
Durante una pandemia come quella che stiamo affrontando in questi mesi, il tracciamento dei contagi è una delle armi più potenti per riuscire a contenere la diffusione di un virus. Il Ministero per l’Innovazione ha scelto l’app per il tracciamento dei contagi. L’app in questione si chiama “Immuni” ed è stata realizzata dal team di Bending Spoons, azienda italiana leader nel settore dello sviluppo di app. La particolarità di questa applicazione è l’essere completamente sicura dal punto di vista della privacy e personalizzabile dallo stesso Ministero per quanto riguarda funzioni e dati da raccogliere.
Nella prima parte dell’episodio parleremo di ufirst, un'app per “fare la fila” in modo digitale, adottata da Esselunga nei propri punti vendita e poi della mega centrale a batteria di Tesla in Australia.



Brani
• Ecstasy by Rabbit Theft
• Never Get Old by Steve Hartz
Salve a tutti, siete all'ascolto di INSiDER - Dentro la Tecnologia, un podcast di Digital People e io sono il vostro host Davide Fasoli.
In questa puntata parleremo di un tema attualissimo, ovvero quello delle app di contact tracing.
Scopriremo che cosa sono e se sono effettivamente sicure.
Prima di passare alle notizie che più ci hanno colpito questa settimana, vi ricordo che potete ascoltarci in un nuovo episodio ogni sabato mattina su Spotify, Apple Podcast, Google Podcast oppure direttamente sul nostro sito.
Qualche giorno fa Esselunga, per arginare la formazione di pericolosi ingorghi all'ingresso dei propri supermercati, ha deciso di adottare un sistema per ottimizzare la distribuzione della clientela durante l'arco della giornata.
La soluzione è arrivata grazie ad una partnership con You First, servizio realizzato dall'omonima startup che consente di prenotare il proprio turno di ingresso nei punti vendita Esselunga, comodamente da casa.
Il servizio è molto semplice, basta infatti selezionare il supermercato più vicino a casa e prenotare in seguito il proprio turno in coda.
Al momento giusto l'app invierà poi una notifica sullo smartphone avvisando che l'utente sta per raggiungere la cima della coda virtuale e che potrà recarsi presso il punto vendita prestabilito.
Tuttavia You First non è ancora disponibile per tutti i punti vendita Esselunga nel nostro paese.
Il servizio infatti è uscito solo recentemente dalla fase sperimentale, di conseguenza i punti vendita che supportano You First sono al momento piuttosto limitati, distribuiti principalmente tra Veneto, Lombardia, Toscana e Piemonte.
L'obiettivo di Esselunga è comunque quello di raggiungere gradualmente tutti i supermercati sul territorio italiano per fornire soprattutto una maggiore tutela e sicurezza per i propri clienti vista l'attuale emergenza sanitaria.
A pochi giorni dal termine della cinquantesima giornata mondiale dedicata al nostro pianeta Tesla torna a far parlare di sé, annunciando un'importante notizia nel settore dell'ecosostenibilità.
Pare infatti che la centrale a batterie realizzata nel sud dell'Australia dall'azienda di Musk abbia finalmente aumentato le proprie capacità produttive e che si è arrivata addirittura al punto di automantenimento.
Ma facciamo prima un passo indietro, la nascita di tale impianto risale giusto a qualche anno fa come il risultato dell'accordo raggiunto tra Tesla e il gestore energetico, e con l'obiettivo principale è quello di creare una centrale ad accumulo energetico basata sui Power Pack di Tesla, la tecnologia fornita da Musk ha permesso al gestore energetico di costruire un'imponente struttura, in grado di convogliare e stoccare l'energia rinnovabile prodotta dagli impianti eolici gestiti dalla compagnia.
Ottenendo per di più una capacità di immagazzinamento pari a 129 MWh e con potenza di picco intorno ai 100 MWh.
Naturalmente la centrale a batterie elettrica è registrato secondo un report del gestore numeri da capogiro, sottolineando inoltre come negli ultimi 12 mesi abbia fatto risparmiare l'equivalente di 40 milioni di dollari rispetto alle classiche centrali a gas di supporto.
Le buone notizie comunque non terminano qui, anzi qualche settimana fa è arrivato un ulteriore aggiornamento riguardante i lavori di espansione realizzati appositamente per portare il regime produttivo già comunque eccellente a livelli ancora più elevati.
La potenza complessiva dell'impianto è stata portata dunque dai precedenti 100 MW ai 150 MW di potenza e per quanto riguarda la capacità complessiva da 129 MWh a 193.5 MWh.
Ovviamente la centrale è talmente efficiente che, come abbiamo già detto, è in grado di autogestirsi e ora, grazie alla conclusione dei lavori di ampliamento, si prevede un ulteriore crescita del risparmio per il gestore che si rifletterà poi in un conseguente abbassamento sulle tariffe energetiche a carico dell'utenza, cifra che attualmente si aggira intorno ai 116 milioni di dollari ma è destinata comunque a crescere nei prossimi mesi.
Durante una pandemia come quella che stiamo affrontando in questi mesi, il tracciamento dei contagi è una delle armi più potenti per riuscire a contenere la diffusione di un virus.
Ma esattamente in che cosa consiste questo metodo e soprattutto come la tecnologia può aiutare esperti e personale medico per velocizzare il processo e ottenere dati più precisi e completi? Innanzitutto il tracciamento dei contagi inizia con la scoperta di un nuovo infetto, se è stesso asintomatico no.
Riuscendo poi a stilare una lista di persone con cui questo è entrato in contatto nelle ultime settimane, è possibile fermare molto tempo prima l'avanzata del contagio, sapendo esattamente quali persone potrebbero o meno essere infette.
Ovviamente questa procedura ha delle lacune considerevoli, in primis la memoria del paziente.
Risulta infatti impossibile ricordare alla perfezione tutte le persone con cui si ha avuto a che fare, senza contare poi il fatto che molte di esse potrebbero essere dei perfetti sconosciuti incrociati per strada o su mezzo pubblico.
E proprio qui che entra in gioco il fattore tecnologico.
Noi tutti o quasi abbiamo infatti costantemente in mano o in tasca uno smartphone.
Grazie ad un'applicazione può essere possibile memorizzare tutti gli altri smartphone che si sono trovati nelle vicinanze di questo, negli ultimi giorni o nelle ultime settimane.
Il principio di funzionamento è piuttosto semplice, grazie alla connessione Bluetooth è possibile inviare dei messaggi a tutti i dispositivi nelle vicinanze e se anche questi hanno installato la medesima applicazione viene registrato il possibile contatto, un metodo molto più performante in termini di precisione del tracciamento GPS, ovvero basato sulla posizione degli utenti.
Avendo quindi una lista completa e precisa di possibili infetti, l'avanzata di un'epidemia può essere realmente controllata e confinata, a poche migliaia di persone.
Metodo che effettivamente è risultato valido in Corea del Sud per la situazione che stiamo vivendo in quest'ultimo periodo.
Dopo un iniziale picco che l'ha vista portarsi in cima alle classifiche per numero di contagi, seconda solo alla Cina, il Paese è rimasto in una situazione di stabilità potendo evitare dunque le misure di quarantena imposte nei Paesi europei o negli Stati Uniti.
Va però precisato che la Corea del Sud ha politiche sulla privacy nettamente diverse dai Paesi occidentali e molto più permissive per lo Stato.
Il tema della sicurezza dei dati personali infatti è il principale problema che fino ad ora non ha permesso l'utilizzo di questa metodologia in Italia, come del resto nell'unione e negli Stati Uniti.
N'è un esempio Singapore che dopo aver provato ad utilizzare delle applicazioni per il tracciamento dei contagi si è dovuta rendere dichiarando la quarantena.
La tecnologia in questo caso non ha funzionato proprio per le politiche sulla privacy adottate in particolare da Apple che non permettono l'utilizzo del Bluetooth per le applicazioni in background.
Cosa significa questo? Che per funzionare bisognerebbe tenere il telefono sempre acceso e aperto sull'app.
Lo smartphone diventerebbe inutilizzabile.
Sui telefoni Android il problema non si presenta, ma in un Paese dove l'utilizzo di dispositivi Apple rappresenta tra il 40 e il 50% del mercato, la mancanza di dati è troppo elevata per poter ottenere dei risultati utili e affidabili.
Va inoltre detto che un app di contact tracing risulterebbe inutile se non si fosse in grado di utilizzare i dati raccolti in maniera efficiente, affidandoli ad una politica sui tamponi completamente differente da quella adottata finora, ovvero non solo a contagi praticamente certi ma anche a quelli sospetti e asintomatici.
Solo in questo modo, come è avvenuto in Corea del Sud, sarà possibile arginare realmente l'inarrestabile avanzamento del virus.
Una soluzione a questi problemi arriva proprio dal nostro Paese.
Il Ministero per l'innovazione ha infatti scelto l'app per il tracciamento dei contagi.
L'app in questione si chiama Immuni ed è stata realizzata dal team di Bending Spoons, azienda italiana leader europea nel settore dello sviluppo di applicazioni.
La particolarità di questa applicazione è l'essere completamente sicura dal punto di vista della privacy e personalizzabile dallo stesso ministero per quanto riguarda funzioni e dati da raccogliere.
E infatti possibile scegliere di attivare in parallelo il tracciamento GPS per localizzare eventuali focolai.
Affinché il tracciamento funzioni però è indispensabile che tutti utilizzino lo stesso sistema a livello nazionale o addirittura a livello europeo.
L'unione sta infatti premendo per fare in modo che i Paesi membri non corrano da soli con sistemi diversi l'uno dall'altro, ma che riescano a concordare un modello unico in grado di far fronte all'emergenza in maniera più massiccia ed efficiente, mantenendo al contempo la riservatezza che negli ultimi anni l'Europa si è impegnata a garantire.
Anche aziende come Google e Apple sono diventate per così dire alleate per implementare a livello dei rispettivi sistemi operativi Android e iOS delle app per gli sviluppatori.
Queste API non sono altro che delle fondamenta che potranno permettere di realizzare app di counter tracing perfettamente integrate con il sistema e totalmente sicure dal punto di vista della privacy, tema su cui entrambe le aziende spingono molto.
Inoltre si potrebbero avere app diverse ma che funzioneranno allo stesso modo, dunque avendo un sistema di base unico a livello globale, l'efficienza sarebbe notevolmente superiore, non solo in questo periodo ma anche per situazioni di emergenza future.
Va infine detto che il sistema di Google e Apple è entrato nel mirino del consorzio europeo Pan-European Privacy-Preserving Proximity Tracing che ha definito le caratteristiche che le app di counter tracing dovrebbero adottare.
La soluzione dei due colossi è infatti basata su un sistema decentralizzato chiamato DP3T dove i contatti avuti sono memorizzati offline ovvero sul proprio dispositivo.
Questo sistema che è il più sicuro da un punto di vista della privacy non è infatti conforme alle linee guida del consorzio che richiede invece un sistema centralizzato dove tutti i dati vengono caricati e salvati su un server centrale che potrebbe banalmente essere uno dei server governativi.
Uno per così dire scontro vinto dai due colossi americani dopo numerose pressioni infatti sia l'applicazione italiana sia l'agenzia digitale francese che inizialmente dovevano prevedere il modello centralizzato si sono adattate al modello di Google e Apple senza il cui appoggio tra l'altro l'utilizzo delle app sarebbe risultato inutile come è avvenuto a Singapura.
E così si conclude questa puntata di INSiDER - Dentro la Tecnologia.
Il nostro personale auspicio è che si possa trovare in breve tempo un sistema non solo sicuro ma anche che possa essere del tutto funzionale e pratico per combattere il Covid-19.
Io ringrazio come sempre la redazione che ogni sabato mattina ci permette di pubblicare un nuovo episodio.
Per qualsiasi tipo di domanda o suggerimento scriveteci a redazione@dentrolatecnologia.it oppure inviateci un messaggio vocale sulla nostra chat di Telegram, tutti i contatti sono su dentrolatecnologia.it Se trovate interessante il podcast condividetelo che per noi è un ottimo modo per crescere e non dimenticate di farci pubblicità.
Noi ci sentiamo la settimana prossima.



