
In questi ultimi mesi abbiamo sperimentato, chi direttamente e chi indirettamente, una tipologia di didattica mai provata prima, quella a distanza. Questo ci ha permesso di analizzare in modo chiaro quali sono i vantaggi e gli svantaggi che la tecnologia puó generare in un contesto come quello scolastico, partendo dalla scuola primaria fino ad arrivare ai master di secondo livello. Per affrontare il tema ci faremo aiutare da una persona in prima linea, Alessandro Cocilova, professore di informatica, che durante il blocco forzato, tra i primi si è attivato per riprendere l’insegnamento.
Come notizia della settimana parleremo di privacy e cessione di dati in riferimento alla situazione di Hong Kong.


Brani
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Salve a tutti, siete all'ascolto di INSiDER - Dentro la Tecnologia, un podcast di Digital People e io sono il vostro host, Davide Fasoli.
Le scuole sono da poco terminate e quindi nella puntata di oggi faremo una chiacchierata con un insegnante, diciamo così per tirare le somme di questo particolarissimo periodo scolastico di forzata didattica a distanza.
Prima di passare alle notizie che più ci hanno colpito questa settimana, vi ricordo che potete seguirci su Instagram a chiocciola dentro la tecnologia e ascoltare un nuovo episodio ogni sabato mattina su Spotify, Apple Podcast, Google Podcast oppure direttamente sul nostro sito.
Con l'approvazione della nuova legge sulla sicurezza nazionale da parte della Cina nei confronti della Regione Amministrativa Autonoma di Hong Kong, molte delle aziende americane, fra cui Google, Facebook e Twitter, hanno deciso per il momento di non fornire i dati dei propri utenti situati ad Hong Kong al governo cinese.
La nuova legge entrata ufficialmente in vigore questo 30 giugno, introduce importanti e cruciali novità soprattutto per quanto riguarda i reati e il sistema di controllo sulla popolazione della regione di Hong Kong.
Di fatto con questo nuovo procedimento il sistema giudiziario autonomo di Hong Kong ha perso la completa indipendenza rispetto allo stato cinese, soprattutto in tema di diritti e per questo motivo molti dei giganti di internet americani stanno attualmente temporeggiando prima di assecondare le richieste di dati da parte di Hong Kong.
A queste si è poi aggiunta anche la famosa app video cinese TikTok, che dopo l'approvazione della legge sulla sicurezza nazionale, ha deciso di seguire un cammino totalmente diverso rispetto ai colossi americani, ritirando di fatto la sua app dagli store di Hong Kong e reso quella già scaricata, inutilizzabile nel giro di pochi giorni.
Oggi è tornato a trovarci Alessandro Cocilova autore del podcast Radio Rai e che però come abbiamo detto la scorsa volta è anche un insegnante bentornato.
Ciao, ciao a tutti.
Il motivo per cui siamo di nuovo qui dopo poco tempo rispetto alla prima chiacchierata è un po per fare il punto della situazione per quanto riguarda la didattica a distanza.
Tu sei un insegnante di scuola superiore giusto?
Sì, io insegno in una scuola paritaria che ha vari indirizzi, quindi sia liceo che tecnico che professionale e insegno quindi alla scuola secondaria e superiore, alle cosiddette superiori.
Raccontaci un po qual'è stata la tua esperienza diretta, cioè come insegnante e quindi la tua esperienza personale con la didattica a distanza.
Allora, diciamo che ci sono state varie fasi anche nella didattica a distanza.
Io ricordo ancora l'ultimo giorno in cui si sono ottenute lezioni in maniera ordinaria in classe ed era sabato 22 febbraio.
Ora, io a parte un paio di giorni in cui, beh, raccontiamo il retroscena, in cui ho lavorato a mettere sul mio podcast, ho subito iniziato a preparare lezioni a distanza via VoIP con i miei studenti, quindi all'inizio abbiamo iniziato a sperimentare varie piattaforme.
Però in quella fase non era ancora chiaro che l'emergenza sarebbe durata così tanto e quindi anche dalla scuola stessa, dai colleghi, dal ministero, non c'era nessuna indicazione riguardo a un tipo di lezioni svolte tramite il computer, tramite internet, tramite videochiamata e perciò è stata più, come dire, una mia iniziativa personale.
E col passare delle settimane però è andato man mano chiarendosi lo scenario purtroppo di una pandemia e quindi abbiamo dovuto iniziare a pensare seriamente che la didattica si sarebbe dovuta per forza di cose svolgere online e quindi in quel momento, diciamo, tutte le esperienze che avevo fatto con i miei studenti, come dire per mia spontanea iniziativa, beh, in quel momento sono diventate veramente utili sia a me personalmente che nel condividere con i colleghi.
All'inizio, come dici bene, sembrava più una vacanza prolungata, qualche giorno in più di pausa, invece con il tempo è diventato qualcosa di veramente, veramente lungo tanto da ricoprire quasi un intero quadrimestre dell'anno scolastico.
Se da una parte quindi tu ti sei mosso subito perché sicuramente avevi delle conoscenze, come hai visto approcciarsi i tuoi colleghi a questo cambiamento che appunto all'inizio era solo momentaneo e sembrava quasi non necessario doversi adeguare, ma poi è diventato qualcosa di totalmente stabile e che forse proseguirà in qualche modo, magari non così in modo forte, ma comunque proseguirà anche per il prossimo, almeno per il prossimo anno scolastico.
Sì, purtroppo è possibile che prosegue anche il prossimo anno, non sappiamo in che misura, io mi auguro di no perché mi manca proprio la classe, mi manca fisicamente stare con i miei studenti.
Tornando alla tua domanda, beh, allora sicuramente io sono stato vantaggiato da due cose, insegno informatica, quindi sono molto pratico di tutti gli strumenti pratici che servono per fare lezioni online e poi sono giovane e non ho figli, perché certo all'inizio c'era anche questo problema per i miei colleghi, loro stessi non avevano più gli insegnanti a cui avrebbero lasciato i loro figli durante le ore di lavoro e quindi si sono trovati improvvisamente nel dover badare i propri figli nelle ore lavorative e mi sono capitate più volte più avanti in video lezioni alcuni colleghi che pur armati delle migliori intenzioni e avevano bambini che scorrazzavano liberi per casa e che interrompevano le lezioni.
A parte questi episodi divertenti, beh, sicuramente il problema dell'alfabetizzazione digitale nel corpo docenti e ampliando anche il discorso nel personale della pubblica amministrazione beh è un tema che bisogna trattare, molti facevano veramente fatica ad adattarsi a questo nuovo contesto e non per le difficoltà insite nella didattica distanza che magari tratteremo più avanti nelle prossime domande immagino, ma proprio per la mancanza di strumenti sia hardware quindi la mancanza di dispositivi sia per la mancanza di competenze.
In primis c'è un problema riguardo, come hai detto, alle competenze, ma dopo di che c'è anche un problema di gestione dei tempi perché poi la didattica distanza si è fatta in un luogo prestabilito, esistevano già prima delle scuole fatte a distanza, ma evidentemente gli insegnanti erano muniti di tutti gli strumenti per fare queste tipologie di lezione e non le facevano di certo a casa, le facevano in in dei luoghi adatti.
Invece nel caso di specie che ci ha portato a praticare l'emergenza coronavirus i docenti oltre appunto alle competenze si sono trovati a fare lezione in un luogo non adatto e nemmeno avendo disposizione i mezzi per poi svolgere questa tipologia di lezione.
Quindi secondo te sarebbe necessario una maggiore istruzione per il corpo docente per quanto riguarda le dinamiche digitali, cioè tutto quello che riguarda poi il digitale, una maggiore conoscenza delle nuove tecnologie.
Sicuramente, allora a prescindere sarebbe necessario una maggiore formazione di docenti a tutto tondo, perché al momento un aspirante docente supera un concorso, si scrive alle graduatorie e gli viene assegnato una cattedra senza nessun tipo di formazione specifica di fatto e considerando i tempi in cui viviamo una formazione digitale è necessaria perché comunque adesso magari molti si immaginano vecchio professore, canuto, che non possiede neanche uno smartphone, essere in difficoltà con la didattica a distanza, ma senza fare il delatore posso dirvi che ho visto molti colleghi anche giovani in difficoltà, ecco.
Quindi sicuramente bisognerebbe dare veramente ampio spazio alle risorse informatiche nel momento di formare i docenti.
Oltretutto, abbiamo sbandierato ai 4.20 che in ogni ambito questa crisi sanitaria sarebbe stata un'emergenza e un modo per poi ripensare nel profondo tutti gli ambiti della nostra vita e anche la formazione, quindi sono d'accordo, bisogna ripensare la formazione veramente a 360° e dobbiamo sicuramente ripartire dalle conoscenze digitali e da quello che abbiamo imparato da questa didattica a distanza, nonostante magari l'abbiamo fatta male, non l'abbiamo fatta al meglio delle nostre possibilità, però dobbiamo ripartire da questo, da quello che abbiamo imparato in questi mesi per ripensare la scuola dalle fondamenti.
Speriamo veramente che non venga sprecata questa occasione perché probabilmente non sarà ripetibile o se lo sarà sarà evidentemente un contesto peggiore per tutti quanti.
Tornando a una cosa che hai detto all'inizio, parlavi dell'aspetto umano e quindi ti faccio una domanda che presuppone già più o meno una risposta, ne ha risentito l'aspetto umano e secondo te questa cosa ha colpito in modo uguale tutti gli ordini di scuole oppure ce ne sono alcune magari quelle di grado inferiore che ne hanno risentito maggiormente?
Allora, sicuramente la risposta ha veramente colpito tantissimo questa crisi sotto l'aspetto umano e ogni grado ha avuto nel suo modo peculiare un modo diverso in cui ha colpito questo.
Certo è che l'aspetto sociale è fondamentale a tutti i gradi, ecco immagino veramente una grossa difficoltà nello svolgere una lezione alla primaria.
Noi siamo andati avanti nel programma, sicuramente i miei studenti hanno imparato a sviluppare applicazioni mobili oppure a svolgere equazioni differenziali, rimane che la complicità nello stare in banco uno di fianco all'altro, le risate per una battutina fatta dal prof o per un pennarello che si scarica o un compagno che dà una risposta veramente che non sta in cielo né in terra, ecco queste cose non ci sono state e sono veramente l'amalgama che riesce a unire i docenti con gli studenti e quello che fa crescere i ragazzi veramente, perché ricordiamo che citando l'infelice figura del nostro ministro, i studenti sicuramente non sono imbuti da
riempire, non sono neanche bottiglie da riempire, cioè non possiamo paragonare le contenitori, loro giovano della vicinanza l'una dell'altro, quindi essere così dietro uno schermo o lontani, freddi è stato veramente molto difficile per loro, cito l'esempio di una classe che negli intervalli tra una lezione e l'altra di latina distanza si ritrovavano in chiamata tra di loro, auto organizzandosi, e questo sicuramente si può fare alla secondaria e non alla primaria, per fare la ricreazione insieme.
Lo so, è poco, è freddo, è distaccato ed è brutto rispetto all'intervallo in cui si mangiava i bomboloni e le nutelle insieme, però sicuramente è qualcosa, quindi si vede da questo che ragazzi manca anche quell'aspetto.
Su questo infatti ti devo dire che io mi sono ricreduto, prima di questa esperienza pensavo che una didattica a distanza potesse essere fattibile almeno per i gradi di scuola superiore, invece ho pensato e riflettuto che effettivamente tutti questi aspetti che vanno al di là, esulano da quella che è la semplice didattica, portano di fatto ad un'esperienza scolastica meno piena e quindi sicuramente la scuola in presenza ha dei vantaggi enormi rispetto ad una scuola a distanza che potremmo quasi definire una scuola fredda e distaccata.
Ti cito anche un caso, molti master di secondo livello, quindi post universitari, hanno avuto un grosso calo delle iscrizioni con la didattica a distanza, proprio perché in questi tipi di studi, anche se si tratta di persone over 30 spesso già laureate, la cosa importante è farsi dei contatti, le persone che si conosce, i contatti, i legami che si stringono e farlo dietro uno schermo implica per forza di non poter svolgere e non poter creare questi legami e quindi molti hanno deciso di non iscriversi per quest'anno.
Tornando un attimo a fare un discorso più generale, cosa possiamo dire, quali sono state le cose positive che abbiamo imparato, magari che tu in primis hai imparato per quanto riguarda la didattica a distanza, quali sono i punti di forza di questo tipo di insegnamento?
Allora, sicuramente un aspetto vincente, so che sembrerà banale, ma è la possibilità di poter spegnere gli studenti, cioè abbiamo nella mia scuola alcune classi a volte difficilmente gestibili, ecco sicuramente poter premere off sul loro microfono ha un grosso vantaggio, certo poi uno si chiede ma dall'altra parte cosa sta succedendo, cioè mi ascolteranno effettivamente, ma assumiamo che succeda, in realtà abbiamo visto io e miei colleghi che sulle classi più difficili diciamo queste classi lavoravano meglio in didattica a distanza che in didattica in presenza.
Poi sicuramente facendo didattica a distanza i ragazzi sono forzati nell'apprendere l'utilizzo di strumenti digitali, perché noi pensiamo che appunto diamo per assunto che i nativi digitali poi siano dei draghi al computer e invece mi capita ogni due per tre che i ragazzi mi scrivano nell'oggetto della mail tutto il contenuto.
Sì, quindi non è detta questa cosa.
Non è un'equivalenza che vale, ecco.
Poi sicuramente nella didattica a distanza si cerca nuovi metodi per valutare gli studenti e quindi per esempio visto in molte materie ci siamo buttati come docenti sui lavori di gruppo che normalmente invece vengono messi in secondo piano dai docenti magari fatti solo per progetti particolari, relazioni digitali, uscite.
Invece nel mondo reale si lavora in gruppo, nelle aziende si lavora in gruppo, quindi è un'importante parte della crescita e anche serve per lo sviluppo delle cosiddette soft skill.
Poi un'altra cosa visto che noi docenti anche qua non possiamo controllare che i ragazzi non abbiano sotto quaderni o libri perché i bigliettini quando si è nascosti dietro una webcam spenta non servono più, si può tenere l'intero libro a portata di mano, ci siamo dovuti aguzzare l'ingegno e inventare domande più creative, problemi diversi anche in matematica per impedire che sia possibile copiare ma a quel punto se uno fa una domanda in cui il ragazzo deve proprio ragionare e non esiste un argomentare anche nelle materie più scientifiche, a quel punto è impossibile copiare.
Esatto, esatto, entra in gioco una componente personale, i ragazzi sono abituati a calcolare il valore di un limite, non a spiegare perché dovremmo utilizzare il concerto di limite.
Per ultima cosa un altro aspetto che ho potuto vedere sono i corsi e i seminari, perché noi siamo abituati che le uscite o gli interventi di esperti, persone autorevoli in vari campi si facciano sempre, ad esempio, nell'aula magna della scuola, però non sempre è banale invitare e riuscire a far venire un ospite prestigioso dall'esterno.
Cosa si può fare con la didattica di stanza? Si può fare un seminario in cui questa persona è collegata a dare moto e 10, 20, 30 scuole seguono, intervengono, fanno domande in chat o in videochiamata, questo non è stato fatto con risultati estremamente positivi.
Un altro aspetto legato a quest'ultima cosa che hai detto è quello, adesso si parla di fare un'educazione civica, di introdurre delle ore di educazione civica all'interno dell'orario di scuola e all'interno di questa materia ci sarebbero anche delle ore dedicate al digitale, alla conoscenza e all'utilizzo degli strumenti digitali.
E la cosiddetta cittadinanza digitale.
Però il problema alla base è che, come abbiamo detto, pochissimi sono gli insegnanti come te che conoscono bene questa materia e quindi ci sarebbe un problema alla base, non ci sono gli insegnanti che possono erogare questo insegnamento e allora la didattica a distanza potrebbe essere utilizzato come strumento per trovare una singola figura magari a livello nazionale che riesca a insegnare a centinaia o migliaia di studenti anche in diretta la stessa materia e lo stesso corso.
Abbiamo parlato ora degli aspetti positivi ma abbiamo visto sin dall'inizio che gli aspetti negativi sono tanti e quindi vuoi provare un po a fare una sorta di lista, cioè gli aspetti che secondo te sono critici e che fanno sì che la didattica a distanza non sia poi così pratica?
Sicuramente non è difficile trovare anche gli aspetti negativi, abbiamo già citato prima la mancanza di rapporto umano e legato a questo c'è sicuramente anche il fatto che un docente che non si trova in classe con i suoi studenti fa fatica ad avere quell'occhiata, quel colpo d'occhio che gli permette di capire in un istante se sta spiegando alla giusta velocità oppure se sta non troppo veloce su concetti difficili e viceversa se gli sta tediando, ripetendosi come un disco rotto su argomenti…
Sì, non ha un feedback in tempo reale ecco.
Esatto, esatto il feedback è fondamentale.
Poi c'è il grande problema della valutazione, allora io dico sempre che in certi periodi dell'anno io sono una macchina che mangia cibo e produce voti.
Purtroppo come dico sempre ai miei studenti la scuola non è solo prendere voti, però per come è strutturata adesso è una buona componente la valutazione e valutare usando la didattica a distanza è molto molto complesso perché in un'interrogazione ci può essere veramente un'infinità di modi per copiare o per avere suggerimenti, in una verifica scritta non ne parliamo, per i docenti è molto difficile come dire verificare l'autenticità di un elaborato anche assegnato a casa, quindi si gioca tutto un po sulla buona fede.
Ho colleghi che interrogano facendo tenere ai ragazzi gli occhi bendati o le mani sugli occhi, ecco io non mi sono mai spinto tanto perché non penso che gli studenti siano prigionieri di Guantanamo e che si meritino trattamenti simili anche se loro stessi hanno confessato di avercela fatta sotto il naso più volte, quindi quello della valutazione è un grosso interrogativo da porsi.
Anche qua secondo me lo si potrebbe togliere completamente, risolvere completamente ripensando dalle fondamenta la scuola, ma secondo me non siamo pronti a metterle in discussione così nel profondo.
Poi un'altra grossa difficoltà è dovuta alla dipendenza da software, quindi noi per esempio siamo dipendenti da Zoom, da Microsoft Teams, da Skype e c'è una quantità di dati personali che circolano su queste piattaforme che come dire in questo anno sono state tollerate dai genitori perché si trattava di una situazione temporanea ed emergenziale, però ci sarebbe bisogno di una piattaforma unificata magari gestita dalla regione e dal ministero.
Sicuramente adesso quest'anno abbiamo violato tutte le leggi violabili in materia di privacy e di minori.
A lungo termine non è pensabile un approccio del genere dovendosi appoggiare su piattaforme esterne, questo è il mio parere.
Infine c'è il problema più grande che dobbiamo affrontare ovvero quello del diritto allo studio, tutti i ragazzi hanno diritto a studiare e tutti hanno diritto a essere messi nelle stesse condizioni quando si tratta di andare a scuola, però se la scuola dipende dalla qualità della tua connessione internet e non tutti hanno la fibra, se la scuola dipende dalla potenza del tuo computer e tu magari hai soltanto un vecchio dispositivo senza nello microfono, nello webcam, allora come possiamo dire che tutti gli studenti sono stati messi nelle stesse condizioni?
Come possiamo valutarli uguali quando qualcuno vede la lezione a scatti e qualcun altro la vede invece perfettamente fluida? Quindi questo è un grande problema che dobbiamo porci, bisogna investire tante risorse nel far sì che la banda lag arrivi ovunque e che a tutti i ragazzi si è messo a disposizione un computer.
E proprio a riguardo di questa cosa tu hai avuto degli studenti che non riuscivano a connettersi o che magari facevano finta di avere problemi perché anche questo so che è stato uno dei casi noti che si sono creati in questi mesi.
Sì allora sì a una e sì all'altra nel senso che ci sono stati problemi effettivi ragazzi che non avevano a disposizione abbastanza dispositivi in casa perché magari una famiglia numerosa non ha sufficienti computer tablet per tutti e assistere a una lezione dal cellulare non è proprio facile.
Ragazzi che non avevano la connessione di rete a casa ragazzi che non potevano neanche fare hotspot dal cellulare perché magari residenti in aree montane in zone rurali e che quindi hanno iniziato a collegarsi soltanto quando la biblioteca del paese ha aperto e mette la disposizione del proprio wifi per questi scopi.
L'altra faccia della medaglia sono invece quelli che hanno marciato su cosiddetti problemi tecnici e quindi si sono nascosti.
Dietro a una webcam che non funzionava, dietro a un hard disk che prende fuoco proprio durante la verifica di matematica, mi è stato riferito questo, cioè sono casi reali che cito e purtroppo chiaramente noi docenti non possiamo controllare col nostro occhio e possiamo solo affidarci alla parola dei genitori e quando questi coprono i figli anche in questi casi, quelli che stanno danneggiando e minando il futuro dei propri regi non siamo di certo noi.
Poi in generale comunque un atteggiamento scorretto vista la situazione.
Va bene, grazie Alessandro per questo tuo secondo intervento e speriamo che questa chiacchierata possa essere stata d'aiuto per qualcuno che voleva capirci un po meglio da esterno magari per quanto riguarda il mondo della didattica a distanza che abbiamo vissuto, questa esperienza che abbiamo vissuto negli ultimi mesi e invito che ci sta ascoltando ad ascoltare l'ultima puntata o comunque la puntata che riguarda la scuola del tuo podcast Radio RAEE perché l'ho trovata molto interessante, molto divertente.
Ciao e grazie per avermi ospitato, vi aspetto ascoltatori a sentire l'episodio 7, il RAEE, ovvero il dispositivo elettronico di Tugli Tratto, è proprio una tavoletta grafica e è quella che ho usato per fare lezioni in questi mesi.
Grazie ancora per avermi ospitato e chissà, alla prossima.
E così si conclude questa puntata di INSiDER - Dentro la Tecnologia, io ringrazio come sempre la redazione che ogni sabato mattina ci permette di pubblicare un nuovo episodio.
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