
La tecnologia si è dimostrata un valido strumento capace di semplificare e rendere più veloce e preciso anche il lavoro dell’architetto. La tecnologia infatti è indispensabile nella visualizzazione architettonica e nella modellazione 3D. Per capire di cosa si tratta e quali conseguenze implicano l’utilizzo di questi strumenti è venuta a trovarci Maria Chiara Virgili, architetto che per diverso tempo li ha utilizzati nella sua professione, ma che ora è anche autrice e voce del podcast Dannati Architetti.
Nella sezione delle notizie parliamo invece di un gravissimo attacco informatico ai danni di SolarWinds e dei problemi di stabilità del titolo videoludico del momento: Cyberpunk 2077.



Brani
• Ecstasy by Rabbit Theft
• Time by Syn Cole
Ormai la tecnologia è parte integrante di tutta la filiera, di tutta la produzione dell'architettura.
È tutto velocizzato grazie alla tecnologia.
Salve a tutti, siete all'ascolto di INSiDER - Dentro la Tecnologia, un podcast di Digital People e io sono il vostro host, Davide Fasoli.
Oggi, nell'ultima puntata della seconda stagione, parleremo con un architetto dell'aiuto concreto che può dare la tecnologia in questo settore.
Prima di passare alle notizie che più ci hanno colpito questa settimana, vi ricordo che potete seguirci su Instagram a @dentrolatecnologia, iscrivervi alla newsletter e ascoltare un nuovo episodio ogni sabato mattina su Spotify, Apple Podcast, Google Podcast oppure direttamente sul nostro sito.
Non è raro che aziende ed enti governativi si appoggino a società esterne per gestire infrastrutture, sistemi e reti.
Ma che cosa accade quando una di queste società viene attaccata? E ciò che è accaduto negli ultimi mesi con SolarWinds, azienda che sviluppa software gestionali.
L'attacco informatico, di cui non è ancora chiaro all'origine, ha colpito 18.000 clienti, tra cui enti governativi americani, ma anche aziende come Microsoft, Intel o Nvidia.
SolarWinds ha riferito che le prime tracce dell'attacco risalgono a ottobre 2019, mentre il Dipartimento del Tesoro, una delle agenzie più protette, ha dichiarato che ha subito gravi violazioni, ma ancora non si sa di preciso quale informazioni siano state rubate.
Microsoft ha inoltre spiegato che l'attacco è avvenuto in seguito ad un aggiornamento software di SolarWinds, che ha permesso agli hacker di entrare nei sistemi tramite una falla nel servizio Microsoft Office 365, che l'azienda di Redmond ha già prontamente risolto.
Molte aziende assicurano che le informazioni rubate non sono di grande importanza, ma ci sarà ancora molto su cui indagare.
Questo però deve farci riflettere su quanto la protezione delle informazioni sia di fondamentale importanza, un tema quello della sicurezza che avevamo approfondito nella puntata Chi protegge le informazioni di un'azienda.
Il nuovo videogame Cyberpunk 2077 è stato rimosso fino a nuovo avviso dal PlayStation Store.
Si tratta di una decisione piuttosto rilevante, quella presa dall'azienda giapponese, poiché oltre alla rimozione del titolo dallo store digitale, Sony garantirà persino il rimborso intero per l'acquisto del videogame.
Il motivo per cui Cyberpunk 2087 è stato tolto dal PlayStation Store dipende esclusivamente dai numerosi problemi legati al gioco stesso.
Al giorno dell'uscita, infatti, la versione per PlayStation 4 e per Xbox One, le due principali console di vecchia generazione, non hanno soddisfatto per nulla i giocatori, a tal punto che i numerosi problemi legati a bug grafici o arresti anomali del videogioco hanno reso l'esperienza finale per certi versi ingiocabile.
Le segnalazioni tuttavia non hanno escluso neppure la versione meglio ottimizzata per PC e console next-gen, che seppur con meno problemi non hanno soddisfatto a pieno le alte aspettative promesse ancora prima del lancio.
Nel frattempo, mentre le azioni dell'azienda sviluppatrice CD Projekt RED continuano a diminuire in borsa, i giocatori che per quasi dieci anni hanno aspettato l'uscita del titolo dovranno pazientare ancora un po, sperando che prima o poi ritorni su PlayStation Store la tanto attesa versione definitiva.
Quando l'uomo ha acquisito capacità cognitivi e tali da potersi organizzare in civiltà, l'architettura è sempre esistita e ha rappresentato uno degli aspetti principali nello sviluppo della società.
La tecnologia si è dimostrata un valido strumento capace di semplificare e rendere più veloce e preciso il lavoro dell'architetto.
Di questo parliamo oggi con Chiara Virgili, architetto ma anche autrice di podcast.
Benvenuta Chiara.
Grazie, grazie mille.
In base alla tua esperienza personale nella carriera da architetto, che ruolo ha avuto la tecnologia?
Allora, direi fondamentale proprio perché il settore che ho scelto all'interno del mondo dell'architettura, quello nel quale mi sono specializzata, è principalmente quello della visualizzazione architettonica e della modellazione 3D, che sono attività in cui l'architetto si pone davanti al computer e lavora con dei software specifici.
Quindi chiaramente il rapporto che si ha con la tecnologia è proprio all'ordine del giorno, è un lavoro estremamente operativo, anche abbastanza faticoso, ma quello che fai sostanzialmente è comunicare a livello visivo, attraverso immagini, animazioni, il progetto, con tutto quello che poi fa parte del completamento dello stesso, perché tu sei in qualche maniera l'ultima ruota del carro di tutta la filiera di produzione, ma anche quello che poi consente man mano di andare avanti step by step.
Questo varia a seconda se lavori in uno studio di architettura, quindi con tante persone, tante figure, oppure in uno studio di visualizzazione dove ti occupi solo della visualizzazione, il cliente è fuori, il cliente può essere uno studio di architettura, un designer, eccetera.
Variano un po le cose, però sostanzialmente è un lavoro estremamente operativo.
Si articola in poche parole in due fasi, quella della modellazione 3D, quindi sostanzialmente la ricreazione dell'oggetto architettonico o anche di design, ma possono essere per esempio anche allestimenti o set per sfilate, qualsiasi cosa, perché ti dà un ventaglio di possibilità infinite.
Insomma, tu puoi ricostruire in 3D quello che vuoi, più o meno complesso.
E poi il vestito, quindi la cura dei materiali, la renderizzazione di questo mondo che hai costruito in 3D e la resa finale, che è la visualizzazione finale, quindi un'immagine che potrebbe essere uno still oppure un'animazione che è in movimento, richiede chiaramente dei tempi differenti, ma l'esito ormai è un esito fotorealistico, nel senso che si riesce a dare un'idea quasi, ecco, sei quasi confuso tra la fotografia di un ambiente reale e invece la riproduzione dello stesso in virtuale.
E quindi questi sono i due filoni.
Uno, quello del 3D che porta man mano l'architetto, l'architettura a complicarsi sempre più, quindi attraverso forme che ormai, siccome gestite dal computer diventano sempre più difficili anche da immaginare, e l'aspetto invece della resa fotografica finale con tante virgolette, perché non è una fotografia, ma è una fake fotografia, che sostanzialmente aiuta l'architetto a vendere il progetto, perché è la ciliegina sulla torta, no?
E quindi quella non può mancare nel momento in cui c'è da consegnare un concorso o, non so, bisogna realizzare un complesso e facciamo conto, no, il caso più classico del complesso residenziale, la prima cosa che ti mettono sui cartelloni sono le immagini di come verrà e poi se verrà in quel modo non è detto, però fondamentalmente ecco queste sono le due filoni fondamentali di questo lavoro.
Partendo dalla questione della modellazione, il ruolo della tecnologia è rilevante in questo ambito?
Assolutamente sì, perché anche lì c'è una scelta a monte che è la scelta del software e anche della macchina stessa perché ci sono computer adatti alla modellazione, più adatti alla visualizzazione, a seconda delle due cose si sceglie anche quello se devi fare entrambe si sceglie una macchina che sappia fare un po tutte e due le cose quindi il computer è il tuo compagno veramente fedele perché non ti può mollare, quindi deve essere costruito bene, assemblato bene, ecc.
Il software è una scelta personale ma anche una scelta un po tra virgolette commerciale perché a seconda di quello che viene, ci sono le mode, un po come in tutto, ci sono le mode anche nel software quindi a seconda di quale software viene più utilizzato dagli studi si tende ad avvicinarsi alla comprensione dello stesso, all'utilizzo dello stesso.
Quindi l'aspetto tecnologico poi cambia tanto nel momento in cui le release dei vari software si migliorano una dopo l'altra, migliorano il software stesso con gli aggiornamenti e ti danno sempre più possibilità per fare cose sempre più complicate.
Se penso che all'inizio si modellava esclusivamente combinando una serie di azioni quindi di comandi e poi nel momento in cui sbagliavi tornavi indietro o al massimo utilizzavi la storia per tornare indietro, adesso si lavora principalmente con programmi di modellazione che hanno una logica algoritmica.
Quindi non è più un processo come dire azione dopo azione ma è un ragionamento che tu fai fare al software e che ti consente di modificare la modellazione, il modello 3D del progetto di quello che è in corso d'opera.
Quindi ti faccio un esempio proprio semplicissimo.
Io voglio realizzare cinque pilastri con un diametro di, facciamo conto, 30 centimetri.
Se poi in un certo punto il progettista o lo strutturista mi dice ma meglio che facciamo 40 anziché 30 centimetri, io vado a selezionare nelle impostazioni del diametro, cioè proprio la geometria del cerchio, della circonferenza, il numero 40.
E a quel punto si aggiorna automaticamente tutto.
Non devo tornare indietro e rifarmi i quattro pilastri, quei cinque che sono con il diametro di 40.
Quindi questo ti permette un aggiornamento di pari passo, ed è una grande soluzione, soprattutto ti consente di raggiungere delle dimensioni anche di forma estremamente complesse perché sono, è matematica, quindi più compliche diciamo questa equazione, più il risultato la rappresenta in qualche maniera.
Quindi questo ti dà un ventaglio di possibilità che nemmeno riesci a immaginare tu.
Prima si disegnava a mano, non riusciva ad immaginare certe forme, certe curve, oggi invece sì è possibile.
E si possono anche ottimizzare perché poi vanno costruite.
Quindi se un edificio ha una forma complessa, curva, si può, si deve pensare a come suddividerla in varie parti per dare sì l'aspetto di questa curva sinuosa e se invece si hanno pochi soldi per esempio si pannellizza con dei pannelli piani per cui si perde un pochettino quella sagoma così sinuosa, ma più o meno, come dire, si discretizza la geometria con diciamo un compromesso.
Quindi più pannelli effettivamente curvi perfetti che ricalcano perfettamente il modello significa una grande spesa.
Tutta una serie di pannelli che invece sono piani e insomma più semplificati si cerca di essere più economici.
Quindi questo è sostanzialmente.
Bene e l'altro aspetto che è sollevato è quello della visualizzazione in 3D fotorealistica.
Una domanda a riguardo che mi viene da farti.
Questo il senso di utilizzare una tecnologia di questo tipo permette di abbassare i costi perché ovviamente poi al posto di dover creare più volte fisicamente un edificio o anche una miniatura di esso posso anche attraverso un visore mi viene da pensare far vedere al cliente il risultato e modificarlo magari in tempo reale.
Esatto allora nella visualizzazione già è un pochino più difficile lavorare in tempo reale per quello che se parliamo di still comunque tu l'immagine la devi renderizzare e la devi cuocere come se in forno la torta nel forno.
Non so.
Temperatura a 180 30 minuti.
Devi aspettarli.
Quei 30 minuti non puoi a meno che non fai un'immagine più piccola però poi scali tanto di qualità per cui lavorare in tempo reale come si fa comunque con la modellazione è un pochino più difficile.
Però certo tu hai tirato in ballo il discorso visori.
Questa è quasi un'altra categoria perché sono visori immersivi.
Quindi tu sei effettivamente dentro questo ambiente e c'è qualcuno già che ti dà la possibilità di cambiare dei "settaggi" già all'interno quasi del visore.
Tu hai la possibilità di interagire con l'ambiente ma ripeto anche lì è un tipo poi di resa differente.
Non sempre si riesce ad essere così perfetti così in grado sostanzialmente anche a livello proprio di software di calcolo e restare contemporaneamente fotorealistici e dare la possibilità di cambiare le cose in corso d'opera.
Questo è quasi un sogno.
Servono delle macchine molto potenti insomma software idonei adatti.
Mentre la visualizzazione che facevo io che era un pochino più classica quindi delle immagini degli scatti fotografici logicamente anche quelli si cerca di venire incontro a tutta quella che è il processo di progettazione.
Perché oggi ai me si tende molto a progettare sulle immagini e questo da una parte è sbagliatissimo perché è vero che ti dà un'idea ma falsa anche tanto perché spesso è sì sì sì assolutamente sì anche perché spesso sono furbetti e cercano di virti.
Ma fa uso un grand'angolo fammi vedere tutto non sono viste però reali non sono non sono vedute che nel momento in cui l'opera è costruita tu puoi replicare con i tuoi occhi come dire.
No puoi puoi puoi rivedere in qualche modo quindi c'è sempre questo between tra l'utilità effettiva e però il fatto che comunque è un mondo virtuale non è reale si gioca per esempio con questo non so con un cielo azzurro però magari l'edificio in Cina è un po difficile quindi il cielo solitamente è bianco perciò bisogna cercare di essere sì fotorealistici ma anche realistici realistici in senso nell'altro senso insomma quindi un minimo di logica e di buon senso nell'utilizzare questo questo sistema.
Certo quindi deve esserci anche poi una certa onestà da parte del dell'architetto che realizza queste queste visualizzazioni per evitare appunto di magari falsare la percezione sì perché di fatto se l'obiettivo è quello di dare una preview un anteprima del risultato finale e poi questa tecnologia si dimostra totalmente diversa alla fine lo scopo di questa tecnologia non è non è poi così si perde totalmente esattamente sì hai capito perfettamente il senso della cosa e parliamo adesso di complessità e ottimizzazione la tecnologia ha permesso in generale di abbassare i costi quindi per quanto riguarda appunto la progettazione il lavoro di voi architetti.
Allora sicuramente in alcuni in alcuni settori sì perché ti permette in alcuni settori in alcuni ambiti precisi ti permette di avere attraverso appunto magari non so spesso si progetta ma non ci si rende conto attraverso il modello attraverso il rendering comunque questi strumenti invece c'è la prova del nove no quindi ti rendi conto se quella cosa davvero è fattibile oppure no ti rendi conto del budget che hai ti rendi conto dell'aspetto che magari avrà magari non so prendi un po la mano nel fare delle cose poi arrivi al committente ti dice sì ma io non lo voglio così oppure mi costa troppo non si può quindi sicuramente la tecnologia in questo senso aiuta a ragionare molto bene su quello che sarà e come ti dicevo prima nel caso di della realizzazione.
Di geometrie complesse ti consente di giungere ad un compromesso quindi se si ha tanta tanta moneta si riesce a realizzare delle opere davvero verosimili cioè molto identiche a quello che tu hai visualizzato quello che hai modellato se invece non ce n'è si semplifica un po quindi poi a quel punto il modello può servire come diciamo strategia per progettare.
Come aiuto ma non sempre poi è detto che ti serve alla fine nel senso che poi lì c'è tutto un altro discorso che ha a che fare proprio con gli elementi sono tutta una serie di di altri elaborati che si fanno però sicuramente insomma ormai si tende a fare un po entrambe le cose sullo stesso binario contemporaneamente proprio per non perdersi.
Nei meandri delle tante idee delle tante cose e rendersi subito conto se effettivamente si può o non si può affrontare la cosa.
Bene abbiamo finora portato degli esempi che hanno di fatto elogiato il ruolo della tecnologia nel tuo ambito però ci sono degli aspetti in cui del tuo lavoro in cui la tecnologia non potrà mai essere d'aiuto.
Allora la risposta a questa domanda è difficile difficilissima perché ormai la tecnologia è parte integrante di tutta la filiera di tutta la produzione dell'architettura.
Non si disegna più a mano o comunque molto poco se insomma non si può fare tutta una serie di cose che altrimenti sarebbero troppo lente.
Si è tutto velocizzato grazie alla tecnologia mi verrebbe da dire che è quasi impossibile ormai stare senza tecnologia.
In qualche maniera comunque lavorare senza di essa però c'è una cosa che probabilmente in cui la tecnologia probabilmente non è utile ed è come dire il senso di responsabilità dell'architetto del progettista.
Perché l'architettura è un'arte imposta è un qualcosa che tu imponi per cui agli altri perché l'architettura si abita si vive ci si entra si guarda per cui se realizzi un qualcosa di estremamente brutto di estremamente poco funzionale o comunque fai un prossimo lavoro gli altri ne soffrono e non c'è tecnologia che tenga lì.
Mentre se non so ascolti una canzone di un artista che non ti piace cambi artista cambi playlist è risolto il problema invece l'architettura no.
Purtroppo rimane e niente quindi questo è secondo me non c'è un qualcosa se non questo in cui la tecnologia insomma può può essere messa da parte quindi diciamo così il gusto estetico che deve avere per forza un architetto.
Proprio un gusto estetico perché non mi piace mai di parlare di statica è una tematica complicatissima non è nemmeno un discorso di stile però è proprio un buon senso quindi sapersi adattare ad un contesto storico.
L'intervengono poi c'è un mondo di cose da dire ci sono opere bene accette opere molto meno invece ben accette e magari il realizzatore lo stesso architetto però basta che cambia il contesto anche nella stessa città e cambia tutto quindi è veramente un tema molto sensibile.
Per cui parli facile però poi tra il dire il fare c'è di mezzo il mare ma in ogni caso insomma la evidente bruttezza di un edificio non risparmia nessuno.
Va bene Chiara grazie per questo intervento quindi per averci fatto conoscere questo aspetto tech della tua professione per chi ci sta sentendo invece vi invito ad ascoltare il podcast di Chiara "Dannati architetti" in cui racconti le vite di tantissimi architetti e non solo che hanno fatto la storia non solo del mondo dell'architettura.
Alla prossima.
Grazie mille grazie.
E così si conclude questa puntata di INSiDER - Dentro la Tecnologia, questa è l'ultima puntata della seconda stagione e quindi volevo dedicare un breve momento per ringraziare tutti coloro che ci hanno aiutato a realizzarla.
Prima di tutto ringrazio Cristiano Boarini, Elisabetta Pianezzola, Valeria Carusi, Marco Fiorini, Nicolò Brunelli e Nicolò Leopizzi che direttamente o indirettamente hanno contribuito al progetto.
Un grazie va anche a tutti gli uffici stampa, alle aziende e ovviamente anche agli ospiti che sono intervenuti raccontandoci la loro prospettiva sul mondo della tecnologia.
Ringrazio poi anche tutti coloro che settimanalmente ascoltano il podcast e che spesso ci contattano per proporre temi o per confrontarsi su temi di cui abbiamo già parlato in una delle tante puntate.
L'ultimo grazie va ovviamente a Matteo Gallo e Luca Martinelli che in qualità di autori ci permettono di pubblicare ogni sabato mattina un nuovo episodio.
Noi ci sentiamo nel 2021, cioè la settimana prossima.