
È cominciato un nuovo anno, ma soprattutto un nuovo decennio, quello che ci porterà ad approfondire il tema della mobilità sostenibile. Proprio per questo abbiamo deciso di dedicare metà della puntata alla nostra esperienza con i monopattini elettrici proposti da aziende come Bird, Lime ed Helbiz, simboli della mobilità smart.
Come sempre, prima di ció parleremo delle notizie che più sono state rilevanti questa settimana partendo dai “furbetti” di Google Maps, della digitalizzazione dello scontrino fiscale collegato alla legge di bilancio 2019 e concludendo con la nuova regolamentazione per la micromobilità.




Brani
• Ecstasy by Rabbit Theft
• Never Get Old by Steve Hartz
Salve a tutti, siete all'ascolto di INSiDER - Dentro la Tecnologia, un podcast di Digital People e io sono il vostro host Davide Fasoli.
Innanzitutto buon anno ma soprattutto buon decennio.
Come dissi durante la prima puntata di INSiDER ogni tanto ha senso voltarsi indietro e riflettere su quanto lontano si è arrivato.
Sicuramente negli scorsi 10 anni il mondo è cambiato più di quanto avvenuto nei decenni precedenti.
Lo smartphone nato con il primo iPhone nel 2007 si è sviluppato notevolmente e i prezzi sono diventati molto più competitivi con l'ingresso nel mercato di aziende low cost.
Tanto che ad oggi è un dispositivo essenziale e dal quale possiamo usufruire di infiniti servizi.
La puntata di oggi però sarà focalizzata sulla micromobilità elettrica nello specifico perché dopo aver parlato delle notizie della settimana faremo una chiacchierata con un altro autore di INSiDER Matteo raccontando una nostra recente esperienza in tema di monopattini elettrici in sharing.
Prima di cominciare però vi ricordo che per contattarci potete scriverci a redazione@dentrolatecnologia.it, visitare il nostro sito www.dentrolatechnologia.it e invece ascoltarci su Spotify, Apple Podcast, Google Podcast e sul sito web dove fra l'altro potrete trovare anche altri contenuti multimediali per approfondire i temi trattati.
Nel Corriere della Sera è stato pubblicato un articolo dove vengono definiti furbetti ben 7.500 turisti che in Austria, per evitare lunghe pesanti code in autostrada nel periodo natalizio, hanno utilizzato applicazioni di navigazione come Google Maps e Waze per accorciare e tagliare il tragitto, andando a percorrere strade secondarie situate in piccoli centri intasando di conseguenza la circolazione cittadina.
Le autorità locali, come il Riporta e il Corriere, hanno bloccato e costretto i conducenti a fare inversione, il tutto accompagnato in certi casi da multe piuttosto salate.
Un nostro ascoltatore ha fatto uno spunto di riflessione interessante, definendo gli automobilisti furbetti, parrebbe proprio voler far passare i conducenti per trasgressori della legge.
Se si volesse risolvere il problema basterebbe imporre delle comunissime limitazioni del traffico in certi orari, per non parlare poi delle difficoltà nel riconoscere turisti abitanti locali.
Porre restrizioni all'utilizzo di questa applicazione sarebbe totalmente sconsiderato, visto che è innegabile svolgano un ruolo di primario impatto nella definizione generale della circolazione attuale.
Senza dubbio è più facile dare la colpa all'ennesimo servizio di navigazione piuttosto che assumersi le proprie responsabilità in tema di gestione logistica dei flussi di traffico.
Finalmente la nascita dello scontrino elettronico è diventata realtà, dal 1 gennaio sono stati cambiati i registratori di cassa per via di un decreto collegato alla legge di bilancio 2019.
I POS d'ora in avanti rilasceranno scontrini non fiscali al posto delle precedenti versioni fiscali.
Banalmente questo significa che il cliente potrà non richiedere lo scontrino alla cassa e non vi sarà più nemmeno l'obbligo della conservazione delle copie dei documenti commerciali per l'esercente.
Il nuovo documento rilasciato non avrà valore fiscale ma permetterà al consumatore di avere comunque una controparte cartacea che potrà essere conservata come garanzia del bene o del servizio pagato, oltre che per un eventuale cambio di merce.
L'obiettivo di questa manovra è quello di velocizzare il flusso di dati rivolto all'agenzia delle entrate in modo da facilitare agli operatori o ai loro intermediari la compilazione della dichiarazione IVA o la liquidazione dell'imposta.
Attendiamo ora la tanto chiacchierata e discussa lotteria degli scontrini in arrivo a luglio 2020.
È stato pubblicato il nuovo regolamento riguardante la circolazione dei monopattini elettrici.
Dopo la pubblicazione in gazzetta ufficiale sono stati finalmente equiparati alle biciclette.
In poche parole i monopattini elettrici potranno circolare ovunque ma non sui marciapiedi.
Questo nuovo provvedimento è stato introdotto il primo gennaio insieme alla legge di bilancio, ovviando così al buco normativo riguardante la circolazione di 100.000 veicoli elettrici presenti in Italia.
Prima infatti, nonostante l'alta numerosità su gran parte del territorio italiano, i monopattini elettrici non potevano circolare su strade o piste ciclabili, ma dovevano seguire restrizioni ben precise imposte dalla sperimentazione di cui parleremo nella seconda parte della puntata in quanto registrata ancora nel 2019.
Questa normativa però sarà valida solo per i veicoli che rientrano nei limiti di potenza e velocità stabiliti dal decreto di micromobilità del 4 giugno, cioè con potenza massima di 0,5 kW e velocità entro i 20 km orari.
In questo caso non serve la patente ma sono obbligatori i luci e il segnalatore acustico.
A questo punto sarà interessante osservare come si comporteranno le città che si sono apertamente dichiarate nemiche dei monopattini sin da subito, come la città di Brescia.
Queste località sono state molte le multe rilasciate, spesso anche salatissime, con sequestri ed equiparazioni a ciclo motori.
Invece ora non sarà più possibile ignorare la libertà di circolazione imposta dalla legge di bilancio.
Ed eccoci alla seconda parte della puntata, la settimana scorsa abbiamo parlato di 5G invece oggi cerchiamo di parlare di qualcosa di più semplice forse, ovvero di una nostra esperienza.
Sono qui con Matteo Gallo e insieme anche ad altri nostri amici nel mese di ottobre abbiamo trascorso una settimana a Berlino.
Io avevo già passato l'agosto del 2018 a Berlino e subito quando sono arrivato questa seconda volta ho notato la grande presenza di veicoli per la micromobilità in condivisione.
Fra l'altro qualche settimana fa avevamo proprio parlato di società dei servizi e avevo citato proprio tutta la questione collegata alla possibilità di spostarsi attraverso l'utilizzo di questi strumenti, di questi veicoli on demand.
Quindi dopo questa introduzione innanzitutto ciao Matteo.
Ciao a tutti.
Volevo chiederti come ti è parso questo modo di approcciarsi alla mobilità?
Sono rimasto abbastanza sconcertato dalla presenza di questi veicoli soprattutto vederli sui marciapiedi per strada un giro un po di qua un po di là.
Ho notato che comunque questi veicoli praticamente nuovi si trovano in zone sparse della città all'interno anche del marciapiede li vediamo in mezzo alla carreggiata oppure in qualsiasi parte della strada insomma.
Si possono anche risultare a volte pericolosi per chi cammina o per chi utilizza un altro mezzo di trasporto.
Sì perché infatti in diversi marciapiedi li troviamo addirittura rovesciati e quindi sono veramente materiali di intralcio per chi passeggia.
Fra l'altro Berlino è un esempio di questo sistema di micromobilità però ci sono anche molte città americane che hanno avuto diversi problemi con la presenza di questi scooter elettrici che letteralmente invadono i marciapiedi perché decine di compagnie diverse dalle più conosciute a quelle meno parcheggiano sulle strade nei punti più strategici i loro monopattini e quindi i marciapiedi sono appunto invasi.
Un altro aspetto che mi ha colpito è stata la modalità di raccolta di questi veicoli infatti abbiamo notato che di notte vengono prelevati appunto dalle varie zone della città grazie a persone che decidono di ricaricarli in casa.
Per dire una delle aziende più importanti più grandi come Lime queste figure li chiama Juicer che possono appunto tramite l'applicazione iscriversi e per una decina di euro a ricarica appunto prendono lo scooter lo ricaricano e poi a ricarica effettuata lo ricollocano in un altro punto strategico dove l'algoritmo ritiene che sia più probabile che qualcuno lo utilizzi successivamente.
Ma venendo all'esperienza concreta perché poi alla fine a Berlino li abbiamo approvati volevo chiederti vuoi un po raccontare come è stata l'esperienza appunto se secondo te sono effettivamente facili da utilizzare e se hanno una convenienza oppure è una moda passeggera che è destinata appunto a fallire nei prossimi anni.
Una sera siamo andati al Parlamento tedesco grazie a questi mezzi diciamo che non era conveniente utilizzare mezzo di trasporto come metropolitana oppure autobus in quella circostanza e di conseguenza abbiamo deciso di utilizzare questo mezzo di trasporto e la modalità di approccio al mezzo è stata abbastanza interessante perché comunque li siamo interfacciati utilizzando un'applicazione proprietaria per appunto interagire col dispositivo alla fine.
Quale compagnia avevamo utilizzato ti ricordi?
Sì mi pareva fosse Lime se non sbaglio.
E ti ricordi come funzionava il processo di sblocco del monopattino?
è bastato semplicemente creare un account attraverso il telefono e successivamente tramite Apple Pay è bastato comunque fare un collegamento tra l'applicazione e il servizio.
L'applicazione scala dalla carta quindi dal metodo di pagamento che hai scelto non solo il costo di sblocco perché tutte le aziende hanno un costo di sblocco iniziale ma ti scala anche una piccola caparra che serve eventualmente per ripagare i danni che potresti provocare al monopattino durante il percorso.
Sì anche perché essendo un mezzo che si trova banalmente in giro una garanzia è dovuta infatti non sono rimasto stupito da questa cosa perché si tratta appunto di un mezzo privato che viene messo a disposizione dell'utenza.
Poi per quanto riguarda invece il tragitto anche qui non è banale perché ovviamente non si può andare con il monopattino elettrico sulle strade ma ovviamente bisogna rispettare il codice della strada in questo caso noi abbiamo rispettato quello per le biciclette e siamo rimasti infatti sulla corsia ciclabile dedicata appunto a tutti questi mezzi che vedevamo muoversi all'interno di Berlino.
Nel momento poi che abbiamo raggiunto la nostra destinazione dopo pochi minuti perché raggiungono una velocità di una ventina di chilometri se non ero 20-25 come è avvenuto invece il processo di blocco del monopattino se riesci anche a raccontarci questa cosa qui.
Allora inizialmente come mi ricordo abbiamo avuto qualche difficoltà nella fase di parcheggio perché comunque il veicolo non può essere lasciato in qualsiasi punto della città come si può pensare inizialmente.
Sì ci sono delle zone che sono dichiarate off limits sia rispetto al limite massimo dove tu puoi andare col monopattino ma anche proprio dei punti della città interni dove tu non puoi parcheggiare il monopattino.
Sì infatti inizialmente abbiamo avuto qualche difficoltà in questa manovra e di conseguenza ci siamo dovuti spostare in un'altra zona osservando comunque nel frattempo l'applicazione.
Sì fra l'altro nel caso specifico non siamo riusciti a parcheggiare davanti alla Porta di Brandeburgo il monopattino stesso ti avvisa di non poter parcheggiare in quella zona mostrandoti un simbolo che facilmente ti fa capire che non puoi parcheggiare.
Una volta fermati i monopattini però il processo di blocco non è concluso infatti che cosa ti chiede di fare l'applicazione?
Sì infatti l'applicazione ti richiede di fare una foto perché ovviamente il sistema vuole sapere dove tu hai collocato il veicolo.
E se non hai provocato danni durante il tragitto appunto.
Sì invece per quanto riguarda il tragitto in sé ho trovato molto instabile comunque la guida del mezzo perché si tratta di un veicolo a due ruote nel quale devi rimanere in piedi.
Sì e su certi terreni forse è anche pericoloso se non c'è un uniforme asfalto sotto forse nel tuo caso sarebbe stata meglio una bici elettrica che comunque anche quelle erano a disposizione nella città di Berlino avresti potuto sempre con la solita applicazione sbloccare e utilizzare.
Però comunque c'è da dire che l'occasione per utilizzare un monopattino era invitante da questo punto di vista.
Sì perché appunto per degli appassionati di tecnologia evidentemente provare questa cosa di cui tanto si sente parlare ma poi nell'atto pratico non è possibile sperimentare.
E poi anche questa cosa non è del tutto vero perché in concomitanza con il nostro viaggio a Berlino a Verona che è una città che frequento più io di te e sono arrivati altrettante compagnie di monopattini elettrici sicuramente con una presenza meno forte che a Berlino ma comunque molto evidente.
A Verona sono arrivati recentemente Bird, Lime e Helbitz per citarne alcune ma dovrebbero essere il doppio quindi 6 7 compagnie attualmente.
Mentre a Padova dove io studio ho notato che i mezzi più utilizzati in questo caso sono le bici elettriche piuttosto che i monopattini perché banalmente è presente solo un'azienda Mobike che permette questo servizio.
Che poi una cosa interessante di queste aziende è il modo in cui operano sul territorio.
Cioè siccome ci sono molti vuoti normativi soprattutto in Italia dove sono pochissime città in cui vi è una sperimentazione a Milano è un esempio che ha dovuto introdurre diversi cartelli quindi modificare il proprio assetto stradale per i monopattini e comunque lo sharing in generale.
Quest'azienda appunto come Bird che ha iniziato e Lime che ha seguito prima appunto della normativa stessa posizionano nelle varie città i monopattini cercando di fidelizzare i propri clienti in quella città e poi costringendo di fatto il governo locale a produrre una regolamentazione dedicata e apposita a questo tipo di mezzi.
Ci si potrebbe anche chiedere quale sia effettivamente il guadagno quale sia il core business di aziende di questo tipo perché i costi effettivamente sono molto bassi fra l'altro ti ricordi quanto avevamo speso per il breve tragitto di qualche minuto che avevamo fatto e se secondo te era un prezzo adeguato.
Se non sbaglio erano circa 3 euro a testa per 5 minuti più o meno.
Sì perché dovrebbe essere un euro lo sblocco più 25 centesimi al minuto e quindi sì il costo è quello secondo te un costo adeguato oppure troppo elevato per il tragitto che abbiamo fatto considerando anche che potevamo andare dove volevamo essendo un mezzo singolo.
Dal mio punto di vista è abbastanza elevato perché comunque se si vuole incentivare appunto una modalità di trasporto di tipo elettrico che attualmente è abbastanza richiesta si dovrebbe un po modellare il prezzo dal punto di vista anche del minutaggio perché comunque cosa sono? 20 centesimi al minuto 25 dipende poi dall'azienda sì che possono essere pochi per chi fa tragitti brevi ma possono diventare anche tanti per chi comunque deve compiere un tragitto quotidiano come per esempio andare a lavoro o a scuola partendo dalla stazione anche ad esempio.
Sì certo come nel nostro caso spendere 3 euro una tantum una volta ogni tanto è conveniente però effettivamente se una persona utilizza questo come mezzo principale allora come dicevo nella puntata society as a service forse ha senso comprare effettivamente il veicolo perché sia un ritorno economico sul lungo termine.
Sì comunque tornando a quello che stavo dicendo riguardo al core business se appunto quello che abbiamo speso per 5 minuti erano questi 3 euro considerando che un monopattino potrebbe fare una decina o una ventina di di corse al giorno e che un monopattino che viene utilizzato da queste aziende può costare anche 4 500 euro direi che effettivamente dopo un mese l'azienda non solo può andare in pari con la spesa per il singolo monopattino ma può anche iniziare a guadagnare su sulle aziende.
Cambiando argomento e parlando invece di normativa in Italia la sperimentazione prevede che la velocità che possano raggiungere i monopattini elettrici e comunque veicoli simili a batteria sia quella di 20 chilometri orari nelle piste ciclabili e nelle zone limitate a 30 chilometri all'ora per le macchine e invece 6 chilometri orari per i percorsi pedonali quindi sono dei veicoli che tecnicamente possono viaggiare sui percorsi misti con i pedoni.
Ovviamente non sui marciapiedi e questo è escluso a priori perché rappresentano dei veicoli molto pericolosi sia per chi le guida ma anche per i pedoni che sono ovviamente sulla strada i soggetti più più a rischio.
Ci sono anche delle città in cui i monopattini elettrici non sono ancora messi e non parlo di città qualsiasi perché se da una parte a Verona ci sono a New York e Londra due città evidentemente più internazionali.
Questo non avviene nel Regno Unito infatti c'è una normativa molto stretta a riguardo e lo stesso vale per New York.
Non tutte le città degli Stati Uniti limitano in questo modo i monopattini tant'è che le due aziende più importanti che ho già citato quindi Bird e Lime sono proprio nate in California dove hanno delle flotte molto vaste di monopattini elettrici.
Il mondo comunque della micromobilità sostenibile quindi elettrica e magari anche in sharing al di là di quello che può sembrare a me e te che abbiamo evidentemente una percezione limitata della realtà hanno rappresentato nel 2018 84 milioni di corse in tutto il mondo quindi effettivamente un mercato che per ora sembra florido e destinato secondo me a rimanere presente nelle nostre città magari un po più regolato di come è attualmente.
Secondo me l'utilizzo migliore che potrebbero avere questi veicoli è quello in combinato con un mezzo pubblico perché se molte persone condividono ad esempio il 95 per cento del tragitto ed è per questo che esistono i mezzi pubblici quel 5 per cento rimanente viene coperto da mezzi personali che possono essere appunto biciclette che quindi si è a rischio di perdere oppure semplicemente camminando.
Il problema però è che per alcune persone il punto dove finisce la stazione in cui arriva il mezzo pubblico e il punto dove effettivamente loro devono andare è così distante che preferiscono utilizzare un altro mezzo ancora ovvero un veicolo personale come ad esempio una macchina o una moto.
E questo è altamente inefficiente perché per spostare una singola persona all'interno di una grande città 70 chili 80 chili di persona servono migliaia di chilogrammi di un veicolo di ferro e questo ovviamente oltre a creare stress e inquinamento all'interno delle città le satura oltre ogni limite.
Allora innanzitutto questa modalità di trasporto è utile fino a un certo punto perché comunque come hai detto te ovviamente percorrendo distanze troppo lunghe diventa un po controproducente in primis per il costo perché comunque si dilata parecchio e secondo me anche dal punto di vista della sicurezza perché comunque un monopattino non è come una bicicletta che comunque è più familiare di conseguenza il tragitto può essere un po più confortevole monopattino comunque è anche abbastanza instabile dal punto di vista della guida come abbiamo già detto in precedenza e di conseguenza sì.
Sono d'accordo che è un'ottima alternativa per percorrere distanze relativamente brevi.
Ottimo allora nelle prossime puntate nei prossimi anni vedremo effettivamente quale strada avranno percorso nel vero senso della parola i monopattini elettrici anzi e se esisteranno ancora più avanti.
Io ti ringrazio per aver fatto questa chiacchierata con me ci sentiamo più avanti.
Grazie a te e grazie a tutti per l'ascolto.
E così si conclude questa puntata di INSiDER - Dentro la Tecnologia io ringrazio come sempre la redazione che ogni settimana ci permette di uscire con un nuovo episodio per qualsiasi tipo di domande o suggerimento scriveteci a redazione@dentrolatecnologia.it oppure visitate il nostro sito www.dentrolatechnologia.it, noi ci sentiamo la settimana prossima, ciao a tutti.



