
Un'attività basata sulla gestione dei flussi dei prodotti come la logistica è di fondamentale importanza per soddisfare le esigenze e le aspettative dei consumatori. Allo stesso tempo garantire un servizio di spedizione allineato con le nuove politiche ambientali è una sfida altrettanto complessa, perciò studiare nuove soluzioni che sappiano conciliare efficienza e sostenibilità è essenziale per rimanere competitivi nel mercato. Per affrontare questo tema abbiamo invitato Marcello Favalli, CEO di SiWeGO, un’applicazione e un servizio, che tramite il car pooling, punta a rivoluzionare il modo di trasportare le merci utilizzando i veicoli e le persone già presenti sulle strade.
Nella sezione delle notizie parliamo dei primi test di utilizzo di droni per monitorare le autostrade e della progettazione di un treno ultraveloce in Veneto.



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Il nostro algoritmo calcola il percorso del trasportatore, calcola il percorso della merce, le sovrappone, se c'è un margine di errore minimo, allora manda le notifiche a entrambi gli utenti, quello che voleva spedire la merce e quello che voleva trasportarla.
In questa maniera il trasportatore che sappiamo statisticamente ha dello spazio vuoto a bordo importante, prendiamo questo spazio vuoto a bordo, lo riempiamo con quelle merci che devono già comunque fare quella tratta.
Questo è il grande passo avanti che riusciamo a fare grazie a questa applicazione.
Salve a tutti, siete all'ascolto di INSiDER - Dentro la Tecnologia, un podcast di Digital People e io sono il vostro host, Davide Fasoli.
Oggi parleremo di SiWeGo, un servizio che tramite il carpooling permette di ricevere e spedire pacchi in modo estremamente veloce e utilizzando come vettori i veicoli e gli utenti che avrebbero già dovuto fare quel tragitto.
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Nella scorsa puntata "Le tecnologie al servizio della nostra sicurezza" avevamo parlato in ultima analisi del ruolo che svolgono i droni nelle fasi di monitoraggio e supporto in situazioni particolari e complicate da gestire con i normali sistemi di videosorveglianza.
Una di queste è proprio l'autostrada, dove il passaggio continuo di auto e mezzi pesanti la rendono probabilmente il luogo più pericoloso e imprevedibile con cui abbiamo a che fare quotidianamente.
Dunque, con l'obiettivo di potenziare il monitoraggio e favorire un'attività di pattugliamento capillare, Autostrade per l'Italia ha avviato il programma Falco, ovvero un sistema sperimentale che impiega ai droni per inviare flussi video in tempo reale direttamente al centro radio informativo, consentendo così di tenere sotto controllo lo stato della viabilità generale nonché i potenziali pericoli.
La prima sperimentazione del programma, terminata qualche giorno fa, è stata compiuta lungo l'A10 e l'A26, dove cinque droni hanno sorvolato 60 chilometri di tratte autostradali effettuando 79 voli in una decina di giorni.
In questa prima fase del programma Falco, i droni sono stati pilotati a vista da operatori presenti sul campo, ma nella seconda fase, prevista per quest'estate, si punterà invece a controllare i droni da remoto e a introdurre le prime unità in grado di percorrere automaticamente rotte predefinite, decollando e atterrando in determinate postazioni installate lungo i tratti autostradali.
La Regione Veneto ha individuato un consorzio, formato dalle aziende WeBuild SPA e Leonardo SPA, per studiare la progettazione e la fattibilità di un collegamento tra Padova e il Porto di Venezia, utilizzando la tecnologia HyperTransfer.
In pratica si tratta di un sistema di trasporto dove delle capsule attraversano un condotto chiuso e che, grazie alla levitazione magnetica, non saranno rallentate dall'attrito, potendo così raggiungere velocità elevatissime.
La Regione Veneto è così la prima regione in Italia e tra le prime in Europa a dare il via alla progettazione di un sistema di questo tipo, che inizialmente sarà dedicato al trasporto di merci, ma successivamente potrà essere usato anche dalla cittadinanza, con vantaggi per lo sviluppo dell'economia ma anche per l'ambiente, in quanto la tecnologia utilizzata avrà un bassissimo impatto ambientale e ridurrà notevolmente i consumi e le emissioni dei trasporti, oltre a migliorare ulteriormente la sicurezza stradale.
Chiaramente queste sono ancora le prime fasi di studio, ma fra qualche anno potremo probabilmente assistere ad un prototipo che porterà in Veneto il primo sistema di trasporto ultraveloce in Italia e tra i primi in Europa.
Un'attività basata sulla gestione dei flussi dei prodotti come la logistica è di fondamentale importanza per soddisfare le esigenze e le aspettative dei consumatori.
Allo stesso tempo, garantire un servizio di spedizione allineato con le nuove politiche ambientali è una sfida altrettanto complessa, perciò studiare soluzioni che sappiano conciliare efficienza e sostenibilità è essenziale per rimanere competitivi nel mercato.
Per affrontare questo tema è con noi Marcello Favalli, CEO di SiWeGo, un'app che tramite il carpooling punta a soddisfare entrambi questi requisiti.
Benvenuto Marcello.
Buongiorno a tutti, grazie per l'invito.
Innanzitutto, che cosa significa il termine carpooling che ho introdotto e come si inserisce SiWeGo in questo settore?
Il carpooling, tecnicamente, diciamo, la definizione significa semplicemente condividere un automobile "car" quindi si condivide tipicamente fra un gruppo di amici.
L'automobile è cosa che abbiamo già fatto tutti, senza bisogno di aspettare, mi viene da dire la definizione inglese, abbiamo già fatto tutti mille volte, si condivide un automobile perché abbiamo tutti lo stesso punto di partenza e la stessa metà.
Quello banalmente è il carpooling.
A livello, invece, diciamo così, economico di sistema, diventa molto più interessante, molto anche più sofisticato se vogliamo, se poi abbigniamo adesso questa concezione economica, abbigniamo la tecnologia.
Concezione economica che… una pillola in estrema sintesi, quando dico concezione economica dico che stiamo facendo una fase, stiamo attraversando una fase a livello macro di sistema, questa fase è il passaggio dell'economia del possesso all'economia dell'accesso.
Quindi abbiamo già fatto un po di switch, no? Dal carpooling, che era quella cosa banale, condividiamo l'automobile, al macro sistema che "switcha" dal possedere un'automobile al fatto di non aver bisogno più di possederla ma aver semplicemente bisogno di poter accedere all'automobile e quindi arriviamo all'utilizzo della tecnologia e quindi arriviamo ai BlaBlaCar e agli Uber che hanno reso possibile concretamente questa opportunità di guadagno e o di risparmio.
E all'interno di questo macro sistema possiamo citare anche Airbnb, dove possiamo accedere a una casa senza doverla possedere, quindi in quel macrocosmo abbiamo queste grandi piattaforme che ci permettono di realizzare quello che vogliamo fare senza aver bisogno della proprietà del prodotto, quindi possiamo anche dire che è quasi un argomento filosofico di macroeconomia, però mi piaceva dare questa overview generica su tutto quello che c'è dietro il termine carpooling.
E a questo punto possiamo anche citare SiWeGo, dove facciamo carpooling per non trasportare persone ma trasportare prodotti, merci, un pacco ed eccoci arrivati alla nostra startup innovativa, è la nostra applicazione.
Ok, dopo questa introduzione quasi filosofica, come dicevi, di un cambiamento economico e anche tecnologico che è in atto e di cui il carpooling è un esempio, passiamo ora a SiWeGo e per ciò ci spieghi attraverso un esempio, quali sono le differenze tra una modalità di spedizione diciamo così tradizionale e la vostra soluzione, quali sono ad esempio i vantaggi ambientali ed economici che si ottengono?
Allora molto semplice, rispetto a un sistema tradizionale io sono costretto a rivolgermi esclusivamente a un trasportatore professionista, che possono essere gli uffici postali oppure possono essere le aziende private, SiWeGo, la prima grande innovazione che ci permette di realizzare SiWeGo è quella di poter far trasportare una merce non più a una persona giuridica diciamo così, ma a una persona fisica e quindi facciamo un esempio, uno studente fuori sede che torna a casa per il weekend potrebbe portare il pacco, la merce di chi ha bisogno di fare una consegna, una spedizione.
L'altro grande vantaggio che ci permette di realizzare SiWeGo, e qui siamo più strettamente legati al beneficio che poi abbiamo tutti sul nostro ambiente, è il fatto che fra i "filtri madre" che inseriamo nella nostra applicazione c'è quello della coincidenza del percorso fra trasportatore occasionale o non occasionale e la merce stessa.
Mi spiego meglio, io sono di Brescia, facciamo finta devo andare, devo spedire un pacco a Milano, noi non mettiamo insieme Marcelo Favalli con tutti ipotetici trasportatori, per virgolette a caso.
Noi lo mettiamo insieme Marcelo Favalli con solo quei trasportatori che devono fare la tratta Brescia-Milano, devono già fare quel percorso, hanno già deciso di fare quel percorso, hanno già degli incarichi per cui devono fare quel percorso.
Oppure devono fare la strada Verona-Torino, quindi il nostro algoritmo calcola il percorso del trasportatore, calcola il percorso della merce, le sovrappone, se c'è un margine di errore minimo, allora manda le notifiche a entrambi gli utenti, quello che voleva spedire la merce e quello che voleva trasportarla.
In questa maniera il trasportatore che sappiamo statisticamente ha dello spazio vuoto a bordo importante, di grandi dimensioni, per l'azienda di trasporto per il 25%, per noi comuni cittadini parliamo dei 4-5, ok? Ecco prendiamo questo spazio vuoto a bordo, lo riempiamo con quelle merci che devono già comunque fare quella tratta, questo è il grande - secondo noi - passo avanti che riusciamo a fare grazie alla nostra applicazione, quindi prima innovazione tutti noi possiamo essere trasportatori, seconda grande innovazione mettiamo in contatto solo i merci e i trasportatori che devono fare la stessa rotta.
Una cosa che forse va specificata, SiWeGo lavora anche benissimo con le aziende di trasporto, non è che se noi diamo il potere diciamo così ai comuni cittadini di fare dei viaggi trasportare durante il loro viaggio della merce, questo significa che noi non lavoriamo con le aziende di trasporto, perché il cuore è essere sulla stessa rotta. Che poi sulla stessa rotta del pacco ci sia una persona fisica
o una persona giuridica, non è importante perché comunque sia l'ambiente ha il beneficio, comunque sia il committente, quello che voleva spedire la merce, ha il beneficio, il beneficio ha lui, queste persone che viaggiano possono essere intercettate in tempo reale, quindi altro grande appunto mi chiede i benefici, no? Se io, che ore sono?
Sono le 5 del pomeriggio, se io devo un pacco, adesso, chiamo un trasportatore e passa domani mattina se tutto va bene.
Con SiWeGo invece, a massa critica raggiunta, io potrei trovare il mio trasportatore che passa da casa mia fra un quarto d'ora e quindi la mia merce è a destinazione fra una, due, tre, quattro ore, dipende da dove ovviamente deve andare.
Quindi stiamo tra virgolette "teletrasportando" le merci con SiWeGo.
Quindi la vostra idea consiste nello sfruttare lo spazio disponibile indipendentemente da quale mezzo rende disponibile questo spazio, macchina, camion e così via e lo sfruttate per trasportare dei pacchi, delle merci e questo potrebbe permettere anche a delle persone fisiche o a delle piccole aziende di fornire un servizio competitivo rispetto a grandi muniti nazionali.
Posso interromperti Davide? Solo per dirti che sì, tu sicuramente hai usato, è una parola corretta, sfruttare lo spazio di queste persone.
Non mi piace più dire che rendiamo possibile non far cadere, non far sprecare questo spazio.
È un punto di vista differente, perché il punto è che siamo abituati a considerare che sia spazio che possa essere sprecato e quindi noi lo sfruttiamo.
No, invece dobbiamo secondo me cambiare mentalità e dire ok, ho dello spazio, costa quello spazio lì perché l'ho pagato quando ho comprato il mezzo e lo sto pagando tutte le volte che faccio benzina per muovermi, quindi mi viene da dire è stupido non riempirlo al massimo.
Quindi più che sfruttare noi diamo l'opportunità di non perderlo.
Sì, sì, assolutamente la tua è sicuramente una giusta riflessione e in più oltre a utilizzare questo spazio, facendo questo anche la possibilità come vettore di guadagnare qualcosa.
Esatto.
Quindi sì, non solo utilizzarlo ma gli posso dare anche un valore economico e come stavo dicendo prima, questo può rappresentare un vantaggio anche in termini di velocità di consegna perché l'idea è proprio quella di fare interagire singoli utenti incrociando le loro esigenze e penso che questo potrebbe
dare la possibilità anche a una piccola attività commerciale, un piccolo negozio, di vendere i propri prodotti direttamente al cliente e non solo essendo competitiva ma anche a volte in alcuni casi potrebbe essere più veloce della normale consegna di 24 ore che garantiscono colossi logistici come Amazon per fare un esempio.
Perfetto, hai sintetizzato in maniera chiarissima.
Ok, passando invece ad un altro aspetto forse più pratico ovvero mettendoci nell'ottica di un aumento delle efficienze e riduzione dei costi di trasporto, quello che cercate di fare di fatto, hai parlato di questi percorsi che calcolate e quindi come fate a calcolare il miglior percorso per chi deve effettuare una consegna ma allo stesso tempo non dirottandolo dal tragitto che avrebbe comunque dovuto fare all'inizio e quindi dando un margine di errore, di differenza tra questi due tragitti ecco.
Noi prendiamo la geolocalizzazione, è un concetto un po complesso, comunque il nostro algoritmo che abbiamo sviluppato noi e che stiamo sottoponendo a brevetto, calcola la geolocalizzazione di diversi punti sui quadranti della terra, calcola la rotta e in base alla longitudine latitudine calcola poi la percentuale di errore della diagonale fra questi quadranti
e a quel punto noi decidiamo entro quale percentuale di errore accettiamo di mettere in contatto le due rotte, i due "owner" delle due rotte quindi del committente che voleva spedire quel pacco da A a B al trasportatore che deve andare da C a D, quindi dove A e B deve essere un punto compreso fra C e D, quindi questo è un'estrema sintesi cercando di semplificare quello che fa il nostro algoritmo.
Da lì in poi creiamo un flusso di dati di comunicazione guidato per cui gli utenti entrano in chat, possono pagare, ci generano codici OTP, one time password, qui abbiamo la sicurezza, abbiamo anche eliminazione di carta e penna, abbiamo la geolocalizzazione del driver, appunto in tempo reale anche questo e poi infine abbiamo un sistema di feedback, infine abbiamo l’invio
della fatturazione automatica. Questo per dare da una parte la massima usabilità agli utenti che oggi giustamente sono abituati a un alto livello di piattaforme, prodotti semplici, più che semplici direi di grande usabilità che poi però comporta dietro un lavoro complesso e da l'altra parte dare la forza alla startup di essere totalmente scalabile e quindi di diventare, si spera, un domani un unicorno.
Unicorno scusa, sono le startup che raggiungono la valutazione di un miliardo.
Molto interessante tutto quello che ci hai detto finora soprattutto perché vuole essere una realtà aperta a tutti, quindi non solo alle aziende o non solo agli utenti come singoli ma entrambe le cose.
E proprio a questo proposito una domanda che sorge spontanea è quella legata alla sicurezza, come faccio a fidarmi di un corriere che di fatto potrebbe essere una persona qualunque che non conosco e poi quali sono le funzionalità che avete introdotto per evitare una mancata consegna o in generale, più in generale, dei disservizi?
Grazie per la domanda anche perché so che è una domanda che si fanno molte persone quindi così riusciamo a togliere anche questo dubbio.
Se vengo innanzitutto a una fase di registrazione direi molto approfondita.
Sappiamo benissimo che in questa fase possiamo rischiare di perdere l'utenza ma chiedere tutte le posizioni dati e poi chiedere l'upload sul caricamento della propria carta entità per esempio è una scelta strategica proprio perché si vuole cercare di garantire al massimo le persone, tutte le persone che sono all'interno della community sia il committente che vuole spedire un pack, vuole essere sicuro che quel pack non venga perduto e sia però anche il trasportatore che vuole essere sicuro per esempio che dentro quel pack non ci siano materiale, ci siano prodotti illeciti.
Quindi innanzitutto chiediamo la carta entità, l'upload della carta entità.
Poi all'interno della piattaforma se vengo tutto deve procedere se i pagamenti avvengono elettronicamente quindi carta di credito, bancomat, prepagate da una parte e tramite l'IBAN per il trasportatore che dovrà ricevere del denaro.
A questo punto l'applicazione si prende 24 ore di tempo per verificare, fare un controllo di corrispondenza fra la carta di età che è stata caricata e i due tipi di pagamento che sono decaricati.
Carta di credito, bancomat, prepagate se sei il commettente, l'IBAN se sei il trasportatore e già qui abbiamo una forte barriera perché se io volessi fare il furbo probabilmente non utilizzerei un sistema che è in grado di fare di me uno screening del genere.
Faccio spesso a questo punto il paragone con lo stato dell'arte di oggi.
Io vado in posta, non do i miei documenti, non pago con la carta di credito ma pago in contanti, metto materiali illeciti nel pacchetto, saluto e me ne vado.
Quindi paradossalmente, dove voglio arrivare? Voglio ribadire che paradossalmente se vengo in realtà rende il sistema di trasporti più sicuro di quello che c'è oggi come stato dell'arte.
Poi abbiamo tutta la questione dei feedback.
Io potrei anche a questo punto rubare, rompere, smarrire un pacco, ma lo posso fare una volta sola, perché poi i feedback che prenderò saranno di un pacchettino solo.
Noi diamo pacchettini anziché stelline, cuoricini, quindi prenderò solo un pacchettino anziché cinque.
È ovvio che la volta seguente, a parte che SiWeGo farà un'indagine, fa un'indagine e se è il caso lo risarcisce anche il committente.
Ma è ovvio che poi questa cosa può succedere solo una volta, perché nessuno poi mi darà più un pacco da trasportare, visto che ho una recensione così bassa.
E questo non è una cosa che diciamo così invento io, ma ormai siamo nel mondo della sharing economy da quasi vent'anni e quello che ci dice in maniera estremamente sintetica ed efficace è la piattaforma tramite i feedback che si autoregola e quindi questo per esempio sono le barriere che riusciamo inserire per avere all'interno dello community solo persone per bene.
Siccome SiWeGo è una startup e quello che avete in mente di realizzare, seppur già in parte operativo, richiede anche proprio per come ha pensato il sistema da una parte la richiesta di spedire e dall'altra l'offerta di persone disposte a trasportare, quali sono le criticità che state affrontando per rendere ancora più efficiente e capillare SiWeGo?
Sì, hai fatto una bellissima domanda, un tema commerciale di marketing, noi proprio adesso stiamo iniziando il nostro go to market, abbiamo un buon prodotto crediamo, abbiamo un ottimo team, quello che dobbiamo fare è proprio quello di popolare l'applicazione, quindi diciamo fare spread di SiWeGo prima al nord Italia poi in Italia, poi in Europa, questa è una nostra, sommariamente, roadmap.
Parlare di roadmap, geograficamente road map geografica è importante perché è una delle strategie con le quali un'applicazione che viene definita "doubleside", come la nostra, è una delle strategie, dicevo, che deve essere perseguita, ossia è meglio partire su una regione geografica delimitata e poi crescere, espandersi da questa piccola regione, una volta che si sono raggiunti quei
numeri che permettono la massa critica in quel territorio, quindi questa, per esempio, è una di quelle strategie che comunemente vengono utilizzate, per questo motivo stiamo dialogando sia col comune di Firenze, sia col comune di Hamburgo, per creare dei progetti pilota, sono i due comuni con cui abbiamo dei discorsi un po più avanzati, per creare dei progetti piloti su queste città.
A questo punto avremo da una parte una, chiamiamo così, legittimazione, sponsorizzazione su un territorio ben contenuto, chiaro, che ci permette quindi di fare anche, se vogliamo, sperimentazione.
Una volta che riusciamo a avere la massa critica necessaria per avere i match, tra domanda offerta, allora da qui poi possiamo espanderci geograficamente, territorialmente.
D'altro canto è vero anche che una startup come la nostra ha bisogno di fare grossi investimenti sul fronte del marketing e quindi l'altra attività che stiamo facendo.
Si, quindi bisogna fare conoscere agli utenti, alle persone questa possibilità.
Esattamente, quindi l'altra attività che stiamo facendo è quella proprio del fundraising, quindi abbiamo aperto il nostro capitolo sociale a degli investitori, sono già entrati gli investitori, esperti di settore, manager del settore trasporti, aziende di trasporto, per esempio un Messaggerie del Garda, piuttosto che gruppi di energia, che sono stati i nostri primi partner con i quali collaboriamo quotidianamente allo sviluppo proprio della startup.
Quello che si vuol fare quindi è da una parte utilizzare le migliori strategie di marketing per ottimizzare anche solo il singolo euro, dall'altra parte riuscire a recuperare energie e risorse per poter appunto diffondere, mi vende a dire, fammi dire, diffondere il verbo di SiWeGo.
Sì, hai fatto bene a sottolinearlo perché le potenzialità di un servizio come il vostro sta proprio dietro al fatto di avere una massa critica di persone che ne capiscono l'utilità e che poi praticamente la utilizzino.
Esatto, è una massa critica che bisogna raggiungere, ci sono delle teorie dietro, in questo caso la teoria delle reti, banalmente è quella del telefono.
Se io ho il telefono e sono da solo un mondo da averlo non parlo con nessuno.
Se siamo in due a avere un telefono parliamo rispettivamente solo con un'altra persona, se siamo in 10 invece le combinazioni se non ricordo erano circa 120.
Quindi allo stessa maniera la teoria delle reti ci dice che se in SiWeGo ci sono 3.000 download abbiamo una certa probabilità di match, se ne abbiamo anche solo 30.000 questa probabilità di match cresce non di dieci volte ma di cento volte e quindi questa è la sfida che stiamo approcciando adesso.
Va bene, grazie allora Marcello per averci raccontato la vostra startup, alla prossima.
Grazie a voi, è stato un vero piacere come sempre per me parlare di SiWeGo e scaricate l'applicazione.
E così si conclude questa puntata di INSiDER - Dentro la Tecnologia.
Io ringrazio come sempre la redazione e in special modo Matteo Gallo e Luca Martinelli che ogni sabato mattina ci permettono di pubblicare un nuovo episodio.
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Noi ci sentiamo la settimana prossima.