
Il grafene potrebbe essere la base di una rivoluzione tecnologica e scientifica senza precedenti, con ripercussioni positive in tutti gli ambiti della società, dagli spostamenti alla salute, dal mondo degli smartphone a quello della domotica. Un materiale super resistente, ma allo stesso tempo flessibile e leggero, con campi di applicazione pressoché infiniti, dai display pieghevoli a batterie più performanti, da rivestimenti per mezzi di trasporto a filtri per produrre acqua distillata.
Come sempre scopriremo anche le notizie più interessanti della settimana, parlando delle rassicurazioni dell’ANCI per quanto riguarda il 5G e di KC N901, un visore in grado, fra le altre cose, di misurare la temperatura corporea in tempo reale.



Brani
• Ecstasy by Rabbit Theft
• Never Get Old by Steve Hartz
Salve a tutti, siete all'ascolto di INSiDER - Dentro la Tecnologia, un podcast di Digital People e io sono il vostro host Davide Fasoli.
Oggi faremo una chiacchierata con Luca Martinelli per parlare di un materiale innovativo che potrebbe portare a degli incredibili vantaggi per lo sviluppo tecnologico di tutto il genere umano.
Prima di passare alle notizie che più ci hanno colpito questa settimana, vi ricordo che potete ascoltarci in un nuovo episodio ogni sabato mattina su Spotify, Apple Podcast, Google Podcast oppure direttamente sul nostro sito.
Parliamo ancora di 5G e della preoccupante disinformazione riguardo a questa nuova tecnologia.
Molti comuni italiani, soprattutto di piccole dimensioni, infatti stanno vietando tramite delle ordinanze la sperimentazione della rete di quinta generazione sul proprio suolo, invocando il principio di precauzione.
Proprio per questo è entrata in campo l'ANCI, l'Associazione Nazionale Comuni Italiani, per fornire il quadro della situazione e rassicurare i cittadini e gli scettici sul tema.
Innanzitutto sono solamente 120 i piccoli comuni che si trovano nel cosiddetto Digital Divide dove gli operatori dovranno fornire i servizi 5G e che dunque non sono sottoposti ad una sperimentazione come spesso si crede.
Inoltre la nuova rete mobile per funzionare sfrutterà la banda ora dedicata alla trasmissione televisiva, dunque fino al 1 luglio 2022 queste antenne non potranno essere attivate.
Sia la fondazione AIRC, sia l'Istituto Superiore di Sanità rassicurano inoltre che il 5G non è nulla di diverso dalle precedenti generazioni di rete mobile e non vi è nessuna correlazione tra questa e l'insorgenza di eventuali tumori.
Infine va detto che l'Italia ha messo la salute dei cittadini al primo posto ponendo i limiti a 6 Volt per metro, dunque ben al di sotto di quelli consigliati dall'OMS e dall'Unione Europea posto invece a 20 Volt per metro.
Se volete approfondire l'argomento vi invitiamo ad ascoltare la puntata a partire in 5G dove rispondiamo alle bufale più frequenti legate a questo tema.
Tra le nuove consuetudini a seguito della ripartenza dopo la pandemia, oltre alle mascherine potremo presto considerare normali anche forze dell'ordine che indossano caschi speciali.
Sono il metto in grado di misurare la temperatura corporea delle persone e alcune unità sono già in possesso dei carabinieri per i test sul campo.
L'elmetto si chiama KCN901 ed è prodotto dall'azienda cinese KC Wearable.
Si tratta di un visore a realtà aumentata con angolo di campo di 35 gradi.
La termocamera può misurare la temperatura in un intervallo compreso tra meno 20 e più 120 gradi centigradi con una accuratezza dichiarata di più 0,3 gradi centigradi a una distanza di 2 metri.
Ma la misurazione può anche avvenire a una distanza che arriva fino a 7 metri.
L'elmetto può essere anche usato per altre finalità.
Oltre a misurare la temperatura di un individuo specifico, può misurare la temperatura delle persone in grandi folle, scansionare il codice QR prodotto ad esempio da un'applicazione di tracciamento, riconoscere le targhe, individuare le persone al buio oppure riconoscere le persone utilizzando il riconoscimento facciale.
Il comando generale dei carabinieri di Roma ha confermato lo svolgimento dei test.
Uno dei primi test è stato effettuato due settimane fa nei pressi della linea rossa M1 della metropolitana.
Si è trattato di due militari del radiomobile che hanno utilizzato l'elmetto durante il normale lavoro.
Oggi siamo nuovamente in compagnia di Luca Martinelli per parlare di materiali e nello specifico di un materiale che potrebbe essere la base di una rivoluzione tecnologica e scientifica senza precedenti che avrà ripercussioni, positive ovviamente, in tutti gli ambiti della società, dagli spostamenti alla salute, dal mondo degli smartphone a quello della domotica.
Dunque Luca, come vuoi cominciare a parlarne?
Ciao a tutti e ciao a te Davide, da dove potrei partire? Immagina e immaginate un materiale super resistente ma allo stesso tempo flessibile e leggero, con campi di applicazione pressoché infiniti che vadano dai dispili pieghevoli a batterie più performanti, ma anche da rivestimenti per metodi di trasporto fino a filtri per produrre in modo facile acqua distillata.
Chi non è nuovo al mondo Marvel sa che un materiale simile, chiamato Vibranio, è presente nel mondo ideato da sta lì.
Quello che ho appena descritto però non è il frutto dell'immaginazione di un fumettista, bensì un materiale che è stato realizzato nel 2004 e che da anni, come hai anticipato, promette di rivoluzionare ogni aspetto della tecnologia.
Beh, penso che l'abbiate anche già capito dal titolo della puntata e il materiale in questione è il grafene.
Ok, andiamo con ordine.
Innanzitutto, che cos'è e che proprietà ha questo materiale che lo rende così speciale?
Sì, il grafene, come ho già detto, è stato scoperto nel 2004 da due fisici dell'università di Manchester che per questo hanno conseguito il premio Nobel per la fisica nel 2010.
È un materiale formato solamente da atomi di carbonio che è un elemento che compone anche i diamanti e le mine delle matite, ma è anche alla base della vita sulla terra.
Il carbonio si dispone su un piano formando delle celle esagonali.
Per capire la semplicità della sua struttura si potrebbe realizzare del grafene anche a casa, strofinando ad esempio la mina di una matita raccogliendone la polvere con un nastro adesivo.
Per ottenere un materiale dato ad applicazioni pratiche, però il procedimento è molto più complesso e questo tra l'altro è uno dei motivi per cui il grafene non è ancora presente in modo massiccio nelle nostre vite.
Parlando di proprietà, invece, il grafene dal punto di vista elettrico si comporta come un semiconduttore.
In altri termini ha caratteristiche simili al silicio con cui si realizzano tutti i dispositivi elettronici in commercio.
Sfruttando proprio questa proprietà, IBM nel 2010 ha realizzato un transistor al grafene quasi 100 volte più veloce di quelli al silicio.
La diretta conseguenza sarebbe la produzione di microprocessori migliaia di volte più performanti di quelli attuali.
Dal punto di vista termico, invece, ad oggi il grafene è il miglior conduttore termico noto.
E all'atto pratico questo che cosa può significare?
Beh, è molto semplice, che può essere sfruttato sia come isolante per le abitazioni ma anche per la produzione, ad esempio, di pannelli solari, il doppio più performanti di quelli attualmente in commercio.
Infine, il grafene è il materiale più sottile al mondo ed è praticamente trasparente.
È più resistente del diamante ed è pure elastico e può infatti essere stirato fino al 20% della sua lunghezza.
In un esempio pratico, un foglio di grafene di un metro quadro invisibile e dal peso di soli 0,7 milligrammi può sostenere un peso di addirittura 4 kg senza rompersi.
Ma dal punto di vista pratico, queste caratteristiche come possono essere sfruttate per realizzare strumenti o nuove tecnologie?
Fogli di grafene appositi possono essere utilizzati come filtri, ad esempio per desalinizzare l'acqua.
Sarebbe dunque possibile ottenere acqua distillata dall'acqua di mare in modo istantaneo e senza procedure lente e talvolta costose, come avviene in questo momento.
In pratica, arricchendo poi l'acqua distillata con sali minerali, si riuscirebbe a risolvere il problema della disponibilità di acqua potabile, in quanto si potrebbe sfruttare direttamente quella di mare.
Deformandolo creando delle creste e invece il grafene può accumulare molecole di idrogeno, per poi rilasciarle eliminando le deformazioni.
Tale proprietà può essere ad esempio sfruttata nella rilevazione di gas o nella produzione stessa dell'idrogeno.
In ambito sportivo, il grafene viene già utilizzato per produrre racchette da tennis più leggere, dinamiche e resistenti, mentre l'azienda italiana Vittoria utilizza molecole di grafene per realizzare delle gomme da ciclismo che assicurano maggior velocità, aderenza e resistenza.
Lontano da noi, invece, nello spazio, il grafene può essere sfruttato per costruire delle enormi ma allo stesso tempo leggerissime vele solari.
Queste vele sfruttano la spinta data dai raggi del sole per raggiungere velocità elevatissime, senza l'utilizzo però di carburante, e questo ci permetterebbe addirittura di raggiungere altri sistemi solari.
Si potrebbero inoltre realizzare dei rivestimenti antistatici o anticorrosione, schermature per le onde elettromagnetiche.
Nella vita di tutti i giorni, invece, il grafene che applicazioni potrebbe avere, che forse poi è quello che ci interessa di più?
Beh, sicuramente nella realizzazione di dispositivi biomedici, display flessibili e ultrasottili che potrebbero essere addirittura integrati nelle t-shirt o sui muri di casa, ma si potrebbero realizzare anche batterie più capienti e performanti rispetto a quelli attuali.
Sì, ne avevamo parlato nella puntata sopravvivere con il 2% che fra l'altro vi invito caldamente a recuperare.
Insomma, da quello che emerge il grafene è veramente il materiale perfetto del futuro, con campi di applicazioni infiniti che magari ad oggi ancora non riusciamo a immaginare e da quello che sembra soprattutto in ambito bioingegneristico.
Esattamente, e proprio per questo l'Unione Europea ha deciso di lanciare l'iniziativa Graphene Flagship, stanziando fondi e coordinando tutte le attività di ricerca legate appunto al grafene.
Uno studio della BBC Research del 2016, infine, prevede che il mercato sarà valutato a 2,1 miliardi di dollari entro il 2025, con un tasso di crescita annuale del 46,4%.
Arrivati a questo punto, la domanda sorge spontanea.
Perché dal 2004 ad oggi il grafene, se è così miracoloso, non è ancora presente nella nostra vita di tutti i giorni?
La risposta è molto semplice.
Quello che serve in ambito commerciale sono grandi fogli di grafene puro.
Ciò che riusciamo a produrre, invece, sono dei minuscoli fiocchi che non hanno applicazioni, se non nell'ambito della ricerca o delle nanotecnologie.
Da una parte, dunque, abbiamo costi veramente irrisori nella reperibilità delle materie prime.
Dall'altra è un'enorme lacuna nella capacità di produzione su larga scala.
Ma grazie ai numerosi studi e ricerche, quando finalmente riusciremo a superare questo piccolo, grande ostacolo, saremo già pronti a quella che forse sarà la più grande rivoluzione tecnologica dei prossimi decenni.
Bene Luca, grazie di averci parlato di una tecnologia così innovativa che speriamo veramente possa cambiare la nostra vita di tutti i giorni.
Grazie a te e a tutti gli ascoltatori.
Alla prossima.
E così si conclude questa puntata di INSiDER - Dentro la Tecnologia.
Cambiando totalmente argomento, la vera fase 2 è cominciata e il nostro auspicio è che possa portare ad un maggiore utilizzo della moneta digitale da parte sia dei consumatori ma anche da parte degli esercenti.
Io ringrazio come sempre la redazione che ogni sabato mattina ci permette di pubblicare un nuovo episodio.
Per qualsiasi tipo di domanda o suggerimento scriveteci a redazione@dentrolatecnologia.it oppure inviateci un messaggio vocale sulla nostra chat di telegram.
Tutti i contatti sono su dentrolatecnologia.it.
Se trovate interessante il podcast condividetelo che per noi è un ottimo modo per crescere e non dimenticate di farci pubblicità.
Noi ci sentiamo la settimana prossima.