
Le fonti rinnovabili non bastano a soddisfare il fabbisogno di energia richiesto dalle società di oggi. Per questo la scelta di affidarsi all’energia nucleare è pressoché obbligata. E se da una parte le centrali a fissione riescono a produrre una quantità enorme di energia, di contro i prodotti di scarto delle reazioni sono molto pericolose e impossibili da smaltire. Esiste però anche un processo inverso, chiamato fusione, in cui due atomi si fondono. Ma nonostante le difficoltà per realizzarla, che sono tantissime, un progetto molto ambizioso esiste e si chiama ITER.
Nella prima parte della puntata parleremo di Xbox serie S, della battaglia legale tra Epic Games e Apple e infine di un nuovo forno smart presentato da Miele.




Brani
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Salve a tutti, siete all'ascolto di INSiDER - Dentro la Tecnologia, un podcast di Digital People e io sono il vostro host, Davide Fasoli.
Oggi l'energia elettrica è una risorsa importante, anzi è ormai imprescindibile per fare qualsiasi cosa, eppure produrla è molto costoso e le ripercussioni sull'ambiente sono altrettanto evidenti.
Per capire come e se poter risolvere questo problema, oggi parleremo di fusione nucleare.
Prima di passare alle notizie che più ci hanno colpito questa settimana, vi ricordo che potete seguirci su Instagram a Chiocciola dentro la tecnologia e ascoltare un nuovo episodio ogni sabato mattina su Spotify, Apple Podcast, Google Podcast oppure direttamente sul nostro sito.
Lo scorso 9 settembre Microsoft ha ufficializzato l'uscita della nuova generazione di Xbox, confermando la data di rilascio prevista per il 10 novembre.
A differenza degli anni precedenti, Microsoft questa volta ha deciso di puntare su una console acquistabile in due versioni differenti, Xbox Serie X e Xbox Serie S.
La prima versione, ovvero quella più potente, sarà disponibile ad un prezzo pari a 499 euro, che permetterà di giocare su monitor 4K fino a 120 fps.
Il modello più economico, invece, ossia Xbox Serie S, potrà essere acquistato a 299 euro, un prezzo tutto sommato vantaggioso considerando che Microsoft, nonostante abbia abbassato la risoluzione massima a 1440p, ha comunque deciso di mantenere lo stesso frame rate presente sulla Serie X.
Per quanto concerne i processori, le architetture sono le medesime, a cambiare sono solamente le frequenze di clock, leggermente maggiori su Xbox Serie X.
Oltretutto, nonostante le CPU siano le stesse, l'azienda ha dichiarato che per ottenere un prezzo così competitivo su Serie S è stata costretta a utilizzare gli scarti dei processori destinati al modello top di gamma.
In conclusione, grazie a questo stratagemma, Microsoft è riuscita a realizzare un prodotto next-gen, economico e più potente rispetto alla precedente Xbox One, con una CPU aggiornata e dimensioni decisamente più ridotte, equivalenti ad un volume di appena due litri.
Da inizio agosto Epic Games ha sfidato Apple per liberarsi delle provvigioni del 30% da versare per ogni acquisto degli utenti nel videogioco Fortnite.
Questo scontro però non si è per nulla attenuato.
Anzi, è guerra aperta.
E se all'inizio è stata Epic ad attaccare con la sua campagna mediatica, ora è Apple che passa il contrattacco.
Il tribunale, infatti, ha chiesto i danni alla Software House, accusandola molto duramente di giocare il ruolo di Robin Hood, cercando di spodestare il monopolio di fatto di Apple per avvantaggiare anche i piccoli sviluppatori indipendenti, quando in realtà si tratta solo di ottimizzare i guadagni sulla vendita di monete virtuali, spendibili solo all'interno del videogioco.
Fra l'altro, per Epic Games, gli acquisti sui dispositivi Apple rappresentano una fetta enorme dei propri introiti.
Di conseguenza, ridurre le commissioni rappresenterebbe un grande vantaggio per l'azienda.
Attualmente Fortnite resta giocabile, senza però aggiornamenti, su quei dispositivi iOS dove era già stato installato, ma non è scaricabile su altri dispositivi.
Durante la IFA Global Press Conference, quella che noi chiamiamo IFA di Berlino, Miele ha presentato due nuove funzionalità software per le nuove generazioni di forni a incasso.
Smart Food ID e Smart Browning Control, entrambe fanno uso della videocamera integrata nel forno e dell'intelligenza artificiale per realizzare pietanze dalla cottura sempre perfetta.
Smart Food ID infatti riesce a riconoscere i cibi all'interno del forno, regolando automaticamente temperatura e tempo in base al risultato che l'utente vuole ottenere.
Al momento il forno riesce a riconoscere fino a 20 alimenti diversi, ma grazie anche ai dati che verranno raccolti dagli elettrodomestici e a futuri aggiornamenti software, Miele promette di ampliare ancora di più questo catalogo e perfezionare il risultato finale dei nostri piatti.
Smart Browning Control invece è una funzionalità dedicata esclusivamente alla cottura della pizza.
Sempre grazie all'intelligenza artificiale e alla telecamera, il forno imposta anche in questo caso, il tempo e la temperatura per una cottura ideale e in linea con i nostri gusti.
A fine cottura il forno aprirà leggermente lo sportello e azionerà la ventilazione, in modo da portare la pizza alla temperatura e alla croccantezza ideale per essere gustata al meglio.
Insomma l'intelligenza artificiale ha ormai invaso anche il mondo della cucina e non ci vorrà poi molto prima che nelle nostre case potremo gustarci delle prelibatezze cucinate su misura per noi e goderci quei brevi momenti di relax di fronte al nostro piatto preferito.
Si sa, le fonti rinnovabili, pur fornendo un'energia pulita e a impatto ambientale quasi nullo, non bastano a soddisfare il bisogno di energia richiesto dalla società di oggi.
Per questo la scelta di affidarsi all'energia nucleare è pressoché obbligata.
E se da una parte le centrali a fissione riescono a produrre una quantità enorme di energia, di contro i prodotti di scarto delle reazioni, le scorie radioattive, sono impossibili da smaltire e molto pericolose per tutti gli esseri viventi con cui entrano in contatto.
Senza contare poi i disastri nucleari avvenuti nell'ultimo secolo e che tutti noi conosciamo.
Parallelamente all'affissione nucleare, quella su cui si basano le centrali di oggi, dove gli atomi di uranio vengono divisi, esiste un processo inverso, chiamato fusione, in cui due atomi si fondono.
Questo processo avviene in natura, in condizioni veramente estreme, ovvero nel nucleo delle stelle come il nostro sole.
Grazie a enormi pressioni e temperature, nel sole gli atomi di idrogeno si combinano formando atomi di elio.
E se fosse possibile sfruttare questo processo anche qui sulla Terra, allora avremo a disposizione energia completamente pulita, sicura, inesauribile e senza ripercussioni sull'ambiente.
Un processo così ambizioso esiste e si chiama ITER, al quale partecipano Unione Europea, Stati Uniti, Russia, Cina, Giappone, India e Corea del Sud.
Lo scopo è quello di realizzare un reattore sperimentale in grado di produrre energia tramite fusione.
La costruzione sta già avvenendo in Francia e l'Italia gioca un ruolo fondamentale in quanto le aziende italiane hanno vinto il 60% degli appalti internazionali e si occuperanno di produrre le componenti più importanti.
La stessa Università di Padova fa parte di un consorzio incaricato di studiare le tecniche migliori per far funzionare il reattore.
Affinché la reazione avvenga, infatti, è necessario scaldare il gas fino a 150 milioni di gradi, creando quello che viene definito plasma.
Ovviamente sulla Terra non esiste alcun materiale in grado di resistere certe temperature, perciò il plasma deve essere tenuto sospeso nel vuoto all'interno di una ciambella cava.
Le particelle di gas vengono ottenute a mezz'aria grazie a dei magneti, in questo modo tutto il calore sarà concentrato all'interno e lo strato di vuoto tra il plasma e le pareti del reattore fungerà da isolante termico, passando in pochi metri, da centinaia di milioni di gradi, a meno 270 gradi, temperatura di funzionamento dei magneti.
Il materiale di scarto, l'elio in questo caso, dovrà poi confluire verso l'esterno, attraverso dei, per così dire, tubi di scappamento che si occuperanno anche di raffreddarlo.
Il progetto inizialmente sarebbe dovuto essere pronto per il 2019, ad un costo di costruzione di 10 miliardi di euro.
Nel 2009 le scadenze sono state riviste, come anche i costi e ovviamente a rialzo.
Secondo le nuove direttive, ITER verrà acceso per la prima volta nel 2025, con un costo totale di 15 miliardi di euro.
Va detto però che ITER non è destinato a produrre energia, ma un primo step verso la realizzazione di un prototipo funzionante di centrale a fusione nucleare, chiamato DEMO.
ITER, che invece dovrebbe rimanere attivo per vent'anni, verrà utilizzato esclusivamente a scopi di ricerca e dimostrativi.
Lo scopo del progetto è infatti quello di verificare l'affattibilità di un sistema in grado di produrre più energia rispetto a quella utilizzata per innescare la reazione, individuare delle instabilità nel sistema, testare i sistemi di riscaldamento del plasma e dimostrare l'efficacia della tecnologia dei tubi di scappamento, in gergo tecnico chiamati "divertore".
Collateralmente, grazie a ITER, si stanno facendo enormi passi avanti in altri settori direttamente collegati, quali la criogenia, la superconduttività e le tecniche per la creazione del vuoto.
DEMO, invece, sarà il vero e proprio prototipo di centrale nucleare, che secondo le stime verrà attivato nel 2050 e sarà l'ultimo step verso la produzione di reattori commerciali.
Attraverso DEMO si riuscirà a produrre un quantitativo di energia di 5 gigawatt utilizzandone 1,3, con un'efficienza massima del 60%.
Rispetto ad altre fonti di energia, come il carbone o la fissione nucleare, una centrale a fusione sarà notevolmente più economica, in quanto il carburante utilizzato è facilmente reperibile in enormi quantità.
Inoltre, il materiale di scarto, l'elio, come abbiamo detto, non è in alcun modo inquinante o dannoso, anzi, potrà essere riutilizzato per altri scopi.
Infine, solo in Italia il progetto ITER ha creato più di 1500 posti di lavoro stabili per almeno i prossimi trent'anni, a dimostrazione di come la scienza e la tecnologia siano ad oggi fondamentali anche per la crescita economica di uno Stato, ma anche come l'Italia si confermi ancora una volta un'eccellenza in numerosi settori tecnologici e non.
La stessa improbabile collaborazione fra Stati come la Russia, gli Stati Uniti o la Cina dovrebbe essere uno spunto di riflessione su come la conoscenza e la ricerca scientifica siano un bene comune a tutti e su come solo insieme si potranno fare veramente degli enormi passi verso il futuro.
E così si conclude questa puntata di INSiDER - Dentro la Tecnologia.
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