologia audio e video stia trasformando il lavoro a distanza, con soluzioni avanzate per migliorare la qualità del suono e delle videoconferenze in ambienti ibridi e non convenzionali, ed il ruolo cruciale che gioca all'intelligibilità audio anche nell'interazione con l'intelligenza artificiale.
Prima di passare alle notizie che più ci hanno colpito questa settimana, vi ricordo che potete seguirci su Instagram a @dentrolatecnologia, iscrivervi alla newsletter e ascoltare un nuovo episodio ogni sabato mattina, su Spotify, Apple Podcasts, YouTube Music, oppure direttamente sul nostro sito.
Abbiamo parlato diverse volte del DMA, il Digital Markets Act, che lo scorso anno, tra le altre cose, ha obbligato aziende come Apple ad aprirsi maggiormente, permettendo ad esempio l'utilizzo di store alternativi per le app o di utilizzare browser di terze parti, a discapito, ha detta di Apple, della sicurezza e della privacy degli utenti.
Secondo la Commissione Europea, tuttavia, Apple non ha mostrato una sufficiente apertura sul fronte dell'interoperabilità, sia software che hardware, e ha fornito all'azienda una lista di punti su cui lavorare, tra cui la possibilità per altri dispositivi di ricevere notifiche, eseguire app in background, trasferimenti con AirDrop, accesso all'NFC, collegamento
automatico basato sulla prossimità e molto altro. Funzionalità che ad oggi sono disponibili solo tra prodotti Apple, e che è uno dei motivi del grande successo dell'azienda.
Secondo l'UE, invece, anche produttori di terze parti devono potersi integrare gratuitamente allo stesso modo, potendo così fornire agli utenti la stessa esperienza d'uso.
Da una parte, dunque, gli utenti avrebbero più possibilità di scelta per quanto riguarda i dispositivi, quelli indossabili prima di tutto. D'altro canto, però, Apple si vedrebbe privata di uno dei suoi più grandi punti di forza, facendo emergere preoccupazioni sulla privacy e sulla capacità di portare in Europa, e in tempi rapidi, le nuove funzionalità
e innovazioni che svilupperebbe.
Ogni giorno migliaia di cittadini italiani sono tempestati da telefonate indesiderate, di dubbia provenienza e che nella maggior parte dei casi hanno come fine ultimo quello di truffare le persone estorcendo dati e informazioni personali.
Ma dato che la maggior parte delle persone ha ormai capito qual è l'obiettivo delle robocall, i truffatori stanno cercando di individuare nuovi metodi ingegnosi per ingannare i cittadini più ignari.
Un caso recente ad esempio è stato smascherato da AMT3, l'azienda di servizi al cittadino di Verona, che questa settimana ha diramato un comunicato per avvertire i cittadini di una truffa in corso ben camuffata.
E' emerso infatti che nell'ultimo periodo sono stati applicati diversi QR code su numerosi parcometri cittadini per effettuare il pagamento digitale della sosta, una modalità che però non è stata contemplata da quelle messe a disposizione da AMT3.
L'azienda per questo, oltre a segnalare sul proprio sito la truffa, specificando anche quali sono le modalità consentite per il pagamento, ha provveduto a denunciare il fatto di origine ancora sconosciuta alle forze dell'ordine.
L'efficacia di una comunicazione a distanza dipende da due fattori fondamentali, l’intelligibilità dell'audio e la qualità del video. Un suono chiaro e senza interferenze può fare la differenza tra una conversazione produttiva e una piena di fraintendimenti, così come un'immagine ben definita è essenziale per un'interazione naturale. Con l'aumento delle riunioni ibride
e degli ambienti di lavoro flessibili, investire in soluzioni avanzate per audio e video non è più un'opzione, ma una necessità. Per approfondire questi aspetti e capire come la tecnologia di Jabra stia rispondendo a queste esigenze, è con noi Alessandro Vitali, Distribution Manager Italy di Jabra. Benvenuto Alessandro.
Benvenuti, grazie, grazie mille, buona giornata a tutti.
Chi è quindi Jabra e come si è evoluta la vostra tecnologia audio-video in questi anni?
Allora, Jabra è una parte di un gruppo multinazionale danese con l'headquarter vicino a Copenhagen, che è un'azienda storica nel mondo delle telecomunicazioni e pensa che il gruppo è nato nel 1869, quindi stiamo parlando veramente di tantissimi anni fa. È stata la prima azienda in Europa che ha tirato i cavi per le telecomunicazioni. Poi, negli ultimi 30 anni, l'azienda si è
voluta specializzare nel mondo dell'audio. È giusto sapere che il nostro core business, il nostro know-how, arriva da quella che è la divisione principale del gruppo GN, Great Nordic, che è la nostra azienda a cui facciamo riferimento, che è la parte che si occupa di produrre e commercializzare prodotti elettromedicali per non udenti. Da qui ti fa capire da dove
arriva il vero know-how professionista che poi viene riportato anche nei prodotti professionali, quelli che noi chiamiamo della divisione enterprise, riconosciuta sul mercato con il brand Jabra, piuttosto che i prodotti consumer. Negli ultimi anni l'evoluzione della tecnologia è cambiata, è cambiata essenzialmente per un discorso anche di esigenze dell'utente. Io sono in
questo settore specifico da tanti anni, anche prima di entrare in Jabra, mi ricordo che vent'anni fa le cuffie venivano viste come lo strumento da vendere al contact center, dove l'operatore attaccava banalmente una cuffia senza funzionalità al telefono, era un sostituto della cornetta, piuttosto che dalla receptionist. Quegli erano i due ambiti
di utilizzo. Sempre di più poi con l'avvento delle piattaforme di Unified Communication, la prima nata è stata nel 2009-2010 con Microsoft, allora si chiamava Office Communicator, poi è diventata Link, poi Skype for Business, oggi tutti la conoscono con il nome di Teams.
Con l'avvento di questo tipo di piattaforme anche noi produttori di device ci siamo dovuti adeguare per poter offrire ai nostri clienti, ai nostri utenti, un prodotto che non solo rispecchiasse i requisiti tecnici e tecnologici che una device professionale deve avere, ma soprattutto che andasse dietro a
quelle che sono le esigenze dell'utente. Quindi l'utente non vuole più semplicemente un sostituto della cornetta per poter lavorare con le mani libere, che era non dico l'unico, ma era il principale tema commerciale che avevamo vent'anni fa, 15 anni fa. Ma adesso io con la cuffia posso decidere di prendere la chiamata dalla cuffia, posso regolare il volume dalla cuffia, posso
mettere in mute dalla cuffia, insomma ho una serie di valori aggiunti, questi sono quelli base.
Poi siamo arrivati al giorno d'oggi a la luce che si accende dello stesso colore della piattaforma di unified che utilizzo, piuttosto che funzionalità come l'Active Noise Cancellation, che prima era in dotazione solo sui prodotti costosissimi per i DJ o per gli audio fan, mentre adesso sono prodotti che ci permettono di lavorare in maniera più produttiva ed efficace tutti i giorni.
Ok e aggiungo anche fra l'altro che noi abbiamo avuto esperienza diciamo così indiretta di Jabra anche in tante interviste che abbiamo fatto perché appunto i vostri prodotti sono molto diffusi nell'ambito professionale, soprattutto perché come dicevi magari l'utente medio che acquista anche una cuffia con un determinato prezzo e che ha alcune funzionalità
non sa invece appunto tutti questi aspetti che ci hai detto tu, l'integrazione che in un mondo lavorativo, professionale fanno veramente la differenza.
E in questo senso visto che, come dicevo anche nell'introduzione, molte delle nostre attività, sia lavorative e non solo, anche personali, si svolgono a distanza, l’intelligibilità audio assume un ruolo cruciale.
Quindi ci spieghi, innanzitutto, perché la qualità del suono in una conversazione è così importante e quali sono però le sfide e le opportunità che questa componente rappresenta per voi e che poi mettete nei vostri prodotti?
Partendo dalla sfida, perché il fatto dell'intelligibilità o comunque della compatibilità è poi una conseguenza, la sfida è stata quella di provare ad essere pronti e reattivi rispetto a quello che il mercato offre in termini di sistemi di comunicazione, che banalmente può essere uno smartphone evoluto piuttosto che un laptop evoluto o una piattaforma di Unified Communication.
La nostra azienda ha voluto mettersi in gioco sempre di più e ha investito nella ricerca e sviluppo per integrare nei prodotti tutte quelle caratteristiche tecniche e tecnologiche che permettono all'utente di poter condurre una chiamata lavorativa, ma non solo, anche una chiamata privata, ma soprattutto nel mondo enterprise, parliamo di chiamate lavorative
piuttosto che conference call, nella qualità migliore possibile. È fondamentale che la mia voce sia chiara e cristallina quando faccio una telefonata di lavoro, proprio perché voglio evitare fraintendimenti, voglio evitare che il tono di una parola o un termine passi nella maniera non corretta o comunque diversa dalla modalità in cui io la vorrei passare, ma
soprattutto evito quello che… noi purtroppo siamo stati abituati per anni a continuare a dire, puoi ripetere, non capisco bene cosa hai detto. Comunque il rumore di sottofondo e la mancanza di chiarezza durante la telefonata creano distrazione, perché io in quel momento sto cercando di capire come migliorare la situazione o comunque vengo distratto dal fatto che non riesco
a ascoltare bene quello che il mio interlocutore sta dicendo. Quindi è fondamentale essere pienamente compatibili e spesso anche bisogna certificarsi, perché poi quando tu parli con aziende del calibro di Microsoft piuttosto che di Zoom, che sono tra virgolette le due piattaforme che ormai tutti conoscono e utilizzano soprattutto nell'ambito lavorativo, non solo l'integrazione da un punto
di vista delle funzionalità deve essere garantita ai nostri utenti, ma l'utente vuole anche una certificazione, vuole anche che il tuo prodotto abbia il bollino di Teams, perché io cliente finale, inteso come azienda, investo nella tecnologia, voglio anche essere sicuro che la device che vado ad utilizzare sia ottimizzata per quello che io sto facendo e di conseguenza
mi garantisca la miglior qualità disponibile sul mercato.
Ok, un esempio che mi viene in mente appunto di un vostro prodotto che magari nell'ambito consumer non si conosce ma sono i Jabra Speak. Ci racconti che cosa sono questi prodotti e come vengono utilizzati nell'ambito delle conferenze.
Il Jabra Speak non è altro che un viva voce che fa sia cassa che microfono, quindi ha entrambe le componenti audio integrate ed è un viva voce che mi permette di poter condurre una conference call, per esempio, ma anche banalmente una chiamata normale di lavoro, nella maniera più chiara e cristallina possibile. Sono dotati di microfoni
omnidirezionale, quindi capta a 360 gradi la voce che sta intorno e mi permette di avere una qualità diversa. Io mi ricordo, probabilmente ti ricorderai anche tu, tanti anni fa l'audio call, la call, come era intesa? Io chiamo un paio di miei colleghi che devono interagire con me o ascoltare la chiamata ad un tavolino, metto in mezzo
al tavolino il cellulare in viva voce. Quella era l'audio call. Con l'avvento dello Speak questa cosa si è rivoluzionata. Io mi ricordo che quando andavo dai clienti, noi avevamo imparato, noi di Jabra, a arrivare dal cliente, aprire il pc per prendere le tue note durante il meeting e connettere lo speakerphone. Allora il cliente guardava subito, si chiedeva cos'era questo
volante luminoso con tutte le lucine che io andavo a connettere e quando poi dopo lo provavano si rendevano veramente conto di quella che era la qualità dell'audio. Tra l'altro è un prodotto che si connette non solo ad un pc o ad un laptop, ma in bluetooth si può connettere banalmente anche ad un cellulare, uno smartphone o un tablet. Quindi se io devo fare una chiamata o sono in
albergo e voglio ascoltarmi un po' di musica oppure nello stesso tempo so che qualcuno mi deve chiamare da casa o un collega mi deve chiamare, io ho il mio speakerphone connesso in bluetooth al mio smartphone e posso fare tutto questo. Poi le declinazioni di utilizzo sono svariate, per esempio si discuteva prima in un'aula, soprattutto nel periodo del post covid,
quando anche in ambiente educational, in ambiente scolastico, venivano fatte le videoconferenze, si dava la possibilità anche a chi stava a casa di poter ascoltare una lezione, il professore utilizza lo speakerphone sul tavolo perché dall'altra parte possano sentire in maniera qualitativa sia la voce dell'insegnante, ma anche magari la voce degli altri studenti che
possono fare una domanda o che possono interagire con il professore.
Sì, quindi con un unico strumento, molto versatile, posso coinvolgere in modo migliore moltissime persone nella stessa chiamata, quindi questa è forse la grande differenza che appunto nel mondo consumer non si conosce, quindi sicuramente può rappresentare un grande vantaggio.
Per quanto riguarda invece il prodotto che stai utilizzando tu in questo momento, quindi un headset, un paio di cuffie che coprono, comunque si posizionano al di sopra del padiglione auricolare, sono cambiati anche i luoghi dove lavorare, cioè si può lavorare non solo da remoto o in ufficio, ma anche in luoghi non convenzionali.
Pensiamo quando siamo in movimento, in co-working, spazi condivisi, dove ad esempio è difficile avere controllo anche di quella che è il rumore di fondo dello spazio e per questo problema quindi che prodotto si può utilizzare?
Allora hai toccato un tema attualissimo, infatti il tema del giorno, che ormai ce lo riportiamo da qualche anno, non è più lo smart working covid, immediato post covid, oggi si parla di hybrid working, di lavoro ibrido. Come dicevi tu, la modalità di lavoro non più contemplata esclusivamente in quello che normalmente noi intendiamo l'ufficio tradizionale,
o a casa in smart working, ma anche in luoghi di lavoro, dove ci sono delle criticità a cui noi dobbiamo andare in contro e che dobbiamo cercare di risolvere utilizzando dei prodotti professionali, criticità soprattutto dal punto di vista audio, del rumore. Quindi innanzitutto sono due le prerogative, perché poi il design, la leggerezza, i materiali e tutto il resto
sono dei valori aggiunti che si devono dare all'utente per far sì che il prodotto venga utilizzato in maniera consapevole, ma nello stesso tempo ho piacere di utilizzarlo, non mi pesa utilizzarlo anche per svariate ore. Però le prerogative principali sono due, la possibilità di essere isolato, semplicemente per essere più concentrato e per non essere
disturbato da quelli che sono i rumori di sottofondo. L'esempio classico è quante volte noi vediamo delle persone collegate in un caffè, in un bar, che con il laptop davanti stanno lavorando o stanno parlando? Spesso magari la cuffia serve anche per isolarci, non necessariamente mentre sto parlando, ma anche per avere una concentrazione, un
isolamento passivo anche se non sto interloquendo. Piuttosto che il microfono, sulla parte microfonica ormai sono tanti anni che Jabra sta investendo per far sì che il microfono diventi sempre di più evoluto e sempre più efficace. Avere un microfono a cancellazione di rumore permette a chi sta dall'altra parte di sentire esclusivamente la mia voce e non la voce del mio vicino di
scrivania, piuttosto che la voce di chi mi sta davanti sul treno mentre io faccio una chiamata dal treno, o comunque un rumore di sottofondo che può essere un rumore ambientale se sto in mezzo alla strada piuttosto che in un ambiente affollato. Queste sono le due prerogative principali: avere un audio in ricezione che mi permetta di sentire bene
chi sta dall'altra parte nello stesso tempo, che mi permetta di essere isolato e focalizzato su quello che sto facendo, concentrato, e una cancellazione di rumore, un microfono performante che mi permetta appunto di trasferire in maniera chiara e cristallina la mia voce senza compromessi, dando la possibilità dall'altra parte di non sentire tutti i rumori di sottofondo.
Ok, questa categoria di prodotti è l'Evolve2, giusto?
Esatto. Allora, noi siamo usciti nel 2014, infatti l'ottobre appena passato abbiamo festeggiato i dieci anni, siamo usciti nel 2014 con la serie Evolve, che ha rivoluzionato il mercato delle Unified Communication, perché è stata la prima serie di prodotti completamente certificata per le piattaforme di Unified Communication più conosciute, principalmente quella di
Microsoft - nelle sue varie evoluzioni - con un portafoglio prodotti completo, quindi parliamo dal prodotto Evolve a filo base per i grossi deployment, passando al prodotto che costa magari 300-400 euro, con tutte le funzionalità anche sconosciute ai più. Ecco, sulla base e sul successo della famiglia Evolve è nata nel 2020, in pieno Covid. Io mi ricordo che i primi prodotti
della famiglia Evolve2, che è l'evoluzione della famiglia Evolve, sono stati lanciati a marzo 2020.
Era già stato pianificato, quindi non si poteva rimandare o temporeggiare. Mi ricordo che da casa avevamo appunto lanciato, fatto i primi webinar su questi prodotti, che poi dal 2020 al 2024, quando sono stati lanciati sul mercato gli ultimissimi prodotti, tra cui questo che ho indosso che è l'Evolve2 65 Flex, un prodotto che si chiude, diventa un piccolo pacchetto che
io mi posso portare nello zaino, in tasca, nel giubbino, da qualsiasi parte. Ecco, dal 2020 al 2024 sono usciti diversi modelli che completano ad oggi questa fascia di prodotti, che appunto vengono riconosciuti dal mercato come un riferimento, come il nuovo standard, ecco.
Questo è stato lo slogan che abbiamo utilizzato per proporre e per pubblicizzare i nostri prodotti, il nuovo standard nella comunicazione.
A proposito di connettività visto che hai citato prodotti a filo e non solo, sempre rifacendomi all'ambiente consumer - ai prodotti diciamo così più consumer - siamo un po' abituati ad una qualità soprattutto microfonica molto scadente e come fate invece voi a ottenere un risultato superiore da quel punto di vista? Cioè usate il filo oppure bluetooth?
La qualità del microfono è la stessa, sia chi utilizza un prodotto a filo che un prodotto Bluetooth.
Tant'è che io adesso sto utilizzando un prodotto Bluetooth e la qualità dell'audio della mia voce è sicuramente super buona.
Dipende molto da la qualità dei materiali, dei componenti che vengono utilizzati.
Ovviamente un prodotto, anche se professionale, Jabra, da 50 euro, avrà una componentistica anche a livello di microfono differente rispetto al prodotto come questo, che magari ne costa di listino al pubblico 300.
Questa è sicuramente una piccola differenza.
Però, da un punto di vista della connettività, il filo, ovviamente, via ragioni, mi dà ad oggi magari qualche garanzia di tranquillità in più, di stabilità in più, perché se non sono un super tecnologico, a parte che oggi non serve più essere un super tecnologico per connettere in Bluetooth un prodotto o comunque per far funzionare un dongle nella
maniera corretta, però diciamo che per quelli che sono gli utenti base, magari avere un prodotto a filo mi fa stare un pochino più tranquillo, perché io l'attacco… sono tutti prodotti plug and play che non necessitano di avere software dedicati o cose di questo genere o tool che permettono l'utilizzo, e quindi mi fa sentire un po' più tranquillo.
Ma ad oggi il prodotto Bluetooth ormai siamo abituati ad utilizzarlo in maniera piena sia per utilizzo smartphone che per utilizzo lavorativo sul laptop, quindi è un po' indifferente.
Ok e invece passiamo adesso all'ambito video e quindi anche in questo campo vi occupate anche di questo aspetto. Quali soluzioni proponete in questo ambito? Ci sono dei prodotti di cui ci puoi parlare e magari anche spiegarci quelle che sono diciamo così le caratteristiche che in un prodotto come una webcam qualsiasi non ci sono.
Sì, esatto. Questo del video è una nuova frontiera per Jabra. Il gruppo ha acquisito nel 2019, quindi in tempi non sospetti… dico questo perché molti produttori, molti altri vendor si sono un po' improvvisati degli importatori di prodotti video per cavalcare un po' l'onda post covid, dove tutti lavorano in smart working, dove tutti hanno bisogno
di una cuffia, di una webcam, eccetera, eccetera. O dove comunque la rivisitazione degli spazi di lavoro ha avuto un utilizzo importante, quindi si sono anche le aziende dovute adattare a questa nuova tendenza, trasformando magari quelle che erano le grosse sale e riunioni da CDA a medio-piccole sale per far sì che siano più fruibili per tutti i dipendenti.
Ecco, noi nel 2019, quindi in tempi non sospetti, abbiamo acquisito un'azienda, una piccola start-up americana che aveva questo brevetto nell'utilizzare tre telecamere simultaneamente per dare una visuale panoramica a 180 gradi, che è un po' il nostro, diciamo, fiore all'occhiello.
E’ una cosa che abbiamo solo noi, da un punto di vista delle funzioni tecnologiche, in questo ambito specifico, quindi quando parliamo di videocomunicazione in ambienti... di spazi di lavoro sale e medio-piccole.
Quindi Jabra ha voluto investire in questo settore. C'è da dire che purtroppo il nostro ricerche e sviluppo, la nostra produzione nell'ambito video, che per noi era nuova, arrivavamo da 25 anni di storia completamente solo audio, è stata un po' ostacolata dal Covid, per ovvie ragioni di chiusura delle aziende, la produzione e quant'altro, ma adesso
siamo ritornati ormai da tre anni sulla cresta dell'onda anche per questo il mercato, i nostri clienti iniziano a riconoscerci anche come riferimento per quanto riguarda la componente video e non solo audio. Offriamo una serie di prodotti che in questa fase vanno a coprire solo le sale piccole o medio-piccole, medie, o con l'aggiunta di una personal device. Noi in Jabra
abbiamo il divieto di chiamare la webcam, addirittura quando è uscita qualche anno fa abbiamo condotto una campagna #nonchiamatelawebcam, proprio perché è un prodotto professionale che ti permette, come dicevi tu, di avere delle funzionalità che una webcam normale non ha.
Per esempio l'intelligent zoom, quindi se mi sposto durante la call vengo seguito dalla mia telecamera, magari mi distraggo, mi allungo per prendere il cavo del telefono piuttosto che una cosa nello zaino. Ci sono degli algoritmi che mi permettono di ottimizzare anche la luce.
Una condizione classica di utilizzo sbagliato della webcam o di un sistema di videoconferenza è avere la finestra alle spalle, per ovvie ragioni di controluce. I nostri prodotti hanno una tecnologia che permette appunto di migliorare ed ottimizzare anche questo punto.
Così come siamo stati un po' i primi ad introdurre un altro tema all'ordine del giorno che è l'intelligenza artificiale sui prodotti video, per permettere a questi prodotti di essere ottimizzati a pieno e di poter implementare delle funzionalità che mi danno l'opportunità di rendere più inclusiva una riunione, piuttosto che mi permette di fare determinati switch della camera
per inquadrare la lavagna bianca che sta dietro le spalle dell'interlocutore, piuttosto che di focalizzarmi solo sull'interlocutore principale. Insomma una serie di cose che mi permettono di avere dei prodotti sicuramente di fascia alta.
Ok a proposito di questo quindi hai parlato di hardware e anche di software quindi contano entrambi gli aspetti in quello che fate, sia per la parte audio che citavi prima ma anche per la parte video di adesso e poi l'altra cosa che anche questa dicevi prima è che diciamo che un grande punto di forza dei vostri prodotti è l'integrazione che hanno con le
principali piattaforme di videoconferenza.
Si.
Sì, certo, noi dobbiamo sicuramente lavorare in parallelo con le piattaforme di videoconferenza o le piattaforme di Unified Communication, proprio perché il prodotto deve uscire sul mercato già integrato, quindi che preveda già alla base l'integrazione con queste piattaforme, per far sì che la piattaforma venga utilizzata al meglio.
Se io ho un prodotto che funziona, ma che non è correttamente integrato, rischio magari di andare a perdere alcune funzionalità che la piattaforma stessa mi sta offrendo.
Sicuramente la parte software è importante, proprio perché con una serie di algoritmi - io faccio sempre l'esempio del nostro prodotto di punta video, che è la Panacast 50 - la Panacast 50, per esempio, lavora su degli algoritmi voce-viso che permettono alla Panacast stessa di dare un senso di regia alla videoconferenza in base all'interlocutore
principale che in quel momento sta parlando, piuttosto che di zoomare utilizzando la visuale panoramica a 180 gradi, che appunto, come ti raccontavo prima, siamo gli unici ad averla.
Questo non è solo un vanto da un punto di vista, io ho i 180 gradi, sono più bravo di te che ne hai 120.
Qua c'è dietro uno studio, io con una visuale panoramica a 180 gradi, mi posso permettere di includere tutti nella riunione, i due seduti a fianco al tavolo non vengono esclusi come invece sarebbero esclusi con un qualsiasi altro sistema di videoconferenza che arriva a 120 o 150 gradi, questo è fondamentale, soprattutto per, quello che ti ho detto prima, nella
situazione di rivisitazione degli spazi di lavoro dove vengono create molteplici sale meeting piccole o medie, le classiche add-on room, dove tu quando entri la prima cosa che vedi è il tavolo attaccato al muro con sopra il video e la barra video. Come fai ad ottimizzare quel tipo di spazio per far sì che tutte le persone vengano incluse nella video? Utilizzando
un prodotto che ha questo tipo di caratteristiche. Quindi il discorso dell'integrazione software è fondamentale.
Basta pensare che con Teams io posso anche visualizzare gli ultimi quattro interlocutori in primo piano.
Cosa significa? Io sto seguendo una videoconferenza, dall'altra parte ci sono 6-7 persone di fronte alla Panacast, impostando questo tipo di funzione che è appunto condotta dall'integrazione software tra la piattaforma Teams e il nostro prodotto, io ho la possibilità, nonostante la Panacast, la video barra, sia una, di vedere sul mio schermo, sul mio laptop, la faccia
in primo piano delle ultime quattro persone che hanno parlato.
Questo però è un discorso non solo di inclusività, che è un altro tema che negli ultimi anni è molto portato a gran voce dalle aziende, ma anche per riconoscere con chi sto parlando.
Spesso quando io parlo con una platea di più persone magari in una sala media faccio un po' fatica a distinguere il viso, soprattutto quando parlo con persone che non conosco bene, mentre con questa funzionalità qua, che è gestita dal software, io vedo le persone come se fossero in primo piano.
Questo è un esempio.
Si, molto interessante e sottolinea ancora una volta quello che dicevamo cioè dei prodotti che sono pensati in modo estremamente integrato ecco tra hardware e software. Venendo a un tema che di cui parliamo spesso negli ultimi negli ultimi mesi negli ultimi anni cioè quello dell'intelligenza artificiale - ed
è anche l'occasione per cui siamo qui oggi per parlare di questo - e cioè di recente avete commissionato uno studio sull'utilizzo dell'intelligenza artificiale, l'adozione nell'ambito lavorativo.
Perché una società come Jabra dovrebbe commissionare uno studio sull'IA? Qual è il senso?
Noi come gruppo volevamo capire in maniera attenta come poter aiutare e supportare l'intelligenza artificiale nelle attività lavorative che riguardassero un po' il nostro mondo e di conseguenza l'azienda in primo luogo si è chiesta come e in che modo poter utilizzare l'intelligenza artificiale nel migliore dei modi e ha fatto condurre questo studio ad un'azienda
esterna, perché sai, noi siamo un'azienda storica nel mondo dell'audio, abbiamo dei laboratori di ricerca e sviluppo di primissimo livello, ogni tanto portiamo i clienti a visitarli a Copenaghen eccetera, però nel momento in cui fai uno studio interno può essere sempre interpretato in più modi da quello che è il cliente, quindi hai bisogno,
hai la necessità di essere supportato e di avere delle conferme anche che arrivano dall'esterno.
Per questo abbiamo fatto condurre questo studio, per permetterci sostanzialmente di comprendere meglio quali potevano essere gli ambiti di utilizzo dell'intelligenza artificiale relazionata a quello che è il nostro mestiere, quindi quello di portare la voce e il video, ma soprattutto in questo caso la voce, agli utenti nella maniera più cristallina e chiara possibile.
Lo studio è molto interessante, per esempio lo studio dice che il 70% degli intervistati dice di condurre quotidianamente delle attività che lo stesso utente non reputa così strategiche farle e che pensa che qualcun altro o qualcosa d'altro possa condurle al posto suo.
Questo è già un esempio molto calzante per quanto riguarda laddove vogliamo andare a parare.
E da qui abbiamo pensato come integrare la voce nell'intelligenza artificiale, come poter sfruttare questa cosa? Cercando di dare ai nostri clienti, ai nostri utenti un prodotto che rispecchiasse tutti i requisiti necessari, ma soprattutto che ottimizzasse questo aspetto in maniera assoluta.
Un'altra cosa che riporta questo studio è che normalmente nelle trascrizioni, faccio un esempio co-pilot per citarne uno, super utilizzato da tutti ormai, nelle trascrizioni anche delle note, degli appunti, una parola su tre viene interpretata correttamente dall'intelligenza artificiale.
Questo è dovuto sostanzialmente al nostro modo di parlare, gli accenti, magari un po' giù la voce, piuttosto che la velocità con cui io vado a parlare e a dettare la trascrizione.
Avere una qualità della voce, avere uno strumento che porta e migliora e ottimizza la qualità della voce allo strumento intelligenza artificiale è fondamentale per ottimizzare tutto il processo.
Ecco questa è una cosa che sicuramente lo studio ci ha aiutato a capire.
Quindi visto che all'inizio parlavamo di intelligibilità tra persone a distanza in realtà in questo caso è l’intelligibilità dell'intelligenza artificiale, cioè se io utilizzo la mia voce per far fare dei lavori all'intelligenza artificiale, se l'intelligenza artificiale capisce bene, l'IA generativa capisce bene ho più probabilità di raggiungere il mio obiettivo.
Esatto e questo anche a discapito di una maggiore produttività e tempi di realizzazione, non devo rivedere quello che ho visto prima, non devo rifare magari una parte del lavoro che ho impostato prima, ma ho un risultato più veloce e più ottimizzato da subito.
Ti faccio un esempio, prima quando parlavamo di prodotti professionali, delle caratteristiche che deve avere un prodotto professionale per differenziarsi da quelli che sono i prodotti consumer o i prodotti non professionali.
Sempre lo studio che abbiamo fatto condurre a questa azienda che si chiama Forza Technology, loro hanno paragonato, adesso non è per fare nomi e cognomi, però parliamo di prodotti che tutti conoscono, hanno paragonato, molto diffusi, gli Airpods 3 con le nostre Evolve2 55, che è uno degli ultimi prodotti che abbiamo lanciato l'anno scorso a filo,
quindi un prodotto abbastanza tradizionale come utilizzo.
Nella stessa tipologia di ambientazione di lavoro, mediamente rumorosa, l'accuratezza della trasmissione era pari al 70% per gli Airpods 3, pari al 95% con Evolve2 55, in un ambiente mediamente rumoroso che può essere un open space tradizionale.
In ambienti particolarmente rumorosi, come per esempio fare una chiamata di lavoro o utilizzare l'intelligenza artificiale mentre sono in giro per la strada, per velocizzare dei processi, quindi io parlo con la mia device al telefono per poter consultare qualcosa, in ambienti veramente particolarmente rumorosi, strada, un bar, un treno eccetera, addirittura
per i prodotti non professionali questa accuratezza scendeva al 7%, quindi stiamo parlando veramente di un valore molto molto distante a quello che io mi aspetto come utente, come risultato utile per poter sfruttare l'intelligenza artificiale in maniera più ottimale possibile.
Certo, assolutamente. Fra l'altro penso che affrontare questo tema come abbiamo fatto oggi, dandogli una prospettiva un po' più professionale, nel senso di affrontare il tema proprio dal punto di vista del settore professionale, sia molto interessante perché molto spesso da utenti tendiamo forse un po' a sovrapporre le due cose, mondo lavorativo e mondo consumer,
soprattutto quando si tratta di lavoro a distanza, cosa che invece non è così e quindi servono prodotti diversi. E a proposito di questo, prima di salutarti, volevo dare la parola a Luca Martinelli, autore, altro autore di questo podcast, perché ci avete mandato, Jabra ci ha mandato, un paio di Jabra Evolve2 Flex, 65 Flex, un headset che è lo stesso che ha utilizzato finora
Alessandro, che è proprio pensato appunto per il mondo del lavoro, il mondo professionale.
Luca aveva questa esigenza di cambiare il proprio setup, lavorando molto da remoto, lavorando da casa e quindi innanzitutto bentornato Luca.
Ciao, ciao Davide.
Raccontaci un po' quale è stata in questo primo periodo di esperienza, queste prime due settimane che stai testando le cuffie di Jabra, la tua esperienza appunto anche facendo un confronto con quello che era il tuo setup, diciamo così, i dispositivi che utilizzavi prima.
Io inizierei innanzitutto dal problema che avevo prima, quindi come hai giustamente detto te, lavorando da casa mi capita molto spesso di effettuare delle videochiamate, spesso molto lunghe, e le cuffie che avevo prima erano delle normali cuffie consumer bluetooth, quelle appunto da ascolto quotidiano o ascolto con il telefono, per cui avevo diversi problemi
legati soprattutto all’intelligibilità. Banalmente i miei colleghi molto spesso mi rimproveravano per il fatto che o non sentivano o sentivano male, o sentivano anche tanti rumori di sottofondo, ma anche io stesso non avevo questa grande qualità audio che mi permetteva appunto di interagire in modo ottimale con l'interlocutore. L'altro problema era
sull'autonomia, quindi delle cuffie così piccole come quelle che avevo prima duravano veramente poco, si parla di un'oretta forse anche meno, e quindi a metà chiamata mi capitava di doverle riporre nella loro custodia per ricaricarle.
Con le Jabra Evolve invece questi problemi non si sono mai presentati perché l'autonomia è veramente importante, nel senso non sono mai riuscito a portarle sotto il 50% di autonomia banalmente e anche ricaricarle è molto facile perché hanno la base di ricarica wireless per cui le appoggio semplicemente su questa base e rimangono sempre in carica.
L'altro problema che mi ha risolto è quello della qualità audio, soprattutto lato microfono, perché avendo la cancellazione dei rumori, ma anche isolando la voce e avendo un microfono che è direzionato sulla bocca, i miei colleghi o comunque durante le videochiamate non hanno mai avuto problemi di farmi comprendere dall'altra parte dello schermo.
Ok, hai citato degli aspetti interessanti innanzitutto perché anche le cuffie che stai utilizzando adesso sono bluetooth giusto?
Si esatto.
E anche le cuffie che usavi prima erano bluetooth però come erano delle cuffie magari in-ear che come prodotti consumer avevano una qualità microfonica soprattutto quindi dell'input quello che sentivano i tuoi colleghi abbastanza bassa, quindi senza un prodotto come quello che stai usando adesso era sempre una questione di compromessi o la comodità di avere un
paio di cuffie senza fili o dall'altra parte indossare un paio di cuffie con filo che magari hanno una capsula microfonica più vicina alla bocca per poter non avere il problema dell'autonomia, il problema appunto della qualità microfonica. Questa cuffia però risolve entrambe le questioni entrambi i problemi e poi come dicevi il microfono è posizionato su un
archetto quindi è vicino alla voce, quindi quello ulteriormente favorisce l'intelligibilità della chiamata.
Sì esatto, sono delle cuffie che appunto hanno gli auricolari che si appoggiano sulle orecchie quindi non sono, come hai detto tu, in-ear come le precedenti e soprattutto sono pensate appunto per le videochiamate, con questo archetto che abbassandolo attiva il microfono, alzandolo lo disattiva e quindi è facile, puoi passare da una modalità all'altra per…
Quindi è pratico perché se devi "mutarti" o "smutarti" nella chiamata lo puoi fare con un gesto fisico.
Esatto, quindi non c'è bisogno poi di premere pulsanti sullo schermo o altro, semplicemente si alza l'archetto e si sa che da quel momento lì in poi il microfono è disattivato.
Ok, e un altro aspetto particolarmente interessante di cui abbiamo scoperto ecco di queste cuffie che prima non abbiamo citato con Alessandro è il fatto che avendo la cancellazione attiva del rumore esterno quindi mi isola meglio, ti isola meglio nella tua chiamata parlavi dei rumori che potenzialmente un lavoratore da casa può sentire lavorando in un contesto in cui ci sono anche altre persone,
è il fatto che quando la cancellazione è attiva - ma in generale - però è particolarmente utile in quel momento tu senti la tua voce hai un ritorno della tua voce anche nella cuffia quindi questo ti permette di essere molto più isolato anche di… prima citavamo le Airpods ad esempio che hanno questa funzionalità di cancellazione attiva ma a quel punto non ti senti più e quindi sei costretto ad urlare nel microfono
perché non senti la tua voce che torna.
Sì, è esattamente così. Un altro dei problemi che avevo precedentemente è che dovevo banalmente indossare sempre una delle due cuffie per poter sentire la mia voce e quindi evitare appunto di urlare durante le videochiamate.
Però perdevi l'isolamento.
Perdevo l'isolamento, sì, invece con questa funzionalità io riesco a sentire me stesso e quindi evitare di urlare banalmente, però riesco anche ad isolarmi adeguatamente per riuscire a concentrarmi poi su quello che sto facendo in quel momento.
Poi io abito anche vicino ad una scuola, quindi i rumori di sottofondo non sono facilmente ignorabili, invece così risolvono questo problema.
Perfetto allora grazie Luca perché ci hai dato uno sguardo più esperienziale su uno dei prodotti di cui abbiamo parlato prima con Alessandro e quindi grazie e a presto, a una prossima puntata.
Grazie, a presto.
E ovviamente grazie anche a Alessandro con cui invece abbiamo parlato un po' più in senso ampio per capire effettivamente chi è Jabra e il ruolo che ha in questo settore che abbiamo avuto modo di capire è veramente tanto importante, quello dell'audio. Alla prossima anche a te.
Grazie mille, ciao, ciao a tutti, grazie.
E così si conclude questa puntata di INSiDER - Dentro la Tecnologia. Io ringrazio come sempre la redazione e in special modo Matteo Gallo e Luca Martinelli che ogni sabato mattina ci permettono di pubblicare un nuovo episodio. Per qualsiasi tipo di domanda o suggerimento scriveteci a redazione@dentrolatecnologia.it, seguiteci su Instagram a @dentrolatecnologia
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Noi ci sentiamo la settimana prossima.