
Le case negli anni si sono continuamente trasformate per adattarsi ad una società in continua evoluzione, in perenne mutamento. Il XXI secolo non può certo essere da meno. Internet, smartphone, sensori, Internet of Things e molto molto altro stanno contribuendo a creare dei nuovi modelli di casa, totalmente connessa, per fornirci un ambiente il più confortevole, sicuro e sostenibile possibile. In questa puntata vedremo degli esempi di come i dispositivi connessi possono aiutarci a vivere meglio.
Nella sezione delle notizie invece parleremo del green pass digitale per le vaccinazioni, di un algoritmo di Google che favorisce l’utilizzo dei Data Center alimentati a energia rinnovabile e infine della possibilità di pagare in contanti per gli acquisti su Amazon.




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Brani
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• Don't Be A Stranger by Cartoon (Ft. Jason Diaz)
Salve a tutti, siete all'ascolto di INSiDER - Dentro la Tecnologia, un podcast di Digital People e io sono il vostro host, Davide Fasoli.
Oggi cercheremo di capire cosa intendiamo quando parliamo di domotica in una casa e come questa possa semplificare la vita di chi la abita.
Prima di passare alle notizie che più ci hanno colpito questa settimana, vi ricordo che potete seguirci su Instagram a @dentrolatecnologia, iscrivervi alla newsletter e ascoltare un nuovo episodio ogni sabato mattina su Spotify, Apple Podcast, Google Podcast oppure direttamente sul nostro sito.
entrato o rientrato in Italia dal 15 maggio può circolare liberamente se in possesso del Green Pass nazionale, una certificazione che deve attestare l'avvenuta vaccinazione con uno dei vaccini attualmente ammessi dall'Agenzia Europea del Farmaco, l'effettuazione di un tampone negativo risalente alle 48 ore precedenti o l'avvenuta guarigione da Covid da non più di sei mesi.
Per ora basta un pass cartaceo, ma i tecnici sono al lavoro per un pass digitale che attesti l'esistenza di una delle tre condizioni.
La certificazione sarà anche necessaria per partecipare agli eventi sportivi o agli spettacoli nei quali sono previsti numeri rilevanti di spettatori e nei quali non può essere garantito il distanziamento.
Verso metà maggio dovrebbe entrare in funzione anche il pass europeo, che avrà lo scopo di far ripartire i movimenti all'interno dell'UE.
Il meccanismo dovrebbe essere cartaceo o digitale con un app da scaricare sullo smartphone, nella quale saranno contenute le certificazioni richieste.
Le più grandi aziende del mondo si stanno sempre più mobilitando per garantire entro tempi brevi un impatto zero sul pianeta.
Per aggiungere questi obiettivi, ad esempio, si fa uso di energie rinnovabili o di materie riciclate o sostenibili in fase di produzione.
Tra queste aziende c'è Google, che è Carbon Neutral dal 2007 e che ha come obiettivo diventare Carbon Free entro il 2030.
La sfida maggiore al momento riguarda il consumo energetico degli enormi datacenter situati nelle varie parti del mondo, che non sempre sono alimentati da energia rinnovabile e sostenibile.
Per questo, Google ha annunciato che adotterà un nuovo sistema di carbon-aware computing.
Quello che fa l'algoritmo, nella pratica, è spostare il carico di lavoro, quando possibile, dai datacenter alimentati con energie non rinnovabili verso quelli alimentati, al contrario, da energia pulita.
In questo modo verrà ottimizzato il consumo delle risorse, evitando il più possibile di usare fonti non rinnovabili, senza compromettere però le prestazioni dei servizi offerti.
Da una parte il Covid-19 e le relative misure di distanziamento hanno favorito l'ascesa dei pagamenti elettronici, grazie anche a misure come il cashback di Stato o la lotteria degli scontrini.
Dall'altra troviamo Amazon, che, con una decisione, a dir poco, anacronistica, ha introdotto nel proprio sito di e-commerce la possibilità di pagare i prodotti direttamente in contanti.
Il funzionamento, in questo caso, è piuttosto semplice.
Dopo aver introdotto nel carrello digitale il prodotto selezionato, l'utente dovrà solamente verificare tra i vari metodi di pagamento che vi sia l'opzione "Paga in contanti".
A questo punto ci si potrà recare entro 48 ore in uno dei 4800 punti vendita a Western Union distribuiti in tutta Italia.
Per saldare così il conto tramite contanti, e una volta validata la transazione, il cliente non dovrà fare altro che attendere l'arrivo del prodotto, proprio come se fosse stato acquistato direttamente sul sito.
Da quando l'uomo ha lentamente abbandonato la vita da nomade in favore di uno stile di vita più sedentario, la casa, che all'inizio era solo un tetto sotto cui vivere, ha assunto via via un valore sempre maggiore per l'uomo.
Casa è dove forse si passa la maggior parte della propria vita, dove si cresce, dove si formano e si custodiscono i ricordi migliori della propria infanzia.
E non importa cosa succede durante il giorno, alla fine torneremo sempre a casa, per goderci il meritato riposo, liberarsi da tutti i pensieri e le preoccupazioni.
E proprio per la sua fondamentale importanza nella nostra vita quotidiana, le case negli anni si sono continuamente trasformate, come dimensioni, come funzioni, come stili, e riempiendosi di accessori e strumenti per adattarsi ad una società in continua evoluzione in perenne mutamento.
E il XXI secolo non può certo essere da meno.
Internet, smartphone, sensori, internet of things e molto molto altro stanno contribuendo a creare dei nuovi modelli di casa totalmente connessa per fornirci un ambiente il più confortevole, sicuro e sostenibile possibile.
Insomma, abitazioni che fino a qualche anno fa sembravano esistere solo nei film di fantascienza.
Ovviamente, ormai l'avrete capito, stiamo parlando di quello che viene definito domotica.
E in questa puntata andremo a vedere cos'è, la tecnologia che al momento è a disposizione delle nostre case e degli esempi di come i dispositivi connessi possono aiutarci a vivere meglio.
Iniziamo dalla definizione.
La parola domotica viene dal latino "domus", che significa casa, e dal greco "ticos", che indica in generale la scienza e la tecnologia mirata a migliorare la qualità della vita proprio degli ambienti domestici.
E già questo ci fa capire quanto la domotica è e sarà importante per tutti noi.
In realtà, se ci pensiamo bene, questa parola forse non descrive alla perfezione l'immaginario collettivo, che probabilmente è meglio rappresentato da una casa intelligente o smart home.
Ma le due definizioni sono spesso sovrapponibili.
Ciò che in sostanza fa una casa domotica è semplificare e migliorare l'accesso a tutto ciò che in casa è tecnologico, grazie soprattutto alla rete internet.
Proteggere grazie a sistemi di sorveglianza e di sicurezza sia la casa, sia chi la abita, ma anche ridurre l'impatto ambientale e i costi di gestione.
E la prossima domanda sorge quindi spontanea.
Cosa serve affinché un'abitazione sia intelligente? Il mercato ormai offre numerosissimi, quasi troppi, dispositivi IoT, tra cui sensori, luci e molto altro ancora, indispensabili per la realizzazione di una smart home.
Tuttavia, potremo provare a raggrupparle in diverse macro-categorie.
Vediamo quali.
Partiamo dall'illuminazione.
Lampade o strisce led connesse a internet direttamente o per mezzo di un hub e poi vedremo cos'è.
Forse sono i primi acquisti per la propria casa intelligente.
Non credo abbiano bisogno di altre spiegazioni, ma queste lampade possono essere accese o spente da remoto o in molti casi hanno anche la possibilità di cambiarne il colore e la luminosità per adattarsi ai diversi scenari.
Ho citato l'hub, quindi è doveroso spiegare cosa sia.
Anche questo, infatti, è un elemento spesso indispensabile in abitazioni all'avanguardia.
Molti dispositivi sono dotati di interfacce Wi-Fi o via cavo per connettersi direttamente alla rete di casa e di conseguenza al mondo esterno.
Questo però si traduce in un ingente spreco di risorse per quanto riguarda il modem o il router che si troverà a gestire decine e decine di connessioni praticamente superflue.
Per questo i produttori di dispositivi IoT, che solitamente non si limitano ad un'unica categoria ma cercano di creare una linea di prodotti quanto più completa possibile, sempre più spesso optano per fornire appunto un hub.
In poche parole luci, sensori o elettrodomestici non saranno connessi direttamente alla rete Internet, ma comunicheranno invece con l'hub che farà da intermediario tra questi e l'esterno, limitando così l'impatto sul modem di casa.
I benefici comunque non si limitano qui.
L'hub e i dispositivi smart infatti comunicano tra loro usando protocolli e sistemi diversi da quelli Internet, permettendo un raggio di azione più ampio che magari arriva anche là dove il Wi-Fi solitamente non prende.
Si possono poi usare anche più hub, magari per i diversi piani della casa, senza dover ricorrere ad esempio a ripetitori Wi-Fi.
Altro elemento indispensabile per progettare un'abitazione intelligente e in questo caso sicura sono telecamere sia esterne ma anche interne e sensori.
Tra questi degli esempi possono essere sensori di movimento, di temperatura, umidità o wattmetri, ovvero quelli che misurano l'energia assorbita dalle varie prese ed elettrodomestici.
E proprio questi sono il prossimo elemento della lista.
Magari può per molti sembrare strano, ma in una casa domotica anche gli elettrodomestici come il frigorifero, la lavatrice, il forno o la macchina del caffè sono connessi a Internet.
E fino a qualche anno fa pure delle luci che si accendono battendo le mani sembravano così lontane da poterle vedere solo nei film o sui libri.
Un frigo intelligente ad esempio può permettere di verificare lo stato di conservazione del cibo o regolarne la temperatura per i diversi scomparti.
Un forno può automaticamente adattare il metodo di cottura in base al piatto infornato.
Una macchina del caffè può avere la possibilità di impostare un orario in cui in autonomia preparare la bevanda scelta.
Come non citare poi i vari assistenti vocali.
Ormai in circolazione ce ne sono diversi e di diversi tipi, adatti ad ogni angolo della casa o ad ogni utilizzo.
Grazie a questi possiamo comandare ogni elemento connesso della nostra abitazione, ma anche ascoltare la musica, chiedere informazioni, impostare pro memoria o sveglie, tenere sincronizzata una lista della spesa e tanto tanto altro.
Le potenzialità sono pressoché illimitate e l'unico limite, fra qualche anno, potrebbe essere solo la nostra fantasia.
Arrivati a questo punto, sembrerebbe completa la lista per creare una casa smart, ma per una casa domotica? Torniamo per un momento alla sua definizione, la domotica si occupa di trovare e sviluppare strategie principalmente per migliorare la qualità della vita, aumentare la sicurezza, ridurre i costi di gestione.
Sembra dunque che tutti questi accessori da soli non bastino, e quello che abbiamo fatto è stato semplicemente creare un'abitazione connessa ai internet, da cui possiamo accendere le luci, vedere lo stato dei vari accessori, controllare gli interni o gli esterni.
Ma la qualità della vita di chi ci vive è veramente migliorata così tanto? È aumentata la sicurezza? A cosa mi serve una telecamera se devo usarla per controllare regolarmente cosa succede in casa? Accendere una luce utilizzando il telefono, usando un comando vocale o usando invece un vecchio interruttore?
Non è forse la stessa cosa.
Alla fine è sempre necessaria un'azione da parte nostra.
Una casa veramente domotica dovrebbe essere molto di più.
Si potrebbe usare una parola semplice per segnare una linea netta che divide una smart home da una casa domotica.
E questa parola è collaborazione.
Facciamo qualche esempio provando a immaginare da una parte una casa intelligente e dall'altra una domotica.
Apriamo la porta.
Si può fare in tanti modi, con una chiave, con un pass o anche direttamente dal telefono.
Ma in una casa domotica la porta si aprirebbe automaticamente dopo aver riconosciuto la mia faccia.
Proseguiamo per le varie stanze.
Anche qui, grazie a diversi sensori di movimento, una casa veramente intelligente accenderà le luci nel momento in cui è strettamente necessario, controllando ad esempio il livello di luminosità della stanza.
O in alternativa potrebbe alzare la tapparella se il meteo è favorevole.
In inverno, in estate e con una casa smart sarebbe possibile accendere e spegnere e impostare la temperatura del termostato.
Una casa domotica, al contrario, regolerebbe il termostato solo sotto certe condizioni, ottimizzando così lo spreco di risorse energetiche che tra l'altro si traducono in una bolletta meno salata.
Un'abitazione domotica dovrebbe essere anche dotata di pannelli fotovoltaici per sfruttare quanta più energia rinnovabile possibile e magari inquinare meno.
Proprio la scorsa settimana, il 13 maggio, in Italia è stato raggiunto l'Overshoot Day, ovvero quella giornata in cui abbiamo consumato le risorse che il pianeta può produrre in un anno.
Se tutti abitassimo in una casa domotica, forse questo giorno, in un futuro, potrebbe non esistere più o perlomeno arrivare molto più tardi.
In una casa smart, alla sera per rilassarci, potremmo guardare un film e chiedere ad Alexa o al nostro assistente virtuale preferito di spegnere le luci.
Una casa domotica invece capirebbe ciò che stiamo facendo e agirebbe in autonomia seguendo le nostre abitudini.
O ancora, la mattina una casa domotica potrebbe sincronizzarsi con la sveglia per alzare le tapparelle e preparare un caffè.
Per quanto riguarda la sicurezza, invece una casa veramente intelligente può inviarci un messaggio o una notifica se riconosce movimenti sospetti o se qualcosa non funziona a dovere e potrebbe addirittura cercare autonomamente una soluzione.
Si potrebbe continuare all'infinito, ma il concetto penso che ormai sia chiaro.
Una casa domotica non è solo una cozzaglia di sensori, luci ed elettrodomestici connessi a internet.
Una casa domotica riesce a far collaborare tra loro tutti questi oggetti, a ricevere e inviare segnali per automatizzare una serie di operazioni, compiere azioni più o meno in autonomia non solo per semplificare la vita di chi la abita, ma migliorarla in modo sostanziale, ottimizzando il più possibile le poche risorse disponibili, evitando sprechi e diminuendo i costi di gestione, e rendere l'ambiente sicuro contro eventuali malintenzionati, ma anche soprattutto contro noi stessi.
Un esempio? Viene rilevata nella casa un'aria inquinata o con la presenza di gas tossici, in automatico questa potrebbe attivare un sistema di pulizia dell'aria e riportarla a una situazione ottimale.
Per concludere possiamo fare un attimo il punto della situazione su quanto detto fino ad ora, e trarne delle considerazioni finali.
Abbiamo capito che una casa domotica e una casa smart non sono la stessa cosa, e mentre una casa domotica è anche connessa, il contrario potrebbe non essere sempre vero.
Affidarsi a uno smartphone o un assistente vocale per controllare le varie luci o la temperatura è molto comodo, si può usare per stupire i propri amici, ma nulla di più.
In un futuro prossimo quello a cui possiamo aspirare è una casa veramente domotica, che possa accogliere al meglio i suoi inquilini, e far vivere loro una vita non solo più comoda e confortevole, ma migliore sotto tutti i punti di vista, magari abbattendo anche i limiti di quelle persone con difficoltà di movimento, o che grazie alla domotica possono ritrovare una certa autonomia e indipendenza.
Ma che sia anche una casa attenta all'ambiente e agli sprechi e sicura per tutti.
Insomma, una casa senza compromessi.
E così si conclude questa puntata di INSiDER - Dentro la Tecnologia.
Io ringrazio come sempre la redazione e in special modo Matteo Gallo e Luca Martinelli che ogni sabato mattina ci permettono di pubblicare un nuovo episodio.
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Noi ci sentiamo la settimana prossima.