
Con gli attuali costi delle materie prime e della loro lavorazione, oggi non c’è la possibilità di aumentare sensibilmente la produzione di veicoli elettrici senza incorrere in un forte aumento di prezzi. Una delle poche, se non l’unica soluzione in grado di guardare agli obiettivi ambientali e allo stesso tempo mantenere i costi per l’utenza finale non eccessivamente elevati è il Car Sharing. In questa puntata parleremo quindi di Car Sharing ma anche di Leasing, due particolari forme di mobilità condivisa che stanno rivoluzionando il modo di spostarsi e di viaggiare di numerose persone in tutto il mondo.
Nella sezione delle notizie parliamo dello stop alla pratica zero-rating degli operatori mobili, della possibilità che astronauti europei sbarchino sulla Luna e infine dell’intelligenza artificiale per la manutenzione dell’illuminazione pubblica.




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Salve a tutti, siete all'ascolto di INSiDER - Dentro la Tecnologia, un podcast di Digital People e io sono il vostro host, Davide Fasoli.
Oggi parleremo di leasing e di car sharing, due particolari forme di mobilità condivisa che stanno rivoluzionando il modo di spostarsi e di viaggiare di numerose persone in tutto il mondo.
Prima di passare alle notizie che più ci hanno colpito questa settimana, vi ricordo che potete seguirci su Instagram a @dentrolatecnologia, iscrivervi alla newsletter e ascoltare un nuovo episodio ogni sabato mattina su Spotify, Apple Podcast, Google Podcast oppure direttamente sul nostro sito.
Una pratica molto comune nell'ultimo periodo applicata da diversi operatori telefonici è quella denominata Zero Rating.
In pratica si tratta di promozioni in cui il traffico dati utilizzato da specifiche applicazioni o servizi non impatta sul traffico mensile.
Di fatto l'utente può utilizzare app, solitamente Whatsapp, Facebook o Spotify, in un certo senso gratuitamente.
Questa pratica, tuttavia, pochi giorni fa è stata vietata dall'organismo dei regolatori europei delle comunicazioni elettroniche nell'ottica di mantenere la rete internet neutrale.
Queste promozioni, infatti, potevano essere sicuramente vantaggiose per gli utenti, ma avvantaggiavano fortemente anche le grandi piattaforme come Google o Facebook e gli stessi servizi offerti dagli operatori.
A rimetterci, chiaramente, le piccole realtà e startup europee, che non avevano più l'opportunità di farsi strada nel mondo dei servizi online.
Va specificato, infine, che lo Zero Rating non è completamente bandito, ma potrà essere utilizzato solo in certe fasce orarie o lasciando decidere all'utente i servizi per cui non consumare traffico.
Nell'ultimo consiglio tenutosi questa settimana tra l'Agenzia Spaziale Europea e la NASA sono emerse nuove e importanti questioni legate ai prossimi piani per l'esplorazione spaziale da parte delle due compagnie.
In particolare, si è discusso della concreta possibilità che nelle future missioni Artemis per raggiungere nuovamente la Luna, di cui abbiamo parlato nella puntata “Agenzia Spaziale Europea, come funziona un programma di esplorazione” possono partecipare anche gli astronauti reclutati dall'ESA, sancendo di fatto il primo sbarco sulla Luna da parte dell'Europa.
La collaborazione tra le compagnie è infatti sviluppata su più livelli strategici e secondo l'amministratore delegato della NASA, consentire a tre astronauti dell'ESA di poter volare verso la Luna non farebbe altro che rafforzare ulteriormente la cooperazione tra le due agenzie.
L'azienda di intelligenza artificiale Ammagamma e l'azienda per l'illuminazione pubblica Hera Luce hanno collaborato per migliorare la manutenzione dei punti luce pubblici di un comune italiano, grazie proprio all'intelligenza artificiale.
A differenza dell'ordinaria manutenzione, infatti, quella predittiva messa a punto da Ammagamma si basa su diversi parametri e indicatori, come lo stato dei sostegni dei punti luce, la densità abitativa o la presenza o meno di punti di interesse.
Tutti questi fattori poi vengono elaborati da un algoritmo di machine learning in grado di prioritizzare gli interventi pubblici e organizzando al meglio le risorse a disposizione.
Nel comune in cui è stata testata questa tecnologia è stato possibile diminuire del 25% il budget destinato alla manutenzione pubblica e del 40% il rischio di guasti ai punti luce comunali.
Mostrando ancora una volta come l'intelligenza artificiale e la tecnologia possono essere fondamentali per migliorare i servizi ai cittadini.
Come è ben noto ormai, la crisi dei microprocessori, esplosa con l'inizio della pandemia da Covid-19 oltre due anni fa, sta coinvolgendo numerosi settori legati al mondo della tecnologia, tra cui quello dell'industria automobilistica, nel quale anche le auto endotermiche, quindi non solo quelle elettriche, richiedono importanti componenti legati a materiali semiconduttori per poter funzionare correttamente.
I microchip sono infatti degli elementi essenziali per le macchine, in quanto servono a controllare tutti i sistemi elettronici dei veicoli, che vanno dai tergicristalli, alla climatizzazione ai sistemi di infotainment fino agli ADAS per la sicurezza attiva e passiva, dei quali avevamo parlato nella puntata “Tecnologie per una mobilità stradale più sicura” .
Se poi alla lunga stagnazione economica precedente sommiamo le conseguenze derivate dalla guerra in Ucraina, percepite anche come aumento del prezzo dei carburanti oltre a tutto il resto, ecco che già solamente pensare di acquistare un auto nel 2022 diventa particolarmente problematico.
E con i prezzi delle materie prime che continuano a salire ogni giorno, influenzando persino il mercato dell'usato, si prevede che la ridotta disponibilità di auto durerà per almeno i prossimi due anni in tutto il mondo.
D'altra parte, come ulteriore disincentivo all'acquisto di un'auto endotermica, viene anche considerata la questione ambientale, una tematica che negli ultimi anni è diventata sempre più cara all'Unione Europea, la quale con l'ultima proposta della Commissione, e con la successiva approvazione del Parlamento, sta spingendo per uno stop alla vendita di auto e veicoli commerciali a combustione a partire dal 2035.
L'Unione Europea è infatti la terza produttrice al mondo di CO2, in cui solamente le automobili rappresentano il 12% di tutte le emissioni, mentre l'intero settore del trasporto racchiude un quarto del totale.
E proprio per queste ragioni, se nelle prossime discussioni tra Commissione e Parlamento Europeo si dovesse arrivare a un'intesa nell'adozione della misura, tra poco più di dieci anni in tutta l'Unione si potrebbero vendere solamente auto e furgoni a emissioni zero, vale a dire mezzi alimentati esclusivamente da energia elettrica o da idrogeno.
Secondo però diversi analisti del settore, tra cui il CEO di Stellantis Carlo Tavares, la volontà di rendere la mobilità elettrica la principale soluzione di trasporto in così poco tempo, specialmente in un periodo di forte crisi come quello attuale, potrebbe rilevarsi controproducente, anche perché con gli attuali costi delle materie prime e della loro lavorazione, attualmente non vi sarebbe la possibilità di aumentare sensibilmente la produzione di veicoli elettrici senza incorrere in un forte aumento di prezzi, che si riverserebbero inevitabilmente nelle tasche del consumatore.
E una delle poche se non l'unica soluzione in grado di guardare agli obiettivi ambientali e allo stesso tempo mantenere i costi per l'utenza finale non eccessivamente elevati è il car sharing, o “car as a service” .
I vantaggi del business model legato al prodotto come servizio sono ormai inequivocabili, innanzitutto perché non è richiesto nessun investimento iniziale in termini di capitale, il che porterebbe già a priori ad una notevole riduzione dei costi, ma soprattutto con il “product as a service” si può arrivare a risparmiare concretamente in termini di spazio effettivo dal momento che il servizio, l'infrastruttura vengono normalmente ospitati al di fuori della nostra proprietà.
Trattandosi inoltre di veicoli che non appartengono a una stessa persona, l'utilizzo di questi servizi si traduce alla fine in una maggiore razionalità nella presenza degli stessi sul territorio interessato.
Anche perché, malgrado le auto di proprietà rimangano il più delle volte inutilizzate per la maggior parte delle ore della giornata, i costi fissi legati all'acquisto stesso, all'ammortamento, all'assicurazione e alla manutenzione periodica, restano comunque imprescindibili per il consumatore e si stima che un'auto di fascia media possa comportare un costo di oltre mille euro all'anno senza considerare la quota del carburante.
Con il car sharing invece tali problemi cessano di esistere, perché oltre a frazionare i costi fissi su molte più persone, le auto vengono utilizzate dagli utenti solamente nelle ore in cui è strettamente necessario lo spostamento, comportando una maggiore ottimizzazione dell'utilizzo dei veicoli e diminuendo la presenza all'interno delle città.
Ed infatti la riduzione dello spazio occupato e una minor circolazione delle automobili sono i principali vantaggi ambientali che derivano dalla diffusione di questo servizio.
Benefici che aumentano ulteriormente se ad essere utilizzati sono veicoli completamente elettrici, favorendo dunque lo sviluppo della mobilità sostenibile nel nostro paese su iniziativa dell'Unione Europea.
Utilizzare infatti un'auto che non sia di nostra proprietà e privilegiando la scelta di un modello completamente elettrico comporterebbe in media una riduzione di anidride carbonica pari al 50%, rispetto alla scelta di circolare con un'auto endotermica e di nostra proprietà.
Per non parlare poi dei numerosi servizi attivi sul territorio, che oltre a favorire una diversificazione nell'utilizzo di un mezzo rispetto ad un altro in base alla necessità, propongono tariffe e abbonamenti periodici di ogni tipologia.
Ad esempio vi sono provider che offrono la possibilità di ritirare l'auto in qualsiasi punto e parcheggiarla ovunque senza dover concludere il noleggio in postazioni prestabilite, oppure servizi denominati station-based, che come afferma il nome stesso prevedono la consegna e quindi l'attivazione solamente in parcheggi dedicati,
esattamente come quanto avviene con i servizi di bike sharing per scoraggiare l'abbandono del mezzo su marciapiedi o altri percorsi pedonali.
L'unico vincolo imposto da quasi tutti i servizi di sharing mobility è l'uscita da determinati confini territoriali, anche in questo caso si tratta di una condizione legata al tipo di business dell'azienda, nel senso che non tutti i gestori consentono di oltrepassare i confini comunali con il mezzo noleggiato.
Quello che però è certamente sicuro è il vincolo di rimanere all'interno del territorio nazionale, tant'è che alcuni provider consentono di lasciare la vettura in una città diversa da quella di partenza a patto che il servizio risulti operativo anche lì.
Per quanto riguarda invece il presupposto per l'utilizzo dei servizi di car sharing è chiaramente il possesso di una conoscenza tecnologica base.
Lo strumento infatti dal quale parte l'attivazione è proprio lo smartphone personale, dove è possibile scaricare dagli store per Android e iOS l'applicazione del servizio di cui fa parte l'autovettura scelta.
Una volta effettuata la registrazione, inserendo le proprie credenziali, si dovrà procedere con il caricamento obbligatorio della patente di guida, dopodiché l'applicazione provvederà a sbloccare l'autovettura nella quale poi troveremo le eventuali chiavi per l'accensione.
Eventuali perché diversi servizi di sharing propongono auto con attivazione esclusivamente contactless o tramite il pulsante Start & Stop, tipico di molte vetture appartenenti ad esempio a ShareNow, ovvero una società tedesca nata da una joint venture tra Mercedes-Benz e BMW, che noleggia auto in otto paesi europei tra cui l'Italia, e in particolare nella città di Milano, Roma e Torino.
Un'altra joint venture di sharing molto affermata è proprio Free2Move, con la quale abbiamo già parlato nella puntata "Free2Move e-Solution: rendere facile la mobilità elettrica", che oltre a fornire servizi di sharing e di ricarica, offre anche diverse soluzioni per noleggiare auto tramite leasing.
Tuttavia, a differenza dello sharing, il leasing, in questo caso, si propone più che altro come una soluzione maggiormente duratura e stabile nel tempo, tant'è che per richiederne uno è necessario stipulare prima un contratto finanziario, il quale al fronte di un pagamento di un canone periodico costante permette, alla fine del periodo stabilito, anche di esercitare l'opzione di riscatto ad un prezzo chiaramente inferiore rispetto a quello di listino.
Oltre ad avere vantaggi molto simili a quelli dello sharing, il leasing si pone anche come una soluzione meno vincolante rispetto all'acquisto di un'auto o di un finanziamento tradizionale, dal momento che il cliente può disporre dell'utilizzo del bene senza diventarne un effettivo proprietario, e potendolo cambiare a fine contratto senza l'incombenza della vendita, della rottamazione o di un nuovo acquisto.
A differenza della sharing economy, il leasing è in realtà una pratica consolidata da diversi anni, vantaggiosa soprattutto per le aziende che hanno necessità di cambiare auto frequentemente o per acquistarne una ad un prezzo vantaggioso una volta terminato il periodo contrattuale.
Concludendo, è evidente che il percorso intrapreso dalla mobilità tende sempre più a rincorrere le esigenze dei consumatori e le nuove politiche ambientali orientate sempre più verso la sostenibilità, motivo per cui il ricorso a nuove forme di mobilità a noleggio, incentivate dalle innovazioni relative al campo della mobilità as a service, in cui avviene una perfetta integrazione tra il mezzo e la tipologia di trasporto, avrà un ruolo di fondamentale importanza nella definizione della mobilità del futuro in relazione agli interessi dell'utente finale.
Ed ecco perché le nuove abitudini dei cittadini di tutto il mondo, emerse in questi ultimi anni di profondi cambiamenti, sono diventate il punto di partenza sulle quali costruire i nuovi modelli di business basati sul product as a service, nel quale anche la mobilità sta iniziando ad giovare di una maggior condivisione, sostenibilità e soprattutto digitalizzazione.
E così si conclude questa puntata di INSiDER - Dentro la Tecnologia.
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