
L'edizione del Vinitaly di quest'anno, tenutasi a Verona dal 14 al 17 aprile, ha brillantemente evidenziato il connubio tra tradizione e innovazione nel settore vitivinicolo. Con oltre 4000 aziende provenienti da 30 paesi e una partecipazione di quasi 100.000 visitatori, l'evento ha confermato l'importanza economica e culturale del vino nel panorama globale. In un momento storico caratterizzato dal cambiamento climatico, l'adozione delle tecnologie emergenti diventa cruciale per garantire la competitività e la resilienza del settore. Integrando tecnologie avanzate come l'Internet of Things, l'intelligenza artificiale e l'analisi dei dati, le aziende vinicole possono ottimizzare processi, migliorare la gestione delle risorse e anticipare le sfide legate al cambiamento climatico.
Nella sezione delle notizie parliamo di Axon che introduce la trascrizione automatica delle interazioni con la polizia con Draft One, di un nuovo orizzonte per i pagamenti digitali con l'apertura dell'NFC su iPhone e infine degli Stati Uniti che stanno per mettere al bando TikTok.




Brani
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Salve a tutti, siete all'ascolto di INSiDER - Dentro la Tecnologia, un podcast di Digital People e io sono il vostro host, Davide Fasoli.
Oggi parleremo del settore vitivinicolo e di come grazie a sensori e intelligenza artificiale sarà possibile far fronte al cambiamento climatico anche per quanto riguarda la produzione di vino.
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Questa settimana Axon ha presentato la nuova funzionalità Draft One, che consente di redigere automaticamente e in pochi secondi il resoconto di un rapporto della polizia sulla base dell'audio delle bodycam indossate.
Axon, che abbiamo intervistato poco più di un mese fa, è un'azienda leader nella produzione di strumenti per le forze dell'ordine che ha come obiettivo quello di semplificare il lavoro degli agenti di polizia e allo stesso tempo aumentare il grado di sicurezza e la tutela sia degli operatori che delle altre persone coinvolte.
Grazie all'intelligenza artificiale, Draft One permette di risparmiare fino a 15 ore di lavoro alla settimana, ovvero il tempo che mediamente un agente impiega per la stesura dei rapporti e dei dati.
Per verificare l'efficacia di questo strumento Axon ha condotto uno studio preliminare per confrontare la qualità dei resoconti scritti con Draft One e quelli senza.
Dai primi risultati è emerso che il nuovo strumento basato sull'intelligenza artificiale ha portato a risultati equivalenti e in alcuni casi persino migliori rispetto ai rapporti dettati manualmente dagli agenti.
Nel 2022 la Commissione Europea ha sollevato preoccupazioni riguardo alla posizione di Apple nel settore dei pagamenti mobile, accusandola di limitare la concorrenza tramite il controllo esclusivo sull'NFC sui dispositivi iPhone.
Tuttavia sembra che un cambiamento epocale sia all'orizzonte.
Secondo quanto riportato da Reuters, la Commissione Europea potrebbe presto accettare i rimedi proposti da Apple, che mira ad aprire l'NFC anche alle terze parti.
Questo potrebbe portare a una maggiore diversità di soluzioni per i pagamenti mobile su iOS.
La proposta di Apple, che avrebbe una durata di 10 anni, include diverse misure, tra cui la possibilità di utilizzare un metodo di pagamento alternativo ad Apple Pay come predefinito, garantendo comunque l'integrazione del riconoscimento biometrico per tale metodo alternativo.
Questa decisione potrebbe non solo favorire una maggior concorrenza nel settore, ma anche stimolare l'innovazione e offrire agli utenti una più ampia gamma di opzioni per effettuare pagamenti tramite i loro dispositivi iPhone.
In un mondo in cui la privacy e la sicurezza di cittadini e governi sono sempre più messi a dura prova, non c'è da stupirsi se diverse applicazioni vengono limitate o vietate in diversi paesi.
Ne è un esempio Telegram, bloccato in Russia e recentemente anche in Spagna, o TikTok, forse una delle app più contestate sotto questo punto di vista.
Il social è infatti proprietà di ByteDance, società che dipende dal governo cinese.
Il governo avrebbe quindi accesso ai dati raccolti su miliardi di utenti che usano il social o che hanno semplicemente installato l'app, comprese persone chiave come giornalisti, politici o dipendenti delle pubbliche amministrazioni.
Motivo per cui anche l'Unione Europea aveva deciso di vietare ai propri dipendenti l'installazione dell'app.
E gli Stati Uniti non sono stati da meno e anzi hanno optato per una linea ancora più dura.
Dopo essere stato approvato sia alla Camera che il Senato, infatti il presidente Biden ha affermato la legge che costringe ByteDance a vendere TikTok entro nove mesi, pena il ban definitivo dell'app e la sua rimozione dagli store americani.
Tra gli scenari possibili dunque c'è il ban, la vendita della divisione americana del social o di una sua versione privata dell'algoritmo che ha reso TikTok così popolare.
In ogni caso l'azienda ha già dichiarato che è pronta a impugnare la legge, a suo avviso contraria ai principi del primo emendamento americano.
Dal 14 al 17 aprile si è tenuta a Verona la 56esima edizione del Vinitaly, ovvero il salone internazionale dedicato ai vini e ai distillati, che questa hanno accolto oltre 4.000 aziende provenienti da 30 paesi diversi e con una affluenza di quasi 100.000 persone.
Il successo di questo evento internazionale dimostra che, oggi il vino continua ad avere un ruolo di grande rilevanza sia per il suo valore economico che per gli aspetti culturali e tradizionali ad esso legati.
Il nostro paese oggi è secondo solo alla Francia per la produzione di vino a livello globale, tant'è che secondo le rilevazioni più recenti, esso ha portato nel 2023 ad un valore aggiunto pari a 14,8 miliardi di euro coinvolgendo numerose altre filiere legate alla sua produzione e alla commercializzazione.
Ma come accade in molti altri settori economici, anche quello legato alla produzione del vino deve rimanere al passo con le tecnologie emergenti.
In modo tale da garantire una produzione continua nel corso del tempo in relazione alla domanda in continua crescita in tutto il mondo.
Anche perché, parallelamente all'aumento della richiesta di questo bene, vi sono ulteriori sfide con cui il settore vitivinicolo dovrà fare i conti, legate soprattutto al cambiamento climatico.
E le difficoltà che dovrà affrontare la produzione di vino negli anni a venire sono state ampiamente dimostrate dall'ultimo articolo della rivista scientifica Nature che ha messo a raccolta oltre 200 pubblicazioni legate alla materia e nel quale si evidenzia che a causa del cambiamento climatico, appunto, tra il 50% e il 70% delle zone viticole hanno un rischio piuttosto elevato di diventare inadeguate alla produzione di uva, comportando un conseguente aumento dei costi di produzione e adeguamento della composizione e della qualità del vino.
Tra le strategie più efficaci per iniziare ad affrontare queste sfide, l'approccio dell'industria 4.0 è sicuramente la modalità più ottimale per modernizzare e rendere più efficiente tutta la filiera produttiva del vino, che parte dalla raccolta e arriva fino alla logistica.
Più nel dettaglio, possiamo propriamente parlare di vino 4.0 quando si introduce una "sensorializzazione" in tutta la catena di produzione e che permette la cosiddetta agricoltura di precisione di cui abbiamo già parlato nella puntata "Agricoltura digitale per produrre di più e sprecare di meno".
Un esempio abbastanza eloquente è l'utilizzo di sensori per il suolo e il clima, che sono fondamentali per raccogliere dati in tempo reale sullo stato di salute delle coltivazioni.
Infatti, in caso di rilevazioni negative, l'agricoltore può immediatamente intervenire per ripristinare le migliori condizioni del suolo.
Un ruolo sempre più determinante è rivestito anche dai robot agricoli, pensati per ottimizzare le attività di semina, raccolta e cura dei campi, accelerando le operazioni quotidiane rispetto all'utilizzo dei metodi tradizionali e manuali.
Un fondamentale contributo delle tecnologie dell'industria 4.0 è dato anche dalle fasi di automatizzazione e ottimizzazione dei processi di imbottigliamento.
In questo contesto possono trarre benefici, processi come la selezione delle bottiglie, il riempimento e infine la chiusura.
A questo scopo entrano in gioco i cosiddetti "cobot", o robot collaborativi, che possono essere affiancati agli operatori umani per assisterli al meglio nelle diverse fasi della catena di produzione.
Passando infine alla fase della logistica, i principi dell'industria 4.0 garantiscono alle aziende vinicole di creare dei veri e propri magazzini automatizzati e di tenere sempre sotto controllo lo stato degli ordini e delle consegne.
In questa fase della filiera, ad esempio, sta trovando ampio spazio l'utilizzo della tecnologia RFID, che risulta fondamentale per tenere traccia, nel dettaglio, delle bottiglie di vino durante il trasporto e la consegna.
In senso generale, quando si digitalizza e automatizza l'intera catena di produzione di un settore, si acquisisce parallelamente un'enorme quantità di dati, che spesso e volentieri risultano difficilmente gestibili da singole persone.
Per queste ragioni, anche nel settore vitivinicolo sta trovando sempre più applicazione anche l'intelligenza artificiale, che può essere sfruttata per analizzare i dati, ottimizzare le pratiche di produzione e sostenere la tracciabilità di ogni processo produttivo attraverso dati dettagliati che vengono raccolti automaticamente e costantemente.
Tra i territori e le aziende che oggi stanno approcciando al meglio al processo di innovazione e ammodernamento del settore emerge su tutti la Francia Corta, in provincia di Brescia, una zona dove la viticoltura è dedicata prevalentemente alla coltivazione delle uve pregiate Chardonnay, Pinot Nero e Pinot Bianco, che vengono utilizzate per la produzione dello spumante Francia Corta dell'omonimo consorzio.
A fine marzo di quest'anno il consorzio ha presentato il rapporto relativo alle attività del proprio ufficio ricerca e sviluppo, elencando tutti i progetti che sono stati attivati nel territorio - nel corso degli ultimi anni - e che possono essere considerati come un modello esemplare di innovazione e adattamento al cambiamento climatico.
Il primo progetto, coordinato insieme al Centro di Ricerca dell'Università di Brescia, è BioVitIA, che ha come obiettivo quello di esplorare la biodiversità nell'ecosistema dei vigneti della Francia Corta attraverso il telerilevamento e l'intelligenza artificiale, utilizzate in combinazione all'analisi molecolare degli organismi.
Grazie a queste tecnologie il consorzio mira a identificare le diverse comunità vegetali presenti nell'area viticola attraverso una mappatura precisa delle diverse specie di piante erbacee, così da garantire una migliore organizzazione delle semine e una comprensione più profonda delle interazioni tra le piante, la qualità del suolo e il loro impatto sulla vite.
Questa procedura viene supportata da un gruppo di droni adibiti all'acquisizione di immagini ad alta risoluzione del vigneto, le quali, una volta raccolte, potranno essere analizzate dai modelli di intelligenza artificiale addestrati grazie ai dataset di Francia Corta, per identificare automaticamente le varie categorie di piante erbacee presenti nell'area.
Un secondo progetto di Francia Corta nato in collaborazione con l'Università di Milano è il progetto Silkrop, che si colloca nell'ambito delle pratiche per l'efficientamento degli scarti industriali.
In questo caso l'obiettivo punta a valorizzare gli scarti prodotti dall'industria della seta che produce grandi quantità di liquidi industriali inutilizzabili.
I ricercatori dell'università, però, stanno studiando una proteina derivata da questi scarti, chiamata Sericina, che secondo le ultime analisi potrebbe incrementare la resistenza delle piante allo stress idrico e termico, sempre più frequenti negli ultimi anni soprattutto in pianura padana.
Sempre in relazione al cambiamento climatico, vie un forte investimento da parte di Francia Corta anche nel campo del miglioramento genetico della vite.
Si tratta di un progetto che è nato nel 2015 ed è stato pianificato per durare fino al 2030, ed ha come scopo quello di accelerare la sperimentazione genetica per trovare varietà di vitigni più resistenti alle nuove condizioni ambientali.
Ad oggi sono stati creati 24 genotipi differenti, che attualmente stanno già dando buoni risultati nel vigneto sperimentale del consorzio Francia Corta a Villa Pedergnano.
Tornando al discorso di poco fa sulla sensoristica, emerge infine il progetto AgriTech, che vede una collaborazione tra l'Università di Milano e diversi enti pubblici del territorio per monitorare il suolo e le colture tramite un sofisticato sistema di sensori, al fine di ottimizzare l'irrigazione di alcuni vigneti del territorio e ridurre di conseguenza il consumo di acqua.
Tra i sensori installati troviamo quelli appartenenti alla classe TEROS di Meter Group, che si occupa della misura dell'umidità volumetrica del suolo a diverse profondità, consentendo una valutazione dettagliata delle esigenze idriche delle piante.
Inoltre, sono stati inseriti altri sensori per la misura del potenziale idrico del suolo, che in poche parole garantiscono un flusso continuo di informazioni sullo stato di idratazione delle radici delle piante.
Tutta questa rete di sensori chiaramente è collegata ad un sistema di acquisizione dati e controllo, in modo tale da raccogliere, visualizzare e analizzare i dati in tempo reale e di regolare automaticamente l'irrigazione, riducendo così al minimo lo spreco d'acqua, migliorando le prestazioni agronomiche del vigneto.
Per concludere, Francia Corta è solo uno dei molti esempi virtuosi che potremmo citare tra le migliaia di realtà innovative sparse in tutto il mondo.
Realtà che, nonostante la diversa specializzazione di produzione enologica, dovranno affrontare nei prossimi anni una sfida comune, che avrà come obiettivo quello di garantire la sopravvivenza e l'adattamento del settore al cambiamento climatico.
Eventi meteorologici estremi come grandine, gelate tardive, onde di calore eccezionali metteranno sempre più rischio interi raccolti, rappresentando una minaccia economica per le aziende e per i territori coinvolti.
Insieme alle nuove tecnologie dovrà essere promosso un approccio multidisciplinare che integri conoscenze agronomiche, enologiche, climatologiche, biotecnologiche per sviluppare modelli previsionali e strategie di adattamento sul lungo periodo.
Il vitivinicolo perciò è chiamato ad una profonda trasformazione tecnologica e culturale per prepararsi al meglio alla sfida epocale dei cambiamenti climatici.
E solo investendo in innovazione, sostenibilità e visione strategica, le eccellenze enologiche dei diversi territori italiani e mondiali potranno essere preservate per le generazioni future.
E così si conclude questa puntata di INSiDER - Dentro la Tecnologia.
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