
L'intelligenza artificiale è uno strumento potente che, come abbiamo più volte constatato, è diventato così pervasivo da modificare in modo cruciale la società e, di conseguenza, influenzare il mondo del lavoro e le figure professionali. Grazie alla sua prospettiva globale, EY è in una posizione privilegiata per analizzare questa evoluzione, tanto che di recente l'azienda ha pubblicato l'EY European AI Barometer 2025, un report che analizza lo stato dell'arte e le prospettive future dell'Intelligenza Artificiale. Per parlare di questo rapporto e comprendere come l'IA stia trasformando il mondo del lavoro, durante l’AI WEEK, abbiamo incontrato Giuseppe Santonato, AI Transformation Leader di EY Italia, che ci ha raccontato le sfide e le opportunità dell'integrazione dell'intelligenza artificiale nelle attività quotidiane dei lavoratori.
Nella sezione delle notizie parliamo della partnership tra Ring e Axon per la condivisione dei video di sorveglianza e di una grave vulnerabilità scoperta in Microsoft SharePoint che ha colpito numerose organizzazioni pubbliche e private.



Brani
• Ecstasy by Rabbit Theft
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Io prendo delle soluzioni di AI e le distribuisco senza alcuna formazione, allora il tasso d'adozione è al di sotto del 5%.
Se io - praticamente - invece di distribuirle basta, inizio a capire con loro come lo possono utilizzare, allora in quel caso l'adozione passa in maniera progressiva al 40%, al 60%, fino ad arrivare a picchi dell'80%.
Salve a tutti, siete all'ascolto di INSiDER - Dentro la Tecnologia, un podcast di Digital People e io sono il vostro host, Davide Fasoli.
Oggi parleremo con EY dell'adozione e l'utilizzo dell'Intelligenza Artificiale nelle imprese, cercando di capire come l'IA stia trasformando il mondo del lavoro e di come si posizionano le aziende italiane di fronte a questa tecnologia.
Questa sarà l'ultima puntata prima della pausa estiva.
Dalla prossima settimana, quindi durante il mese di agosto, pubblicheremo alcuni brevi approfondimenti.
Prima di passare alle notizie che più ci hanno colpito questa settimana, vi ricordo che potete seguirci su Instagram a @dentrolatecnologia, iscrivervi alla newsletter e ascoltare un nuovo episodio ogni sabato mattina, su Spotify, Apple Podcast, YouTube Music oppure direttamente sul nostro sito.
Nonostante un passato segnato da controversie sulla privacy, tra cui un patteggiamento miliardario con la FTC, Ring ha deciso di invertire la rotta. L'azienda di Amazon, che solo un anno fa aveva dismesso la funzione che permetteva alla polizia di chiedere video ai cittadini, ha deciso di reintrodurla tramite una partnership con Axon, un'azienda leader nelle tecnologie
per le forze dell'ordine e produttrice dei taser e delle bodycam, con cui abbiamo parlato nella puntata "Axon: taser e bodycam per tutelare le forze dell'ordine e i cittadini".
Il nuovo sistema però non passerà più dall'app di Ring. Le richieste verranno infatti gestite su una piattaforma di gestione delle prove digitali di Axon. L'utente in questo caso riceverà una notifica e avrà piena facoltà di accettare o rifiutare la condivisione del filmato, che in caso di assenso verrebbe crittografato e allegato al fascicolo. Secondo il fondatore
di Ring questa iniziativa servirà a rendere i quartieri più sicuri, eppure la mossa sta iniziando a sollevare nuovi interrogativi, specie alla luce di indiscrezioni su una futura integrazione per lo streaming in diretta alle autorità.
Nei giorni scorsi numerose organizzazioni, sia pubbliche che private, sono state vittima di massicci attacchi hacker, attualmente ancora sconosciuti, che hanno sfruttato una nuova vulnerabilità del software Microsoft SharePoint.
SharePoint è un software, sviluppato da Microsoft, che permette la gestione e la condivisione di documenti.
Tuttavia questa vulnerabilità può permettere l'accesso anche ad altri servizi Microsoft, come Outlook o OneDrive, rendendo la situazione ancora più grave e pericolosa.
Tra le varie vittime, infatti, figurano aziende governative europee, agenzie federali statunitensi e diverse aziende private in USA e Asia.
Microsoft si è già adoperata per rilasciare una patch che risolve la vulnerabilità, tuttavia è possibile che alcune chiavi crittografiche, recuperate dagli hacker, possano comunque continuare a funzionare.
Va infine specificato che gli attacchi sono andati a buon fine solamente per i software SharePoint installati su server privati, al contrario della versione cloud di Microsoft 365 esente dalla vulnerabilità.
Diverse volte abbiamo parlato delle differenze tra cloud e hosting privato, sottolineando come spesso conviene affidare i propri servizi al cloud pur condividendo dati personali per ottenere maggiori garanzie di sicurezza.
L'Intelligenza Artificiale ha modificato in modo cruciale la società. È uno strumento potente e, come abbiamo visto tante volte, è innegabile che la sua pervasività abbia influenzato anche il mondo del lavoro e le figure professionali. Grazie alla sua prospettiva globale, EY è in una posizione privilegiata per analizzare questa evoluzione. Proprio
di recente, l'azienda ha pubblicato l'EY European AI Barometer, un report che analizza lo stato dell'arte e le prospettive future dell'Intelligenza Artificiale. Per parlare di questo rapporto, durante l'AI WEEK abbiamo incontrato Giuseppe Santonato, AI Transformation Leader di EY Italia. Come prima cosa abbiamo chiesto a Giuseppe di raccontarci chi fosse
EY e di che cosa si occupasse.
Allora, diciamo EY è una multinazionale nell'ambito dei servizi di consulenza direzionale per tutto il supporto legale e tributario, nonché per i servizi di revisione.
In generale stiamo parlando di una macchina di più di 400.000 persone, per un fatturato globale di oltre 50 miliardi.
EY è anche la prima società tra le Big Four ad aver attivato un programma a suo supporto, prima di tutto, e dopo anche a supporto dei nostri clienti, di trasformazione basata sull'Intelligenza Artificiale.
Dal 2016 al 2020 abbiamo investito inizialmente circa 1.5 miliardi di dollari solo in ambito di Intelligenza Artificiale e sono raddoppiati nell'ultimo anno.
Quindi per noi, come EWA, l'Intelligenza Artificiale è il motore interno di trasformazione ed è il modo migliore per far capire anche ai nostri clienti come devono muoversi.
Perfetto, e parlando di Italia, qual è l'adozione delle aziende dell'Intelligenza Artificiale e se non l'hanno adottata o l'hanno fatto in maniera poco rilevante, quali sono state le sfide che hanno incontrato… gli ostacoli?
Allora, noi l'anno scorso abbiamo attivato un indicatore, un report che si chiama AI Barometer, che aveva previsto l'intervista di più di 600 aziende, ma non solo andando a intervistare i vertici aziendali, ma andando a cercare di capire, anche con i diversi dipendenti, qual era il loro grado di confidenza con questi strumenti.
La cosa interessante che emerge è che l'Italia è il terzo paese per adozione a livello di Unione Europea.
Prima di noi c'è la Svizzera e il Portogallo.
A questo però corrisponde un punto sostanziale: l'Intelligenza Artificiale in azienda, soprattutto nella piccola e media azienda, nasce dalla spinta individuale a capire come adottarla ai fini di far meglio individualmente le proprie cose.
Quindi un interesse personale del lavoratore che vuole essere più efficiente e avere più tempo.
Anche perché diciamo tutti cerchiamo di massimizzare l'occupazione del nostro tempo, cioè è normale.
Il punto sostanziale in cui adesso, nel 2025, nella nuova versione dei report iniziamo a vedere delle grosse trasformazioni è che l'Italia e per spinte che derivano anche da strumenti di natura politica e per anche dei punti d'eccellenza, perché… è presente qui nell'AI WEEK, comunque c'è il Cineca con il suo supercalcolatore Leonardo,
c'è Eni che comunque ha il supercalcolatore più potente in Europa, quindi abbiamo delle rilevanze piuttosto importanti, l'Università di Napoli che ha sviluppato un quantum computing piuttosto rilevante.
Quindi riusciamo adesso a vedere un'adozione molto più orientata in ottica azienda.
Quello su cui dobbiamo ancora prestare, sopportare, supportare è la piccola media impresa. La piccola media impresa che sarà quella che da un certo punto di vista ne può beneficiare di più, ma che non può investire in maniera sostanziale e quindi deve essere agevolata da un certo punto di vista anche dagli strumenti pubblici, piuttosto che proprio dall'adozione in
maniera massiva da parte della macchina amministrativa, sia diciamo centrale che locale. Se io riduco, diciamo, le attività amministrative di un'azienda immediatamente libero del valore che quell'azienda può utilizzare per sé stessa.
Però dicevi che… quindi è una sfida di carattere economico o anche di consapevolezza, perché prima dicevi che sono magari anche stati i singoli lavoratori a capire quali erano le potenzialità e poi sfruttarle.
Allora, diciamo, sono due dimensioni diverse: la parte economica è una parte che l'azienda, da un certo punto di vista, può andare a sostenere, anche facendo riferimento a dei meccanismi di finanziamento.
La parte di competenze è un qualcosa che nasce da un percorso un po' più profondo, perché il percorso non è tanto quello di chi sviluppa la soluzione, ma anche come spiegare di utilizzare al meglio la soluzione.
E per far questo dobbiamo lavorare fondamentalmente su due direzioni: uno, far sentire la persona partecipe nel percorso di revisione, cambiamento, adozione dell'Intelligenza Artificiale.
Non piazzarvi dentro un qualsiasi dispositivo, un agente di Intelligenza Artificiale, perché nel momento in cui ci viene imposto un cambiamento, come esseri umani tendiamo a respingerlo o, tra virgolette, a “vederlo” come qualcosa, tra virgolette, di estraneo.
Dall'altro va vista anche il fatto che dobbiamo evitare di trasformare l'Intelligenza Artificiale nel colui che mi risolve il problema.
L'Intelligenza Artificiale dà delle indicazioni, supporta, ci libera delle potenziali creatività, ma non risolve a priori il problema.
Dobbiamo reindirizzarlo dove e come vogliamo risolvere il problema.
Certo.
E poi quando parliamo di Intelligenza Artificiale hai citato l'aspetto di creatività, però in realtà facciamo riferimento anche a un’IA in senso più ampio, quindi Machine Learning, Intelligenza Artificiale che in ambito lavorativo magari è ancora più utilizzata, soprattutto in realtà… piccole e medie imprese.
La piccola e media impresa italiana ha un'esigenza di essere più capace di utilizzare le proprie macchine e di essere più in grado di sfruttare al meglio quello che ha, da un punto di vista proprio di asset puri.
Quindi sicuramente la parte di Machine Learning e tutta la parte di computer vision supportano la costruzione di strumenti che ci permettono di utilizzare in maniera sempre più precisa riducendo costi da scarto, costi da produzione non corretta quello che è il bilancio dell'azienda.
Dall'altra parte ci permette anche di, utilizzando anche gli stessi strumenti, di capire anche cosa e come posizionarci sul mercato, qual è il prezzo ottimale, come trasferire i nostri prodotti dal nostro paese verso anche l'esterno, ottimizzando anche quelli che sono i costi logistici.
Ok, e ci puoi fare degli esempi concreti di come l'Intelligenza Artificiale può aiutare le attività quotidiane di un'impresa e quali sono, magari se avete anche individuato, quelle che sono le figure professionali che già oggi stanno beneficiando particolarmente dell'IA?
Ma allora, diciamo in maniera semplice, guardo qualsiasi impresa, ci sono due estremi che tecnicamente vengono impattati in maniera estremamente rilevante: uno, chi vende.
Con l'Intelligenza Artificiale riesco a creare sicuramente un prodotto, un servizio più adeguato a quella che è la richiesta della mia clientela.
Dall'altro, se guardo anche la parte più amministrativa, quindi che sia la gestione tipica dei flussi contabili, ma anche tutta la parte operativa di gestione del personale, queste sono attività in cui, diciamo, l'Intelligenza Artificiale sta dando dei risultati molto importanti.
Quando parliamo di molto importanti, significa che a fronte degli obblighi normativi che aumentano di giorno in giorno, il fatto che abbiamo un sistema economico, finanziario, politico, che ci mette di fronte a delle sfide tutti i giorni, i dazi, la guerra India-Pakistan, gli attacchi Houthi che aumentano,
siamo in grado comunque di riassettare e rivedere anche come fare le nostre cose.
Quindi, su queste aree vediamo un utilizzo sempre più importante.
Dopo sicuramente, quando si inizia a parlare di servizi alla clientela, tutti i giorni noi interagiamo con dei bot che siano, tra virgolette, “bot” sul sito di un qualsiasi operatore telefonico, energetico, di servizi finanziari, piuttosto che anche un risponditore telefonico.
È molto interessante quello che hai detto, cioè che viviamo magari una situazione molto complessa dal punto di vista geopolitico, commerciale e forse fosse avvenuta qualche tempo fa, probabilmente senza questi strumenti sarebbe stato molto più complesso da gestire o capire come comportarsi guardando avanti.
Esatto.
Secondo me questo è un punto, cioè la parte di essere in grado di gestire e adeguarsi in maniera diretta a quelle che sono delle dinamiche sempre più veloci di mercato, ma anche sociali stanno diventando un elemento essenziale in cui l'AI ci sta dando riscontro.
Dopo, come Italia, abbiamo sicuramente un altro elemento da tenere sotto controllo.
Il Politecnico di Milano l'anno scorso ha fatto emergere un punto sostanziale.
Noi da qui ai prossimi 15-20 anni avremo una decrescita della forza lavoro piuttosto importante.
A fronte di ingressi molto limitati.
Quindi se diciamo che perderemo 5 milioni di posti di lavoro, avremo un ingresso per 2 milioni.
Allora immaginiamoci: chi è che sostiene questo delta? Se riusciamo a fare ecosistema a livello Italia, tra pubblico, ricerca e privato, forse l'Intelligenza Artificiale riesce ad essere quel collante in cui da parte ci metterà riparo da determinati brutti scenari.
E poi l'altra cosa che dicevi è che, diciamo, hai citato un po' tutte le figure professionali, quindi in realtà l'Intelligenza Artificiale, - forse questa è una cosa anche abbastanza sorprendente, comunque inaspettata - l'IA ha trovato... è uno strumento che è utilizzabile in tanti contesti, non ultimo quello creativo, che forse qualche anno fa non ci avremmo mai pensato,
invece è riuscita anche ad entrare in quel settore.
Io mi ricordo una cosa, diciamo, come tutti gli italiani mi piacciono le cose belle e interessanti e nel 2019 dovevo comprare delle sedie nuove per un salotto e ho comprato una sedia che si chiama I.A. di Philippe Starck, che è una sedia completamente progettata dall'Intelligenza Artificiale, tenendo conto dei gusti medi della popolazione europea durante l'acquisto delle sedie.
Allora, quando una persona mi dice, è una cosa nuova? No, non è una cosa nuova, però adesso è più democratica, la possono utilizzare più persone.
Mio figlio la usa in maniera continuativa perché a lui piace suonare e quando deve creare delle basi per la chitarra, riesce a crearle sulla base della melodia che ha appena pensato.
Quindi, da quando si è bambini a quando si è adulti, l'Intelligenza Artificiale ci accompagna nel nostro percorso d'apprendimento.
E parlo di percorso di apprendimento e non percorso di consultazione, perché sono due cose estremamente diverse.
Sì, e anche questo è un aspetto interessante, tornando all'ambito delle piccole imprese, piccole e medie imprese, comunque anche lì l'aspetto creativo può essere utile, altrettanto quanto quello di una gestione...
Pensiamo solo al fatto di creare un nuovo logo, un nuovo brand, un nuovo pay-off, il fatto di poter aggiornare immediatamente le descrizioni del nostro sito web.
Poterlo fare non solo in italiano, ma poterlo fare direttamente in più lingue dà delle potenzialità anche sulle cose che ci sembrano più semplici in maniera immediata.
Dopo pensiamo anche al fatto che le nostre aziende quanto tempo e quanti adempimenti devono fare ogni giorno.
Allora lí l'Intelligenza Artificiale ti indirizza e ti aiuta anche a capire qual è l'adempimento che devi soddisfare e come lo devi soddisfare.
L'Agenzia delle Entrate su questo sicuramente sta lavorando tantissimo, sia al suo interno ma anche verso tutti gli operatori economici del sistema paese.
L'Intelligenza Artificiale nella piccola media impresa va a prendere da come faccio a fare un nuovo prodotto, come faccio ad aggiornare il mio catalogo, come faccio a venderlo e dopo che l'ho venduto come faccio ad essere sicuro che sto procedendo da un punto di vista normativo in maniera corretta.
Certo e poi a riprova di quello che dici è il nascere di tantissime realtà di servizi basati su IA che fanno dei successi incredibili, anche nel nostro stesso paese proprio perché evidentemente vanno a rispondere a un'esigenza che è sistemica, ecco, che fa parte della nostra burocrazia.
E citavi il fatto appunto di introdurre l'Intelligenza Artificiale, però penso che un aspetto, un altro aspetto fondamentale sia sapere utilizzare questi strumenti, perché io li posso mettere a disposizione ai miei lavoratori, ai miei dipendenti, ma se non sono magari volenterosi e non ne capiscono le potenzialità, non li sfruttano.
E quindi questo aspetto quanto incide, quello della formazione?
Do dei numeri perché così si comprende più qual è la magnitudo di questo aspetto: io prendo delle soluzioni di AI e le distribuisco senza alcuna formazione perché parto dal presupposto che fondamentalmente sono semplici da usare.
Allora il tasso d'adozione medio che abbiamo verificato con tutti i clienti con cui collaboriamo è al di sotto del 5%.
Cioè se io distribuissi 100 licenze per fare un Copilot di qualsiasi marca alla fine solo cinque persone su cento lo utilizzerebbero tutti i giorni.
Se io prendo, invece di distribuirle e basta, inizio a capire con loro come lo possono utilizzare, per cosa lo possono utilizzare e come il fatto che utilizzano determinati sistemi gli permette dopo, la volta successiva, di fare uno step successivo, fare anche un'altra azione con quello strumento, allora in quel caso l'adozione passa,
in maniera progressiva al 40%, al 60%, fino ad arrivare a picchi dell'80%.
Perché questo è fondamentale? Allora, tutti continuano a parlare sempre di ChatGPT come l'applicazione che è esplosa in maniera incredibile, ha superato qualsiasi precedente in termini di scarico, cioè stiamo parlando di 100 milioni di utenti che hanno scaricato quell'applicazione in due mesi.
Non è mai successo al mondo.
Di quei 100 milioni, in maniera continuativa, l'ha utilizzata il 30% e un'"adoption rate" dopo un mese era ridotta al 15%.
Perché? Perché se io continuo a fare delle domande a caso, alla fine le risposte saranno altrettanto a caso.
Quindi bisogna spiegare come interagire, come utilizzarlo nel percorso dei processi e in ogni caso anche rivedere i processi che abbiamo, perché l'AI non è che nasce per fare le cose che facciamo noi, nasce per fare le cose in maniera diversa da come le facciamo noi.
Se noi cambiamo un po' i processi, o come siamo abituati a fare le cose e le rivediamo in ottica di AI, allora sicuramente tutto l'ecosistema ne guadagna. L'AI è noi.
E questo come può avvenire all'interno di un'azienda con dei corsi di formazione, ad esempio?
Oltre al corso di formazione in cui ti spiego lo strumento, è proprio creare delle "personas" su quel tipo di professionalità e spiegarti come quel tipo di professionalità ne trae vantaggio facendogli degli esempi pratici.
E dopo creando una serie di, chiamiamoli così, "biblioteca dei diversi prompt" che può essere utilizzata all'interno dell'intera organizzazione.
Ma non è una cosa che diciamo solo ai nostri clienti, è una cosa che abbiamo applicato per primi noi al nostro interno.
Quindi noi abbiamo fatto dei corsi di formazione perché comunque, da un punto di vista normativo e obbligatorio, fare dei corsi di formazione solo utilizza gli strumenti di AI.
Lo prevede l'AI Act, quindi in ogni caso bisogna essere adempienti.
Ma oltre quello, quello che ci ha interessato è spiegare come utilizzarla e nell'operatività di tutti i giorni che in maniera diversa ognuno di noi ha.
Quindi non è che è lo stesso modello per tutti, ha un modello per tipologia di professionalità, per tipologia, chiamiamola così, di competenza che mi è richiesta all'interno dell'azienda.
In quel caso l'adozione diventa veramente importante.
E forse anche penso che a differenza di un, se pensiamo a un gestionale tradizionale in cui c'è una serie di operazioni da fare in modo mnemonico, comunque sequenziale, l'Intelligenza Artificiale utilizzata nell'ambiente del lavoro può essere più personalizzata, cioè ogni lavoratore può raggiungere lo stesso obiettivo ma con strade diverse.
Percorsi diversi… sicuramente, è il nostro agente, siccome è il nostro, di ognuno di noi risponde anche alle nostre capacità di interagire, parlare, scambiare al nostro tono di voce, al nostro stile, mano a mano si adegua.
Perfetto, hai citato appunto la parola agenti, si parla spesso adesso di Agentic AI, agenti basati su Intelligenza Artificiale, che cosa sono e come si possono applicare nell'ambito del mondo del lavoro, soprattutto per rendere l'IA più intelligente, collaborativa e autonoma?
L'agente di Intelligenza Artificiale se lo guardiamo da un punto di vista prettamente tecnologico fa la summa di tante tecnologie che già esistono. Da un certo punto di vista riparte da quella che è la programmazione a oggetti e dal fatto di dover definire delle primitive che possono essere facilmente riutilizzabili.
Nasce dal fatto di creare un ecosistema di interscambio dati, nasce dal fatto che i diversi moduli di Intelligenza Artificiale possono essere utilizzati in maniera combinata diversamente per rispondere a diverse esigenze.
Alla fine quindi l'agente di Intelligenza Artificiale mette assieme delle tecnologie preesistenti, ma lo fa in una maniera particolare. Prima di tutto è specifico ed è specializzato.
Quindi possiamo dire che è localizzato per un determinato processo d'ambiente ed interagisce in maniera continuativa all'interno di questo processo d'ambiente.
Interagisce raccogliendo informazioni ed eseguendo azioni.
È persistente, anche se ci sono dei cambiamenti dinamici, riesce ad essere sempre, diciamo, attivo e a rivedere il suo percorso per raggiungere il suo obiettivo in maniera altrettanto dinamica.
Diciamo ha delle capacità di ragionamento, perché mette assieme diverse tecniche di Intelligenza Artificiale per perseguire quello specifico obiettivo.
È autonomo, perché individua tutte le variabili di sistema e tutti i dati che gli sono necessari per raggiungere l'obiettivo.
Ma soprattutto è sociale.
È sociale nel senso che è in grado di comprendere all'interno dell'ecosistema dovrà interagire, cooperare e competere con altri agenti, sia digitali che umani.
In questo caso, di conseguenza, l'agente diventa un sistema che va a cambiare il processo, il nostro modo di fare, perché ci permette di essere un'estensione, un'integrazione a quello che normalmente facciamo.
Diventa, diciamo, un prolungamento di quella che è la nostra capacità di analisi d'informazione e di presa di decisioni.
E allora quale diventa la differenza, il limite che divide un agente artificiale a quel punto da un agente umano? Se c'è anche questo aspetto di socialità che dici.
La differenza sostanziale è una.
L'agente persegue un obiettivo, l'uomo di per se persegue sempre più di uno, essere in grado di far sintesi è una capacità nostra, l'agente sarà quell'oggetto che ci permette di arrivare alla sintesi ottimale per raggiungere il valore aziendale, non lo specifico step di processo.
Quindi un potenziamento, però un potenziamento e non rischia di compromettere magari i posti di lavoro?
No, io non l'ho mai vista e non la vedo in questa modalità.
Il posto di lavoro lo rischio se non sono in grado di utilizzare l'Intelligenza Artificiale.
Non lo rischio perché c'è l'Intelligenza Artificiale, sono due concetti estremamente diversi.
L'Intelligenza Artificiale sarà come quando è arrivato il computer, come quando hanno messo i robot all'interno delle catene di montaggio, come qualsiasi trasformazione che è avvenuta negli ultimi vent'anni.
Quando c'era il web si diceva sarebbero scomparsi i giornali, mi sembra che ancora esistano.
Quando sono usciti i social si pensava che tecnicamente tutti i principali attori delle aziende di marketing sarebbero improvvisamente spariti.
Non mi sembra che sia accaduto così, anzi sono diventati gli strumenti, in alcuni casi, del giornale, dell'azienda di marketing per cambiare ed evolvere e addirittura in alcuni casi amplificare la loro capacità di fare contenuti, di essere distintivi in quell'ambito.
Sì, cambieranno dei lavori, probabilmente alcuni lavori non ci saranno più, ce ne saranno tanti altri.
Non è un cambiamento, in alcuni casi supporterà molto di più il fatto che impareremo ad essere più cooperativi e collaborativi, perché inizieremo a scambiarci molto di più il fatto di come abbiamo utilizzato determinate cose per raggiungere determinati obiettivi.
E soprattutto questo richiede un investimento dal sistema formativo e scolastico sin dall'inizio.
La formazione adesso magari può essere un dovere più delle aziende, però è innegabile che dopo dovremmo partire da prima.
Questo dopo purtroppo è ora, perché Cina e Stati Uniti già si sono mossi secondo questa prospettiva.
Sicuramente in Cina è più facile: io decido, tu fai.
Negli Stati Uniti ogni scuola riceverà fondi anche sulla base del tasso d'adozione dell'Intelligenza Artificiale all'interno dei loro sistemi e programmi.
In Europa non è così immediata, in Italia ricordiamoci sempre che ogni istituto ha autonomia nella definizione dei programmi di insegnamento.
Se vogliamo però che le nostre persone, i miei figli, i bambini che fra poco entreranno nelle scuole...
la utilizzeranno prima di tutto in maniera consapevole, ma soprattutto in maniera critica.
Bisogna portarli a utilizzarli già da quando hanno una capacità di apprendimento sempre più alta.
E questo può avvenire solo nella scuola.
Una scuola che dovrà cambiare sicuramente tanto anche nella modalità con cui accetta degli errori.
L'Intelligenza Artificiale nasce per gestire l’errore.
E poi anche, stavo pensando a quest'ultimo aspetto, ad esempio anche l'utilizzo nelle scuole stesse dell'Intelligenza Artificiale è una questione che è molto difficile da capire come adottarla, ecco.
Si è difficile però prendiamo il caso di… io quando ho iniziato a fare l'università avevamo a malapena i computer quindi vivevamo in una situazione completamente diversa, però la cosa interessante è che noi passiamo tanto tempo assieme, studiamo assieme, nottate per risolvere i problemi, ma era una cosa estremamente - passami il termine - collettiva.
Ultimamente quando vedo le persone che utilizzano l'Intelligenza Artificiale, la utilizzano in maniera individuale per rispondere a uno specifico problema e accettando quello che è il risultato della loro richiesta e copiandolo dentro il loro elaborato.
Se noi invece prendessimo e spiegassimo alle persone come utilizzarlo già da quando sono bambini e che se loro copiano, io mi rendo conto che copiano, perché come sono scritte alcune cose lo vedi immediatamente che è un prodotto digitale e artificiale e allora inizia a diventare sicuramente più efficace.
Però significa anche investire nel corpo insegnante e in alcuni casi investire nell'infrastruttura a supporto.
Perfetto, grazie mille Giuseppe perché ci hai dato modo… ci hai dato uno sguardo privilegiato appunto come quello vostro sull'utilizzo dell'Intelligenza Artificiale. Questa volta ne abbiamo parlato appunto nel campo delle imprese.
Alla prossima.
Grazie tante, buona giornata.
E così si conclude questa puntata di INSiDER - Dentro la Tecnologia. Io ringrazio come sempre la redazione e in special modo Matteo Gallo e Luca Martinelli che ogni sabato mattina ci permettono di pubblicare un nuovo episodio. Per qualsiasi tipo di domanda o suggerimento scriveteci a redazione@dentrolatecnologia.it, seguiteci su Instagram a @dentrolatecnologia
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Noi ci sentiamo la settimana prossima.