
La mobilità verticale è una componente invisibile ma fondamentale della nostra quotidianità. Dagli edifici residenziali alle grandi infrastrutture urbane, ascensori e scale mobili sono diventati elementi centrali per garantire accessibilità, efficienza e sicurezza nei flussi di persone. Ma com’è cambiata questa tecnologia negli ultimi decenni e in che modo l’innovazione sta ridisegnando il futuro dei nostri spostamenti all’interno degli edifici? Per capire tutto questo abbiamo invitato Marco De Flora, direttore servizi e grandi clienti di KONE Italia, Spagna e Portogallo, che ci racconta che ruolo hanno la raccolta dati, la manutenzione predittiva e l’integrazione con gli edifici smart nel trasformare il settore della mobilità verticale.
Nella sezione delle notizie parliamo della WWDC 2025 nella quale Apple ha introdotto il nuovo linguaggio visivo Liquid Glass e di una rivoluzionaria retina artificiale basata sul tellurio che potrebbe ridare la vista a molte persone.



Brani
• Ecstasy by Rabbit Theft
• Superhero In My Sleep by Rival x Asketa & Natan Chaim
Gli ascensori KONE nascono da ormai diversi anni nativi digitali, nascono con già a bordo tutta una serie di dispositivi che consentono di integrare l'elevatore a edifici smart.
Tutto questo consente di migliorare innanzitutto i flussi delle persone, ottimizzare la posizione degli impianti, migliorare l'efficienza energetica, ma si può fare anche di più, ovvero fare interagire gli ascensori anche con dei robot - per esempio - per consegne magari di posta, per consegne di cibo sui vari piani oppure per le pulizie.
Salve a tutti, siete all'ascolto di INSiDER - Dentro la Tecnologia, un podcast di Digital People e io sono il vostro host, Davide Fasoli.
Oggi parleremo con KONE di una tecnologia che usiamo ogni giorno, spesso senza rendercene conto, quella degli ascensori, cercando di capire come si siano evoluti questi mezzi di trasporto verticali.
Prima di passare alle notizie che più ci hanno colpito questa settimana, vi ricordo che potete seguirci su Instagram a @dentrolatecnologia, iscrivervi alla newsletter e ascoltare un nuovo episodio ogni sabato mattina, su Spotify, Apple Podcast, YouTube Music, oppure direttamente sul nostro sito.
Lunedì 9 giugno si è tenuta l'annuale conferenza per gli sviluppatori di Apple, nella quale sono state presentate importanti novità legate ai sistemi operativi per tutti i dispositivi.
Il primo protagonista della WorldWide Developers Conference 2025 è stato il nuovo linguaggio visivo, soprannominato "Liquid Glass", che andrà a ridefinire l'interfaccia grafica di tutti i sistemi operativi, a partire da iOS per iPhone e arrivando sino a VisionOS del Vision Pro.
L'interfaccia grafica Liquid Glass, come dice il nome stesso, è basata essenzialmente sulla trasparenza e sulla rifrazione della luce, esattamente come quando si guarda un oggetto attraverso una lente di vetro.
La seconda novità ha interessato invece il nome dei sistemi operativi, che adesso si allineano tutti alla versione numero 26, progredendo ad esempio da iOS 18 o WatchOS 11 a iOS 26 e WatchOS 26.
Infine, oltre ad un massiccio restyling delle app di sistema come Foto, Safari, Telefono e iMessage, Apple ha finalmente tolto il freno a mano su iPadOS, che grazie anche ai chip della "serie M", diventa sempre più simile ad un Mac per quanto riguarda la gestione contemporanea di più applicazioni.
Gli utenti in questo senso potranno infatti ridimensionare, spostare e affiancare più app contemporaneamente, grazie all'aggiunta dei tre pulsanti a semaforo presenti su macOS e di una barra dei menu fissa posizionata nella parte superiore dello schermo.
Nonostante la complessità di tale gestione delle app, l'aggiornamento arriverà sorprendentemente anche per gli iPad senza i chip M, fino a quello di ottava generazione.
A questo punto resterà solo da capire quanto verrà sacrificata la fluidità di sistema nei confronti di una gestione più ottimizzata ed efficiente delle app.
L'utilizzo di materiali biocompatibili nel campo medico non è certo una novità, ma negli ultimi anni la ricerca sta facendo enormi progressi nel creare nuovi materiali o comprendere le potenzialità di quelli esistenti.
Tra questi, recentemente un gruppo di ricercatori cinesi ha sfruttato il tellurio, un semiconduttore attualmente usato in leghe metalliche, nella ghisa o nelle ceramiche, per realizzare delle retine artificiali in grado di restituire la vista.
Il tellurio, infatti, ha una proprietà fisica per cui riesce a convertire la luce in segnali elettrici, trasmettendo così il segnale al nervo ottico e di conseguenza al cervello senza l'ausilio di fonti esterne di energia.
I primi test sono stati effettuati su dei topi ciechi, a cui è stata impiantata la protesi.
Monitorando l'attività cerebrale, i ricercatori hanno evidenziato una riattivazione dei segnali nervosi e un ripristino dei riflessi pupillari, con addirittura la capacità di rilevare la luce nel vicino infrarosso.
Questo significa dunque che una protesi di questo tipo, quando sarà controllata, testata e approvata, valutandone i rischi e la sicurezza, non solo potrà restituire la vista a milioni di persone, ma potrà persino potenziarla.
La mobilità verticale è una componente invisibile, ma fondamentale, della nostra quotidianità.
Dagli edifici residenziali alle grandi infrastrutture urbane, ascensori e scale mobili sono diventati elementi centrali per garantire accessibilità, efficienza e sicurezza nei flussi di persone.
Ma com'è cambiata questa tecnologia negli ultimi decenni? E in che modo l'innovazione sta ridisegnando il futuro dei nostri spostamenti all'interno degli edifici? Per capire tutto questo ci facciamo aiutare da Marco De Flora, Direttore servizi e grandi clienti di KONE, Italia, Spagna e Portogallo.
Benvenuto Marco.
Buongiorno Davide e grazie per l'invito.
Per cominciare ci racconti chi è KONE?
KONE nasce in Finlandia, ad Helsinki, nel 1910.
Oggi ha quasi 115 anni di storia ed è leader globale nel settore di ascensori, montacarichi, scale e tappeti mobili e porte automatiche.
Ci occupiamo di progettazione e produzione, installazione e collaudi, manutenzione e riparazioni, ammodernamenti sino alla sostituzione integrale di impianti esistenti.
Ogni giorno nel mondo, grazie alla collaborazione coordinata di 60.000 colleghi, serviamo 600.000 clienti, ma soprattutto trasportiamo 2 miliardi di persone.
La visione di KONE è offrire la migliore esperienza di "People Flow", ovvero di flusso di persone all'interno di ogni edificio e anche tra gli edifici.
Ciò significa che sappiamo che tipi di edifici differenti hanno destinazioni d'uso differenti e hanno un impatto sul flusso delle persone e sull'ambiente circostante.
Significa anche che offriamo ai nostri utenti e clienti semplicità, efficienza, la migliore esperienza per l'intero ciclo di vita degli impianti e degli edifici, con soluzioni digitali e sostenibili di riferimento.
Ok perfetto e quindi come sono cambiati negli ultimi anni gli ascensori - in particolare - i vostri grazie alla tecnologia e se ci fai anche un po' una storyline, una linea temporale di quelli che sono stati i grandi progressi in questo settore che magari noi come come consumatori o più... anzi come coloro che
vengono trasportati... l'utente finale non non conosciamo?
Negli ultimi decenni KONE ha innovato e rivoluzionato un settore, rendendo gli impianti più sicuri, efficienti e connessi.
Nel 1998 abbiamo lanciato il prodotto KONE MonoSpace, è stato il primo ascensore al mondo privo di locale macchine, così da restituire un volume tecnico a proprietari e condomini per fruire di ulteriori spazi e con consumi di riferimento per la categoria.
Nel 2004 abbiamo lanciato il KONE MaxiSpace, poi sostituito nel 2014 dal KONE NanoSpace e questo è stato il primo ascensore al mondo, non solo senza locale macchine, ma anche senza il contrappeso.
La soluzione ideale per la sostituzione di impianti esistenti o per installazioni in edifici già costruiti, già abitati, nei quali era ed è necessario ottimizzare anche al centimetro gli spazi a disposizione.
Nel 2018 KONE poi è stata ancora una volta pioniera nel "far salire a bordo" agli ascensori l'intelligenza artificiale che in qualche modo ha sviluppato con partner di primissimo livello e che ogni giorno gestisce per avere un funzionamento, un servizio allo stato dell'arte.
Ciò di fatto ha permesso di ridefinire il modo, il paradigma di svolgere i servizi di manutenzione per i nostri clienti e per i nostri utenti.
L'intelligenza artificiale e l'IoT, quindi l'Internet of Things, hanno permesso di trasformare la manutenzione tradizionale in manutenzione predittiva, nonché ampliare le soluzioni di servizio, formando anche esperienze d'uso come mai prima.
Ottimo molto interessante anche questa evoluzione e appunto il ruolo che ha avuto la tecnologia.
Ci sono poi anche altri due aspetti molto interessanti, due aspetti chiave diciamo così.
Da una parte la sicurezza - anche se ovviamente non ci sono molti dubbi che gli ascensori siano sicuri.
Però dall'altra parte il tema dell'affidabilità visto che citavi la manutenzione predittiva, perché piuttosto una cosa che può essere fastidiosa è rimanere bloccato in ascensore qualche minuto, qualche decina di minuti proprio perché c'è un guasto. E quindi ci racconti qual è il ruolo che ha avuto la tecnologia nel migliorare questi due aspetti e quindi creare
degli ascensori più sicuri e allo stesso tempo più affidabili evitando perciò di creare un fastidio o un disservizio che utilizza l'ascensore?
Certamente Davide, sai tanto negli edifici residenziali quanto in strutture complesse, mi riferisco a aeroporti, stazioni, centri commerciali o poli ospedalieri, edifici polifunzionali, KONE tramite centinaia e centinaia di sensori a bordo degli elevatori è in grado di raccogliere in cloud una quantità elevatissima di dati in tempo reale.
L'intelligenza artificiale che menzionavo prima e specifici algoritmi che abbiamo implementato e sviluppato con alcuni partner, come accennavo, analizzano da remoto ed in ogni istante le condizioni operative degli ascensori, delle scale mobili per prevenirne i guasti. Questo consente di intervenire prima che si verifichino eventi sbarranti, riducendo in tal modo i
tempi di inattività, migliorando ulteriormente i livelli di sicurezza e fruibilità per i nostri clienti, soprattutto per gli utenti e i passeggeri. La manutenzione predittiva contribuisce inoltre a mantenere gli impianti in condizioni ottimali. Correggendo tempestivamente i problemi contribuiamo a prolungare la vita utile degli elevatori e dei loro componenti. Grazie a
sensori sempre più diffusi e avanzati, agli algoritmi di machine learning in continuo apprendimento KONE è stata in grado di costruire nuovi metodi di manutenzione dinamica, che oltre a quanto previsto dal punto di vista normativa e di legge, ottimizzano i controlli, le regolazioni di cui quei componenti hanno bisogno. E tra l'altro hanno bisogno in quello specifico momento.
Ma non è tutto, l'intelligenza artificiale ha permesso anche ulteriori vantaggi, intanto di ottimizzare la gestione del flusso di persone che accedono e si muovono all'interno degli edifici sempre più articolati, sempre più ampi e complessi anche per i design architettonici.
Pensiamo ad esempio anche a strutture con diversi piani e più impianti.
Grazie proprio all'analisi dei dati e alla connettività KONE può effettuare il controllo accessi di un edificio e regolare automaticamente la disponibilità degli ascensori in base alla domanda, variando ad esempio la posizione di parcheggio degli impianti lungo le altezze dell'edificio stesso, riducendo così i tempi di attesa e migliorando l'esperienza degli utenti.
Questo è particolarmente importante in edifici ad alta densità dove l'efficienza del trasporto è cruciale per minimizzare le attese, le quote e il tempo viaggio.
Altro vantaggio è incrementare l'efficienza e l'organizzazione sul territorio, aiutando all'interno del nostro team, all'interno della nostra organizzazione, a ottimizzare le risorse presenti sul campo, a ottimizzare i loro spostamenti tra un intervento e il successivo.
Tutto questo si traduce in una gestione più sostenibile innanzitutto, ma soprattutto poi anche in un'ottimizzazione dei tempi di azione e di reazione per i nostri clienti.
Di fatto queste innovazioni hanno permesso e permettono di rivoluzionare il paradigma anche del soccorso di eventuali persone bloccate in cabina.
Ad esempio immaginiamo un improvviso blackout, dopo aver ricevuto la chiamata da un passeggero bloccato all'interno di una cabina, con le soluzioni digitali potremmo agire in un istante della giornata o della notte tramite dei comandi digitali remoti, così da muovere la cabina fino al piano più vicino, consentendo alla persona di uscire in sicurezza in veramente
non più di un minuto e senza dover attendere il tecnico che giunga sul posto.
Di fatto quindi azzeriamo quella spiacevole sensazione di cui parlavi nel rimanere intrappolati all'interno di una cabina in attesa che giunga chi può fare determinate manovre sul posto per liberare le persone, questo comporta diversi minuti e quindi all'interno di una cabina la percezione del tempo peraltro si dilata, quindi avere queste soluzioni digitali oggi
rende veramente l'esperienza d'uso per gli utenti tutt'altro rispetto al passato.
Sì, perché poi può capitare a qualsiasi ora del giorno, quindi è difficile, cioè bisogna essere sempre pronti a intervenire, quindi può essere una soluzione molto efficace per risolvere il problema prontamente.
E visto che citavi... quindi c'è una sorta di centrale nel quale io premendo il pulsante di...
se ho una necessità posso chiamare e mi risponde una persona, giusto?
Assolutamente sì.
E quindi poi sarà quella persona lì a indirizzare gli operatori, tecnici della zona a raggiungere l'ascensore.
Ma come fa, nel caso ad esempio di un blackout, a comunque permettere di comunicare l'ascensore a una sim, avrà una batteria tampone, immagino?
Esattamente così come stai dicendo, abbiamo un dispositivo bidirezionale di collegamento a bordo degli impianti che deve essere chiaramente collegato con un centro di sorveglianza H24, abbiamo una control room vicino a Milano che ovviamente ha all'interno svariate decine di persone che si occupano della gestione degli allarmi e della gestione delle emergenze
e ovviamente a bordo degli impianti elevatori è sempre presente una cosiddetta batteria tampone - come correttamente hai definito - che in caso anche di assenza di tensione garantisce il corretto collegamento tra il dispositivo a bordo della cabina, diciamo un dispositivo citofonico, ripeto un dispositivo bidirezionale di collegamento perché consente di parlare
e farsi ascoltare dalla control room e consente di ascoltare ciò che la control room dice, questo fa sì che ovviamente ci sia un costante monitoraggio, una costante sorveglianza dello stato di funzionamento degli impianti. Considera che questi dispositivi direzionali sono anch'essi dispositivi comunque in grado di fare tutta una serie di funzioni oltre a veicolare la
voce di chi è all'interno della cabina, inteso che il costante collegamento con la control room fa sì anche che in caso una persona per qualsivoglia motivo, anche magari per un malessere, non sia in grado di esprimersi e di indicare dove si sta trovando, questo dispositivo indica automaticamente alla control room la posizione del chiamante, la collocazione
dell'impianto e di fatto quindi consente alla control room di "dispacciare" la richiesta di intervento al nostro personale tecnico costantemente sul campo per eseguire questo tipo di intervento in emergenza e urgenza nei tempi più contenuti possibili.
Ok. Parlavi di ottimizzazione. Prima di registrare una cosa che ti chiedevo che mi incuriosisce parecchio è quello del concetto di "piani di interscambio", che forse però mi dicevi che è un concetto un po' di qualche anno fa. Che cosa sono questi piani e come invece la tecnologia ha permesso di rimuoverli e sostituirli appunto studiando meglio i dati
e posizionando gli ascensori alla giusta altezza in base a quella che è la previsione di utilizzo?
Il piano di interscambio è sostanzialmente un piano o magari più di un piano all'interno di una costruzione verticale che viene destinato proprio a interrompere la corsa degli ascensori, creare quindi uno spazio di arrivo e poi di successiva distribuzione per coloro che devono proseguire il viaggio a piani ulteriori o a piani superiori.
Era ed è un concetto che abbiamo visto e viviamo ancora oggi in grattacieli non di ultimissima generazione ma magari di progettazione di salenti agli anni '50, '60, '70 per non dire anche prima.
Se pensiamo per esempio all'iconico Empire State Building in New York, i piani di distribuzione sono assolutamente presenti. Tutto questo accadeva perché gli ascensori di una volta erano - permettimi l'analogia - delle scatole che si muovevano in verticale trasportando persone con però delle velocità, pur notevoli per quel tempo, comunque limitate rispetto alle
velocità che oggi possiamo in qualche modo definire e proporre ai nostri clienti. Erano poi impianti come detto tradizionali quindi di fatto venivano comandati, come ancora oggi in molti casi, da una prenotazione a pulsante ai vari piani o comunque da una prenotazione all'interno della cabina. Questo di fatto non consentiva per esempio quelle logiche di parcheggio
lungo le altezze dell'edificio di cui ti parlavo poco fa. Pertanto tempi lunghi di attesa, necessità insomma ecco di avere un certo tempo dal momento in cui si arriva all'interno della costruzione al luogo di destinazione lungo le varie altezze. Insomma tutto questo aveva portato a realizzare quindi dei punti lungo le altezze di questi edifici di aggregazione, di ulteriore
distribuzione e appunto di interscambio tra ascensori che quindi non coprivano tutte le altezze dell'edificio ma solo parzialmente l'altezza dell'edificio.
Quindi se volevo andare al ventisettesimo piano magari dovevo andare al trentesimo, scendere e poi prendere un ascensore che mi portasse due tre piani sotto.
Magari più l'opposto, quindi magari per arrivare al ventisettesimo piano c'era un piano di interscambio al quindicesimo in modo che tutte quelle persone che dovranno andare dal piano 0 al quindicesimo venivano raggruppate all'interno di un flusso di prenotazioni consecutive per distribuirsi già con la prima corsa e col primo impianto, ma chi doveva invece salire
ai piani più alti doveva per forza scendere al quindicesimo, scegliere un'altra cabina che in effetti copriva il tratto sommitale dell'edificio.
Ripeto, questo avveniva per cercare in qualche modo di compensare delle logiche di prenotazione, delle logiche di parcheggio, delle logiche di velocità che non erano ahimè disponibili al tempo.
Oggigiorno è tutto l'opposto, abbiamo logiche intelligenti che in qualche modo consentono di muovere non solo un impianto ma il sistema di impianti in modo appropriato, in modo intelligente, parcheggiando le cabine a determinate altezze della costruzione, in base non solo a quelli che possono essere i tempi di ingresso e di uscita da una palazzina e quindi in base un
po' alle abitudini, ma proprio in base alla storia delle prenotazioni che vengono fatte giorno dopo giorno. Quindi gli ascensori auto-apprendono le logiche di funzionamento e sanno durante l'arco della giornata dove collocarsi opportunamente per smaltire al meglio i flussi. Hanno poi soluzioni di apertura, porte anticipate, quindi qualche secondo si guadagna anche in fase di fuoriuscita
piuttosto che ingresso all'interno della cabina, hanno velocità superiori.
Hanno poi, ripeto, delle logiche anche digitali che consentono addirittura di prenotare il piano di destinazione non dall'interno della cabina ma dall'esterno, cioè quando si arriva già nella hall di ingresso di questi grattacieli, di questi edifici, viene automaticamente già selezionato il piano di destinazione e quindi non c'è quel tempo morto di ingresso
in cabina, scelta del piano da selezionare e prenotazione.
Tutto questo di fatto porta a realizzare batterie di impianti oggi all'interno di questi edifici cosiddetti "high-rise", ad elevata corsa, che corrono su tutta l'altezza, ma lo fanno ottimizzando i flussi in ogni uno dei modi.
Aggiungo che poi abbiamo soluzioni e tool e simulatori che anche già in fase di progettazione o in fase di "refitting" consentono ai clienti di poter simulare questi flussi e vedere quindi quali sarebbero le condizioni migliori in termini di dimensione-cabina, velocità, piuttosto che soluzioni avanzate per poter smaltire più rapidamente possibile le persone all'interno dell'edificio.
Poi all'inizio dicevi che ci sono state varie evoluzioni tecnologiche anche proprio a livello di compattezza degli ascensori quindi a parità di superficie magari si possono metterne anche di più di ascensori oggi?
Assolutamente sì, si massimizza lo spazio a disposizione di un vano, si minimizzano le opere edili e questo consente di aumentare quello che viene chiamato in gergo tecnico il coefficiente di riempimento di una cabina, di fatto accogliendo più persone per quella stessa corsa e smaltendo più rapidamente in ingresso e in uscita le persone che popolano quell'edificio.
Sì e poi magari studiando i flussi di persone nell'edificio, come citavi poco fa, posso capire tutti questi aspetti, raccogliere dei dati che mi permettono di determinare appunto gli orari in cui l'ascensore viene solitamente utilizzato, quelli che sono i flussi nei vari piani e rendere appunto il servizio molto molto più efficiente.
Ampliando ora la prospettiva, leggermente la prospettiva e concentrandoci sul luogo dove gli ascensori si trovano, quindi gli edifici e ancora più in particolare gli edifici smart, gli smart buildings, come si possono integrare ascensori intelligenti in questi edifici e quindi come possono essere integrati per creare del valore?
E poi se ci fai anche degli esempi di benefici pratici che un'integrazione di questo tipo può portare.
Sai, gli ascensori KONE nascono da ormai diversi anni nativi digitali, scusa gioco di parole ma per spiegarti che la connettività è parte integrante del progetto, della produzione e della fornitura dell'impianto, quindi nascono con già a bordo tutta una serie di dispositivi che consentono di integrare l'elevatore a edifici smart, tutto questo grazie ripeto
a degli hardware a bordo ma anche a dei software e addirittura degli API. Cosa sono gli API? Sono dell'interfaccia di programmazione delle applicazioni che di fatto dialogano con sistemi automatizzati che sono già magari parte dell'edificio o che stanno in qualche modo costituendo l'ecosistema dell'edificio per richiesta del cliente o per magari delle specifiche
destinazioni d'uso. Come già accennato tutto questo consente di migliorare innanzitutto i flussi delle persone, ottimizzare la posizione degli impianti, migliorare l'efficienza energetica ma si può fare anche di più, ovvero fare interagire gli ascensori anche con dei robot, per esempio, per consegne magari di posta, per consegne di cibo sui vari piani, oppure per le pulizie,
facilitando quindi di fatto il collegamento anche di oggetti e di cose tra i vari piani.
Inoltre, con un'app specifica di KONE che è attiva ormai da più di sei anni, denominata Elevator Call, di fatto è come se gli utenti avessero una pulsantiera virtuale in tasca nel proprio smartphone, ovvero quando si avvicinano all'elevatore, invece che in qualche modo avvicinarsi alla pulsantiera di piano per prenotare l'ascensore, mettono una mano in tasca,
aprono questa app, molto intuitiva e molto semplice e visualizzano una pulsantiera virtuale sullo smartphone che di fatto, semplicemente con un touch, chiama l'impianto che conoscendo tra l'altro già il piano di arrivo, magari perché è già impostato con il proprio domicilio o già impostata con il piano di destinazione del proprio ufficio, porta quell'utente, quel
cliente a destinazione, di fatto minimizzando ulteriormente i tempi di attesa, perché questo può avvenire per esempio mentre si lascia l'auto in garage nei fondi del condominio e si chiama già quindi l'impianto, di fatto uno si avvicina e si trova già l'ascensore ad attenderlo al piano, o magari all'ingresso di una costruzione, di un edificio, di un ufficio, come detto poco fa,
in cui la cabina è già alla hall disponibile per poter portare alla destinazione questo lavoratore che giustamente magari fa i conti con l'orologio per passare rapidamente da una riunione all'altra.
Quindi tutto ciò è chiaramente veramente affascinante e costituisce anche soluzione che peraltro è replicabile anche dai più comuni devices che noi abbiamo all'interno delle nostre case e mi riferisco ad Alexa, sarà sufficiente... ed è già così, non lo dico in termini futuri ma lo dico come proposta per i nostri clienti e per chi magari si
incuriosisse a queste soluzioni, sarà sufficiente dire ad Alexa "ho bisogno dell'ascensore" per di fatto far sì che parta un comando da questo dispositivo, vada al nostro impianto elevatore che raggiunge il piano di quel condomino o di quel utente e anche in questo caso la persona avrà proprio il tempo di mettersi il cappotto, aprire la porta di casa e trovarsi quindi
già l'ascensore disponibile al piano, di fatto riducendo anche al minimo in condominio quelle piccole lotte per arrivare prima a schiacciare il pulsante rispetto al vicino del piano di sopra e di sotto che tipicamente quando uno ha più fretta guarda caso all'ultimo secondo e gli ruba l'ascensore.
Sì soprattutto in quei casi in cui magari l'ascensore è uno per per tutto l'edificio è un problema che magari si presenta più frequentemente. Quindi tutto questo sfruttando le API come come dicevi quindi la possibilità di comunicare e permettere all'ascensore di comunicare con diversi altri sistemi anche per personalizzare l'esperienza.
Assolutamente.
Fra l'altro fra gli esempi che citavi secondo me molto affascinante... sono tutti molto belli affascinanti come dicevi, in particolare secondo me è quello dei robot perché a questo punto provo ad descrivere un po dimmi se può essere corretto: mi trovo all'interno di un hotel, magari di notte, c'è un solo concierge che deve gestire tutto tutto l'hotel e magari
qualcuno fa un ordine dalla propria stanza di qualcosa da mangiare un asciugamano e quindi a quel punto non deve andare questa persona e liberare appunto la sua postazione, lasciarla scoperta, ma può mandare il prodotto direttamente con questo robot. E questi robot li realizzate voi oppure sono realizzati da altre società?
Sono dispositivi specifici realizzati da delle società partner che KONE ha e questo genere di implementazione è già una realtà, come dicevo sono tutte soluzioni che non sono per il futuro ma sono già al presente e in taluni casi sono già al passato visto che alcuni nostri clienti, per citare alcuni esempi, alcuni hotel
stanno già sfruttando proprio queste soluzioni perché in questo modo davvero consegnano nelle camere con la massima privacy un pasto caldo e garantiscono a quel cliente, a quell'ospite di non doversi muovere dalla camera ma di avere quindi il miglior servizio e il miglior comfort, allo stesso tempo magari per movimentare invece carrelli di sporco e pulito
e quindi favorire anche l'attività di "cleaning" nel rifacimento delle camere concentrando tempistiche, riducendo quindi i costi e facendo in modo che davvero ci sia un flusso automatizzato anche da questo punto di vista su più piani.
Ok e in Italia ce ne sono, sono già diffusi, ci sono...
Abbiamo alcuni esempi, assolutamente sì, ogni tanto capita di entrare in alcune strutture che siano essi magari office piuttosto che hotel, ma anche settore sanitario.
Sono quelle le realtà principali che utilizzano questi robot?
Al momento sì, al momento sì, non è escluso che un domani poi alcune esigenze che cambiano costantemente all'interno di alcuni clienti possano magari ulteriormente espandere le coperture.
Ripeto, le tecnologie ci sono, sono già di oggi, quindi sono a disposizione.
Oggettivamente io sono solito dire che in questi casi solo la fantasia è il limite.
Spesso è estremamente piacevole dialogare facendo molte domande ai nostri clienti per scoprire anche desideri inespressi e "cocreare" insieme delle soluzioni che possono davvero portare a dei vantaggi che magari all'inizio del dialogo, all'inizio del confronto mai avremmo ipotizzato.
Ascoltando loro, facendo appunto i giusti quesiti talvolta scopriamo delle esigenze e comprendiamo quindi meglio come con le nostre soluzioni tecnologiche, ma ripeto innovative e digitali possiamo davvero favorire qualcosa che magari non si riusciva neppure a comprendere all'inizio del dialogo.
Ok e in chiusura per chiudere appunto con una prospettiva sul futuro come vedete... come vede KONE il futuro della mobilità verticale soprattutto in un mondo in cui - e questa è una cosa sicuramente molto bella molto affascinante - si sviluppano sempre di più edifici verticali e soprattutto sempre e sempre più alti?
La mobilità verticale è destinata a diventare sempre più intelligente, sicura e soprattutto sostenibile. KONE investe costantemente in soluzioni tecnologiche che anticipano le esigenze delle città del futuro e che vanno proprio verso questo sviluppo sempre più verticale.
Le soluzioni che ho descritto poco fa sono, mi ripeto ancora una volta, già disponibili e in uso presso molti clienti e nostri utenti. Tuttavia l'intelligenza artificiale, la digitalizzazione, la ricerca e sviluppo di KONE contribuiranno ad accelerare ulteriormente le evoluzioni verso smart buildings più efficienti e sempre più connessi. La nostra strategia per i prossimi
cinque anni punta a rendere la mobilità verticale un servizio integrato e personalizzato, capace di rispondere in tempo reale ai cambiamenti del contesto urbano, migliorando la qualità della vita e l'accessibilità nelle aree metropolitane, in particolare dove vi è maggiore densità.
Non a caso la nostra visione di garantire a clienti e utenti la migliore esperienza di "People Flow", quindi di flusso di persone, all'interno degli edifici, ma ripeto anche tra di essi. Tutto questo per contribuire a ridefinire, a ridisegnare le città del futuro, rendendo quindi sempre più "smart cities" le nostre città, sempre più sicure le nostre
città, ma soprattutto, ripeto, sempre più digitali e soprattutto eco-efficienti e sostenibili.
Volevo chiudere... mentre stavi parlando in quest'ultima risposta, ho pensato, visto che hai citato l'accessibilità, nella puntata effettivamente non abbiamo mai toccato il tema direttamente, però è innegabile che gli ascensori, oltre a essere - soprattutto sugli edifici non particolarmente alti - una
comodità per molte persone, per altre rappresentano l'unica possibilità di muoversi all'interno di un contesto urbano, appunto pensiamo all'utilizzo della metropolitana. Quindi in questo senso mi verrebbe da dire che anche i temi che hai toccato in quest'ottica ottengono ancora più valore, perché se pensiamo appunto alla manutenzione predittiva... certo permette a chi
viaggia sugli ascensori di avere meno problemi, meno fastidi, però allo stesso tempo permette a una persona che non ha la possibilità di muoversi normalmente, ecco, di fare una rampa di scale, di avere più certezza di raggiungere la destinazione senza appunto trovarsi l'ascensore guasto, oppure ad esempio la possibilità di prenotare dall'app l'ascensore stesso, utilizzare
le API, quindi integrare le API in app che permettano appunto di sfruttare l'ascensore in modi che per una persona che non ha problemi di mobilità non può neanche immaginare, ecco, quindi ci tenevo a dire questa cosa.
È esattamente così e quindi la gamma di prodotto di KONE va proprio anche verso queste soluzioni.
Nell'ultimo decennio abbiamo lavorato moltissimo anche proprio per soluzioni specifiche per non normodotati e quindi da piattaforme a servoscala abbiamo veramente una gamma particolarmente estesa che di fatto va proprio nella direzione di rendere nulla la barriera architettonica e ottimizzare gli spostamenti all'interno dell'edificio anche per chi potrebbe avere maggiori difficoltà.
Va bene. Allora grazie mille Marco perché ci hai raccontato un altro aspetto tecnologico, del mondo della tecnologia in un settore secondo me che appunto è molto vicino a noi però a volte non ci pensiamo ecco di quanta tecnologia può esserci dietro a una cosa che diamo così per scontata come un ascensore, alla prossima.
Grazie a te Davide, è stato un gran piacere, alla prossima.
E così si conclude questa puntata di INSiDER - Dentro la Tecnologia. Io ringrazio come sempre la redazione e in special modo Matteo Gallo e Luca Martinelli che ogni sabato mattina ci permettono di pubblicare un nuovo episodio. Per qualsiasi tipo di domanda o suggerimento scriveteci a redazione@dentrolatecnologia.it, seguiteci su Instagram a @dentrolatecnologia
dove durante la settimana pubblichiamo notizie e approfondimenti. In qualsiasi caso nella descrizione della puntata troverete tutti i nostri social. Se trovate interessante il podcast condividetelo che per noi è un ottimo modo per crescere e non dimenticate di farci pubblicità.
Noi ci sentiamo la settimana prossima.