
Il cinema influenza spesso la nostra percezione su temi cruciali come la mobilità, la quale al giorno d’oggi è fondamentale che abbracci soluzioni innovative per via della crescente urbanizzazione. Tuttavia anche se gli scenari cinematografici futuristici sembrano ancora distanti, le tecnologie con cui oggi realizziamo i diversi processi di elettrificazione, lo sviluppo dei sistemi di guida autonoma o la realizzazione di veicoli spaziali riutilizzabili stanno facendo ulteriori passi da gigante nel rendere la mobilità un po’ più vicina a quella immaginata parecchi decenni fa. Nella puntata di oggi andiamo perciò a scoprire quali sono le soluzioni più innovative nel campo della mobilità, analizzando in particolare i progressi compiuti sia in ambito terrestre ma anche in quello spaziale.
Nella sezione delle notizie parliamo della presentazione del visore Apple Vision Pro che aprirà allo spatial computing, di una iniziativa di TrueScreen per certificare le foto dei danni subiti durante l'alluvione in Emilia Romagna e infine del progetto Einstein Telescope che l’Italia vuole portare in Sardegna.




Brani
• Ecstasy by Rabbit Theft
• Never Get Old by Steve Hartz
Salve a tutti, siete all'ascolto di INSiDER - Dentro la Tecnologia, un podcast di Digital People e io sono il vostro host, Davide Fasoli.
Oggi faremo un approfondimento su due modalità di trasporto del futuro, Starship e Hyperloop, e vedremo a che punto sono nel loro sviluppo.
Prima di passare alle notizie che più ci hanno colpito questa settimana, vi ricordo che potete seguirci su Instagram a @dentrolatecnologia, iscrivervi alla newsletter e ascoltare un nuovo episodio ogni sabato mattina su Spotify, Apple Podcast, Google Podcast oppure direttamente sul nostro sito.
Apple Vision Pro è stato presentato in anteprima questa settimana alla World Wide Developer Conference 2023 e promette di rivoluzionare il concetto di personal computer.
Si tratta di un visore a realtà aumentata che utilizza la realtà come desktop.
Dotato di tecnologia all'avanguardia come processori M2 ed R1, display micro-OLED ad alta risoluzione, sensori, microfoni e telecamere, il Vision Pro offrirà un'esperienza visiva futuristica.
Il sistema operativo VisionOS elimina le barriere tradizionali, trasformando il desktop computing, quello a cui siamo abituati con i nostri dispositivi, in spatial computing, nello spazio che ci circonda.
Le app diventano parte integrante dell'ambiente e circostante senza confini.
VisionOS si basa su anni di sviluppo e il visore include al suo interno migliaia di brevetti specifici.
Inoltre, il visore supporta la modalità full space, in cui un'app occupa tutto lo spazio e offre la possibilità di ridurre l'immersione nell'ambiente reale.
Vision Pro potrebbe aprire nuove opportunità nell'istruzione, nell'intrattenimento, nel settore medico e nella realizzazione di cliniche virtuali.
Apple punta ad offrire un'esperienza inclusiva per le persone con disabilità, sfruttando il controllo oculare come metodo di navigazione.
Il prezzo? 3499 dollari, in vendita dall'inizio del prossimo anno solo negli Stati Uniti.
Come ben sappiamo, le recenti alluvioni in Emilia-Romagna hanno causato una quantità enorme di danni a infrastrutture, edifici e alla popolazione, e che ora dovranno essere quantificati per poter accedere ai fondi stanziati per ricostruire i paesi distrutti.
E per velocizzare la burocrazia e favorire questi risarcimenti, TrueScreen ha messo a disposizione il suo servizio gratuito alle popolazioni alluvionate.
TrueScreen, che avevamo già intervistato in questo podcast, è un'app che permette di certificare con valore legale foto, video, posizioni geografiche o documenti.
Nel caso dei danni in Emilia-Romagna, l'Unione dei Comuni della Bassa Romagna ha esortato i propri cittadini proprio ad utilizzare questo servizio.
Scattando foto e video dei danni, infatti l'app TrueScreen produrrà un rapporto tecnico contenente foto, video e metadata, come la geolocalizzazione, e certificato con una marca temporale e un sigillo digitale.
In questo modo sarà possibile presentare informazioni autentiche, affidabili e non contestabili, sui danni provocati dall'alluvione, e riuscire ad accedere più facilmente ai risarcimenti dovuti.
Da quando sono state individuate nel 2015, le onde gravitazionali sono diventate una delle più grandi sfide, ma anche opportunità, per lo studio del nostro universo e delle sue origini.
Con l'antenna rilevatrice di Cascina, in provincia di Pisa, l'Italia ha ricoperto un ruolo chiave nella scoperta di questo misterioso fenomeno.
Da allora il nostro Paese continua a promuovere la ricerca e la realizzazione di infrastrutture per arrivare a comprendere meglio la natura delle onde gravitazionali.
Per queste ragioni il governo ha proposto la Regione Sardegna come possibile candidato per la costruzione prevista nel 2025 dell'Einstein Telescope, un nuovo rilevatore che avrà proprio il compito di compiere un ulteriore passo nel comprendere il fenomeno delle onde gravitazionali e di tutti gli aspetti che ne derivano.
Gli scienziati dell'Istituto di Fisica Nucleare hanno infine spiegato che l'Einstein Telescope ricoprirà un ruolo chiave nell'affrontare sfide scientifiche mai affrontate prima d'ora, provocare così lo sviluppo tecnologico di vari settori economici e sociali.
Da quasi un secolo a questa parte, il cinema di fantascienza continua a catapultarci in storie che immaginano scenari futuri ricchi di avanzate tecnologie, come autovolanti che consentono di andare da un punto A a un punto B solcando i cieli delle città, o giganteschi astronavi con le quali si è in grado di viaggiare tra mondi e galassie con la stessa facilità con cui oggi potremmo andare da una regione italiana all'altra.
Film di fantascienza come Guerre Stellari, Blade Runner o persino film degli anni venti, come Metropolis, rappresentano certamente realtà lontane e probabilmente inarrivabili da un punto di vista della concretizzazione nel nostro mondo.
Ma allo stesso tempo non si può negare che il cinema ha anticipato trend e scenari che oggi diamo per scontati o che stanno emergendo proprio in questo periodo, come i recenti sviluppi nel campo dell'intelligenza artificiale.
Il cinema dunque, soprattutto quello che si ispira ai presupposti scientifici, influenza spesso la nostra percezione su temi cruciali, come ad esempio la mobilità, la quale al giorno d'oggi è fondamentale che abbracci soluzioni innovative ed efficienti per via della crescente urbanizzazione e delle nuove politiche ambientali.
Pellicole come quelle citate poco fa ci hanno presentato una visione affascinante di città futuristiche ricche di mezzi volanti e riti di trasporto ad alta velocità.
Tuttavia, anche se questi scenari sembrano ancora distanti, le tecnologie con cui oggi realizziamo i diversi processi di elettrificazione, lo sviluppo dei sistemi di guida autonoma o la realizzazione di veicoli spaziali riutilizzabili stanno facendo ulteriori passi da gigante nel rendere la mobilità un po più vicina a quella immaginata parecchi decenni fa.
Nella puntata di oggi andremo perciò a scoprire quali sono le soluzioni più innovative nel campo della mobilità.
Analizzando in particolare i progressi compiuti sia in ambito terrestre, ma anche in quello spaziale.
Partiamo da quest'ultimo: il 20 aprile 2023 è stato un giorno storico per il settore spaziale, perché esattamente alle 15.34 a Boca Chica, in Texas, è decollato con successo il più grande e potente veicolo spaziale mai costruito dall'uomo, il sistema di lancio Starship, nella sua versione completa.
Come avevamo riportato nella relativa notizia il sabato successivo, nonostante il decollo soddisfacente, a circa 30 km di quota i due stadi del sistema di lancio hanno perso improvvisamente stabilità, e a 2 minuti e 50 secondi dalla partenza, SpaceX ha attivato il sistema di autodistruzione per evitare potenziali pericoli causati da un rientro incontrollato.
Da quel giorno, tramite l'account Twitter di Elon Musk, ci sono arrivate ulteriori informazioni in riguardo all'esito del lancio, soprattutto sui problemi riscontrati nei motori Raptor del primo stadio Super Heavy, in particolare il CEO di SpaceX ha affermato che nonostante la perdita iniziale di tre motori, il razzo è riuscito comunque a decollare fino a quando, a 85 secondi dal lancio, il centro di comando ha perso le comunicazioni con altri due motori, e di conseguenza anche la direzionalità del veicolo.
In quell'esatto momento, SpaceX non ha tentato la separazione dei due stadi secondo quanto definito dal programma, bensì ha avviato immediatamente il Flight Termination System, che ha impiegato circa 40 secondi per portare il complesso di volo all'autodistruzione.
Per quanto riguarda le strutture di terra, SpaceX non aveva previsto un grado di distruzione simile, soprattutto per quanto riguarda il cemento armato sotto la base di lancio, che è stata completamente spazzata via dalla potenza dei 30 Raptor di Starship.
Per queste ragioni, la base di cemento sotto il pad dovrà essere completamente ricostruita, e per evitare che si possano verificare danni simili in un prossimo lancio, verrà applicato un sistema supplementare costituito da alcune lastre di acciaio raffreddata d'acqua nella fase di lancio.
Infine, in merito ad una possibile data di secondo tentativo per realizzare un volo suborbitale, non sappiamo ancora quando potrebbe essere, ma a causa dei notevoli danni causati alla base di lancio e alle diverse problematiche riscontrate, dovrebbe volerci ancora qualche mese.
Ma perché Starship è un progetto così cruciale per il prossimo futuro? Il motivo risiede nel fatto che il complesso di lancio alto 120 metri promette di rivoluzionare il volo spaziale negli anni a venire.
Si tratta infatti del primo razzo completamente riutilizzabile, dove sia il primo stadio Super Heavy, che la nave madre, potranno decollare e atterrare più di una volta, in modo da poter essere utilizzati nuovamente, abbattendo così i costi di lancio e i tempi di preparazione.
Inoltre, Starship è anche il primo razzo privato e riutilizzabile in grado di trasportare carichi fino a 150 tonnellate oltre l'orbita terrestre bassa.
E questo significa che, una volta operativo, potrà lanciare carichi pesanti verso la Luna e forse un giorno anche su Marte.
Dunque, non è un caso che a fine 2022 la NASA abbia ufficialmente scelto proprio il veicolo di lancio di SpaceX per la fase di atterraggio sulla Luna a partire dalla missione Artemis III, dove è previsto il primo sbarco sulla Luna dell'uomo e della donna nel XXI secolo.
Secondo gli ambiziosi programmi di SpaceX, quando Starship avrà concluso la fase sperimentale e saranno risolti i problemi strutturali della rampa di lancio, il nuovo sistema permetterà la navicella di rientrare e decollare nuovamente appena 6 ore dopo, con un costo pari ad un sesto rispetto agli attuali Falcon 9, ma con una capacità di carico circa 4 volte superiore.
Inoltre, con il lancio di una Starship 3 volte a settimana, si prevede che SpaceX sarà in grado di portare in orbita in un anno un carico pari a quello che l'uomo ha spedito nello spazio in tutta la sua storia.
E con un razzo lanciato 3 volte al giorno per un anno intero, le tonnellate potrebbero diventare più di 100.000.
Nonostante sia risaputo che Elon Musk spesso tenda a presentare scenari fin troppo ottimistici, è evidente che in questo caso siamo comunque di fronte ad una vera e propria rivoluzione del concetto di lancio spaziale, che giorno dopo giorno diventa sempre più simile ad un volo aereo, invece che al lancio di un veicolo non riutilizzabile e dai costi da decine di milioni di dollari.
Guardando invece alle soluzioni di trasporto via terra, molto interessante e promettente è il sistema di trasporto ad alta velocità ideato sempre da Elon Musk, chiamato Hyperloop.
Per dare una definizione, si tratta di un sistema di mobilità che utilizza capsule o "pod" pressurizzati che viaggiano all'interno di tubi sotto vuoto quasi del tutto privi di attrito, consentendo velocità estremamente elevate.
Quest'ultima caratteristica è resa possibile sia dalla mancanza di resistenza all'interno del tunnel, ma anche dal particolare sistema di propulsione, che potrà essere a levitazione magnetica o ad aria compressa.
Dunque, il vantaggio peculiare di un sistema Hyperloop è proprio la sua velocità potenziale. Si stima infatti che possa raggiungere velocità superiori a 1000 chilometri orari, superando di gran lunga tutti i mezzi di trasporto attualmente disponibili, persino gli aerei di linea.
Per i viaggi a lunga distanza, Hyperloop diventerebbe così un'opzione estremamente attraente per ridurre notevolmente i tempi di percorrenza tra una città e l'altra, ma soprattutto tra continenti diversi.
Ad ogni modo, nonostante le sue potenzialità, Hyperloop è un progetto ancora in fase di sviluppo, che richiederà diversi anni prima di diventare disponibile al grande pubblico.
Anche perché, tra le diverse aziende che intendono realizzarlo, solamente alcune hanno effettivamente tentato e concluso delle sperimentazioni su piste di prova.
Nel 2020, ad esempio, l'azienda Virgin Hyperloop ha portato a termine con successo il primo test con passeggeri, riuscendo a raggiungere i 172 km orari su un tratto di appena 500 metri, mentre più recentemente, per la precisione questo gennaio, la Cina ha condotto tre brevi tragitti da 210 metri, ciascuno a una velocità massima di 50 km all'ora.
Ma tra i colossi mondiali che puntano a sviluppare questa tecnologia, anche l'Italia sta cercando di ritagliarsi il suo spazio nel settore della logistica e del trasporto passeggeri attraverso i treni Hyperloop.
In particolare, a compiere i primi passi concreti è stata la Regione Veneto, che recentemente ha annunciato il progetto Hyper Transfer, supervisionato da un consorzio costituito tra le aziende Webuild e Leonardo.
In una nota della Regione viene spiegato che il progetto getterà le basi in vista delle successive fasi di sperimentazione, che prenderà in analisi un primo tratto sperimentale tra Padova Est e il porto di Venezia, dove verrà studiata la fattibilità per il movimento di merci a grande velocità, riducendo notevolmente le emissioni inquinanti e il traffico sulle strade.
Per concludere, ci siamo resi conto che il futuro della mobilità offre una prospettiva rivoluzionaria sia in ambito spaziale, con l'impiego di veicoli riutilizzabili e meno costosi, ma anche in ambito terrestre, grazie alla sperimentazione di nuove soluzioni come i treni a levitazione magnetica.
Tra i modi in cui ci sposteremo da un continente all'altro, o dalla terra e la luna e oltre, Starship e Hyperloop sono alcuni dei tanti progetti che potrebbero cambiare la nostra concezione di mobilità.
Una mobilità che, negli anni a venire, attraverso ricerca ed investimenti, dovrà diventare un motore di progresso e di connessione tra le persone per consentire alla nostra civiltà di compiere passi da gigante verso l'esplorazione del cosmo e di costruire un pianeta più connesso e accessibile.
E così si conclude questa puntata di INSiDER - Dentro la Tecnologia.
Io ringrazio come sempre la redazione e in special modo Matteo Gallo e Luca Martinelli che ogni sabato mattina ci permettono di pubblicare un nuovo episodio.
Per qualsiasi tipo di domanda o suggerimento scriveteci a redazione@dentrolatecnologia.it, seguiteci su Instagram a @dentrolatecnologia dove durante la settimana pubblichiamo notizie e approfondimenti.
In qualsiasi caso nella descrizione della puntata troverete tutti i nostri social.
Se trovate interessante il podcast condividetelo che per noi è un ottimo modo per crescere e non dimenticate di farci pubblicità.
Noi ci sentiamo la settimana prossima.