
Il digitale rappresenta un aspetto sempre più importante in ogni momento della nostra vita. Ognuno di noi ha a portata di mano un dispositivo con cui comunicare e creare foto e video, a volte anche come una forma di tutela, quindi dobbiamo chiederci come possiamo garantire l’autenticità di questi contenuti e renderli delle vere prove digitali che hanno un valore certificativo in diversi ambiti, come ad esempio in giudizio oppure in ambito assicurativo. Abbiamo parlato di questi temi con Fabio Ugolini, cofondatore di TrueScreen, una startup nata proprio per rispondere a questa esigenza.
Nella sezione delle notizie parliamo della società Clearview AI, che fornirà il proprio servizio di riconoscimento facciale all’Ucraina e di come stanno procedendo gli investimenti di Intel in Europa.



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Sappiamo che un ragazzino di 12 anni con un dispositivo da 100 euro, con un'applicazione free, è in grado di modificare il contenuto e di conseguenza il significato di un video, di una foto, di un audio e quindi ci siamo detti, bene, esiste un modo per creare una sorta di capsula inattaccabile intorno a questo contenuto che non soltanto lo protegga ma ne descriva anche dove è stato creato.
Salve a tutti, siete all'ascolto di INSiDER - Dentro la Tecnologia, un podcast di Digital People e io sono il vostro host, Davide Fasoli.
Oggi parleremo di TrueScreen, uno strumento digitale che ha l'obiettivo di certificare i nostri contenuti, tra cui foto, video e screenshot, con l'obiettivo di renderli delle prove digitali.
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La start-up americana di intelligenza artificiale Clearview AI ha reso gratuito il proprio servizio di riconoscimento facciale al governo ucraino.
Il Ministero della Difesa userà infatti questo strumento per riconoscere le figure strategiche tra le fila dell'esercito russo per identificare le vittime ma anche per aiutare le famiglie a ritrovarsi e riunirsi dopo la forzata separazione a causa dell'invasione.
Clearview AI infatti ha sviluppato uno dei servizi di riconoscimento facciali più completi al mondo basato su più di 10 miliardi di foto raccolte da fonti diverse come Facebook, Instagram, Twitter o VKontakte.
Quest'ultimo è il principale social network russo da cui Clearview ha recuperato circa 2 miliardi di immagini e proprio per questo il servizio potrebbe rilevarsi particolarmente efficace in questo contesto.
Tuttavia rimangono aperte ancora numerose controversie nei confronti della start-up americana che è già stata multata dal garante della privacy e bloccata da Regno Unito e Australia per le implicazioni negative che un servizio simile può comportare soprattutto in termini di privacy e sicurezza.
Negli ultimi due anni la pandemia da Covid-19 ha messo in seria difficoltà la produzione dei microprocessori determinando un notevole rallentamento nella distribuzione a livello globale di numerose tipologie di beni tecnologici.
In risposta a questa evidente difficoltà è arrivato l'annuncio del nuovo piano espansione di Intel per i prossimi 10 anni e che prevede di investire 80 miliardi di euro in Europa lungo tutta la filiera dei semiconduttori, partendo dai reparti di ricerca e sviluppo e arrivando fino alla produzione e al packaging dei chip.
Oltre a Francia e Germania tra i paesi interessati vi è anche l'Italia in cui la multinazionale statunitense intende investire fino a 4,5 miliardi di euro nella creazione di un nuovo stabilimento, di cui però non si hanno ancora conferme.
Tuttavia, secondo le prime negoziazioni tra lo Stato italiano e Intel, l'idea di base consisterebbe nella realizzazione di un impianto all'avanguardia dedicato alla fase di completamento del processo di fabbricazione dei chip, il cui completamento arriverebbe a creare fino a 5 mila nuovi posti di lavoro.
In un mondo in cui il digitale rappresenta un aspetto sempre più importante in ogni momento della nostra vita e dove ognuno di noi ha portata di mano un dispositivo con cui comunicare e creare foto e video, a volte anche come una forma di tutela, dobbiamo chiederci come possiamo garantire l'autenticità e quindi certificare questi contenuti e renderli delle vere prove digitali.
Per affrontare questo tema è con noi Fabio Ugolini, co-fondatore di TrueScreen, una startup nata proprio per rispondere a questa esigenza.
Benvenuto Fabio.
Ciao Davide, ciao a tutti gli ascoltatori, grazie per avermi invitato.
Partiamo proprio dal problema e cioè, come dicevo nell'introduzione, oggi produciamo tantissimi contenuti con il nostro smartphone, quindi parlo di foto, video, screenshot, comunichiamo con questi dispositivi e a volte queste immagini, questi screen li utilizziamo anche in un certo senso per tutelarci da determinate situazioni,
penso appunto allo screen di una conversazione su Whatsapp oppure realizzare e registrare un video in un momento di pericolo, di pericolo per la nostra incolumità, però la domanda a questo punto è, questi contenuti che produciamo hanno effettivamente un valore?
Allora Davide, grazie per la domanda perché è infatti il motivo per cui la nostra startup è stata creata, cioè mettere ordine a questo argomento complesso che è la prova digitale, da sempre dibattuto in ambito legale, tecnologico, dove la tecnologia si scontra con il diritto e viceversa, ed è proprio il problema che noi abbiamo rilevato nel momento in cui abbiamo creato true screen.
Allora partendo dal valore di questi contenuti, questi contenuti c'è una sentenza della cassazione che dice che gli screenshot ad esempio questi schermate che noi possiamo creare costantemente che rappresentano eventi o fatti sempre di più in ambito giudiziario ma anche stragiudiziario hanno valore se hanno dei riscontri positivi, vengono chiamati così.
Cos'è un riscontro positivo? Se tu Davide crei uno screenshot e io confermo il contenuto questo è un riscontro positivo.
Però la domanda è ma se manca il riscontro positivo di conseguenza vuol dire che non c'è valore? E da qui che noi ci siamo interrogati sul cercare di trovare una soluzione a questo problema.
Di fatto ad oggi ci sono delle normative che prevedono l'utilizzo di determinate tecnologie e diciamo determinate procedure che permettono di garantire quella che si chiama catena di custodia della prova digitale.
Vuol dire che sono una serie di metodologie, una serie di operazioni che devono essere fatte per poter garantire che questo contenuto sia preso in considerazione da un giudice o comunque all'interno di un contesto giudiziario o stragiudiziario.
Qual è il problema? È che noi acquisiamo sempre più contenuti con dei dispositivi come lo smartphone, il tablet che per definizione queste procedure non le possano avere perché richiedono comunque l'ausilio di determinati strumenti molto per professionisti nell'ambito forense e richiedono anche della competenza che giustamente gli utenti non possono avere.
Quindi ci siamo interrogati su quanto grande fosse questo problema e il problema l'abbiamo rilevato come enorme.
Vi faccio anche un altro esempio, purtroppo in questo momento quando vi parlo c'è una guerra in Ucraina ma vediamo anche come i media stanno affrontando questo tema e vediamo che è successo che in alcuni telegiornali siano stati fatti vedere video registrati in altre guerre, addirittura qualcuno ha mandato in onda dei videogame pensando che fossero successi invece veramente e quindi non è soltanto un tema del valore del probatorio di questi contenuti ma anche un tema di contesto.
Il contesto è tanta parte del valore in un contesto giudiziario perché è quello che triangola più informazioni che fornisce più riscontri.
È per questo quindi che ci siamo detti bene se i contenuti sono sempre di più e sempre di meno sono i dati che abbiamo a supporto di dove sono stati creati questi contenuti e soprattutto sappiamo che un ragazzino di dodici anni con un dispositivo da 100 euro con un'applicazione free completamente gratuita è in grado di modificare il contenuto e di conseguenza il significato di un video di una foto di un audio e quindi siamo detti bene esiste un modo per creare una sorta di capsula inattaccabile
intorno a questo contenuto che non soltanto lo protegga ma ne descriva anche dove è stato creato e questo è stato il problema che abbiamo voluto risolvere e questo è il problema che ci sentiamo contiamo di aver risolto con la nostra startup il nostro prodotto che è TrueScreen.
Sì, quindi da una parte c'è questa grande possibilità con questi dispositivi di creare contenuti, però dall'altra come dicevi è anche altrettanto facile falsificare questi contenuti o decontestualizzarli, hai parlato adesso del caso della guerra in Ucraina ed effettivamente tanti contenuti sono stati spacciati per contestuali a questa guerra mentre invece magari non non c'entravano assolutamente nulla.
E allora abbiamo spiegato qual è il problema e secondo voi invece quale può essere? Qual è la vostra risposta a questo problema? Qual è la vostra soluzione che state sviluppando? Quindi che cos'è True Screen e poi come funziona?
Partendo dal problema ci siamo detti che volendo risolvere il problema ci siamo detti che il mondo secondo noi necessita di una soluzione che sia immediatamente accessibile per qualunque utente.
Per accessibilità noi intendiamo che non deve esservi competenza diciamo verticale su questo tipo di utilizzo, non devi essere un perito forense per poter fare questo tipo di certificazione ma devi essere un utente che banalmente deve essere facile come caricare una foto su Instagram, deve essere ad un prezzo molto basso, deve richiedere una tecnologia non ai level non costosa di per sé ma anche un dispositivo da pochi da pochi centinaia di euro deve essere utilizzabile per questo fine e deve valere in tutto il mondo.
Questi sono i requisiti di accessibilità che hanno ispirato diciamo la creazione del nostro prodotto.
Al contempo per essere diciamo "compliant" quindi adeguati a tutte le normative internazionali che ci sono per poter dare questo tipo di valore sono molto complesse noi dovevamo essere in grado di fornire una tecnologia che fosse in grado appunto di incontrare queste linee guida.
Quindi questi sono principalmente i due aspetti principali del nostro prodotto è una tecnologia estremamente complessa sotto il cofano, resa estremamente facile nell'utilizzo diciamo per l'utente comune e deve garantire che questo mix di tecnologie che stanno sotto all'interno di questa applicazione che chiunque può scaricare sia per iOS che per Android
ci siano queste mix di tecnologie che non si possono fare senza fare una lista infinita di buzzword però ci sono firme digitali, marcha temporali, hashing, controlli di proxy, server NTP senza scendere troppo nello specifico abbiamo anche blockchain ed NFT perché non possono mancare nel 2022 però effettivamente da noi c'è un motivo per cui li usiamo ogni diciamo layer in più ogni filtro in più che aggiungiamo consente di dare ulteriore sicurezza a questo a questo contenuto.
Una volta che abbiamo terminato questo prodotto, l'abbiamo fatto analizzare da più studi legali e da più diciamo società che siano in grado di fare penetration test o comunque rilievi sulla sicurezza della nostra soluzione, le abbiamo passati ed ecco che siamo passati alla fase di commercializzazione del prodotto che sta andando molto bene.
E ci fai qualche qualche esempio concreto cioè come avviene l'utilizzo, cosa succede quando utilizzo l'app, appunto che cosa posso fare all'interno dell'app e perché è diverso che farlo con l'app o non farlo con l'app?
Certo, noi per semplificare con i dovuti margini facciamo sempre questo esempio, è come se all'interno dell'applicazione ci fosse un piccolo consulente tecnico forense e un piccolo notaio, quindi l'utente quando inizia ad acquisire la foto, quindi scatta la foto attraverso la nostra applicazione e in quel momento è come se venisse consegnato direttamente al consulente tecnico che verifica che in nessun modo questa foto possa essere stata alterata neanche dal sistema operativo, neanche dalla stessa app di fatto, si premura che nessuno possa essere subentrato all'interno di questo flusso.
Una volta che il piccolo consulente tecnico ha finito il suo lavoro, il lavoro passa la palla diciamo, passa la fotografia al notaio che di fatto certifica e consolida uno stato rendendone immodificabile nel futuro, appunto questo stato qui, quindi noi uniamo queste due macrotecnologie, questi due macroambienti all'interno della nostra soluzione.
Per l'utente è veramente come fare una fotografia e a tutto il resto ci pensa l'applicazione non è richiesto nient'altro da parte sua.
Quindi serve di base e torniamo al punto di partenza, serve però la consapevolezza della differenza che poi genera scegliere di fare questa foto all'interno o all'esterno dell'app, cioè da un punto di vista poi probatorio può essere veramente rilevante, ecco la differenza.
E passando quindi a degli esempi concreti in cui la vostra soluzione, il vostro servizio può tornare utile agli utenti e il primo ambito che ci interessa trattare è quello giudiziario, cioè che ruolo può avere TrueScreen in ambito appunto all'interno di un processo?
Allora il punto su cui noi insistiamo è che secondo noi siamo all'interno di un trend inevitabile, un po' come è stato per la GDPR, sapevamo tutti quanti che i dati venivano gestiti probabilmente in malo modo da tante aziende o comunque necessitavano di una struttura ulteriore, la GDPR ha portato ordine in quell'ambito lì e ha consentito di creare dei flussi che fossero in qualche modo comprovabili anche in sede di giudizio qualora fossero stati gestiti male.
Secondo noi questo trend è similare anche nel mondo della veridicità del dato e quindi noi sappiamo che già ad oggi questa consapevolezza, ad oggi non ha ancora troppo diffusa ma crescente, porta l'avvocato più, diciamo, più sul pezzo a noi diciamo a buttare la palla in tribuna, nel senso se la controparte
arriva a giudizio con una foto non certificata, l'avvocato più sveglio in questo momento dice eh ma non avete certificato questa foto, quindi per rispondere alla tua domanda sempre di più sarà necessario dotarsi di questo tipo di sicurezza a prescindere e qui torniamo al tema della comoditizzazione dell'accessibilità a basso costo perché costa talmente poco che non ha senso non farlo se ci si vuole presentare in giudizio.
Vi faccio l'esempio ad esempio di una vittima di revenge porn, una vittima di revenge porn purtroppo subisce un tipo di vessazione ma c'è il rischio che se non si dotasse di tecnologie di questo tipo, sapendo che i messaggi possono scomparire in pochi secondi, e se non si dotasse di questo tipo di certificazione non soltanto sarebbe vittima ma non avrebbe modo di dimostrarlo nella sede in cui cerca di far valere i propri diritti, quindi se da un se come vi dicevo prima è un trend proviente inevitabile che costringerà in un futuro tutti ad avere questo tipo di certificazione esattamente come il tema della privacy, dall'altra
vi sono casi in cui è strettamente necessario che vi sia questo tipo di tecnologia perché altrimenti sarebbe vittima due volte, la prima per quello che ha subito, la seconda per non essere in grado di dimostrarlo, perché sarebbe la sua parola contro quella del suo vessatore di fatto e questo non vogliamo che succeda, c'è un forte scopo sociale dietro TrueScreen fin dalla sua origine, proprio su queste tematiche qui.
L'altro esempio interessante secondo noi è quello dell'aspetto assicurativo che forse ci riguarda ancora di più di quello giudiziario e ci fai anche qui un esempio di come l'utilizzo di fotografie, video, certificati, può avere un impatto concreto a livello assicurativo quindi?
Certo, allora il più diffuso è sicuramente la gestione del sinistro, sappiamo che non appena si verifica un sinistro bisogna comprovarlo dell'entità del danno e bisogna saperlo e dimostrare nel procedimento che ne consegue, noi in questo modo velocizziamo e rendiamo ulteriormente sicuro questo flusso perché di fatto non richiede che arrivi un perito sul momento e che non richiede un pubblico ufficiale, semplicemente con questo tipo di tecnologia riconosciuta dalla legge è sufficiente che
l'utente che ha subito il sinistro o che l'ha generato, in un qualche modo fotografino, oppure creino un video del sinistro e della macchina incidentata, per esempio, in questo modo si può utilizzare questo come prova successivamente.
Questo è proprio il più semplice, da quello su cui stiamo trovando ovviamente più riscontro perché è un caso d'uso molto semplice.
Un altro che vi posso dire, noi stiamo creando un altro prodotto derivato da TrueScreen che si chiama TrueCam e è una dashcam, non so se avete presente, sono quelle videocamere che si piazzano all'interno dei taxi, per esempio, che hanno fotocamera anteriore e posteriore e che permettono di registrare continuamente quello che è l'esperienza all'interno dell'abitacolo, sia per sicurezza del tassista, sia per comprovare ciò che è stata la sua esperienza di guida anche in seguito ad incidenti e con all'interno GPS, eccetera.
Noi siamo la prima dashcam certificata con valore probatorio che ne sappiamo al mondo, quindi siamo molto orgogliosi di questo nuovo prodotto perché ha un forte impatto assicurativo.
Ci sono altri piccoli esempi che vi elenco molto velocemente, ad esempio gli affitti a breve, medio termine, quando si certifica di fatto lo stato di conservazione dell'immobile quando lo trovi e quando lo lasci, in modo tale che nessuno possa dire che hai creato dei danni che invece magari non erano imputabili a te, e per non parlare di tutto il tema dei leasing, sono tanti i casi di utilizzo e tipicamente succede che quando iniziamo a parlare del prodotto poi i casi di utilizzo vengono mano a mano
che ci si pensa perché a un certo punto noi vogliamo essere una sorta di coltellino svizzero della certificazione, quindi sta all'utente o all'azienda a decidere come utilizzarlo, noi semplicemente diamo valore probatorio della realtà.
Quindi TrueScreen è un'applicazione o diventa anche un servizio magari da integrare in altre applicazioni? Hai parlato di assicurazioni, quindi magari immagino l'assicurazione che la implementa nella propria app di locazione a breve termine, stessa cosa e così via.
Esatto, entrambi i modi, siamo un'applicazione già oggi scaricabile direttamente da App Store o Play Store per iOS e Android per l'utilizzo diciamo più consumer, ma se l'assicurazione o lo studio legale o qualunque azienda volesse integrarci, noi come ogni software as a service che si rispetti forniamo un SDK, un software development kit che permette di integrarci molto facilmente all'interno di applicazioni già esistenti, quindi l'assicurazione di turno già in possesso di una propria applicazione può integrarci e ottenere le nostre funzionalità direttamente con un'integrazione molto semplice.
In chiusura invece un altro aspetto interessante potrebbe essere quello dei problemi che state affrontando nello sviluppo di un servizio di questo tipo e da diversi punti di vista.
Penso in primis quello proprio di sviluppo tecnico di applicazioni che sono in grado di realizzare queste funzioni, anche penso a registrare lo schermo del dispositivo e poi certificarlo, ma anche poi una questione di percezione.
Abbiamo detto proprio all'inizio che manca forse nelle persone questa sensibilità su questo tema e poi anche da chi abbiamo parlato a livello giudiziario della percezione che ha il giudice di fronte a uno strumento che è nuovo e anche forse non facilmente comprensibile.
Ecco ma guardi in verità ci riteniamo particolarmente fortunati perché dal punto di vista tecnologico la tecnologia è proprio la nostra competenza core.
Noi partiamo dalla tecnologia e lasciami dire incidentalmente abbiamo risolto il problema e siamo accorti che stavamo risolvendo un problema.
Quindi questo ci rende anche pronti per evoluzioni future perché partiamo da un coro tecnologico molto forte.
Quindi la parte brevettata tecnologica diciamo che è una continua evoluzione ma non ci sta spaventando particolarmente perché siamo molto molto sicuri della nostra soluzione.
Dici bene il tema della consapevolezza è uno dei temi principali, tuttavia stiamo investendo tanta energia di fatto sulla comunicazione e sul fatto che ci sia questa sorta di visione prospettica, di prospettiva futura su quanto sia inevitabile andare verso questo tipo di garanzia da dare a qualunque prodotto.
E qui è il grande insegnamento che come piccolo imprenditore cerco di trarre dall'esperienza quotidiana con TrueScreen è che cercare di avere questa visione prospettica e costantemente mirata al futuro ma con piedi ben saldi sulla tecnologia, sulle opportunità attuali ci sta aiutando molto.
Raccontare come sarà inevitabile che chiunque debba dotarsi di una tecnologia e di un processo di questo tipo ci sta aiutando a generare consapevolezze e dal di lì piano piano si abbattono i muri dell'adozione e riusciamo ad essere diciamo competitivi sul mercato.
Poi ci sono altri aspetti che sono classici di ogni società che crea tecnologie e soprattutto si confronta con aziende molto più grandi.
Noi ci confrontiamo con mega assicurazioni multinazionali e non soltanto in Italia, anzi vi dirò che all'estero in questo momento è anche più semplice per noi proporre la nostra soluzione e questo proprio per un tema di cultura dell'innovazione non che in Italia manchi, anzi, però diciamo che all'estero si è più predisposti a valutare ogni pezzo del puzzle singolarmente, cioè noi non vogliamo essere la soluzione che risolve qualunque problema nella gestione dei sinistri, noi vogliamo dire bene succeda quel che succeda
non ti dovrai preoccupare della autenticità e dell'immodificabilità del dato, non siamo in grado di fare la valutazione del danno, non siamo in grado di fare altri tipi di operazioni ma noi siamo i numeri uno nella protezione di questo dato.
Ecco che in Italia questa cosa si richiede più completezza, invece all'estero sono contentissimi di saperci così verticali.
Quindi forse tra tutti l'integrazione di influssi esistenti e questo tipo di consapevolezza non soltanto sul problema ma anche su come adottarci è uno dei temi su cui stiamo lavorando ma siamo molto positivi anche su questo.
Sì quindi mettete a disposizione lo strumento e poi dipende poi dall'utilizzo che se ne fa.
Noi forniamo consulenza e poi sì dipende da loro.
Va bene Fabio grazie per averci parlato di questo servizio e del contributo che può dare nel settore delle prove digitali.
A presto.
Grazie a te Davide, a presto.
E così si conclude questa puntata di INSiDER - Dentro la Tecnologia.
Io ringrazio come sempre la redazione e in special modo Matteo Gallo e Luca Martinelli che ogni sabato mattina ci permettono di pubblicare un nuovo episodio.
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Noi ci sentiamo la settimana prossima.