
Negli ultimi due anni gli smartwatch hanno raggiunto una maturità tecnologica tale da poter soddisfare, a livello di mercato, le esigenze di ogni singola persona, partendo dai più attenti al monitoraggio della salute, arrivando fino agli amanti degli sport estremi. In questa puntata parliamo proprio di quest'ultimo settore, in particolare analizzando il ruolo degli smartwatch professionali nel monitoraggio delle attività sportive meno comuni come il diving o le maratone.
Nella sezione delle notizie parliamo di come si potrà utilizzare la tecnologia 5G sugli aerei, dell’IA di Google per prevenire il cancro al seno e infine di Tesla che ha consegnato i suoi primi semirimorchi.




Brani
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Salve a tutti, siete all'ascolto di INSiDER - Dentro la Tecnologia, un podcast di Digital People e io sono il vostro host, Davide Fasoli.
Oggi vedremo come gli smartwatch stanno provando a diventare dei dispositivi indispensabili anche per gli sport estremi.
Prima di passare alle notizie che più ci hanno colpito questa settimana, vi ricordo che potete seguirci su Instagram a @dentrolatecnologia, iscrivervi alla newsletter e ascoltare un nuovo episodio ogni sabato mattina su Spotify, Apple Podcast, Google Podcast oppure direttamente sul nostro sito.
Utilizzare internet quando si vola per poter lavorare o aggiornare i propri cari sullo stato del tragitto è sempre stato un desiderio di tutti noi.
Oggi finalmente le cose stanno per cambiare.
La commissione Europea ha infatti aggiornato il regolamento sull'utilizzo dello spettro radio per le comunicazioni mobili, con l'obiettivo di liberare alcune frequenze per poter fornire l'accesso al 5G nei voli aerei.
La tecnologia si chiama “Mobile Communication On Board Aircraft” e dovrà essere implementata a bordo dei velivoli per poter essere utilizzata.
Grazie a questa tecnologia, al posto di tentare una connessione con le infrastrutture di terra, i terminali dei passeggeri verranno indirizzati ad una Aircraft Base Station, ovvero un'antenna installata a bordo dell'aereo in grado di connettersi ai satelliti e distribuire di conseguenza una connessione internet ai passeggeri senza però interferire con le apparecchiature di bordo.
Con l'implementazione delle frequenze 5G, chiunque potrà finalmente beneficiare di una connessione potente quasi quanto quelle usate quotidianamente.
Tuttavia, poiché la Mobile Communication On Board Aircraft dovrà essere implementata su tutti i velivoli, si dovrà pazientare ancora un po per poter godere del 5G mentre si viaggia in aereo.
Google ha annunciato la collaborazione con iCAD per utilizzare la sua intelligenza artificiale nella lotta e nella prevenzione del cancro al seno, uno dei più comuni al mondo e che spesso può avere conseguenze fatali se non si interviene in tempo.
Per questo motivo iCAD, che è l'azienda principale che si occupa di tecnologia medica e di individuazione dei tumori, addestrerà e adatterà l'intelligenza artificiale di Google utilizzando i dati a disposizione per poter integrare la tecnologia dei dispositivi clinici individuando in modo più rapido e preciso la presenza di un possibile cancro.
Attualmente infatti gli strumenti utilizzati sono inadeguati, poco precisi e spesso sovraccaricati dalle numerose richieste, causando code e un allungamento dei tempi di risposta ai pazienti.
Per risolvere questo problema la collaborazione tra Google e iCAD non si ferma solamente all'utilizzo dell'intelligenza artificiale.
Google infatti metterà a disposizione la sua infrastruttura cloud, garantendo un'enorme potenza di calcolo e facilitando ulteriormente l'accesso agli strumenti di intelligenza artificiale.
Negli scorsi giorni Tesla ha consegnato in Nevada i suoi primi semirimorchi chiamati Tesla Semi Truck.
Tesla afferma che il Semi è alimentato da 4 motori indipendenti sugli assi posteriori, può accelerare da 0 a 100 km all'ora in 20 secondi e ha un'autonomia della batteria fino a 800 km.
I prezzi potrebbero partire da 150 mila dollari, ci sono stati numerosi ordini da parte di aziende americane come Walmart, PepsiCo e FedEx.
Musk ha rivelato che uno dei semi rimorchi alimentati a batteria di Tesla è stato in grado di completare un viaggio di 800 km con 36 tonnellate di carico.
Il viaggio ha avuto luogo dalla fabbrica di Tesla a Fremont, in California, a San Diego.
All'evento Musk ha chiarito che il viaggio è stato compiuto senza dover ricaricare la batteria, ma con comunque una pausa che stabilisce la legge dopo un certo periodo di guida.
Musk ha parlato infine della ricarica, rivelando che Tesla ha sviluppato un nuovo connettore di ricarica - raffreddato a liquido - in grado di fornire un megawatt-ora in corrente continua.
Con il rapido progresso tecnologico avvenuto negli ultimi anni, lo smartwatch è diventato oggi un dispositivo essenziale per molte persone in grado di coniugare i principali vantaggi della tecnologia con l'eleganza e i caratteri di design.
Nei primi anni in cui hanno fatto il loro ingresso sul mercato, però, le funzionalità più avanzate di questi dispositivi erano ancora fuori dalla portata del grande pubblico, a causa sia dei costi elevati, sia degli scarsi vantaggi che avrebbero introdotto.
A cambiare le cose, come in molti ambiti, è stata la pandemia, che con il crescente bisogno di tener monitorato il livello di saturazione di ossigeno nel sangue e l'attività elettrica cardiaca, ha permesso a molte persone non solo di controllare periodicamente, a chilometro zero, il proprio stato di salute, ma anche di scoprire come questi dispositivi possono rivelarsi preziosi nel conteggio dei passi giornalieri o della qualità del sonno.
Negli ultimi due anni, inoltre, come documentato dalle elevate percentuali di vendita registrate nel periodo di restrizioni, gli smartwatch hanno raggiunto una maturità tecnologica tale da poter soddisfare a livello di mercato le esigenze di ogni singola persona, partendo dai più attenti al monitoraggio della salute e arrivando fino agli amanti degli sport estremi.
Nella puntata di oggi parleremo proprio di quest'ultimo settore, in particolare approfondiremo il ruolo degli smartwatch professionali nel monitoraggio delle attività sportive meno comuni, come il diving o le maratone.
Ma prima scopriamo i motivi per cui un orologio digitale potrebbe essere ideale non solo per gli sportivi, ma per chiunque.
Uno dei principali vantaggi che farebbe comodo a molte persone è la possibilità di leggere le notifiche dello smartphone in modo semplice e veloce.
Nel momento in cui avviene l'abbinamento con il telefono, questi dispositivi consentono di poter visualizzare direttamente sul display i messaggi in entrata e di filtrare le chiamate in arrivo rispondendo ai propri contatti alzando semplicemente il polso.
Se oltre a queste caratteristiche si aggiunge anche la passione per l'attività fisica, allora lo smartwatch diventa lo strumento perfetto da abbinare al proprio telefono.
Grazie ai diversi sensori integrati nell'orologio digitale, si ha la possibilità di monitorare ogni allenamento e controllare lo stato di salute sia di giorno che di notte.
I moderni smartwatch sono infatti equipaggiati di rilevatori come l'accelerometro che, insieme al giroscopio, consente di registrare ad esempio i passi o la corsa fatta durante la giornata e di visualizzare le informazioni in modo pratico sull'app dello smartphone.
Abbinato a questi troviamo anche il GPS, il quale misura la lunghezza del tratto percorso tracciando la posizione dell'utente, ma anche altri sensori che monitorano la temperatura, il livello di ossigeno nel sangue e frequenza cardiaca.
Infine, un altro dei motivi per acquistare uno smartwatch è sicuramente la possibilità di effettuare operazioni di pagamento in modo rapido e sicuro grazie al modulo NFC, che, in abbinata al wallet dello smartphone, permette di completare pagamenti contactless e velocizzare gli acquisti anche quando non si ha lo smartphone con sé.
Chiaramente queste caratteristiche sono più che sufficienti per un utente normale, che non ha particolari esigenze, ma un professionista che invece necessita di monitorare l'attività sportiva a livelli agonistici deve ricercare in uno smartwatch funzionalità che sui normali wearable in commercio non sono presenti.
Per poter praticare attività particolarmente estreme, come le immersioni, la tipologia dello schermo, la resistenza alla pressione e il grado di impermeabilità, sono caratteristiche da mettere sempre in cima alla lista prima di decidere quale smartwatch acquistare.
La qualità del display, ad esempio, è un fattore da considerare non solamente per una mera questione estetica, ma perché si tratta di un elemento fondamentale e indispensabile, per garantire una lettura ottimale dei dati, assicurando una buona resa anche in condizioni di scarsa visibilità.
Sorvolando sulla qualità dei materiali, che devono chiaramente essere i più resistenti possibili all'usura, gli smartwatch subacquei devono possedere un elevato grado di impermeabilità, indicata con la sigla IPX, che va da IPX0 a IPX9, e un'elevata resistenza alla pressione, poiché è risaputo che più si scende in profondità, e più il peso dell'acqua che grava su di noi aumenta.
Perciò è fondamentale che uno smartwatch subacqueo abbia un'impermeabilità di almeno venti atmosfere per poter praticare in sicurezza attività marine professionali a 200 metri di profondità.
Va però detto che scambiare il parametro atmosfere su metri, come profondità di immersione sino alla quale si può usare senza danneggiarlo, è un equivoco che viene spesso commesso dai meno esperti.
Infatti, i valori che si leggono nelle specifiche tecniche vengono calcolati in test di laboratorio che mettono alla prova tale resistenza, tuttavia, non è detto che siano in grado di replicare le reali condizioni di utilizzo.
Gli smartwatch professionali, per le immersioni, comunque dispongono generalmente di parecchia attività.
Alcune tra queste comprendono l'apnea, la pesca subacquea che elimina suoni e vibrazioni per non spaventare i pesci, ad esempio, e le modalità di immersione con gas.
Di fondamentale importanza anche la misurazione dell'azoto residuo, il tempo di superficie e il no-fly time, ovvero il tempo minimo di attesa prima di prendere un aereo dopo che è stata fatta un'immersione.
Le ore di no-fly variano chiaramente in base alla frequenza dell'immersione e diventano significative nel momento in cui si scende oltre 4,5 metri e si rimane sott'acqua per più di 3 minuti.
Con un occhio ulteriore al monitoraggio della salute, gli smartwatch professionali, oltre a restituire i parametri già citati a inizio puntata, rilevano anche il quantitativo di energie necessarie per affrontare una determinata attività, consigliando quando riposare e quando riprendere l'esercizio, la frequenza e le caratteristiche della respirazione e persino il livello di fitness rispetto all'età reale.
Questi parametri chiaramente non hanno nulla a che vedere con l'attività sportiva vera e propria, ma risultano comunque fondamentali nel dare un riscontro immediato sullo stato di preparazione atletica, sia che si tratti di immersioni che di lunghe corse da decine di chilometri.
In quest'ultimo caso i maratoneti e gli atleti in generale chiaramente non possono affidarsi a orologi consumer o smartband più economiche, ma necessitano di dispositivi specifici che sappiano elaborare valori legati alle andature e alla qualità del passo, per citarne un paio.
Diversi modelli consentono infatti di calcolare il tempo di contatto tra il piede e il suolo, il quale tende ad essere particolarmente breve per gli atleti più allenati, la lunghezza del passo e la potenza della corsa.
In ogni caso, con prodotti destinati alla corsa, altri dedicati agli sport acquatici e altri ancora che invece provano a porsi a metà strada fra un utilizzo sportivo e casual, le proposte nel 2022 di certo non mancano, soprattutto in un mercato con dell'enorme potenziale di crescita futura.
Con un ottimo rapporto qualità prezzo ad esempio spicca l'Amazfit GTR Pro, uno smartwatch che rappresenta il giusto compromesso per coloro che sono alla ricerca di un dispositivo sportivo non troppo costoso, ma comunque in grado di monitorare le diverse sessioni di allenamento e non solo.
Tra le istituzioni nel mercato dei wearable professionali invece non si può non considerare Garmin.
Tra gli smartwatch top di gamma proposti emerge dunque il Fenix 7, un dispositivo con persino la ricarica solare destinato a tutti coloro alla ricerca dei più completi strumenti da polso, per monitorare il proprio sport sia che si tratti di una partita di tennis così come una scalata in montagna.
Per chi invece punta alla compatibilità con il sistema operativo del proprio smartphone vi sono soluzioni in grado di soddisfare le esigenze sia degli utenti Apple che Android.
Tra i dispositivi più affermati nel 2022 sul mercato spicca il Galaxy Watch 5 Pro di Samsung, che, rispetto alla versione precedente, arriva finalmente a meritarsi l'appellativo Pro grazie a funzioni software migliorate e complete a 360°, che permettono all'utente di affrontare contesti sia sociali, grazie ad un design minimal ed elegante, che sportivi, potendo contare su un hardware resistente e innovativo adatto ad ogni genere di attività.
Per concludere, anche Apple quest'anno ha presentato il suo Apple Watch in versione estrema, o meglio ancora Ultra.
A differenza di serie 8 e dei precedenti, Apple Watch Ultra prova a imporsi sul mercato come competitor degli smartwatch professionali, come quelli di Garmin o Suunto, migliorando fondamentali attributi come autonomia, design, materiali e soprattutto funzionalità.
A dimostrazione di ciò, Apple ha puntato molto su una partnership con Huish Outdoors per lo sviluppo dell'app Oceanic+, che rende Apple Watch Ultra un computer da immersione pur restando nell'ambito della ricreatività.
Benché sia uscita ufficialmente questa settimana, l'app per immersioni di Apple è gratuita nella versione base, ma per avere quella più completa, con tanto di pause di decompressione e diverse funzioni in più, si deve pagare un abbonamento annuale da 99 euro.
Perciò è già facile immaginare come in realtà la nuova versione ultra di Apple Watch non sia un full-dive computer fintanto che non si paga l'abbonamento completo.
A conti fatti, nonostante Apple sia la prima azienda tecnologica a commercializzare uno smartwatch adatto agli sport estremi, sorge il problema legato alla filosofia di dover lasciare le porte aperte agli sviluppatori per integrare la loro soluzione nell'ecosistema Apple, il che impedisce al consumatore di acquistare sia l'orologio che le funzionalità.
Dunque, chi compra Apple Watch Ultra avrà al polso un orologio che, per trasformarsi in un vero oggetto per sportivi, avrà bisogno di un ulteriore investimento economico in servizi terzi.
E il caso di Oceanic+ è emblematico.
Ciò però non toglie che altri sviluppatori in futuro possano realizzare altre app per l'immersione anche fatte meglio.
Considerando poi la moltitudine di attività esistenti, altrettanto sarà indispensabile avere diverse app installate che, oltre a costare mensilmente per avere ad esempio itinerari o percorsi memorizzati, non garantiscono al consumatore la qualità e la precisione dei dati monitorati, non essendo prodotti interamente da Apple.
Dunque, nonostante venca dipinto come lo smartwatch per gli sportivi più estremi, la differenza sostanziale che insiste tra un Apple Watch Ultra o un qualsiasi altro dispositivo consumer e un modello specifico per una determinata disciplina sta proprio nella parte software, poiché nonostante diversi di questi orologi abbiano ancora un'interfaccia poco accattivante e user friendly, si ha comunque la certezza del perfetto funzionamento garantito proprio dal produttore ormai affermato e consolidato nel mercato.
Ed è forse questo il motivo per cui molti atleti ancora oggi non riescono a rinunciare al loro spartano ma fedele orologio professionale.
E così si conclude questa puntata di INSiDER - Dentro la Tecnologia.
Io ringrazio come sempre la redazione e in special modo Matteo Gallo e Luca Martinelli che ogni sabato mattina ci permettono di pubblicare un nuovo episodio.
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