
Un desiderio che ci accompagna fin dall’antichità è sicuramente quello di riuscire a costruire edifici sempre più alti, fin quasi a riuscire a toccare il cielo e la tecnologia ci ha permesso, dopo migliaia e migliaia di anni, di farlo quasi per davvero. Ma come si costruiscono e si gestiscono grattacieli alti 828 metri come il Burj Khalifa? Quale sarà il futuro di questi edifici, e che ruolo avranno, se lo avranno, nella società e nella realizzazione di un mondo più sostenibile? È proprio di ciò che parliamo in questa puntata.
Nella sezione delle notizie parliamo di un limite che verrà imposto al Telemarketing, di Sony che continuerà a produrre PlayStation 4 e infine delle mappe di Google ancora più dettagliate nel territorio di Roma.




Brani
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Salve a tutti, siete all'ascolto di INSiDER - Dentro la Tecnologia, un podcast di Digital People e io sono il vostro host, Davide Fasoli.
Oggi parleremo di grattacieli, cercando di capire quale ruolo gioca l'ingegneria e la tecnologia per permetterci di costruire edifici sempre più alti ma allo stesso tempo più sostenibili.
Prima di passare alle notizie che più ci hanno colpito questa settimana, vi ricordo che potete seguirci su Instagram a @dentrolatecnologia, iscrivervi alla newsletter e ascoltare un nuovo episodio ogni sabato mattina su Spotify, Apple Podcast, Google Podcast oppure direttamente sul nostro sito.
Con il Decreto Legge Capienza di recente convertito in legge, sarà possibile avere degli strumenti in più per proteggersi dal telemarketing, cioè quella pratica per pubblicizzare servizi attraverso la linea telefonica sia fissa che mobile.
All'interno del decreto, la novità più importante, almeno per gli utenti, sarà la possibilità di iscrivere nel registro di chi rifiuta questo tipo di pratiche non solo come è stato fin ora il proprio numero telefonico contenuto negli elenchi pubblici, e cioè i numeri fissi, ma anche quello dei cellulari.
Questo significherà che anche sul cellulare, una volta inserito nel registro, non potranno più arrivare chiamate promozionali.
Inoltre, l'iscrizione annullerà tutti gli eventuali consensi dati fino a quel momento per l'uso del numero telefonico a scopi di marketing.
Per ricevere le chiamate robotizzate e realizzate da dei software, invece, ci sarà bisogno di un consenso espresso da parte dell'utente.
A causa delle difficoltà emerse con la crisi dei microchip, a inizio 2022, Sony non è ancora riuscita ad eguagliare l'offerta di PlayStation 5 con l'incessante domanda che affligge l'azienda giapponese dalla presentazione della console avvenuta fine 2020.
La soluzione al problema non sembra purtroppo essere dietro l'angolo, anche se nonostante la crisi, Sony comunque è riuscita a distribuire in tutto il mondo oltre 13,4 milioni di console, ma che non sono risultate comunque sufficienti a tamponare l'elevata richiesta.
Per evitare dunque che potenziali clienti abbandonino l'idea di un acquisto di una PS5, Sony ha recentemente affermato che continuerà a mantenere alta la produzione di PlayStation 4, le cui componenti, a differenza della console di nuova generazione, risultano molto più facili da reperire, essendo meno avanzate, con la speranza di riempire il vuoto della filiera produttiva e introdurre l'ecosistema PlayStation 5 ai nuovi clienti.
Lo scorso agosto Google Maps aveva introdotto diverse novità, incentrate sulla sicurezza e la facilità di utilizzo del servizio.
In particolare con le nuove mappe, Google introdusse nuovi colori più leggibili e precisi, come il blu per gli specchi d'acqua o il bianco per le calotte polari.
Ma la vera novità riguarda l'introduzione di mappe più dettagliate inizialmente per grandi città come New York o Londra.
Col tempo nuove città sono state introdotte e recentemente anche Roma è una tra quelle.
Con il nuovo aggiornamento, infatti, su Google Maps è possibile vedere nuovi dettagli per le strade, come le strisce pedonali, i marciapedi, le isole pedonali o le strade in pendenza.
L'obiettivo è rendere Maps molto più utile anche per gli spostamenti pedonali, in particolar modo per chi si sposta in sedia a rotelle o con un passeggino.
Piccole novità, dunque, che rendono però l'app molto più completa, utile e sicura, di cui Roma in Italia è l'apripista, sperando che vengano introdotte a breve anche nel resto del Paese.
Un desiderio che ci accompagna fin dall'antichità e che, anzi, negli ultimi anni si è fatto sempre più forte, è sicuramente quello di riuscire, metaforicamente, a costruire edifici sempre più alti, fin quasi a toccare il cielo.
Le prime testimonianze risalgono addirittura più di 4000 anni fa, con gli antichi Babilonesi e l'iconica Torre di Babele, che si diceva raggiungesse vette talmente alte da far infuriare Dio, e che creò scompiglio tra le genti per fermarne la realizzazione, e proprio per questo diventò il simbolo dell'arroganza umana.
Ma, tralasciando la leggenda, questa torre, storicamente parlando, non è altro che la principale ziggurat babilonese, un'enorme struttura di ben 91 metri di altezza e che per l'epoca era il più alto edificio che si potesse realizzare.
Nella storia, poi, di tentativi da parte dell'essere umano di raggiungere vette sempre più alte, ce ne sono molti altri, come il faro di Alessandria nel 300 a.C., che con i suoi 134 metri di altezza è stata la torre più alta del mondo fino al 1300, superata dalla cattedrale di Lincoln alta 160 metri.
Come non citare poi le famosi Torri di Bologna, come la Torre degli Asinelli alta poco più di 97 metri e che probabilmente le possiamo considerare le prime forme di grattacieli al mondo, anche se non erano del tutto abitate.
Ed è proprio di questo che andremo a parlare in questa puntata, della tecnologia che ci ha permesso dopo migliaia e migliaia di anni, di toccare veramente il cielo.
Il primo grattacielo, per come lo intendiamo mai costruito, è del 1885 ed è l'Home Insurance Building di Chicago, di 10 piani e alto poco più di 50 metri.
Da allora, gli Stati Uniti prima, e New York in particolare, e a seguire Asia e Medio-Orente poi, la corsa alla costruzione di edifici sempre più alti non si è più fermata, fino a raggiungere altezze che rasentano il chilometro come l'attuale edificio più alto del mondo, il Burj Khalifa, di 828 metri.
Ma come si costruisce e si gestiscono grattacieli così alti? Quale sarà il futuro di questi edifici e che ruolo avranno, se lo avranno, nella società e nella realizzazione di un mondo più sostenibile? Iniziamo dalle basi.
Costruire un grattacielo, un supertall o un megatall, che rispettivamente sono gli edifici più alti di 300 e di 600 metri, è una sfida non da poco, e ci sono numerosi fattori da considerare.
Prendiamo come esempio proprio il Burj Khalifa.
Se l'edificio fosse stato realizzato come i classici grattacieli a base quadrata, per raggiungere vette così elevate sarebbe stata necessaria una superficie troppo estesa, che di per sé però non sarebbe stato un grosso problema.
Tuttavia, gli spazi all'interno dell'edificio non avrebbero goduto della luce naturale, e non avrebbero potuto avere una vista all'esterno.
L'attuale forma del Burj, quindi, non è dettata semplicemente da canoni estetici, ma soprattutto da soluzioni ingegneristiche che ne hanno permesso la realizzazione, come in questo caso l'utilizzo di una pianta a Ypsilon.
Un altro aspetto da considerare poi sono sicuramente le fondamenta, e anche in questo caso la tecnologia ha permesso di spingersi a più di 800 metri, partendo da un terreno non come nel migliore dei casi fatto in granito, come succede ad esempio a New York o Chicago, bensì prevalentemente composto da sabbia e roccia calcare, e quindi molto fragile.
Per sostenere le più di 500.000 tonnellate della struttura, infatti, sono stati utilizzati quasi 200 pali profondi 50 metri, che riescono a rimanere immobili grazie all'attrito con il terreno esterno.
Il materiale utilizzato per costruire il Burj Khalifa, poi, il calcesruzzo, è stato anch'esso migliorato e modificato perché potesse rimanere abbastanza liquido da poter essere pompato con tre delle più grandi pompe per l'edilizia al mondo.
Infine, a livello prettamente strutturale, un altro dei principali problemi da considerare è legato alle oscillazioni dovute al vento, che se non considerate potrebbero causare gravi danni o far crollare l'intero edificio.
E proprio per questo motivo i modelli di questi imponenti edifici, non solo il Burj Khalifa, vengono prima di tutto testati nelle gallerie del vento, con cui appunto si riesce a simulare e verificare il comportamento dell'edificio quando questo sarà ultimato.
E anche in questo caso le forme della struttura non sono solo dettate da canoni estetici, ma sono necessarie per realizzare edifici quanto più stabili e aerodinamici possibili, evitare crolli e fare in modo che anche i piani più elevati restino fermi e non diano la sensazione di trovarsi su una barca in mezzo al mare.
Come appena detto, una delle possibili soluzioni al problema delle oscillazioni dovute al vento è quella di realizzare forme aerodinamiche.
Tuttavia, spesso questo non è abbastanza, ed è qui che entra in gioco lo smorzatore armonico, un dispositivo simile ad un enorme pendolo posto alla base del grattacelo in grado di assorbire le oscillazioni e stabilizzare l'intera struttura.
Ma non solo, infatti uno di questi dispositivi è stato installato nella torre di test di ThyssenKrupp, o più semplicemente Rottweil Test Tower.
Questo edificio non è abitato, ma viene utilizzato proprio grazie allo smorzatore per generare oscillazioni e testare così uno dei componenti più importanti nei grattaceli, gli ascensori, oggi in grado di fornire comfort, sicurezza, velocità e molto spesso permettono anche di godere durante il tragitto di una meravigliosa vista panoramica della città sottostante.
E proprio nella Rottweil Test Tower si stanno testando e progettando quelli che probabilmente saranno gli ascensori del futuro, senza funi e controllati da motori in grado di coordinarsi con l'oscillatore e garantire ancora più stabilità e sicurezza.
Inoltre, grazie proprio all'assenza delle funi, questi ascensori potranno muoversi non solo in verticale, ma anche in orizzontale, permettendo di raggiungere le proprie abitazioni in meno tempo, ma soprattutto senza limitazioni per quanto riguarda l'altezza, aprendo uno spiraglio a futuri edifici che potranno magari raggiungere e superare il chilometro.
Abbiamo parlato della tecnologia che sta dietro alla progettazione e alla costruzione dei grattaceli, ma come si fa a gestire e rendere queste strutture abitabili? La risposta è molto semplice e di per sé può essere racchiusa in una sola parola, domotica.
Controllare lo stato di edifici così enormi, infatti, non è per nulla semplice e proprio per questo sono necessari migliaia di sensori, in grado di monitorare costantemente ogni parametro e identificare e prevedere facilmente i problemi sia presenti ma anche futuri.
Un fattore da considerare, poi, che potrebbe rendere quasi fastidioso abitare in un grattacelo, è la possibilità di non avere finestre apribili.
Negli ultimi decenni, infatti, abbiamo assistito a un uso enorme del vetro nella costruzione delle facciate di questi edifici e in questo modo si preferisce utilizzare la luce naturale sia per illuminare gli ambienti ma anche come riscaldamento, risparmiando sul consumo di risorse energetiche e rendendo l'edificio più sostenibile.
I vetri a specchio inoltre garantiscono anche la privacy per i residenti e i lavoratori e si possono utilizzare anche dei pannelli, per così dire, intelligenti in cui l'utente può gestire la quantità di luce e di calore da far passare e personalizzare la propria esperienza all'interno dell'edificio.
Grazie all'internet delle cose, inoltre è possibile, sempre per far limitare lo spreco di risorse, ottimizzare i consumi e i controlli risparmiando energia e milioni di euro.
Probabilmente però non ci siamo ancora resi particolarmente conto dell'importanza che questi edifici hanno e soprattutto in futuro avranno per il nostro pianeta.
E anzi dire che i grattacieli siano gli edifici più sostenibili per l'ambiente che potremmo creare non è poi così azzardato, soprattutto per quelli che verranno costruiti nei prossimi decenni.
Prima di tutto, con la crescita demografica che da anni il genere umano sta vivendo, serviranno sempre più spazi abitativi e ricreativi, nuovi ospedali, nuove scuole e così via, spazi che ormai non possiamo più permetterci di rubare alla natura, espandendo le città e i centri urbani.
E così l'unica alternativa che rimane è quindi costruire in altezza.
In questo modo inoltre si limitano gli spostamenti, riducendo l'inquinamento e si potranno restituire alla natura enormi fette di territorio.
I grattacieli poi potranno essere ricoperti in parte o interamente da pannelli fotovoltaici, per raggiungere l'autosufficienza energetica e per sfruttare sempre di più le risorse rinnovabili.
Diventeranno insomma delle vere e proprie città e un esempio ne è proprio il progetto di Sky City, la cui costruzione è però al momento ferma.
Sky City doveva diventare infatti il grattacielo più alto del mondo, superando di 10 metri il Burj Khalifa.
Ma ancora più importante, nel progetto erano inclusi non solo zone abitabili, ma anche un ospedale, un hotel, 5 scuole, uffici, negozi, aziende agricole e campi sportivi.
E sicuramente non ci vorrà molto prima che questo o altri complessi simili vengano costruiti.
Sempre nell'ottica della sostenibilità, infine, merita un'attenzione particolare anche la scelta dei materiali con cui verranno costruiti probabilmente i grattacieli del futuro.
Abbiamo assistito a edifici in mattoni, cemento armato o acciaio e negli ultimi anni in legno.
Attualmente il più alto grattacielo in legno realizzato si trova in Norvegia, ed è il Brumundal, alto poco più di 85 metri.
Ma ormai strutture simili si trovano in tutto il mondo, e proprio ultimamente iniziano a legare per raggiungere la vetta più alta, come il progetto W350, un grattacielo in legno alto appunto 350 metri che verrà costruito a Tokyo a partire dal 2024.
La scelta di utilizzare il legno degli edifici però non è così strana, e se trattato nel modo corretto, questo materiale può resistere a grossi sforzi, essere resistente al fuoco e soprattutto sarebbe in grado di assorbire carbonio dall'atmosfera.
E il tutto chiaramente in ottica di scelte più verdi e sostenibili, che per portare un esempio hanno fatto risparmiare 1700 tonnellate di anidride carbonica nella costruzione proprio del grattacielo norvesese.
Per concludere dunque, in futuro avremo sempre più modo di apprezzare nelle città questi piccoli capolavori di ingegneria, architettura e tecnologia, che negli anni diventeranno più delle piccole o grandi città e che saranno fondamentali per far fronte ai crescenti fabbisogni dell'intera popolazione umana, e contribuire a plasmare un mondo sempre più attento all'ambiente e a ciò che ci circonda.
In ogni caso di certo non si fermerà la voglia di costruire edifici sempre più alti, a raggiungere vette ancora più elevate e poter un giorno arrivare fin sopra le nuvole e oltre.
E così si conclude questa puntata di INSiDER - Dentro la Tecnologia.
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