Quando entriamo in un Luna Park o in un parco di divertimento ci troviamo circondati da centinaia di giostre e attrazioni. Queste vengono progettate e realizzate per intrattenere e farci divertire in totale sicurezza. Una delle pochissime società in Italia che si occupa di ideare, costruire e installare montagne russe e altre giostre per i principali parchi di tutto il mondo è Zamperla, che abbiamo avuto l’occasione di visitare per scoprire che ruolo ricopre la tecnologia e l’innovazione in questo settore, ma allo stesso tempo quanto sia ancora importante il contributo artigianale dell’uomo per costruire giostre uniche. Per spiegarci tutto questo abbiamo parlato con Antonio Zamperla, amministratore delegato e presidente di Zamperla Group, che fra le altre cose ci ha raccontato della loro giostra Big Wavez e del concetto di Integrated Rides.
Nella sezione delle notizie parliamo della nuova tuta spaziale per il ritorno dell’uomo sulla Luna realizzata da Axiom Space e del nuovo modello di intelligenza artificiale di OpenAI, GPT-4.
Immagini
• Foto copertina: Julian Omonsky
Ringraziamenti
• Matteo Filippi
Brani
• Ecstasy by Rabbit Theft
• Take Our Time by Tollef
La giostra è un elemento sociale e quindi ecco che grazie all'introduzione di sensoristica, ma anche appunto a studi scientifici basati su elementi quali la saliva o il battito cardiaco, riusciamo a capire effettivamente l'emozione provata e quindi il grado di stress che viene portato ad una persona.
Grazie a questo riusciamo a tarare la giostra sia in una maniera e quindi più eccitante o più intrattenente, oppure più calma in maniera tale da poter accomodare tutti quanti se il target è una giostra per famiglie.
Salve a tutti, siete all'ascolto di INSiDER - Dentro la Tecnologia, un podcast di Digital People e io sono il vostro host Davide Fasoli.
Oggi parleremo con Zamperla, una società che realizza giostre per i parchi divertimento di tutto il mondo, e con loro proveremo a capire che ruolo ricopre la tecnologia in questo settore.
Prima di passare alle notizie che più ci hanno colpito questa settimana, vi ricordo che potete seguirci su Instagram a @dentrolatecnologia, iscrivervi alla newsletter e ascoltare un nuovo episodio ogni sabato mattina su Spotify, Apple Podcast, Google Podcast oppure direttamente sul nostro sito.
La scorsa settimana NASA ed Axiom Space hanno svelato durante un evento streaming le nuove tute spaziali che verranno indossate dagli astronauti per mettere nuovamente piede sulla Luna con la missione Artemis III, il cui lancio è previsto per il 2025.
La tuta si chiama AxEMU, acronimo di Axiom Extravehicular Mobility Unit, ed è stata presentata allo Space Center Houston, in una versione concept e non definitiva.
Infatti, a destare subito parecchia curiosità durante l'evento, sono stati i colori scuri applicati sulla tuta, completamente diversi dal classico bianco a cui siamo normalmente abituati.
In realtà, il rivestimento nero e arancione applicato sulle tute presentate in quell'occasione aveva una duplice funzione, ossia quello di coprire dalla polvere i materiali sottostanti ma soprattutto di proteggere dal segreto industriale il design proprietario e i veri materiali che andranno a coprire definitivamente lo strato esterno della tuta, i quali saranno di colore bianco per schermare al meglio l'astronauta dalla radiazione solare.
La notizia era nell'aria già da qualche settimana, anticipata da Microsoft, ma finalmente è arrivata la presentazione e rilascio ufficiale di GPT-4, l'ultima e più potente intelligenza artificiale di OpenAI e che andrà pian piano a sostituire l'attuale GPT-3.5 come motore di ChatGPT, Bing e tante altre AI che negli ultimi mesi abbiamo imparato a conoscere.
Nelle conversazioni semplici, GPT-4 e GPT-3.5 non hanno grandi differenze, ma le potenzialità della nuova versione si fanno notare quando entrano in gioco richieste più complesse, come l'elaborazione di testi molto lunghi dove GPT-4 riesce a rispondere in modo più creativo, preciso e sicuro.
La vera particolarità della nuova versione, però, è la multimodalità.
Ciò significa che questa intelligenza artificiale riesce a ricavare informazioni non solo dai testi che immettiamo, ma persino dalle immagini.
Un esempio che OpenAI ha portato per dimostrare la funzionalità è la foto di un frigo aperto associata alla richiesta di creare una ricetta con gli ingredienti presenti.
GPT-4 è riuscita a riconoscere correttamente i prodotti presenti nella fotografia e proporre quindi una ricetta.
Le potenzialità del nuovo modello progettato da OpenAI sono quindi enormi e seppur con ancora qualche difetto, il salto di qualità dell'attuale versione è impressionante.
Ciò che farà la differenza, però, saranno le applicazioni che verranno a crearsi basate su GPT-4, di cui abbiamo già qualche esempio con Microsoft Bing per le ricerche, Duolingo con un chatbot per insegnare le lingue agli utenti, ma anche lo stesso governo islandese per preservare la lingua che, sempre più, sta venendo rimpiazzata dall'inglese.
Quando entriamo in un luna park o in un parco divertimenti ci troviamo circondati da centinaia di giostre e attrazioni.
Queste vengono progettate e realizzate per intrattenerci e farci divertire in totale sicurezza.
E oggi siamo a Vicenza, da Zamperla, una delle pochissime società in Italia che si occupa di ideare, costruire e installare montagne russe e altre giostre per i principali parchi di tutto il mondo.
Per parlarci di questa realtà e del ruolo della tecnologia e l'innovazione nel settore, è con noi Antonio Zamperla, amministratore delegato e presidente di Zamperla Group.
Benvenuto Antonio.
Grazie e benvenuti a voi.
Sì, grazie visto che abbiamo appena concluso il tour della vostra sede.
Ma ci spieghi chi è Zamperla e quali sono le diverse tipologie di giostre che realizzate?
Se parto da chi è Zamperla è qualcosa di abbastanza facile o familiare.
Zamperla è una famiglia intanto, partiamo da tre generazioni che sono sempre state coinvolte nel divertimento e nel far divertire le persone.
Pensate che fin da bambino ero obbligato a salire sulle giostre.
Da bambino mio padre mi portava quindi in giro per il mondo al lavoro a parchi di divertimento e dovevo salire sulle montagne russe.
Un lavoro che naturalmente sognavo e potevo soltanto sognare di poter fare anche da grande.
E quello che facciamo è questo, far divertire le persone.
Non risolviamo problemi nel mondo, non riusciamo e non abbiamo capacità di risolvere o di soluzionare malattie o altro, ma diamo un sorriso alle persone almeno per trenta secondi o due minuti grazie alle giostre che facciamo.
Giostre che sono opere di ingegneria innanzitutto, poi assemblaggio meccanico, naturalmente tutta la parte di motorizzazione che può passare dalla pneumatica, all'idraulica, ai sistemi di lancio lineare, ma soprattutto poi alla fibra di vetro che raccoglie il cuore, raccoglie la meccanica e crea questa giostra, quindi questa macchina che dà la creatività, che dà la fantasia e che appunto racconta una storia grazie al viaggio che ti fa fare dal punto A al punto B nella maniera meno efficiente probabilmente possibile, ma dando emozioni e dando un sorriso a chi sale.
E quali sono queste diverse tipologie di giostre?
Siamo i più grandi produttori di giostre al mondo, inteso come quantità e famiglie.
Partiamo dalle giostre per bambini fino alle montagne russe, ai progetti speciali per la Disney, per i parchi Universal.
Ecco, siamo in grado di dare giostre in tutto quanto il mondo e a tutti quanti i parchi di divertimento.
Grazie a questo appunto produciamo più di 200 giostre all'anno, che appunto variano da giostre dai 70-80 mila euro fino a progetti speciali da 12-15 milioni di euro, utilizzando tecnologie più disparate e soprattutto riuscendo a fornire sia parchi grandi che parchi piccoli, piuttosto che parchi a tema, o parchi di divertimento, o addirittura anche i viaggianti, quindi i giostrai cosiddetti in Italia.
Ok, in quali aspetti ha maggiormente contribuito la tecnologia e l'innovazione in quello che fate?
La tecnologia è essenziale in quello che facciamo.
Siamo sempre spinti a cercare e soluzionare un qualcosa di nuovo.
Ricordiamoci che la giostra Cavalli è ancora un bestseller, e è un bestseller da più di 150 anni, quindi quello che abbiamo bisogno è di trovare qualcosa di nuovo, essere "disraptor" e non "disrupted" e quindi porre e portare dai mercati esterni idee nuove che possono essere applicate alle nostre giostre, che siano in termini di materiali, che siano in termini appunto di tecnologie, nuovi sistemi di lancio, piuttosto che nuovi sistemi di sicurezza, ma anche in termini di come poter far divertire le persone, quindi grazie all'utilizzo di sensoristica avanzata che possa leggere il battito cardiaco, che possa leggere o possa guardare quello che è il sorriso, capire le emozioni, e grazie a questo modificare magari il corso della giostra e quindi proprio il corso e l'esperienza della persona stessa che è sulla giostra.
Quindi anche nella vostra realtà i dati contano e probabilmente conteranno sempre di più in futuro, ma questo aspetto lo approfondiamo un po più tardi.
Ti chiederei però, visto che ci hai parlato dei vostri clienti, di raccontarci come avviene la fase di progettazione, realizzazione e installazione di una giostra e in un settore estremamente specializzato come il vostro, dove ogni singolo prodotto è realizzato su misura, può avere un ruolo la robotizzazione, l'automazione dei processi, oppure la presenza dell'uomo resta fondamentale e predominante?
Ecco, siamo in un settore innanzitutto in cui la parte umana è la parte ancora predominante.
Si sta parlando di emozioni, sono emozioni delle persone che sono sulle giostre e che effettivamente condividono insieme con le altre persone.
Ed ecco che queste emozioni vengono date grazie al fatto che ci sono persone dietro, persone che in questo caso abitano nel circondario di Vicenza, ma non è un caso.
L'italiano medio ha comunque una fantasia, una creatività maggiore rispetto al resto del mondo, il "bello" è quasi innato.
Grazie a questo creiamo delle giostre che sono incredibili e bellissime rispetto anche ai nostri non correnti.
Ma questo non basta, abbiamo degli ingegneri che sono dedicati soltanto alla creazione di giostre nuove, quindi tutto quello che pensano è come muovere le persone dal punto A al punto B dando più emozioni possibili, dando un divertimento maggiore e regalando appunto questi sorrisi.
Ma per poterlo fare naturalmente abbiamo software che sono adottati da Boeing, Nasa e dalla BMW ma non bastano quelle perché ci fidiamo dei software ma quando si parla di emozioni, quando si parla effettivamente di sorrisi vogliamo provarle in prima persona.
Ecco che creiamo dei prototipi, creiamo dei "pretotipi" molto spesso, quindi soltanto una parte del progetto viene ingegnerizzato e industrializzato in maniera tale da poterci salire ed effettivamente misurare quello che è in grado di emozione e grazie a questo tarare quella che sarà la giostra poi del futuro.
Ecco in questo caso mi hanno sempre usato come cavia e sono sempre stato ben contento nell'essere cavia di poter provare queste giostre e fin da piccolo mi ci mettevano sopra provando queste emozioni e cercando di dare un rating da 0 a 10 in termini di appunto divertimento in base a quello che doveva essere il risultato che ci si aspettava.
Legato a questo aspetto, una cosa che ci ha particolarmente colpito quando prima abbiamo visto questa sede è sicuramente la cura che viene messa nel decorare le giostre perché ovviamente in un settore come il vostro l'occhio vuole la sua parte e le giostre devono essere molto belle anche da vedere.
Ci dicevate però che questo processo è molto difficile e no appunto tornando a quello che dicevamo prima non può essere svolto da un robot.
Assolutamente sì, alla fine si parla di macchine, stiamo parlando di macchine che hanno un motore, hanno dei bracci, hanno delle bielle, hanno dei movimenti ma grazie alla parte estetica, grazie al colore, grazie alla fibra di vetro, grazie alla modellazione di quelle che sono le forme di queste macchine, ecco che diventano finalmente giostre.
E questa giostra è quella che dà la creatività, dà la fantasia e regala a dei bambini appunto il sogno di volare su un tappeto piuttosto che sulle ali del "dumbo"... dell'elefantino della Disney o su un jet anche se effettivamente non si stanno spostando se non di qualche metro.
Ecco, la parte creativa è quella che naturalmente ci contraddistingue e che ci permette di lavorare con colossi come la Disney e Universal che sono industrie basate più sulla creatività che sulla meccanica.
Disney e Universal sono i creativi che decidono e hanno un budget che è praticamente illimitato rispetto invece alla parte ingegneristica e di nuovo scelgono Zamperla e c'è un motivo perché lo scelgono perché abbiamo questa artigianalità industriale che ci permette di realizzare e di conseguire gli obiettivi che ci vengono posti molto spesso semplicemente su un foglio di carta.
Beh, noi partiamo dal foglio di carta e effettivamente lo tramutiamo in realtà grazie appunto alla fibra di vetro ma degli artigiani e degli artisti che sono all'interno a livello industriale.
E a proposito di questo, come avviene concretamente la fase di realizzazione di una nuova giostra? I vostri clienti vi commissionano un progetto e poi lo realizzate qui a Vicenza e dopodiché lo consegnate e gestite anche la parte di installazione della giostra?
Sì, abbiamo due tipologie di clienti.
Una tipologia è quella a cui vendiamo, che è la maggior parte dei clienti, quindi sono i parchi piccoli, medi che non hanno magari una parte creativa all'interno, non hanno un team creativo, non hanno IP a cui appoggiarsi.
Dopodiché ci sono invece clienti come Disney e Universal che hanno la loro parte creativa all'interno in cui invece vengono ad acquistare perché sanno già quello che vogliono e hanno già le specifiche all'interno.
Ecco che le due proposte sono ben distinte in quanto coinvolgono l'ufficio artistico soprattutto ma anche la parte prototipale in maniera totalmente diversa perché nel primo caso dobbiamo proporre e dobbiamo quindi inventarci e utilizzare una creatività maggiore per dare delle soluzioni che non esistono ancora.
Nel secondo caso invece rispondere a creatività e soluzioni che sono state pensate da altri e che quindi dobbiamo riuscire ad interpretare nella maniera corretta.
Una volta esplicitato quello che è il progetto, poi si passa alla parte di produzione, di assemblaggio, testing delle componentistiche principali se non addirittura della macchina completa, ovviamente non una montagna russa e poi dopo la spedizione e installazione all'interno del parco che diamo come supervisione ovviamente diamo tutta quanta la parte di servizio post vendita e assistenza grazie anche a sensoristica avanzata che abbiamo incominciato ad installare nelle nostre macchine per poter sentire quello che è il battito cardiaco delle macchine per capire lo stato di salute della macchina e passare quindi da una manutenzione "preventiva" ad una manutenzione "predittiva" e quindi vuol dire anticipare quelli che sono i problemi e non semplicemente andare a risolverli in maniera schedulata o quando accadono.
Ok sì perché un altro aspetto fondamentale è quello della sicurezza ovviamente queste giostre sono fatte per durare moltissimo tempo però è importante che vi sia allo stesso tempo una grande manutenzione, che venga fatta una grande manutenzione.
Assolutamente sì la manutenzione giornaliera settimanale mensile annuale e a ciclo quella che viene prima naturalmente deve essere fatta ma soprattutto per il fatto che le giostre alla fine hanno un ciclo di vita media attorno ai 35-40 anni quindi voi pensate ad una qualsiasi automobile con cui guidate ogni giorno di poterla usare per i prossimi fate anche non 40 anni fate i prossimi 20 anni per un 200 chilometri ogni giorno ha bisogno effettivamente di una di una grandissima manutenzione. Ora non ho ancora esperienza di un'auto che possa essere guidata per i prossimi 20 anni per più di 200 chilometri ogni giorno ma di giostre che sono sul mercato e soprattutto nostre giostre che sono sul mercato che hanno più di 40 anni che vengono utilizzati ogni giorno sì e vi assicuro che continuano a funzionare piuttosto bene e un buon esempio proprio che può essere può essere tranquillamente vagliato è quello di Euro Disney dove il primo batch di giostre che abbiamo installato nell'89 è ancora lì e funzionante ogni singolo giorno 365 giorni all'anno.
Capito e dopo tutto quello che ci hai detto fino a questo momento, ci fai proprio un esempio concreto di una singola giostra che racchiude un po tutti questi elementi di cui ci hai parlato?
Un esempio concreto, naturalmente l'esempio che posso fare è sempre l'ultima giostra che abbiamo ideato, che abbiamo fatto, che abbiamo installato.
Noi ogni anno abbiamo una giostra nuova sul mercato che tendenzialmente riusciamo a creare come diventasse un classico all'interno del nostro mercato stesso, quindi con una possibilità di replicarla in decine e se non centinaia di esemplari.
Negli ultimi anni, soprattutto dopo la pandemia in cui abbiamo investito pesantemente in termini di ricerca e sviluppo, non soltanto di materiali ma anche di nuove soluzioni di divertimento, abbiamo installato una giostra in Medio Oriente, a Riyadh, che si chiama "Big WaveZ".
È un misto tra un shoot to shoot, che fondamentalmente è un barcone che entra all'interno di un canale creando un'onda di qualche decina di metri e una torre "free fall", che è una di quelle torre alte decine di metri in cui si viene lanciati o lasciati nel vuoto.
Questa giostra combina i due aspetti, quindi la parte acquatica e la parte di torre.
Quindi voi immaginatevi questa torre alta una ventina di metri che vi porta in cima, vi lascia cadere all'interno di un pozzo che crea un'onda alta una trentina di metri.
Andiamo a combinare fondamentalmente diverse esperienze, non soltanto per la "ridership experience", quindi l'esperienza del visitatore e chi è sopra, ma anche soprattutto per chi è fuori.
Quindi coniugando e mettendo insieme il mondo del visitatore del parco con anche la persona che invece sale sulla giostra.
Quindi anche se hai paura della giostra, hai comunque un'esperienza.
Ti viene data un'esperienza grazie al fatto che la scena è spettacolare, grazie al fatto che volendo puoi essere bagnato da quest'onda, da questo tsunami che ti arriva addosso e grazie a questo fare parte comunque della giostra e essere intrattenuto anche rispetto a semplicemente salire sulla giostra.
Questo va da sé che crea un ambito sociale non indifferente grazie al fatto che mentre la giostra ha possibilità di contenere una ventina di persone, davanti quindi la piazza stessa può contenere centinaia di persone che possono essere bagnate e lavate da quest'onda, ma soprattutto poi sulla parte dei social.
Grazie a questo ci permette di raggiungere il consumatore finale, cosa che solitamente non ci permetterebbe in quanto siamo un business to business.
Ecco un esempio come questo del Big WaveZ, si sta parlando del Medio Oriente, quindi non sinceramente uno dei posti più frequentati dal punto di vista dei social, ha raggiunto più del milione e mezzo di visitatori con un singolo post.
Qualcosa che in una nicchia di mercato nostra, soprattutto data da un produttore di giostre che non è conosciuto, è uno dei risultati di cui siamo più soddisfatti.
Un altro termine di cui ci hai parlato durante il tour è quello delle "integrated rights", le giostre integrate.
Che cosa sono?
Ecco, uno dei concetti che abbiamo incominciato a portare negli ultimi anni sono appunto queste giostre integrate.
Perché? Perché abbiamo un portafoglio esteso, più di 65 giostre a catalogo e grazie a questo abbiamo la possibilità di mettere insieme diverse esperienze in un luogo in uno spazio abbastanza confinato e quindi creare una sorta di dinamismo e di energia totalmente diverso rispetto a quello che i nostri concorrenti possono, ma soprattutto dare un nuovo modo di divertimento in cui nello stesso spazio fondamentalmente ci può essere un bambino e un adulto che si divertono nello stesso modo e quindi la famiglia stessa possa non lasciare lo spazio, ma continuare a divertirsi stando abbastanza vicini.
Quindi un fiume con una montagna russa piuttosto che una montagna russa con una giostra rotante, una giostra rotante insieme con appunto altre montagna russa, fiume o una torre.
Ecco, creare quell'ambiente in cui c'è energia, dinamismo, in cui c'è movimento che possa attrarre ad esempio tutta la famiglia e nello stesso tempo creare un elemento visuale totalmente diverso rispetto al passato, tutto grazie al fatto che abbiamo il controllo completo della catena e tutte le giostre nel portafoglio nostro.
E quindi questo potrebbe permettere di ridurre i tempi di attesa su un'attrazione.
Potrebbe ridurre i tempi di attesa su un'attrazione oppure far sì che direttamente la ridership experience e quindi appunto l'esperienza del visitatore possa essere il fatto di fare una giostra dopo l'altra perché è il parco che decide che c'è un'esperienza da seguire e quindi un percorso da seguire grazie al fatto che può essere un crescendo, un innuendo dell'esperienza o il fatto che magari prima ci si bagna sul fiume e poi ci si asciuga sulla montagna russa.
Quindi giocare effettivamente su queste molteplici giostre che possono essere integrate insieme grazie al fatto che possono essere fatte partire nello stesso momento, gestite le linee di coda in maniera totalmente diversa quindi "switchate" da una parte all'altra e il fatto sì che appunto interagiscano le giostre come potrebbe essere di nuovo anche due montagne rosse insieme o lo stesso fiume e montagna russa nel momento in cui la barca del fiume scende dalla discesa la montagna rossa gli passa sopra e quindi con questa "near-miss experience", questa possibilità di avere paura che succeda qualcosa di inaspettato.
Ok, prima verso l'inizio accenavamo al tema dei dati e di come anche per voi rappresentino un valore fondamentale e quindi come si possono usare i dati o dei sensori sulle attrazioni per determinare il gradimento dei passeggeri e permettere a voi di realizzare quindi giostre migliori?
Abbiamo incominciato ad utilizzare sensori relativi al battito cardiaco, alla pressione, alla temperatura ma anche nel passato grazie a tamponi salivali per capire quelli che sono i gradi di eccitazione all'interno del corpo umano di una persona quindi con dati oggettivi e non semplicemente empirici.
Questo ci può dare una capacità di comprendere meglio quello che è la giostra, quella che è l'esperienza della giostra e quello che è il livello proprio di energia che una persona scaturisce su una giostra e grazie a questo la possibilità anche di effettivamente poter mettere su una giostra anche persone che hanno disabilità o comunque disabilità cognitive o anche fisiche che è sempre stato uno delle grandissime barriere in un parco di divertimento in quanto quello che vogliamo è che ci sia un parco di divertimento e le nostre giostre siano inclusive e non esclusive.
Le giostre solitamente hanno la possibilità comunque di far salire persone magari con disabilità ma spostandole da quello che è la persona normale e quindi la propria famiglia.
Nelle nostre giostre invece le persone salgono insieme perché riteniamo che il divertimento sia un divertimento che debba essere comune proprio perché la giostra è un elemento sociale.
Quindi ecco che grazie a questi studi, grazie all'introduzione di sensoristica ma anche appunto a studi scientifici basati su elementi quali la saliva o il battito cardiaco, riusciamo a capire effettivamente l'emozione provata e quindi il grado di stress eventualmente che viene viene portato da una persona.
Grazie a questo riusciamo a tarare la giostra sia in una maniera e quindi più eccitante o più più intrattenente oppure più calma in maniera tale da poter accomodare tutti quanti se il target è una giostra per famiglia.
Ok mi ricollego a quest'ultimo aspetto che ci hai detto quindi le giostre sono un elemento sociale e quindi penso tu intenda anche condivisione... condivisione di momenti e oggi sentiamo spesso parlare di realtà virtuale e realtà aumentata e quindi credo che sia interessante capire quale sia la vostra opinione in merito.
Se le giostre sono un momento di condivisione tra tra più persone, queste nuove tecnologie che tendono invece a isolare i passeggeri hanno effettivamente senso?
Ecco la realtà virtuale l'abbiamo sviluppata, l'abbiamo complicata, l'applichiamo volendo anche sulle giostre in quanto abbiamo bisogno di capire che cosa succede fuori e essere pronti a qualsiasi tipologia di direzione del mercato.
Riteniamo però che non sia ancora pronta per poter effettivamente sostituire quelle che sono le emozioni che vengono date in un parco di divertimenti.
Il parco di divertimenti e la giostra è il fatto di stare insieme, il fatto di vedersi e di sorridere insieme, di aver paura sulla giostra stessa, di finire la giostra e avere quell'emozione, quell'adrenalina che scorre sulle vene e sapere che entrambi si ha fatto la stessa esperienza.
Il fatto del potersi vedere, quindi la maggior parte delle giostre se notate non sono delle capsule singole ma anzi sono dei veicoli o comunque dei treni o dei sedili che sono ben aperti e permettono non soltanto di vedersi ma soprattutto di farsi vedere anche al di fuori, perché il sorriso è contagioso e abbiamo bisogno di sorridere.
Ecco la giostra ci fa sorridere e grazie a questo crea quella parte sociale che può essere trovata anche all'interno di un pasto, quando si mangia con amici o quando si mangia con qualsiasi tipologie personali, con la condivisione di un'emozione.
La giostra è questo. E alla fine della giornata, al parco di divertimenti, questo è quello che ti dà, emozioni che ti porti a casa, emozioni che hai condiviso e tutto questo grazie alle giostre che facciamo.
E invece realtà virtuale e realtà aumentata possono avere un ruolo per quanto riguarda la manutenzione a distanza delle giostre?
Assolutamente sì, ecco in questo caso parliamo di appunto di un approccio più freddo naturalmente, la parte sociale va a scemare dove la parte tecnica invece sale e c'è bisogno invece di maggiore efficienza.
La parte di realtà aumentata ci ha aiutato pesantemente durante la pandemia, eravamo già pronti in quanto avevamo già sviluppato ormai più di 10 anni fa un buon filone di parte tecnologica sulla parte virtuale e sulla parte di realtà aumentata e grazie a questo siamo riusciti ad installare giostre in paesi remoti anche se non si poteva viaggiare.
La utilizziamo nel punto di vista della manutenzione in quanto appunto grazie al fatto di visori e di interazioni a centinaia di chilometri di distanza i nostri operatori possono dare indicazioni su macchine che hanno migliaia di componenti e quindi essere in loco senza essere fisicamente in loco.
Questo ha aumentato la possibilità di manutenzione di una giostra che se vogliamo ridurre in maniera semplicistica è un sistema di produzione di sorrisi che deve produrre tot sorrisi all'ora.
Fate finta fondamentalmente che il parco divertimenti sia un produttore di emozioni, un produttore di sorrisi e che il biglietto che viene pagato all'ingresso debba garantire tot sorrisi in una giornata.
Bene le nostre giostre devono garantire tot sorrisi all'ora e questo è il nostro obiettivo.
Ecco che la parte di manutenzione a distanza quindi grazie alla parte remottizzata sia in realtà aumentata che in connected rides quindi con il fatto di capire che cosa sta succedendo sulle giostre ci permette di mantenere le giostre sempre attive e ben in salute per produrre i sorrisi che devono produrre ogni ora.
Va bene, grazie allora Antonio di questa interessantissima chiacchierata e per averci aperto le porte del vostro mondo.
Alla prossima.
Grazie mille a voi, buona giornata.
E così si conclude questa puntata di INSiDER - Dentro la Tecnologia.
Io ringrazio come sempre la redazione e in special modo Matteo Gallo e Luca Martinelli che ogni sabato mattina ci permettono di pubblicare un nuovo episodio.
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Noi ci sentiamo la settimana prossima.