
Lo sviluppo delle batterie rappresenta forse il più grande ostacolo del nostro periodo contemporaneo, riuscire a produrre batterie notevolmente più capienti e piccole rappresenterebbe una nuova rivoluzione tecnologica. Parleremo anche di AirPods, di un pianeta simile alla terra scoperto dal satellite TESS e della tecnologia nel mondo del cinema per ringiovanire gli attori.




Brani
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Salve a tutti, siete all'ascolto di INSiDER - Dentro la Tecnologia, un podcast di Digital People e io sono il vostro host, Davide Fasoli.
Si è concluso il CES 2020, il Consumer Electronic Show di Las Vegas, un grande evento di esposizione tecnologica che sancisce i trend per il nuovo anno e al quale dedicheremo l'intera puntata della settimana prossima.
Se siete interessati ad approfondire qualcosa nello specifico del CES 2020 potete scriverci a redazione@dentrolatechnologia.it e se è una domanda frequente risponderemo direttamente nella puntata.
Ne approfitto per ricordarvi anche gli altri nostri contatti come il nostro sito web www.dentrolatechnologia.it, abbiamo anche un profilo twitter, un canale telegram e un canale youtube, tutti gli indirizzi sono sul sito.
questa settimana invece dopo il consueto spazio dedicato alle notizie volevamo parlare di batterie che sono diventate ormai un elemento presente nella nostra vita in modo costante e che influenzano fortemente il nostro modo di vivere.
Fra l'altro i limiti fisici causati dalle batterie sono uno dei principali motivi dell'attuale rallentamento dello sviluppo tecnologico.
Il TESS, il satellite NASA lanciato nell'aprile del 2018 a bordo di un Falcon 9 di SpaceX con il compito di cercare esopianeti nello spazio intorno al nostro sistema solare, utilizzando un metodo fotometrico che cerca i buchi nella luce visibile delle stelle quando i pianeti passano davanti a esse, ha scoperto nell'ultimo periodo TOI 700 D.
La sua massa è di 1,7 masse terrestri, la sua orbita intorno alla stella è di 37 giorni e riceve circa l'80% dell'energia che il nostro sole regala alla terra.
37 giorni di rivoluzione possono essere pochi, ma ciò che TOI 700 D ha di interessante oltre alla sua presunta rocciosità è che si trova all'interno della cosiddetta zona abitabile conservativa, ovvero la regione intorno alla stella dove è possibile che l'acqua se presente resti in forma liquida.
Parliamo ora di tecnologia applicata nel mondo del cinema.
L'azienda statunitense Industrial Light and Magic ha recentemente diffuso un breve video su YouTube nel quale viene spiegata in sintesi la genesi del processo di ringiovanimento digitale degli attori protagonisti del nuovo Gangster Movie di Martin Scorsese di Irishman.
La nuova tecnologia è stata applicata sui 3 attori protagonisti della pellicola con l'obiettivo di rendere più verosimili i frequenti time skip ben amalgamati all'interno della sceneggiatura.
La Industrial Light and Magic è una delle più famose e importanti aziende nel campo degli effetti speciali digitali, fondata ancora negli anni 60 da George Lucas.
Da allora la tecnologia ne ha fatta di strada, infatti se un tempo effetti speciali come quelli inseriti in Star Wars o Blade Runner basati principalmente su miniature e costumi testavano stupore e innovazione per quanto riguarda le pellicole odierne non è più possibile utilizzare la stessa metodologia per lo sviluppo degli effetti speciali.
Attualmente i target sono diversi infatti, per ottenere certi risultati ci si è dovuti spostare completamente nel campo digitale degli effetti visivi in grado di creare o ricreare qualsiasi tipo di situazione grazie a potenti computer.
Il film di Scorsese per ottenere il ringiovanimento e l'invecchiamento dei 3 protagonisti ha dovuto alzare il budget a 160 milioni di dollari, cifra mostruosa ma i risultati finali hanno ripagato in maniera più che soddisfacente l'investimento.
La nuova tecnologia confermata come nuovo standard per i progetti futuri è stata affiancata a quella attuale.
In pratica consiste nell'applicazione di diversi sensori su punti strategici del viso in modo da poter riprodurre fedelmente il viso dell'attore al computer con la possibilità di modificare artificialmente i tratti somatici in post produzione.
Scorsese invece per evitare che questi sensori potessero compromettere le performance dei suoi attori ha chiesto all'azienda di trovare un nuovo sistema che aggirasse quello attuale.
Durante le riprese di The Irishman sono state affiancate due videocamere a infrarossi oltre a quella principale, tale configurazione ha permesso di ottenere così più punti di vista da angolazioni leggermente diverse, ciò ha garantito una buona ricostruzione del modello 3D degli attori.
Gli Airpods, le cuffie Bluetooth di Apple sono un successo indiscusso.
Lanciate nel dicembre 2016 hanno una notorietà quasi senza precedenti e i dati confermano tutto ciò, hanno generato ben 19,5 miliardi di dollari dal lancio fino a fine 2019.
In termini percentuali tale dato corrisponde al 4,5% del revenue totali di iPhone relativo allo stesso periodo.
questi dati sono così rilevanti che se gli Airpods appartenessero ad un'azienda a parte il valore dell'azienda stessa al momento sarebbe di circa 60 miliardi di dollari.
Nel 2018 le revenue degli auricolari True wireless per l'eccellenza sono cresciuti del 133% rispetto al 2017 e nel 2019 sono cresciute del 128% rispetto al 2018.
Più di aziende come Spotify, Twitter e Snapchat e nel 2020 gli Airpods potrebbero raggiungere e superare le revenue di Uber NotApp di trasporto.
Il 2019 è stato un anno importantissimo per gli Airpods che hanno visto non solo il lancio della nuova versione con il supporto a A-Siri ma anche il lancio di Airpods Pro con soppressione del rumore ambientale.
Rispetto al lancio della versione originali i prezzi sono aumentati ma questo anche in relazione alle possibilità e alla qualità.
Ho il telefono quasi scarico, scusa hai un carica batterie, speriamo che ci siano delle prese.
Quante volte pronunciamo o sentiamo queste frasi durante il corso di una giornata? Ormai la preoccupazione più grande di quando utilizziamo il telefono infatti non è più legata alla velocità o alla stabilità che bene o male si possono trovare anche su telefoni di fascia bassa.
La sfida quotidiana è ormai quella di arrivare a sera con ancora un po di carica rimanente.
Se da una parte infatti i dispositivi che ci circondano nel corso degli ultimi anni sono stati al centro di un rapido avanzamento tecnologico soprattutto in termini di prestazioni e dimensioni, d'altro canto la tecnologia delle batterie agli ioni di litio, quella comunemente utilizzata, è rimasta pressoché mutata e non riesce più a sopperire ai consumi dei moderni dispositivi.
In aggiunta dopo qualche anno le moderne batterie tendono a rovinarsi diminuendo ulteriormente la loro capacità, si parla di circa il 20% ogni anno.
Nell'ultimo periodo dunque sono state presentate diverse soluzioni e prototipi di batterie che promettono prestazioni maggiori e una vita più lunga.
A novembre 2017 Samsung ha presentato una batteria basata sul grafene, materiale scoperto ancora nel 2004 che grazie alle sue innumerevoli proprietà prometteva di dare una svolta in svariati ambiti dalla medicina, all'elettronica, all'edilizia.
Le batterie di Samsung hanno una capacità maggiore del 45% a parità di dimensioni e si ricaricano in soli 12 minuti.
Inoltre hanno una maggiore resistenza al calore, il che le rende sfruttabili per la realizzazione delle auto elettriche, che forse ancor più degli smartphone soffrono la mancanza di una tecnologia adeguata.
Nel marzo 2018 i ricercatori dell'università di Melbourne hanno presentato una batteria protoni, realizzata con carbonio e idrogeno, è ecologica e possiede una capacità maggiore.
Il target di questa tecnologia però non è tanto il mondo della telefonia quanto lo stoccaggio di energia per la casa, in particolare per chi possiede pannelli fotovoltaici.
A giugno 2019 invece l'azienda italiana Battery, in collaborazione con l'università di Bologna, ha realizzato una batteria in litio e ossigeno chiamata Nessox.
L'idea di questa batteria ha già accumulato una lunga serie di premi, se italiani che europei, che permettono ai ricercatori di continuare lo sviluppo.
Ad oggi per funzionare queste batterie vanno alimentate da bombole d'ossigeno, in futuro dovrebbero essere accostate ad un dispositivo per separare l'ossigeno dall'aria.
La strada da percorrere dunque è ancora lunga, ma Battery promette di presentare entro il 2025 una bicicletta elettrica alimentata da Nessox e di commercializzare questa batteria entro il 2030.
A settembre 2019 la startup californiana Terawatt ha promesso la super batteria per l'industria automobilistica dal 2021.
questa batteria, detta Terra 3.0, ha prestazioni fino al 70% maggiori di quelle tradizionali, non si surriscaldano e si ricaricano più velocemente.
Il problema sta nella corrente da utilizzare nella ricarica che non può superare una certa soglia.
Per far fronte a questa mancanza sono state presentate anche diverse alternative, tutte però notevolmente più costose.
Infine, proprio questa settimana, dei ricercatori della Monash University hanno sviluppato una batteria al Litio Zolfo che promette di alimentare uno smartphone per 5 giorni e di percorrere con un'auto elettrica 1000 km con una sola ricarica.
Il tutto con costi di produzione inferiori alle batterie tradizionali, con un minore impatto ambientale.
Sono stati realizzati dei prototipi e verranno effettuati i test su larga scala nel 2020, ma per vedere questa tecnologia sul mercato potrebbero volerci ancora alcuni anni.
Una piccola curiosità è che nel 2015 è stata presentata una batteria in grafite costruita grazie ai funghi champignon, che non si degrada col tempo ma al contrario tende a migliorare leggermente.
Inutile dire che queste batterie non sono mai state commercializzate in quanto prototipi, anche se l'idea di alimentare uno smartphone grazie ai funghi sarebbe stata davvero allettante.
Insomma, alternative alle batterie tradizionali ce ne sono e non poche.
Abbiamo visto però come la maggior parte di queste siano ancora in fase prototipale o siano destinate per lo più all'industria automobilistica, dove in effetti batterie capienti e durature sono fondamentali e ci vorranno ancora dagli anni affinché la preoccupazione di caricare il proprio telefono diverse volte al giorno diventi solo un brutto ricordo.
Nel frattempo si cerca di realizzare dispositivi che pur mantenendo velocità elevate consumino meno o di introdurre metodi di ricarica più veloci che permettono di tornare in corsa in poco meno di mezz'ora, ma anche noi nella nostra quotidianità possiamo seguire dei consigli decisamente utili per mantenere in buona salute le batterie in modo da non doverle sostituire dopo qualche mese.
Nel frattempo è consigliabile caricare il telefono durante la notte o comunque quando non lo si utilizza, questo per evitare il surriscaldamento delle batterie che può danneggiarsi gravemente.
Per lo stesso motivo le ricariche lente sono da preferire a quelle rapide e anche l'esposizione al sole alle alte temperature da evitare.
Infine un altro consiglio è quello di tenere la carica in un intervallo che va dal 20 all'80% o perlomeno evitare che lo smartphone si scarichi completamente.
Se è possibile piccole cariche ogni tanto per non scendere sotto una certa soglia possono solo che migliorare la vita del proprio telefono.
E così si conclude questa puntata di INSiDER - Dentro la Tecnologia, siamo un po tornati agli intenti iniziali del podcast, ovvero quelli di fornire degli strumenti utili e pratici per vivere il mondo della tecnologia, io ringrazio come sempre la redazione che ogni settimana ci permette di uscire con un nuovo episodio, per qualsiasi tipo di domanda o suggerimento scriveteci a redazione@dentrolatecnologia.it, oppure visitate il nostro sito www.dentrolatechnologia.it, noi ci sentiamo settimana prossima, ciao a tutti.