
La tecnologia informatica può essere uno strumento utilissimo in tanti ambiti e quello del volontariato non rimane di certo escluso. Attraverso un’esperienza diretta di Luca Martinelli, autore del podcast, cercheremo di capire quanto la tecnologia potrà o può già fare per il terzo settore, quello delle associazioni e del volontariato che, complice anche la complessa burocrazia del nostro Paese, hanno sempre più difficoltà a svolgere al meglio i loro servizi che sono fondamentali e preziosi per la società.
Nella sezione delle notizie parliamo della nuova app Samsung per migliorare le foto e di un'autostrada per droni in Regno Unito.



Immagini
• Foto copertina: Freepik
Brani
• Ecstasy by Rabbit Theft
• A New Adventure by JJD (feat. Molly Ann)
Quindi non vedo perché un mondo come quello del volontariato debba rimanere indietro rischiando appunto tra qualche anno di non avere questo ricambio generazionale, solo perché le stesse associazioni non sono state capace di abbracciare una realtà più digitale.
Salve a tutti, siete all'ascolto di INSiDER - Dentro la Tecnologia, un podcast di Digital People e io sono il vostro host, Davide Fasoli.
Oggi cercheremo di capire che ruolo può avere la tecnologia informatica in un ambito apparentemente poco tecnologico come quello del volontariato.
Prima di passare alle notizie che più ci hanno colpito questa settimana, vi ricordo che potete seguirci su Instagram a @dentrolatecnologia, iscrivervi alla newsletter e ascoltare un nuovo episodio ogni sabato mattina su Spotify, Apple Podcast, Google Podcast oppure direttamente sul nostro sito.
Ormai gli smartphone riescono a realizzare meravigliosi scatti anche nelle condizioni più disparate, e molto spesso la qualità delle fotografie può per un utente far ricadere la scelta su uno smartphone piuttosto che su un altro.
Proprio per questo Samsung ha rilasciato una nuova app, chiamata Galaxy Enhance-X: AI Photo Upscaler and Magic Editor.
Come si può intuire dal nome, questa applicazione è pensata per migliorare le fotografie attraverso l'uso dell'intelligenza artificiale.
Attualmente l'app è disponibile solo per i più recenti modelli di Samsung, come S22, ma entro fine anno il supporto verrà esteso anche ai modelli più datati.
L'app infatti richiede parecchia potenza di calcolo e il rischio a che, sui telefoni passati, il miglioramento di una foto richieda parecchi secondi o addirittura minuti.
Per i nuovi modelli invece l'app è molto promettente e riesce in pochi secondi a recuperare fotografie che magari avremmo cancellato.
Tra le funzionalità troviamo infatti la possibilità di trasformare una foto in HDR, migliorare la nitidezza o recuperare foto sfocate.
Ma non solo, per le foto notturne riesce anche a ridurre il rumore di fondo o migliorare la luce.
Infine sono presenti anche le classiche modalità ritratto per rendere sfocato lo sfondo, il filtro bellezza e anche una funzione per aumentare la risoluzione delle fotografie.
Nella puntata della scorsa settimana abbiamo parlato nello specifico di droni e dei principali campi d'applicazione in cui vengono utilizzati al giorno d'oggi, come ad esempio gli spettacoli di luci.
E di merito a ciò, per promuovere ulteriormente la diffusione e l'impiego dei droni anche negli altri settori, il Regno Unito sta attualmente valutando la realizzazione di un'autostrada nel cielo chiamata Skyway, il cui obiettivo sarà proprio quello di migliorare e rendere più efficienti l'utilizzo dei droni attraverso i diversi paesi compresi nel Regno Unito, in particolare nei settori che comprendono la consegna di posta, medicinali e merce di vario tipo.
L'autostrada per droni, che percorrerà 260 km, fa parte di un pacchetto di finanziamenti e piuttosto ampio nel quale sono compresi anche altri investimenti nel settore aerospaziale.
Tuttavia buona parte di questi verranno utilizzati nella ricerca e nella realizzazione di nuove infrastrutture per l'utilizzo dei droni, tra cui rientra anche la prima autostrada costruita nel cielo.
Oggi siamo ancora una volta in compagnia di Luca Martinelli, autore e sviluppatore del podcast.
Questa volta, attraverso un'esperienza diretta di Luca, cercheremo di approfondire quanto la tecnologia potrà o può già fare per il terzo settore, quello delle associazioni e del volontariato, che complice anche la complessa burocrazia del nostro Paese, hanno sempre più difficoltà a svolgere al meglio i loro servizi, che aggiungerei essere fondamentali e bene prezioso della società.
Bentornato Luca.
Ciao Davide e benvenuti anche a tutti gli ascoltatori.
Sì, come hai detto te, il volontariato in Italia purtroppo sta sempre più scomparendo e ogni anno, così come anche tante imprese, sono numerose anche le piccole associazioni che sono costrette a chiudere.
E appunto, come dicevi, uno dei principali motivi è la complessa serie di leggi regole, la burocrazia, che appunto queste associazioni devono seguire, e che spesso non riescono o a trovare volontari o metodi in grado di aiutare e migliorare questa sempre più complessa gestione.
Questo però, come dicevo, è solo uno dei motivi per cui le associazioni stanno scomparendo, una causa che forse è ancora più importante, infatti, è il fatto che tantissime associazioni non riescono ad adeguarsi a un mondo che cambia e restano quindi legate a vecchi metodi e valori che non attirano le nuove generazioni.
E chiaramente, senza queste nuove persone che vanno a sostituire quelle che per vari motivi non possono più dare il loro contributo al volontariato, l'associazione è destinata a scomparire.
E tu sei qui per parlarci di una tua esperienza diretta che hai e che stai ancora avendo in questo mondo, giusto?
Sì, esatto.
Io ormai ho quasi 18 anni che sono nel corpo bandistico di Sona, che è in provincia di Verona, e dapprima seguendo i corsi musicali appunto per imparare a suonare lo strumento, e poi come socio e volontario effettivo.
A differenza di quanto si possa pensare, però, essere in una banda non significa solo suonare ai concerti o partecipare alle varie sfilate organizzate, ma in primis significa far parte anche di un'associazione, con la sua organizzazione e chiaramente le sue regole.
E da ormai 4 anni quindi ho l'opportunità di far parte del direttivo dell'associazione, dove sono per l'appunto potuto entrare direttamente in contatto con questo sistema organizzativo e di gestione che c'è dietro.
Oltre al corpo bandistico di Sona, poi ho avuto anche a che fare con altre associazioni sempre della zona, come l'Avis di Colonia Veneta e il Circolo Noi Parrocchiale di Lugagnano, che è il paese in cui vivo.
Sì, e immagino che queste associazioni che hai nominato siano riuscite, grazie appunto alla tecnologia, a fare quel salto che le hanno portate a migliorare non solo il servizio offerto ma anche la parte più gestionale e burocratica, non è così?
Sì, esatto, e inizierei subito a parlare dell'Avis, che già prima partiva da una situazione, diciamo, abbastanza favorevole, soprattutto dal punto di vista della comunicazione.
La sezione di Colonia Veneta, infatti, era già attiva sui social come Facebook o Instagram, che sono a mio avviso i requisiti base che un'associazione, per così dire moderna, dovrebbe avere.
Ad oggi, e soprattutto ce ne siamo accorti anche negli ultimi due anni, dove organizzare eventi era pressoché impossibile, avere un modo per rimanere in contatto con gli associati e anche con la popolazione attraverso i mezzi digitali è praticamente fondamentale e permette di non rinunciare anche a parte delle attività organizzate.
Tornando all'Avis, la collaborazione con questa associazione è nata quando mi è stato chiesto di realizzare un sito web che permettesse appunto di presentare l'associazione e le loro attività, fare sensibilizzazione riguardo alla donazione del sangue, caricare notizie, eventi o articoli relativi proprio all'associazione.
La vera novità però, che sinceramente non ho visto su nessun'altra sezione Avis che io conosca, è stata quella di inserire un'area riservata ai donatori, chiaramente quelli facenti parte della sezione di Cologna Veneta, attraverso cui poter accedere, utilizzando un codice personale e la data di nascita, e poter così vedere le informazioni utili sulle proprie donazioni, come il calendario, i traguardi raggiunti, dati relativi al proprio sangue
sangue e così via, dati che tra l'altro possono essere scaricati solo dal presidente dell'associazione e che vengono poi inseriti sul sito in modo semplice e in modo da essere così disponibili solo ai diretti interessati.
Ci tenevo a parlare di questo piccolo progetto perché mi è sembrato un vero esempio di come il volontariato dovrebbe comportarsi per offrire qualcosa in più non solo allo società, ma anche ai propri soci e ai volontari, che permetta quindi di avvicinarli maggiormente al mondo delle associazioni.
Per quanto riguarda invece le altre due associazioni che ho citato, il corpo bandistico e il circolo noi, la situazione è stata leggermente diversa, in quanto non c'erano delle basi solide, dei prerequisiti, se così vogliamo chiamarli, come nel caso dell'Avis, ma si partiva appunto da un approccio totalmente o quasi totalmente cartaceo.
Esatto, quindi immagino che la differenza tra un approccio moderno e digitale, e quello più tradizionale da cui si partiva, sia stata molto più marcata, ce ne vuoi parlare?
Assolutamente sì, diciamo che gli effetti positivi dell'utilizzo della tecnologia li ho visti per lo più in banda.
All'interno del direttivo infatti già si utilizzava e ancora oggi in parte utilizziamo servizi cloud come Dropbox o Google Drive per l'archiviazione sia delle foto, ma anche di tutti quei file relativi alla gestione dell'associazione, quindi tutta la parte burocratica.
La prima cosa che ho fatto appena entrato in banda, quindi è stata anche in questo caso la realizzazione di un sito web dove chiunque potesse vedere le informazioni base dell'associazione, come i servizi offerti e la nostra storia, ma anche un calendario degli eventi come sfilate e concerti.
Successivamente poi abbiamo deciso di utilizzare questo sito in maniera un po più dinamica introducendo le iscrizioni online, sia per quanto riguarda il tesseramento, quindi quella che è la gestione e l'iscrizione effettiva all'associazione, ma anche per quanto riguarda la scuola di musica.
Come banda infatti gestiamo dei corsi per imparare a suonare lo strumento desiderato e fino a qualche anno fa queste iscrizioni venivano appunto raccolte e gestite in formato cartaceo.
Ed è quindi inutile dire che tra iscrizioni che venivano perse, pagamenti mai ricevuti di cui non ci si accorgeva e un continuo aumento delle richieste, la gestione stava diventando veramente impossibile.
E lo stesso discorso appunto valeva anche per la gestione in sé dei soci, degli strumenti, del tesseramento e così via.
Quindi quello che riguarda in generale la parte più burocratica dell'associazione.
E a distanza di ormai quasi 4 anni, da questa piccola svolta, posso dire e sono anche contento di dire che le cose sono nettamente migliorate.
Attraverso il sito infatti le persone autorizzate, ossia i membri del direttivo o qualche membro del direttivo incaricato, possono accedere alla parte di gestione dove appunto si possono vedere e organizzare tutti i dati.
Mentre gli iscritti possono accedere ad una loro area personale dove, anche ovviamente nel rispetto delle normative europee in ambito di privacy, hanno la possibilità di visualizzare i dati in possesso dell'associazione, modificarli, tesserarsi e iscriversi ai vari corsi di musica offerti.
E sempre per i soci, dall'area personale è anche possibile consultare una copia dei verbali dei vari consigli di presidenza in modo da rendere trasparenti anche le decisioni che vengono prese a livello del direttivo.
Lato comunicazione poi che, come dicevamo, è un ambito comunque fondamentale per una qualsiasi associazione, aver aperto profili social come Facebook, Youtube o soprattutto Instagram, permettono sicuramente di essere più vicini sia ai tesserati ma anche agli spettatori, creando magari delle interazioni che chissà potranno invogliare anche qualcuno a venire a far parte dell'associazione.
Un esempio che mi viene in mente adesso è che a settembre scorso, tramite i sondaggi delle storie di Instagram, avevo organizzato un torneo per stabilire quale fosse lo strumento musicale più apprezzato.
Ci sono state moltissime interazioni, tra cui anche più di 300 visualizzazioni alle storie, centinaia di condivisioni e di votanti, che magari vuol dire anche poco, però anche per una associazione non enorme come la nostra può aver reso meno lontano una realtà come quella bandistica con chi magari non avrebbe nemmeno mai pensato di averne a che fare.
Durante la pandemia poi proprio grazie ai social siamo anche riusciti nonostante le varie restrizioni a continuare a svolgere i nostri servizi, proporre dei concerti a distanza o appunto delle dirette di musica o anche dirette in cui raccontavamo la nostra storia e la storia della nostra associazione.
Poi sempre durante gli ultimi due anni, come tante scuole, abbiamo anche potuto mantenere attivo il servizio di scuola di musica erogando appunto i corsi attraverso delle semplici videochiamate.
E per quanto riguarda invece l'associazione Noi che hai nominato all'inizio?
In questo caso l'approccio è stato pressoché identico a quello della banda.
Infatti anche in questo caso ho realizzato un sito web per poter raccogliere e gestire facilmente le iscrizioni alle varie attività parrocchiali come il GREST, i Campi Stivi o il Catechismo.
E al GREST in particolare fino allo scorso anno tutti i dati venivano copiati manualmente dai moduli cartacei a un foglio Excel che chiaramente non è nemmeno pensato per questo tipo di utilizzo, in quanto appunto le variabili in gioco sono veramente tante e incappare in errori o in coerenze o incomprensioni è un attimo.
Ad esempio c'erano errori di battitura, errori di copiatura, testi poco leggibili oppure delle iscrizioni ripetute più volte o dei bambini presenti in diverse attività contemporaneamente e molto altro.
Sì però immagino che in tutto ciò ci siano anche dei contro.
Parlando delle iscrizioni fatte online, soprattutto magari non tutti ad oggi sono in grado di accedere o utilizzare certi sistemi e potrebbero sentirsi esclusi, penso ad esempio agli anziani o i meno avvezzi all'utilizzo della tecnologia.
Sì purtroppo sì però sono anche situazioni che quando appunto c'è in gioco, ci sono in gioco molte persone, sono abbastanza inevitabili.
Da parte mia ho cercato di realizzare appunto dei siti in cui il metodo di iscrizione e di gestione fosse il più semplice possibile e fosse tutto spiegato nel modo più chiaro.
Non ti nascondo però che appunto nonostante queste accortezze ci sono stati comunque diversi casi in cui o l'iscrizione non andava a buon fine o i dati erano sbagliati o c'erano altri problemi causati però soprattutto dalla poca attenzione a ciò che si stava facendo.
Nonostante ciò però dopo circa quattro anni che con la banda utilizziamo questo sistema ho notato che i problemi e le difficoltà sono ogni anno sempre meno e ormai i casi chiamiamo gli anomali sono quasi praticamente inesistenti e ovviamente questo è dovuto anche al fatto che di anno in anno ho tenuto comunque conto dei problemi e delle critiche che sono uscite dall'adozione di sistemi di iscrizione online e sicuramente ne terrò conto per migliorare di volta in volta e creare un servizio che sia quanto più accessibile a tutti.
Penso anche che però a un certo punto si debba anche smettere di guardare al passato e rimanere appunto ancorati a sistemi o vecchi o ingestibili solo perché poche persone non hanno voglia di adeguarsi a un mondo che comunque inevitabilmente cambia.
Ormai, e ne siamo appunto tutti a conoscenza, quasi tutti gli ambiti della società stanno adottando nuove soluzioni, nuove tecnologie per essere più produttivi, per avere sistemi più comodi ed essere anche sempre al passo con i tempi.
Quindi non vedo perché un mondo come quello del volontariato che comunque è molto importante per la società debba rimanere indietro rischiando appunto tra qualche anno di non avere questo ricambio generazionale di giovani che possano appunto prendere in mano la parte più burocratica solo perché le stesse associazioni non sono
state capaci di abbracciare una realtà più digitale permettendo quindi da una parte di essere più vicini e più in contatto sia con i propri volontari ma anche con l'intera società e altre associazioni, ma dall'altra anche semplificare la parte più difficile di un'associazione che è quella gestionale che sicuramente non è nemmeno resa tanto semplice dal nostro paese ma dove la tecnologia, come abbiamo visto, può certamente dare una grossa mano.
Va bene Luca, io ti ringrazio per questa chiacchierata dove ci hai parlato della tua esperienza perché hai potuto avere un assaggio diretto di come il digitale può dare molto anche in queste realtà di volontariato.
Ci sentiamo sicuramente per un'altra puntata più avanti.
A presto.
Grazie a te Davide e alla prossima.
E così si conclude questa puntata di INSiDER - Dentro la Tecnologia.
Io ringrazio come sempre la redazione e in special modo Matteo Gallo e Luca Martinelli che ogni sabato mattina ci permettono di pubblicare un nuovo episodio.
Per qualsiasi tipo di domanda o suggerimento scriveteci a redazione@dentrolatecnologia.it, seguiteci su Instagram a @dentrolatecnologia dove durante la settimana pubblichiamo notizie e approfondimenti.
In qualsiasi caso nella descrizione della puntata troverete tutti i nostri social.
Se trovate interessante il podcast condividetelo che per noi è un ottimo modo per crescere e non dimenticate di farci pubblicità.
Noi ci sentiamo la settimana prossima.