
In Italia la burocrazia spesso rappresenta una sfida significativa, con procedure lunghe e complesse che rallentano le attività quotidiane, una fra queste è l’attività di impresa e l’annesso lavoro. Tuttavia l'implementazione di soluzioni digitali potrebbe rivoluzionare il modo in cui affrontiamo il problema, semplificando i processi e riducendo il carico burocratico. Per portare un esempio concreto di come la tecnologia informatica possa permettere alle aziende in ambito lavorativo di assumere, gestire attività amministrative e pagare gli stipendi in modo più semplice e immediato abbiamo invitato Marco Ogliengo, CEO e co-founder di Jet HR.
Nella sezione delle notizie parliamo dell’innovativa pedana HoloTile per la realtà virtuale di Disney Research e infine dell’arrivo dei primi effetti concreti del Digital Markets Act europeo.



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Cioè l'Italia ha 900 CCNL, contratti collettivi del lavoro, è un'assurdità, abbiamo un contratto, un CCNL per gli allevatori cavalli da trotto e un altro per gli allevatori cavalli da galoppo.
Cioè abbiamo un modo di complicarci la vita che non ha eguali.
Tutta questa complessità presa insieme, se io la metto in un software, si traduce in un menu a tendina in cui io devo scegliere un permesso tra 200 tipi.
Quindi a parte del lavoro che facciamo è il lavoro di design, lavoro di esperienza utente, andare a semplificare e nascondere questa complessità, presentarti le tre opzioni che ti servono veramente.
Salve a tutti, siete all'ascolto di INSiDER - Dentro la Tecnologia, un podcast di Digital People e io sono il vostro host, Davide Fasoli.
Oggi parleremo di Jet HR, una startup nata per rispondere alle esigenze di semplificare la burocrazia, in particolare la retribuzione e le ferie dei dipendenti, nelle piccole e medie imprese italiane attraverso la tecnologia.
Prima di passare alle notizie che più ci hanno colpito questa settimana, vi ricordo che potete seguirci su Instagram a @dentrolatecnologia, iscrivervi alla newsletter e ascoltare un nuovo episodio ogni sabato mattina su Spotify, Apple Podcast, Google Podcast oppure direttamente sul nostro sito.
Ogni giorno, quando leggiamo le notizie sul mondo della tecnologia, siamo abituati a sentire nomi di Big Tech del calibro di Microsoft, Apple o Google, eppure a fare ricerca nel settore dell'innovazione tecnologica vi è anche Disney, che qualche giorno fa ha presentato il brevetto di un prodotto pensato per rivoluzionare le applicazioni relative al settore della realtà virtuale.
Uno dei più grandi innovatori e inventori di Disney è infatti presentato HoloTile, ovvero una pedana multidirezionale sulla quale è possibile camminare per spostarsi quando si utilizza un visore per la realtà virtuale.
Il vantaggio di questo nuovo sistema è che, a differenza delle soluzioni già proposte, lo spazio occupato dalla struttura è limitato alla superficie del pavimento dal momento che non sono previsti altri punti di aggancio attaccati all'utente.
La pedana è composta da centinaia di piccoli moduli in grado di mantenere una forma perfettamente piana nell'area a contatto con i piedi, consentendo ad uno o più persone di camminare sulla pedana con assoluta naturalezza.
Al momento non sono ancora stati definiti gli usi e le applicazioni di questa tecnologia, tuttavia è lecito pensare che Disney saprà sfruttarla a dovere nel settore del divertimento e dell'intrattenimento, ma non si esclude che un giorno potremmo vedere una piccola versione anche nelle case degli utenti consumer.
Il prossimo 6 marzo entrerà ufficialmente in vigore il Digital Markets Act, la legge europea per limitare l'abuso di potere da parte delle multinazionali del web, di cui abbiamo spesso parlato nel podcast attraverso le notizie relative al su iter burocratico.
Questi "gatekeeper", quindi, stanno già modificando le proprie piattaforme per adeguarsi in tempo alla nuova normativa.
In particolare, per quanto riguarda Meta, gli utenti europei avranno la possibilità di rendere di fatto indipendenti gli account di Facebook e Instagram, bloccando la condivisione dei dati tra le due piattaforme.
Ovviamente, facendo ciò si perderanno alcune funzionalità, come la possibilità di gestire il proprio account in un unico posto o condividere automaticamente i post di Instagram su Facebook.
Anche Messenger diventerà una piattaforma separata con la possibilità di avere un account indipendente.
La stessa possibilità è stata recentemente aggiunta anche da Google, permettendo agli utenti di disattivare la condivisione dei dati tra i vari servizi come YouTube, Search, Chrome, Maps e così via.
Ovviamente, anche in questo caso i servizi Google, disattivando questa opzione, saranno meno precisi per quanto riguarda i suggerimenti agli utenti e i risultati di ricerca.
Su Android, invece, sarà più chiara e visibile la possibilità di scegliere un browser diverso da Chrome.
Per quanto riguarda Apple, invece, da marzo su iOS e iPadOS, dovrà essere possibile scaricare e installare applicazioni direttamente e senza passare da App Store, così come sarà possibile installare Store alternativi per il download delle app.
Tuttavia, in questo caso, il funzionamento potrebbe essere ben diverso da quanto avviene su Android.
Apple, infatti, sembra che voglia comunque approvare le app installate direttamente sul dispositivo, per garantire che queste siano autorizzate e prive di malware o modifiche che potrebbero danneggiare il sistema.
Sembra inoltre che anche per queste app, Apple voglia prevedere delle commissioni per gli sviluppatori.
Per ora, tuttavia, questi sono solo dei rumors e supposizioni, che verranno confermati o smentiti nelle prossime settimane.
In Italia, la burocrazia spesso rappresenta una sfida significativa, con procedure lunghe e complesse che rallentano le attività quotidiane.
Una fra queste è l'attività di impresa e l'annesso lavoro.
Tuttavia, la tecnologia offre una luce in fondo al tunnel, e l'implementazione di soluzioni digitali potrebbe rivoluzionare il modo in cui affrontiamo il problema, semplificando i processi e riducendo il carico burocratico.
E per portare un esempio concreto di come la tecnologia informatica possa permettere in ambito lavorativo alle aziende di assumere, gestire attività amministrative e pagare gli stipendi in modo più semplice e mediato, è con noi Marco Ogliengo, co-founder e CEO di Jet HR.
Benvenuto Marco.
Grazie.
Di che cosa si occupa quindi Jet HR?
Jet HR è un modo moderno per assumere, gestire e pagare i dipendenti in un'azienda italiana, una PMI, diciamo da 1 fino a 500-600 dipendenti.
Sostanzialmente è un sistema operativo del backoffice, dell'amministrazione aziendale, che vuole automatizzare, semplificare, nascondere la complessità della burocrazia italiana.
Sappiamo che l'Italia è un po la capitale mondiale della burocrazia.
Ok, esatto.
Affrontiamo questo aspetto, cioè quello della burocrazia.
Raccontaci un po qual è la situazione attuale, cioè prima della nascita della vostra realtà e il motivo per cui l'avete realizzata, quali erano i problemi che si trovavano ad affrontare quotidianamente le PMI?
Non è la mia prima azienda.
Io sono stato imprenditore prima, nella mia precedente azienda avrò assunto 300 dipendenti, immagino.
Jet HR nasce molto dall'esperienza personale, dal dolore del gestire tutta questa complessità amministrativa, questa burocrazia.
Sostanzialmente, secondo me, nella PMI tipica italiana, che non ha quella "sovrastruttura manageriale" che ti aiuta a far funzionare tutto, tutta questa burocrazia cade sempre in capo al titolare, al CEO, all'amministratore, chiamalo come vuoi.
Anche per una questione di privacy.
Bravo, spesso c'è il segreto degli stipendi, spesso ci sono materie che sono così delicate che non vuoi delegare a qualcun'altra azienda.
Il contratto col dipendente lo vuoi rivedere tu perché si fa un contratto con una persona che poi non puoi rescindere, è molto delicato e lo vuoi rivedere.
Quindi c'è una marea di complessità che secondo me si divide in due categorie, ma entrambi ricadono molto spesso sulla testa del titolare o di un'altra persona comunque al vertice aziendale.
Una categoria è il tempo perso a fare cose, a raccogliere le note spese e a inviarle a uno studio paghe per farle pagare in busta paga ai dipendenti, a raccogliere i fogli presenze, ad approvare le malattie, a controllare che ogni assenza abbia il giustificativo giusto, a fare contratti di assunzione.
Tutto questo sono attività diciamocelo amministrative, non sono cose che fanno il successo dell'azienda, sono cose che vanno fatte ma meno tempo ci passi, più tempo passi a parlare coi clienti, a costruire il tuo prodotto, a trovare le persone giuste da portare in azienda, meglio è.
Invece ti ritrovi a passare una marea di tempo a fare cose che non sono di enorme valore aggiunto ma sono pure necessarie.
L'altra categoria è il tempo perso a capire... perché non è spesso facile capire cosa si possa fare.
Magari è uscita una legge di cui manca il decreto attuativo e non sai se questa agevolazione esiste o non esiste o magari più banalmente la legge spesso lascia delle aree grigie o è così complicata che passi delle ore a capire quali sia la strada migliore.
Un esempio potrebbe essere, ci sono passato per un esempio mio, l'accumulo delle ferie, l'accumulo di ferie permessili da parte dei dipendenti, hanno diritto a un tot all'anno, devono prenderle entro una certa data e quindi a un certo punto aziende deve fare un piano ferie per smaltire queste ferie che sono prese in carico, e lì a capire ma quando è che devo mandarli, cosa succede se li mando in ferie a ritardo, ma perché?
Tutte le domande che un imprenditore magari al primo giro... non è intuitivo capire che un giorno di ferie non prese a parte del dipendente un debito nei suoi confronti, a un certo punto quel debito ha un valore economico e devi liquidarglielo e magari passi tra una cosa e l'altra, se fai quattro telefonate per capire veramente come funzioni questa cosa, perché poi ti salta fuori che le ferie sono diverse dei permessi.
Cioè è sempre il dipendente che non viene in ufficio a lavorare, però hanno due nomi diversi, hanno due contatori diversi, hanno due scadenze diverse entro la quale devi obbligare il dipendente a prenderlo a pagare. La legge complessa e quindi l'amministratore ti trovi lì che hai questo debito sul collo dell'azienda, devi capire come smaltirlo, ovvero fare il famoso piano ferie e sei lì a far telefonate, a leggere cose, a capire quale sia la strada ottimale per l'azienda.
Quindi questa secondo me è la situazione, perdi tempo a fare, perdi tempo a capire e entrambi questi gruppi di tempo perso non sono le cose che fanno il successo della tua azienda, questa è la situazione che io da un imprenditore ho trovato sempre molto frustrante, che all'estero non è tanto forte quanto c'è in Italia e questo è quello che Jet HR vuole tentare di risolvere, nascondendo, semplificando, facendo cose per conto tuo.
Sì, è un aspetto molto interessante, e questa tua risposta ha già risposto a un'altra domanda che ti avrai fatto e cioè perché solo le PMI, le realtà più piccole, perché come dicevi il risultato finale è che una singola persona magari che dovrebbe impegnarsi a far crescere una realtà che è appena nata si trova in balia di una serie di questioni burocratiche, puramente formali spesso, che non danno valore aggiunto alla realtà e quindi correte voi in aiuto e a proposito di questo, benché siete una realtà nuova, giovane, comunque avete riscosso molto successo da parte degli investitori, giusto?
Quindi il problema è sentito.
Il problema è molto sentito, abbiamo fatto, come hai detto tu, abbiamo avuto molto successo da parte dei investitori, abbiamo raccolto il round "pre seed", ovvero round prima di avviare qualunque attività più grande della storia italiana, oltre 4 milioni e mezzo, proprio perché gli investitori erano tutti imprenditori, o erano gestori di un fondo, il fondo alle dipendenti, o erano imprenditori con le loro aziende che utilizzavano i propri capitali propri per fare i cosiddetti "angel investments", ed entrambi i tipi di investitori avevano vissuto sulla propria pelle il problema della burocrazia, della gestione del personale in Italia.
Quindi secondo me il round ha riscorso il un successo perché quando ci siamo presentati a raccogliere capitali la reazione da un'altra parte non era: spiegami meglio come funziona questa cosa di intelligenza artificiale, no era: ah finalmente qualcuno lo risolve! E quindi era un problema molto sentito da tutti, molto intuitivo.
Perfetto, allora passiamo a un altro aspetto, cioè come funziona l'ingresso di una azienda all'interno della vostra piattaforma? È una cosa istantanea, quindi un'azienda si iscrive alla vostra piattaforma oppure dato questa complessità della burocrazia è un processo un po più lungo?
È un processo un po più lungo, al cuore di quello che fa Jet, assumere e pagare i stipendi ai dipendenti, ovvero il cosiddetto "payroll", il cuore di JEet è il payroll, quindi assumere e pagare i dipendenti, questa è una cosa che ogni azienda con dei dipendenti già ha come servizio, quindi c'è sostanzialmente la sostituzione di un fornitore e quindi non è una cosa così "plug and play", non è un acquisto di impulso, per adottare Jet bisogna a segnare a noi l'incarico di generare i cedolini paga dei dipendenti, di interloquire con l'INPS per conto tuo e così via, quindi non è un deciso di impulso.
Nel momento in cui l'azienda decide di firmare il contratto con noi c'è un setup, deve mandarci i cedolini paga dei propri dipendenti, dobbiamo analizzarli, controllare che siano corretti, caricare tutto nei propri sistemi e questo ha un suo tempo.
È tanto lavoro, però è il lavoro che facciamo noi, per dirlo in soldoni, l'azienda ci manda dei file PDF via mail, noi facciamo tanto lavoro e poi dopo qualche settimana la piattaforma è pronta per essere utilizzata.
E poi voi siete ormai abituati perché lo fate per tante realtà, quindi diventa anche più facile, più meccanico per voi?
Sì, e poi abbiamo il vantaggio che al cuore siamo un'azienda di tecnologia, possiamo utilizzare tecnologia per velocizzare, automatizzare tutto questo processo di ingestione dei dati, di controllo anomalie, di assicurarci che tutte le agevolazioni fiscali possibili siano effettivamente state applicate e poi tornare dal cliente non solo dicendo ecco la piattaforma con tutti i tuoi dipendenti è pronta, possiamo partire, ma dicendo anche guarda che hai queste opportunità di ottimizzazione.
Ok perfetto, per quanto riguarda invece gli altri aspetti, quindi la gestione amministrativa più in generale, quello che va al di là quindi del pagamento degli stipendi e la gestione delle ferie dei lavoratori?
Sì, allora diciamo il grosso è questo, una volta che Jet ha in gestione le tue paghe tutto il resto della piattaforma viene di conseguenza.
Al cuore come ti dicevo c'è il payroll, quindi assumere e pagare gli stipendi, però già che abbiamo un approccio moderno al payroll ci siamo espansi, siamo andati oltre, quindi non solo ti generiamo il cedolino, ti gestiamo anche tutte le note spese, il dipendente ha un'app in cui fa la foto allo scontrino e poi al manager arriva una notifica di approvazione e se approvata questa nota spese viene rimborsata nella sua prossima busta paga, il dipendente richiede l'assenza, il manager l'approva, questa assenza viene automaticamente inserita nella prossima busta paga, ma andiamo oltre ancora, assumi una persona, alla fine il flusso di assunzione ti chiediamo: vuoi dargli una dotazione aziendale?
Al Magari ha bisogno di un computer, sì ha bisogno di un computer, scegli il computer, clicchi e parte l'ordine e il giorno di inizio del dipendente si ritrova il computer in azienda. Abbiamo noi l'accordo dietro col fornitore per i computer, quindi c'è proprio questa ossessione con il ridurre lavoro di intermediazioni, di scambio fatture, di approvazione di contratti, il computer è una "commodity", se hai bisogno di un computer fai un click e "bon", non ci devi pensare oltre, non devi approvare un'altra fattura, trovare un altro fornitore, tenere traccia di un seriale che è assegnato a qualcuno in qualche Excel. Automatizziamo tutto questo, questo è su un piccolo pezzo di cui ti ho fatto esempio, portiamo la stessa esperienza sulle visite mediche aziendali, sui corsi di sicurezza, sui buoni pasto e così via.
Ok, e facendo una domanda su appunto l'esperienza utente, in questo caso l'esperienza dei lavoratori da una parte e quella dei datori di lavoro, come avete conciliato la burocrazia di cui abbiamo parlato con un prodotto, una piattaforma che poi da un punto di vista pratico è molto facile da utilizzare, ci fai qualche esempio pratico di cosa può fare un lavoratore, un datore di lavoro, qualche altro esempio rispetto a quelli di prima?
Sì, allora magari prima ti faccio qualche esempio dell'assurdità che ha il sistema italiano, per farti capire cos'è che stiamo cercando di semplificare.
Cioè l'Italia ha 900 CCNL, contratti collettivi nazionali del lavoro, cioè è un'assurdità, abbiamo un contratto, un CCNL per gli allevatori cavalli da trotto e un altro per gli allevatori cavalli da galoppo, abbiamo dei tipi di contratti nazionali in cui lo stipendio della persona varia in base a quante volte ha piovuto nel mese o quanto ha fatto freddo, abbiamo un modo di complicarci la vita che non ha eguali.
Distinguiamo tra ferie e permessi, che è una cosa che non ha tanto senso, sempre è il dipendente che non viene in ufficio a lavorare, e abbiamo 200 tipi di permessi diversi, un tipo di permesso per andare a studiare in preparazione all'esame e un altro tipo di permesso per andare a dare l'esame, ma perché?
Uno per donare il sangue, uno per donare il midollo osseo, ma perché abbiamo questa distinzione? Perché ci complichiamo la vita così? È chiaro che tutta questa complessità presa insieme, se io la metto in un software, si traduce, dico cose stupide però, in un menu a tendina in cui io devo scegliere un permesso tra 200 tipi.
Quindi parte del lavoro che facciamo è il lavoro di design, lavoro di esperienza utente, andare a semplificare, a nascondere questa complessità, a presentarti le tre opzioni che ti servono veramente.
Quelle che hai utilizzato più spesso?
Bravissimo, magari poi la soluzione non è così banale, però sì, di questo parliamo.
A volte è semplicemente un tema di usabilità, di pensare con testa a cose che succede veramente e non mettere tutto allo stesso livello.
A volte c'è un tema proprio interpretativo.
Faccio un esempio sui saldi ferie, permessi ai dipendenti che raccontavo prima, quando io devo fare un piano ferie, perché devo mandare i dipendenti in ferie per fargli smaltire questo accumulo di ferie che non hanno preso, come ragiono l'imprenditore? Quale è il modo giusto di ragionare? Il modo giusto di ragionare è valorizzare quel debito in euro, perché le ferie che il dipendente non ha preso è un debito che io gli devo pagare.
E quindi magari a un momento in cui la presento all'imprenditore, la presento accanto a ciascun nome, accanto a Marco Ogliengo, dico che hai un debito di 3000 euro composto da 2000 euro di ferie non prese e 1000 euro di permessi non presi.
Anziché mostrarti un saldo in ore, che è una cosa molto astratta.
Quindi a volte c'è proprio un tema nostro di interpretare cosa è in testa la persona in cui guarda queste cose, cosa è che sta cercando di fare e presentarti già la soluzione, fare qualche step interpretativo aggiuntivo.
Se ne facciamo a sufficienza di queste cose andiamo enormemente a semplificare la vita dell'imprenditore.
Perché nella mia prima esperienza imprenditoriale, per arrivare a capire che l'accumulo di ferie fosse un debito economico nei confronti dei dipendenti, nessuno me l'ha spiegata così.
Ci ho messo probabilmente un paio di telefonate, magari c'è una persona che l'ha capita subito, magari altre persone come me è rimasta una cosa un po vaga che più o meno ho capito a cui non mettono tanto la testa.
Se io avesse avuto un pannello in cui vedevo subito che era un debito, chiaro, lampante, ok, ma è anche chiaro più o meno come agire.
Sì, quindi sono due facce di uno stesso problema, perché nel primo il lavoratore o l'imprenditore si trovano di fronte a una quantità di scelte enorme, quindi li aiutate a fare la scelta ottimale per loro.
Però c'è anche, come dicevi, un problema interpretativo, quindi non è matematica la scelta corretta, quindi li aiutate anche nel capire qual è la scelta per loro più adatta o quella più preferibile.
Sì, una cosa che inizialmente mi ha sorpreso e ora mi infastidisce un po del fare imprese in Italia, è che ogni imprenditore è un mezzo commercialista, mezzo avvocato, perché deve entrare secondo me troppo nel capire come funzionano queste dinamiche legislative.
Secondo me l'imprenditore dovrebbe focalizzarsi sul costruire o trovare un buon prodotto da vendere, sul costruire un'ottima azienda con degli ottimi dipendenti, sul parlare coi clienti, parlare coi dipendenti e motivarli, questa è un'azienda.
Tutto ciò che ha contorno ha un peso spropositato, io stesso mi sento mezzo commercialista, mezzo avvocato, poi nulla, ovviamente diciamo un 10%, non voglio peccare l'arroganza, però non dovrei avere neanche quel 10%, dovrebbe avere un 1%, una minima comprensione del framework in cui opero, senza dover entrare nei cavilli.
Ok, siccome hai parlato principalmente di burocrazia italiana, Jet HR è una piattaforma che è pensata specificatamente per il nostro mercato, per la nostra burocrazia, oppure può avere anche una possibilità di espansione anche in altri paesi, cioè c'è lo stesso problema anche all'estero?
Allora, Jet nasce come piattaforma italiana e nell'immediato non ha piani di andare all'estero, questo per un motivo molto preciso ed è se io voglio essere veramente utile, se io voglio veramente risolvere i problemi dell'imprenditore italiano, non posso fare una cosa che generalizzi, che trovi il minimo comune denominatore tra i problemi tedeschi, i problemi francesi, i problemi inglesi e quelli italiani e a quel punto gli altri 3 paesi non hanno i permessi anche solo le ferie e io inizio a parlare di assenze, che chiaramente nel momento in cui il dipendente italiano sa che esiste il congedo parentale, sa che esiste il permesso per andare a donare sangue, non si ritrova se manca quel tipo di assenze, cioè di nuovo, sono esempi molto pratici.
Se io voglio essere veramente utile all'imprenditore e semplificare la legislazione italiana, devo fare un prodotto italiano.
È l'unico modo per essere veramente utile.
Tra l'altro, esistono casi di aziende che hanno provato a prendere quello che facciamo noi e portarlo in molteplici paesi e hanno sempre fallito, perché... o hanno avuto scarso successo, non hanno avuto quella crescita esplosiva, non hanno conquistato una industry.
Perché se provi a essere troppo generico, alla fine non sei veramente utile a nessuno.
Quindi Jet nasce con l'idea di essere veramente utile al sistema Italia e come tali ci focalizziamo solo sul sistema Italia.
Questo è veramente un aspetto interessante, perché oggi siamo abituati anche a interfacce grafiche che ormai sono universali da ogni punto di vista, però se si aggiunge a questa equazione la burocrazia del nostro Paese serve qualcosa di più specifico, di particolare, di studiato ad-hoc per noi.
Per quanto riguarda invece un altro aspetto e i limiti che può avere la digitalizzazione alla vostra piattaforma, cosa può corrermi in aiuto? So che avete introdotto nella piattaforma anche dei consulenti umani.
Questi consulenti che cosa servono?
Jet ha costruito un "Jet HR Partner Network", quindi un network di partner, consulenti del lavoro che affiancano l'azienda.
Il servizio che un cliente si trova a comprare è una piattaforma digitale, che fa tutto quello che ti ho descritto, e però l'assistenza di un consulente del lavoro iperqualificato.
Questo è fondamentale, non conosco una PMI in Italia, che sarebbe felice di avere una piattaforma senza la possibilità di parlare con un esperto per casistiche complesse.
Perché per poco che succede, in Italia ti ritrovi a voler applicare un'agevolazione di cui hai letto sul sole 24 ore, per cui non è uscito il decreto attuativo.
Ti ritrovi ad applicare leggi per cui è uscito il decreto attuativo, ma che lasciano aree grigie, quindi ci sono interpretazioni, ci sono sentenze da andarsi a leggere per capire che cosa puoi veramente fare.
A volte di parlare con i sindacati, a volte ti arriva l'ispettorato del lavoro, ti serve un essere umano, non puoi fare imprese in Italia senza un essere umano che ti aiuti, non è così deterministico.
Quindi l'essere umano serve e Jet ha costruito questo partner network, questi partner sono consulenti del lavoro che entrano a far parte del partner network perché anche dal loro punto di vista c'è un enorme vantaggio.
Il vantaggio è che anziché passare metà del loro tempo a calcolare cedolini paga, a raccogliere input per andare a costruire cedolini, le ferie, le note spese, questi consulenti possono dedicare il 100% del loro tempo a fare vera consulenza, perché c'è Jet che automatizza tutto il resto.
Quindi anche da questo punto di vista è un modo nuovo per loro di lavorare, più moderno, più motivante, più interessante, ti tolgo la parte più becera del tuo lavoro e ti focalizzi solo sulla vera consulenza.
Ok, ultima cosa che ti chiedo è di spiegarci qual è, anche oggi adesso che siete appunto come dicevo una realtà nuova, appena nata, qual è la difficoltà principale che affrontate quotidianamente? Immagino da un punto di vista dello sviluppo e del mantenimento della piattaforma.
Allora, difficoltà ci sono sempre, io devo dire che siamo in una fase iniziale in cui tutto sta andando bene.
Le difficoltà quotidiane sono se voi di due tipi: da un lato c'è lo sviluppo del prodotto, cioè questa semplificazione che operiamo sulla burocrazia, sulla legislazione italiana, non è banale.
A volte ti ritrovi a passare ore e giorni a capire come semplificare un problema, a volte ti ritrovi a guardare un'interfaccia che hai sviluppato e a dire: è ancora troppo complessa, non abbiamo veramente risolto il problema, ripartiamo da zero e troviamo un modo per far sì che un bambino di 5 anni possa capirlo.
L'altro problema, direi "happy problem" come si suol dire, è che in questo momento abbiamo più richieste di clienti di quanto non riusciamo a gestire.
Il riscontro iniziale che abbiamo avuto nel mercato è stato così positivo che abbiamo più richieste di DEMO, quindi di vedere la piattaforma, da parte dei clienti che ora è disponibile da persone che lavorano in Jet per farglielo vedere.
Bel problema da avere, lo risolviamo assumendo più persone, però in questo momento facciamo fatica a stare dietro alle domande.
Va bene, allora grazie Marco per averci raccontato della vostra piattaforma e di come questa potrebbe effettivamente, e può semplificare la vita degli imprenditori delle PMI in Italia e la burocrazia.
A presto.
Grazie Davide, è stato un piacere.
E così si conclude questa puntata di INSiDER - Dentro la Tecnologia.
Io ringrazio come sempre la redazione e in special modo Matteo Gallo e Luca Martinelli che ogni sabato mattina ci permettono di pubblicare un nuovo episodio.
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Noi ci sentiamo la settimana prossima.



