
Il velocissimo sviluppo tecnologico di cui oggi siamo tutti partecipi, spesso ci fa dimenticare quanto il mondo digitale sia direttamente collegato con quello fisico. Su Facebook ci sono ora decine di milioni di profili che appartengono a persone decedute, con foto, video e commenti di qualsiasi natura. In questo episodio parleremo proprio di cosa succede ai nostri account quando moriamo, o meglio, cercheremo di capire insieme all’avvocato Sveva Antonini, cosa va ricompreso nel nostro patrimonio digitale e cosa possiamo fare per rendere il testamento digitale legalmente corretto.
Nella sezione delle notizie parleremo della conferma della presenza di grande quantità di acqua sulla Luna e della eBike di Harley-Davidson.



Brani
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Salve a tutti, siete all'ascolto di INSiDER - Dentro la Tecnologia, un podcast di Digital People e io sono il vostro host, Davide Fasoli.
Oggi capiremo cos'è il patrimonio digitale e cosa possiamo fare per trasferire in modo corretto tutti i nostri account quando non ci saremo più.
Prima di passare alle notizie che più ci hanno colpito questa settimana, vi ricordo che potete seguirci su Instagram a @dentrolatecnologia, iscrivervi alla newsletter e ascoltare un nuovo episodio ogni sabato mattina su Spotify, Apple Podcast, Google Podcast oppure direttamente sul nostro sito.
Questa settimana è arrivata da NASA la conferma dell'esistenza di acqua sulla Luna.
La scoperta, annunciata in conferenza stampa questo lunedì, è arrivata da SOFIA, un telescopio infrarosso montato su un Boeing 747, grazie al quale è stato possibile individuare delle molecole d'acqua all'interno di un cratere sull'emisfero meridionale della Luna.
Ma le buone notizie non finiscono qui.
I ricercatori affermano che, nonostante si tratti di quantitativi abbastanza ridotti, l'acqua apparentemente intrappolata nel terreno è più accessibile del previsto.
Questa scoperta è rivoluzionaria, dunque non segna solo un traguardo storico per l'astrofisica mondiale, ma diventerà una risorsa fondamentale per la permanenza dell'uomo sulla Luna per le prossime missioni Artemis previste per l'anno 2024.
Così come molte aziende automobilistiche si stanno adattando ai cambiamenti che stanno avvenendo nel mondo della mobilità, proponendo auto elettriche intelligenti, anche Harley Davidson ha deciso di abbracciare il cambiamento, modernizzando il proprio brand e adeguandosi ai canoni che ci accompagneranno nell'immediato futuro.
Ha iniziato presentando qualche anno fa delle moto completamente elettriche e sta proseguendo entrando nel mercato delle e-bike, scorporandone la divisione per fondare la compagnia Serial One Cycle Company.
La prima bicicletta elettrica presentata si chiama Serial One e si ispira molto al modello della prima motocicletta presentata dall'azienda nel 1903, ma con integrate le più moderne tecnologie, come la cinghia realizzata completamente in carbonio.
Serial One tiene comunque un tocco elegante classico, come la sella e le manopole rivestite in pelle.
I cavi, le luci e le batterie sono integrate internamente nel telaio, in modo da rendere l'estetica più polita possibile.
La scelta del brand insomma ci fa capire ancora una volta come il mercato dei veicoli elettrici si ha sempre più in grande espansione e come non sembri poi così lontano, un futuro completamente alimentato ha energia elettrica.
Il forte ma soprattutto velocissimo sviluppo tecnologico di cui oggi siamo tutti partecipi spesso ci fa dimenticare quanto il mondo digitale sia direttamente collegato con quello fisico.
Ma tanto per dare un riferimento, su Facebook ora ci sono decine di milioni di profili che appartengono a persone decedute, con foto, video e commenti di qualsiasi natura.
Ma come possiamo tutelare il nostro diritto all'oblio o permettere a qualcuno di gestire la nostra immagine online dopo la morte? Ne parliamo oggi con l'avvocato Sveva Antonini, che avevamo già conosciuto qualche episodio fa in quanto è anche cofondatrice di Tutela Digitale.
Bentornata Sveva.
Grazie, ciao Davide, buongiorno.
Su questo tema hai tenuto a Barcellona una conferenza all'ordine degli avvocati e quindi ti abbiamo chiesto di venire anche qui a parlarne.
Innanzitutto secondo me ha senso capire che cosa è il patrimonio digitale e che cosa va ricompreso in esso.
Allora nel patrimonio digitale si possono comprendere innanzitutto chiaramente tutta la nostra posta elettronica, cioè oggi chiaramente abbiamo non so quanti account su Gmail, Nostro Domini o altri domini, quindi alle volte ce ne si dimentica, però effettivamente se nessuno li chiude, tanto come se una notizia entra sul web e nessuno la toglie, li rimangono.
Poi ci sono sicuramente tutte le applicazioni di messaggi, quindi pensano a Instagram, Telegram, Whatsapp, tutto quanto riguarda la messaggeria generale, i vari profili nei social networks, quindi da Facebook, Instagram e tutti gli altri che possono esserci, Twitter, eccetera.
Rientrano anche ad esempio le nostre app musicali o quelle per leggere libri, quindi pensa a Spotify, Audible, perché alla fine anche lì convergono i nostri gusti e le nostre scelte.
Ci sono poi tutti gli archivi sulla rete, cioè pensa a quanto, io uso Dropbox, Drive dove è collegato comunque a Gmail, a Google, però alla fine ci sono moltissimi archivi che possono essere utilizzati sia per lavoro che personalmente e che sicuramente possono contenere anche tantissimi dati personali, pensare alle stesse foto, magari l'archivio delle foto oggi tantissimi usano Drive e non l'hanno proprio sul telefono o sul dispositivo fisico.
Poi ci sono anche dati estremamente interessanti, invece i conti correnti online, pensiamo adesso ci sono i conti correnti online o le conti correnti anche di Bitcoin, che magari sono meno frequenti, però lo saranno magari di più in futuro.
Quindi direi questo ben o male è il complessivo del nostro patrimonio digitale che considerando, io penso che ciascuno di noi se fa mente locale, ha un ricco patrimonio digitale, perché tra mail, social network, app, archivi e magari conti correnti online, sicuramente ciascuno di noi anche magari molto giovane ha già un patrimonio digitale di una certa importanza.
E che cosa accade a tutti quei profili, quegli account, ma in generale a tutti i dati che ci sono in rete di una persona quando questa se ne va e poi chi decide cosa succede a un profilo quando il suo proprietario muore?
Allora, in linea di massima, diciamo che possiamo rispondere dividendo in due grandi categorie, ovvero se la persona invita il Decuius, come si chiama legalmente parlando, se il Decuius invita, pensa quindi come il Decuius redige testamento e quindi pensa anche e dispone relativamente al suo patrimonio digitale oppure non dispone.
Allora, nel caso in cui non disponga, il patrimonio digitale rientra in successione, quindi chiaramente colui che sarà nominato esecutore testamentario del testamento, nel caso in cui ci sia testamento o nel caso in cui invece si tratti di successione legittima, ovvero quando non c'è il testamento, si entra in successione, colui che si occuperà quindi della gestione dei beni del defunto, si dovrà occupare anche del patrimonio digitale.
Questo alle volte può anche sfuggire, cioè sicuramente nei momenti in cui c'è di mezzo del danaro, cioè se ci sono dei conti correnti online di cui ovviamente se ne abbia conoscenza, questo sicuramente.
Per quanto riguarda invece magari social network e quant'altro è un tema di cui oggi si dibatte moltissimo, in cui ad esempio in Inghilterra sempre di più i soggetti che fanno testamento prevedono anche una parte per il patrimonio digitale, da noi è ancora molto meno sentito, ma andando avanti secondo me sarà lo stesso magari il notaio nei momenti in cui si farà un testamento non olografo, il testamento può essere testamento olografo, ovvero quello che uno fa, prende un pezzo di carta, lo scrive, lo data, lo firma e dispone dei propri beni e quello è un testamento che vale.
Il testamento invece era dato da un notaio, ovviamente è un testamento di un'importanza maggiore e allora magari il notaio potrebbe effettivamente dire, ma hai un patrimonio digitale, cosa vuoi fare del tuo patrimonio? Dico questo perché ad esempio sui social network in generale, se tu ci pensi, ci sono tantissimi profili di persone che sono defunte, che sono rimaste lì, che rimangono lì in stand-by, quindi si presume che né le persone ne abbiano disposto, né ci sia stato un notaio che abbia magari posto l'attenzione su questo, né loro abbiano fatto testamento a riguardo.
Quindi se non viene disposto nulla dal Decuius, per quanto riguarda sicuramente i conti correnti quant'altro, se se ne sa la conoscenza, perché il denaro è quello che sempre interessa poi agli eredi, non voglio dire parenti serpenti, però comunque di solito gli eredi vanno a cercare la massa ereditaria economica, quindi può succedere che colui, che è l'esecutore testamentario, possa avere anche accesso ai profili nei momenti in cui però ci sono le password e quant'altro,
nei momenti in cui non ci sono le password, potrà chiedere ai vari social, di solito fornendo documento di identità e un certificato di morte, di poter chiudere l'account, oppure di poter fare la pagina commemorativa, adesso si vedono molto in Facebook soprattutto le pagine commemorative di persone defunte.
Altro discorso invece è il caso in cui il soggetto abbia previsto per testamento, quindi come si lasciano veni si può disporre anche per testamento del patrimonio digitale.
In quel caso viene nominato, può essere fatto un legato o può essere comunque nominato un esecutore o un amministratore del patrimonio digitale, il quale secondo la volontà del defunto, ad esempio, chiuderà account social, prevederà la pagina commemorativa o meno, perché ad esempio un decuius potrebbe non volere la pagina commemorativa, oppure la potrebbe volere, oppure potrebbe volere una pagina commemorativa con un determinato video di entrata, ad esempio, quindi potrebbero esserci diverse varianti.
Invece su Twitter e Instagram è più o meno la stessa cosa?
Sì, su Twitter e Instagram è all'incirca la stessa cosa, nei momenti in cui non ci sia stata una disposizione specifica da parte del decuius si può sia a Instagram che a Twitter inviare un documento di identità dell'utente e il certificato di morte e richiedere la eliminazione.
In Twitter non c'è la pagina commemorativa, mentre in Instagram, essendo Instagram e Facebook, è esattamente la stessa cosa.
Le persone, per fare un esempio, prendiamo Facebook, sono propense ad attivare questa funzione o preferiscono non farlo?
Allora, diciamo che c'è uno studio che è stato fatto sull'Inghilterra, che è il paese più sensibile per ora, si registra al patrimonio digitale, attento a questo, e si registra un 20% della popolazione inglese, comunque dispone relativamente al proprio patrimonio digitale.
In Italia è ancora molto poco sentito, però effettivamente con le pagine commemorative quantomeno il discorso dell'amministratore, magari andare, ripeto, in notaio, ci vogliono i notaio delle nuove generazioni, che effettivamente magari il notaio oggi, un nuovo notaio, si è propositivo e dica ma il tuo patrimonio digitale che cos'è?
Anche perché, come dicevamo prima, non sono solamente account, ma possono essere anche conti correnti online, possono essere archivi con ad esempio delle foto, dei video che hanno anche ad esempio un valore economico, quindi anche su quello il notaio dovrebbe, se non lo fa, sarebbe assolutamente consigliabile, nei momenti in cui si redige testamento, disporre anche quello prevedendo tutti gli account con le password di ciascuno e prevedere la persona che se ne deve occupare dando disposizioni su cosa fare di ciascuno di essi.
Quindi, per passare a un aspetto più pratico, come dobbiamo scrivere la nostra volontà digitale? Come possiamo rendere il testamento digitale, cioè legalmente corretto?
Allora, sicuramente faccio riferimento al testamento olografo, ovvero senza appunto considerare il testamento invece presso il notaio che ritengo si venga di solito redatto da persone anziane, che si avvicinano magari all'ultima fase della vita, allora vanno dal notaio a redigere il testamento.
Durante la vita, chiunque, anch'io lo ho già fatto, anche per qualsiasi genere di bene può prendere tranquilla una carta e penna e scrivere di pugno, si dice, ovvero con la propria grafia, perché è comunque una garanzia della veridicità del testamento che non sia stato scritto da terzi, lo data, lo firma e dispone dei suoi beni tra cui anche appunto il patrimonio digitale.
Come dicevo prima, per il patrimonio digitale è sufficiente inserire tutti gli account che si hanno, ogni account devono essere inseriti le password a fianco appunto all'account, deve essere disposto se si vuole pagina commemorativa o meno nei momenti in cui ovviamente il social prevede la pagina commemorativa, abbiamo visto ad
esempio Twitter no, devono anche prevedere nel caso in cui ad esempio si parli di archivi online e questi archivi contengano dei beni di un certo valore, come disporre di questi beni, si può anche ad esempio prevedere la cancellazione, magari uno all'interno di un archivio ha le fotografie di una vita in cui rientrano ad esempio anche dei dati privati o dei dati personali, può prevedere ad esempio la cancellazione o eliminazione di determinati archivi privati, personali, perché non si vuole che passino comunque in mano a nessuno.
E cosa fondamentale deve ovviamente prevedere chi è l'esecutore di questa volontà, quindi affidare a una persona che nei momenti in cui ci sarà il decesso, il testamento poi si aprirà la successione e verrà chiamata la persona designata dal de cuius per dare atto alla volontà.
Quindi poi data e firma leggibile.
Quindi ora il testamento è stato scritto correttamente e il web ora è sicuro o ci sono ancora degli aspetti di cui i parenti devono preoccuparsi?
Allora il web, se i parenti proprio vogliono essere completamente tranquilli dovrebbero anche preoccuparsi di che cosa circola sul web relativamente al de cuius.
Noi abbiamo avuto casi, come sai ci occupiamo di reputazione online, eliminiamo contenuti lesivi della reputazione di privati agenti della rete e quello che abbiamo fatto in certi casi siamo stati contattati dagli eredi che chiedevano ad esempio di ripulire la reputazione online del padre per dire defunto, in quanto non so, aveva avuto un processo, un vecchio processo ad esempio dieci anni prima in cui magari era stato anche assolto ma ne risultavano ancora le tracce sul web.
Questo anche a seguito poi della morte del padre, sia insomma anche per applicare il diritto all'oblio al de cuius e sia anche per non avere problematiche, perché poi purtroppo come sai i problemi di reputazione online non intaccano solo alla persona ma anche i figli o anche i nipoti, a scuola se c'è qualcuno, quanti casi ci capitano del mio figlio ha dei problemi, a scuola lo prendono tutti in giro perché mette sul web questo e viene fuori che il padre ha fatto questo o quest'altro, oppure che è stato indagato eccetera eccetera.
Sì e quindi voi dopo questa verifica tramite il vostro servizio link killer, vi occupate di rimuovere i contenuti richiesti appunto dai parenti e fra l'altro per chi ci sta ascoltando, sempre vi invito caldamente a ascoltare o riascoltare la puntata che avevamo fatto la scorsa volta con Sveva e Gabriele, i due co-fondatori di tutela digitale, perché appunto è una puntata altrettanto interessante.
Va bene, grazie Sveva per questo tuo intervento, è un argomento anche questo molto importante anche se forse non è facilissimo da trattare perché appunto sono temi abbastanza delicati, però era sicuramente una questione che dovevamo affrontare prima o poi, ti ringrazio, alla prossima.
Grazie a te Davide, alla prossima.
E così si conclude questa puntata di INSiDER - Dentro la Tecnologia, questa non è una puntata qualsiasi ma è la 52° puntata, quindi significa che INSiDER - Dentro la Tecnologia esce regolarmente da 52 settimane, quindi da un anno.
Questo non significa che la seconda stagione sia finita, proseguirà fino alla fine dell'anno, fino a dicembre per poi appunto cominciare la terza stagione nel mese di gennaio, la settimana che segue successivamente.
Io ringrazio come sempre la redazione che ogni sabato mattina ci permette di pubblicare un nuovo episodio, per qualsiasi tipo di domanda o suggerimento scriveteci a redazione@dentrolatecnologia.it, seguiteci su Instagram a @dentrolatecnologia dove durante la settimana pubblichiamo notizie e approfondimenti.
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Noi ci sentiamo la settimana prossima.