
L’ultimo anno è stato caratterizzato da una forte ascesa dei dischi in vinile, che per la prima volta in trent’anni hanno superato le vendite di CD negli Stati Uniti e persino in Italia. Si tratta di un trend da osservare perché ultimamente sta trovando ampia diffusione anche tra le persone non appassionate dei supporti analogici che ricercano nei vinili o nei CD suoni più nitidi e con maggior risoluzione. Da non molto, però, i servizi di musica in streaming stanno proponendo delle alternative per rendere l’esperienza di ascolto più completa e immersiva, ossia la musica lossless e il Dolby Atmos.
Nella sezione delle notizie invece parliamo della rete di ricarica di Enel X e Volkswagen Group e infine del robot Cassie che ha imparato a camminare e correre da solo.



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• Foto copertina: Freepik
Brani
• Ecstasy by Rabbit Theft
• Don't Be A Stranger by Cartoon (Ft. Jason Diaz)
Salve a tutti, siete all'ascolto di INSiDER - Dentro la Tecnologia, un podcast di Digital People e io sono il vostro host, Davide Fasoli.
Oggi parleremo di qualità della musica e di come anche i servizi streaming stiano sempre più puntando su brani ad altissima risoluzione e che rendano l'ascolto sempre più immersivo.
Inoltre questa è l'ultima puntata prima della pausa estiva, infatti durante il mese di agosto pubblicheremo degli estratti inediti e alcuni brevi approfondimenti.
Prima di passare alle notizie che più ci hanno colpito questa settimana, vi ricordo che potete seguirci su Instagram a @dentrolatecnologia, iscrivervi alla newsletter e ascoltare un nuovo episodio ogni sabato mattina su Spotify, Apple Podcast, Google Podcast oppure direttamente sul nostro sito.
Enel X e il gruppo Volkswagen hanno annunciato la creazione di una Joint Venture per costruire entro il 2025 una capillare infrastruttura di ricarica ad alta potenza distribuita su tutto il territorio italiano.
L'obiettivo delle due aziende leader nella mobilità elettrica è quello di installare 3000 punti di ricarica "high power charging" sui centri cittadini e sulle strade urbane ed extraurbane di circa 700 località del nostro paese.
In realtà il progetto della Joint Venture italo-tedesca fa parte di un'iniziativa molto più ampia sostenuta principalmente da Volkswagen, la quale punta ad installare ben 18.000 punti di ricarica ad alta potenza in tutta Europa.
Un prerequisito essenziale per accelerare la transazione elettrica, oltre ad investire direttamente nel settore automobilistico, è quello di consolidare un'efficiente capillare infrastruttura che sappia garantire all'automobilista alte velocità di ricarica e tempi di attesa simili ad un pieno di carburante.
In Oregon, Cassie ha eseguito per la prima volta una corsetta di ben 5 km.
Ma chi è Cassie? È un robot bipede sviluppato dalla Oregon State University e dalla società Agility Robotics.
La particolarità di questo robot, però, è il fatto di essere il primo nel suo genere ad essere basato sull'intelligenza artificiale.
In particolare l'algoritmo alla base di Cassie è chiamato apprendimento per rinforzo, un tipo di apprendimento automatico in grado di imparare grazie ai propri errori.
In breve, alla base di questa intelligenza artificiale ci sono tre sistemi, uno che, per così dire, inventa i parametri e i movimenti che il robot dovrà compiere.
Poi un sistema che in base a ciò che il robot compie fornisce più o meno premi, in base a quanto è stato bravo, e infine un terzo sistema che va ad aggiustare e migliorare il comportamento del robot in base ai premi che ha guadagnato.
In questo modo, errore dopo errore, che si ha imparato a camminare e poi a correre.
E nei primi 5 km di corsa, e in meno di un'ora e con una ricarica, è caduto solo due volte.
La prima per colpa di un surriscaldamento e la seconda per una curva troppo stretta.
Questo robot infatti non è dotato di sensori, ma viene comandato a distanza da un operatore.
E in futuro robot di questo tipo potrebbero essere impiegati ad esempio per la consegna dei pacchi, per sistemi logistici, ma anche per assistere le persone nelle loro case.
Come è noto ormai, lo streaming costituisce oggi l'area di sviluppo più importante del mercato internazionale per quanto riguarda il settore dell'intrattenimento.
Negli ultimi anni diversi servizi di questo tipo sono rapidamente emersi in molti mercati di tutto il mondo, cavalcando l'onda di successo di pionieri come Netflix per il settore audiovisivo e di Spotify nel campo musicale, i quali hanno di fatto spianato la strada ad altri famosi concorrenti come Prime video, Disney+, Apple Music, Deezer, Tidal e così via.
E i motivi per cui lo streaming è diventato così popolare e apprezzato li conosciamo ormai piuttosto bene, ma è negabile che il prezzo per poter fruire di un contenuto direttamente dal nostro smartphone può rivelarsi particolarmente salato, soprattutto quando si paga in termini di qualità video o audio per la mancanza di una buona connessione ad Internet.
Ciò nonostante, con la diffusione delle reti a banda ultralarga e delle connessioni dati di quinta generazione, il problema legato all'eccessiva compressione dei contenuti audiovisivi tra qualche anno sarà solamente un lontano ricordo, soprattutto per quanto riguarda il settore musicale.
E in effetti qualcosa sta già iniziando a muoversi.
Da questo giugno, infatti, come promesso nei keynote della World Wide Developer Conference, Apple ha reso disponibile per gli abbonati al proprio servizio musicale i primi brani in audio lossless e alcuni album codificati in Dolby Atmos, o come preferisce definirlo Apple, Spatial Audio.
Ma di cosa si tratta nello specifico? E perché questi nuovi standard stanno diventando sempre più diffusi e apprezzati anche dai diversi intenditori musicali? Come molti di noi avranno già sentito, l'ultimo anno è stato caratterizzato da una forte ascesa dei dischi in vinile, che per la prima volta in trent'anni hanno superato le vendite di CD negli Stati Uniti e recentemente hanno raggiunto tale traguardo persino in Italia.
Si tratta in effetti di un trend da tenere d'occhio, perché ultimamente sta trovando ampia diffusione anche tra le persone non appassionate dei supporti analogici, che stufi degli innumerevoli servizi che offrono brani di media qualità, ricercano nei vinili o nei CD suoni più nitidi e con una maggiore risoluzione.
Una parola quest'ultima che potrebbe trarre in inganno diverse persone e creare non poche perplessità.
Soprattutto quando si parla di una risoluzione che non ha nulla a che vedere con la qualità dei contenuti audiovisivi.
Perciò prima di proseguire, facciamo un po di chiarezza sulle terminologie più importanti prima di arrivare al focus della puntata di oggi, ossia la musica lossless e il Dolby Atmos.
Quando si fa riferimento alla qualità del suono, si intende principalmente la riproduzione musicale che più si avvicina alla versione originale dell'audio.
Questo valore, che si misura in bit, esprime dunque la risoluzione dell'audio ed è sempre accompagnato da un numero di frequenza espresso in kHz, che rappresenta in sostanza il valore di campionamento della traccia, ossia il numero di volte che il segnale analogico viene analizzato in un secondo al fine di poterlo trasformare in un file audio ovvero e proprio.
Generalmente dunque, maggiore è la qualità del segnale sonoro finale e maggiori saranno i valori che rappresentano la risoluzione espresso in bit e la frequenza di campionamento espresso in kHz.
Detto ciò, possiamo ora definire in cosa consistono i nuovi formati introdotti recentemente da Tidal, da Amazon e infine da Apple, la quale ha iniziato a smuovere definitivamente le acque a partire da questo giugno, quando ha introdotto nel catalogo di Apple Music i brani in alta risoluzione con codifica lossless e spatial audio.
La chiave di volta di questo nuovo modo di approcciarsi alla musica risiede essenzialmente nell'introduzione dei formati Free Lossless Audio codec, detti anche FLAC, ossia una tipologia di codifica audio che consente di ridurre a zero la perdita di informazioni sonore e di eguagliare perfettamente il numero di bit della traccia audio originale, preservando dunque la qualità d'ascolto rispetto ad altri formati compressi.
I file lossless, d'altro canto, impiegano molto più spazio in generale e infatti possono avere una capienza fino a 6 volte maggiore di un mp3.
Tuttavia, nonostante mantengano inalterati i parametri qualitativi, riescono però a dimezzare lo spazio occupato rispetto ad un cd.
Anzi, i FLAC non solo arrivano a eguagliare il numero di bit di un compact disc solitamente pari a 12 bit, ma riescono addirittura a portarlo fino a 24 con un numero di campionamento pari a 192 kHz.
Un altro vantaggio di questo straordinario formato è la semplicità con cui è stato possibile ricavarli.
Su internet esistono innumerevoli applicazioni che consentono di estrapolare tracce provenienti da cd in file FLAC senza perdita, così come sono molti convertitori che consentono di trasformare le tracce lossless in formati cosiddetti "lossy", cioè più leggeri come MP3 o AAC.
Per citare qualche software per Windows molto affidabili sono Free Audio Converter, che oltre a convertire i principali formati di file, consente di masterizzare tracce audio dcd in formato lossless FLAC, oppure sempre gratuitamente è possibile affidarsi a MediaHuman Audio Converter, una valida alternativa compatibile sia per Windows che per macOS.
Sebbene il formato FLAC sia tuttora quello maggiormente diffuso tra gli appassionati di musica ad alta risoluzione, i principali colossi tech hanno sviluppato nel corso del tempo le proprie codifiche che consentono di comprimere i file audio senza tuttavia perdere qualità.
Alcuni tra questi sono il VMA lossless, versione appunto lossless del codec WMA lossy di Microsoft, Apple Lossless Audio codec o ALAC sviluppato dalla casa di Cupertino ancora nel 2004, e infine il Direct Stream Digital o DAD lanciato da Sony insieme a Philips.
Tutti questi formati, così come il FLAC, in realtà non possono essere riprodotti su qualsiasi dispositivo, soprattutto se questi utilizzano una tecnologia Bluetooth come le cuffie senza cavo.
Le AirPods, AirPods Pro e Max di Apple, ad esempio, che utilizzano il codec compresso AAC, non consentono di riprodurre brani in alta risoluzione a causa delle perdite qualitative che comporta la connessione Bluetooth utilizzata per collegare i vari dispositivi.
Sempre parlando di streaming, infine, quando si ascolta musica in alta risoluzione tramite connessione ad internet è sempre bene essere consapevoli del consumo che comporta la riproduzione di tali brani.
Le due versioni di musica Lossless che fornisce Apple sul servizio Music per tre minuti di ascolto arrivano a consumare un quantitativo di dati internet particolarmente elevato, soprattutto con la versione qualitativamente migliore.
Concretamente, infatti, se il formato AAC base a 256 Kbps, il più diffuso e ascoltato, consuma approssimativamente 6 MB in tre minuti di riproduzione, i due formati ad alta risoluzione ALAC a 24 bit e a 48 kHz e ALAC a 24 bit a 192 kHz arrivano ad utilizzare rispettivamente 36 e 145 MB per tre minuti di ascolto.
Proseguendo nel nostro percorso, introduciamo ora un'altra delle più grandi innovazioni nel campo audio degli ultimi anni applicata ormai quasi ovunque, il Dolby Atmos.
A differenza dei formati compressi senza perdita, questa nuova tecnologia audio surround, introdotta dalla stessa società di cui porta il nome Dolby Laboratories, non è un codec, bensì un set di istruzioni aggiuntive che definiscono la posizione dell'audio, consentendo all'utente di percepire i suoni da ogni direzione dello spazio.
Grazie all'ingegnerizzazione del suono basata sugli oggetti e ai diffusori rivolti o verso l'alto o verso il basso, Dolby Atmos sta rivoluzionando la modalità con cui si configurano i sistemi home theatre, i cinema ed infine i vari servizi streaming, che sempre più frequentemente adottano l'Atmos per rendere l'esperienza finale molto più realistica e immersiva.
È bene sottolineare però che questa tecnologia surround attualmente non è ancora accessibile a chiunque disponga di un riproduttore sonoro.
Talvolta però, finché una traccia sia disponibile in Dolby Atmos, il dispositivo compatibile che abbiamo scelto per riprodurla potrebbe non riuscire a veicolare l'effetto tridimensionale caratteristico di questo sistema sonoro, perché incompatibile con il servizio che offre contenuti in Atmos.
Per queste ragioni, prima di scegliere un set top box o una chiave tv che supporta il Dolby Atmos, è sempre bene informarsi anche sulla compatibilità con il servizio che fornisce il contenuto con l'audio cercato.
Ad esempio, nonostante i servizi streaming Netflix, Prime video e Disney+, offrano il Dolby Atmos nei loro cataloghi, con la chiavetta Amazon Fire Stick 4K è possibile utilizzarlo solamente su Prime video e Disney+, e non su Netflix.
Siamo giunti al termine di questa puntata, nonché l'ultima puntata prima della pausa estiva.
Nel prossimo mese, quello di agosto, molte persone di tutta Italia dopo un altro anno difficile, passato in casa a lavorare o studiare, partiranno finalmente per la tanto agognata vacanza.
Se chi scapperà per andare al mare, chi per andare in montagna o chi per andare a visitare nuovi posti mai visti prima.
Tutte queste persone, però, nonostante le destinazioni diverse, avranno qualcosa da condividere per quanto riguarda il viaggio.
La musica.
Passare infatti anche solo un paio di ore in macchina prima di arrivare in hotel, con una buona musica in sottofondo, può essere già di per sé un buon inizio per entrare nel mood estivo.
A giorno d'oggi, mentre stiamo in auto o stiamo camminando per la spiaggia con gli auricolari, abbiamo la possibilità di ascoltare decine di milioni di brani presenti sulle piattaforme streaming con una semplice connessione ad internet ed uno smartphone e con allo stesso tempo un basso consumo di dati ed una buona qualità.
Ma nel 2021, grazie ai recenti progressi tecnologici nel settore musicale, il termine buono inizia a essere un po stretto.
Con le nuove reti internet, sempre più potenti e capillari, ascoltare della musica in ottima qualità semplicemente grazie al nostro telefono e ad un paio di cuffie non è più solo una prerogativa degli scomodi lettori di CD o vinili, ma è possibile farlo ormai anche grazie al servizio streaming che utilizziamo maggiormente.
Forse oggi non tutti hanno la possibilità o la fortuna di ascoltare musica in alta risoluzione, tuttavia il bello della tecnologia è che riesce ad evolvere e a progredire anche quando non ce ne accorgiamo, portandoci a compiere azioni quotidiane che sino a qualche anno prima avremmo giudicato impensabili, come ascoltare un album in riva al mare del peso equivalente ad un film di oggi.
Visto però che la conoscenza del futuro ancora non ci è pervenuta, non ci resta altro che augurarvi buone vacanze e soprattutto un buon ascolto.
E così si conclude questa puntata di INSiDER - Dentro la Tecnologia.
Io ringrazio come sempre la redazione e in special modo Matteo Gallo e Luca Martinelli che ogni sabato mattina ci permettono di pubblicare un nuovo episodio.
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Noi ci sentiamo la settimana prossima.