
Una società che non utilizza il contante per effettuare qualsiasi tipo di transazione è definibile cashless society. Questo significa maggiore praticità, più sicurezza, meno evasione fiscale, ma anche maggiore vulnerabilità rispetto ad attacchi hacker e un potenziale rischio di tracciamento delle spese. Il compromesso allo stato attuale delle cose è quello di eliminare i tagli di moneta più grandi per rendere più difficile il trasferimento di denaro illegale, ma allo stesso tempo ci sarebbe un piano B in caso in cui, per qualsiasi motivo, il sistema di pagamento digitale non funzionasse.
Nella prima parte della puntata parleremo dell’uscita di Immuni, di una sentenza in merito al caporalato digitale in Italia e della GigaBerlin di Tesla.




Brani
• Ecstasy by Rabbit Theft
• Idyll by Peyruis
Salve a tutti, siete all'ascolto di INSiDER - Dentro la Tecnologia, un podcast di Digital People e io sono il vostro host, Davide Fasoli.
Nella puntata di oggi parleremo di Cashless Society, ovvero di un modello di società in cui la moneta digitale viene utilizzata per il 100% degli acquisti.
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Immuni è finalmente stata rilasciata sui principali Store, applicazione che ha fatto molto discutere e la disinformazione in merito è preoccupante.
Molti si aggrappano ad un problema di privacy, problema di cui avevamo ampiamente parlato con un esperto di sicurezza informatica nella puntata Contact Tracing e Cyber Security.
Se ciò non fosse bastato, l'azienda Bending Spoons, che ha realizzato l'app, ha reso disponibile online il codice sorgente.
Cosa significa? Che chi ha una base di competenze e di programmazione può capire esattamente come funziona l'app ed eventualmente scoprire falle nel sistema.
Un gruppo di programmatori ne ha approfittato per dare una risposta definitiva a chi grida al furto di dati.
Il risultato? L'app Immuni è il miglior prodotto che si poteva realizzare.
Oltre alla parte grafica e all'esperienza utente semplice ed efficace, l'app Immuni in questione promette di fare esattamente quanto dichiarato, non ruba alcun dato personale e non è un attentato alla privacy.
Sul server vengono caricati solo e soltanto i codici generati dal telefono di chi è risultato infetto, ma solo dopo l'esplicito consenso.
Tali codici vengono poi automaticamente eliminati dopo 14 giorni e non vi sarà più alcuna traccia.
Inoltre, per rendere ancora più sicuro un sistema già molto valido, sullo stesso server vengono caricati oltre ai codici di dispositivi reali, anche codici falsi.
Insomma, l'app Immuni può avere altri problemi, ad esempio la non completa compatibilità con tutti i dispositivi può essere ritenuta inutile ma dal punto di vista della privacy il lavoro che è stato fatto non può essere in alcun modo messo in discussione e mezzo ad altre applicazioni come Facebook, Instagram, Twitter e gli stessi servizi Google, Immuni è veramente l'ultimo dei problemi.
La sezione misure di prevenzione del Tribunale di Milano ha deciso di commissariare Uber Italy SRL in seguito ad aver considerato come sfruttamento le condizioni di lavoro dei rider, in particolare per il servizio di consegne di cibo a domicilio Uber Eats, secondo quanto riportato dall'ANSA per tali ragioni l'accusa sarebbe quella di sfruttamento.
La decisione del Tribunale è contestuale ad un'indagine che da alcuni mesi a questa parte viene portata avanti proprio per giudicare se società come Uber, Deliveroo e Foodie.no sfruttino i rider e non garantiscano loro le doverose condizioni lavorative.
Durante i primi giorni della pandemia i rider chiedevano maggiori garanzie sanitarie in un momento in cui i contagi stavano crescendo rapidamente, ai rider infatti non venivano fornite abbastanza mascherine e ulteriori presidi.
A causa dell'avanzata crisi economica e sanitaria, molte delle più grandi case automobilistiche, tra le quali anche Tesla, ancora a inizio marzo hanno dovuto sospendere la produzione di automobili su larga scala, chiudendo di conseguenza i propri stabilimenti.
Attualmente invece con la ripresa economica apparentemente alle porte, l'azienda di Musk ha confermato che i lavori per la costruzione della nuova e al momento unica Gigafactory europea potranno ufficialmente riprendere.
Per chi non lo sapesse, una Gigafactory Tesla corrisponde a una fabbrica dall'estensione impressionante, in grado di produrre autonomamente sia le componenti per l'assemblaggio dei propri veicoli, sia l'energia utilizzata per la produzione di questi.
L'edificio infatti è interamente ricoperto da pannelli fotovoltaici, affinché la Gigafactory sia completamente autosufficiente da un punto di vista energetico.
Detto ciò, quella che verrà costruita in Europa per la precisione nei pressi di Berlino avrà ovviamente le stesse caratteristiche e ci concentrerà inizialmente sulla produzione della nuova Model Y, che verrà distribuita indicativamente a partire da luglio 2021.
Al momento si sono conclude solamente le varie fasi di livellamento del terreno, ma a breve partiranno anche i primi scavi per la consolidazione delle fondamenta del primo blocco che coprirà un'area di circa 300 ettari.
A lavori conclusi, Giga Berlin sarà la quarta superfabbrica Tesla e insieme a Giga Nevada, Giga New York e Giga Shanghai andrà quasi certamente ad innalzare il regime di produzione portandolo a ben 590.000 veicoli prodotti in un anno.
Una società che non utilizza il contante per effettuare qualsiasi tipo di transazione è definibile cashless society.
Da una parte questo significa maggiore praticità, più sicurezza e meno evasione fiscale.
D'altra parte una società di questo tipo è maggiormente vulnerabile rispetto ad attacchi hacker, momentanee cadute di corrente e un potenziale rischio di tracciamento delle spese.
Cashless fra l'altro è un termine molto interessante.
Si tratta infatti di una definizione negativa, cioè descrive cosa non è ovvero denaro contante invece di quello che è.
Partendo dal presupposto che la cashless society in futuro sarà inevitabile, allo stato attuale delle cose è realmente conveniente escludere il contante dalla vita di tutti i giorni.
Il denaro contante è anonimo, difficile da tracciare e accettato ovunque, quindi è innegabile che abbia altamente facilitato le transazioni illegali, ovvero quelle effettuate dalla criminalità.
Eliminando il contante si potrebbe rendere molto più difficile lo scambio di beni e servizi tra le organizzazioni criminali.
C'è anche un tema legato all'evasione fiscale.
Per fare un esempio, se decidessimo di pagare in contanti, l'esercente, cioè il negoziante, potrebbe nascondere al fisco la transazione e quindi non pagare tasse su quella compra-vendita.
Questo porta a fenomeni di riciclaggio di denaro, ma forse ancora peggio allo sfruttamento dell'immigrazione clandestina nel mondo dell'edilizia, dell'agricoltura, fino ad arrivare ai riders con il caporalato digitale, di cui abbiamo ampiamente parlato nella puntata gig economy e mondo del lavoro.
A questo punto però la domanda che dobbiamo porci è, veramente il contante è usato solo o principalmente dalla criminalità? Non è forse uno strumento che ci permette di essere più protetti in caso di attacchi hacker o più banalmente di cadute di corrente? Il compromesso allo stato attuale delle cose è quello di eliminare i tagli di contante più grandi per rendere più difficile il trasferimento di denaro illegale, ma allo stesso tempo ci sarebbe un piano B in caso in cui per qualsiasi motivo il sistema di pagamento digitale non funzionasse.
Usare 5 banconote da 100 euro al posto di un'unica banconota da 500 potrebbe essere leggermente meno pratico per il consumatore di ogni giorno, ma sarebbe un incubo logistico per i criminali che svolgono acquisti in contanti da milioni di euro.
Proprio per questo l'Unione Europea ha eliminato la distribuzione e la circolazione delle banconote da 500 euro dopo gli attacchi terroristici del novembre 2015 in Francia.
In questo modo è impossibile per i criminali depositare grandi quantità di questo taglio di banconote senza che si attivi un meccanismo di segnalazione.
Questo sistema però non funziona in tutti i mercati.
In India nel 2016 il primo ministro eliminò dal mercato i tagli di banconote più grandi.
Si è trattata di una scelta politica più di una scelta atta a sfavorire la criminalità soprattutto perché in India la maggior parte delle transazioni illegali viene effettuata tramite conti offshore o anche attraverso lo scambio di oro.
Quindi ad esserne veramente svantaggiate sono state le persone che si trovavano al livello più basso della società e che venivano pagate in nero.
Ciò ha portato al fallimento di tante attività e una crisi sanitaria data dall'impossibilità di pagare le cure mediche.
Al posto di combattere la grande evasione e la criminalità è incrementato il disagio e la povertà della popolazione meno abbiente.
Va però detto che nel caso dell'India mancava e manca tutt'ora una grande infrastruttura di connettività, quindi sicuramente il passaggio alla moneta digitale sarebbe potuto essere funzionale ma mancavano le basi.
Il contante era troppo immerso nel tessuto dell'economia indiana, tanto che il 90% delle transazioni in India viene effettuato in contante.
In luoghi come gli Stati Uniti invece un posto digitalmente pronto e con dei consumatori ampiamente utilizzatori di carte ma in generale di sistemi di pagamento digitali, il problema è opposto.
Il contante è costoso, ovvero i suoi costi di gestione, pensiamo ai trasferimenti, ai prelievi, sono maggiori di quelli della moneta digitale, quest'ultima a costi bassi o totalmente nulli.
Il denaro contante è più costoso anche per le aziende o comunque per gli esercenti che devono sul posto proteggerlo da furti e rapine, evitare errori di contabilizzazione, maneggiarlo e quindi anche c'è un tema legato all'igiene che oggi giorno è molto sentito e infine trasportarlo.
Tutte queste fasi espongono a rischi il contante, quindi si tratta di un vantaggio sia per i consumatori che per gli esercenti.
La moneta digitale è anche la preferita dai millennials tanto che i portafogli stanno letteralmente diventando più piccoli perché devono contenere meno contante.
È però innegabile che la moneta digitale non è proprio accessibile da tutti, non puoi utilizzare PayPal, Apple Pay o google pay senza possedere uno smartphone.
In un mercato poi come quello americano basato sui credit, gli scores, alcune carte Visa e Mastercard potrebbero rigettare le persone con un numero di credit troppo basso.
Da noi in realtà questo problema non sussiste visto che con l'esplosione del fenomeno dei conti bancari in app aprire un nuovo conto è estremamente semplice ma presuppone comunque una base di partenza ovvero uno smartphone.
Inoltre quando non abbiamo la fisicità del contante diversi studi hanno dimostrato che è maggiormente facile spendere di più, quindi il rischio di creare debiti potrebbe essere maggiore.
In tema poi di privacy i portafogli digitali sono sicuramente meno privati perché tengono traccia di tutto quello che compriamo e di dove lo compriamo.
Le transazioni elettroniche si basano su poche compagnie come banche o circuiti.
La maggior parte delle app di pagamento sono strutturate per integrarsi con questo sistema.
Se ad esempio il governo volesse bloccare l'acquisto di un certo bene se non ci fosse il contante non sarebbe in qualsiasi modo possibile acquistarlo.
A primo impatto questa sembra un'ipotesi inverosimile ma in alcuni stati in cui è stata legalizzata la vendita di marihuana spesso i venditori fanno fatica a trovare banche che gestiscano le loro transazioni perché trattandosi di un tema così controverso e dibattuto potrebbe portare a maggiori controlli da parte dello Stato.
Ma ancora si parla molto spesso oggi di fake news, cosa succederebbe se il governo chiedesse di non processare i pagamenti verso riviste o testate giornalistiche magari con la motivazione di non voler diffondere la disinformazione? A risolvere questo problema ci potrebbero essere le criptomonete anche se le attuali monete in circolazione come i bitcoin non sono abbastanza stabili per essere utilizzati tutti i giorni.
C'è anche un problema di scala.
Queste monete richiedono molta energia per essere processate, in gergo si parla di mining.
Inoltre, benché si paventi un'ipotetica impossibilità di tracciare le transazioni sono diversi casi in cui è stato possibile risalire al pagamento a chi lo ha emesso e a chi lo ha ricevuto.
In Svezia, il campione mondiale di pagamenti digitali, solo il 13% delle persone utilizza il contante per fare acquisti, tanto che le banche conservano meno contante e i punti di prelievo sono diminuiti.
Questo però ha creato disagi per chi vive al di fuori delle grandi città, che non è più in grado di prelevare contante facilmente visto che i punti di prelievo si sono ridotti drasticamente.
In Italia la rivoluzione cashless è una grande opportunità industriale.
La filiera nazionale legata ai sistemi di pagamento vale oggi 21.000 occupati e 8,2 miliardi di valore aggiunto, una cosa come l'industria tessile delle bevande prese insieme.
Ma il percorso da fare è ancora lungo.
Per chi vive nelle medio grandi città, comunque applicare uno stile di vita cashless non è poi così impossibile.
Anzi, i pagamenti digitali sono sempre più accettati anche per le microtransazioni, mentre invece nei centri urbani più piccoli è veramente difficile non riuscire a pagare con la carta per importi superiori a 10-15 euro.
Questo è anche dato dal fatto che la legge di bilancio del 2016 aveva reso obbligatoria l'installazione di un POS in tutte le attività commerciali.
Detto tutto ciò, allo stato attuale delle cose, più che parlare di società cashless sarebbe meglio parlare di società less cash, ovvero di una società in cui il contante rappresenti un ruolo di secondo piano.
E così si conclude questa puntata di INSiDER - Dentro la Tecnologia, personalmente io sto da tempo cercando di fare il minor numero di acquisti in contanti, anche se non mi sento ancora abbastanza sicuro di poter girare totalmente senza.
Nel futuro speriamo prossimo il telefono potrebbe totalmente sostituire il portafoglio, visto che anche il documento di identità potrebbe essere, per così dire, digitalizzato.
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