
Gli orologi sportivi, i computer per immersioni e gli strumenti per attività all'aperto non sono semplici oggetti tecnologici, ma hanno trasformato radicalmente il modo in cui le persone vivono le loro passioni all'aria aperta. Questi dispositivi si sono evoluti da semplici strumenti di misurazione del tempo a veri e propri compagni di avventura, rivoluzionando l'approccio alle attività fisiche e alle esperienze subacquee. Le difficoltà principali incontrate lungo questo percorso sono state quella di implementare sensori sempre più precisi, necessari per garantire una corretta rilevazione dei dati in varie condizioni ambientali, e la miniaturizzazione dei componenti, fondamentale per rendere questi dispositivi portatili e comodi da indossare durante le attività. Per approfondire questi temi e raccontarci il punto di vista di Suunto abbiamo invitato Laura Paolini, Country Manager di Suunto.
Nella sezione delle notizie parliamo della più grande mappa 3D di un tessuto cerebrale mai realizzata e infine del ruolo centrale dell’IA al Google I/O 2024.



Brani
• Ecstasy by Rabbit Theft
• Never Get Old by Steve Hartz
Ecco che quindi Suunto cerca appunto di venire in contro a quelle che sono le esigenze che nel corso del tempo cambiano dei nostri utenti, sviluppando anche prodotti che non sono soltanto sport watch o dive, ma che sono diciamo così più accessori da poter essere utilizzati in questo caso anche nel tempo libero.
Salve a tutti, siete all'ascolto di INSiDER - Dentro la Tecnologia, un podcast di Digital People e io sono il vostro host Davide Fasoli.
Oggi parleremo con Suunto di orologi sportivi e computer per immersioni subacquee, con l'obiettivo di capire che ruolo gioca la tecnologia nel supportare chi pratica sport all’aria aperta.
Prima di passare alle notizie che più ci hanno colpito questa settimana, vi ricordo che potete seguirci su Instagram a @dentrolatecnologia, iscrivervi alla newsletter e ascoltare un nuovo episodio ogni sabato mattina, su Spotify, Apple Podcasts, YouTube Music oppure direttamente sul nostro sito.
Un gruppo di ricercatori di Google e dell'Università di Harvard ha realizzato la più grande ricostruzione in 3D di un pezzo di cervello umano della dimensione di un millimetro cubo e contenente circa 57.000 cellule.
Questa elaborazione, che ha richiesto circa un decennio, ha prodotto circa 1.400 terabyte di dati, ma che potrebbero diventare miliardi di terabyte se un giorno si riuscisse a creare una mappa di un intero cervello umano.
E infatti l'obiettivo finale dello studio, pubblicato sulla rivista Science, sarà quella di creare una mappa d'alta risoluzione della rete neurale di un intero cervello di un topo, il quale può contenere circa mille volte il numero di dati rispetto al frammento della corteccia umana.
Inoltre, per quanto sarebbe complesso poter avere una ricostruzione realistica di un intero cervello umano, i ricercatori dovranno prima comprendere alcuni fenomeni ancora inspiegabili, come ad esempio la presenza di vortici di assoni blu collegati ai neuroni.
Il 14 maggio e nei giorni successivi si è svolto il Google IO 2024, la più importante conferenza di Google dedicata agli sviluppatori.
Oltre ai vari workshop e keynote dedicati ai singoli specifici argomenti, come lo sviluppo web, Android e il cloud, il Google IO è un'occasione per presentare al pubblico le novità che l'azienda rilascerà nei mesi successivi.
E come c'era da aspettarsi, tutte le funzionalità presentate hanno l'intelligenza artificiale come principale protagonista.
La prima riguarda la ricerca che, come fa già Bing, mostrerà oltre ai classici risultati anche una risposta testuale alle domande, facendo un riassunto delle varie fonti trovate.
Per quanto riguarda Google Photo, la ricerca delle immagini sarà più semplice, in quanto verrà utilizzato Gemini per vedere le foto in modo più accurato.
Ci saranno poi integrazioni di Gemini su Google Workspace, da riassunto delle email, la creazione di testi su Google Documenti e sugli smartphone Pixel.
Alcuni esempi sono l'integrazione di Gemini nelle chiamate per proteggere gli utenti dallo spam o la possibilità di fare domande in base al contesto, come pagine web o PDF aperti.
Gemini, tra l'altro, è stato ulteriormente potenziato ed è stato annunciato che i prossimi smartphone Google potranno eseguire Gemini Nano offline.
Infine, oltre a diverse altre novità sull'IA, sono degni di nota il modello Veo per generare video e Project Astra, un'app che sfrutta la fotocamera dello smartphone e Gemini per rispondere in tempo reale alle nostre domande riguardanti ciò che stiamo inquadrando.
Gli orologi sportivi, i computer per immersioni e gli strumenti per l'attività all'aperto non sono semplici oggetti tecnologici, ma hanno trasformato radicalmente il modo in cui le persone vivono le loro passioni all'aria aperta.
Questi dispositivi si sono evoluti da semplici strumenti di misurazione del tempo a veri e propri compagni di avventura, rivoluzionando l'approccio alle attività fisiche e alle esperienze subacquee.
E per approfondire questi temi e raccontarci il punto di vista di Suunto, è con noi Laura Paolini, country manager per l'Italia di Suunto.
Benvenuta Laura.
Buongiorno, grazie. Grazie mille.
Innanzitutto partiamo ovviamente da chi siete, quindi chi è Suunto e quali sono i dispositivi che producete e a chi sono destinati.
Si, allora Suunto è un'azienda diciamo abbastanza storica, nel senso che la sua fondazione ormai è datata più di tanti anni fa ad opera di un esploratore finlandese, infatti Suunto ancora oggi ha la sede principale, l’headquarter, a Vantaa che è un sobborgo di Helsinki e anche la fabbrica principale è ancora situata a Vantaa.
È un'azienda che fin da subito si è caratterizzata per un forte spirito outdoor e avventuriero, tant'è che appunto il fondatore era un vero e proprio avventuriero che aveva inventato un nuovo modo di creare una bussola immersa in un liquido che fosse estremamente preciso, proprio perché lui era un esploratore, quindi aveva veramente necessità di avere uno strumento affidabile sempre.
Ecco che il DNA del nostro fondatore si è poi trasmesso anche durante tutti questi anni.
Oggi Suunto è un'azienda leader, si può dire, nella produzione sia di computer dive, quindi dedicate la subacqua, che è nella produzione di sportwatch, per tutti i gusti oserei dire, nel senso che è vero che noi ci rivolgiamo principalmente agli atleti, perché forniamo con questi strumenti di altissima precisione, con delle caratteristiche anche di robustezza e di durabilità eccezionali, ma è anche vero che non tutti sono atleti, per noi è veramente importante essere di ispirazione.
Quindi che il nostro obiettivo sia i diecimila passi giornalieri o scalare e l’Everest, per noi è importante che ciascuno sia a proprio agio e si senta totalmente supportato dai nostri strumenti, che in effetti grazie proprio alla quantità di caratteristiche, di features che ogni volta noi riusciamo ad aggiungere, quindi ad ampliare veramente lo spettro di utilizzi e di approfondimenti anche che i nostri utenti possono fare grazie ai nostri orologi.
Ancora oggi Suunto persegue un po lo spirito avventuriero, in quanto per noi è sempre molto importante fornire strumenti che siano estremamente affidabili, perché in più di un'occasione abbiamo ricevuto anche dei riscontri molto positivi proprio per questo tipo di discorso, perché quindi avventurarsi in una esperienza outdoor può essere anche rischioso, può mettere alla prova in maniera particolare le persone e avere uno strumento affidabile è ciò che ti consente molte volte anche di far ritorne a casa in condizioni di totale sicurezza.
Ok, sì, questo aspetto lo approfondiremo nel corso dell'intervista, nel senso che mi pare di capire che sia un po il filo conduttore di tutti i vostri prodotti, quello della affidabilità, della precisione.
Concentriamoci adesso sugli Sportwatch.
Qual è stato il punto di partenza? Le features del primo Sportwatch che avete creato e dove siamo arrivati invece oggi? L'innovazione e cosa permette di fare con gli ultimi vostri modelli?
Certo, ma allora noi siamo partiti banalmente l'orologio con il GPS, quindi pensare di avere un orologio al polso con il GPS integrato era una cosa diciamo così forse marziana credo, quindi estremamente impensata.
In realtà l'integrazione è stata resa possibile, quindi sostanzialmente i primi orologi avevano la grande innovazione, la grande novità era appunto il GPS.
La strada che abbiamo percorso da allora è stata tanta, oggi abbiamo degli orologi che veramente riescono a fornire una mappatura non soltanto delle prestazioni durante la gara o nel pre gara, ma anche post gara.
Faccio l'esempio tutta la parte dedicata al sonno, la parte dedicata al recupero, la parte dedicata banalmente al consumo di energie.
Attenzione, è una cosa molto importante, questo è possibile sicuramente grazie all'orologio che registra quindi tutti i nostri sbalzi corporei, quindi le nostre metriche corporee in relazione all'attività, alla tipologia di attività che facciamo.
Un altro aspetto per noi è estremamente importante sul quale il nostro ufficio R and D non smette mai di lavorare è la nostra app, perché tutto ciò non è possibile senza l'abbinata di un'app completa, estremamente intuitiva nell'utilizzo, quindi molto facile anche per chi non è magari non ha dimestichezza nell'utilizzare questo tipo di strumenti, che veramente consente una lettura completa di tutti i dati.
Banalmente oggi abbiamo nel nostro ultimo nato Suunto Race abbiamo inserito l’HRV, che è uno strumento che permette la rilevazione del battito cardiaco modulato a seconda appunto dello sforzo che viene impresso al cuore e che quindi grazie a questa rilevazione veramente possiamo avere non soltanto il comportamento del nostro battito cardiaco durante lo sforzo ma anche in fase di recupero, quindi per capire bene proprio come è tutto l'andamento di questa particolare metrica prima e dopo l'allenamento.
Ma ad esempio abbiamo anche una bellissima estensione di queste features grazie alla Suunto app ad esempio nell'analisi del sonno per esempio, quindi come dormiamo, quanto dormiamo, le nostre fasi durante l'attività notturna. Altro aspetto importante per esempio tutta la fase di recupero, quindi noi facciamo un allenamento intenso, più o meno intenso, come ci comportiamo nella fase di recupero, come avviene la fase di recupero?
Ad esempio altre features estremamente utilizzate dagli atleti, ma non solo, sono l'impostazione degli intervalli, quindi poter impostare un allenamento con intervalli, quindi l'orologio stesso ti indica laddove devi spingere, laddove devi rallentare, laddove devi fermarti, laddove devi ricominciare, quindi veramente uno strumento estremamente utile.
Passando poi invece a quelle che sono le funzioni più relative al mondo outdoor, quindi meno legate alle prestazioni ma più legate all'outdoor, al di là di una batteria che per noi è sempre stato un po il fiorallocchiello perché ci consente una batteria duratura, chiaramente consente di ricaricare l'orologio pochissimo e quindi di essere sempre sotto copertura GPS.
Ma ad esempio abbiamo queste funzionalità per noi molto importante, la cosiddetta “breadcrumb”, cioè bricioline di pane, che ti consente attivandola di rientrare al punto di partenza semplicemente seguendo il GPS dell'orologio.
Questo è stato molto utile e abbiamo delle testimonianze interessanti relativamente a queste features perché ad esempio un nostro atleta che aveva fatto un'escursione in montagna, repentinamente il tempo è cambiato, quindi c'è stata una nevicata molto forte, tale per cui lui aveva completamente perso l'orientamento nonostante fosse una zona che conosceva abbastanza e effettivamente attivando l'opzione breadcrumb è riuscita a rientrare al punto di partenza semplicemente seguito, come dire, guidato dal GPS dell'orologio.
Ecco che pensiamo che questo fino a pochi anni fa era una soluzione impensabile.
Quindi diciamo che le features dei nostri orologi, dei nostri device diciamo vanno in varie direzioni, non mi soffermo molto ma perché non voglio essere noiosa tutto sulla parte di durabilità, noi testiamo i nostri orologi per esempio con secondo standard militari, quindi cosa significa? Che tiriamo 100 mila volte il cinturino per vedere che quel silicone sia abbastanza flessibile, immergiamo per dieci giorni il nostro orologio in una soluzione simile al sudore umano, sappiamo che il sudorumano è uno dei fluidi più corrosivi che esistano, quindi se lo immergiamo dieci giorni capiamo come si comporta quel materiale, quell'acciaio, quel silicone a questo tipo di usura, piuttosto che immergiamo, mettiamo in un forno a 60 gradi l'orologio e lo togliamo e subito lo immergiamo a meno 60 e vediamo se appunto il funzionamento viene interrotto oppure no.
Quindi ecco, diciamo abbiamo anche tutta la serie di test, proprio meccanici, sull'utilizzo intensivo dei nostri strumenti per vedere come si comportano, che quindi insomma siano effettivamente affidabili anche in condizioni cosiddette estreme.
Ok, per quanto riguarda la prima parte di questa tua risposta mi pare di capire quindi che sicuramente è importante investire in sensori molto precisi, però è altrettanto importante l'aspetto software, cioè come quei dati raccolti dai sensori vengono poi elaborati e mi danno a me come utente, atleta, sportivo un risultato su poi un'interfaccia grafica dell'applicazione, giusto?
Assolutamente sì, assolutamente sì e questo ti dico anche molto importante per noi perché chiaramente - ovviamente sempre seguendo le regolamentazioni sulla privacy - però da anche molto a noi il polso di com'è il nostro utente finale, che sport predilige fare, quante volte a settimana, quindi quello strumento vediamo che è usato due volte, quell'altro strumento che abbiamo usato cinque volte, uomini, donne, età, ma non solo, noi riceviamo tramite questa informazione anche tutta una serie di, come posso dirti, feedback sulla qualità dei nostri servizi che quindi ci aiutano sempre di più a migliorare, ad esempio abbiamo avuto in passato proprio feedback dalla nostra community su alcune cose che andavano meno bene del previsto, siamo intervenuti per migliorarli.
Quindi effettivamente è un dialogo questo per noi super importante, senza il quale veramente non saremmo in grado anche proprio di costantemente migliorarci laddove la nostra community ce lo richiede.
Quindi la Suunto app, io dico sempre, è un ecosistema, rappresenta un vero proprio ecosistema insieme all'orologio di dialogo intenso e soprattutto in tempo reale, perché laddove tu fai il tuo esercizio, la tua attività, la tua escursione sull'orologio viene registrato automaticamente passa sulla Suunto app, quindi veramente anche a livello di impegno dell'utente è zero, perché in automatico il dialogo avviene in tempo reale.
Non solo la Suunto app è stata anche sviluppata per consentire a chi non è un Suunto user di fare un trasferimento agevole dei propri dati.
Ovviamente ci sono persone che passano da marchi concorrenti a noi e chiaramente non vogliono e non devono perdere tutti i dati che hanno registrato nel corso magari di anni di allenamento.
Ecco che noi abbiamo anche in questo senso migliorato moltissimo proprio il passaggio delle informazioni, proprio per consentire anche a utenti che arrivano da altri marchi di non perdere neanche un giorno di allenamento.
Questa è una ricerca costante, devo dire la verità, tant'è che noi spesso durante l'anno lanciamo anche proprio degli aggiornamenti di software proprio per consentire miglioramenti continui.
Non soltanto sui prodotti nuovi, questo è un altro aspetto per me molto importante, ma su tutta la gamma.
Quindi se tu hai anche preso un orologio di 4-5 anni fa, aggiornando il software della Suunto app, il tuo orologio è automaticamente aggiornato con le nuove features che vengono lanciate.
Quindi in realtà è quasi un boomerang, mi vien da dire, però effettivamente hai sempre un prodotto nuovo.
Quindi diamo veramente all'utente un'esperienza… cerchiamo di dare all'utente un'esperienza più completa e anche mi viene a dire onesta possibile proprio perché cerchiamo di evitare un tasso di obsolescenza del software che effettivamente ad oggi è importante invece mantenere sempre molto aggiornato.
Ok, sì, molto interessante tutti questi aspetti che hai citato e anche la questione appunto di poter capire quali sono le feature, le funzionalità che l'utente utilizza di più, è sicuramente interessante soprattutto quando poi quelli che è realizzato sono prodotti alla fine estremamente piccoli e compatti in cui c'è sempre un compromesso, quindi bisogna scegliere quelle che sono i sensori, le feature più utili che poi hanno anche un impatto sulla durata della batteria.
E a proposito di questo, ci racconti un po come integrate questi sensori all'interno dei vostri dispositivi e quali sono le sfide anche da un punto di vista tecnologico che ciò implica?
È una domanda molto complessa, però mi fa piacere toccare questo argomento.
Indubbiamente laddove noi dobbiamo inserire un sensore ad alta prestazione in un ambiente piccolo dobbiamo andare e cercare la qualità top, non ci sono compromessi, non ci sono compromessi di nessun genere perché laddove abbiamo fatto, diciamo così, tentativi per, diciamo così, avere un compromesso il risultato non è stato all'altezza.
Ecco che quindi il design che noi cerchiamo sempre di tenere comunque come fiore all'occhiello dei nostri prodotti, per cui sono prodotti comunque design nordico più compatti, più leggeri, più fruibili anche perché l'obiettivo per noi è anche che l'orologio sia uno strumento, non solo utilizzato in fase di gara o allenamento ma uno strumento che uno può usare H24.
Quindi ecco che i nostri prodotti hanno comunque un design più sottile, più nordico, più pulito rispetto magari a altri prodotti della concorrenza.
Questo chiaramente significa avere anche una tecnologia, una componentistica che rispetti e che viva bene in un ambiente di questo tipo.
Ciò significa avere sempre un accesso a risorse premium e per questo anche noi cambiamo molto spesso i sensori per esempio della frequenza cardiaca o del GPS proprio perché effettivamente la nostra ricerca - che non è mai finita - ci consente di trovare sempre quello che è migliore per quella tipologia di dimensione.
La grande sfida è proprio stata quella di ridurre le dimensioni.
Noi abbiamo lanciato un paio d'anni fa la famiglia Peak che appunto è una famiglia dove la dimensione del quadrante è più piccola rispetto al solito 50 mm e all'inizio è stata presa con quasi stupore nel senso che tutti quanti dicevano: cavolo un orologio così piccolo non è delicato, non si romperà?
In realtà la sfida nostra è stata proprio quella, cioè trasferire tutto il know-how di un orologio grande dentro un quadrante più piccolo e oggi come oggi i nostri atleti sono i primi a richiederci un prodotto di questo tipo.
Perché? Perché è meno ingombrante, perché è più leggero, perché è veramente utilizzabile H24 e soprattutto strizza l'occhio anche a un pubblico femminile perché effettivamente un orologio più grosso attorno a un polso più minuto non è piacevole, non è anche comodo da utilizzare.
Quindi insomma le sfide sono tante ma sicuramente il compromesso principale da evitare è proprio quello di cercare di andare tra virgoletta “al risparmio” quando invece proprio per dare un prodotto top di gamma bisogna comunque anche nella componentistica e anche nei materiali utilizzati andare sempre a ricercare una qualità senza compromessi.
Sì perché questo spieghiamolo per chi ci ascolta, generalmente quando si pensa a uno sportwatch si pensa a dispositivi che sono anche più grandi rispetto a quelli che sono magari gli smartwatch e quindi di conseguenza questo può avere un impatto come dicevi soprattutto se sono indossati da persone che hanno un braccio più minuto.
Mi concentrerei su due aspetti ora.
Abbiamo parlato principalmente adesso di sportwatch e altri dispositivi che forse sono meno conosciuti dal pubblico sono i dispositivi per le immersioni.
Ci racconti che cosa sono e come si sono evoluti anche questi nel corso degli anni e che ruolo può avere la tecnologia anche in questo settore.
Allora noi siamo da sempre considerati come un po leader appunto nella produzione di dive computer quindi computer da polso per immersioni.
La tecnologia anche in questo senso ha fatto passi da gigante perché anche in questo senso è stato abbinato ad un app di riferimento che quindi anche in questo caso consente non soltanto la misurazione sempre più precisa delle metriche relative al diving ma anche proprio di tutta una fase post escursione allenamento chiamiamola come vogliamo.
Onestamente negli ultimi anni Suunto ha un po rallentato la sua ricerca in questo settore prediligendo più la parte sportwatch ma sicuramente negli ultimi dodici mesi, anno e mezzo siamo ritornati anche ad occuparci in maniera più estesa anche del settore dive perché abbiamo visto che comunque la domanda è sempre più come dire solida e quindi effettivamente ha senso anche occuparci e tornare in questo ambito.
La tecnologia va di pari passo con quella degli sportwatch. Dove noi come dire possiamo sfruttare anche delle economie di scala, quindi dove la ricerca degli sportwatch ci porta ad avere una miglioria nel comparto, nella categoria merciologica chiaramente viene applicata anche al mondo dive.
Sicuramente mi viene da dire che è un mondo più di nicchia quindi sicuramente ci rivolgiamo ad un pubblico di riferimento molto più di nicchia, molto più preparato, molto più esigente, quindi a maggior ragione veramente la qualità deve essere ai massimi livelli anche perché c'è un livello competitivo estremamente serrato e quindi davvero è necessario essere presenti con prodotti molto molto alti nel contenuto qualitativo.
E questi professionisti che cosa… o coloro che utilizzano questi dispositivi che cosa chiedono cioè quali sono le funzionalità che hanno questi dispositivi?
Beh sicuramente torniamo alla capacità di resistere sott'acqua con una pressione alta quindi comunque essere waterproof fino a un tot. di metri sott'acqua sicuramente, una buona legibilità e poi torniamo al valore principale forse la questione della batteria Perché ricordiamoci che delle escursioni subacqueo spesso durano parecchie ore, è necessario avere un GPS molto preciso che quindi sia in grado di localizzarti anche magari all'interno di insenature, all'interno di ansi quindi insomma ambienti meno agevoli, diciamo così no, di quelli terrestri quindi questo sicuramente è un dato importantissimo sempre da mantenere ai massimi livelli.
Aggiungo una piccola argomento a quello che mi hai appena chiesto perché è vero che il dive è un mondo importante e come ti dicevo stiamo rientrando anche in questo settore con delle innovazioni infatti anche quest'anno lanceremo un prodotto secondo me pazzesco che insomma farà felici molti appassionati ecco non posso dire di più.
Però noi dall'anno scorso ci siamo anche lanciati in una nuova categoria mercelogica che sono le cuffie a conduzione ossea, perché e mi riferisco in questo senso al discorso precedente dei feedback che noi riceviamo da nostra community, sempre più runner corrono con le cuffie specialmente durante magari allenamenti eccetera.
Chiaramente cuffie a conduzione ossea quindi quelle che si appoggiano esterno al padiglione auricolare, che quindi non quindi permettono di avere comunque contezza dell'ambiente circostante. Quindi anche a livello di sicurezza non sei isolato dall'ambiente circostante quindi sei totalmente inserito capisci cosa ti sta succedendo senti l'avvicinarsi di un'altra di una persona, di una macchina, eccetera, ma sono comunque, da un punto di vista di qualità del suono, estremamente curate, molto leggere, waterproof, quindi un oggetto che viene utilizzato non soltanto per correre, ma proprio nell'utilizzo quotidiano.
Ecco che quindi Suunto cerca anche di, come dire, riferendo un po al discorso precedente, di venire incontro a quelle che sono le esigenze che nel corso del tempo cambiano dei nostri utenti, sviluppando anche prodotti che non sono soltanto sportwatch o dive, ma che sono, diciamo così, più accessori da poter essere utilizzati, in questo caso anche nel tempo libero, perché poi un auricolare che può essere utilizzato per far chiamate al telefono, come un qualsiasi tipo di cuffia.
Ok, un aspetto che accomuna tutti questi dispositivi di cui hai parlato finora è la batteria ovviamente.
La batteria e la durata della batteria rappresenta di per sé una sfida per i prodotti che realizzate, cioè è un limite la batteria, può essere un limite dei dispositivi?
Beh, allora se tu pensi a un dispositivo con lo schermo AMOLED, che quindi è per intenderci lo schermo dello smartphone, che quindi è brillante, colori vividi, brillanti, eccetera, è un limite perché necessariamente lo schermo AMOLED consuma un quantitativo di energia, di batteria mostruoso.
Quindi sicuramente in questo senso c'è una ricerca a riuscire a garantire una batteria sufficiente per una escursione di 30-40 ore con chiaramente sempre il GPS attivo, perché poi ovviamente la batteria si riduce sia per la questione AMOLED del display, ma anche per l'utilizzo del GPS, che chiaramente va ad impattare tantissimo, perché se tu il GPS lo vuoi aggiornato ogni 30 secondi, chiaramente ha un impatto sulla batteria diverso rispetto a un GPS che si aggiornò ogni mezz'ora, ogni 40 minuti, ogni ora.
Quindi sicuramente la sfida è quella di riuscire ad avere anche per dispositivi con lo schermo AMOLED una durata degna, insomma, degna di un'escursione seria, quindi non soltanto per neofiti, ma anche per professionisti che necessitano di avere un GPS sempre attivo e una durata abbastanza lunga.
Quindi insomma la sfida è anche questo, il tutto pensato per un orologio dalle dimensioni ridotte, quindi capisci bene che le variabili sono in gioco, sono veramente tante, quindi insomma è anche insomma una sfida bella proprio perché ci si migliora insomma.
In alcuni vostri dispositivi avete anche integrato un pannello solare, giusto?
Assolutamente sì, nell'ultimo, nel Vertical Solar che è questo orologio che abbiamo lanciato a maggio dell'anno scorso, c'è anche la possibilità nella versione titanio di un 30% in più di ricarica della batteria tramite appunto il pannello solare, quindi sostanzialmente funge proprio da trasformatore dell'energia solare in energia per la batteria.
Ok, in chiusura parliamo un attimo di futuro e di trend prossimi che vedremo e quindi finora abbiamo parlato di quello che è lo stato attuale della vostra tecnologia, da un punto di vista generale cosa pensi che cambierà nei prossimi anni in questo settore?
Bella domanda, da quello che vedo, da quello che vediamo sicuramente la tendenza è quella di avere uno strumento ibrido e multi-purpose, diciamo così, ovvero uno strumento che chiaramente continua a fare il suo lavoro di sportwatch, ma che aggiunge features sempre più importanti.
Mi riferisco soprattutto quelle più legate alla sicurezza, piuttosto che alla capacità di rilevare delle features importanti come la frequenza cardiaca, quasi ad un livello medicale.
Quindi sicuramente, secondo me, la sicurezza, quindi a livello di GPS, a livello di caratteristiche che ti possono aiutare in caso di maltempo, di mancanza di segnali di riferimento, eccetera, abbinato ad una precisione sempre più elevata, sempre più alta di alcuni sensori come appunto la rilevazione cardiaca, che quasi vanno a sostituire, non dico sostituire, ma che vengono assimilati a quello che può essere un dispositivo medicale.
In più, aggiungo una piccola nota relativa a noi come Suunto, sicuramente per noi è anche molto importante tutto l'aspetto della sostenibilità, perché diciamo che è vero che il futuro corre, ma noi dobbiamo anche essere responsabili verso qual è la nostra impronta relativamente ai nostri prodotti.
Su questo Suunto devo dire, anche in passato, ha sempre giocato un ruolo di primo piano anche per la derivazione finlandese dell'azienda che ha sempre avuto un rapporto con la natura comunque estremamente equilibrato.
Quindi sicuramente anche la sfida è sia in senso tecnologico, ma anche in senso di sostenibilità, quindi essere sempre più un'azienda già oggi come oggi, ti do un piccolo dato, Suunto sia la fabbrica che gli uffici sono al 100% alimentati da energia eolica per esempio, e l'impronta di carbonio dei nostri ultimi orologi è veramente ridotta ai minimi termini, come guidare una macchina per 39 km e viene totalmente compensata tramite progetti vari di riforestazione, ad esempio l'ultimo in Sudafrica, ma ce ne sono altri aperti chiaramente con organizzazioni certificate.
Quindi per noi è importante che questi due mondi vada avanti in parallelo, nel senso che l'uno è sicuramente stimolante, avere prodotti sempre più performanti, capace di gestire dati sempre più grandi e analizzarli in maniera sempre più approfondita, ma anche la parte di sostenibilità, perché comunque abbiamo una responsabilità anche verso questo pianeta che ci ospita, in un certo senso.
Quindi questo è un po diciamo secondo me quello che vi posso dire su come vedo il futuro di questo settore.
Va bene, allora grazie Laura per averci parlato di questo mondo, di dispositivi indossabili, in particolar modo Sportwatch e dispositivi per l'immersione e alla prossima.
Grazie a voi, è stato un piacere, buon lavoro.
E così si conclude questa puntata di INSiDER - Dentro la Tecnologia.
Io ringrazio come sempre la redazione e in special modo Matteo Gallo e Luca Martinelli che ogni sabato mattina ci permettono di pubblicare un nuovo episodio.
Per qualsiasi tipo di domanda o suggerimento scriveteci a redazione@dentrolatecnologia.it.
Seguiteci su Instagram a @dentrolatecnologia, dove durante la settimana pubblichiamo notizie e approfondimenti.
In qualsiasi caso nella descrizione della puntata troverete tutti i nostri social.
Se trovate interessante il podcast condividetelo che per noi è un ottimo modo per crescere e non dimenticate di farci pubblicità.
Noi ci sentiamo la settimana prossima.