
Cos’hanno in comune 2001: Odissea nello Spazio, Frankenstein, Blade Runner, Io Robot e tanti altri? Sono tutte opere che si focalizzano, totalmente o in parte, sull'evoluzione umana grazie alla tecnologia. Stiamo parlando di postumanesimo, ovvero quella corrente di pensiero che riguarda in particolare la filosofia, l’informatica, la bioingegneria e altri ambiti della scienza, in cui l’Uomo sarà, proprio grazie alla tecnologia, trasformato sia fisicamente, sia mentalmente, in un qualcosa di nuovo, di umano, ma anche non umano. In questa puntata cercheremo di capire concretamente in cosa consiste questa nuova fase dell’umanità e come in realtà già oggi viviamo in un periodo di transizione.
Nella sezione delle notizie parleremo del certificato verde per rendere più semplice l'accesso a eventi, strutture e altri Stati, del lancio del primo equipaggio verso la nuova stazione spaziale cinese e infine dell’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale nei musei di Bologna.




Brani
• Ecstasy by Rabbit Theft
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Salve a tutti, siete all'ascolto di INSiDER - Dentro la Tecnologia, un podcast di Digital People e io sono il vostro host, Davide Fasoli.
Oggi cercheremo di capire come la tecnologia informatica potrebbe essere la protagonista fondamentale per proseguire lo sviluppo dell'essere umano anche da un punto di vista evolutivo.
Prima di passare alle notizie che più ci hanno colpito questa settimana, vi ricordo che potete seguirci su Instagram a @dentrolatecnologia, iscrivervi alla newsletter e ascoltare un nuovo episodio ogni sabato mattina su Spotify, Apple Podcast, Google Podcast oppure direttamente sul nostro sito.
Il Green Pass, il documento che consente a chi è vaccinato o chi è già guarito dal COVID-19 di muoversi liberamente in Italia e presto anche in Europa, si richiede tramite il sito dedicato del governo, il sito del fascicolo sanitario regionale, l'app Immuni o l'app Io.
Per chi non ha confidenza con gli strumenti digitali può comunque contare su un canale fisico per richiedere il Green Pass.
Occorre rivolgersi al medico di base riferendo il codice fiscale e i dati della tessera sanitaria, il quale potrà verificare i requisiti e scaricare la certificazione verde, che a questo punto si potrà stampare.
Il Pass, che sia digitale o cartaceo, è un QR code che può essere letto da chi ha autorizzato alla verifica.
Il Green Pass serve per poter riprendere a viaggiare, partecipare a eventi sportivi, spettacoli, concerti, feste e matrimoni e per andare a ballare in discoteca.
Si dovrà inoltre esibire il Green Pass per viaggiare tra i 27 paesi membri dell'UE, più Islanda, Norvegia, Lichtenstein e Svizzera.
Infatti il certificato italiano, al quale si può accedere dagli scorsi giorni, dal 1 luglio sarà valido come EU Digital Covid Certificate in tutti i paesi dell'Unione Europea.
Mercoledì 16 giugno, tre astronauti dell'Agenzia Spaziale Cinese sono partiti alla volta della nuova stazione Tiangong, che accoglierà il primo equipaggio umano in assoluto.
L'obiettivo della missione sarà quella di testare, per i prossimi tre mesi, i sistemi di bordo del modulo centrale Tianhe, portato in orbita lo scorso aprile dal famoso vettore che rischiò di abbattersi in qualche centro abitato a causa di un rientro incontrollato a terra.
Ad ogni modo, oltre a collaudare i vari impianti di supporto e navigazione, i tre astronauti avranno il compito di assemblare e provare le tute che verranno utilizzate dai prossimi equipaggi per le attività nello spazio.
Nel frattempo, l'Agenzia Spaziale Cinese ha già programmato altre due missioni per il 2021, di cui una robotizzata e un'altra con nuovi astronauti, mentre per quanto riguarda il 2022 è invece previsto il lancio degli ultimi due moduli supplementari che andranno finalmente a completare la nuova stazione spaziale cinese.
Il 15 giugno ufficialmente è partito il sistema Share Art.
Un progetto sviluppato dall'ENEA, l'Agenzia Nazionale per le Nuove Tecnologie, è attivato per ora nei musei bolognesi.
Il sistema è composto da una serie di sensori posti davanti a ogni opera, principalmente telecamere, in grado di elaborare e condividere i dati raccolti con il server centrale del museo.
Grazie a queste telecamere e all'intelligenza artificiale, nel pieno rispetto della privacy dei cittadini, è possibile raccogliere un'enorme quantità di informazioni sul comportamento dei visitatori di fronte all'opera stessa.
Alcuni esempi possono essere la durata della visita, il percorso che è stato fatto per raggiungere l'opera, ma anche le emozioni dei visitatori di fronte ad essa, il loro genere e la loro classe d'età.
In questo modo, secondo ENEA, sarà possibile qualificare in modo oggettivo il gradimento delle varie opere sposte, il comportamento dei visitatori e in questo modo poter migliorare ed adattare l'esperienza stessa del museo.
L'evoluzione è grazie ad essa se oggi siamo quello che siamo, esseri umani, e possiamo godere della vastità di specie animali e vegetali che popolano il nostro pianeta.
Processi più o meno casuali, che da un singolo minuscolo organismo hanno generato nel corso della storia del mondo miliardi di esseri viventi, dai colori, dalle forme, dalle strutture e dalla complessità, completamente diverse l'una dall'altra, e la specie umana non è stata da meno.
La prima vera comparsa di quello che possiamo considerare uomo risale infatti a circa 2,5 milioni di anni fa, con l'homo Abilis.
Si passa poi per l'homo Erectus, 1,7 milioni di anni fa, seguito dall'uomo di Neanderthal, fino ad arrivare finalmente all'homo Sapiens, che fece la sua prima comparsa solo per così dire 300.000 anni fa.
E se altre specie si sono adattate sviluppando ognuna una caratteristica diversa, come le ali per gli uccelli, le pinne per i pesci, o si sono evoluti prediligendo la forza fisica o la resistenza, noi umani abbiamo in un certo senso scelto l'intelligenza, ed è proprio grazie ad essa se, progresso dopo progresso, scoperta dopo scoperta, invenzione dopo invenzione, in così poche migliaia di anni siamo diventati ciò che siamo oggi, con i nostri pregi, ma anche con i nostri difetti e le nostre mancanze.
E proprio questa caratteristica, l'intelligenza, ha permesso all'uomo di fare ciò che in miliardi di anni nessun altro essere vivente è riuscito a fare, modificare artificialmente il corso dell'evoluzione.
Animali o piante che oggi abitualmente consumiamo o con cui condividiamo la nostra quotidianità, infatti non sono per così dire naturali, ma sono il frutto di selezioni mirate che noi stessi da migliaia di anni facciamo per piegare la natura al nostro volere e alle nostre esigenze.
E in questo gioco la tecnologia ovviamente ha e avrà un ruolo sempre più centrale e potrebbe seriamente portare alla fine per l'uomo sapiens che dovrà fare spazio a una nuova specie.
Ma siamo sicuri che sia proprio così? "2001: Odissea nello Spazio", "Ghost in the Shell", "Frankenstein", "Blade Runner", "Io, robot" e tanti altri, cos'hanno in comune queste opere? Tutte si focalizzano in parte sull'evoluzione umana grazie alla tecnologia, ovvero al post-umanesimo.
Ma di che cosa si tratta? Con post-umanesimo a grandi linee si intende una corrente di pensiero che riguarda in particolare la filosofia, l'informatica, la bioingegneria e altri ambiti della scienza, in cui l'uomo sarà proprio grazie alla tecnologia trasformato sia fisicamente sia mentalmente in qualcosa di nuovo, di umano, ma anche non umano.
Ed è proprio su questo, infatti, che ci concentreremo.
L'essere umano si sa non è perfetto e è anche per questo che ha sempre sentito il bisogno di sopravvivere a qualsiasi costo, le malattie, il dolore, la sofferenza, persino la morte.
Il sogno è che un giorno tutto questo possa non far parte dell'esistenza umana.
L'unico modo che attualmente abbiamo per realizzare questo sogno nel più breve tempo possibile è affidandoci alla tecnologia.
Chiariamoci subito, questi obiettivi sono ben lontani da diventare realtà e sono anche ben lontani dalle fantasie fantascientifiche di certi film.
Però, già negli ultimi anni, i passi che si sono fatti verso questa direzione non sono pochi e già ora, almeno in parte, potremmo considerarci post-umani.
Cerchiamo quindi di riordinare le idee e seguire il corso della storia.
Partiamo dall'inizio, potremmo parlare di tecnologia già da quei primi strumenti che gli uomini delle caverne costruivano per aiutarsi, ad esempio nel fabbricare pellicce, procurarsi cibo, difendersi.
Nel corso del tempo, ovviamente, queste strumentazioni sono cambiate, ma è negabile che sia stato proprio l'uso di questa tecnologia primitiva a plasmare la mente umana, permettendole di evolvere sempre più.
E così sono nati oggetti sempre più complessi, come la ruota e ancora i primi rudimentali mezzi di trasporto, le prime macchine agricole come l'aratro, ma anche coltelli o spade.
Insomma, questi strumenti a tutti gli effetti li potremmo definire come delle estensioni delle nostre funzioni fisiche, che ne vanno a colmare le lacune o vanno a migliorarne le prestazioni.
Estensioni che però, oltre ad essere ingombranti, non ci sogneremo mai di paragonare a parti del nostro corpo, o comunque di considerarli oggetti che fanno seriamente parte della nostra quotidianità, o almeno così raffino a qualche decennio fa.
Avviciniamoci ai giorni nostri.
L'ultimo periodo della nostra lunga storia è stato senza ombra di dubbio quello che più ha contribuito a porre le basi per il prossimo passo della nostra evoluzione.
In particolare, l'avvento dell'informatica e del digitale si sono distinti da questo punto di vista, e anche essi stanno continuamente co-evolvendo insieme a noi, e lo stanno facendo sempre più rapidamente.
Stiamo parlando di tutti quei dispositivi che ad oggi vanno ad aumentare o estendere non tanto le nostre capacità fisiche, bensì quelle mentali e sensoriali.
E non è nulla di particolarmente avanzato, perché questi accessori sono oggetti che usiamo tutti i giorni, che sono sempre con noi e a nostra completa disposizione.
Gli smartphone.
Fino a pochi anni fa non avremmo mai pensato di attribuire tanta importanza ai telefoni, ma grazie a potenze di calcolo sempre maggiori, connessione a internet sempre più veloci e di conseguenza il continuo ampliamento di tutto ciò che gli smartphone possono fare, ormai non possiamo più farne a meno, proprio come non potremmo da un giorno all'altro fare a meno degli occhi, delle mani o delle gambe.
Come detto prima, però, un altro aspetto rende unica la tecnologia di oggi, in particolare gli smartphone, da quella del passato.
I telefoni ormai li possiamo considerare parte di noi, del nostro corpo e soprattutto della nostra mente.
Attraverso questi oggetti possiamo ricordarci in modo chiaro e nitido i nostri momenti passati, con la sicurezza di non dimenticarli o perderli per sempre.
Possiamo eseguire alla perfezione calcoli, anche complessi, e in tempi minimi.
Possiamo attingere a una conoscenza praticamente infinita su ogni ambito della realtà che ci circonda.
Possiamo ricordare numeri fatti pro memoria, e tanto tanto altro.
E queste possiamo considerarle solo una sorta di potenziamento di operazioni, che già la nostra mente può fare, in forma più o meno ridotta.
A ciò poi vanno aggiunte quelle azioni o quelle abilità che invece di base non potremmo mai raggiungere da soli.
Un esempio? La telepatia o il controllo di oggetti con la mente.
Sembrano delle affermazioni assurde dette così, vero? Ma se ci pensiamo bene, grazie agli smartphone possiamo parlare o comunicare tra noi, anche senza la voce, a chilometri e chilometri di distanza.
E lo stesso vale ad esempio per i dispositivi intelligenti, che possiamo tranquillamente comandare appunto con il telefono o con la voce.
Insomma, è incredibile quanto possiamo fare in più solo con un semplice dispositivo, che ultimamente diamo costantemente per scontato.
Un esempio perfetto di come l'uomo ha influenzato la tecnologia evolvendola a livelli prima impensabili e di come a sua volta questa abbia influenzato l'intera società, plasmandola come mai era successo nella storia.
Guardando sempre più vicino a noi, e non solo in senso cronologico, negli ultimi anni sono nati anche altri dispositivi tecnologici che interagiscono direttamente con il corpo, ampliandone o modificandone le possibilità.
Degli esempi possono essere tutti quei dispositivi indossabili, come smartwatch o smartband, che per certi versi vanno addirittura a sostituire lo smartphone e che rispetto a questo spesso sono ancora più parte di noi, perché quasi costantemente al polso, pronti a rispondere a ogni richiesta.
Ma se si parla di dispositivi indossabili, come non citare i visori per la realtà virtuale o ancora meglio per la realtà aumentata, di cui abbiamo, tra l'altro, ampiamente parlato.
E se per ora questi visori sono limitati e per lo più all'ambito videoludico, in futuro degli occhiali smart meno ingombranti e più ergonomici potrebbero essere indossati da chiunque per ricevere notizie, fare ricerche o perché no ricevere informazioni direttamente nei nostri occhi.
Occhiali del genere esistono già, di cui i più famosi anche se non sono più in vendita sono i Google Glasses, ma sicuramente hanno bisogno ancora di qualche aggiustamento prima che possano diventare un accessorio così comune.
E nel frattempo si pensa già a delle lenti a contatto intelligenti.
Per concludere questo breve viaggio, non può mancare uno sguardo al futuro e a come la tecnologia diventerà sempre più pervasiva nei confronti dell'essere umano.
Degli esempi sono sicuramente interfacce come Neuralink, esoscheletri o organi artificiali, di cui si inizia a parlare sempre più e tema che abbiamo approfondito qualche settimana fa.
E se questi organi al momento sono una copia di organi naturali in grado di sostituirli, in un futuro prossimo nulla ci vieterà di creare degli organi inesistenti in grado di aumentare le funzionalità dell'organismo umano o eliminarne eventuali difetti.
Oppure, ancora più in là, potremmo addirittura abbandonare completamente il corpo in carne d'ossa, in favore di avatar digitali o robot antropomorfi.
Dunque, a tutti gli effetti, un passaggio drastico da il carbonio, l'elemento alla base della vita sulla Terra, al silicio, il componente fondamentale dell'elettronica.
Ma per il momento, lasciamo queste ipotesi ai libri e ai film fantascientifici.
Per concludere, dunque, torniamo alla domanda iniziale.
Siamo sicuri che l'homo sapiens dovrà lasciare spazio a una nuova specie umana? Per il momento sicuramente no, e siamo ancora ben lontani da quell'obiettivo.
Ma già da oggi è negabile che ci stiamo muovendo verso questa direzione.
La dimostrazione è una tecnologia in continuo mutamento e miglioramento, per essere sempre più pervasiva e rendere la vita dell'uomo sempre più semplice, comoda, ma anche salutare e longeva.
E se è vero che l'ambiente è un fattore fondamentale per l'evoluzione, l'ambiente che stiamo creando artificialmente grazie alla tecnologia sta velocemente tracciando la strada verso una nuova pagina dell'umanità.
E l'unica cosa che ci rimarrà da dire è: addio Sapiens, benvenuto Homo Technologicus.
E così si conclude questa puntata di INSiDER - Dentro la Tecnologia.
Io ringrazio come sempre la redazione e in special modo Matteo Gallo e Luca Martinelli, che ogni sabato mattina ci permettono di pubblicare un nuovo episodio.
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Noi ci sentiamo la settimana prossima.