
L’ampia diffusione dei cosiddetti bot è una conseguenza della capillarizzazione su larga scala del commercio online. Questi bot rappresentano sia il problema che la soluzione perchè, su una piattaforma dove vengono utilizzati, sono anche l’unico sistema per ottenere un prodotto particolarmente ricercato. Sull’onda di questo fenomeno distruttivo è nato un vero e proprio business, il quale ha reso questi strumenti sempre più user friendly. In questa puntata proveremo quindi ad analizzare questo fenomeno sia nella sua espressione malevola, sia nella sua espressione più neutrale, che può rappresentare uno strumento utile per molti utenti.
Nella sezione delle notizie parliamo di un processore alimentato da un’alga, di ENEA e ANSFISA che sperimenteranno l’utilizzo di nuovi carburanti e infine di Iride, la futura costellazione satellitare italiana.




Immagini
• Foto copertina: Freepik
Brani
• Ecstasy by Rabbit Theft
• In My Head by Arcando (feat. Britt Lari)
Salve a tutti, siete all'ascolto di INSiDER - Dentro la Tecnologia, un podcast di Digital People e io sono il vostro host, Davide Fasoli.
Oggi parleremo di un fenomeno tecnologico e commerciale che, attraverso dei programmi informatici in grado di acquistare in modo automatico migliaia di beni e servizi, dà vita a questioni problematiche come quella del bagarinaggio online.
Prima di passare alle notizie che più ci hanno colpito questa settimana, vi ricordo che potete seguirci su Instagram a @dentrolatecnologia, iscrivervi alla newsletter e ascoltare un nuovo episodio ogni sabato mattina su Spotify, Apple Podcast, Google Podcast oppure direttamente sul nostro sito.
Alcuni ricercatori dell'Università di Cambridge sono riusciti a convertire in energia elettrica la fotosintesi di un'alga, in particolare il sistema ha alimentato per sei mesi un microprocessore ARM, ovvero quei processori che troviamo anche negli smartphone o sui nuovi Mac con chip M1, ma chiaramente meno potente ed energivoro.
E nonostante il periodo di osservazione di sei mesi sia terminato, il sistema continua a produrre energia.
Questo innovativo sistema di alimentazione è grande circa come una batteria AA, realizzata con materiali riciclati con all'interno appunto un'alga non tossica, che riesce a produrre abbastanza corrente elettrica da alimentare un piccolo microprocessore.
La scoperta di questi ricercatori dunque si aggiunge alla lunga lista di sistemi alternativi per la produzione di energia elettrica pulita e rinnovabile che in futuro probabilmente sarà rilevante per alimentare soprattutto la quantità sempre crescente di dispositivi IoT, che non necessitando di grandi fonti di energia potranno beneficiare di energia pulita a costo zero.
Nella puntata dello scorso 2 aprile avevamo parlato con ENEA delle principali soluzioni per ridurre al minimo l'impatto ecologico sul nostro pianeta, mediante una produzione di energia rinnovabile orientata alla sostenibilità, ed in merito a questo proposito è stata annunciata una settimana fa una nuova collaborazione tra appunto l'ENEA e l'ANSFISA, ovvero l'Agenzia Nazionale per la Sicurezza delle Ferrovie e delle Infrastrutture Stradali e Autostradali.
Questa collaborazione si dedicherà alla ricerca e allo studio di una soluzione per abbattere le grandi emissioni del trasporto pesante su gomma.
In particolare, le due agenzie lavoreranno congiuntamente per migliorare l'utilizzo di nuovi carburanti in ambito ferroviario e stradale, tra i quali figura anche l'idrogeno, ossia un vettore energetico di cui avevamo già parlato nella puntata “Il ruolo dell'idrogeno nella mobilità sostenibile” che in futuro potrebbe avere numerose applicazioni nell'ambito delle principali modalità di trasporto.
Samantha Cristoforetti, dalla Stazione Spaziale Internazionale su cui è tornata il 27 aprile scorso, ha annunciato IRIDE, la futura costellazione satellitare italiana dedicata all'osservazione della Terra.
Questo nome è stato scelto nell'ambito del concorso Spazio alle idee, organizzato dal Ministero per l'Innovazione, la Trasformazione Digitale e dal Ministero dell'Istruzione.
All'iniziativa hanno aderito 1.061 proposte sul nome della costellazione, provenienti da 638 istituti scolastici.
La costellazione di satelliti sarà realizzata in Italia entro i prossimi cinque anni, con il supporto dell'Agenzia Spaziale Europea e l'Agenzia Spaziale Italiana, utilizzando le risorse del PNRR.
IRIDE avrà il compito di supportare le amministrazioni pubbliche nelle attività di contrasto del dissesto idrogeologico e degli incendi, tutela delle coste, monitoraggio delle infrastrutture critiche, della qualità dell'aria e delle condizioni meteorologiche.
Fornirà dati utili per lo sviluppo di applicazioni commerciali da parte di start-up, imprese e industrie del settore.
All'arrivo della pandemia da Covid-19, molte abitudini legate ai principali aspetti della nostra vita quotidiana hanno subito un forte cambiamento.
E tra il modo di viaggiare, lavorare o studiare, anche quello legato al mondo degli acquisti è andato incontro ad un sostanziale mutamento.
Il 2020, così come il 2021, è stato infatti un anno di profondi cambiamenti per il settore del commercio, tant'è che aziende e marchi prima poco inclini alla vendita dei prodotti online, ora si sono dovuti adattare ai nuovi modelli di business per non soccombere alla crescente competizione.
Dall'altra parte, però, aziende più lungimiranti si sono adeguate più rapidamente alle nuove esigenze di mercato, anticipando di qualche anno l'ingresso nella nuova frontiera dell'e-commerce.
E una fra queste è proprio Media World, che con la fortissima domanda di prodotti tech, arrivata con i primi mesi di lockdown, si è vista costretta a sviluppare ulteriormente i propri canali di vendita online, sapendoli conciliare però con quelli appartenenti ai negozi fisici.
Ma di questi temi ne avevamo già parlato con la puntata “Media World: perché i negozi fisici non scompariranno” .
Nella puntata di oggi, invece, cercheremo di analizzare un fenomeno che viene di fatto considerato una vera e propria piaga nell'ambito della compravendita online.
Ed è proprio quel fenomeno per cui, nell'esatto momento in cui viene rilasciato un prodotto particolarmente atteso, porta, appena pochi istanti dopo, alla comparsa della scritta “Sold Out” nella pagina del portale.
L'ampia diffusione dei cosiddetti bot è di fatto una conseguenza della capillarizzazione su larga scala del commercio online.
Ed il motivo per cui stanno riscontrando una così ampia diffusione in molti paesi di tutto il mondo, il nostro compreso, dipende principalmente da due semplici ragioni.
Per nostra sfortuna, infatti, l'unica maniera per ottenere un prodotto particolarmente ricercato su una piattaforma invasa da questo fenomeno è proprio quello di utilizzare un bot.
L'unico strumento che consente all'utente di accaparrarsi un prodotto con velocità infinitesimale.
In secondo luogo, sull'onda di questo fenomeno distruttivo, negli ultimi anni è nato un vero e proprio business che gravita attorno al commercio di bot, il quale ha reso questi strumenti sempre più user-friendly per quanto riguarda l'esperienza di utilizzo.
Detto ciò, iniziamo ad entrare nel vivo del tema dando una sintetica definizione di bot.
Partendo dalle basi, dunque, un bot non è altro che un programma informatico, in grado di simulare il comportamento dell'essere umano e che consente di impartire comandi con la velocità e la precisione di un software anche in pochissimi millesimi di secondo appunto.
Passando subito agli esempi, un evento che ha messo ancora in più triste luce a questo fenomeno è avvenuto appena qualche anno fa, esattamente quando Sony e la concorrente Microsoft hanno rilasciato le rispettive console di ultima generazione.
È accaduto infatti che nei primi giorni di dicembre 2020 almeno 100.000 utenti, o per meglio dire utenze, siano entrate in coda virtuale nello store online di Euronics e Unieuro per cercare di ottenere uno dei pochissimi esemplari di PlayStation 5 disponibile allo scoccare di una certa ora.
Senza ombra di dubbio, coloro che hanno ottenuto uno di questi pezzi rari stavano facendo uso di programmi per computer in grado di acquistare nel minor tempo possibile quello che con l'interazione fisica non sarebbe realizzabile.
Il funzionamento di questi script, in questo caso particolare, rimane attivo 24 ore su 24, tutti i giorni della settimana, e può essere settato per ridurre ulteriormente il caricamento della pagina per visualizzare l'uscita dei prodotti tanto attesi.
Una volta poi individuata la console, il bot non fa altro che aggiungerne al carrello quanti più pezzi possibile nel minor tempo assoluto, impedendo così ad un vero utente di poter acquistare onestamente una PlayStation 5 in questo caso specifico.
Inutile dire che questo trend è una delle principali macchine motrici del bagarinaggio online, ovvero un fenomeno che, soprattutto in questi ultimi anni, soggiogato da una forte carenza di microprocessori e componenti elettronici, porta inevitabilmente alla rivendita dei suddetti prodotti a prezzi che, definire folli, sarebbe abbastanza riduttivo.
Tuttavia, questa è una pratica che non ha caratterizzato solamente il settore dell'elettronica in senso assoluto.
Anzi, fino al 2019 era parecchio diffuso anche in Italia il secondary ticketing, cioè quel fenomeno che vedeva l'acquisto di massa di biglietti di concerti famosi, tramite sempre i bot, i quali andavano poi a finire su store non ufficiali e a prezzi maggiorati.
In alcuni casi a così tanto che anche i fan più accaniti dell'artista si rifiutavano di comprarli a quel prezzo.
Per fortuna questa truffa, volendola definire tale, è stata in buona parte sconfitta da una legge, entrata in vigore dal 1 luglio 2019, che reso obbligatoria l'emissione dei biglietti con il nominativo dell'acquirente stampato sul ticket.
Questo significa che, per i concerti con capienza oltre alle 5000 persone, il biglietto per l'esibizione ora deve riportare il nome e il cognome dell'acquirente, il quale poi dovrà mostrare insieme ad esso un documento di identità prima di entrare nella manifestazione.
Un caso particolarmente discusso, e che ha ulteriormente spinto una rapida soluzione di questo tipo, è stato quello del concerto a Milano dei Coldplay nel 2016, in cui le due date del tour della band sono andate in sold out nel giro di pochi minuti.
Anche in questo caso la colpa è andata attribuita ai numerosi bot in agguato sul sito ufficiale di TicketOne, i quali hanno acquistato la maggior parte dei posti disponibili per il concerto per poi promuovere la vendita dei numerosi biglietti acquistati su siti terzi fino a 60 volte il valore originale.
Questi strumenti comunque, legati o meno al mondo della musica, vengono propriamente definiti scalper bot, o appunto shopping bot, che sono in realtà una particolare sottocategoria di bot che operano in questo caso quasi tutti alla stessa maniera gestendo tre differenti tipologie di azioni.
Prima di tutto viene la fase più lunga del processo, ovvero il monitoraggio su un sito specifico.
Questa fase viene dunque eseguita, costantemente e in automatico dal programma, tutti i giorni della settimana, in modo tale da poter identificare immediatamente le release oggetto di ricerca ed essere poi primi ad avere l'accesso al link di acquisto.
Subito dopo viene lo step cruciale dei tre passaggi, l'aggiunta al carrello.
In questa fase, per poter effettuare ordini multipli, anche di parecchia unità, senza essere scoperti e bloccati, gli scalper bot utilizzano particolari escamotage per bypassare le misure di sicurezza adottate dai siti di e-commerce, come ad esempio le reti proxy, le quali consentono di effettuare nuove richieste su indirizzi IP sempre diversi.
Infine, dopo aver selezionato e aggiunto al carrello gli articoli da acquistare, gli scalper bot completano la fase di acquisto, accedendo a account preesistenti e ultimando il pagamento grazie a molteplici carte di credito.
Bene, a questo punto della puntata, dopo aver messo in croce l'attività malevola di questi bot, spiegandone il loro funzionamento, è arrivato il momento di approfondire tutti quegli aspetti che potrebbero portare invece a dei grossi benefici a chi ne fa utilizzo, analizzando in particolare una tra le più diffuse applicazioni al mondo presente nei nostri smartphone.
Nel 2022 è assai improbabile non aver mai sentito parlare dell'applicazione di messaggistica Telegram, spesso contrapposta alla rivale WhatsApp, e di numerosi vantaggi che offre rispetto ai principali competitors del settore.
Tra la possibilità di caricare documenti su un cloud pressoché illimitato, ed accedere su più dispositivi senza limiti o inutili caricamenti, Telegram offre la possibilità ai propri utenti anche di creare e utilizzare bot all'interno della piattaforma.
Semplificando al massimo il concetto, i bot su Telegram possono considerarsi dei veri e propri utenti artificiali, disponibili in ogni momento della giornata e composti da righe di codice e di programmazione contenenti le istruzioni per poter interagire con le vere persone all'interno delle chat.
Chiaramente, in base alla complessità delle istruzioni, questi bot, che per come vengono programmati e impiegati da Telegram, non andrebbero in realtà associati a degli scalper bot, possono offrire all'utenza diverse tipologie di servizi, che vanno da la possibilità di ricevere notizie in tempo reale su fatti di attualità o di altri argomenti,
generare link sponsorizzati per i creator, fino a notificare, anche qui quasi istantaneamente, cali di prezzi o disponibilità di prodotti sugli store online.
Detto ciò, dopo aver analizzato due diversi utilizzi di questo ramo della programmazione, il parallelismo con gli scalper bot arriva pressoché automatico.
Perché se da una parte l'informatica legata alla programmazione favorisce fenomeni di sciacallaggio, come l'acquisto massivo di beni da poter poi rivendere a prezzi esorbitanti, giustificati dalla scarsa reperibilità, dall'altra è possibile utilizzare strumenti gratuiti, come quello fornito da Telegram, per la creazione e l'utilizzo di interfacce bot che in questo ambito
non solo facilitano l'acquisto indirizzando l'utente allo specifico prodotto che gli interessa, ma consentono, se sfruttati correttamente, di risparmiare denaro nell'acquisto di dispositivi o altri strumenti che normalmente troveremmo a prezzi decisamente maggiori.
E tutto ciò senza infrangere la legge naturalmente.
Concludendo, il fenomeno del bagarinaggio online, legato all'affermarsi degli scalper bot, negli ultimi anni è quello a cui andrebbe dedicata maggiore attenzione, proprio per l'estrema dannosità che porta nel mondo del commercio online di beni e servizi.
Ad oggi, le soluzioni per contrastare questo fenomeno esistono, tuttavia per ignote ragioni le aziende che sono specializzate nella vendita di prodotti, faticano ad adottare contromisure per tutelare la propria clientela.
Una di queste sarebbe quella di premiare i clienti più fedeli e presenti sulla piattaforma da più tempo, come già stanno facendo attraverso i programmi di fedeltà aziende come Media World, Unieuro o Euronics, tuttavia pare che negli ultimi anni il focus di queste realtà sia quello più che altro di puntare all'acquisizione di nuovi clienti più che fidelizzare gli stessi, proprio per evitare di soccombere alla forte competizione nel settore.
Altre soluzione invece prevedono l'utilizzo di particolari software anti-scalper, ovvero degli strumenti che di fatto bloccano o impediscono le attività dei bot su qualsiasi sito web.
Ma anche in questo caso tale meccanismo può essere l'uso, motivo per cui l'utilizzo della convalida tramite CAPTCHA, ormai diffusissimi su molti siti web, aiuta ad arginare ulteriormente il fenomeno.
Gli scalper bot sono perciò una vera e propria fonte di seccature per gli store online, perché oltre a essere molti e di molte tipologie, spesso si adattano al bersaglio che prendono di mira.
Pertanto la soluzione migliore per evitare che questo problema dilaghi è quella di prevenire il fenomeno adottando per il proprio store l'insieme di soluzioni più efficaci e che meglio contrastino questo nuovo volto dell'informatica.
E così si conclude questa puntata di INSiDER - Dentro la Tecnologia.
Io ringrazio come sempre la redazione e in special modo Matteo Gallo e Luca Martinelli che ogni sabato mattina ci permettono di pubblicare un nuovo episodio.
Per qualsiasi tipo di domanda o suggerimento iscriveteci a redazione@dentrolatecnologia.it, seguiteci su Instagram a @dentrolatecnologia, dove durante la settimana pubblichiamo notizie e approfondimenti.
In qualsiasi caso nella descrizione della puntata troverete tutti i nostri social.
Se trovate interessante il podcast condividetelo che per noi è un ottimo modo per crescere e non dimenticate di farci pubblicità.
Noi ci sentiamo la settimana prossima.