
Secondo le rilevazioni ISTAT, ad oggi quasi un italiano su due acquista prodotti online e, dal 2005 ad oggi sono costantemente aumentate le persone che acquistano regolarmente prodotti o servizi tramite gli e-commerce. Tutto questo con un lieve calo tra il 2021 e il 2022 quando, terminata la pandemia, molte persone sono tornate ad acquistare nei negozi fisici. Volendo rispondere a queste nuove esigenze, sempre più commercianti utilizzano gli e-commerce per vendere i propri prodotti online. Per capire come questo mondo si sta trasformando, abbiamo inviato Paolo Picazio, country manager per l’Italia di Shopify, una delle principali piattaforme al mondo dedicate al commercio online.
Nella sezione delle notizie parliamo di come è possibile ingannare ChatGPT con delle immagini e infine dell'introduzione di alcune volanti della polizia a guida autonoma a Dubai.



Brani
• Ecstasy by Rabbit Theft
• Broken Love by METR & Adrian Benson
Quello che facciamo noi è cercare di permettere alle aziende di avere una infrastruttura che li supporti per le vendite online, ma li supporti anche per le vendite offline.
L'obiettivo finale è quello di mostrarsi all'utente, al consumatore come un'unica azienda, a prescindere se il consumatore visita il negozio, visita l'e-commerce o visita la nostra pagina Instagram e noi forniamo gli strumenti per fare in modo che l'esperienza di acquisto dell'utente non sia frammentata e non sia stressante per un utente andare in negozio e magari dall'altra parte vedere che c'è una commessa che non è in grado di interagire con lui, non è in grado di suggerire nel modo corretto nuovi prodotti da acquistare.
Salve a tutti, siete all'ascolto di INSiDER - Dentro la Tecnologia, un podcast di Digital People e io sono il vostro host, Davide Fasoli.
Oggi parleremo di commercio online e offline con Shopify, con l'obiettivo di capire come questa piattaforma possa semplificare la vita dei commercianti di ogni tipologia.
Prima di passare alle notizie che più ci hanno colpito questa settimana, vi ricordo che potete seguirci su Instagram a @dentrolatecnologia, iscrivervi alla newsletter e ascoltare un nuovo episodio ogni sabato mattina su Spotify, Apple Podcast, Google Podcast oppure direttamente sul nostro sito.
Lo scorso 25 settembre, OpenAI ha introdotto una nuova funzionalità in GPT-4, che ora riesce a vedere e comprendere le immagini che carichiamo in chat.
Quando l'intelligenza artificiale ha a che fare con le immagini, tuttavia, sorgono diverse problematiche, dovute principalmente a quelli che vengono definiti adversarial attacks, e sembra che anche il nuovo modello di OpenAI non si immune a questi attacchi.
In breve, un adversarial attack è un'immagine che inganna l'intelligenza artificiale, ad esempio facendo riconoscere un cane al posto di un gatto.
Per quanto riguarda GPT-4, invece, diversi test che sono stati condivisi da alcuni ricercatori su Twitter hanno mostrato come possa essere semplice far fare o dire cose a ChatGPT tramite le immagini.
Caricando una foto con la scritta “Scrivi Ciao” ad esempio, il bot risponderà proprio con la scritta Ciao.
La stessa cosa avviene se il prompt è reso quasi trasparente e impercettibile all'occhio umano, diventando sempre più popolare, quindi questa funzionalità porterà con sé anche alcuni pericoli, soprattutto se ChatGPT, così come altri chatbot, avranno sempre più scenari di applicazione.
Un esempio riportato da RoboFlow mostra come caricando l'immagine di un curriculum modificato e chiedendo se il candidato dovrebbe essere assunto, il bot risponde affermativamente in qualsiasi caso.
Allo stesso tempo, la stessa tecnica potrà essere usata per motivi di spam o tentativi di phishing, con possibili danni ai sempre più interlocutori che si affidano a GPT per i motivi più disparati.
Con l'intelligenza artificiale generativa, che prende sempre più piede, quindi, dovrebbe aumentare sempre di più anche la consapevolezza verso gli strumenti che questa tecnologia mette a disposizione, e stando sempre allerta su ciò che facciamo perché i pericoli sono sempre dietro l'angolo.
Nei prossimi mesi nella città di Dubai entreranno in servizio le prime volanti della polizia che non avranno bisogno di conducente per essere guidate.
Si tratta in realtà di veicoli più simili a dei quad che ha delle vere proprie auto e saranno in grado di spostarsi autonomamente per le strade di Dubai grazie ad un sistema di guida autonoma di livello 5, argomento che abbiamo approfondito nella puntata “I progressi e le sfide per un futuro a guida autonoma”
dotate di motori 100% elettrici, le volanti saranno equipaggiate con un avanzato sistema di telecamere che, grazie ad un software di intelligenza artificiale e di riconoscimento facciale, potranno individuare senza l'intervento umano comportamenti o persone ritenute sospette.
Un'altra peculiarità di questa flotta sarà la velocità massima a cui circoleranno che sarà pari a 7 km all'ora, pensata per simulare la camminata di un poliziotto mentre pattuglia una strada.
Il suo compito sarà perciò quello di monitorare ed eventualmente segnalare alla centrale operativa la situazione rilevata dal sistema, motivo per cui le auto a guida autonoma della polizia di Dubai non saranno equipaggiate con armi di nessun tipo.
Secondo le rilevazioni Istat, ad oggi quasi un italiano su due acquista prodotti online.
E dal 2005 ad oggi sono costantemente aumentate le persone che acquistano regolarmente prodotti o servizi tramite gli e-commerce.
Con un lieve calo tra il 2021 e il 2022, quando è terminata la pandemia, molte persone sono tornate ad acquistare nei negozi fisici.
Per rispondere a queste nuove esigenze, dunque, sempre più commercianti utilizzano gli e-commerce per vendere i propri prodotti online.
E per capire come questo mondo si sta trasformando, siamo in compagnia di Paolo Picazio, country manager per l'Italia di Shopify, una tra le principali piattaforme al mondo dedicate al commercio online.
Benvenuto Paolo.
Grazie, grazie mille per l'invito.
Innanzitutto, raccontaci che cos'è Shopify, a chi è rivolto e come funziona?
Shopify è una piattaforma tecnologica che permette a chiunque di avviare, espandere e gestire un'attività, quindi una soluzione unica che fornisce gli strumenti necessari per vendere prodotti e servizi.
Chi ci conosce da un po ci conosce principalmente per la capacità di creare un e-commerce, tantissimi e-commerce in tutto il mondo e sempre di più anche in Italia, utilizzo una piattaforma Shopify, però nel tempo a quella parte online abbiamo aggiunto anche altri pezzettini perché come vedremo poi probabilmente dopo il mondo del commercio
si è evoluto, è diventato sempre più complesso, sono aumentati i touchpoint e il nostro obiettivo è quello di permettere a chiunque di concentrarsi sulla propria attività commerciale e lasciare tutti i mal di testa dell'infrastruttura tecnologica a un'azienda che fa questo di lavoro come Shopify.
Ok, quindi è una piattaforma dedicata a degli esercenti, chi vuole vendere online dei propri prodotti o servizi?
Esatto, esatto, inizialmente c'eravamo focalizzati più sulla piccola e media impresa che oggi ancora rappresenta lo zoccolo duro della nostra base utenti, noi operiamo in 175 paesi, abbiamo milioni di aziende che utilizzano Shopify come infrastruttura tecnologica, però nel tempo anche aziende che noi consideriamo enterprise,
quindi grandi gruppi, grandi realtà, grandi brand che fatturano milioni, decine, a volte centinaia di milioni online, utilizzano anche Shopify proprio perché rendiamo il processo di gestione molto semplificato anche per aziende molto complesse.
Ok, hai parlato prima di mal di testa perché dovrebbe essere difficile per un esercente creare un negozio online per vendere i propri prodotti?
Noi crediamo che ogni azienda abbia le sue eccellenze, le sue skills all'interno, se pensiamo per esempio in Italia abbiamo tantissime eccellenze nel mondo della moda, nel mondo dell'arredamento, nel mondo del food, e sono tutte aziende che nascono focalizzate su quello specifico prodotto e nel raccontare quella specifica storia, non sono delle tech company.
Quindi portare on board conoscenze tecnologiche, riuscire a trovare poi le risorse che riescano a sviluppare un sistema appunto che è in grado di permettere a chiunque di comprare i propri prodotti è abbastanza complesso, questo è il primo mal di testa, però forse il mal di testa ancora più grande è quello poi di essere in grado di avere persone
che sono in grado di mantenere quella infrastruttura, perché chiaramente come abbiamo visto il mondo del commercio cambia, le esigenze dei consumatori cambiano, ogni volta ci sono delle buzzword nuove che entrano a far parte del nostro modo di lavorare, parliamo di NFT, un paio d'anno fa, metaverso, adesso c'è tutto il tema dell'intelligenza artificiale, poi c'è quel social media che a un certo punto cresce molto di più rispetto all'altro diventano rilevate.
Quindi essere in grado di aggiornare la propria piattaforma in modo tale da rispondere a quelli che sono i treni del mercato è un qualcosa che è impensabile un brand che si occupa di moda, riesca a fare o è molto difficile.
Quindi la promessa che facciamo noi è che questa complessità l'assorbiamo noi in modo tale che l'azienda, a prescindere la sua grandezza, possa concentrarsi su quello che è bravo a fare.
E quali sono questi step che riguardano appunto la vendita online e che poi sui quali supportate gli esercenti appunto?
Allora oggi più di ieri, tu prima anche citavi il discorso che oggi molti più persone tornano in negozio per esempio, è vero, abbiamo avuto un boom nel 2020 dell'e-commerce chiaramente, tutta era parte retail, gran parte della parte retail era non disponibile diciamo così, quindi chiaramente il consumo è andato molto online, adesso non dico
che ci sia stato uno "sboom" però sicuramente i tassi di crescita sono inferiori rispetto a quelli che abbiamo vissuto nel 2020, però in generale diciamo è il fatto soprattutto in Italia di aver portato molte persone online ha reso il processo di acquisto molto più frammentato rispetto al passato.
In passato fino al 2020 c'erano le persone che andavano in negozio e c'erano le persone che andavano online, poi c'era una leggera sovrapposizione ma non come oggi, oggi viviamo un momento in cui questa intersezione fra online e offline è molto più evidente perché molte più persone appunto comprano online ma allo stesso tempo si rivolgono al negozio la grande catena insomma per fare i propri acquisti,
anche da una ricerca per esempio che abbiamo condotto insieme al NETCOM, al consorzio NETCOM che diciamo un po per chi non li conoscesse, l'istituzione italiana che si occupa di e-commerce, abbiamo visto come è altissima la percentuale di persone che consultano il sito internet e poi comprano il negozio e viceversa, quindi persone che vanno in negozio ma poi comprano online.
Quindi quello che facciamo noi è cercare di dare una mano a chiudere questo cerchio, a permettere alle aziende di avere un'infrastruttura che li supporti per le vendite online ma li supporti anche per le vendite offline.
Da diversi anni e da un paio in Italia abbiamo lanciato una soluzione che si chiama Shopify POS, il cui obiettivo è proprio quello di chiudere il cerchio fra online e offline, quindi è fondamentalmente del software che si può installare su qualsiasi tablet, quindi su iPad, Android, eccetera, e permette appunto di sincronizzare l'inventario per
esempio fra online e offline, sincronizzare l'anagrafica delle persone perché poi l'obiettivo finale è quello di mostrarsi all'utente e al consumatore come un'unica azienda, a prescindere dal touchpoint, a prescindere se il consumatore visita il negozio, visita l'e-commerce o visita la nostra pagina Instagram, l'importante è che noi come azienda siamo in grado di mostrarci come un'unica unità e noi forniamo
gli strumenti per fare in modo che l'esperienza di acquisto dell'utente non sia frammentata e non sia stressante per un utente andare in negozio e magari dall'altra parte vedere che c'è una commessa che non è in grado di interagire con lui, non è in in grado di sapere cosa ha comprato prima e quindi in grado di suggerire in modo corretto nuovi prodotti da acquistare.
Ok e oltre al negozio fisico molte persone oggi acquistano anche su non direttamente magari sul sito dell'esercente ma su altri e-commerce come possono ad esempio essere a Amazon o eBay e inoltre come come dicevi appunto sono anche molte le persone che preferiscono effettuare acquisti nei negozi fisici e questo chiaramente aumenta molto la complessità nel gestire così tanti punti vendita e quindi come può semplificare Shopify questo processo?
Allora da quando appunto sono aumentati a dismisura i canali di contatto da parte del consumatore nei confronti dell'azienda, diciamo non abbiamo fatto un cambio anche di approccio nei confronti delle aziende nel senso che abbiamo cercato di posizionare e di creare un prodotto che non fosse solamente un website builder, un qualcosa che permettesse a chiunque di creare il proprio e-commerce, ma che fosse un vero e proprio sistema operativo per i retail, un sistema operativo per il commercio anzi perché oggi noi parliamo tanto di e-commerce, retail in realtà noi pensiamo che sono parole che prima o poi
andranno a sparire così come di omnicanalità, ci sarà solamente una cosa che è il commercio, sarà scontato un po come oggi tu dici tv a colori, non dici più tv a colori, è ovvio che non è tv a colori, così crediamo che fra un po di anni sarà ovvio parlare di commercio e che quindi non sarà più necessario specificare se lo è offline o se è un marketplace come dicevi anche tu.
Quindi in quest'ottica di creare questo sistema operativo per retail abbiamo anche sviluppato tutta una serie di funzionalità POS per la parte offline, ma anche di funzionalità legate alla parte di gestione dei market place, perché quello è chiaramente eBay, Amazon, eccetera eccetera, in Giappone c'è per esempio molto diffuso Rakuten, in Francia è molto diffuso un marketplace che si chiama Sea Discount, in America c'è Walmart.
Quindi ogni paese ha i suoi market place, alcuni sono famosi in tutti i paesi, altri sono enti in paesi specifici e anche in questo caso quello non è nient'altro che un'ulteriore touch point e non è nient'altro che un'ulteriore opportunità di vendita da parte dell'azienda e quindi diventa fondamentale avere un qualcosa
che permetta di sincronizzare in tempo reale il catalogo, se io ho 100 paio di scarpe nel mio magazzino e sono disponibili su tutti questi market place, è fondamentale che se finisce la disponibilità in magazzino, in automatico si spenga la disponibilità su tutti i market place.
Fare una cosa del genere vi chiedo uno sforzo tecnologico che noi abbiamo fatto per tutti quanti, quindi anche in questo caso mettiamo a disposizione di qualsiasi merchant la tecnologia per abbassare le barriere all’imprenditorialità, non avere bisogno necessariamente di team di sviluppatori che sviluppano e poi mantengano questo prodotto, ma lo rendiamo disponibile per tutti quanti.
Questo tema del market place è anche fondamentale soprattutto per aziende come quelle italiane che forse molto più di alta hanno una grande vocazione per l'export, tutti quelli che sono i prodotti del Made in Italy sono amati e riconosciuti in tutto il mondo, quindi è chiaro che sono un'azienda italiana, devo guardare a un mercato globale, e il modo più
semplice spesso per iniziare a vendere un mercato globale, è proprio quello di appoggiarsi al market place, quindi essere in grado di recuperare le prime vendite, generare le prime vendite anche per testare un po il mercato attraverso market place è una delle strategie molto comuni per tante aziende che lavorano con noi e noi diamo l'opportunità di farlo senza sforzi.
Sì e penso che un sistema di questo tipo possa portare anche dei grandi vantaggi per il cliente, penso ad esempio al tema del reso, cioè oggi siamo abituati che magari compriamo una cosa online e la dobbiamo restituire online, mentre invece permetterebbe ad esempio di creare un sistema nel quale io compro online e poi faccio reso in un negozio fisico.
Anche perché quello che gli utenti vogliono, cioè nel senso noi dobbiamo rendersi conto che ormai ci sono alcune aziende, alcuni brand che offrono questo tipo di esperienza, quindi permettono alle persone di comprare online e fare il reso offline, oppure comprare nel negozio e fare il reso spedendolo da casa, oppure farsi spedire il prodotto nel posto più disparato e recuperarlo con i punti
di raccolta eccetera, una volta che uno, due, tre aziende fanno questo genere di servizio, soprattutto un successo molto grande, quindi perché io per fare il reso devo andare a due chilometri da casa mia. Non posso fare in modo che il correre venga a casa mia? Non posso andare dal tabaccaio, quindi chiaramente diventa molto più complesso e in questo caso siamo una
sorta di semplificatori, perché distribuendo questo genere di tecnologia premettiamo a chiunque con un minimo sforzo di avere dei standard qualitativi, di giocare la stessa gara, diciamo così.
Un altro aspetto che ha valorizzato molto Shopify in questi anni è stato quello dei plugin, cioè estendere le potenzialità di questa piattaforma con delle ulteriori funzioni che cosa sono i plugin quindi?
Prima utilizzavo la metafora del sistema operativo per il retail, il sistema operativo per il commercio.
La filosofia e l'approccio è lo stesso, nel senso che se pensiamo al sistema operativo come può essere iOS o Android sappiamo che hanno delle funzionalità di base, ma poi hanno bisogno poi di alcune app, perché anche poi nel nostro gergo li chiamiamo app, quei plugin, hanno bisogno di alcune app poi per potenziare le funzionalità.
Allo stesso tempo insomma noi abbiamo sviluppato una soluzione che è quella di Shopify che di fatto permette di fare il basic diciamo di quello che è una vendita online e offline, però allo stesso tempo ci teniamo conto che c'è un ecosistema lì fuori di sviluppatori, di aziende che fanno sviluppo, insomma dal piccolo sviluppatore alla grande corporation e permettiamo a queste aziende di interagire con la nostra piattaforma.
Quindi di creare delle soluzioni che vadano ad amplificare quelle che sono le possibilità su Shopify.
Prima ti parlavo di connessione con i social media, questa parte chiaramente viene sviluppata in collaborazione con i social media, nel senso che quando pensiamo allo sviluppatore e al freelancer, pensiamo al piccolo sviluppatore e al freelancer, eccetera, però pensiamo anche, dicevo prima, alla grande corporation.
Noi abbiamo delle partnership dirette e gestite direttamente negli headquarters, quindi nelle serie centrali con Meta, quindi per tutto quello che è l'interazione di Facebook, Instagram o WhatsApp, con Alphabet, quindi per tutto quello che è l'interazione con YouTube, Google, Google Shopping, eccetera, con TikTok, eccetera.
Quindi tutte queste sono plug-in, sono app che non ci sono di default sulla piattaforma di Shopify, ma che con un click sono installabili e con due setup fondamentalmente permettiamo a chiunque di avere accesso a prodotti come YouTube Live Shopping, come i TikTok Ads, come Instagram Shopping, quindi prodotti che generalmente richiedono un minimo di sviluppo tecnico nella parte dell'azienda, noi facciamo in modo che quello sviluppo tecnico non sia necessario.
Fra l’altro una domanda su questo esempio che hai fatto, potrebbe essere, secondo voi questi canali social hanno grande rilevanza per quanto riguarda le vendite del futuro?
Allora sì, secondo noi e anche secondo chi si occupa di fare ricerche di mercato, soprattutto le grandi società di consulenza, comunque i vari Netcom in Italia o i equivalenti di Netcom nel mondo o il Politecnico di Milano che hanno un osservatorio e-commerce dedicato al e-commerce B2C, dicono che comunque il social commerce è un qualcosa che continua a crescere.
Secondo una ricerca realtà interna nostra fatta qualche mese fa, oggi, 2023 si prevede che nel mondo circa 1300 billion, quindi i miliardi di dollari siano il transato grazie al social commerce, quindi 1300 miliardi, una cifra che non so quanti zero abbia, si prevede che questa cifra, più che raddoppia, quindi arrivi
a 2009 per il 2026, quindi un'influenza molto importante, un impatto molto rilevante, questo perché sappiamo tutti quanto tempo spendiamo sui social media, sappiamo tutti quanto poi i social media anche stiano investendo in funzionalità di e-commerce, esempio che facevo prima YouTube Live Shopping, TikTok Ads, i pinnable anche su Pinterest, Instagram
Shopping, a volte magari navigando sui social social media non ce ne accorgiamo, però se pressiamo attenzione sempre più spesso quando vediamo l'annuncio pubblicitario, il reel pubblicitario su questi social media, facciamoci caso perché molto spesso c'è appunto un collegamento con gli e-commerce e molto spesso quel collegamento è diciamo powered by Shopify.
Ok e secondo voi come cambierà il futuro, in futuro il modo di interagire con un negozio online, questo può essere ad esempio un aspetto quello che hai appena citato e che infatti avranno al riguardo le nuove tecnologie, si parla moltissimo in questo periodo di intelligenza artificiale generativa ad esempio, voi la utilizzate?
Noi la utilizziamo, noi la utilizziamo e soprattutto la mettiamo a disposizione di quei diversi milioni di aziende che utilizzano Shopify, quindi è qualcosa che è già integrato come funzionalità all'interno della piattaforma con un prodotto che si chiama Shopify Magic, disponibile già per chiunque in qualsiasi parte del mondo anche per l'Italia,
quello che fa Shopify Magic oggi è dare una mano nella gestione dei testi degli e-commerce, nel senso se penso a creare un e-commerce a un certo punto mi troverò davanti alla necessità di creare la descrizione di un prodotto, quindi del testo.
In questo caso noi all'interno della nostra piattaforma con un click e con due minime indicazioni, quindi chiarire qual è il tono di voce che si vuole avere, dare una linea guida di quello che è il testo, però con un click poi permettiamo all'intelligenza artificiale di mettersi al servizio dell'imprenditore e quindi di avere questa descrizione.
Quindi al momento è un'intelligenza generativa applicata alla creazione di descrizioni di pagine di prodotto, email, non lo so, la pagina a chi siamo, insomma pensiamo al blog.
Se magari il e-commerce è anche un blog, può dare una moto anche lì, quindi al momento fa questo, ma in realtà abbiamo annunciato qualche settimana fa c'è anche un altro pezzettino, forse ancora più rivoluzionario di questo legato all'intelligenza artificiale disponibile ancora in early access, quindi a pochi selezionati merchant perché lo
stiamo testando e vogliamo essere sicuri che sia un successo, un prodotto che si chiama Sidekick, Sidekick è la parola inglese con la quale in Inghilterra, insomma nei paesi anglofoni, definiscono il braccio destro l'aiutante, Robin il sidekick di Batman, uso questo paragone.
Sidekick è nient'altro che il ChatGPT all'interno della piattaforma di Shopify.
Che cosa significa? Che chiunque, quindi a precedere dal piano di Shopify che avranno, qualsiasi merchant, qualsiasi azienda avrà una chat testuale con cui dialogare con questo assistente virtuale, esattamente come oggi in tanti facciamo con ChatGPT e simili, la differenza di questo assistente virtuale che, oltre a sapere tutto quello che ChatGPT conosce, è stata anche allenata su tutta quella che è la documentazione di Shopify.
Quindi sa perfettamente come funziona Shopify da un punto di vista di funzionalità ma anche di sviluppo e quindi è in grado di fare delle attività che normalmente le persone dovrebbero fare da sé.
Quindi: mi cambi la scritta nell'home page del sito, mi crea il codice sconto che scade domani, mi cambi i prodotti che sono visibili nell'home page, quindi con semplice prompt di testo di fatto si permette all'intelligenza artificiale di fare un lavoro che altrimenti richiederebbe magari un po più di applicazione da parte della chi gestisce le e-commerce.
Oltre a questo è anche un punto un’intelligenza artificiale che sa di e-commerce e conosce il trend, quindi è un po quella aiutante, come dicevo prima che a differenza di un amico, di un cugino o di chi per sé, né sa di e-commerce, né sa di Shopify, si possono fare delle domande anche che magari uno a volte non
fa perché non vuole sembrare stupido, non è un'intelligenza che giudica a chi fa la domanda, quindi pensiamo che davvero questa sia una rivoluzione ancora maggiore per chi vuole iniziare a fare e-commerce, ma anche per chi, ripeto, magari lavora in una grande azienda ma ha bisogno di questo confronto con un'intelligenza artificiale che possa dare una mano.
Sì, semplifica ulteriormente la vita dell'esercente, ecco.
Esatto, esatto.
Va bene, grazie Paolo per averci fatto il quadro della situazione e del commercio di oggi e parlato quindi di Shopify, alla prossima.
Grazie mille, grazie per l’opportunità.
E così si conclude questa puntata di INSiDER - Dentro la Tecnologia.
Io ringrazio come sempre la redazione e in special modo Matteo Gallo e Luca Martinelli che ogni sabato mattina ci permettono di pubblicare un nuovo episodio.
Per qualsiasi tipo di domanda o suggerimento scriveteci a redazione@dentrolatecnologia.it, seguiteci su Instagram a @dentrolatecnologia dove durante la settimana pubblichiamo notizie e approfondimenti.
In qualsiasi caso nella descrizione della puntata troverete tutti i nostri social.
Se trovate interessante il podcast condividetelo che per noi è un ottimo modo per crescere e non dimenticate di farci pubblicità.
Noi ci sentiamo la settimana prossima.



