
Al giorno d’oggi sempre più aziende comprendono l’importanza dell’analisi dei dati per migliorare il proprio lavoro e i propri prodotti. Nell’ultimo periodo inoltre, anche gli enti pubblici, come le grandi città, stanno cercando di sfruttare strumenti come l’intelligenza artificiale o l’analisi dei big data. In particolare, l’analisi del traffico o dell’affluenza dei cittadini presenti ad eventi o in specifici punti di interesse può essere utile per fornire servizi sempre più efficienti o programmare lavori pubblici, manutenzioni o lo sviluppo urbano. Per parlare di alcuni di questi aspetti abbiamo invitato Alex Buzzetti, General Manager di Blimp, azienda che si occupa proprio di raccolta e analisi dei dati grazie anche all’intelligenza artificiale e uno specifico sensore.
Nella sezione delle notizie parliamo della multa comminata ad Apple di 1,8 miliardi di euro per violazioni alle regole sulla concorrenza dei servizi di streaming musicale e infine di Waymo che riprende le attività di guida autonoma in California.



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Laddove si mette uno schermo significa che quello schermo, quell'impianto pubblicitario assume tutte le caratteristiche che ha un banner su un sito web.
E questo cosa significa? Significa che si possono accedere a questi spazi pubblicitari anche attraverso piattaforme che automatizzano la compravendita degli spazi, quello che viene chiamato programmatic advertising.
Quindi mentre prima i nostri clienti vendevano a tempo, quindi vendo due settimane di uno spazio pubblicitario in piazza San Babila a Milano che costa X, invece in questo caso si trasforma in una vendita a performance, quindi vendo un milione di “impression” come si dice nel web, perché sono in grado di misurarle e fino a che non raggiungo quel target, io tengo in onda lo spot.
Salve a tutti, siete all'ascolto di INSiDER - Dentro la Tecnologia, un podcast di Digital People e io sono il vostro host, Davide Fasoli.
Oggi parleremo con la società Blimp, che utilizza sensori per generare metriche digitali nel mondo fisico, consentendo di prendere delle decisioni sulla base dei flussi di persone e veicoli.
Prima di passare alle notizie che più ci hanno colpito questa settimana, vi ricordo che potete seguirci su Instagram a @dentrolatecnologia, iscrivervi alla newsletter e ascoltare un nuovo episodio ogni sabato mattina su Spotify, Apple Podcast, Google Podcast oppure direttamente sul nostro sito.
Lunedì 4 marzo, la Commissione Europea ha annunciato di aver multato Apple per la cifra record di 1,84 miliardi di euro per abuso di posizione dominante.
Nel 2019, infatti, Spotify presentò un esposto alla Commissione in quanto a detta della piattaforma streaming, Apple favorirebbe il suo servizio Apple Music per gli utenti iPhone e iPad, situazione confermata dall'antitrust europeo, che afferma che Apple impedisca agli sviluppatori di informare gli utenti sui servizi di streaming musicale alternativi o servizi più vantaggiosi economicamente.
Inoltre, all'interno delle app, Apple vieta di utilizzare altre forme di pagamento al di fuori di quelle integrate nell'App Store.
Come conseguenza, gli utenti che sottoscrivono un abbonamento a Spotify devono pagare un prezzo maggiore, dovuto al 30% delle commissioni dell'App Store, non potendo completare il pagamento sul sito della piattaforma.
Apple quasi sicuramente farà ricorso a questa decisione, a sua detta ingiusta.
Tuttavia, con questa sentenza e con l'entrata in vigore il 6 marzo del Digital Markets Act, Apple dovrà comunque rendere il suo app store più trasparente e permettere agli sviluppatori di pubblicizzare i prezzi e le offerte disponibili al di fuori del suo store.
Dopo l'interruzione dei piani di espansione delle attività di Waymo nel mese di febbraio, la California Public Utilities Commission ha autorizzato l'azienda che fornisce servizi taxi a guida autonoma a riavviare il servizio in determinate aree di Los Angeles e della Bay Area.
Circa un mese fa, infatti, Waymo ha dovuto sospendere le proprie attività a causa di uno scontro a dicembre 2023 tra un robotaxi e un pick-up che veniva trainato, dovuto essenzialmente a una scorretta elaborazione dei calcoli del software.
A seguito di tali avvenimenti, alcune auto di Waymo hanno subito pesanti atti vandalici, come forma di protesta contro la mobilità a guida autonoma.
Tuttavia, nonostante le critiche e le preoccupazioni espresse, dopo il via libera della California Public Utilities Commission, Waymo ha assicurato che l'azienda adotterà un approccio graduale nell'introduzione del servizio a Los Angeles e che attualmente non ci sono piani immediati per estenderlo ad altre zone della penisola di San Francisco.
Al giorno d'oggi, sempre più aziende comprendono l'importanza dell'analisi dei dati per migliorare il proprio lavoro e i propri prodotti, e nell'ultimo periodo anche gli enti pubblici, come le grandi città, stanno cercando di sfruttare strumenti come l'intelligenza artificiale o l'analisi dei big data.
In particolare, l'analisi del traffico o l'affluenza dei cittadini presenti ad eventi o specifici punti di interesse può essere utile per fornire servizi più efficienti o programmare lavori pubblici, manutenzioni o programmare lo sviluppo in base alle esigenze dei cittadini.
Per parlare di alcuni di questi aspetti è con noi Alex Buzzetti, General Manager di Blimp.
Benvenuto Alex.
Grazie, grazie.
Innanzitutto ci spieghi che cos'è e di che cosa si occupa Blimp.
Noi siamo una società che si occupa di offrire un servizio dati, dati di mobilità, in particolar modo noi nasciamo per misurare quelli che sono i flussi urbani di persone, in termini sia di persone come pedoni, che come veicoli e lo facciamo a partire da dei sensori di intelligenza artificiale che abbiamo sviluppato noi, quindi sono proprietari e sono brevettati, che ci permettono di capire appunto quella che è il numero di persone, il numero di veicoli, direzione di questi, tutte informazioni che chiaramente sono funzionali a diversi mercati, in particolare quello delle smart city.
Ok e quindi come funzionano questi sensori da un punto di vista pratico?
Questi sensori che a tutti gli effetti sono delle telecamerine intelligenti, poi li chiamiamo sensori proprio perché ciò che fanno è un'estrapolazione del dato a partire dall'immagine, quindi non inviano nessun tipo di immagine ma in realtà ciò che inviano sono soltanto dati anonimi aggregati, legati a tutto ciò che lasciatemi dire… un essere umano sarebbe in grado di contare guardando un'immagine.
Quindi è per questo che si parla di intelligenza artificiale, quindi guardando un'immagine il sensore è stato addestrato a poter riconoscere che c'è un certo flusso di pedoni, quindi in termini di numero, numero di veicoli, classificazione anche socio e demografica dei pedoni, classificazione della tipologia di veicoli quindi non solo auto ma anche biciclette, moto, scooter, autobus o mezzi pesanti.
La direzione di questi pedoni, di questi veicoli, tempi di permanenza, se guardano o meno in una certa direzione, insomma tutta una serie di informazioni che possono essere funzionali a diversi mercati.
E da dove nasce l'idea di realizzare una realtà di questo tipo? Qual è l'esigenza di fondo?
L'esigenza di fondo parte da un concetto base che ci siamo noi in primis imbattuti.
Poter capire effettivamente quelli che sono i flussi urbani per alcuni dei mercati che adesso vi racconterò e ciò che abbiamo fatto è… siamo partiti a raccogliere tutte le informazioni che sono presenti sul mercato.
Quindi abbiamo comprato ogni tipo di dato, siamo andati sul campo a fare il vecchio mestiere di conta persone manuali, quindi veramente tanto del nostro tempo passato per strada.
Perché ci interessava avere queste informazioni.
Perché forse ancora all'epoca non non non consino del potere di queste informazioni perché in realtà comunque ci credevamo molto nel sapere che c'era valore dietro questo tipo di informazioni fino a quando abbiamo capito che in realtà di queste informazioni, di questi big data che nel 2016-2017 tanto si parlava, in realtà c'era veramente molto poco quindi ci siamo messi a sviluppare il nostro sensore e quindi abbiamo iniziato a metterli sul campo.
Dove lo monetizziamo? Questi tipi di dati come dicevo prima, il mercato delle smart city è uno di quelli più affascinanti perché risponde a diverse esigenze della pubblica amministrazione.
Gli altri due mercati a cui l'approcciamo sono il mondo della pubblicità esterna e quindi quella che è chiamata “out-of-home advertising” e il mondo del retail.
Quindi l'out-of-home advertising chiaramente ha come finalità quella di poter dare un valore a uno spazio pubblicitario fisico nello stessa modalità con cui viene dato un valore a uno spazio pubblicitario digitale su cui tutti noi siamo sottoposti nel web.
Nel mondo retail invece è quello proprio di andare a misurare quella che è la “customer journey” di un punto vendita quindi le varie conversion partendo dalla pedonalità esterna alle vetrine fino all'interno dei reparti.
Prima di passare a degli esempi concreti, un tema su cui chi ci sta ascoltando potrebbe interrogarsi è legato alla sicurezza, cioè proprio legato alla privacy di una telecamera di questo tipo.
Cioè come funziona? Nel senso i dati vengono raccolti e trasferiti oppure elaborati al momento e quindi non c'è un rischio per la privacy effettivo.
Questo è credo l'aspetto per noi più importante, credo che nei prossimi anni, anzi i prossimi mesi, uno delle sfide più importanti che dovremo affrontare tutti noi, tutti quelli che lavorano nel mercato dei dati è l'aspetto di privacy.
Lo dico sorridendo perché veramente abbiamo investito quasi più in avvocati esperti di privacy che in ingegneri, è stato un principio di base che tuttora cerchiamo di coltivare, anche di diffondere come concetto.
La nostra tecnologia è privacy by design, che cosa significa? Che è stata concepita proprio nel poter rispettare quelli che sono i dati personali.
Qual è il dato personale? Il dato personale è l'immagine che viene istantaneamente catturata della telecamerina, ma il motivo per cui noi li chiamiamo sensori è proprio perché in quell'immagine in realtà vive quei pochi millisecondi all'interno del luogo in cui è stata presa, quindi all'interno del sensore stesso, e immediatamente eliminata perché viene trasformata in un numero, quindi un dato anonimo aggregato e quindi il dato personale di fatto non esiste perché viene immediatamente cancellato e non recuperabile in nessun modo.
Quindi il dato che è anonimo e aggregato quindi viene impacchettato, quindi un numero più grande e poi viene inviato ai nostri server perché a noi non ci interessa avere l'identificabilità della persona, ma ciò che ci interessa è avere quelli che sono i flussi della massa, perché è questo che dà valore poi alle analisi che facciamo.
Quindi sì, non c'è proprio il rischio perché non c'è la possibilità, non avete la possibilità di accedere a questi dati.
Esattamente, le immagini non sono accessibili perché non esistono a tutti gli effetti, quindi si parla proprio di veri e propri sensori.
Su questo cerchiamo proprio di creare anche cultura, ma quindi abbiamo anche scritto insieme esperti di privacy, esperti del settore, un white paper che ha coinvolto i principali player del mercato, della pubblicità esterna, player del mondo retail, l'Istituto Italiano Privacy.
Tutte queste professionalità hanno collaborato insieme a noi per un anno a scrivere questo white paper che poi è stato pubblicato anche a un evento della comunità europea e è stato pubblicato dal Sole 24 Ore che rappresenta tutti gli aspetti di privacy delle tecnologie di misurazione dell'audience che vanno quindi dalla sensoristica, ai dati telco, ai dati mobile, tutto ciò che riguarda questo tipo di misurazione.
Proprio perché vogliamo tutelare un mercato che necessita di questi dati, di questo tipo di informazioni, ma dobbiamo chiaramente stare attenti nell'utilizzo proprio per evitare che arrivi anche qualcuno che in modo piratesco non è così attento a questi tipi di aspetti e quindi di fatto crea un rischio per invece tutti quelli che vogliono farlo in modo consapevole.
E a coloro ai quali avete proposto Blimp, avete notato della diffidenza proprio legata a questo tema?
Inizialmente è quasi doveroso, siamo noi in primis che lo anticipiamo come tema perché proprio i nostri clienti in primis dicono io voglio l'informazione, voglio il dato come prima cosa, poi in realtà tutti sono molto attenti all'aspetto di privacy e tutti in realtà ci hanno proprio fatto anche i complimenti, quindi siamo molto orgogliosi del lavoro fatto perché riconoscono in noi un player veramente che pone come primo punto l'aspetto di privacy quasi più rispetto all'aspetto tecnologico.
E anche insieme a tutta la documentazione che abbiamo realizzato, quindi il nostro pacchetto che offriamo ai clienti c'è anche l'aspetto documentale che di fatto sono dei modelli che offriamo ai nostri clienti proprio in tale che loro possano utilizzarli per crearsi la loro documentazione legata all'utilizzo di queste tecnologie.
La diffidenza è giusto che ci sia ma è giusto perché si deve porre un'attenzione da parte di tutti, noi in primis che quotidianamente lavoriamo a cercare di migliorare le nostre misure di sicurezza proprio perché deve essere un aspetto fondamentale per tutti.
E il fatto di elaborare le immagini, i video direttamente sulla telecamera che altri vantaggi può portare?
L'altro vantaggio sicuramente è un tema anche di infrastruttura capite che se io dovessi mandare immagini e quindi streaming di video in rete c'è un'infrastruttura di trasmissione - quindi di “giga” al secondo - che devo inviare e dall'altra anche una struttura ricettiva di questi dati importante quindi sicuramente anche un costo di infrastruttura di “storage” di questi dati importanti per poi in un elaborazione che viene fatta in cloud.
Ecco il fatto di poter fare tutte le elaborazioni direttamente sul sensore fa sì che la trasmissione sia di realtà pochi byte - perché quello che stiamo facendo è inviare numeri - e quindi sia il tema di trasmissione, sia il tema di infrastruttura di storage dei dati e a questo punto è molto più leggera, leggera vuol dire anche economicamente molto più sostenibile.
Sì è in vista soprattutto immagino di avere sempre più sensori sempre più telecamere e quindi andare a generare a un certo punto sarebbe verrebbe generato un flusso impossibile da gestire se fossero inviati tutti i dati del video di base.
Assolutamente assolutamente, quello uno degli aspetti positivi di poter fare tutta l'elaborazione come si dice in gergo “on the edge”.
Passiamo quindi a degli esempi pratici se ci fai per ognuno dei tre ambiti che hai accennato un esempio concreto di come potrebbe essere utile questa tecnologia a poi i vostri clienti.
Partiamo da quello pubblicitario che è stato il primo storico per noi. L'esempio molto più semplice è quello proprio di poter associare finalmente dico finalmente perché fino a qualche anno fa non esistevano questo tipo di numeriche un dato di audience a uno spot messo in onda su uno schermo pubblicitario che vi potete trovare tranquillamente in stazione.
Quindi unire il mondo digitale con i dati che che permette il digitale di raccogliere sulle impressioni di una pubblicità con il mondo fisico.
Esattamente proprio questo. Questo mercato che si sta rivoluzionando era un mercato fatto di carta e colla - adesso senza volerne i nostri amici delle concessionarie - si sta trasformando in un mercato fatto di schermi e là dove si mette uno schermo significa che quello schermo quell'impianto pubblicitario assume tutte le caratteristiche che ha un banner su un sito web.
Che cosa significa? Significa che è dinamico, significa che è misurabile e questo cosa significa? Significa che si possono accedere a questi spazi pubblicitari anche attraverso piattaforme che automatizzano la compravendita degli spazi quello che viene chiamato “programmatic advertising”.
La misurazione di questi spazi consente a questo punto di aprire per il mercato dell'of-of-home un nuovo mercato che è quello della compravendita automatica - quindi quello appunto del programmatic advertising - che è abilitato dai numeri, quindi mentre prima i nostri clienti vendevano a tempo quindi vendo due settimane di uno spazio pubblicitario in piazza San Babila a Milano che costa X invece in questo caso si trasforma in una vendita a performance.
Quindi vendo un milione di impression come si dice nel web ma un milione di diciamo di OTS come dicono nel mondo fisico, che sta per “opportunity to see” perché sono in grado di misurarle e fino a che non raggiungo quel target io tengo in onda lo spot.
Questo mondo pubblicitario semplice se volete. Altri esempi nel mondo del retail ciò che che facciamo proprio la misurazione della della customer journey, quindi partendo dall'esterno del punto vendita quindi la pedonalità all'esterno del punto vendita, ciò che interessa molto è anche l'efficienza della vetrina quindi capire se una vetrina più o meno efficace in termini di quante persone si fermano rispetto alle persone che vi passano davanti.
Quindi quanta attenzione dedicano alla vetrina, poi capire in quanti entrano e all'interno capire quali sono i reparti più performanti, quindi dove vi passa più gente, dove la gente sta per più tempo.
Qui ci sono diverse casistiche, adesso abbiamo veramente molti clienti in ambito diverso in cui con loro le sperimentazioni sono anche nel cercare di capire come questi dati possono aiutarli nel quotidiano che vuol dire per esempio aprire una cassa in più in un determinato momento oppure andare a capire se una determinata corsia conviene in una fascia oraria specifica andargli a mettere un venditore o che tipo di venditore, perché ricordiamo che si riesce ad avere anche una classificazione socio-demografica per cui magari sappiamo chi è più preparato su un certo tipo di utenza rispetto un altro. Per vedere se questo effettivamente porta a una conversione maggiore delle vendite.
In ultimo il mondo delle smart city dove… diciamo l'ultimo mercato su cui operiamo, lì si vanno dai “semplici” progetti di analisi della mobilità in termini veicolari quindi misurazione dei flussi di ingresso e uscita delle arterie principali - arterie veicolari - piuttosto che andare a vedere il centro storico o le vie del centro, la misurazione del traffico pedonale e turistico, quindi andare a capire come andare ad aiutare la pubblica amministrazione ad avere diciamo una contezza su quelli che sono i numeri di affluenza sulle zone pedonali, a progetti che sono pochettino più sofisticati come sono ad esempio i progetti di smart parking, quindi che cosa sono i progetti di smart parking?
L'ottimizzare la “parcheggiabilità” dei quartieri, il caso semplice siamo tutti noi abituati a girare nel centro che è fatto di vie a senso unico in cui giro alla prima via cercando posto, non trovo posto, giro 10 minuti, torno al punto di partenza.
Ho perso tempo, ho generato traffico, ho inquinato, mi sono innervosito, per poi invece ripartire con la ricerca.
Ecco, si potrebbe in modo molto semplice replicare l'esperienza che abbiamo tutti noi nei centri commerciali.
Sapete dove ci sono le lucine sopra gli stalli, quindi luce verde, luce rossa.
Luce rossa lascia stare, non entrare in questa via, non troverai mai posto, luce verde e qui potresti trovare parcheggio.
Ok, quindi abbiamo parlato adesso di questi esempi, però come fanno queste realtà, i vostri clienti poi a visualizzare e rendersi conto della situazione? Hai parlato di impressioni, o la possibilità ad esempio per una pubblica amministrazione di rendersi conto dei flussi di automobili.
Come fa nella pratica a visualizzare questi dati?
Allora, questi dati sono accessibili attraverso una dashboard, quindi tramite un portale cloud in tempo reale, quindi possono vedere tutti i grafici che interessano i nostri clienti.
Ecco, questa dashboard è molto “customizzata” proprio in funzione di quelle che sono le esigenze dei nostri clienti.
Quello che noi facciamo molto è un percorso di accompagnamento, perché non è facile per tutti poi - una volta che si hanno tutti questi dati - avere anche un'interpretazione dei dati.
Quindi quello che noi curiamo molto è anche l'aspetto di seguire i nostri clienti nel percorso di formazione, se volete, ne capire quali sono effettivamente per loro i KPI più interessanti.
Su questo abilitiamo dei grafici su una dashboard in modo tale che loro a questo punto sono autonomi, addestrati a poter vedere in tempo reale, o comunque con una granularità che loro sono, che loro decidono per andare a vedere quelli che sono i dati sul punto vendita, piuttosto che sulla via, piuttosto che del loro spazio pubblicitario.
Quindi la dashboard è composta di grafici?
Grafici, numeri e grafici.
Ok e visto che poi il nostro focus è quello dell'utente, si è capito dai vari esempi che hai fatto, ma ci spieghi qual è il vantaggio anche per il singolo? Cioè perché il singolo dovrebbe trarre vantaggio dall'analisi dei dati in questo modo?
L'esempio è molto semplice, nel momento in cui i nostri interlocutori hanno contezza dei numeri delle persone che visitano per esempio il loro punto vendita o che visitano la città, tutto diventa molto più conscio, nel senso che vi faccio l'esempio, nel mondo retail, nel momento in cui sappiamo che un certo retailer ha determinate esigenze di traffico per esempio, riconosce che il mercoledì mattina ha un picco di numeri, però magari il mercoledì mattina è il giorno in cui ha meno dipendenti, meno persone di staff all'interno del punto vendita, ecco capite che avere conoscenza di questi numeri significa poter offrire servizi che sono più “cliente centrici” perché a questo punto si riesce a creare anche una customizzazione dell'esperienza dell'utente.
Questo vale anche nel mondo pubblicitario ma anche nel mondo retail è molto ormai diffusa… quella che è l'experience del punto vendita.
Prima accennavi alla cassa aperta in più.
Quello è un altro ottimo esempio… l'experience diventa qualcosa su cui i retail in questo momento si stanno centrando molto.
Quindi l’experience vuol dire far vivere ai propri clienti esperienze sempre più vicine a quella che è la tipologia di utenti per cui sapete che se un punto vendita è frequentato da un certo tipo di persone un po più giovani o un po più anziane o comunque di una certa fascia di età a questo punto si riescono anche a pilotare dei contenuti video che sono più d'interesse per una persona rispetto che un'altra.
Va bene allora grazie Alex per averci raccontato la vostra realtà… di che ruolo possono avere i dati, la raccolta dei dati attraverso questi sensori anche nel mondo fisico quindi con le stesse dinamiche del mondo digitale e però anche per esservi soffermato particolarmente sull'aspetto della privacy che probabilmente e giustamente è il primo aspetto che viene in considerazione all'utente finale colui che poi passa sotto questo sensore come pedone o come veicolo.
Alla prossima.
Grazie, grazie a voi.
E così si conclude questa puntata di INSiDER - Dentro la Tecnologia.
Io ringrazio come sempre la redazione e in special modo Matteo Gallo e Luca Martinelli che ogni sabato mattina ci permettono di pubblicare un nuovo episodio.
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Noi ci sentiamo la settimana prossima.



