
Il settore dei giocattoli tradizionali e del collezionismo è spesso percepito come lontano dall'innovazione tecnologica. Tuttavia, la tecnologia può svolgere un ruolo importante anche in questo campo. In questa puntata esploriamo il percorso di vita di un mattoncino LEGO, dalla sua ideazione fino all'arrivo nelle case dei bambini e dei collezionisti, vedendo come la tecnologia viene integrata in ogni fase del processo. Per fare questo percorso ci ha dato una mano Giuseppe Brugnone, Digital Marketing Manager di LEGO Italia.
Nella sezione delle notizie parliamo di che fine farà lo SPID e del passaggio definitivo al nuovo digitale terrestre.



Brani
• Ecstasy by Rabbit Theft
• Don't Be A Stranger by Cartoon (Ft. Jason Diaz)
LEGO Super Mario sostanzialmente è proprio il Super Mario, come ce lo ricordiamo dal videogioco, che è in grado di riconoscere se è sul fuoco, se è sull'acqua, se è sul prato, esattamente come nel gioco.
E all'interno di questo pezzettino c'è proprio tutto il sistema di sensori, di lettori ottici per riconoscere il colore, che quindi aumenta l'esperienza di gioco, aumentata attraverso la tecnologia.
Salve a tutti, siete all'ascolto di INSiDER - Dentro la Tecnologia, un podcast di Digital People e io sono il vostro host, Davide Fasoli.
In quest'ultima puntata dell'anno parleremo con LEGO del ruolo della tecnologia in tutte le fasi di vita di un giocattolo, dalla sua ideazione fino all'arrivo nelle nostre case.
Prima di passare alle notizie che più ci hanno colpito questa settimana, vi ricordo che potete seguirci su Instagram a @dentrolatecnologia, iscrivervi alla newsletter e ascoltare un nuovo episodio ogni sabato mattina su Spotify, Apple Podcast, Google Podcast oppure direttamente sul nostro sito.
In questi ultimi giorni ha generato molte discussioni tra i favorevoli e i contrari, la notizia secondo cui il governo voglia abbandonare gradualmente il sistema SPID in favore della Carta d'Identità Elettronica, o CIE, e a detta del sottosegretario Alessio Butti semplificare la vita agli italiani.
Ma è veramente così? Attualmente l'Identità digitale SPID è attivata da più di 33 milioni di italiani, mentre sono circa un milione in meno i cittadini che possiedono la CE.
Tuttavia attualmente i due sistemi di login sono abbastanza diversi.
Con SPID infatti è necessario essere verificati da un operatore autorizzato, come Poste o Aruba, e il sistema di accesso avviene tramite lo smartphone scansionando un QR code e inserendo un PIN.
Con la carta d'identità invece è necessario essere dotati di un lettore NFC sul telefono, tramite il quale scansionare ogni volta la propria carta e inserire il PIN.
E quindi palese come questo sistema che seppur non richieda password o email, sia a tutti gli effetti più scomodo e meno inclusivo.
Molto spesso i cittadini non sono consapevoli di dover ricordare il PIN della propria carta d'identità, non tutti sono dotati di un lettore NFC o molto spesso non è possibile avere con sé la CIE.
Oltre al fatto che la carta d'identità è smarribile e possono passare delle settimane prima che questa venga rinnovata.
Ha veramente senso quindi disattivare un servizio come SPID, che nel corso di questi anni è stato adottato da sempre più italiani? Al momento no, ma passerà del tempo prima che il servizio venga totalmente disabilitato.
E nel frattempo la speranza è che il sistema di accesso con la CIE venga riprogettato e realizzata un'esperienza utente paragonabile a quella di SPID.
Questa settimana e per la precisione mercoledì 21 dicembre si è finalmente completato lo Switch Off TV con il passaggio dalla precedente codifica MPEG2 alla MPEG4 AVC sullo standard DVB-T.
Questa transizione, oltre a favorire un aggiornamento tecnologico delle modalità di trasmissione, libererà definitivamente le frequenze della banda da 700 MHz a favore della telefonia mobile 5G, secondo quanto stabilito dal decreto ministeriale dell'8 agosto 2018.
Gran parte dei canali nazionali erano già passati alla nuova codifica lo scorso 8 marzo, tuttavia fino a mercoledì l'MPEG2 è rimasto in uso per dare in modo ai consumatori e alle emittenti minori di potersi adeguare per tempo alle nuove modalità.
Oggi il tempo è scaduto e tutti i televisori che non supportano l'HD non riceveranno più alcun canale.
Il 4 dicembre il Ministero dell'Impresa e del Made in Italy ha avviato una campagna informativa comunicando che, una volta compiuto lo Switch Off, per visualizzare correttamente i programmi potrebbe essere necessario effettuare una risintonizzazione dei propri apparati.
E qualora anche dopo questa operazione persistessero problemi di ricezione o i canali non fossero per nulla visibili, sarà necessario sostituire la propria TV o il proprio decoder con un nuovo apparato compatibile.
Il settore dei giocattoli tradizionali e del collezionismo è molto legato alla fisicità dei prodotti e sembra lontano dalla tecnologia e dalla digitalizzazione.
Ma è veramente così? Che ruolo può avere la tecnologia anche in questo campo? Per capire come LEGO ha integrato e sta integrando la tecnologia nei suoi prodotti, è con noi Giuseppe Brugnone, Digital Marketing Manager di LEGO Italia.
Benvenuto Giuseppe.
Ciao Davide, grazie di avermi qui con voi.
Parto con una domanda molto ampia e cioè ci spieghi qual è il rapporto che c'è tra LEGO e la tecnologia?
È una bellissima domanda.
LEGO sposa la tecnologia a 360 gradi.
Immaginiamoci che le nostre fabbriche sono completamente automatizzate e robotizzate.
In questo senso la tecnologia è molto avanzata.
Il sistema di controllo della qualità dei nostri prodotti è completamente tecnologico il che ci permette di avere un prodotto di un'elevata qualità come LEGO poi è.
Ma non solo, anche gli strumenti tecnologici che ci siamo dati come azienda sono decisamente molto importanti e l'azienda investe ogni anno gran parte di quello che è il suo ricavato proprio nel rinnovare la propria tecnologia e nel capire quali sono gli strumenti più adatti che ci servono.
Quindi parliamo dai designer che probabilmente utilizzeranno software molto avanzati per fare appunto rendering studio del prodotto eccetera ma anche qui in ufficio da noi che facciamo marketing ti posso assicurare che insomma a livello tecnologico ne abbiamo di tool.
Non da ultimo nei prodotti, anche i nostri prodotti sono altamente tecnologici non so se hai visto LEGO Super Mario, insomma LEGO Super Mario è l'esempio della tecnologia in sé riesce a riconoscere i colori, il fatto che fa i salti quindi devo dire che all'interno di quel piccolo pupazzetto c'è dentro un mondo di tecnologia.
Ok, dopo averci dato questa questa visione di insieme proviamo ad andare più nel dettaglio nei vari ambiti che hai citato e io partirei dall'inizio.
Quindi che ruolo ha la tecnologia nell'ambito appunto della dell'ideazione dei giocattoli?
Allora la tecnologia ci aiuta sicuramente a capire quali sono i bisogni che poi hanno i bambini o i consumatori.
Pensiamo per esempio alla piattaforma LEGO Ideas che è una piattaforma tecnologica appunto dove chiediamo ai nostri consumatori di inserire quello che loro vorrebbero che venisse poi sviluppato e appunto attraverso questa piattaforma tecnologica c'è poi tutta la votazione, vengono prese in considerazione quelli che sono i prodotti più votati e capito se si può mettere in produzione.
Pensiamo che LEGO Minecraft rimanendo nel mondo molto tecnologico, la linea LEGO Minecraft nasce da LEGO Ideas quindi è partita come un prodotto LEGO Ideas e poi da lì si è capito che effettivamente c'era dello spazio, c'era una richiesta ed è stata creata addirittura una linea intera di gioco.
Quindi sono gli stessi clienti che tramite la piattaforma propongono delle idee?
Sì, sì esattamente o attraverso il sistema di MPS che da noi è attivo da sempre anche qui andando sul sito si può dare una propria opinione sul nostro prodotto e quindi in questo caso parliamo di feedback che l'azienda riceve dai consumatori, dai bambini, dai genitori sui propri prodotti.
E i clienti come fanno a proporvi queste idee, le devono fisicamente costruire e inviarvi poi la foto o possono utilizzare un programma, un software?
Entrambe le cose, nel senso puoi creare fisicamente con dei mattoncini il tuo prodotto, fare una foto e pubblicarlo su LEGO Ideas oppure ci sono alcuni software molto carini che hanno all'interno i mattoncini LEGO con i quali soprattutto gli appassionati si divertono poi a ricreare questi mondi.
Ma in termini di tecnologia mi piaceva dirvi che se pensate ai LEGO Movie, tutti i vari LEGO Movie che sono stati fatti, lì c'è tantissima tecnologia dietro perché comunque per ricostruire tutta quell'ambientazione è stata usata veramente tantissima tecnologia.
Ok, molto interessante.
Quindi abbiamo visto che i clienti più appassionati vi possono dare una mano a ideare nuovi set, nuovi prodotti.
Per quanto riguarda invece la progettazione e la produzione, qui che contributo può dare la tecnologia? Perché prima parlavi della complessità di questo aspetto e mi è subito venuto da pensare quanto possa essere complicato inserire banalmente in ogni singola scatola migliaia e migliaia di pezzi, migliaia e migliaia di mattoncini praticamente senza commettere errori.
Ci parli di questo aspetto?
Sì, come ti raccontavo prima, diciamo che sulla parte proprio di sviluppo i nostri designer utilizzano dei software appositi perché comunque noi abbiamo una libreria di pezzi molto vasta e quello che cerca LEGO di fare è di non aggiungerne altri ma possibilmente riutilizzare i pezzi che ci sono già magari in un diverso colore, magari con una funzione completamente diversa, però si cerca di riutilizzare quello che c'è, questo perché il costo per creare un nuovo pezzo è molto elevato.
Quindi in tutti i nostri prodotti, quello che poi chi ne usa tanti lo sa, si ritrova magari lo stesso pezzo utilizzato in un altro modo e questo perché, perché appunto attraverso dei software creati apposta i designer LEGO riescono a riutilizzare tutti i nostri pezzi e a tenerne conto per quanto riguarda invece poi la parte effettiva di produzione che era un po quella che citavi, come ti raccontavo questo lavoro viene fatto completamente automatizzato quindi noi abbiamo i robot, c'è l'intelligenza artificiale dietro che dalla produzione fino
a poi all'imbustamento riesce a codificare, a codificare, capire qual è il pezzettino e inviarlo nella giusta catena di montaggio affinché poi si crei il pack che poi troviamo nei negozi.
Ok, praticamente come funziona, immagino ci siano dei grandi magazzini dove conservati delle grandi quantità di pezzi e un macchinario che smista i pezzi a seconda del set che deve creare.
Sì, in realtà immagina proprio come una vecchia catena di montaggio ma tutta automatizzata quindi senza persone che inizia e si dice oggi produciamo questo tipo di prodotto e quindi tutte le macchine iniziano a produrre tutti i pezzi che servono per quel prodotto fin tanto che poi immagino proprio come una lunga catena che pian pianino si unisce, va a unire i pezzi, crea i sacchetti poi vengono imbustati e poi viene creato proprio il pezzo, il pack scusate, del prodotto.
Invece in tema di sicurezza, resistenza di giocattoli, anche qui può dare un apporto, una mano alla tecnologia?
Assolutamente sì, parte del processo di cui ti raccontavo è proprio quello di testare i nostri prodotti, questo perché lo scarto che ci deve essere nella produzione è a livello di micron se non ricordo male quindi è praticamente impercettibile altrimenti non si riuscirebbe a fare quello che si chiama Clutch Power cioè quella sistema per cui tu attacchi facilissimamente due mattoncini ma altrettanto li rilasci eppure se lo tieni appeso resiste un sacco e quindi provi a immaginarti il livello tecnologico di controllo qualitativo che c'è lì dietro chiaramente anche questo tutto automatizzato.
Ok quindi in questo nostro percorso immaginario i mattoncini sono stati confezionati e sono pronti per passare nelle mani del cliente, il bambino o il collezionista.
In questo ambito come può la tecnologia arricchire anche l'esperienza di gioco?
Guarda Davide mi permetto di citarti la tecnologia in uno step che sembra banale ma non lo è cioè quello di scegliere il prodotto perché se tu vai per esempio nei nostri LEGO Store hai l'opportunità di prendere il tuo prodotto e scansionarlo davanti a un monitor e magicamente il prodotto ti appare nel monitor già montato,
questo è come la tecnologia aiuta anche a scoprire il nostro prodotto, questo nel caso di uno store, nel caso invece diciamo dei bambini che magari sono online guardano insieme i genitori Youtube eccetera in questo caso la tecnologia ci aiuta a raccontare la storia dei nostri prodotti quindi anche qui volevo farti questo inciso perché è proprio bello vedere come la tecnologia permea proprio tutto il nostro modo di lavorare.
Quindi anche prima dell'acquisto.
Anche prima dell'acquisto assolutamente, sì assolutamente sì e nel momento invece dell'acquisto del prodotto diciamo che i nostri prodotti hanno della tecnologia se tu pensi noi abbiamo un'app che si chiama Digital Building Instructions che quindi ti permette di costruire il nostro prodotto vedendo
nel tuo tablet 3D quindi puoi ruotarlo puoi vedere come si incastra il pezzo anche qui per chiaramente quei bambini che sono un po più tecnologici di altri perché ci sono quelli a cui piace leggere il libretto di istruzioni c'è chi invece preferisce un'esperienza un po più tecnologica.
Se poi invece parliamo di tecnologia all'interno del prodotto pensiamo a come per esempio il nostro treno di LEGO City sia cambiato nell'arco del tempo quindi noi avevamo il ricevitore col filo siamo passati a ricevitore infrarossi adesso siamo a ricevitore bluetooth lo puoi comandare attraverso l'app con un livello di interazione ancora diverso quindi qui proprio c'è una commissione tecnologica che è veramente molto alta.
E tornando a quello che che ti dicevo prima quindi arricchire l'esperienza di gioco la realtà virtuale o la realtà aumentata che sono tecnologie di cui oggi si sente spesso parlare possono avere un ruolo avete delle proposte a riguardo?
Allora sì abbiamo fatto dei prodotti con la realtà aumentata c'era LEGO Hidden Side prossimamente riscopriremo probabilmente qualcos'altro con la realtà aumentata diciamo che sulla realtà aumentata vera e propria in questo momento abbiamo provato a fare qualche esperimento anche con Snapchat con le lenti di Snapchat rivolto un po più agli adulti dove potevi interagire con LEGO. Sicuramente i nostri prodotti stanno tenendo in considerazione anche la realtà aumentata LEGO Super Mario non riguarda la realtà aumentata ma comunque ha tanta tecnologia che con la quale si può giocare ti raccontavo prima di come il sensore è in grado di...
Sì sì parlaci parlaci pure di questo esempio concreto.
Questo è molto bello perché LEGO Super Mario sostanzialmente è proprio il Super Mario come ce lo ricordiamo dal videogioco che è in grado attraverso un percorso che poi noi andiamo a costruire di riconoscere se è sul fuoco se è sull'acqua se è sul prato se deve fare un salto e quindi se fa il salto e lo fa
girare acquista i "dollari" come esattamente come nel gioco e all'interno di questo pupazzettino c'è proprio tutto il sistema di sensori di lettori ottici per riconoscere il colore che quindi aumenta l'esperienza di gioco e con questo caso non parlerei di realtà aumentata nel termine classico di come ce lo ricordiamo ma di esperienza di gioco aumentata attraverso la tecnologia.
Sì paradossalmente avete reso un gioco un videogioco qualcosa di molto più più tangibile più fisico.
Per quanto riguarda invece l'utilizzo dei mattoncini LEGO anche in ambito educativo avete realizzato LEGO Education e quindi ci spieghi che ruolo avete anche in questo settore?
LEGO Education è una parte di LEGO nel senso è proprio una sezione dell'azienda madre LEGO che si occupa specificatamente di andare a distribuire dei prodotti all'interno delle scuole e serve appunto per avvicinare i bambini a tutta quella che è la parte chiamata STEM, quindi la parte tecnologica.
Attraverso LEGO Education i nostri prodotti aiutano a fare scoprire i primi linguaggi di programmazione quindi normalmente quello che succede è si gioca con il robottino c'è una versione di "Verne" che il nostro robottino prima c'era "Mindstorm" adesso è diventato Verne è un robottino con tantissimi sensori che va programmato per poter fare le diverse cose quindi muoversi all'interno dello spazio riconoscere il colore fare un'azione sulla base del riconoscimento del colore piuttosto che se si arriva vicini a uno un ostacolo decidere cosa fare.
Quindi diciamo che LEGO Education è quella parte di LEGO che aiuta le scuole e le associazioni che vogliono a far sviluppare la parte STEM all'interno appunto dei vari ambiti.
Si tratta quindi di un piccolo computer che può essere programmato e integrato con i mattoncini LEGO?
Si te lo racconto meglio è proprio un LEGO con all'interno un processore al quale tu attacchi diversi sensori, motori eccetera e diciamo il chip principale sempre fatto in mattoncini LEGO quindi completamente assemblabile ti permette poi di poter andare a essere programmato.
Quindi puoi chiedere a questo chip, puoi montarlo modello macchina e fare di fare determinate cose, puoi montarlo modello robot proprio con gli arti e fargliene fare delle altre.
La cosa bella è che effettivamente usiamo proprio i mattoncini LEGO con all'interno chiaramente dei pezzi speciali con dei sensori per captare e attraverso il linguaggio di programmazione - molto semplice perché a livello bambino e molto visuale - si riesce poi a fare interagire la nostra costruzione che sia una macchina, un robot, un serpente, un cane quello che si vuole costruire con il mondo circostante.
Invece sempre collegato a questo aspetto che cos'è First LEGO League?
FIRST LEGO League è bellissima, è una challenge che nasce nel 1998 e la collaborazione tra LEGO e FIRST che è l'associazione americana che si occupa appunto di valorizzare la scienza e la tecnologia.
L'idea è quella di creare appunto una sfida, proprio un campionato che permette agli appassionati di scienza di divertirsi e nel frattempo di acquisire conoscenze e competenze utili al loro futuro lavorativo perché si avvicinano poi a tutto questo mondo della robotica sostanzialmente.
Ok, quindi sono di fatto tutti strumenti utili all'educazione e che tramite il gioco, tramite la creatività avvicinano bambini, ragazzi al tema della programmazione, della scienza e della tecnologia.
In chiusura ti faccio una domanda che a mio avviso è interessante porvi perché indubbiamente avete un punto di vista privilegiato su questo settore e cioè dal vostro punto di vista come cambierà il modo di giocare e collezionare giocattoli e appunto i vostri mattoncini? I giochi fisici… arriveremo un giorno…
i giochi fisici scompariranno oppure resteranno sempre?
Ma è un'ottima domanda, credo che il gioco fisico non si smaterializzerà mai perché abbiamo un bisogno fin da piccoli della materialità.
Se tu pensi, i bambini all'inizio le prime cose che fanno sono proprio quelle di cercare di toccare con le mani, usare i sensi, ok? In questo il gioco fisico servirà sempre.
Oltre poi, e l'abbiamo scoperto durante gli ultimi due anni con la necessità innata di uscire, farci una passeggiata a pallone, di avere dei contatti fisici.
Quindi in questo credo che il gioco fisico non sia rimpiazzabile da qualcosa di digitale, potrà essere integrato, assolutamente sì, potrà essere sempre più integrato.
Ma il gioco fisico credo che mantenga proprio per la nostra natura di essere umani, di essere fisici, un suo degno posto all'interno delle nostre necessità come persone di voler interagire.
Sì, vero.
Lo credo anch'io perché effettivamente, nonostante oggi abbiamo dei giochi, dei videogiochi, dei giochi digitali avanzatissimi, comunque i giochi fisici, quelli fisici, tangibili, materiali sono ancora qui tra noi.
Va bene, grazie Giuseppe.
Alla prossima.
Grazie a voi, ciao Davide.
E così si conclude quest'ultima puntata del 2022 di INSiDER - Dentro la Tecnologia.
La prossima settimana non ci sarà una puntata perché quest'anno ha 53 e sabati uno in più e quindi faremo il primo stop effettivo dopo 164 settimane di fila in cui non abbiamo mai saltato una puntata e sarà sicuramente anche per noi strano non realizzarla.
Io ringrazio come sempre la redazione, in special modo Matteo Gallo e Luca Martinelli, che ogni sabato mattina ci permettono di pubblicare un nuovo episodio.
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Noi ci sentiamo quindi fra due settimane.