
L'innovazione tecnologica sta trasformando profondamente il settore agroalimentare, dalla digitalizzazione dei processi produttivi all'adozione di soluzioni avanzate per migliorare la sostenibilità e l'efficienza dell'intera filiera. Startup, automazione e nuove tecnologie stanno ridisegnando il futuro dell'agricoltura, affrontando sfide globali come la resilienza climatica e l'ottimizzazione delle risorse. Per esplorare queste tematiche abbiamo invitato Giacomo Fanin, Business Development Manager di Cereal Docks, con l’obiettivo di capire quali saranno le tecnologie più innovative che influenzeranno ciò che mangeremo nel prossimo futuro.
Nella sezione delle notizie parliamo di nuovi tessuti stampati in 3D sviluppati dall'Università del Minnesota Twin Cities, utili per l'addestramento dei chirurghi e infine del nuovo Agentic Commerce Protocol di OpenAI che permette a ChatGPT di completare transazioni e acquisti online.



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Quando si sostituisce un ingrediente nell'alimentazione, spesso e volentieri, bisogna aggiungerne due o più e quindi cercare una semplificazione è fondamentale e una semplificazione anche legata a quelli che sono i costi.
Non possiamo pensare di fare delle rivoluzioni nell'industria alimentare puntando su tecnologie o su prodotti che costano o che sono figli di produzioni molto complesse, perché appunto ricordiamoci l'industria alimentare è l'industria che deve produrre un prodotto buono.
è semplice e quindi disponibile per tutti.
Salve a tutti, siete all'ascolto di INSiDER - Dentro la Tecnologia, un podcast di Digital People e io sono il vostro host, Davide Fasoli.
Oggi parleremo con Cereal Docks di come l'innovazione stia ridisegnando il settore agroalimentare, non solo nelle frontiere più avanzate dell'agritech, ma anche attraverso soluzioni concrete nei processi quotidiani, rendendo la filiera più efficiente e sostenibile.
Prima di passare alle notizie che più ci hanno colpito questa settimana, vi ricordo che potete seguirci su Instagram a @dentrolatecnologia, iscrivervi alla newsletter e ascoltare un nuovo episodio ogni sabato mattina su Spotify, Apple Podcasts, YouTube Music oppure direttamente sul nostro sito.
L'Università del Minnesota Twin Cities ha sviluppato una tecnica innovativa per creare tessuti stampati in 3D destinati all'addestramento chirurgico che riproducono in modo estremamente realistico le caratteristiche dei tessuti umani.
A differenza dei tradizionali modelli rigidi e poco flessibili, questi nuovi materiali permettono di modulare resistenza ed elasticità fino a imitare le proprietà meccaniche degli organi reali.
L'innovazione include anche l'uso di liquidi che simulano il sangue, racchiusi in microcapsule che ne impediscono l'evaporazione e garantiscono una risposta naturale durante le operazioni di taglio e pressione.
I chirurghi che hanno testato questi modelli li hanno giudicati superiori agli strumenti tradizionali, soprattutto per il feedback tattile e la reazione al bisturi.
Parallelamente alla stampa 3D, i ricercatori hanno elaborato una formula matematica capace di prevedere il comportamento del tessuto sotto stress, consentendo di personalizzare i modelli per scenari chirurgici complessi.
Gli sviluppi futuri prevedono l'ampliamento della gamma di organi riproducibili e l'integrazione di materiali compatibili con strumenti avanzati, come l'elettrocauterio, per rimuovere masse di tessuto attraverso il calore.
OpenAI questa settimana ha rilasciato un'importante novità che cambierà ancora una volta il modo in cui gli utenti si interfacciano con il web.
In collaborazione con Stripe, nota azienda che fornisce servizi di pagamento, OpenAI ha infatti sviluppato e rilasciato in modo open source un nuovo protocollo chiamato Agentic Commerce Protocol.
Questo standard, come può fare intuire il nome, consente agli agenti AI, come ChatGPT, di completare transazioni, inviando in modo sicuro le informazioni di pagamento al venditore.
La funzionalità è già attiva per gli utenti statunitensi, sia nella versione gratuita che in quella a pagamento di ChatGPT, e permette di cercare in linguaggio naturale tra milioni di prodotti provenienti da Etsy o Shopify, altri partner dell'iniziativa.
A questo punto, una volta ottenute le proposte di articoli da ChatGPT, gli utenti potranno quindi proseguire direttamente all'acquisto, senza uscire dalla chat.
Chiaramente il sistema è stato progettato per essere sicuro, condividere con i venditori il minor numero di dati possibili e richiedere sempre una conferma esplicita da parte degli utenti.
L'obiettivo di OpenAI è chiaro, ChatGPT dovrà diventare non solo un unico punto di accesso per la ricerca di informazioni, ma anche un vero e proprio agente di commercio capace di guidare gli utenti in tutte le fasi, dalla ricerca del prodotto fino al suo acquisto e senza mai uscire dalla piattaforma.
L'innovazione tecnologica sta trasformando profondamente il settore agroalimentare, dalla digitalizzazione dei processi produttivi all'adozione di soluzioni avanzate per migliorare la sostenibilità e l'efficienza dell'intera filiera. Startup, automazione e nuove tecnologie stanno ridisegnando il futuro dell'agricoltura e dell'industria alimentare, affrontando sfide
globali come la resilienza climatica e l'ottimizzazione delle risorse. Per esplorare queste tematiche e capire come si muove un'azienda come Cereal Docks in questo scenario è con noi Giacomo Fanin, Business Development Manager di Cereal Docks. Benvenuto Giacomo.
Grazie Davide, buongiorno, grazie per l'invito.
Quindi raccontaci in generale di che cosa si occupa Cereal Docks e qual è il vostro ruolo nel settore agroalimentare.
Cereal Docks è una realtà agroindustriale italiana, fondata 42 anni fa.
L'azienda è quindi attiva nella prima trasformazione alimentare, sostanzialmente quindi trasformiamo materie prime come i cereali e i semi oleosi in ingredienti e prodotti semilavorati che vendiamo all'industria alimentare in diversi ambiti di applicazione, quindi prodotti e ingredienti che finiscono in tante categorie.
È un'azienda quindi familiare che guarda con lungimiranza e lungo termine quelle che sono le proprie attività e il percorso strategico che vuole portare avanti e per questo abbiamo portato avanti un percorso di crescita che ci ha portato oggi ad essere uno dei principali leader in Italia e anche in Europa nel nostro settore.
Ok è parlato appunto di lungimiranza in questo senso... e se siamo qui oggi è perché in qualche modo anche in un settore come il vostro la tecnologia rappresenta una una parte importante di ciò che fate o comunque a sostegno di ciò che fate e quindi innanzitutto ne approfittiamo con voi visto che è un tema che non abbiamo mai toccato direttamente di definire il termine
agritech e che cosa vuol dire questo termine?
Agritech alla fine è la somma di agricoltura e tecnologia, quindi è la tecnologia applicata all'agricoltura, sostanzialmente quindi tutti quegli strumenti e quella innovazione che può aiutare gli agricoltori ma non solo, anche gli altri attori della filiera a migliorarne l'efficienza e l'efficacia degli stessi per produrre in maniera più sostenibile e più efficiente.
Ok, e questa è una necessità che riguarda solo gli ultimi anni o comunque c'è sempre stata un'esigenza di questo tipo in ambito agricolo?
Ma diciamo che la ricerca di efficienza è un tema che ormai se ne parla da più di vent'anni, pensando all'agricoltura di precisione, per esempio, che rientra, se vogliamo, nell'agritech dove appunto si punta ad avere una sempre maggiore precisione nelle attività che nelle varie tipologie di agricoltura gli agricoltori appunto fanno per migliorarne
appunto l'efficacia e l'efficienza degli interventi, avendone comunque così un vantaggio economico per chi produce ma anche di riduzione di impatti e di costi che servono all'agricoltore ma anche a tutto l'ambiente.
Certo anche per tutta la questione che poi riguarda gli sprechi di risorse banalmente che indubbiamente forse ci siamo resi conto di quanto sono importanti e per questo e per fare questa attività - poi casomai vediamo anche come in Cereal Docks adoperate la tecnologia per efficientare ciò che fate -
avete anche creato una realtà di venture capital, cioè per sostenere, per incentivare lo sviluppo della tecnologia in questo ambito e quindi ci racconti un po' quali sono le startup tecnologiche che state seguendo nel settore agroalimentare?
Sì, proprio perché - mi ricollego alla parola lungimiranza e quindi la visione a lungo termine che come azienda abbiamo - abbiamo iniziato un percorso di open innovation, quindi di innovazione aperta quindi volta a collaborare con quello che è al di fuori dell'azienda e oggi, diciamo, questa strategia si declina con questa attività di questa specifica unità
che si chiama appunto Grey Silo Ventures che è un veicolo con la quale, come Cereal Docks, investiamo e supportiamo nuove realtà imprenditoriali che sviluppano tecnologie a supporto degli agricoltori, ma non solo, anche per tutta la filiera alimentare.
Oggi investiamo in diverse realtà imprenditoriali in tutta Europa, un esempio legato alla parte proprio di tecnologia in agricoltura è un'azienda svizzera che si chiama X-Farm e che sviluppano un sistema di gestione globale per l'azienda agricola, quindi un gestionale vero e proprio che poi si integra con tutti
gli input di dati che un agricoltore ha attraverso tutti i suoi macchinari o i vari impianti che utilizza per la produzione.
Ok quindi in questo senso c'è una sfida alla base che è quello che dicevamo prima cioè magari avere anche più consapevolezza di quelli che sono la situazione complessiva in ambito agricolo e poter agire di conseguenza e quindi una piattaforma di questo tipo permette di avere questa consapevolezza, quindi
questa è una sfida. Poi ci racconti anche quali sono magari altre sfide portando anche degli esempi di altre startup che seguite?
Certo, la sfida della produzione in campo è sicuramente la sfida primaria in quanto anche per definizione il settore primario produce poi le materie prime di cui tutti quanti noi abbiamo bisogno e ne facciamo uso.
Il veicolo, quindi Grey Silo, investe in realtà che lavorano su tutta la filiera agroalimentare e quindi anche in realtà innovative che sviluppano per esempio nuovi ingredienti o nuove tecnologie per evolvere la filiera alimentare.
Abbiamo per esempio un'azienda italiana, in questo caso, si chiama Foreverland, e che producono dalla fermentazione della carruba, che tra l'altro è una materia prima che viene prodotta molto in Italia, quindi dagli scarti di questa pianta producono attraverso una fermentazione un prodotto che sostituisce l'utilizzo del cacao
per fare il cioccolato, quindi un approccio anche molto di sostenibilità, l'Italia è uno dei principali produttori di carruba e loro utilizzano la buccia, che è uno scarto della carruba e fermentandola esce sostanzialmente una componente che sostituisce il cacao nella formulazione del cioccolato.
Ed è un trend molto importante visto il tema del cacao, sentiamo penso tutti i giorni quanto oggi sia complessa la filiera di approvvigionamento di questa pianta, di questo prodotto.
Quindi queste sono tutte delle startup che si occupano di prodotti alimentari del futuro cioè cercano delle alternative per prodotti che appunto sono difficili da reperire e che hanno dei costi - tornando al tema della sostenibilità - di risorse economici, ambientali, umani, per appunto arrivare al prodotto finito che
che sono particolarmente elevati.
Ci sono poi ulteriori esempi, delle altre startup di questo tipo?
Certo, c'è un'azienda dove abbiamo investito che si chiama Nosh.Bio, è un'azienda tedesca, sviluppano sostanzialmente da una fermentazione fungina, quindi sono dei funghi che vengono fatti a crescere in dei bioreattori e sostanzialmente creando una massa, quindi un prodotto che poi viene post-processato, semplicemente viene essiccato in sostanza e una volta lavorato diventa un
prodotto che può ben sostituire le proteine animali. La cosa interessante in questo tipo di realtà è che vanno a produrre questa appunto massa fungina che riesce poi ad essere utilizzata quasi come singolo ingrediente nell'applicazione di proteine non a base animale e questo permette di avere un prodotto con una lista di ingredienti molto corta,
perché è un ingrediente che ha tutta una serie di caratteristiche e quindi di funzionalità che permette veramente di aggiungere poco altro a quell'ingrediente principale per avere un prodotto che sostituire o molto simile a applicazioni come possono essere la carne di maiale o la carne bovina.
Quindi sono delle startup che si occupano anche di questo aspetto cioè anche il tema della carne è evidentemente molto problematico e abbiamo avuto in passato occasione anche noi di parlare di alternative alla carne animale con della carne tra virgolette "vegetale" e molto spesso immagino che per arrivare al prodotto finito bisogna passare da startup come queste che
sviluppano ecco questi prodotti di base e come dici tu permettono poi di magari evitare di rendere particolarmente complessa la lista di ingredienti che altrimenti servirebbe utilizzando prodotti più tradizionali.
E' proprio così, perché quando si sostituisce un ingrediente nell'alimentazione spesso e volentieri bisogna aggiungerne due o più e quindi cercare una semplificazione è fondamentale e una semplificazione anche legata a quelle che sono i costi perché ovviamente si sta parlando di cibo, il cibo deve essere innanzitutto buono
e deve essere soprattutto disponibile, disponibile vuol dire ad un costo adeguato quindi un costo accessibile.
Non possiamo pensare di fare delle rivoluzioni nell'industria alimentare puntando su tecnologie o su prodotti che costano o che sono figli di produzioni molto complesse, più magari legate al mondo farmaceutico, perché appunto ricordiamoci l'industria alimentare, l'industria che deve produrre un prodotto buono
è semplice e disponibile per tutti.
Sì e anche perché deve mantenere un costo basso sennò non rappresenta poi un'effettiva alternativa per il consumatore finale quindi è un aspetto importante a 360 gradi. E invece sempre in tema di sostenibilità vi occupate anche di startup che, se penso al cambiamento climatico a cui stiamo assistendo,
che si occupano anche di rendere più resistenti le piante di fronte a questo cambiamento?
Ma penso che le start up appunto che abbiamo citato come X-Farm sono sicuramente aziende che permettono all'agricoltore di andare a difendere da quelli che sono i cambiamenti climatici e quindi, ripeto, startup che sviluppano strumenti al servizio di queste situazioni per chi ogni giorno fronteggia la natura.
Altre aziende su cui stiamo invece..
con cui stiamo collaborando e investendo sono aziende che lavorano sul sviluppare nuovi processi produttivi proprio perché alcuni prodotti un po' come l'esempio di Foreverland, alcuni prodotti sarà veramente difficile produrli nelle condizioni che sempre più vediamo di cambiamento climatico e quindi avere dei sistemi
resilienti e diciamo distaccati dall'evoluzione climatica sarà fondamentale in particolar modo per certi tipi di ingredienti e di prodotti.
Ok e invece all'interno di Cereal Docks come utilizzate - nel vostro caso appunto - la digitalizzazione e l'automatizzazione per efficientare ciò che fate voi, cioè i vostri processi?
Allora, posso fare due esempi: uno è legato alla filiera ed è proprio nella collaborazione con questa azienda svizzera X-Farm abbiamo costruito un'app che abbiamo poi distribuito a tutta la nostra filiera di ben 17.000 agricoltori, per quanto riguarda la filiera italiana, che sostanzialmente ci permette, digitalizzando,
un'app che si può scaricare su iPhone o su Android, permette all'agricoltore di caricare tutta una serie di dati legati alla tracciabilità e a tutte le operazioni che l'agricoltore ha fatto nei suoi terreni e ci permette quindi di tracciare quello che ha fatto e da lì anche calcolare tutto quello che è stato l'impatto e quindi per esempio l'impatto di CO2 nella produzione e da lì
ovviamente a poter intervenire con la consulenza e il supporto per avere delle pratiche sempre più resilienti e capaci di ridurre quello che è appunto l'impatto della produzione agricola.
Questa è un'app che abbiamo sviluppato e che oggi è disponibile e che gli agricoltori della nostra filiera possono scaricare ed è brendizzata Cereal Docks.
L'altro esempio invece è più sulla parte industriale, noi siamo ovviamente un'azienda che lavora e quindi trasforma tante materie prime in questi ingredienti che citavo prima e quindi è fondamentale proprio per avere sempre dei costi molto competitivi a rendere quindi questi prodotti appetibili per il mercato, l'efficienza produttiva ed energetica è fondamentale e quindi
importanti e ingenti sono stati gli investimenti che in questi anni abbiamo fatto in sistemi anche di intelligenza artificiale per ridurre i fermi impianto, la predizione di rotture di determinati macchinari e quindi la resilienza degli impianti stessi e allo stesso tempo ridurne il consumo energetico e quindi l'impatto anche nell'ambiente rendendo queste
macchine e questi processi di trasformazione sempre più efficienti nel consumo di energia.
Quindi questo è un tema fondamentale anche per l'industria alimentare.
Perfetto, sì, è assolutamente molto interessante e indubbiamente avete un punto di vista privilegiato su questo settore anche nel... sia appunto con Ciraldox e poi appunto tutte queste startup che sostenete e a proposito di questo quindi un'ultima domanda diciamo così su quella che è la prospettiva
futura, cioè come cambierà - di fronte a tutte queste sfide - l'agricoltura e l'industria alimentare nei prossimi anni?
Io penso che ci saranno sicuramente dei grandi cambiamenti.
A volte, guardando anche il mondo che tutti quanti noi viviamo, penso anche comunque al mondo delle startup e quindi delle evoluzioni che esse portano si intende a volte...
io penso che noi tendiamo sempre a sovrastimare il breve termine e a sottostimare il lungo termine.
Quindi io penso che con il dovuto equilibrio, un passo alla volta l'industria alimentare, anche ovviamente legata ad essa la produzione agricola, debba sempre più continuare ad investire per esempio in automazione.
Perché un tema fondamentale è anche la mancanza di mano d'opera, che è sempre più ci sarà perché semplicemente ci saranno meno persone disposte o a disposizione per poter fare determinati lavori ed è per questo che abbiamo bisogno di una sempre maggiore automazione, anche per ridurre gli errori... o errori che poi possono ripercuotersi nella salute di
altre persone quando si tratta ovviamente di produzione alimentare, questo è un altro tema molto importante, abbiamo parlato prima di efficienza energetica e produttiva, assolutamente, anche questa è una costante che deve continuare.
E invece per quanto riguarda più l'innovazione rispetto a come produrre o a cosa produciamo, io penso che probabilmente si andrà verso la produzione e l'utilizzazione di ingredienti, di tecnologie che avranno come dire un approccio ibrido. Abbiamo visto negli ultimi anni tanto interesse verso tecnologie
molto dirompenti, io penso che invece si debba lavorare molto - ancora una volta - nel come facciamo agricoltura per farla in maniera più efficiente ed efficace in un clima che cambia, quindi il grande cambiamento sarà adattarsi a questo, quindi parlo di tutto quello che è lo sviluppo di sementi sempre più capaci di essere resilienti e anche che richiedono meno input,
ci sono tante tecnologie molto, diciamo semplici che possono aiutare in questo senso, la tecnologia nel senso più ampio sicuramente aiuterà anche in questo senso, perché ricordiamoci che quando si parla di cibo, in particolare per noi italiani, è molto complesso pensare di cambiare le nostre diete o i nostri sapori a cui siamo anche affezionati
ma questo non vale solo per noi italiani, anche in Europa e nel mondo e quindi è più facile che ci siano dei cambiamenti, delle evoluzioni a monte per rendere più sostenibili ed efficienti le produzioni alimentari che a cambiare la dieta che tutti quanti noi ogni giorno vogliamo fare, perché se noi possiamo mangiare un prodotto che è uguale a prima ma che ha impattato molto meno
e che è fatto in un modo molto più efficiente, penso che siamo tutti più felici perché di fatto non dobbiamo rinunciare a poi quelli che sono i temi basilari del cibo, che sono appunto facente parte della nostra cultura ma che è il sapore, che vuol dire felicità, che vuol dire stare insieme e quindi questo penso siano aspetti molto molto importanti.
Ok quindi in questo senso mi sembra di capire quello che hai detto che forse c'è più... paradossalmente si investe di più sulla frontiera che su delle cose invece che magari sono più quelle che utilizziamo tutti i giorni in ambito agricolo ecco. Se penso magari a farm verticali rispetto appunto ai campi ecco veri e propri.
Ma allora penso che si debba approcciare questi temi e investire sempre con equilibrio, in alcuni casi degli approcci di frontiera possono aver senso, però penso anche che ci siano già oggi grandi strumenti per migliorare già il modo in cui oggi si produce, perché alla fine, come spesso accade, o almeno questo è quello che credo,
la verità sta un po' nel mezzo. Quello che abbiamo visto in questi anni, appunto, mi ripeto, dopo grande attenzione e investimenti in tecnologie o prodotti molto dirompenti, si sta tornando un po' indietro per cercare di investire o perseguire tecnologie che sono un po' più equilibrate tra quello che è lo stato dell'arte
quindi di oggi è quello che deve essere, l'evoluzione che ovviamente deve esserci perché comunque il mondo intorno a noi sta cambiando da un punto di vista climatico, da un punto di vista demografico e da un punto di vista geopolitico.
Va bene, allora grazie Giacomo perché ci hai permesso di conoscere ed imparare quello che è il rapporto tra tecnologia e il settore agricolo che è un settore che magari non direttamente ma indirettamente ci tocca tutti tutti i giorni quindi è un aspetto che ha meritato questa riflessione e secondo
me sono usciti molti spunti interessanti appunto su qual è il bilanciamento e il ruolo che la tecnologia deve avere in questo settore. Alla prossima.
Grazie a te Davide, è stato un piacere.
E così si conclude questa puntata di INSiDER - Dentro la Tecnologia. Io ringrazio come sempre la redazione e in special modo Matteo Gallo e Luca Martinelli che ogni sabato mattina ci permettono di pubblicare un nuovo episodio. Per qualsiasi tipo di domanda o suggerimento scriveteci a redazione@dentrolatecnologia.it, seguiteci su Instagram a @dentrolatecnologia
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