
Nell'era in cui Internet ha reso accessibili a chiunque una quantità pressoché infinita di dati e informazioni, svelare segreti, anticipare mosse di persone o intere organizzazioni, condurre investigazioni private o analisi di mercato sono diventate pratiche non solo comuni, ma facilmente realizzabili da chiunque abbia le capacità e gli strumenti adatti. Tutto questo attraverso l'Open Source Intelligence (OSINT), la disciplina che trasforma in attività di Intelligence la miriade di informazioni pubbliche che ogni giorno lasciamo online. Ma cos'è precisamente questa disciplina? Come funziona e a cosa serve? Quali sono i benefici, ma anche i pericoli che comporta? In questa puntata esploriamo il mondo dell'Intelligence nell'era dei dati aperti.
Nella sezione delle notizie parliamo dell'installazione delle prime telecamere di riconoscimento facciale live permanenti nel Regno Unito, di un innovativo ponte neurale sviluppato in Cina per le lesioni spinali e del nuovo generatore di immagini di OpenAI che sostituirà DALL-E in ChatGPT.




Brani
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Salve a tutti, siete all'ascolto di INSiDER - Dentro la Tecnologia, un podcast di Digital People e io sono il vostro host, Davide Fasoli.
Oggi parleremo di Open Source Intelligence e di come l'utilizzo di dati pubblici liberamente accessibili può aiutare a scoprire informazioni importanti e trarre conclusioni utili, in ambito civile, aziendale, giornalistico e di pubblica sicurezza.
Prima di passare alle notizie che più ci hanno colpito questa settimana, vi ricordo che potete seguirci su Instagram a @dentrolatecnologia, iscrivervi alla newsletter e ascoltare un nuovo episodio ogni sabato mattina su Spotify, Apple Podcasts, YouTube Music, oppure direttamente sul nostro sito.
La polizia di Londra ha annunciato l'installazione delle prime telecamere di riconoscimento facciale live permanenti nel Regno Unito, con l'obiettivo di individuare potenziali criminali confrontando i volti con un database predefinito.
Il primo quartiere interessato sarà Croydon, già teatro di precedenti sperimentazioni che hanno portato all'arresto di circa 200 persone entro lo scorso novembre.
Le nuove telecamere, previste per giugno o luglio, saranno posizionate su pali della luce o edifici, offrendo maggiore flessibilità operativa rispetto ai furgoni mobili utilizzati finora.
Il sistema sarà attivo solo in presenza di agenti e i dati non corrispondenti ai volti noti saranno immediatamente cancellati.
In Unione Europea, a differenza del Regno Unito, l'installazione di telecamere di riconoscimento facciale sarebbe stato in contrasto con diverse normative.
Tuttavia, molte associazioni del Regno Unito per la privacy, come Big Brother Watch, criticano la decisione, denunciando l'assenza di un quadro normativo chiaro e il rischio di abusi.
Nonostante le critiche, il deputato conservatore Chris Philp sostiene che questa tecnologia rappresenti un'evoluzione naturale nella lotta al crimine, paragonandola all'impatto che hanno avuto le impronte digitali e il DNA in passato.
La paralisi potrebbe presto essere superata grazie a un'innovativa ricerca condotta dalla Fudan University di Shanghai, che apre nuove prospettive nel trattamento delle lesioni del midollo spinale.
I ricercatori hanno sviluppato un sistema rivoluzionario che consente il ripristino del movimento degli arti inferiori mediante un intervento chirurgico poco invasivo.
L'approccio tecnologico si basa su un sofisticato sistema di comunicazione bidirezionale tra cervello e colonna vertebrale, superando i limiti delle tradizionali interfacce neuronali.
Questo nuovo sistema prevede l'impianto di elettroidi e chip sia nel cervello sia nel midollo spinale, ricreando un ponte neurologico che ristabilisce le connessioni interrotte dalla lesione.
Il meccanismo funziona attraverso due componenti principali, un sensore cerebrale che legge le intenzioni di movimento e uno stimolatore spinale che traduce questi segnali in impulsi elettrici mirati.
Un ruolo cruciale nell'interpretazione dei complessi segnali neuronali è fornito dall'intelligenza artificiale, che in questo caso viene applicata per modulare l'intensità e la frequenza degli stimoli con precisione.
I risultati preliminari sono estremamente incoraggianti, tant'è che i pazienti hanno recuperato significativamente le capacità di deambulazione e, in alcuni casi, persino la sensibilità nervosa.
Tuttavia, gli studi sottolineano la necessità di ulteriori ricerche cliniche per confermare l'efficacia e la sicurezza a lungo termine.
Negli scorsi giorni OpenAI ha rilasciato diverse novità per quanto riguarda il suo modello GPT-4o e in particolare per quello che riguarda la sfera multimediale.
Settimana scorsa infatti l'azienda ha annunciato i nuovi modelli di lettura e trascrizione, con notevoli passi in avanti per quanto riguarda la capacità di comprendere e di simulare la voce umana nelle sue diverse sfumature.
La novità che però ha avuto il maggiore impatto mediatico è stata la presentazione del nuovo modello di generazione immagini, che andrà nei prossimi giorni a sostituire DALL-E dentro ChatGPT.
Abbiamo avuto modo di provare il nuovo strumento, con cui tra l'altro abbiamo generato la cover di questa puntata, e la differenza con DALL-E è abissale.
Il nuovo modello infatti riesce a renderizzare correttamente testi anche molto complessi, modificare immagini esistenti o crearne di nuove, modificando lo stile, aggiungendo elementi e mantenendo la coerenza delle persone e personaggi.
Essendo integrato in ChatGPT, inoltre, permette di interagire con lo strumento in modo semplice e interattivo.
Tra gli esempi mostrati da OpenAI vediamo la creazione di menu, infografiche, fotografie realistiche a partire da disegni, creazione di immagini pubblicitarie con soggetti o sfondi personalizzati e tanto altro.
A differenza di altri modelli presenti in commercio, e soprattutto grazie alla sua semplicità di utilizzo, dunque, questo nuovo strumento di OpenAI sarà estremamente utile in numerosi contesti, democratizzando l'accesso a strumenti grafici avanzati e costosi e, in molti contesti, sostituendoli.
Nell'era in cui Internet ha reso accessibile a chiunque una quantità pressoché infinita di dati e informazioni, svelare segreti, anticipare mosse di persone o intere organizzazioni, condurre investigazioni private o analisi di mercato, sono diventate pratiche non solo comuni ma facilmente realizzabili da chiunque abbia le capacità e gli strumenti adatti.
Tutto questo trasformando in attività di intelligence la miriade quantità di informazioni pubbliche che ogni giorno lasciamo online come traccia del nostro passaggio.
Questa disciplina, nata ufficialmente durante la Seconda Guerra Mondiale, prende il nome di Open Source Intelligence, abbreviato spesso nel termine OSINT, e se fino a poco tempo fa erano in pochi a poterne usufruire, negli anni ha preso sempre più piede e popolarità, complice come abbiamo detto l'avvento del web e delle tecnologie digitali, rendendolo
uno strumento ancora più potente e rilevante nel contesto attuale.
Ma cos'è di preciso l'OSINT? Come funziona e a cosa serve? Quali sono i benefici ma anche i pericoli di questa disciplina? In questa puntata cercheremo di rispondere a queste domande, iniziando proprio dando la definizione di Open Source Intelligence.
L'OSINT viene definita come l'attività di intelligence basata sulla raccolta e l'analisi di dati, come dice il nome, Open Source, ossia disponibili pubblicamente a chiunque, sia online che offline.
Va tuttavia specificato che questa disciplina prevede un processo strutturato che include nell'ordine la raccolta delle informazioni, la loro valutazione critica, l'analisi e infine la diffusione dei risultati ottenuti.
Il tutto con l'obiettivo di rispondere sempre a una precisa e specifica domanda, che varia di caso in caso.
Questa pratica ha radici in realtà molto lontane, anche perché la definizione è talmente generica che può essere applicata a qualsiasi epoca storica.
Tuttavia nei secoli scorsi solo i governi potevano permettersi investimenti nella raccolta dei dati o di poter accedere a tecnologie di analisi così sofisticate.
Tant'è che l'Open Source Intelligence, per come la conosciamo oggi, assume una sua vera e propria identità, come abbiamo detto poco fa, durante il secondo conflitto mondiale, e più precisamente tra il 1939 e il 1941, con la fondazione rispettivamente della BBC Monitoring, nel Regno Unito, e del Foreign Broadcast Information Service, o FBIS, negli Stati Uniti.
Due organizzazioni dedicate proprio ad analizzare radio, media, giornali e altri dati pubblici, con il fine di scovare informazioni rilevanti per poter contrastare e anticipare le mosse dei paesi avversari.
Abbiamo dunque definito cos'è l'Open Source Intelligence spiegando che si avvale di dati pubblici.
Ma quali sono questi dati e come vengono raccolti e analizzati? Rispondendo alla prima domanda, l'OSINT permette l'utilizzo di qualsiasi dato in qualsiasi formato e supporto.
L'importante è che questo sia una "fonte aperta" o sia pubblicamente accessibile da chiunque.
Vediamo quindi tutto il materiale che è presente online, quali articoli, blog, notizie, file, immagini, post sui social network, siti web personali e infinitamente altro.
A questi si affiancano anche i dati che si possono raccogliere sempre online sulla rete Tor, di cui avevamo parlato tempo fa, e il materiale offline più tradizionale.
Tra questi possiamo citare articoli di giornale, trasmissioni radio o televisive, atti e registri pubblici, biblioteche, curriculum o pubblicazioni accademiche.
L'importante, in ogni caso, è che tale informazioni siano affidabili e verificate, affinché il processo di intelligence sia corretto e produca risultati utili e utilizzabili.
In questo caso si parla quindi di OSINT-V, o OSINT Verified, proprio per sottolineare che le fonti utilizzate hanno subito un processo di convalidazione.
Veniamo quindi alla seconda domanda fondamentale di questa puntata: a cosa serve l'Open Source Intelligence? Nella sua definizione abbiamo capito che questa disciplina viene utilizzata per rispondere a domande specifiche legate all'intelligence, comprendendo un mondo talmente vasto che è doveroso chiarire meglio, con degli esempi pratici, su come l'OSINT viene applicato.
Uno dei settori principali in cui questa pratica trova la sua applicazione è quello della sicurezza informatica, dove svolge un ruolo spesso cruciale e di cui ne abbiamo parlato nello specifico nella puntata "Coinnect: le difficoltà di assicurare le PMI dai rischi cyber".
Tramite la raccolta e analisi di dati online, infatti, è possibile raccogliere informazioni su minacce per la sicurezza o attacchi informatici, ma anche per individuare vulnerabilità, sia vecchie che nuove, analizzare malware o effettuare "reverse engineering" per scoprire come funziona un determinato software.
In questo modo è possibile prevenire o mitigare le minacce, o educare e informare anticipatamente e in modo trasparente gli utenti della propria piattaforma.
Pensiamo ad esempio all'elenco di credenziali e dati privati che spesso vengono sottratti e pubblicati online.
Attingere a questi elenchi è importante non solo per prevenire ulteriori attacchi, ma anche per prendere le giuste contromisure e mettere in sicurezza i propri clienti.
Un altro campo di applicazione in cui l'OSINT è uno strumento particolarmente potente è sicuramente quello del giornalismo investigativo.
Non avendo nella maggior parte dei casi accesso a informazioni riservate, infatti, i giornalisti investigativi devono affidarsi solamente a fonti pubbliche verificate o verificabili per condurre inchieste su diversi temi, primi fra tutti politica, economia e criminalità.
L'Open Source Intelligence è infatti fondamentale per smentire notizie false, ricostruire eventi complessi o far emergere contraddizioni e possibili affari illegali in determinati ambiti.
Il tutto con un approccio trasparente e responsabile.
Anche l'analisi di mercato, tema che abbiamo già anticipato a inizio puntata, è un altro settore dove l'OSINT offre numerosi vantaggi.
Tramite questi strumenti, infatti, le aziende possono prevedere le richieste e le esigenze del pubblico, ma anche raccogliere informazioni sulle società concorrenti e monitorare le attività per migliorare le proprie strategie.
Sempre rimanendo nel mondo aziendale, poi, l'OSINT può essere usato per valutare partner commerciali, possibili candidati o per operazioni di acquisizione di altre società.
Infine, l'ultimo grande settore di applicazione, che abbiamo anch'esso già anticipato, è sicuramente quello delle indagini governative.
Le agenzie militari ed intelligence non utilizzano sempre solo informazioni riservate, ma sfruttano anche dati pubblici e open source.
Dall'analisi di queste informazioni, come forum online, social network, notizie e così via, le forze dell'ordine possono prevenire crimini, attacchi terroristici, individuare latitanti o persone scomparse e, in generale, garantire la sicurezza nazionale.
I governi, invece, possono analizzare questi dati per comprendere l'opinione pubblica a livello nazionale e internazionale e adattare di conseguenza le proprie politiche.
Esistono poi numerosi altri campi di applicazione, ma a questo punto della puntata è doveroso parlare di come effettivamente funziona questa disciplina e quali strumenti vengono utilizzati nelle indagini.
L'efficacia dell'open source intelligence, infatti, dipende molto dalla qualità dei dati raccolti e, di conseguenza, dalle applicazioni e dalle tecniche utilizzate per la raccolta di tali informazioni e, ovviamente, dalla capacità di sfruttare al meglio gli strumenti disponibili online.
Tra questi strumenti troviamo sicuramente motori di ricerca come Google Bing o DuckDuckGo.
Questi servizi, oltre alla ricerca classica, offrono infatti anche funzionalità avanzate per creare query di ricerca più specifiche, ad esempio escludendo o includendo parole o intere frasi, dando la possibilità di cercare all'interno di un singolo sito o filtrare per tipologia di documento o per precisi metadati.
In questo modo si concentra il raggio di azione per ottenere risultati che con la ricerca standard sarebbero meno evidenti.
Altri strumenti, poi, includono l'analisi dei social media, come Facebook, X o Instagram, dove gli utenti pubblicano milioni di post e immagini ogni giorno, di fatto fungendo da archivi immensi su cosa le persone pensano e vedono.
L'analisi dei dati provenienti dai social, per questo motivo, è diventata così fondamentale che gli è stato attribuito un nome a sé, ossia SOCMINT, acronimo di Social Media Intelligence.
Vi sono poi database o piattaforme specializzate nella ricerca di particolari tipologie di informazioni, come archivi nazionali, elenchi telefonici, ma anche dispositivi IoT come webcam o sensori o server connessi alla rete.
Come non citare, poi, l'intelligenza artificiale, che in questo caso sta diventando sempre più uno strumento indispensabile per analizzare in pochi istanti così tante informazioni, sia prettamente numeriche, ma con l'avvento dei modelli linguistici anche testuali.
Altri strumenti includono, infine, software per l'analisi dei metadata, come le informazioni spaziali o sulla fotocamera, contenute nelle immagini o nei file digitali, e altri programmi specializzati per la raccolta, l'elaborazione e l'analisi di determinate informazioni.
Strumenti che possono essere consultati sulla piattaforma OSINT Framework, che si occupa proprio di raccogliere e categorizzare tutti i software principali utilizzati nell'Open Source Intelligence.
Ovviamente - e questo è uno dei limiti di questa disciplina - bisogna sempre validare e verificare i dati raccolti.
Internet, come ben sappiamo, pullula non solo di informazioni false, ma anche di dati incompleti, obsoleti o polarizzati, che se non correttamente individuati e trattati, possono rendere l'intera operazione di analisi ed intelligence vana.
Da una parte, quindi, l'OSINT offre una serie di vantaggi che l'hanno reso fondamentale in numerosi contesti, soprattutto in quelli dove la capacità di saper raccogliere e interpretare i dati può fare la differenza tra il fallimento e il successo.
E l'avvento di Internet ha democratizzato l'accesso a miliardi di dati, gratuiti e pubblici, che se sfruttati sapientemente possono fornire informazioni tempestive, trasparenti e verificabili da chiunque, supportando il lavoro di aziende, governi, giornalisti o agenzie di intelligence per prendere le giuste decisioni.
Tuttavia, come diciamo spesso, la tecnologia in generale, e l'OSINT in questo caso specifico, è solo uno strumento, che può essere sfruttato per giuste cause, ma anche per scopi dannosi.
Le tecniche di Open Source Intelligence, proprio perché contemplano dati liberi, possono essere utilizzate anche per stalking online, cyberbullismo, doxing o per manipolare a piacimento l'opinione pubblica.
Per questo motivo, ognuno deve essere consapevole delle tracce che ogni giorno lascia online e di quanto queste siano potenzialmente pericolose se trattate con leggerezza.
Oltre al contrasto di queste pratiche illegali, serve dall'altra parte un approccio responsabile, etico e consapevole della disciplina dell'Open Source Intelligence, che negli ultimi anni sta diventando sempre più potente e rilevante, offrendo sì numerosi pericoli, ma anche e soprattutto tante opportunità.
E così si conclude questa puntata di INSiDER - Dentro la Tecnologia. Io ringrazio come sempre la redazione e in special modo Matteo Gallo e Luca Martinelli che ogni sabato mattina ci permettono di pubblicare un nuovo episodio. Per qualsiasi tipo di domanda o suggerimento scriveteci a redazione@dentrolatecnologia.it, seguiteci su Instagram a @dentrolatecnologia
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Noi ci sentiamo la settimana prossima.