
Software e Servizi innovativi rappresentano ormai degli strumenti indispensabili nel settore della progettazione architettonica. Questa innovazione, tuttavia, non si ferma solo a questo settore, ma è fondamentale anche per quello ingegneristico e delle costruzioni. Ne abbiamo parlato con Autodesk, azienda di sviluppo leader, e grazie a Ilaria Lagazio, ingegnere strutturista e Senior Technical Sales Specialist di Autodesk, abbiamo cercato di capire come sia possibile progettare una casa o una infrastruttura in modo più intelligente grazie al BIM, al cloud, all’intelligenza artificiale e alle nuvole di punti.
Nella prima parte della puntata invece parleremo del test del razzo New Shepard NS-15 di Blue Origin e dell’arrivo delle eSIM per Vodafone.



Ringraziamenti
• Francesco Caldana
Brani
• Ecstasy by Rabbit Theft
• Never Get Old by Steve Hartz
Abbiamo capito che modellare un unico edificio in Revit e arricchendolo di dati non solo architettonici ma anche di strutture, di impianti, di fasi costruttive ci ha permesso di simulare un unico cantiere virtuale prima di costruirle, quindi di sbagliare sulla carta invece che sbagliare in realtà.
Salve a tutti, siete all'ascolto di INSiDER - Dentro la Tecnologia, un podcast di Digital People e io sono il vostro host, Davide Fasoli.
Oggi parleremo con Autodesk, di software e servizi che permettono di progettare un edificio o un'infrastruttura in modo più smart, ottimizzando il lavoro di tutte le figure professionali coinvolte.
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Mercoledì 14 aprile alle ore 19 circa si è conclusa con successo la missione spaziale NS-15, da quale ha visto come protagonista il razzo riutilizzabile New Shepard, ideato dalla compagnia Blue Origin di Jeff Bezos.
Dopo l'apertura della finestra di lancio avvenuta alle 5 di pomeriggio, il veicolo spaziale è riuscito a raggiungere, come da programma, un'altitudine di 106 km e una velocità massima pari a 3616 km all'ora.
La missione è poi proseguita con il rientro a terra del primo stadio e della capsula per l'equipaggio, che grazie ai tre paracaduti per rallentare la discesa è riuscita ad atterrare in piena sicurezza, senza riportare particolari danni strutturali.
E proprio grazie al successo ottenuto in questa missione, l'azienda fondata dall'ex CEO di Amazon spera già dal prossimo tentativo di effettuare un lancio con equipaggio a bordo, in modo tale da anticipare il prima possibile se non addirittura inaugurare i primi viaggi suborbitali con turisti.
Vodafone ha annunciato il supporto alle SIM virtuali, le eSIM, per i telefoni compatibili come i nuovi iPhone o Samsung Galaxy.
queste SIM, a differenza di quelle tradizionali, non sono altro che un codice QR, e per attivarle basterà quindi inquadrare il codice con il proprio smartphone.
È possibile richiedere l'eSIM in qualsiasi centro Vodafone, sia per i nuovi, sia per i vecchi clienti, al costo di un euro.
I benefici di questa tecnologia sono tanti, tra cui un minor costo e impatto ambientale rispetto alle vecchie SIM in plastica, o la possibilità di avere numeri diversi su un unico dispositivo.
Qualche tempo fa avevamo parlato con un architetto di come la tecnologia può semplificare e velocizzare il loro lavoro, e anche in quel caso è stato evidente come l'innovazione tecnologica sia necessaria.
questa innovazione tuttavia non si ferma al solo settore architettonico, ma è fondamentale anche per quello ingegneristico e delle costruzioni.
E per parlare dello sviluppo di software e servizi in questi tre ambiti, siamo oggi in compagnia di Ilaria Lagazio, ingegnera e strutturista e senior technical sales specialist di Autodesk, azienda leader mondiale nel settore.
Benvenuta Ilaria.
Grazie, buongiorno Davide, buongiorno a tutti.
Proviamo a partire dalle presentazioni.
Chi è Autodesk e di che cosa vi occupate al suo interno?
Allora Autodesk è nata nel 1982.
A quell'epoca aveva 16 dipendenti e un solo software AutoCAD, con il quale tuttavia ancora oggi tanti tendono ad identificarci.
Oggi invece siamo più di 10.000 dipendenti, abbiamo più di 100 milioni di designer, ingegneri, architetti, artisti, studenti e anche makers che utilizzano i nostri software e le nostre app.
E il nostro portfolio di prodotti è estremamente ampio, infatti copre il mercato architetto per ingegneria costruzioni, digital manufacturing e anche media e entertainment.
In sostanza un'auto sportiva, un grattacielo, uno smartphone, un film con effetti speciali, è molto probabile che lo guardiate e lo utilizzate grazie al lavoro che milioni di utenti fanno utilizzando i nostri software.
Certo, hai citato tantissimi ambiti di cui vi occupate, per oggi noi ci focalizzeremo come abbiamo detto all'inizio, dell'ambito architettonico, dell'ingegneria e delle costruzioni.
Quindi ci puoi spiegare come è cambiato negli anni il modo di lavorare delle figure professionali che svolgono un lavoro in questi tre ambiti?
Certo, negli ultimi decenni il modo di progettare ha avuto una trasformazione radicale, forse la più grande che abbiamo visto nella storia.
Ci sono stati specifici momenti di discontinuità, noi li chiamiamo momenti di disruption, anche se un termine inglese è difficilmente traducibile, perché rappresenta una discontinuità improvvisa quasi violenta in cui il modo di fare tecnologico non sarà mai più come prima.
Ne conosciamo tre, a partire dagli anni 70, 80, 90 abbiamo avuto l'era della documentazione, quindi il momento che coincide con l'arrivo di AutoCAD e che è stato come dire abilitato da una tecnologia diffusa che è stato il personal computer.
Poi all'inizio del 2000 fino a oggi abbiamo l'era dell'ottimizzazione, che è proprio l'era in cui è entrato in utilizzo il BIM.
Autodesk ha portato i clienti a un nuovo livello di tecnologia digitale e ha completato l'implementazione del BIM proprio di recente.
Oggi stiamo entrando in un'era diversa, che chiamiamo era della connessione.
In sostanza andiamo ad aggiungere alle potenzialità del BIM le potenzialità del cloud.
Ok, però quando ti riferisci alla parola BIM, che cosa intendi? Cioè che cos'è il BIM?
Il BIM è qualcosa che ci obbliga a focalizzarci sullo sviluppo di modelli intelligenti, dotati di informazioni utili per simulare, per simulare tutto, non solo gli aspetti geometrici, quindi il 3D geometrico, ma vengono associate caratteristiche fisiche prestazionali degli edifici e rimangono attive per tutto il loro ciclo di vita.
Quindi se in principio si è parlato nell'inizio degli anni 2000 di un livello base di BIM, una rappresentazione 3D, pian piano questa disciplina è cresciuta da rappresentazione architettonica, quindi tipicamente legata all'architettura, fino ad essere strumento di coordinamento di tutte le discipline.
E oggi si arriva a gestire, construction, operation and management, quindi ciclo di vita completo dell'edificio.
Oggi noi lo consideriamo chiuso questo processo, anche se nella realtà lavorando in questo settore da circa vent'anni sappiamo che il mercato ha ancora qualche difficoltà in questo senso, perché c'è molto ancora l'abitudine di separare il prodotto dal processo e questo con il BIM non è più possibile.
Quindi non possiamo lavorare con strumenti nati per fare BIM e continuare ad applicare metodi di lavoro tradizionali.
Il prodotto principe del BIM per noi è Revit, però Revit è solo uno strumento e deve innestarsi su cambiamenti aziendali concreti.
Come ci hai detto il singolo programma è limitato e i veri vantaggi siano sfruttando diverse piattaforme e diversi servizi.
Ma quindi perché è stato necessario fare un passaggio di questo tipo? Quindi da una progettazione in due dimensioni per passare oggi ad una progettazione in tre dimensioni?
Beh diciamo che il BIM di per sé ha dei vantaggi immediati molto semplici da capire e sono quelli che gli hanno dato la sua spinta iniziale.
Banalmente lavorando su un unico modello 3D ed estraendo tavole bidimensionale, abachi e visualizzazioni, renderizzazioni immediate, abbiamo la possibilità di avere sempre tutte le informazioni coordinate, di non dover rifare n volte una sezione perché è modificato il modello, si aggiorni in automatico.
Quindi questi vantaggi sono di tanti vantaggi.
Ah beh io ad esempio devo fare la sezione di una stanza e vedere una scala lateralmente, noi sappiamo bene quando arriviamo in cantiere il committente o l'architetto quante volte ci chiedono di spostare una qualcosa, spostare una finestra, una porta, fare una modifica e da lì molte volte si arriva in cantiere con delle problematiche legate al fatto che la tavola che portiamo non è l'ultima versione, ci siamo persi per strada qualche aggiornamento.
Utilizzando un solo modello tutto questo rischio di errore umano si annulla perché di fatto quello che noi facciamo sul modello si aggiornano automaticamente, si propaga su tutta la documentazione.
Diciamo che questi sono stati i primi vantaggi che abbiamo potuto introdurre sul mercato, poi pian piano questi vantaggi sono diventati più evidenti, abbiamo capito che modellare un unico edificio in Revit e arricchendolo di dati non solo architettonici ma anche di strutture, di impianti, di fasi costruttive ci ha permesso praticamente di simulare un unico cantiere virtuale prima di costruirle, quindi di sbagliare sulla carta invece che sbagliare in realtà che costa molto meno naturalmente.
Oggi aggiunto a tutto questo abbiamo la possibilità di condividere queste informazioni attraverso la potenza del cloud, questa potenzialità non è mai stata vista prima perché la potenza di una macchina è sempre limitata, oggi invece possiamo condividere i dati, il modello e tutto questo sta traghettandoci verso l'era della connessione.
Abbiamo prodotti dedicati come Autodesk Bin Collaborate che serve proprio a estendere il progetto dal browser utilizzando i nostri strumenti portabili, quindi un iPhone, uno smartphone, un tablet in cantiere e così via.
Quindi connettere i dati è diventato fondamentale, sappiamo oggi quanto si parla di big data e il BIM ci offre la possibilità di rappresentare degli edifici come sistemi, associare dei dati, distribuirli.
Quindi non è più uno strumento di modellazione che era un po il vantaggio che era stato considerato inizialmente, ma ci permette di prendere decisioni in formate, cioè simulare su un modello virtuale le sue prestazioni, il suo comportamento, la sua struttura ma anche dal punto di vista energetico e prestazionale nel tempo ci dà la possibilità anche di gestire gli edifici e pensarli in una maniera sostenibile.
E ci puoi fare un esempio concreto di questo aspetto cloud che hai citato, cioè come può essere effettivamente utile a tutta la catena di produzione di un edificio o di un'infrastruttura all'utilizzo del cloud? Quindi penso a partire dall'architetto, dall'ingegnere, però finire anche al muratore che effettivamente la casa la deve costruire.
Beh, oggi per fare un esempio concreto, molto concreto, quello che accade in un cantiere è che magari si fa una riunione sul sito con il general contractor o col cliente e si nota qualcosa che non va, cosa succede adesso? Tantissimi messaggi, WhatsApp, telefonate, fax, email, per raggiungere la persona giusta e informarla della problematica.
Molte volte questo sistema è un processo appunto improvvisato, tradizionale, si perde intanto del tempo per spostarsi sulle varie zone del cantiere, si prendono appunti su un pezzo di carta, si torna in baracca e si inizia a telefonare e a rintracciare le persone di riferimento, l'ufficio tecnico da una parte, l'impresario dall'altra e così via.
Con il cloud noi dobbiamo immaginare di avere il nostro modello con tutte le tavole associate all'interno di uno strumento portabile, si arriva sul posto e per fare un esempio si vede una pilastro che non va bene, si fa una foto, si allega ad una tavola con una nuvola realizzata proprio col polpastrello sul nostro tablet, si salva come issue, come problematica e si assegna a qualcuno.
In quel momento si scatena una successione di eventi, quindi un processo formale che prevede che questa segnalazione venga fatta alla persona giusta e che deve risolvere entro un certo periodo di tempo e automaticamente viene informata via email tutta la filiera di persone coinvolte.
questo fa si da un lato di sveltire un processo, di non dimenticarci di fare una modifica, ma anche di conservare uno storico, quindi in futuro sapremo chi ha preso la decisione quando e perché, anche tutta la parte legata ai dispositivi di sicurezza viene gestita attraverso lo stesso prodotto e tutto diventa informatizzato, digitalizzato.
Certo, visto che in tutte queste fasi che hai descritto sono state raccolte grandi quantità di dati, questi dati possono servire magari al proprietario della casa in futuro per fare degli interventi di modifica o nel momento in cui dovesse voler demolire l'edificio.
Certamente, diciamo che il ciclo di vita dell'edificio è proprio legato al suo utilizzo, perché noi sappiamo bene che se i costi di progettazione sono relativamente piccoli, i costi di costruzione sono molto più grandi, ma i costi veri sono nell'utilizzo, nelle performance del ciclo di vita di tutto l'edificio e quindi l'informazione relativa al modello tridimensionale, senz'altro, può essere utilizzata, può essere, diciamo che oggi c'è tutto il grande settore del digital twin che diventa un modello virtuale su cui noi possiamo andare a simulare appunto il funzionamento dell'edificio.
Immaginiamo il vantaggio di una azienda real estate che può avere in mano le performance dell'edificio stesso per tutto il ciclo di vita, ma anche tracciare gli eventi, quindi avere la possibilità di sapere quando e come è stato realizzato un intervento.
Mi è capitato di parlare con dei grossi clienti che avevano tantissimi edifici e quando gli ho chiesto come gestite ad esempio il cambiamento di una caldaia su un edificio X a livello di tempi, di costi e così via, mi hanno risposto semplicemente non lo sappiamo, abbiamo una persona di cui ci fidiamo che se ne occupa localmente, quindi è incredibile il livello tecnologico che abbiamo da una parte e il modo in cui tradizionalmente in Italia ancora facciamo le cose, in Italia non solo, ma noi siamo abbastanza rappresentativi di quanto si possa essere tradizionali.
Quindi innegabilmente è un vantaggio anche per gestire durante la sua vita una costruzione.
Collegandomi invece alla questione dei servizi, che di fatto sono più importanti dei singoli programmi, per quanto riguarda il cloud, ci ho parlato della possibilità di salvare su cloud le informazioni per metterla a disposizione di moltissime figure all'interno del progetto.
Ma le potenzialità del cloud finiscono qui o esistono altri aspetti cloud che ritenete possano essere interessanti?
Beh, certamente noi quando parliamo di cloud parliamo di potenza illimitata.
questa potenza può essere utilizzata come spazio, quindi storage, e di conseguenza quello di cui ho parlato che ci permette in maniera molto banale di condividere e condividere le informazioni, aggiungere dei cicli di revisione e così via, ma dall'altra il cloud ci offre anche un'altra enorme potenzialità, quella del calcolo, la potenza di calcolo che le nostre macchine per quanto siano potenti non sono in grado di darci o magari sono in grado di darcela, ma ci fermano completamente, noi dobbiamo stare lì ad aspettare che un rendering o un calcolo strutturale termini per andare avanti.
La possibilità di demandare al cloud questi calcoli complessi, ci amplifica notevolmente le nostre possibilità di lavorare, di rendere, quindi di ottimizzare la nostra giornata lavorativa.
Come Autodesk noi stiamo continuamente investendo in questa direzione e questa potenza di calcolo in cloud va a "braccetto" con l'intelligenza artificiale, quindi il generative design.
Recentemente abbiamo acquisito un software che si chiama Spacemaker, che è uno strumento di space planning basato sull'intelligenza artificiale in cloud, ma anche guardando a Revit, quindi ha un prodotto molto più conosciuto, partendo dalla modellazione computazionale con Dynamo, attraverso il generative design per Revit che è stato introdotto qualche mese fa, la modellazione concettuale energetica con software come
Insight 360, si capisce che ormai tutto gira intorno alla massimizzazione del valore dei dati, quindi i dati disponibili vengono combinati e danno al progettista la possibilità di ottenere nella fase il più possibile precoce del progetto, quindi in fase concettuale preliminare, la soluzione migliore possibile.
Un essere umano può analizzare 3 o 4 o 5 alternative progettuali, il cloud col generative design ci permettono di darci la migliore tra migliaia di soluzioni alternative, ci fanno fare in pochi giorni quello che sarebbe possibile fare in migliaia di ore uomo, quindi sempre tutto rivolto alla maggiore sostenibilità progettuale e di performance.
Ci puoi fare un esempio concreto dell'utilizzo della potenza su cloud, penso magari per fare calcoli complessi come il calcolo del dispendio energetico, la dispersione di un edificio e poi perché appunto è necessario utilizzare il cloud per fare questi calcoli.
Beh in realtà oggi non avendo mai avuto a disposizione questa potenza di calcolo, quello che accade è che l'architetto crea un concept, realizza un edificio e poi ovviamente l'ingegnere termotecnico e impiantista decidono di dotare questo edificio di certi impianti, sappiamo che ci sono delle richieste energetiche, di classi energetiche ben definite ormai e diciamo che si può sempre portare un edificio in una classe energetica ottimale, basta spendere, cioè decidiamo di cambiare i serramenti,
di mettere un impianto estremamente performante e noi arriviamo nella classe energetica voluta, questo è il lavoro del termotecnico naturalmente, ma immaginiamo che l'architetto pur non avendo queste capacità perché non sono legate alla sua sfera d'azione, abbia uno strumento che lo guida nelle scelte, quindi quello che io potrei ottenere magari spendendo in impianti o in vetri o altre soluzioni costose, magari potrai ottenerlo modificando gli aggetti dei terrazzi e ombreggiando diversamente gli appartamenti.
Quindi la possibilità che ci dà insight è di analizzare una serie di parametri preliminari, ad esempio l'orientamento, la dimensione delle finestre, la posizione dei pannelli solari e così via, in modo tale da capire immediatamente, muovendo semplicemente degli slider, quindi ho sposto dei cursori e ho una sorta di semaforo che mi dice stai consumando troppo, consumi di meno, ottimizza quest'altro aspetto.
Quindi anche se io non sono un esperto in energia, posso fare delle scelte preliminari, che faranno sì, che poi naturalmente continuerà ad esserci la parte tradizionale di burocrazia, di impianti e di certificazioni, ma io avrò un progetto pensato meglio a priori.
Sì, quindi un'ulteriore ottimizzazione del progetto finale.
Finora però abbiamo parlato della realizzazione di edifici o di infrastrutture da zero, da un foglio bianco, ma nel momento in cui invece volessimo, che forse è il caso che descrive meglio il contesto più familiare che abbiamo noi in Italia, digitalizzare un edificio già costruito, magari per una ristrutturazione, cosa possiamo fare in quel caso, che strumenti mettete a disposizione?
Sì, all'interno della nostra collection, che è una soluzione completa che serve ad affrontare qualsiasi problematica e progettazione relativa agli edifici, abbiamo dei software come Recap che permettono di gestire nuvole di punti.
Allora è chiaro che in un territorio come il nostro effettivamente non basta parlare di progettazione concettuale, di modellazione e occorre parlare soprattutto di rilievo.
Anche qui proponiamo qualcosa di diverso rispetto al rilievo tradizionale, quindi con l'utilizzo di un laser scanner noi possiamo andare sul posto e invece di prendere le misure, col mettere la bindella, facciamo dei rilievi laser.
In sostanza posizioniamo lo strumento, si può anche partire dalla fotogrammetria, quindi dalla foto fatta col telefono, con la macchina fotografica, è un processo un po meno preciso, un po più complesso, ma dipende sempre dal budget che abbiamo, se possiamo permetterci un laser scanner o se abbiamo semplicemente uno smartphone.
Raccogliendo questi dati possiamo costruire una nuvola di punti.
Recap ci permette di collezionare le nuvole di punti, referenziarle l'una rispetto all'altra, perché faremo diversi punti di stazionamento per avere più scansioni e combinarle insieme, e poi andiamo ad ottimizzarle in modo tale da magari ridurre il numero di punti, perché potrebbero essere un peso eccessivo a livello di file, quindi raggiungiamo un compromesso dimensionale che ci soddisfa.
La precisione è enorme, abbiamo strumenti sul mercato che ci permettono di arrivare a precisioni millimetriche, o anche meno, che in edilizia è una situazione, diciamo è una risoluzione incredibile.
Poi queste nuvole possono essere caricate in un apposito formato, nel caso di Recap o RCP, all'interno di Revit, di NaviSwork, ma anche del buon vecchio AutoCAD, quindi possiamo vedere queste nuvole che ci riportano esattamente la forma, le dimensioni dell'edificio così com'è.
Dentro Revit possono essere poi sezionate per esempio e quindi io posso andare a modellare sulla base di un modello estremamente fedele all'originale.
In pratica noi non andiamo più a disegnare su un foglio bianco ma su un contesto che poi è il tessuto urbano che ci caratterizza.
A volte dobbiamo fare delle modifiche, a volte dobbiamo lucidare, quindi tracciare sulla nuvola i nostri muri, pilastri, finestre e così via, a volte invece sarebbe sufficiente magari conservare questa nuvola, pensando ai patrimoni che abbiamo a livello architettonico, noi non sappiamo cosa ci riserva al futuro purtroppo, sarebbe già un grande vantaggio poter stoccare questi dati, avere a disposizione nuvole di punti di intere borgate, interi centri storici, interi monumenti e poi utilizzarle.
Noi non abbiamo trattato ad esempio tutto il discorso della realtà virtuale, della realtà aumentata, ma immaginiamo un domani di poter virtualmente godere di queste bellezze magari semplicemente partendo da un rilievo digitale accurato, o magari doverle utilizzare in qualche fortuito caso sismico che purtroppo ogni tanto avviene.
E fra l'altro del tema della realtà virtuale e della realtà aumentata ne abbiamo giusto parlato la scorsa settimana.
E per capirlo in modo più semplice ci descrivi che cos'è una nuvola di punti da un punto di vista pratico? Cioè per chi non è del settore cos'è una nuvola di punti?
Da un punto di vista pratico noi dobbiamo immaginarla proprio come una fitta nube di trattini, di puntini che man mano che ci allontaniamo vediamo effettivamente che ha il colore e la forma del reale modello.
In sostanza sono infiniti punti che tra loro hanno una distanza misurata, il laser scanner sta in un punto preciso, fa una scansione sferica e prende la misura di tutti i punti che vede, di conseguenza noi quando lo apriamo all'interno del modello vediamo formalmente la forma del nostro edificio, ma poi se andiamo a puntare con il cursore su ciascuno di questi punti possiamo tranquillamente prendere la distanza tra due di essi.
Quindi il laser riflettendo il rimbalzo contro i muri dell'edificio è in grado di ricostruire fedelmente la misurazione tra questi punti, si tratta di migliaia di misurazioni reciproche con precisione millimetrica, qualcosa che a mano sarebbe assolutamente impensabile di poter fare.
Sì, come dici, queste nuvole di punti ci permetterebbero di se utilizzate di preservare il nostro patrimonio architettonico e perché no visitarlo a distanza grazie alla realtà virtuale.
Grazie Ilaria, a presto e buon lavoro.
Grazie a voi.
E così si conclude questa puntata di INSiDER - Dentro la Tecnologia.
Io ringrazio come sempre la redazione e in special modo Matteo Gallo e Luca Martinelli che ogni sabato mattina ci permettono di pubblicare un nuovo episodio.
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Noi ci sentiamo la settimana prossima.



