
Qualche tempo fa avevamo parlato con l’Agenzia Spaziale Italiana di qual è il ruolo dell’Italia nel settore dello Spazio. Nella puntata di questa settimana invece abbiamo cercato di capire come la tecnologia nello Spazio può migliorare la nostra vita sulla Terra attraverso la geoinformazione e le telecomunicazioni aiutandoci in situazioni di calamità naturali, per monitorare i cambiamenti climatici e per trasmettere contenuti multimediali. Per farlo abbiamo invitato Marco Brancati CTIO di Telespazio, una società partecipata da Leonardo e da Thales, che è tra i principali operatori al mondo nel campo dei servizi satellitari, di geoinformazione e di sistemi di navigazione in rete.
Nella sezione delle notizie parliamo dell’auto di BMW che riesce a cambiare colore e di Apple che ha superato i 3.000 miliardi di dollari di capitalizzazione.



Brani
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Di fatto oggi la componente satellitare si integra con la componente terrestre per erogare dei servizi che sono sempre più vicini alla popolazione e al cittadino.
Salve a tutti, siete all'ascolto di INSiDER - Dentro la Tecnologia, un podcast di Digital People e io sono il vostro host Davide Fasoli.
Oggi parleremo con Telespazio, del ruolo dello spazio e più nello specifico dei satelliti, nell'ambito della geoinformazione e delle telecomunicazioni per fornire servizi qui sulla Terra.
Prima di passare alle notizie che più ci hanno colpito questa settimana, vi ricordo che potete seguirci su Instagram a @dentrolatecnologia, iscrivervi alla newsletter e ascoltare un nuovo episodio ogni sabato mattina su Spotify, Apple Podcast, Google Podcast oppure direttamente sul nostro sito.
Al CES 2022 di Las Vegas, che si sta svolgendo in questi giorni, BMW ha mostrato i frutti della collaborazione con E-Ink, l'azienda produttrice dell'omonima carta elettronica.
In particolare, BMW ha realizzato una versione dell'auto iX, chiamata iX Flow, in grado di cambiare colore della carrozzeria e dei cerchioni.
Cioè è stato possibile grazie ai pannelli E-Ink, di cui l'auto è rivestita, e che possono cambiare colore da bianco a nero.
Al momento l'auto è solo un concept non presente sul mercato, ma ciò non esclude che BMW tra qualche anno commercializzi una vettura di questo tipo.
Apple è diventata la prima società al mondo ad aver superato i 3.000 miliardi di dollari di capitalizzazione in borsa a poco più di un anno di distanza dal raggiungimento della soglia dei 2.000 miliardi.
Tale traguardo è dovuto principalmente alla fiducia degli investitori, in seguito al successo dei prodotti che il colosso di Cupertino continua a lanciare ogni anno, come i recenti iPhone 13, MacBook con chip M1, AirPods 3 e così via.
I competitor più rilevanti nel settore, come Alphabet che controlla Google e Microsoft, hanno invece raggiunto da tempo i 1.000 miliardi di dollari come traguardo.
Qualche tempo fa avevamo parlato con l'Agenzia Spaziale Italiana di qual è il ruolo dell'Italia nel settore dello spazio.
Oggi invece cercheremo di capire come la tecnologia sempre nello spazio può migliorare la nostra vita qui sulla Terra, attraverso la geoinformazione e le telecomunicazioni.
Per farlo è con noi Marco Brancati CTO di Telespazio, che è tra i principali operatori al mondo nel campo dei servizi satellitari, di geoinformazione e di sistemi di navigazione in rete.
Benvenuto Marco.
Grazie, buongiorno a tutti.
Ci introduci brevemente di che cosa vi occupate in Telespazio e quali sono quei contesti in cui lo spazio può fornire delle informazioni utili da utilizzare poi qui sulla Terra.
Sì, senz'altro, allora, Telespazio è una satellite, anzi direi, un space service provider, è una società che eroga servizi utilizzando quelli che sono asset spaziali, in particolare oggi prevalentemente asset satellitari.
Telespazio fu costituita esattamente 60 anni fa, tant'è vero che da poco abbiamo festeggiato il sessantesimo compleanno, il 18 ottobre del 1961 in particolare, e la missione iniziale di Telespazio era effettivamente quella di utilizzare il segmento satellitare per le telecomunicazioni, quindi di fatto originariamente il business era focalizzato su questo ambito.
Telespazio in realtà, man mano è cresciuta ed ha sempre perseguito una innovazione tecnologica applicata però al mondo dei servizi, quindi da una focalizzazione sugli aspetti di telecomunicazione e di controllo dei satelliti in orbita è passata ad occuparsi dell'utilizzo dei satelliti non più di telecomunicazioni
ma di geoinformazione, ovvero di osservazione della Terra, più nello specifico, e quindi ha cominciato a sviluppare tutta una serie di applicazioni che in effetti sfruttano questo tipo di satelliti, ovvero i dati e le informazioni che possono derivare da questo tipo di satelliti.
Poi man mano nella storia si è interessata a un aspetto ancora differente che quello della navigazione satellitare, navigazione satellitare tutti conosciamo quello che è il GPS, quelle che sono sostanzialmente gli impieghi legati a questa tipologia di satelliti, in realtà Telespazio è molto focalizzata sull'utilizzo della costellazione Galileo
di cui è anche responsabile in termini di gestione della costellazione della missione tramite un'azienda controllata, Spaceopal, delle spazio ne controlla il 50%, l'altro 50% è controllato dall'Agenzia Spaziale Tedesca.
Oggi Telespazio complessivamente è una realtà che conta più di 3.000 persone, più di 3.000 addetti con una presenza geografica che all'Italia vede, diciamo, affianca una presenza significativa in Spagna, Francia, Germania, Belgio, UK, Romania e in America Latina, Brasile ed Argentina con una, diciamo, suddivisione più o meno 50% in Italia, 50% come personale nelle altre legal entities.
Quelli che sono i servizi tradizionali affianchiamo quello che è l'utilizzo di tecnologie transversali e quindi in realtà alle telecomunicazioni, osservazione della terra e navigazione satellitare, affianchiamo tecniche di intelligenza artificiale, tecniche di cybersecurity, perché di fatto oggi sempre più la componente satellitare si
integra con la componente anche terrestre per erogare dei servizi che sono sempre più vicini alla popolazione e al cittadino.
Oggi in realtà il satellite è partito con il primo lancio nel 1957 con lo Sputnik in realtà come un'attività scientifica di nicchia, è sempre più invece vicino alla vita quotidiana e ce ne rendiamo conto nelle applicazioni di ogni giorno anche considerando che grazie alle attività svolte in orbita dagli astronauti sia sulla stazione spaziale
che nel periodo, diciamo, di prima conquista della Luna quando abbiamo avuto le missioni Apollo che hanno portato nel giro di pochi anni 12 astronauti sulla superficie del nostro satellite naturale, molte delle soluzioni tecniche che sono state sviluppate per quelle occasioni ce le ritroviamo oggi in casa nella vita quotidiana.
Esempi molto semplici se pensiamo ad esempio agli apparati wireless, alle cuffie wireless ad esempio, oppure se pensiamo ad esempio all'aspiratore della polvere, quello senza fili, fu utilizzato per aspirare i campioni dalla superficie selenica, sempre dai famosi astronauti che andarono sulla Luna, oppure, l'abbiamo menzionato poc'anzi, i sistemi
di navigazione che sono all'interno delle nostre autovetture, per non parlare poi delle soluzioni mediche, ecco questa è un'altra cosa molto importante, oggi le protesi meccaniche degli arti oppure la tecnologia delle TAC, delle tomografie assiali computerizzate, oppure delle pompe ventriculari in effetti vengono da soluzioni e tecnologie che erano state sviluppate per facilitare l'attività degli astronauti in orbita.
Pensiamo ancora a quelle che sono le previsioni meteorologiche, ovviamente basate sull'utilizzo di satelliti, oppure ancora quando parliamo della televisione via satellite e quindi della possibilità di avere una, diciamo di vedere, assistere in tempo reale ovviamente a eventi che accadono dall'altra parte del pianeta, oggi lo diamo ovviamente per scontato, ma scontato assolutamente non era alcune decadi fa.
Esatto, partendo proprio da questi ultimi aspetti che ci hai citato, proviamo adesso a andare più nello specifico, cioè proviamo ad affrontare degli argomenti di cui vi occupate voi nel vostro lavoro e legati appunto al mondo dello spazio ed il ruolo che ha qui sulla Terra.
E il primo argomento che ti chiedo di affrontare è quello legato alle situazioni di emergenza sempre qui sulla Terra.
Come può lo spazio darci una mano in questi contesti?
Allora, il contesto emergenziale è senz'altro uno degli ambiti nei quali lo spazio può assolutamente fornire un contributo significativo per poter da un certo punto di vista prevenire delle situazioni emergenziali, ma sicuramente per poter verificare che cosa la situazione emergenziale ha determinato, quindi quali sono stati sostanzialmente gli effetti di una situazione critica e ancor di più possiamo pensare a simulare che cosa accadrà nel futuro per quanto riguarda determinate situazioni.
Quindi diciamo in generale il monitoraggio della situazione ambientale è un qualcosa che si sposa molto bene con i satelliti di osservazione della Terra che dicevamo che menzionavamo poc'anzi.
In particolare c'è la possibilità ovviamente di prevedere le aree dove ad esempio abbiamo un maggior rischio di incendi e questo lo si può fare con un'analisi ripetuta nel tempo di quelli che sono determinati parametri legati alla vegetazione ma legati anche al livello di aridità del suolo.
Diciamo che ci sono aree che chiaramente sono maggiormente predisposte a poter essere oggetto di incendi perché in quel caso l'umidità è minore, perché il livello, la presenza di acqua all'interno del terreno è minore, perché la vegetazione è una vegetazione particolarmente secca e quindi questo ovviamente già di per se rappresenta una informazione significativa.
Diciamo che i servizi satellitari aiutano moltissimo nell'accelerare comunque quelli che sono gli interventi dei soccorritori, quindi di fatto facendo un confronto tra cosa poteva essere osservato prima dell'emergenza e quello che invece è la conseguenza dell'emergenza in effetti è possibile aiutare i servizi
di emergenza ad intervenire dove la situazione è più urgente in maniera anche da poter da un certo punto di vista guidare le squadre e guidare l'attività della logistica che in eventi di catastrofi naturali ovviamente è di fondamentale importanza.
Vediamo ad esempio a valle di terremoti, a valle di inondazioni.
Tra l'altro mettendo insieme le informazioni che vengono da sensori satellitari di varia natura in situazioni di emergenza noi siamo anche in grado con le infrastrutture satellitari di prevedere quelle che sono le conseguenze, gli impatti ad esempio di un'inondazione sulle colture dei terreni dove l'inondazione è avvenuta e quindi cominciando a stimare
anche quello che può essere il danno economico che una determinata situazione di emergenza può aver provocato e questo è il motivo per il quale da una dizione legata semplicemente all'osservazione della Terra oggi si parla infatti di geoinformazione perché negli anni si è passato dalla fornitura di immagini ottenute con sensori di varia natura quindi
immagini ottiche piuttosto che radar, piuttosto che iper spettrali si è passato invece a un concetto di informazione quindi il service provider in realtà in funzione dell'esigenza dell'utente e del cliente aggrega e combina tra di loro dati in quantità notevolissima, secondo quelle che sono ormai le tecniche acclarate di analytics basati su
Big Data, ovviamente con soluzioni di intelligenza artificiale si è in grado di dare esattamente il livello di informazione richiesto per la situazione specifica.
Va detto che l'utilizzo della componente satellitare aiuta anche nel caso in cui l'emergenza sia ad esempio un'emergenza da pandemia.
Purtroppo va detto che l'anno scorso quando il mondo ha cominciato ad affrontare la situazione pandemica legata al Covid-19, in realtà la community dello spazio si è interrogata su come poter utilizzare i satelliti per poter in qualche modo, non dico prevenire perché questo non era possibile, ma per poter aiutare affinché la pandemia e quindi la criticità non si espandesse oltremodo.
Quindi andando ad identificare le aree a rischio dove magari c'era una maggiore aggregazione di persone che potenzialmente potevano diventare delle aree di concentrazione della pandemia e a fronte di questo raccogliendo informazioni satellitari, informazioni da droni, ma informazioni anche da sensori terrestri, diciamo famose
informazioni IoT, sostanzialmente fare delle previsioni e delle previsioni che potessero dire ad esempio quali erano le aree che tendenzialmente rischiavano di diventare aree dove la pandemia poteva diffondersi maggiormente o comunque anche percorsi suggeriti affinché queste aree fossero evitate dalle persone che si spostavano e quindi questo ovviamente osservando
quelle che sono delle aree tipiche di aggregazione come parchi, come mercati pubblici, come stadi e quindi chiaramente mettendo a fattor comune come dicevamo informazioni di varia natura.
Questo è un qualcosa che ad esempio Telespazio ha messo insieme in un paio di progetti, uno di questi addirittura è stato premiato dall'UNIDO, quindi United Nation Industrial Development Organization ed è stato considerato a parimerito con un progetto giapponese su 1.100 proposte il miglior progetto analizzato.
Quindi questo in effetti a dire che le tecnologie satellitari integrate con tecnologie più classiche possono assolutamente essere la chiave anche per affrontare situazioni di emergenza.
Hai parlato quindi di un utilizzo di più tecnologie, quindi il punto di vista dello spazio, poi anche la raccolta di molte informazioni, ma il punto di vista dello spazio può essere integrato anche ad esempio dall'utilizzo di droni che hanno comunque una prospettiva dall'alto e riescono però a essere sicuramente più precisi e più dettagliati nelle informazioni che riescono a raccogliere per un'area più piccola.
Allora sicuramente il drone è diventato oggi un ulteriore sorgente di informazioni che integra perfettamente quelle che sono le informazioni derivate da dati satellitari ovvero da dati di natura aeronautica ovvero da dati raccolti a terra.
Potremmo aggiungere in questo scenario anche i dati raccolti dai cosiddetti APS, APS è un acronimo con l'acca davanti, sta per High Altitude Platform Systems e in realtà sostanzialmente è qualcosa che si avvicina ai dirigibili del secolo scorso e hanno il vantaggio di essere sostanzialmente fissi sulla posizione ma a una quota particolarmente bassa.
Però tornando ai droni, i droni in realtà vanno visti come un mezzo che può essere equipaggiato con sensori di varia natura, quindi in realtà il drone con il sensore specifico in effetti può essere utilizzato per integrare l'osservazione di più lungo termine fatta da satellite, esempi di varia natura possono essere nel monitoraggio delle infrastrutture critiche oppure ad esempio nell'ausilio a quella che è l'agricoltura di precisione oppure ancora nel monitoraggio di situazioni emergenziali o ancora nel caso di una mobilità unmanned intelligente in un contesto di smart city.
In particolare Telespazio tra il 2020 e il 2021 ha svolto delle sperimentazioni basate sull'utilizzo di drone per la consegna di materiali di natura biomedica.
L'abbiamo fatto insieme con Leonardo, la nostra capogruppo, l'abbiamo fatto avendo come utente l'ospedale pediatrico Bambin Gesù che in particolare ha due sedi nel Lazio che si trovano sul mare e quindi ha la necessità di movimentare il materiale biomedico tra le due sedi e questo di fatto comporta uno spostamento via terra che lungo la costa in alcune stagioni, ad esempio la stagione balneare ovviamente si scontra con problemi di traffico eccetera, quindi una consegna effettuata via drone rappresenta una soluzione in termini sicuramente di efficienza e alla fine anche di efficacia.
Il drone tra l'altro al di là di quanto possa sembrare ai non addetti ai lavori è un oggetto che utilizza tantissimo la componente satellitare da un punto di vista di missione perché per guidare il drone abbiamo bisogno di una capacità di telecomunicazione che vada "beyond radio line of sight", quindi al di là della linea di vista, il che significa poter comandare il drone e ricevere telemetrie dal drone passando per una connessione via satellite.
In secondo luogo ha bisogno di conoscere esattamente la posizione in cui si trova, oggi i droni di cui a cui faccio riferimento che sono quelli al di sotto dei 25 kg per regolamentazione possono volare ad una quota massima di 120 metri, per 120 metri se non hai una chiara consapevolezza di cosa hai sotto e di quello che effettivamente quindi è un modello digitale del territorio ma anche della
superficie e la differenza sta negli edifici, negli ostacoli fisici che l'uomo ha costruito sul territorio, ovviamente se non c'è questa consapevolezza diciamo che la missione autonoma è alquanto complessa e poi ovviamente c'è una questione legata al posizionamento stesso, quindi telecomunicazione e consapevolezza del territorio quindi osservazione della terra
e navigazione satellitare per conoscere esattamente la posizione rispetto al contesto sono elementi fondamentali per una missione basata sui droni, quindi di fatto è a sua volta uno strumento di ausilio per le attività di monitoraggio, ma a sua volta ha bisogno dei componenti satellitari per poter operare, diciamo così.
Sì, molto interessante questa cosa che ci hai raccontato adesso, effettivamente è vero alla fine il drone ha bisogno per spostarsi, di avere dei riferimenti oltre anche le telecamere che potrebbero esserci sopra di lui, passando invece a un altro tema che in parte sicuramente c'hai già raccontato in queste risposte e cioè quello del cambiamento climatico, c'è qualcosa di specifico in tema appunto di aiuto satellitare dallo spazio per questo aspetto che sappiamo essere oggi di una estrema attualità.
Assolutamente sì, tra l'altro è un tema di grande attualità, il cambiamento climatico è oggetto di conferenze mondiali e diciamo che sappiamo bene che l'esito di queste conferenze è sempre molto atteso più che altro da un punto di vista di impegno dei vari paesi che non è sempre uniforme.
Detto questo, rispondo alla tua domanda, facendo riferimento a questo punto una tecnologia che è la tecnologia del digital twin, si parla tanto di digital twin in questo momento è un qualcosa che si affianca al concetto che dicevamo dei big data, del cloud, si affianca al concetto degli analytics che vengono prodotti di volta in volta e al concetto chiaramente del machine learning e dell'intelligenza artificiale.
Parliamo di digital twin a livello industriale tipicamente e quindi è un qualcosa che riguarda il mondo manifatturiero ma nel mondo dei servizi satellitari invece si parla da qualche tempo a questa parte di Digital Twin Earth, quindi che cosa consiste? Consiste sostanzialmente grazie alle tecnologie che ho menzionato un attimo fa nella realizzazione di un modello digitale del nostro pianeta che sia il più fedele possibile, modello che noi andiamo ad alimentare con dati relativi
ai fenomeni naturali che caratterizzano oggi il nostro pianeta e grazie al quale siamo in grado di tirare fuori delle previsioni di cosa accadrà sul nostro pianeta ipotizzando di volta in volta che determinati fenomeni si propaghino nel tempo.
È un po sostanzialmente una tecnica di propagazione che viene utilizzata anche tradizionalmente in vari contesti scientifici avendo però in mente che quello che propaghiamo è sostanzialmente ciò che accade oggi sul nostro pianeta tenendo conto di tutto tenendo conto sostanzialmente dei fenomeni legati agli oceani, gli inquinamenti, le correnti, le maree, tenendo conto dei fenomeni atmosferici, tenendo conto di quello che accade sulla terra ferma in termini appunto di disboscamento perché ricordiamo sempre che il satellite ti
consente di capire confrontando i dati storici grazie al fatto che i satelliti passano volendo sulla stessa fascia di territorio, nella stessa ora del giorno più volte quindi in realtà c'è la possibilità di fare questi confronti.
Quindi propagando le differenze che si vengono a determinare siamo in grado di capire che cosa accadrà al nostro pianeta.
Chiaramente questo anche è un contesto nel quale l'Europa in generale ma in generale i paesi in tutto il mondo si stanno muovendo ma l'obiettivo in questo caso è un obiettivo comune capire per tempo che cosa accadrà e quindi diventare consapevoli del fatto che determinate azioni che stiamo svolgendo sul nostro pianeta se non corrette possono essere foriere di un futuro non felice.
Certo, quindi avere una copia molto fedele di quello che succederà nei prossimi anni se non attuiamo dei cambiamenti.
Per concludere volevo sollevare due ultimi temi cioè quello della possibilità di telecomunicare pensiamo nel contesto della mobilità aerea quindi su un aereo e poi come appunto i satelliti permettano di trasmettere contenuti multimediali pensiamo ad esempio banalmente guardare delle trasmissioni televisive tramite satellite.
Sì, allora ricordiamo sempre una cosa la componente satellitare in particolare adesso parliamo della componente di telecomunicazione, il satellite là dove c'è la terraferma e per il mondo delle telecomunicazioni è un qualcosa che va a complementare le soluzioni terrestri fisse o mobili, laddove non c'è la componente terrestre ma voglio dire ci sono gli oceani o c'è l'aria chiaramente il satellite è il sistema principe per poter comunicare.
Quindi detto questo chiaramente il traffico aereo da lungo tempo ha guardato al satellite come la soluzione per poter permettere una connettività del singolo o del passeggero verso terra e magari anche poi ci si è preoccupati di creare una wifi interna per consentire anche ai passeggeri se vogliamo di giocare tra loro internamente.
Però pensiamo al primo aspetto, questa è una problematica che è stata risolta in prima battuta utilizzando i satelliti geostazionari, connettività dalla cabina passeggeri verso terra utilizzando soluzioni di satelliti geostazionari già era disponibile alcune decadi fa, però c'era sostanzialmente un terminale per classe in qualche modo un paio di terminali con un costo estremamente elevato.
L'arrivo delle costellazioni satellitari, quindi non parliamo più di satelliti in orbita geostazionaria a circa 36.000 km, parliamo di gruppi di satelliti che si trovano a quota sicuramente più bassa, quindi comprese sostanzialmente tra i 7-800 km e i 1200 km in effetti rappresentano una soluzione nuova per quanto riguarda la connettività a bordo, tra l'altro
passando da una connettività a banda stretta a una connettività a banda decisamente larga, tutto ciò per consentire a un numero di passeggeri il più alto possibile per ciascun volo di poter sostanzialmente utilizzare il proprio device personale, iPad o quello che sia, per poter effettivamente seguire quelle attività di intrattenimento alle quali ormai siamo abituati a casa e sicuramente i giovani ancora più dei meno giovani diciamo essendo nativi di questo tipo di possibilità.
Quindi questo è una tipologia di mercato molto importante e va di pari passo con lo stesso tipo di soluzioni per la parte "cruising" del marittima.
Dico questo perché in effetti molte rotte marittime coincidono con le rotte aeronautiche, ovvero le aerovie più frequentate hanno sull'acqua una corrispondente via rotta marittima che è altrettanto frequentata perché di fatto funziona e quindi chi fornisce questo tipo di servizi sa che può servire in maniera con caratteristiche diverse ma diciamo geograficamente in maniera abbastanza contemporanea un'utenza aeronautica e un'utenza marittima.
Chiaramente questo faccio proprio un inciso, la connettività satellitare aerea ce la porteremo anche quando parleremo poi dell'esplorazione interplanetaria e parleremo dell'esplorazione lunare.
Si sta parlando in questo periodo di ritorno sulla Luna, un ritorno consapevole perché non più basato soltanto su un desiderio di mostrare la propria capacità industriale e la propria supremazia a livello mondiale ma perché effettivamente ci sono oggi le condizioni per un'economia lunare ecco lì ancora sarà necessario prevedere una connettività a larga banda per quelli che saranno i rover e le sonde che scenderanno sulla superficie terrestre.
Tornando invece alla seconda parte della tua, superficie lunare perdonatemi, tornando invece alla seconda parte della tua domanda quindi la parte di connettività multimediale e quindi televisiva, di fatto questo ormai è un servizio diciamo molto standardizzato e messo a punto negli anni, cercando anche di efficientare al massimo
gli impianti di terra affinché con la stessa antenna potessero essere gestiti un numero di canali e quindi di portanti il più grande possibile, è chiaro che oggi si va sempre più verso soluzioni ibride anche qui perché ovviamente con la disponibilità di fibra a terra ci sono sempre più delle architetture che prevedono una porzione di collegamento satellitare e una porzione di collegamento terrestre utilizzando anche le cosiddette CDN.
Va detto infine che comunque di nuovo il satellite sulle aree terrestri è fondamentale per il superamento del digital divide e quindi da questo punto di vista che si tratti di telecomunicazione o che si tratti di multimediale che in realtà in molti contesti terrestri oggi è necessario il satellite anche se siamo appunto in un contesto dove la componente terrestre di connettività sarebbe privilegiata.
Per un motivo molto semplice che la connettività terrestre per essere le infrastrutture di connettività terrestre sono particolarmente costose, ovviamente comportano degli scavi eccetera per cui se si tratta di un'area a fallimento di mercato ovviamente c'è una minor disponibilità a realizzare l'infrastruttura terrestre mentre invece la copertura satellitare ovviamente è da questo punto di vista molto democratica possiamo dire.
Sì non ha limiti diciamo non ha bisogno di un'infrastruttura capillare è un'infrastruttura che è ovunque.
Va bene grazie Marco per averci dato una visione in un ambito specifico del settore dello spazio e per averci fatto capire che che ruolo gioca qui qui sulla terra.
Buon lavoro e a presto.
Grazie a voi.
E così si conclude questa puntata di INSiDER - Dentro la Tecnologia.
Io ringrazio come sempre la redazione e in special modo Matteo Gallo e Luca Martinelli che ogni sabato mattina ci permettono di pubblicare un nuovo episodio.
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