
Dopo aver parlato di come lo smartphone sia paradossalmente una delle cause principali di incidenti nella nostra vita quotidiana ma allo stesso tempo anche lo strumento con cui avvisare e far partire i soccorsi nel minor tempo possibile, in questa puntata, proseguendo con il tema della sicurezza e della gestione dell’emergenza, parleremo di tutte quelle tecnologie che supportano i mezzi di soccorso nei diversi momenti che intercorrono tra la chiamata e l’arrivo del corpo specifico, partendo dalla fase cruciale di prevenzione e arrivando sino alla gestione vera e propria.
Nella sezione delle notizie parliamo del progetto della prima missione per rimuovere un detrito spaziale, di una nuova istruttoria dell'AGCM nei confronti di Apple in tema di sviluppo di applicazione e infine dell’evento Google I/O 2023.




Brani
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Salve a tutti, siete all'ascolto di INSiDER - Dentro la Tecnologia, un podcast di Digital People e io sono il vostro host, Davide Fasoli.
Oggi vedremo che ruolo ha la tecnologia nel lavoro dei servizi di sicurezza e di soccorso quando sono chiamati a gestire un'emergenza.
Prima di passare alle notizie che più ci hanno colpito questa settimana, vi ricordo che potete seguirci su Instagram, a @dentrolatecnologia, iscrivervi alla newsletter e ascoltare un nuovo episodio ogni sabato mattina su Spotify, Apple Podcast, Google Podcast oppure direttamente sul nostro sito.
Con l'aumento esponenziale dei lanci spaziali negli ultimi anni, il problema dei rifiuti orbitanti sta diventando sempre più critico, e l'unica soluzione per rendere sostenibili le future missioni nello spazio è quella di adottare parallelamente anche dei programmi specifici destinati alla rimozione di tali detriti.
Il primo tentativo di rimozione verrà effettuato con la missione ClearSpace-1 nella seconda metà del 2026, confermata in seguito alla recente firma di un contratto siglato tra Arianspace e ClearSpace durante questa settimana, ma che avevamo già anticipato nella puntata a pulire i cieli dei rifiuti spaziali.
Il veicolo spaziale di servizio verrà lanciato con il vettore europeo Vega-C e avrà il compito di rimuovere la parte superiore di un vecchio satellite dell'ESA dal peso di 112 kg, per via della sua semplice forma, approssimabile a quella di un piccolo satellite, questo detrito fungerà da banco di prova per dimostrare l'affidabilità e l'efficienza del veicolo di ClearSpace, che in un eventuale successo del test potrà aprire la strada a nuove emissioni con cattura in volo ancora più complesse.
L'antitrust italiano ha avviato un'indagine su Apple per presunto abuso di posizione dominante nel mercato delle applicazioni iOS e iPadOS.
La questione riguarda la politica sulla privacy dell'azienda, che sembra trattare in modo diverso gli sviluppatori terzi rispetto a se stessa.
L’AGCM ha evidenziato che gli sviluppatori ricevono dati di qualità inferiore rispetto ad Apple stessa, causando un potenziale calo dei proventi pubblicitari per gli inserzionisti terzi.
Un punto chiave sollevato dall’AGCM riguarda l'avviso di tracciamento delle attività che appare quando si apre per la prima volta un'app.
Agli utenti viene infatti chiesto se desiderano consentire il tracciamento delle attività per fini pubblicitari personalizzati.
Tuttavia, l’AGCM sottolinea che quando si apre un'app sviluppata da Apple non viene richiesto alcun consenso.
Questa disparità di trattamento è stata evidenziata come una possibile violazione delle regole antitrust.
Apple ha 60 giorni per presentare le proprie argomentazioni, e il procedimento deve concludersi entro il 3 maggio 2024.
Il Google IO è da sempre l'evento più importante di Google, dove presenta le nuove tecnologie e le nuove funzionalità su cui sta lavorando o che andrà presto a implementare sui propri prodotti e servizi.
Come molti si aspettavano dall'evento di quest'anno, l'intelligenza artificiale generativa ne esce come la piena protagonista.
Partendo da rilascio a tutti negli Stati Uniti prima e presto anche nel nostro paese di Google Bard, che sarà il principale concorrente di ChatGPT.
Bard, però, sarà integrato nei vari prodotti di Google Workspace, come Docs o Gmail, e potrà accedere alle ultime fonti aggiornate di Internet, cambiando il modo di interagire con il motore di ricerca.
Bard potrà anche elaborare immagini e generarle grazie all'integrazione con Adobe Firefly.
Come ChatGPT si basa su GPT-4, così anche Bard si basa sul modello, rilasciato sempre da Google durante l'IO, di PaLM 2, che si potrà usare via API con Google Cloud.
Novità anche per Google Maps, con una nuova visualizzazione immersiva della navigazione e la funzionalità Magic Editor di Google Photo, che permetterà di modificare le immagini grazie all'intelligenza artificiale, ad esempio rimuovendo o spostando i soggetti, estendere l'immagine o cambiare il cielo.
Tutte funzionalità che saranno inizialmente disponibili sui telefoni Pixel.
E proprio i Pixel sono stati un altro protagonista con l'annuncio del Pixel 7a, la versione medio gamma del Pixel 7, e di due nuove tipologie di Pixel, il tablet e il pieghevole Pixel Fold.
Oltre a tante altre novità dedicate agli sviluppatori, Google ha presentato anche un progetto molto interessante chiamato Tailwind, che sempre alimentato da PaLM 2, si comporterà come un taquino dove poter inserire note e documenti e che avrà accesso anche i documenti di Google Drive, che potremmo interrogare in qualsiasi momento per cercare la risposta giusta non sul web, ma sulle informazioni che gli abbiamo fornito.
Lo scorso 5 novembre, nella puntata “La gestione dell'emergenza parte dallo smartphone” avevamo parlato di come il nostro smartphone sia paradossalmente una delle principali cause di incidenti nella nostra vita quotidiana, ma allo stesso tempo anche lo strumento con cui avvisare e far partire i soccorsi nel minor tempo possibile.
Nella puntata di oggi invece, proseguendo con il tema della sicurezza e della gestione dell'emergenza, parleremo di tutte quelle tecnologie che supportano i mezzi di soccorso nei diversi momenti che intercorrono tra la chiamata e l'arrivo del corpo specifico partendo dalla fase cruciale di prevenzione e arrivando sino alla gestione vera e propria.
Chi durante la sua carriera lavorativa o scolastica ha tenuto un corso sulla sicurezza, ha sicuramente imparato il significato dei concetti di prevenzione e protezione e il ruolo dell'adozione di una strategia efficace per garantire la sicurezza generale del luogo in cui si opera.
Dunque, iniziando con la fase di prevenzione, ovvero quelle misure atte a evitare che si verifichi un evento dannoso, al giorno d'oggi esistono diverse soluzioni, passive e attive, che impediscono il verificarsi di eventi pericolosi come incendi, azioni criminali, rilascio di sostanze nocive nell'ambiente e alluvioni e così via.
Tra i più diffusi e utilizzati quotidianamente troviamo i sensori per il rilevamento delle fiamme e degli incendi, collocati in edifici di ogni tipologia ed il cui funzionamento si base essenzialmente sul monitoraggio della temperatura tramite termistori e termocoppie, ma anche del fumo e della luce grazie alle fotocellule e sensori ionici.
Un altro sistema di prevenzione adottato in egual misura sia all'interno che all'esterno è quello di sorveglianza, realizzato sull'impiego di telecamere con l'obiettivo di intimorire e dunque prevenire il verificarsi di una determinata azione che andrebbe a nuocere la sicurezza di un certo contesto.
In particolare, l'organizzazione e la sicurezza generale prevede anche il posizionamento di sistemi di allarme in modo tale da bloccare sul nascere qualsiasi tipo di effrazione, ad esempio in una banca o in una gioielleria, ed eventualmente avvisare direttamente le forze dell'ordine nel più breve tempo possibile.
Per quanto riguarda i sistemi di video sorveglianza, le tecnologie che stanno prendendo maggiormente piede sono quelle basate sull'intelligenza artificiale e sul riconoscimento facciale, che consentono di prevedere al limite del possibile il verificarsi di un certo comportamento e di identificare automaticamente persone ricercate.
Anche perché le tecnologie di riconoscimento facciale non solo possono essere sfruttate dalle forze dell'ordine per identificare e perseguire sospettati di reato, ma anche per ricercare persone scomparse esercitando un controllo alle frontiere più funzionale ed efficiente.
Tuttavia, l'uso e talvolta l'abuso di queste tecnologie continua a portare a seri problemi legati alla privacy e alla sicurezza.
Si pensi ad esempio al caso di Clearview AI, la famosa startup americana che ha sviluppato un sistema di riconoscimento facciale realizzato tramite web scraping, ossia tramite la raccolta di immagini pubblicamente accessibili presenti sui social network e su internet in generale.
Ma torniamo ora sui binari di partenza e proseguiamo nel nostro percorso.
Fino ad ora abbiamo parlato di prevenzione e di quanto sia importante assicurarsi che un evento potenzialmente pericoloso non insorga.
Tuttavia, per quanto le nostre misure siano ritenute affidabili ed efficaci, esiste sempre una piccola possibilità che si verifichi una situazione di pericolo, qualunque esso sia.
Perciò, a questo punto, una volta ricevuta la chiamata dal nostro smartphone o dalla centrale unica di risposta, l'organo di competenza inizierà a mobilitare i propri mezzi per giungere sul luogo nel più breve tempo possibile.
Partendo dall'alto, le tecnologie che oggi diamo per scontate, ma che sono presenti su ogni corpo e servizio di soccorso, sono le comunicazioni radio.
In situazioni di emergenza, essendo la comunicazione essenziale per coordinare le attività di soccorso e gestire efficacemente la risposta del corpo, si utilizzano strumenti come le radio per consentire alle squadre di soccorso la comunicazione tra loro con i centri di controllo e con altri servizi di supporto.
Inoltre, attraverso le frequenze radio, è possibile gestire situazioni di emergenza su vasta scala come un disastro naturale quando le linee telefoniche risultano compromesse, e una risposta coordinata e tempestiva è fondamentale per organizzare l'evacuazione e i servizi di assistenza a lungo termine per le persone coinvolte.
Insieme alle comunicazioni radio, i servizi di emergenza adottano all'interno dei propri veicoli anche il sistema del Global positioning System, o GPS, attraverso il quale può essere determinata la posizione esatta di un mezzo, come un'ambulanza o un veicolo dei vigili del fuoco, e visualizzarlo su una mappa digitale in tempo reale.
Come parlavamo nella puntata alla gestione dell'emergenza parte dallo smartphone, il GPS può anche aiutare a individuare le persone in difficoltà senza che queste ultime devano essere coscienti o per forza effettuare una chiamata diretta ai soccorsi.
Al di là di questi sistemi di comunicazione, le tecnologie presenti nei mezzi dei diversi organi di soccorso sono chiaramente diverse e soprattutto funzionali a seconda delle situazioni di cui si deve occupare un determinato servizio.
Prendendo come esempio il corpo di Polizia di Stato, esso è dotato di una sezione di prevenzione generale e soccorso pubblico chiamato Squadra Volante della Polizia di Stato, il cui compito è quello di assicurare un pronto intervento 24 ore su 24 chiamando il numero 113 o il numero unico di emergenza 112.
La caratteristica peculiare delle volanti è quella di pattugliare costantemente il territorio attraverso l'impiego delle famose pantere con i tipici colori della Polizia, la cui flotta attualmente è composta da Alfa Romeo 159, Fiat Bravo, Seat Leon, Alfa Romeo Giulietta e Alfa Romeo Giulia.
Ognuna di queste possiede un allestimento specifico perfettamente adattato in base al modello e dunque alla struttura del veicolo, ma i sistemi tecnologici principali installati sono pressoché gli stessi.
Partendo come esempio dalla Giulietta, una delle auto che più spesso vediamo circolare per le città, troviamo posizionata sul tetto una barra attrezzata multifunzione che comprende lampeggianti, faro orientabile e pannello luminoso integrato aerodinamicamente con la carrozzeria.
Sul cruscotto invece allestito il sistema informatico Mercurio, che consente il collegamento in tempo reale alle banche dati delle forze di Polizia, della motorizzazione e dell'ANIA, oltre a poter supportare gli interrogatori in mobilità.
Davanti al cambio, a ridosso della console centrale, trova a posto una speciale pulsantiera per l'azionamento dei lampeggianti e della sirena, che funzionano sia in modo combinato che separato con la possibilità di trasferire il comando sirena al posto del clacson sul volante.
Per quanto riguarda invece i veicoli di emergenza per il soccorso sanitario, nelle ambulanze sono ormai indispensabili strumenti come monitor ECG, che consentono ai soccorritori di monitorare l'attività elettronica del cuore di un paziente, defibrillatori per ripristinare il ritmo cardiaco normale, ventilatori per assistere la respirazione di un paziente, pompe per somministrare farmaci con precisione e lampade a fibre ottiche con le quali i soccorritori riescono ad esaminare l'interno del corpo del paziente per identificare eventuali lesioni o problemi interni.
Dando infine uno sguardo al prossimo futuro, è bene dedicare la nostra attenzione al ruolo che avranno ma che stanno già avendo i droni per il soccorso in generale.
Parlando di assistenza sanitaria e telemedicina, il fattore tempo è una questione di vita o di morte.
Se infatti per un'ambulanza è quasi impossibile evitare tutti quei rallentamenti causati nella maggior parte dei casi dal traffico, per un drone il discorso cambia completamente, avendo tutto il cielo a propria disposizione.
Ed ecco dunque che i droni stanno già iniziando ad essere operati per il trasporto dei defibrillatori automatici esterni alle persone colpite dal resto cardiaco, oppure per la consegna di altro materiale sanitario come organi o farmaci.
Per il trasporto dei pazienti invece gli elicotteri sono attualmente il mezzo estremo con cui viene normalmente prelevato un paziente in grave condizioni.
Tuttavia, un giorno i droni a pilotaggio da remoto potrebbero supportare le attività dei mezzi più pesanti per il prelievo e l'assistenza di un paziente.
Ma le vaste opportunità che questi velivoli offrono hanno destato l'interesse anche degli enti di soccorso generale, per la gestione di gravi emergenze come disastri ambientali o calamità naturali.
Il vantaggio in questo caso consiste nella possibilità di ottenere importanti informazioni in tempo reale senza compromettere la sicurezza e la salute di un pilota.
Per non parlare poi della possibilità di accedere a aree impervie come ad esempio edifici pericolanti.
Per concludere possiamo certamente affermare che la gestione delle emergenze parte quasi sempre dal nostro smartphone, ma tutti i processi che avvengono a posteriori sono molti e altrettanto complessi da analizzare singolarmente.
Per di più, le tecnologie che un giorno assisteranno le autorità saranno alla stregua di quelle analizzate nel corso di questa puntata, con occhio puntato su tutte quelle soluzioni che favoriranno la cooperazione tra uomo e macchina, così come avviene per i droni.
Le nuove soluzioni tecnologiche ricopriranno dunque un ruolo fondamentale per la gestione tempestiva in maniera efficace dell'emergenza da parte dei soccorritori.
Ma come viene spesso ribadito anche in molti altri ambiti, la tecnologia non diventerà la panacea universale a tutti i problemi che dovremo affrontare, ma semplicemente uno strumento sempre più indispensabile da coniugare all'operato di personale altamente qualificato con l'obiettivo di garantire la massima sicurezza e la migliore assistenza possibile in caso di emergenza.
E così si conclude questa puntata di INSiDER - Dentro la Tecnologia.
Io ringrazio come sempre la redazione e in special modo Matteo Gallo e Luca Martinelli che ogni sabato mattina ci permettono di pubblicare un nuovo episodio.
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