
Virgin Galactic, Blue Origin e SpaceX, che a maggio di quest’anno ha concluso la storica missione Demo-2, stanno sviluppando sistemi di trasporto sempre più avanzati per rendere il volo nello spazio molto più economico e alla portata di molti. D’altra parte l’industria del tempo libero rappresenta per molte nazioni un ingente giro d’affari e mantenere la costante crescita che negli ultimi anni questo settore sta dimostrando, non è un’impresa da poco, anche perché con l’abbassamento generale del prezzo di biglietti aerei, treni e navi tantissime mete una volta irraggiungibili sono ora accessibili a quasi tutti. Potrebbe essere lo spazio la prossima destinazione di milioni di turisti?
Nella sezione delle notizie parleremo invece dei 20 anni della stazione spaziale internazionale, del diverso approccio di Sony e Microsoft per le console next-gen e un avanzatissimo animatronic Disney.




Brani
• Rabbit Theft by Ecstasy
• Feel Good by Syn Cole
Salve a tutti, siete all'ascolto di INSiDER - Dentro la Tecnologia, un podcast di Digital People e io sono il vostro host, Davide Fasoli.
Ormai viaggi spaziali per gli astronauti sono una routine, ma lo potrebbero diventare anche per le persone comuni come attori o turisti? Lo scopriremo in questo episodio.
Prima di passare alle notizie che più ci hanno colpito questa settimana, vi ricordo che potete seguirci su Instagram a @dentrolatecnologia, iscrivervi alla newsletter e ascoltare un nuovo episodio ogni sabato mattina su Spotify, Apple Podcast, Google Podcast oppure direttamente sul nostro sito.
Ormai il lancio delle console di nuova generazione Xbox Serie S, X e PlayStation 5 è imminente e quindi molti videogiocatori dovranno decidere se preferire il concept proposto da Microsoft o quello proposto da Sony.
Sì perché da una parte Microsoft sta puntando verso un futuro in cui l'hardware su cui si gioca quasi non ha importanza, di fatto abbracciando, seppur in modo diverso, una filosofia simile a quella proposta dal cloud gaming.
In questo caso infatti siccome la potenza di calcolo necessaria per elaborare la grafica di un gioco viene spostata su dei server lontani da noi, è possibile giocare a qualsiasi titolo o su qualsiasi dispositivo a patto di avere un'ottima connessione a internet.
Cloud gaming che fra l'altro Microsoft offre nel suo pacchetto in abbonamento a 15 dollari al mese.
Sony, al contrario, si attiene ad un approccio più tradizionale con PS5, permettendo all'utente di giocare solo a giochi esclusivamente progettati per funzionare su queste console e la possibilità di giocare a titoli passati per ora è solo una promessa.
Quando pensiamo a un robot la prima cosa che ci viene in mente è un essere artificiale, di forma umana, che si sposta con movimenti "scattosi" e poco naturali.
E in effetti i robot umanoidi in circolazione hanno tutti questo problema di fondo.
Sono troppo riconoscibili, inespressivi e freddi.
Ma grazie a Disney potrebbe non essere più così.
Un gruppo di ricerca del colosso cinematografico infatti ha sviluppato un sistema per donare ai robot un'interazione più profonda e vicina alla realtà.
I test sono stati effettuati su degli animatronics, gli ingegneri Disney hanno lavorato principalmente sul dotare i robot delle micro espressioni facciali, come movimenti legati alla respirazione, lo sbattere delle palpebre e soprattutto il movimento continuo degli occhi, che dà così la sensazione di mantenere e osservare continuamente la scena visiva, seguendo il proprio interlocutore.
Infine il robot reagisce anche ai segnali di distrazione distogliendo lo sguardo quando si presenta uno stimolo esterno, come un suono improvviso.
Sul canale YouTube di Disney Research Hub è stato pubblicato un video dimostrativo e il risultato è veramente sorprendente.
La stazione spaziale internazionale lo scorso 2 novembre ha compiuto vent'anni.
Era infatti il 2 novembre dell'anno 2000 quando gli astronauti e cosmonauti della missione Expedition One varcarono per la prima volta il portellone della stazione orbitante.
Si tratta dunque di un compleanno riferito alla data di inaugurazione e non di costruzione, che partì ufficialmente ancora nell'autunno del 1998 quando il razzo russo Proton spedì nell'orbita terrestre i primi moduli spaziali.
Grazie poi all'aggiunta di nuove componenti e successive rimodulazioni, la ISS è divenuto l'oggetto più grande mai costruito in orbita, simbolo anche della collaborazione internazionale tra Stati Uniti, Russia, Europa, Canada e Giappone.
In questi vent'anni per 241 astronauti appartenenti a 19 paesi, la ISS ha rappresentato non solo una seconda casa ma anche un gigantesco laboratorio in cui si sono ottenuti più di 3.000 esperimenti scientifici necessari tra l'altro per migliorare la capacità di sopravvivenza nelle future missioni spaziali.
Negli ultimi anni l'industria del tempo libero sta delineando per molte nazioni di tutto il mondo un ingente giro d'affari sia in termini economici ma anche sociali.
In un paese come l'Italia, ad esempio, il settore turismo lo scorso anno ha ricoperto il 13% del PIL e perciò rappresenta attualmente una tra le maggiori fonti di guadagno, sia per le casse dello Stato ma anche per quelle dei privati.
Mantenere dunque la costante crescita che questo settore sta dimostrando negli ultimi anni non è un'impresa da poco, anche perché con lo sviluppo di nuove tecnologie che hanno consentito un abbassamento generale del prezzo di biglietti aerei, treni o navi, proporre nuove esperienze a un consumatore ormai saturo dell'ennesima vacanza al mare o in montagna sta diventando uno sforzo quasi impossibile.
Molte compagnie, per rispondere alla domanda che cosa rimane da visitare se ormai abbiamo già visto tutto, stanno puntando il dito verso il cielo.
Da quando iniziarono le prime conquiste spaziali, l'uomo col passare del tempo si è reso conto che esplorare lo spazio non comporta solamente un vantaggio mediatico o militare, ma permette di evolvere conoscenze di natura tecnica e scientifica grazie alle quali un giorno potremmo rispondere a una tra le più grandi domande e l'uomo si sia mai posto, come si è formato l'universo.
Ma questa curiosità non ha tormentato, per così dire, solamente astronauti o comunque gli esperti del settore.
Anche l'uomo comune, che fino ad ora ha solamente assistito a questi incredibili successi raggiunti dalle più grandi agenzie spaziali, ha avuto conferma che, grazie al progresso tecnologico nel campo dell'industria aerospaziale, addestrarsi e raggiungere poi lo spazio con nuovi veicoli non è poi così rischioso come un tempo.
Inizialmente, anche per queste ragioni, l'accesso ai viaggi spaziali era ristretto solamente a professionisti super qualificati, principalmente derivanti dal mondo dell'aviazione militare.
In particolare, la selezione del personale statunitense era molto rigida e prevedeva il reclutamento solamente attraverso le migliori università e scuole di volo della US Air Force.
Nel corso degli anni, tuttavia, questa pratica è stata in diversi casi aggirata.
È già capitato, infatti, che a compiere i viaggi spaziali non fossero astronauti di professione, ma dei comuni civili.
Nel 1984, ad esempio, NASA concepì un progetto denominato Teacher in Space per rivitalizzare molta dell'attenzione persa da parte del pubblico verso il programma spaziale che allora ormai aveva concretizzato quasi tutti gli obiettivi prestabiliti.
Per riguadagnare interesse da parte dei cittadini, NASA inviò quindi nello spazio due insegnanti che vennero selezionate per partecipare ad un volo in compagnia di veri astronauti.
Nel 1986, il progetto arrivò infine al primo volo a bordo dello Space Shuttle Challenger, ma che ebbe tuttavia un tragico epilogo portando alla morte, con l'esplosione del veicolo dopo poco più di un minuto dal lancio a causa di un guasto ad una guarnizione, dell'intero equipaggio dello shuttle.
Ma al di là della famosa catastrofe dell'86, NASA riuscì comunque a concludere altre missioni con protagonisti e persone che non facevano parte del programma di addestramento per astronauti, come quella del 1985, con il lancio nello spazio di due deputati che sfruttarono l'occasione per raccogliere fondi dal congresso degli Stati Uniti.
Al giorno d'oggi la pratica del viaggio spaziale è maturata ulteriormente.
Diverse compagnie come Virgin Galactic, Blue Origin e la stessa SpaceX, che a maggio di quest'anno ha concluso la storica missione Demo-2, stanno sviluppando sistemi di trasporto sempre più avanzati per rendere il volo nello spazio quantomeno paragonabile ad un'adrenalinica vacanza passata sulla Terra.
Una tra le compagnie private che più sta investendo nel settore del turismo spaziale è Virgin Galactic.
L'obiettivo dell'agenzia fondata dal magnate Richard Branson è quello di riuscire a portare in un'orbita suborbitale fino a sei passeggeri.
Per riuscire nell'intento, Virgin Galactic ha sviluppato in questi ultimi 16 anni uno spazio plano suborbitale chiamato SpaceShipTwo, in grado di raggiungere lo spazio in due fasi principali.
Nella prima parte del viaggio, il veicolo sarà alimentato da una navetta madre progettata per portarlo ad un'altezza pari a 13 km.
Successivamente, una volta sganciata, SpaceShipTwo raggiungerà grazie ad un motore ibrido la meta fissata intorno ai 110 km, e nella quale i passeggeri potranno finalmente contemplare il panorama che astronauti e cosmonauti sono abituati ad ammirare da quasi 60 anni.
La scadenza fissata dalla stessa Virgin Galactic è prevista per il primo trimestre del 2021, in cui il fondatore della compagnia testerà in prima persona il percorso suborbitale dello spazio plano, inaugurando così l'era dei viaggi spaziali ad opera di Virgin Galactic.
Nonostante la positività della compagnia, è molto probabile che tale data verrà posticipata dal momento che il primo lancio dello spazio plano VSS Unity dalla base californiana, previsto per questo 22 ottobre, è stato rinviato a data da destinarsi.
La stessa agenzia di Branson, sul proprio sito internet, ha lasciato intendere che i rinvii dei due lanci di prova previsti per questo autunno sono stati causati dalla recente crisi sanitaria.
Ciò ha infatti portato gli ingegneri di Virgin Galactic a riprogettare le aree di lavoro con nuove procedure per imporre il distanziamento sociale all'interno del veicolo.
Ovviamente questa eccedenza di tempo permetterà allo staff dei piloti, tra cui l'italiano Nicola Pecile, di poter continuare il periodo di addestramento a terra con il simulatore VSS Eve.
Un'altra agenzia privata che sta investendo in questo settore è Blue Origin, fondata da Jeff Bezos ancora nel 2000.
Esattamente come Virgin Galactic, uno tra gli obiettivi principali della compagnia fondata dal CEO di Amazon è riuscire a trasportare turisti nello spazio entro i prossimi anni grazie al sistema di volo spaziale New Shepard.
Esattamente come SpaceShipTwo, il veicolo di Blue Origin è suddiviso in due stadi principali, entrambi riutilizzabili.
Una capsula per l'equipaggio, pressurizzata e in grado di trasportare fino a sei persone, e un razzo ausiliario che Blue Origin chiama Modulo di Propulsione.
Attualmente questo sistema di lancio, il cui nome tra ispirazione dal primo astronauta americano Alan Shepard, è arrivato a ben 13 missioni, concluse con successo.
L'ultima di queste risale allo scorso 13 ottobre, nella quale Blue Origin è riuscita a trasportare dodici carichi commerciali nello spazio in un profilo suborbitale con altezza massima raggiunta di 107 chilometri.
Non appena l'agenzia privata avrà acquisito la piena sicurezza di volo, probabilmente nel 2021, inizierà ad effettuare voli suborbitali anche con equipaggio e passeggeri.
Nel frattempo, comunque, Blue Origin non lavorerà solo nel settore turistico.
Nel 2019, Jeff Bezos ha annunciato che, relativamente alle missioni Artemis per riportare l'uomo sulla Luna, la compagnia sta sviluppando un Lander che consentirà agli astronauti di arrivare direttamente sulla superficie del satellite, partendo dalla stazione Lunar Gateway, anch'essa in fase di progettazione.
NASA non appena avrà ultimato lo Human Landing System, avrà la possibilità di scegliere se utilizzare quello progettato da Blue Origin, quello proposto da Dynetics, oppure la versione adottata per lo sbarco lunare di una Starship di SpaceX.
In merito ai viaggi suborbitali, l'ultima agenzia spaziale tra quelle citate ha dichiarato che oltre alla realizzazione della costellazione di Satellite Starlink, entrerà breve anche nel settore del turismo spaziale.
Elon Musk, CEO di SpaceX, ha confermato infatti che entro il 2022 la capsula Crew Dragon verrà utilizzata anche per compiere viaggi privati suborbitali, grazie al partner commerciale Space Adventures, già inserito da diversi anni nel settore del turismo spaziale.
Un altro progetto molto interessante e allo stesso tempo ambizioso, consisterà nella realizzazione di un film girato interamente nello spazio.
Ad annunciarlo è stato lo stesso Jim Bryston, amministratore delegato di NASA, che ha confermato la collaborazione tra NASA, SpaceX e l'attore Tom Cruise.
Secondo un calendario molto approssimativo, l'attore dovrebbe partire per la stazione spaziale internazionale già nel prossimo anno.
Nel frattempo si spera ovviamente che si faccia avanti una major cinematografica per finanziare il progetto, anche se con questi presupposti le due compagnie spaziali rimangono piuttosto ottimiste per il raggiungimento di questo obiettivo.
Dopo questa notizia è arrivata l'ennesima conferma che i viaggi spaziali stanno acquisendo sempre più importanza nel settore privato.
Decollare e arrivare su una stazione spaziale orbitante non è mai stato così conveniente nella storia dell'esplorazione spaziale.
Persino la storica missione Apollo 11, consacrata nei libri di storia e nell'immaginario collettivo di tutti noi, è costata agli Stati Uniti una cifra che si aggira sui 20 miliardi di dollari.
Riproporre al giorno d'oggi un programma simile e a tal prezzo non verrebbe nemmeno considerato.
Con le risorse e le tecnologie attuali, invece, ad un costo modesto, si fa per dire, di 250 mila dollari, potremo raggiungere l'orbita terrestre e sicuramente un giorno anche la stessa superficie lunare su cui mise piede Neil Armstrong per la prima volta nella storia nel lontano 21 luglio del 1969.
E così si conclude questa puntata di INSiDER - Dentro la Tecnologia.
Io ringrazio come sempre la redazione che ogni sabato mattina ci permette di pubblicare un nuovo episodio.
Per qualsiasi tipo di domanda o suggerimento scriveteci a redazione@dentrolatecnologia.it, seguiteci su Instagram a @dentrolatecnologia dove durante la settimana pubblichiamo notizie e approfondimenti.
In qualsiasi caso nella descrizione della puntata troverete tutti i nostri social.
Se trovate interessante il podcast condividetelo, che per noi è un ottimo modo per crescere e non dimenticate di farci pubblicità.
Noi ci sentiamo la settimana prossima.



