
In un contesto energetico sempre più complesso, si stanno sviluppando una serie di progetti dedicati alle fonti di energia rinnovabili che hanno l’obiettivo di ridurre l’impatto sul pianeta. Uno di questi progetti è H2E (Hydrogen to Everyone) un'iniziativa ambiziosa volta a rivoluzionare la filiera dell'idrogeno per renderla più accessibile e sostenibile su scala globale. Per approfondire il progetto abbiamo inviato Riccardo Roggeri, CEO di Techinnova S.p.A. e Andreas Hummer, CEO di Acca Industries.
Nella sezione delle notizie parliamo del processo tra Epic Games e Google a San Francisco e dell’accordo raggiunto sull’AI Act, il primo regolamento al mondo dell'intelligenza artificiale.



Ringraziamenti
• Cluster Smart Cities & Communities Lombardia ha contribuito a sostenere il podcast
Brani
• Ecstasy by Rabbit Theft
• Believe Me by CADMIUM, JAMZ, SIMONNE
Oggi anche le grandi case, i grandi player stanno lavorando sulla produzione di motori a idrogeno.
Noi abbiamo pensato di fare qualcosa di più mild, di fare degli addizionatori che aggiungono idrogeno a quelli che sono i motori già esistenti e quindi potrebbe essere un elemento di transizione interessante, importante e poco costoso che ci potrà aiutare a livello di società a fare qualcosa di intermedio prima di arrivare ai motori totalmente a idrogeno.
Salve a tutti, siete all'ascolto di INSiDER - Dentro la Tecnologia, un podcast di Digital People e io sono il vostro host, Davide Fasoli Oggi parleremo di H2E, un progetto che ha l'obiettivo di integrare l'idrogeno già oggi in processi produttivi e logistici, efficientando tra le altre cose le imbarcazioni e i trattori agricoli.
Prima di passare alle notizie che più ci hanno colpito questa settimana, vi ricordo che potete seguirci su Instagram a @dentrolatecnologia, iscrivervi alla newsletter e ascoltare un nuovo episodio ogni sabato mattina su Spotify, Apple Podcast, Google Podcast oppure direttamente sul nostro sito.
Questo lunedì si è concluso il processo che ha visto Epic Games accusare Google di esercitare un monopolio nel settore della distribuzione delle applicazioni per smartphone e dei pagamenti che si possono fare all'interno di esse. A decretarne la chiusura è stata una giuria federale di San Francisco, la quale ha stabilito che Google ha violato le leggi statunitensi
sulla libera concorrenza nei confronti di Epic Games. Quest'ultima infatti aveva iniziato a contestare le elevate commissioni che chiedeva Google ogni volta che un'app come Fortnite veniva scaricata sul Play Store, sostenendo inoltre che l'azienda rendesse praticamente impossibile fare a meno di quello store per la distribuzione dell'app. La stessa causa
era stata intentata nel 2021 anche contro Apple, le cui commissioni potevano arrivare anche al 30%. Tuttavia la giuria all'epoca aveva dato ragione ad Apple, sostenendo che l'esistenza di Fortnite non dipendesse esclusivamente da App Store.
Negli scorsi giorni l'Unione Europea, dopo ore di lunghe trattative tra Consiglio e Parlamento Europeo, ha trovato un accordo sull'AI Act, la prima forma al mondo di regolamentazione sull'Intelligenza Artificiale e che entrerà in vigore entro due anni.
Lo scopo, proprio come quello del GDPR, è di garantire trasparenza, diritti e libertà per i cittadini europei, senza però rischiare di fermare l'innovazione che porta questa tecnologia.
Le aziende che producono intelligenza artificiale, infatti, dovranno innanzitutto garantire che i loro prodotti seguano principi etici e non siano un rischio per le persone.
Ne è un esempio lo sfruttamento di persone per quanto riguarda la creazione dei dataset.
Le applicazioni di intelligenza artificiale generativa, invece, dovranno fornire la documentazione tecnica ed essere sottoposte a regole di trasparenza e sicurezza informatica, oltre alla pubblicazione dei materiali usati in fase di addestramento degli algoritmi.
I sistemi, poi, saranno classificati secondo un livello di rischio, a cui corrisponderanno più o meno obblighi e divieti.
Centrale è stato anche l'accordo per l'utilizzo dell'intelligenza artificiale dalle forze dell'ordine, che ora potranno utilizzare il riconoscimento biometrico solo in certe situazioni, come nel caso di minacce terroristiche.
È inoltre vietato l'uso dell'intelligenza artificiale per il riconoscimento delle emozioni, ad esempio in luoghi di lavoro o scolastico, o l'analisi dei contenuti social o l'analisi del comportamento umano.
Vietati anche i sistemi di polizia predittiva a cui, fra l'altro, avevamo dedicato una puntata lo scorso anno.
Infine, il testo prevede anche sostegni alle PMI europee che intendono usare correttamente l'intelligenza artificiale, e alcune eccezioni per quanto riguarda l'attività di ricerca e sviluppo.
In un contesto energetico sempre più complesso si stanno sviluppando una serie di progetti, dedicati alle fonti di energia rinnovabili, che hanno l'obiettivo di ridurre l'impatto sul pianeta.
Uno di questi è il progetto H2E, Hydrogen to Everyone, un'iniziativa ambiziosa volta a rivoluzionare la filiera dell'idrogeno per renderla più accessibile e sostenibile su scala globale. E per parlarci di questo progetto sono con noi Riccardo Roggeri, CEO di Techinnova SPA, e Andreas Hummer, CEO di Acca Industries. Benvenuti!
Grazie e buonasera.
Innanzitutto, partiamo con te Riccardo, ci racconti in che cosa consiste questo progetto e quali sono gli enti e le società coinvolte.
Certo, allora, il progetto H2E nasce da quello che è una necessità...
nata per un bando specifico, che è un bando di Regione Lombardia, che si chiama Innovazione dei processi e dell'organizzazione delle filiere produttive e dei servizi degli ecosistemi industriali produttivi ed economici di Lombardia. Rispondendo a questo bando abbiamo raccolto dieci aziende che potessero descrivere un'intera filiera e quindi non solo la
parte solo di produzione di idrogeno e di utilizzo dell'idrogeno, ma tutta una serie di servizi e prodotti correlati che possano aiutare gli end-user nella scelta difficile di andare a lavorare su quello che è un sistema di alimentazione per i trasporti nuovo, totalmente nuovo, che è l'idrogeno, ma andando a perseguire
una idea, se volete, particolarmente innovativa. Oggi anche le grandi case, i grandi player, stanno lavorando sulla produzione di motore e idrogeno. Noi abbiamo pensato di fare qualcosa di più mild, di fare degli addizionatori, poi Andreas ci spiegherà meglio.
che aggiungono idrogeno a quelli che sono i motori già esistenti e quindi potrebbe essere un elemento di transizione interessante, importante e poco costoso che ci potrà aiutare come a livello di società, a livello di esseri umani, a fare qualcosa di intermedio prima di arrivare ai motori totalmente a idrogeno.
La filiera nasce in Lombardia, viene finanziata da Regione Lombardia, all'interno ha 10 società, la capofila è Techinnova, Techinnova da anni è sul fronte della ricerca e sviluppo in quanto è incubatore certificato del MIMIT, è acceleratore certificato è un investitore privato professionale e lavora da quasi 20 anni nella ricerca di elementi
di innovazione e nella creazione di progetti di innovazione ci siamo detti interessati a creare e a seguire questa filiera dove all'interno abbiamo vari elementi.
L'elemento di produzione di idrogeno con questa tecnologia estremamente innovativa che poi vi spiegheremo è NutriTech, è una società mantovana e è una società che sta lavorando da tanti anni su quello che sono ricerche di innovazione per l'energia, per l'ambiente, per la possibilità di vivere meglio e vivere più sano in un ambiente più sano.
Abbiamo poi Acca Industries con Andreas che ci spiegherà più tardi meglio chi sono e cosa fanno, che sono l'elemento all'interno della filiera di test e utilizzo dell'idrogeno in vari campi. Però poi abbiamo inserito tante altre aziende che possano essere degli elementi trainanti per la scelta appunto da parte degli end-user di passare a questo modo di trasporto e modo di
diciamo veicolare i trasporti. La prima è SNG Media Studio che sta realizzando un sistema di presa delle decisioni, "decision making" come si dice in americano, che permette agli imprenditori di capire meglio se e come approcciarsi all'idrogeno. Poi abbiamo Athesis che securizza i dati che del soprattutto delle grandi flotte che si approcciano al nostro sistema.
mediante i sistemi di securizzazione in blockchain per rendere il tutto tracciabile in maniera opportuna.
Abbiamo poi una società che si chiama Connect Team che andrà a sviluppare un avatar.
Abbiamo deciso di inserire questo avatar perché sarà un elemento importante di formazione in formazione per gli end-user che vorranno recarsi sul nostro sito e a cui poter chiedere di tutto relativamente al nostro progetto e all'idrogeno, in quanto secondo noi oggi si parla tanto di idrogeno ma male di idrogeno e quindi avere delle informazioni più corrette, soprattutto
dal punto di vista scientifico pensiamo che sia una cosa molto importante.
Abbiamo una società che lavora su quello che è la "system integration", che è MTM, dei sistemi che si andranno a sviluppare, progettare e installare.
Abbiamo una società che farà tutta la parte di commercializzazione di prodotti e servizi che la filiera andrà a produrre e che cresceranno nel tempo, la società si chiama Donkey Commerce.
E poi c'è una parte che ci è stata chiesta in maniera diretta un po' anche dagli end-user cioè la parte di come andare a progettare e mantenere, fare tutta la manutenzione di questi sistemi complessi e quindi CriPax Creations andrà a realizzare mediante sistemi di realtà aumentata, realtà virtuale e mixed reality tutti questi strumenti di aiuto.
E infine c'è una società che si chiama Tutto-Tondo che sta sviluppando tutti i sistemi di comunicazione, la parte di eventi, la parte di "tutoring", "mentoring", informazione, insomma tutto quello che può servire all'end-user per capire, informarsi e approcciare questo mondo nuovo.
Ok quindi l'approccio innovativo di cui parli sta nel fatto di che tutte queste aziende stanno collaborando tra loro per realizzare un progetto che ha l'obiettivo di fatto di portare prima l'idrogeno nella nostra quotidianità no?
Esattamente, in maniera più soft senza stravolgere le vite soprattutto degli imprenditori e soprattutto delle medie aziende che sono un po' l'elemento capillare che ci distingue come paese.
Perfetto e passiamo invece a te Andreas e come accennava prima anche Riccardo raccontaci qual è il vostro apporto qual è stato il vostro contributo e quale sarà nello svolgimento di questo progetto quello di di Acca Industries
Grazie, grazie Davide. Allora, in poche parole, la Acca Industries SRL è una startup innovativa e si occupa in realtà della produzione e della messa a punto di sistemi per la produzione di idrogeno e per lo stoccaggio di idrogeno. Allora, questi sistemi per esempio per la produzione sono composti di solito da vari sottosistemi della nostra propria produzione
e della nostra propria progettazione, per cui infatti siamo arrivati in questo progetto per dare il contributo che serve a dare alla filiera H2E, perché siamo molto contenti di esserci.
Perfetto e sempre a te chiedo Andreas è di spiegarci che approccio avete utilizzato in questo progetto abbiamo parlato anche noi nel podcast più volte di idrogeno, idrogeno verde, idrogeno che viene prodotto dall'elettrolisi. Voi utilizzate la stessa tecnologia?
Sì, ecco, l'elettrolisi, diciamo, e di solito parliamo dell'elettrolisi dell'acqua, viene presa in considerazione assolutamente anche in questo progetto, ma dobbiamo dire che comunque prendiamo in considerazione più tecnologie, perché abbiamo più possibilità di produrre idrogeno e a questo punto devo menzionare anche io la seconda società molto rilevante
per questo progetto, che è la NutriTech SRL, che come spero si presenta magari alla prossima occasione, qua c'è una collaborazione molto forte tra la capofila e la NutriTech e la nostra azienda Lucky Industries per concentrarci fondamentalmente su due tecnologie, ecco l'elettrolisi che tu hai già menzionato prima, l'altra tecnologia invece è il così "cracking" dell'ammoniaca
che viene praticamente da rifiuti animali, magari per chi ci ascolta facciamo magari una spiegazione un attimo del cracking, allora cracking per utilizzare la parola in italiano sarebbe lo strepaccio e il cracking è in realtà la reazione chimica che ci permette di estrarre l'idrogeno da ogni molecola di NH3, che è proprio l'ammoniaca.
Questo processo funziona di solito ad alte temperature, per cui è sempre da prendere in considerazione anche un po' la parte energetica, però è importante che abbiamo infatti più tecnologie a disposizione.
In realtà oggi purtroppo è un po' prematuro anche parlare di altro, perché nello stesso progetto in realtà è da capire che valutiamo altre tecnologie in più, però ripeto siamo in mezzo al progetto e dobbiamo ovviamente continuare e chiuderlo prima.
Però tutti questi aspetti ovviamente diventano una parte, diciamo una fonte fondamentale per il progetto, perché così possiamo magari guadare anche molto bene il bilanciamento energetico di tutta la filiera.
È importante sapere che comunque ci sono brevetti, domande di brevetto e stiamo brevettando anche cose nuove, il motivo per cui dobbiamo comunque mantenere un certo riservo su quello che dobbiamo andare a dire o non dire.
Hai ragione Riccardo, allora magari per rispondere diciamo Davide ancora un po' di più alla tua domanda.
Certamente il discorso dell'idrogeno nella nostra filiera, sempre fra NutriTech e Acca Industries, perché noi riguardiamo ovviamente la parte della produzione, la parte di stoccaggio e anche la parte dell'uso, dell'applicazione dell'idrogeno, perché come detto prima da Riccardo, infatti la gente deve iniziare a percepire l'uso, non è una cosa così semplice oggi.
Noi nell'approccio che abbiamo preso vediamo fondamentalmente due strade, una strada è che l'idrogeno viene prodotto in realtà on-demand, in un progetto in cui parliamo per esempio di motore a combustione interna, che io vorrei spiegarti magari un po' meglio dopo, e l'altro filone è quello dello stoccaggio per cui io ovviamente ho più flessibilità
poi di utilizzare l'idrogeno in varie applicazioni. Allora, non è un contrasto, perché una cosa comunque diciamo una mano lava l'altra, perché in realtà lo stoccaggio è per effetti anche di distribuzione e di trasporto, o anche per cose non troppo lontane, però in una richiesta on-demand di idrogeno, per esempio per motore a combustione interna, cosa vuole
dire? Vuole dire che… Il veicolo stesso, a questo punto, produce attraverso la batteria, attraverso la corrente on-demand idrogeno, questo idrogeno di solito è arricchito con ossigeno perché abbiamo un carburante che è l'idrogeno e un comburente che è praticamente l'ossigeno e così riusciamo ad arrivare a diversi benefici del lavoro del motore a combustione interna, che sono
i motori tradizionali, quindi iniettando idrogeno, motori anche tradizionali possono svilupparsi che sono anche parole importanti, in forma immediata.
da motori inquinanti a motori molto meno inquinanti, perché i benefici di cui parliamo sono benefici sia ambientali che economici.
Un aspetto interessante, tornando all'inizio di quello che dicevi, è perché si dovrebbe puntare a diverse tecnologie per produrre idrogeno, perché non puntare su una sola tecnologia?
Allora, secondo me oggi siamo ancora in una produzione di idrogeno di cui non sappiamo che sia ovviamente molto efficace.
Noi, come molte aziende, cerchiamo di sperimentare varie tecnologie per garantire alla fine praticamente un costo basso della produzione di idrogeno, perché anche questo sarà importante per queste industrie in futuro, perché diciamo di solito l'energia che viene utilizzata per produrre dovrebbe essere a pari o almeno sotto di quelle energie che mi serve dopo.
Allora, non è una cosa così semplice come sappiamo, i discorsi sono… molto vari a questo punto, anche noi ci impegniamo molto di arrivare a un bilanciamento energetico molto buono, però è un po' prematuro oggi, dobbiamo ovviamente aspettare la chiusura della sperimentazione finale per alla fine presentare i dati finali.
Un'altra parte importante è data dalle fonti e dalle quantità, le fonti intendo andare a trovare tutta una serie di alternative per produrre grandi quantità d'idrogeno.
Altrimenti ci si potrà trovare a avere il problema di magari avere delle leggi che imporranno l'utilizzo dell'idrogeno tra qualche anno, ma non avere dei sistemi che utilizzino tutte le fonti di base possibili per arrivare a produrre grandi quantità.
Per esempio il nostro approccio con gli scarti zootecnici è anche per mantenere un approccio di ecocircolarità più importante possibile, quindi andare a togliere un problema per esempio a livello di smaltimento dei rifiuti organici zootecnici.
o parte di questi, potrebbe essere un "addendum" rispetto a quello che è la produzione di idrogeno stessa, quindi anche se dovesse essere leggermente più costosa utilizzando altri metodi potrebbe essere meno dannosa per l'ambiente e più ecocircolare, quindi essere interessante anche per la Comunità Europea.
Ne ho parlato poco più di un paio di mesi fa proprio in Comunità Europea dove stanno cercando dei metodi che siano sì poco costosi ma soprattutto ecocircolari e quindi per esempio la Comunità Europea andrà a varare delle forme di finanziamento per i produttori d'idrogeno veramente green, andando a pagare la differenza tra quello che è il costo di produzione, che è magari
molto alto, e quello di vendita, che oggi può essere anche più basso di quello di produzione.
La Comunità Europea introdurrà a breve proprio dei voucher per chi, nonostante sappia benissimo che è poco concorrenziale attualmente sul mercato per la produzione di idrogeno, ha deciso di farlo con tecnologie che siano estremamente ecocompatibili e ecocircolari.
Ok, tornando un attimo al discorso che facevamo, Andreas, su quello che fate, ci spieghi un attimo come funzionano i dispositivi che installate sui vari mezzi che permettono appunto di renderli compatibili con questa fonte come l'idrogeno.
Sì, allora, è un dispositivo che abbiamo già sperimentato all'interno del progetto H2E, perché è praticamente una delle prime attività con cui siamo partiti.
Un dispositivo nostro che si chiama HyMove, che funziona in realtà con tutti i vari iniettori che sono nel mercato.
E' giusto spiegare un po' meglio come funziona.
Allora, fondamentalmente il dispositivo produce il gas di idrogeno che viene arricchito con il gas di ossigeno, alla fine questi due gas vengono iniettati attraverso il tubo di aspirazione nella camera di combustione di un motore a combustione interna tradizionale.
Allora, quello che succede è che il motore a questo punto si autopulisce perché il motore attraverso l'idrogeno si crea una potenza leggermente più alta del motore.
e questa potenza leggermente più alta viene utilizzata per migliorare la combustione e per dare più o meno due o tre benefici, uno è ovviamente la riduzione delle emissioni Infatti in parallelo si riduce anche il consumo del carburante, però l'effetto importante è questa autopulizia del motore di cui ho parlato prima.
Allora, il sistema anche per la sicurezza funziona certamente solo al motore acceso.
Allora, il sistema inizia a produrre idrogeno solo quando il motore è acceso, non c'è stoccaggio perché infatti il motore richiede una certa quantità di idrogeno nel momento in cui è acceso.
Il sistema produce questa quantità e dà i benefici.
Quindi tutto quello che viene prodotto dal sistema viene consumato automaticamente, se ovviamente il motore è disattivato si spegne anche subito per sicurezza il sistema.
Allora, questo è fondamentale e soprattutto all'inizio del progetto questa attività è stata diciamo, come si dice, applicata ovviamente a pescherecci.
ad imbarcazioni che venivano utilizzate per la pesca e lì abbiamo visto molto bene questi benefici di cui ho parlato prima.
Certo, questo è una cosa fondamentale perché si vede che anche la produzione on-demand, su richiesta, può dare immediatamente dei benefici, perché il vantaggio è che oggi siamo in grado di portare i motori inquinanti in motori molto meno inquinanti, nonostante il fatto che si tratta ancora dei motori tradizionali.
Allora, il secondo aspetto, cioè per risponderti alla tua domanda...
è certamente lo stoccaggio. All'interno del progetto, e stiamo ancora sperimentando questa parte, vogliamo arrivare alla produzione di idrogeno puro e allo stoccaggio per utilizzare alla fine, sempre pensando all'applicazione concreta, di avere una bicicletta concreta che viene portata avanti con una bombola di idrogeno.
Oggi, ripeto, è un po' prematuro perché siamo ancora completamente nella fase di sperimentazione, però vediamo già che la produzione funziona e adesso piano piano arriviamo ovviamente a tutti gli step necessari per arrivare a fine del progetto.
Una cosa importante che Andreas ha cominciato a sottolineare è che la filiera H2E è una filiera aperta, quindi stiamo cercando di coinvolgere altre società, soprattutto grandi imprese che vogliono sperimentare quelli che sono gli approcci che già abbiamo in casa oppure proporne di nuovi, quindi diventerà una sorta di hub allargato per i test e per
la ricerca sull'idrogeno, non vuole essere una filiera chiusa.
Ok a proposito di questo Riccardo e dei test che Andreas ha accennato, questo progetto, questa soluzione è pensata per qualsiasi tipo di veicolo, di mezzo, a motore a scoppio oppure per delle categorie specifiche?
Diciamo che potenzialmente va bene per qualsiasi tipo di veicolo, diciamo che noi siamo partiti da quelli che sono i veicoli altamente inquinanti o che fanno uso di una grande quantità di diesel in questo caso per partire.
Perché? Innanzitutto per andare incontro a quelle che sono le necessità che anche la Comunità Europea sta sempre più spingendo e quindi partendo da pescherecci, quindi pesca e trattori, agricoltura siamo andati a parlare di quelli che sono due settori estremamente difficili da approcciare perché sono necessari,
fondamentali ma ancora per certi versi retrogradi su alcune tecnologie e quindi andare a lavorare su una nicchia che non fosse per esempio quella su cui i grandi player stanno lavorando come i motori per le autovetture piuttosto che per i mezzi di trasporto come i camion o i bus è stata una scelta di campo. Nulla vieta che poi nel tempo tutto questo possa
essere comunque approcciato sulla base dei risultati che stiamo raccogliendo e che sono estremamente molto buoni. Molto buoni vuole dire che comunque vediamo da una parte una forte riduzione della CO2 emessa, dall'altra parte una riduzione dei consumi e un livello di prestazioni migliore dei motori proprio perché come diceva Andreas sono motori più puliti mediamente e
quindi funzionano meglio nel loro ciclo di funzionamento.
Ok, e quando realizziamo interviste su temi che riguardano appunto, come in questo caso l'industria, un settore che spesso compare è quello dell'utilizzo, in questo ambito soprattutto per quanto riguarda la ricerca, di due tecnologie, cioè la realtà virtuale e la realtà aumentata.
In questo progetto H2E hanno un ruolo?
Sì, hanno sicuramente un ruolo, così come in altri settori, soprattutto i settori che prevedono la manutenzione di tutto quello che sono gli impianti, sempre di più si sta imponendo quello che è l'utilizzo di training, formazione, istruzione mediante varie tecnologie di realtà aumentata, soprattutto mixed reality, ma anche realtà virtuale a seconda della dimensione
del progetto, sostanzialmente, perché se stiamo parlando di una grossa centrale, farlo in realtà aumentata è inutile, allora ci vuole la realtà virtuale, se stiamo parlando di piccoli sistemi va bene anche la realtà aumentata e banalmente il cellulare, abbiamo introdotto queste tecnologie proprio per andare ad aiutare la fase di progettazione, la fase di informazione, formazione,
training, mentoring e manutenzione di quelli che saranno gli impianti, impianti che potranno andare dal semplice impianto del trattore, quindi l'impresa agricola per capire se può installare i nostri sistemi e come, fino a sistemi molto più grandi che invece richiederanno una progettazione molto più importante o dove ci dovessero essere diverse marche e diversi sistemi che
rientrano magari in flotte di veicoli andare a progettare in maniera opportuna per ognuno dei veicoli il sistema più corretto e meno costoso da applicare.
Invece fate utilizzo di intelligenza artificiale, altro tema di cui ormai al di là del settore industriale ormai è pervasivo di ogni aspetto tecnologico di cui sentiamo parlare.
L'intelligenza artificiale in questo momento è ancora un'idea, ma così come stiamo inserendo, abbiamo inserito la parte sulla blockchain e la securizzazione dei dati...
attendere, avendo delle enorme quantità di dati, che è il problema di far funzionare in maniera corretta un'intelligenza artificiale, soprattutto su SES, basata su rete neuronale convoluzionale, che è un po' quello che servirà per questo sistema, deve avere non migliaia, deve avere milioni di dati e quindi fino a che non avremo questi database enormi sarà difficile
applicarla. Dopodiché cosa potrà servire? Potrà servire per migliorare tutti i parametri, per migliorare i parametri che verranno applicati sui singoli sistemi per andare a ottimizzare sia la parte di consumo che la parte di minore produzione di CO2 e quindi in questo caso l'intelligenza artificiale potrà in real time, guardando quelli che sono i dati di emissione o
quelli che sono i dati che derivano dai sensori che andremo a installare sui mezzi, potrà fornire degli "use cases" personalizzati su quello che è il mezzo specifico che stiamo andando a vedere.
Prima di chiudere, Andreas, vuoi aggiungere qualcosa?
C'è comunque da dire che i motori a combustione interna, applicando infatti il dispositivo HtMove, funzionano comunque con vari carburanti, perché spesso e volentieri pensiamo proprio al diesel, come menzionato da Riccardo giustamente, perché molti motori funzionano a diesel, però guardando i vari settori che vanno ben oltre ad imbarcazioni o trattori o macchine agricole.
Dobbiamo menzionare anche in particolare il settore della cogenerazione, dove per esempio il diesel di solito viene utilizzato solo per accendere il motore, però infatti l'energia, cioè l'elettricità che viene poi prodotta, viene prodotta di solito attraverso altri carburanti che per noi qualche volta magari sono un po' particolari, perché lì vengono
utilizzati grassi animali.
oppure anche oli vegetali, per cui questi motori che sono di solito molto grandi nella cogenerazione si riferiscono un po' anche ai vari tipi di carburante e questo magari è un dato non sempre conosciuto a tutti, questo è una cosa poi ripeto nuovamente che comunque i mezzi che hanno in particolare bisogno ovviamente di questi sistemi sono mezzi che hanno emissioni
molto molto significative, per darvi un dato un peschereccio per esempio consuma al giorno più di 1000 litri di diesel soprattutto, tanto sono dati che a confronto magari con autovetture sembrano...
Sembra che vadano ben oltre a tutto quanto di cui parliamo di solito.
Chiudo, chiudo a questo punto.
Perfetto sì sì ci hai dato anche questo è un elemento interessante effettivamente perché questo rende ancora più potenzialmente universale questo progetto e applicabile in un numero di settori molto molto ampio va bene allora grazie Riccardo e Andreas per averci raccontato che cos'è e com'è strutturato il progetto H2E a presto.
Grazie, arrivederci.
Grazie per l'intervista, arrivederci e ciao.
E così si conclude questa puntata di INSiDER - Dentro la Tecnologia. Io ringrazio come sempre la redazione e in special modo Matteo Gallo e Luca Martinelli che ogni sabato mattina ci permettono di pubblicare un nuovo episodio. Per qualsiasi tipo di domanda o suggerimento scriveteci a redazione@dentrolatecnologia.it, seguiteci su Instagram a @dentrolatecnologia
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