
Negli ultimi mesi ci siamo tutti resi conto di quanto sia importante avere una connessione a internet veloce. Proprio di internet, uno strumento del tutto imprescindibile per lo sviluppo digitale del nostro Paese, parleremo con Open Fiber, una società che in appena 3 anni è diventata il terzo operatore all’ingrosso in Europa per linee FTTH (”fibra fino a casa”), con 9 milioni di unità immobiliari collegate. Domenico Dichiarante, Head of Operational Marketing, ci spiegherà l’importanza del ruolo di Open Fiber in questo processo di sviluppo; il perché puntare su una rete totalmente in fibra ottica e di conseguenza sugli effettivi vantaggi di questa connessione; come garantire una connessione anche nelle zone a fallimento di mercato e quali prospettive di vita avrà la loro infrastruttura in fibra ottica.
Nel consueto spazio dedicato alle notizie parleremo di The Link un chip sviluppato dalla start-up Neuralink di Elon Musk e di una nuova autorizzazione per Amazon Prime Air in USA per poter effettuare le consegne grazie all’uso di droni.



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La fibra e avere una fibra diffusa sotto il territorio sarà anche un fattore poi abilitante a quando ci sarà lo sviluppo della rete mobile 5G.
Salve a tutti, siete all'ascolto di INSiDER - Dentro la Tecnologia, un podcast di Digital People e io sono il vostro host Davide Fasoli.
Settembre è arrivato e con esso ritorna anche la programmazione regolare delle puntate.
Oggi parleremo con Open Fiber dello sviluppo della rete internet in Italia.
Open Fiber è probabilmente la società che negli ultimi anni è stata più determinante per la digitalizzazione del nostro paese, attraverso l'installazione di migliaia di chilometri di fibra ottica.
Prima di passare alle notizie che più ci hanno colpito questa settimana, vi ricordo che potete seguirci su Instagram a @dentrolatecnologia e ascoltare un nuovo episodio ogni sabato mattina su Spotify, Apple Podcast, Google Podcast oppure direttamente sul nostro sito.
Lo scorso 28 agosto Elon Musk ha mostrato in diretta streaming i progressi di Neuralink, una startup fondata dallo stesso CEO di Tesla e di SpaceX, con lo scopo di sviluppare entro i prossimi anni tecnologie in grado di mettere in comunicazione il cervello umano con l'intelligenza artificiale.
Nello specifico, Neuralink si apposta come obiettivo la costruzione di particolari dispositivi, grandi all'incirca quanto una moneta, che potranno essere impiantati senza operazioni invasive nella scatola cranica del paziente.
In realtà non si tratta di una novità.
Dal momento che Musk, lo scorso anno, aveva già mostrato una bozza di questa tecnologia, ma le dimensioni e le modalità di posizionamento sul soggetto erano piuttosto diverse rispetto a quelle attuali.
Prima del 28 agosto eravamo rimasti con un sistema costituito da un impianto esterno posizionato dietro l'orecchio e collegato ad elettrodi interni.
Quello appena presentato, invece, chiamato The Link, potrà essere inserito direttamente tra il cranio e la pelle della testa, in modo che non risulti visibile.
Tuttavia, lo stesso Musk ha affermato che questa tecnologia è ancora in fase sperimentale, tant'è che il test mostrato in diretta del prototipo di The Link è stato condotto sul maiale Geltrude, che indossava il dispositivo già da diverso tempo.
Nello specifico, i ricercatori di Neuralink hanno inserito in un'area superficiale del cervello di Geltrude una serie di minuscoli elettrodi collegati ad un dispositivo esterno per registrare gli impulsi elettrici.
Durante la dimostrazione, Geltrude è stata fatta camminare su un tapirulan, completamente ignara della tecnologia che nel frattempo le raccoglieva continuamente e dati riguardanti le varie attività motorie, ma soprattutto olfattive.
Il test nel complesso è andato piuttosto bene, tuttavia all'azienda, come afferma lo stesso Musk, serviranno ancora molti più neuroscienziati e ingegneri, affinché si possa arrivare un giorno a curare malattie neurodegenerative come l'Alzheimer o restituire addirittura la vista o l'utilizzo delle gambe.
Nel 2019, Amazon aveva presentato i suoi droni per la consegna a domicilio del servizio di Amazon Prime Air.
Veri e propri corrieri volanti in grado di trasportare in 30 minuti un pacco di 2 kg fino a una distanza di 12 km dal magazzino.
Dopo un anno, la FAA, la Federal Aviation Administration degli Stati Uniti, ha finalmente concesso ad Amazon la certificazione di vettore aereo, nonché l'autorizzazione per effettuare le consegne grazie all'utilizzo di droni.
Questo in realtà è solo il primo passo verso la reale attivazione del servizio.
Amazon infatti dovrà prima procedere con un'intensa fase di test in modo da, per così dire, allenare l'intelligenza artificiale che guida i droni, in modo che riescano autonomamente ad evitare ostacoli e consegnare il pacco a destinazione senza incorrere in alcun problema.
Infine, questa è una novità anche per la FAA, che potrà realizzare una regolamentazione dei protocolli destinati proprio ai trasporti senza pilota, velocizzando così il rilascio di nuovi certificati a molte altre aziende.
Non ci vorrà molto quindi prima che arrivino giorni in cui potremo vedere sopra le nostre teste questi piccoli oggetti volanti sfrecciare per i cieli degli Stati Uniti.
Negli ultimi mesi ci siamo resi conto di quanto non solo sia importante avere una connessione a Internet, ma una buona connessione a Internet.
E per parlare di questo aspetto siamo in compagnia di Domenico Dichiarante, Head of Operational Marketing di Open Fiber.
Benvenuto Domenico.
Grazie Davide e benvenuti anche a tutti gli ascoltatori.
In appena tre anni siete diventati il terzo operatore in Europa per linee FTTH, Fiber to the Home e poi ci spiegherà che cosa significa, con oltre nove milioni di unità immobiliari collegate.
Quindi di che cosa vi occupate da un punto di vista pratico e perché il vostro ruolo è molto importante per la digitalizzazione del nostro Paese?
Open Fiber nasce appunto tre anni fa con uno scopo molto chiaro.
Recuperare il gap che l'Italia aveva a livello infrastrutturale di una moderna rete di telecomunicazioni.
Open Fiber nasce con due aspetti di novità molto, diciamo, importanti e che rappresentano ancora ad oggi per dimensione un unicum a livello internazionale.
In particolare Open Fiber nasce come un operatore neutrale, cosiddetto WallSailOlli, cioè noi siamo un operatore infrastrutturale che realizza la rete e la mette a disposizione degli operatori e quindi non vende direttamente i servizi ai clienti finali, ma costruisce una rete neutrale aperta a tutti i soggetti, gli operatori, che vogliono poi, acquistando la nostra rete, fornire un servizio ai clienti finali.
E già questa una novità importante che non aveva precedenti in Italia e altro aspetto importante Open Fiber nasce per realizzare una moderna rete completamente in fibra ottica.
Quella che tu chiamavi FTTH Faber to the Home vuol dire che la nostra rete è completamente in fibra ottica dalla centrale dove arrivano tutte le connessioni fino a casa dell'utente.
Questo quindi è un unicum, ancora una volta, per dimensione, noi abbiamo un piano che traguarda più di 19 milioni di novità immobiliari, in questo momento siamo appunto a metà circa del nostro piano e noi andremo a coprire sia i grandi centri tramite il nostro investimento privato, quindi con investimenti diretti di Open Fiber, sia andremo a coprire i piccoli centri e le aree del territorio italiano, cosiddette aree bianche, ossia delle aree dove non c'era nessun operatore che avrebbe investito in tecnologie che consentissero delle performance lasciami dire superiori a quelle che una DSL poteva fornire.
Quindi andiamo non solo a collegare i grandi centri, ma anche i piccoli centri e questi ultimi grazie ai bandi che abbiamo vinto, i bandi che ha messo a disposizione Infratel e il ministro del governo, grazie appunto alla vincita di questi bandi, quindi è un progetto che per dimensioni e per velocità rappresenta un unicum e viene portato anche ad esempio anche in realtà internazionali, in comunità europea o quant'altro, rappresenta un possiamo dire tranquillamente un vanto per quello che siamo riusciti a fare in così poco tempo.
Quando parliamo di connessione a internet quindi non facciamo riferimento a una sola tecnologia nello specifico, perché voi avete indirizzato tutti i vostri sforzi sulla FTTH, la fibra ottica fino a casa?
La rete FTTH è l'unica rete in grado di garantire non solo le attuali necessità delle famiglie imprese, della pubblica amministrazione, ma di garantire anche tutti i servizi che si potranno ipotizzare nel futuro.
È quello che noi chiamiamo una rete future proof, quindi in grado di soddisfare le esigenze che arriveranno nel futuro.
È un aspetto molto importante, noi abbiamo avuto anche un vantaggio partendo da zero, quindi non avendo nessun tipo di infrastruttura, non siamo stati liberi di scegliere il meglio che c'era in quel momento sul mercato e il meglio sul mercato è realizzare una rete completamente in fibra ottica.
Quindi è stata una scelta anche la più naturale da fare su un soggetto che doveva costruire una rete che deve durare nei prossimi anni.
E al di là della velocità, perché sappiamo che poi comunque la fibra ottica è attualmente la modalità di trasferimento, di comunicazione più rapida, oltre alla velocità quindi quali altri sono i vantaggi che ci permette di raggiungere la fibra ottica?
Hai detto una cosa molto importante Davide, la velocità sicuramente, però la velocità noi tendenzialmente anche a livello di comunicazione tendiamo sempre a parlare della velocità di download, quindi il famoso gigabit.
Uno dei fattori importanti della fibra ottica è la sua simetricità, cioè mentre altre tecnologie anche se di garantiscono 100-200 mega in download, hanno un upload molto limitato che può arrivare al massimo nelle migliori condizioni a 20 megabit, la fibra ti consente la simetricità.
Questo perché è importante la simetricità e ce ne stiamo accorgendo sempre di più anche in questo momento di smart work che è covid, perché le nostre case, le nostre aziende, la pubblica amministrazione non è più solo un punto in cui deve scaricare contenuti da internet, sono sempre più dei posti in cui si producono dei contenuti che devono andare su internet, quindi parliamo delle videoconferenze, le videoconferenze è un flusso simmetrico, io tanto ricevo tanto trasmetto perché automaticamente sto vedendo e sto producendo video, consideriamo anche nell'ambito i familiari tutte le situazioni in cui sempre di più le nostre fotografie, i nostri video vengono anche caricati su internet, quindi c'è bisogno di una banda anche in upload molto performante.
Per arrivare ovviamente alle aziende, alle scuole che sempre di più trasferiscono nel cloud quindi in risorse di rete che sono su internet, in risorse hardware che sono su internet le proprie informazioni, quindi è un flusso continuo di download e upload.
Immaginiamo un studio professionale di architetti, di ingegneri che i loro file, i loro progetti non li tengono più sul loro notebook o pc sulla scrivania ma sono depositati su un server nel cloud e devono mandare tanti giga, le aziende, le scuole con le lezioni online, le università, quindi la fibra è l'unica che riesce a garantirti questa simetricità, la fibra ha anche un altro parametro importante che è la latenza, che è praticamente il ritardo con cui un'informazione raggiunge un punto che è molto più bassa rispetto ad altre tecnologie e quindi consente servizi più real time, la fibra è anche più robusta e meno sensibile a fenomeni che possono degradare le performance che hanno per esempio le rete in rame o misto rame, esempio i fattori meteorologici che possono incidere e ridurre la velocità delle linee.
La fibra consente anche una maggiore capacità anche di gestire eventuali guasti, è più semplice identificare dove ci sono i guasti e quindi intervenire, quindi anche una riduzione di eventuali guasti.
Altro aspetto che la fibra e avere una fibra diffusa su tutto il territorio sarà anche un fattore poi abilitante a quando ci sarà lo sviluppo della rede mobile 5G perché servirà una fibra molto più diffusa e molto più vicina per collegare tutte le antenne che saranno molte di più di quelle di oggi, soprattutto nelle aree urbane.
Fino ad ora abbiamo analizzato dei contesti in cui la fibra ottica è facilmente installabile quindi le città, i paesi, ma è innegabile che esistano dei casi, le cosiddette case sparse, le case ad esempio isolate in campagna o in montagna in cui portare la fibra ottica risulta totalmente sconveniente perché l'operatore finale, quello che poi deve pagare il costo di installazione, non potrà mai recuperare l'investimento appunto perché troppe poche persone si collegheranno e utilizzeranno il servizio.
A riguardo qual è il vostro approccio?
Allora il nostro approccio su queste aree noi interveniamo tendenzialmente con i bandi, la copertura delle aree bianche grazie ai bandi che abbiamo vinto con i bandi messi da Infratel.
Noi su queste aree anche secondo le indicazioni che Infratel ci ha dato nella realizzazione della rete noi facciamo, anche se diciamo le piccole cittadine comunque arriviamo in fibra.
Nelle situazioni isolate, quindi le cosiddette case sparse, quindi il casolare in campagna piuttosto che situazioni nelle valli alpine o quant'altro, noi interveniamo anche con una tecnologia wireless.
Noi portiamo fibra ottica fino all'antenna in modo tale da garantire una capacità, una velocità da parte dell'antenna e di lì in poi colleghiamo con una tecnologia wireless innovativa l'abitazione delle cosiddette case sparse.
Quindi utilizziamo un approccio misto perché anche se c'è l'intervento pubblico del bando comunque i costi per andare a collegare queste case sparse molto lontane dai centri abitati e con una densità bassissima sarebbero costi molto molto alti ed infatti anche il bando stesso di pubblico non richiedeva collegamenti diretti in fibra su queste case.
Sì perché diciamolo per specificare lo stato ha messo a disposizione del denaro, dei fondi che cercano di sopperire appunto nelle zone a fallimento di mercato dove appunto un operatore non andrebbe mai perché non ha un interesse economico sopperire la mancanza di connessione di operatori interessati stanziando direttamente dei fondi per investire di fatto sullo sviluppo digitale del paese.
Assolutamente, si è quello che ti dicevo all'inizio dove appunto aree a fallimento di mercato o aree bianche, ho anche detto cluster C e D sono diciamo diverse categorie ma per specificare le aree del territorio nazionale dove appunto nessun investitore privato avrebbe convenienza a investire e quindi lo stato ci ha messo un contributo.
Nel definire appunto che tecnologia ha previsto anche la possibilità per queste case sparse dove neanche l'intervento pubblico era sufficiente a recuperare il costo effettivo a meno che come dicevi di non ricaricare poi sui clienti finali sugli operatori e quindi sui clienti finali dei costi ovviamente per famiglie non gestibili e quindi abbiamo identificato questa tecnologia in grado di soddisfare comunque le necessità dei clienti finali.
Per concludere con uno sguardo verso il futuro secondo voi fra quanti anni sarà necessario installare una nuova infrastruttura di rete quindi sostituire totalmente quella in fibra per appunto una nuova rete più veloce e più performante?
Allora la risposta in realtà è non te lo saprei dire nel senso che parliamo di decine decine e decine di anni questo perché? Perché in realtà la fibra ottica ha un potenziale di sviluppo ancora enorme mentre altre tecnologie sono ormai arrivate al loro limite fisico la fibra ottica possiamo dire che è ancora ancora all'inizio cioè basterà cambiare gli apparati cosiddetti attivi quindi gli apparati che stanno o in centrale o presso la sede del cliente per aumentare le performance oggi parliamo di un giga ma è già disponibile commercialmente per clienti residenziali apparati a 10 giga ovviamente costano costano di più e quindi c'è anche da capire la richiesta del mercato.
Ma tu pensa che con lo stesso pezzo di fibra, credo che sia la notizia di fine agosto, in un laboratorio di ricercatori hanno fatto viaggiare 170 terabit di dati.
170 terabit vuol dire 170.000 gigabit.
Con lo stesso pezzo di fibra che noi portiamo dentro le case e dentro le aziende della pubblica di amministrazione sarà solo un tema di sostituire gli apparati che stanno a casa del cliente in centrale.
Quindi una cosa che ha degli investimenti sicuramente bassi e man mano che andremo avanti con la deduzione dei costi di alcune tecnologie si potrà tranquillamente aumentare.
Quindi mi dirai quando è che arriveremo al punto che forse neanche 170 terabit a casa di un cliente basteranno lo so.
Sì, poi dipende anche da che utilizzo in futuro le persone faranno di internet e quindi che flussi di dati ci saranno in entrata e in uscita.
Ecco quindi questo non dipende tanto dall'infrastruttura ma dalle persone, dallo sviluppo tecnologico.
Sì, sì.
Diciamo che la fibra ti dà banda a sufficienza per stare tranquillo 40, 50 anni, probabilmente anche più anni, perché appunto è all'inizio del suo sviluppo.
Le capacità e la banda che la fibra può trasmettere è elevatissima, potremmo dire che è infinita, anche se in fisica l'infinito non esiste, però ha un livello talmente alto che oggi non riusciamo a immaginarti.
Perfetto Domenico, grazie dell'intervento, alla prossima.
Grazie.
E così si conclude questa puntata di INSiDER - Dentro la Tecnologia, io ringrazio come sempre la redazione che ogni sabato mattina ci permette di pubblicare un nuovo episodio, per qualsiasi tipo di domanda o suggerimento scriveteci a redazione@dentrolatecnologia.it, seguiteci su instagram a @dentrolatecnologia dove durante la settimana pubblichiamo notizie e approfondimenti.
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