
In questa puntata approfondiremo la tematica introdotta nella puntata “Tecnologie per salvare il Pianeta”, in cui abbiamo parlato delle principali tecnologie in grado di ridurre l’inquinamento globale. Il focus di questa settimana saranno le macchine elettriche, scopriremo che cosa sono, come funzionano nella pratica, quali vantaggi e quali svantaggi le caratterizzano. Ne parleremo insieme a Matteo Gallo.
Come sempre prima dell’argomento della settimana, ci sarà uno spazio dedicato alle notizie più interessanti, partendo dalla possibilità di ascoltare la musica in contemporanea su Spotify e della nuova funzione di pagamento introdotta da PayPal.



Brani
• Ecstasy by Rabbit Theft
• Never Get Old by Steve Hartz
Salve a tutti, siete all'ascolto di INSiDER - Dentro la Tecnologia, un podcast di Digital People e io sono il vostro host, Davide Fasoli.
Nella puntata di oggi faremo una chiacchierata sulle macchine elettriche, scopriremo come funzionano analizzando i punti di forza ma anche i punti deboli.
Prima di passare alle notizie che più ci hanno colpito questa settimana, vi ricordo che potete ascoltarci in un nuovo episodio ogni sabato mattina su Spotify, Apple Podcast, Google Podcast oppure direttamente sul nostro sito.
Spotify ha da poco introdotto una nuova funzione, per il momento ancora in fase beta per i soli utenti premium.
Questa viene chiamata sessione di gruppo e permette di creare una coda di riproduzione condivisa con i propri amici.
L'utente host infatti riceve un codice scansionabile dall'app con cui è possibile invitare chiunque a partecipare alla sessione creata che scadrà dopo un'ora di inattività.
Una volta che si diventa partecipanti è possibile ascoltare in tempo reale la coda di riproduzione dell'host, ma è anche possibile rimuovere o aggiungere brani, mettere in pausa, passare alla canzone successiva o tornare a quella precedente.
Le modifiche di un ospite o dell'host stesso poi avranno effetto in tempo reale su tutti gli altri ospiti della sessione.
Infine non sembrano esserci, almeno per il momento, un limite massimo al numero di utenti che possono partecipare ad una sessione di gruppo, ma Spotify ha assicurato che continuerà a far evolvere l'esperienza nel tempo in base ai feedback degli utenti.
Nella fase 2 i pagamenti elettronici saranno fortemente raccomandati e anche PayPal ha lanciato la nuova funzione per tutti i suoi utenti.
L'idea è semplice, basta scansionare il codice QR in un negozio che sfrutta il sistema per pagare direttamente con il conto PayPal collegato.
Tutto ciò che serve è il proprio smartphone e l'applicazione ufficiale.
Il costo per gli utenti è nullo nel caso di pagamento effettuato per beni e servizi.
Per quanto riguarda i negozianti, PayPal fa sapere che fino al 13 settembre 2020 le tariffe sui pagamenti con codice QR sono temporaneamente revocate, dopodiché il costo sarà pari a 0,50% più 20 centesimi per ogni transazione.
Per questa seconda metà della puntata siamo in compagnia di Matteo Gallo, autore del podcast Studente di Tecnologie Forestali per introdurre e approfondire alcune questioni riguardanti il settore dei veicoli elettrici, in particolar modo quello delle autovetture.
Questa volta inoltre cercheremo di riprendere il discorso introdotto nella puntata Tecnologie per salvare il pianeta in cui abbiamo parlato insieme delle principali tecnologie in grado di ridurre l'inquinamento globale tra cui appunto le macchine elettriche.
Sì, ancora prima che scoppiasse l'emergenza sanitaria avevamo confrontato molto brevemente le due tipologie di motori, quello termico e quello elettrico, evidenziando soprattutto come il secondo sia nettamente più efficiente rispetto al primo in termini di rendimento e al giorno d'oggi non è quindi possibile ricoprire il gap che esiste con le attuali vetture termiche, dal momento che queste ultime, per arrivare ai livelli che conosciamo attualmente, hanno richiesto tempi di ricerca e sviluppo lunghissimi, risalgono ai primi anni del novecento, periodo in cui hanno iniziato ad affermarsi in maniera definitiva i primi modelli a benzina.
I motori elettrici invece, nonostante vi sia qualche sperimentazione risalente anche al secolo scorso, hanno iniziato a ricoprire una discreta fetta del mercato automobilistico solamente negli ultimi anni.
Certamente, oggi comunque non tratteremo il tema dal punto di vista puramente ambientale come abbiamo fatto nella puntata sulle tecnologie per salvare il pianeta, che ovviamente vi invito a riascoltare o ascoltare se ancora non l'avete fatto, ma discuteremo soprattutto del funzionamento e della componentistica che caratterizza questi fantastici veicoli, approfondendo in particolar modo la fase di ricarica.
E a questo punto ti pongo la prima domanda, come introdurresti l'argomento ad una persona che non ho mai sentito parlare anche se ovviamente questo è il quanto improbabile di macchine elettriche?
Molto semplicemente una macchina elettrica corrisponde ad un veicolo che al posto di utilizzare i combustibili fossili, quali benzina o gasolio, utilizza appunto l'energia elettrica.
In termini meccanici il processo parte dall'accumulo di energia in un set di batterie, a ioni di litio, e successivamente, grazie ad un inverter che trasforma la corrente alternata in corrente continua, viene trasferita direttamente nel motore della vettura.
Naturalmente, sfruttando la capacità di immagazzinamento delle batterie, in queste vetture non sono presenti i serbatoi, dal momento che questi utilizzano esclusivamente l'alimentazione elettrica, dunque anche la modalità di ricarica avviene in maniera e soprattutto con tempistiche diverse, rispetto ai comuni veicoli a combustione.
La fase di caricamento del veicolo può essere effettuata presso le colonnine di ricarica rapide situate in luoghi pubblici, supermercati, oppure anche nei parcheggi aziendali e nei wallbox del proprio garage, mediante l'installazione di impianti elettrici a voltaggio aumentato.
Tuttavia, uno dei problemi che spesso impedisce a dei possibili acquirenti di comprare appunto un veicolo elettrico riguarda i tempi di ricarica molto lunghi.
La velocità di caricamento in questo caso dipende da due fattori, la potenza in kilowatt con cui si ricarica e la potenza massima accettata dal caricabatterie interno del veicolo.
Normalmente i due valori spesso non coincidono tra loro, in quanto la ricarica si può effettuare sì nella propria residenza, ma talvolta può capitare che per esigenze esterne debba essere fatta in charger diversi.
Comunque il valore che prevale tra i due, ovviamente per questioni di sicurezza e per tutelare l'integrità capacitiva della batteria, è sempre il valore più piccolo.
Cosa intendo con questo? Che se ad esempio una stazione di ricarica offre una potenza pari a 7.4 kW mentre l'auto possiede un caricabatterie interno da massimo 3.7 kW, la ricarica avverrà per le ragioni incitate a 3.7.
Ovviamente la situazione si ripete anche il contrario, sempre con gli stessi criteri.
Quindi charger da 3.7, capacità del veicolo pari a 7.4, di conseguenza ricarica sarà a 3.7 kW.
Dunque, per capire meglio, la fase di ricarica per le auto elettriche sembra molto più complessa rispetto ad un normale pieno effettuato regolarmente per una classica auto a benzina.
Suppongo inoltre che le difficoltà siano ben diverse e in questo caso è che sicuramente esisteranno anche dei sistemi di sicurezza affinché non fuoriesca per sbaglio una notevole quantità di energia.
Perché ricordiamolo, non si tratta di un tipico impianto domestico a 220 volt, bensì di voltaggi industriali.
Comunque Matteo immagino che se ne potrebbe parlare per ore volendo, ma non avendo tutto questo tempo a disposizione ti chiedo infine molto brevemente se ci sono sistemi di sicurezza in fase di ricarica e quanto costa un pieno di energia rispetto ad un pieno di gasolio o benzina.
Sì, volendo potremmo parlarne a lungo, l'argomento è molto interessante.
In sintesi comunque esistono dei sistemi ovviamente che impediscono il distacco del tubo di ricarica, altrimenti molte persone rimarrebbero fulminate.
Un'altra di questi è il control box, presente sul cavo dell'alimentazione che garantisce appunto la sicurezza delle operazioni durante la ricarica.
E per quanto concerne i costi di ricarica si potrebbe inizialmente associare la macchina elettrica ad un'utenza energetica mostruosamente alta, in realtà è meno di quanto si possa pensare.
Normalmente i veicoli elettrici in commercio consumano in media dai 6 agli 8 km per kWh, dunque se un kWh costa in bolletta dai 19 ai 41 centesimi se non sbaglio, con un euro si potrebbero percorrere in media più di 30 km, non male direi.
L'unico problema che sussiste a mio modo di vedere sono i tempi di ricarica che come già detto possono essere più o meno lunghi.
Certo, ci tenevo a sottolineare che Tesla comunque nel corso degli ultimi anni ha implementato una serie di distributori di energia ad alto voltaggio proprio per limitare il problema legato alle tempistiche di caricamento.
Senza dubbio, per chi non lo sapesse, Tesla possiede la rete di supercharger con velocità di ricarica più efficiente al mondo, inoltre il sistema di infotainment è in grado di calcolare la distanza dal punto di partenza al punto di arrivo prestabilito, inserendo se necessario una deviazione in uno di questi punti di ricarica, ovviamente del tutto automaticamente.
Diciamo che la fase di ricarica delle macchine elettrica è molto più avanzata a livello tecnologico rispetto a quella dei classici veicoli a cui siamo abituati normalmente.
Senti, e per quanto riguarda le ibride invece? Come saprai attualmente sono molto in voga questo tipo di automobili, tanto che Toyota sta capitalizzando molto grazie ad esse.
A proposito ho letto sul sito NewsAuto che nell'anno 2019 delle 100.000 ibride immatricolate la maggior parte erano Toyota.
Invece per quanto riguarda le auto elettriche le vetture immatricolate lo scorso anno hanno sfiorato appena i 10.000 modelli.
Parlando in termini percentuali, la crescita delle ibride rispetto al 2018 è aumentata del 33%, mentre quella dell'elettrica addirittura del 110%.
Eppure nonostante ciò stiamo parlando di un rapporto 1 a 10, sapresti dirmi come mai?
Per spiegare questo fenomeno dobbiamo analizzare i vantaggi delle una rispetto alle altre.
Le ibride, come dice la parola stessa, sono una mezza via tra le classiche auto a benzina o diesel e le macchine elettriche, questo è dovuto al fatto che le ibride possiedono ben due motori e non uno singolo, come nelle elettriche.
Notiamo quindi che il problema dell'autonomia è già parzialmente risolto grazie esclusivamente alla presenza del secondo motore.
Questo inoltre è in grado di cooperare in maniera continua con il motore termico, soprattutto quando si viaggia a velocità molto diverse.
In centro urbano, per esempio, quando l'ibrida viaggia a basse velocità, la propulsione è completamente elettrica, perciò anche da un punto di vista ambientale si guadagna a paricchio in termini di inquinamento.
Nel momento in cui il conducente accelera per fornire maggiore potenza interviene il motore termico.
L'obiettivo principale di queste vetture è dunque quello di risparmiare il più possibile in termini di autonomia.
In centro urbano per i continui cambi di velocità le ibride sfruttano il motore elettrico per consumare ed inquinare di meno.
Dall'altra parte l'autostrada, per esempio, a velocità sì maggiori ma comunque costanti interviene maggiormente il motore termico, in modo da ridurre i costi e aumentare di conseguenza l'autonomia.
Poi esistono diverse tipologie di motori elettrici che vengono montati esclusivamente nelle ibride, ognuno con le proprie caratteristiche, ma non entrerò ulteriormente a fondo visto che comunque il focus della puntata è sulle elettriche.
Certamente e aggiungerei anche la questione legata al prezzo se sei d'accordo.
Attualmente in Italia e anche nel resto del mondo in realtà, solamente la differenza di prezzo tra un'ibrida e un'elettrica può arrivare anche a diverse decine di migliaia di euro.
Direi che si tratta di un fattore che un cittadino medio non può non tenere in considerazione vista alla crisi pre e soprattutto post emergenza sanitaria.
Sicuramente hai fatto bene a sottolinearlo.
Ma pensa che se per le auto ibride i prezzi si aggirano intorno a quelli delle tipiche automobili a benzina o diesel, per le vetture elettriche si può arrivare anche fino a 200.000 euro per una Porsche Taycan.
Chiaramente un acquirente interessato più al risparmio che al comfort è alla possibilità di acquistare ottime vetture anche con 25.000 euro.
Per di più i prezzi col passare degli anni si stanno abbassando sempre di più grazie soprattutto allo sviluppo tecnologico nel settore.
E a questo punto mi parlerai di incentivi ecobonus.
Certo, direi che si allineano alla perfezione con quanto appena detto.
Dunque facendo un passo indietro per chi non lo sapesse, lo Stato italiano ogni anno mette a disposizione un fondo disponibile per tutti coloro che dovessero decidere di acquistare un'auto ad emissioni ridotte.
Ovviamente più l'auto inquina meno e più l'incentivo sarà maggiore.
Attualmente l'ecobonus auto per il 2020 rimane invariato rispetto all'anno precedente e rimarrà tale, salvo future modifiche, almeno fino al 2021.
L'unico elemento che cambia rispetto all'anno precedente riguarda il fondo portato a 70 dai precedenti 60 milioni di euro.
È stato deciso di suddividere questa cifra in due tanti.
La prima fetta di 40 milioni sarà disponibile da inizio anno fino al 30 giugno, mentre la restante parte tra giugno e dicembre.
Oltre al fondo governativo sarà possibile sommare laddove è presente anche un ulteriore fondo regionale.
Ma la domanda è, ma chi spetta questi vantaggi? In realtà a tutti coloro che decideranno di acquistare un'auto a ridotto impatto ecologico e comunque non è uguale per tutti, anche perché esistono auto che inquinano di più e auto che inquinano di meno.
La legge di bilancio prevede comunque due scaglioni basati sulle quantità di particolato che viene rilasciato nell'area e il primo comprende tutti quei veicoli che hanno una range di emissioni che varia dai 20 ai 70 grammi per chilometro e garantisce un bonus di 1500 euro più un ulteriore sconto se si decide di rottamare la vecchia auto, a parto però che sia della stessa categoria.
Se invece si acquista un'auto con emissioni inferiori ai 20 grammi per chilometro si avrà diritto ad uno sconto di 4000 euro fino a 6000 in caso di rottamazione.
Va bene, ti ringrazio per il tuo intervento sempre puntuale e ci sentiremo a brevissimo in una prossima puntata.
Ciao a tutti e alla prossima.
E così si conclude questa puntata di INSiDER - Dentro la Tecnologia, un ultimo vantaggio delle auto elettriche che non abbiamo menzionato durante la chiacchierata è che non pagano il bollo per i primi 5 anni e in alcune regioni addirittura per l'intera vita del veicolo.
Io ringrazio come sempre la redazione che ogni sabato mattina ci permette di pubblicare un nuovo episodio, per qualsiasi tipo di domanda o suggerimento scriveteci a redazione@dentrolatecnologia.it oppure inviateci un messaggio vocale sulla nostra chat di Telegram.
Tutti i contatti sono su dentrolatecnologia.it.
Se trovate interessante il podcast condividetelo che per noi è un ottimo modo per crescere e non dimenticate di farci pubblicità.
Noi ci sentiamo la settimana prossima.