
Il marchio Made in Italy è conosciuto in tutto il mondo come sinonimo di qualità ed eccellenza produttiva. L’Italia, d’altro canto, è sempre stato un Paese in cui si è dato grande valore all’artigianato, il quale si contrappone perfettamente a quella che oggi definiremmo “produzione industriale", ossia quella pratica scaturita dal progresso tecnologico e dalla globalizzazione, in cui tutto viene prodotto in serie senza apparente cura e precisione. Ma siamo sicuri che nel 2021, con l’avvento di nuove tecnologie come la stampa 3D e gli algoritmi di intelligenza artificiale questa distinzione sia ancora così marcata?
Nella sezione delle notizie invece parleremo della fine della fase di beta di Starlink, della piattaforma online per la vendita di tutte le auto del gruppo Stellantis e infine della possibilità di accedere al proprio account microsoft senza utilizzare una password.




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Brani
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Salve a tutti, siete all'ascolto di INSiDER - Dentro la Tecnologia, un podcast di Digital People e io sono il vostro host, Davide Fasoli.
Oggi parleremo di artigianato e di come, grazie a tecnologie come la stampa 3D, potrà cambiare la sua natura diventando sempre più digitale.
Prima di passare alle notizie che più ci hanno colpito questa settimana, vi ricordo che potete seguirci su Instagram a @dentrolatecnologia, iscrivervi alla newsletter e ascoltare un nuovo episodio ogni sabato mattina su Spotify, Apple Podcast, Google Podcast oppure direttamente sul nostro sito.
La scorsa settimana, Starlink ha confermato tramite una serie di email che il servizio internet satellitare è ora disponibile in forma limitata anche nel nostro Paese.
Come già analizzato nella puntata Dalla fibra ottica ai satelliti come internet arriva nelle nostre case, il funzionamento della connessione Starlink dipende essenzialmente da una costellazione di satelliti, localizzata circa 500 chilometri dalla Terra che ha il compito di distribuire il segnale internet in tutte le zone del mondo.
Nella mail inviata da SpaceX viene detto che in questa prima fase di beta testing la velocità dei dati varierà principalmente tra i 50 e i 150 megabit al secondo e che in alcuni brevi momenti il servizio potrebbe essere assente a causa probabilmente della mancanza di copertura dovuta al passaggio dei pochi satelliti lanciati in questi primi due anni.
Musk infine confermato su Twitter che il servizio di Starlink uscirà dalla fase di prova entro la fine del prossimo anno.
Il gruppo Stellantis ha lanciato in Italia una piattaforma completamente digitale comune per i suoi marchi per offrire qualcosa in più rispetto all'esperienza di acquisto tradizionale di un'autovettura.
L'Italia sarà il primo Paese ad offrire attraverso l'acquisto online i modelli dei marchi Abarth, Alfa Romeo, Citroen, DS Automobiles, Fiat, Jeep, Lancia, Opel e Peugeot.
Secondo una ricerca di Stellantis Italia, una persona su quattro si dichiara già oggi pronta all'acquisto di un'auto nuova online, con una crescita di 4 punti percentuali rispetto al periodo pre-Covid.
La piattaforma di Stellantis vuole offrire un'esperienza diversa, seppur coerente con il processo di acquisto tradizionale, una strategia che entra in una nuova fase con il lancio di una piattaforma di commercio elettronico per configurare e acquistare un veicolo su misura dai siti web del marchio in Italia.
Il gruppo sottolinea che gli ordini effettuati online sono senza vincoli, con recesso gratuito e restituzione immediata della caparra, e possibilità come del resto per tutti gli acquisti online del reso entro 14 giorni dalla consegna.
Inoltre i clienti potranno approfittare di prezzi specifici e di promozioni dedicate.
Ultimamente sempre più app, siti e servizi online offrono la possibilità di proteggere il proprio account con la doppia autenticazione.
In questo modo oltre alle password viene richiesto anche un codice temporaneo che arriva via mail, sms o su app dedicate come Google Authenticator o Microsoft Authenticator.
E proprio Microsoft a qualche giorno fa ha lanciato una nuova funzionalità che appunto vede come protagonista l'app Authenticator.
Per accedere al proprio account Microsoft infatti non sarà più necessario inserire una password, ma basterà l'app.
Una volta inserita la propria email, sul telefono apparirà infatti una notifica tramite cui potremmo confermare o annullare la procedura di login, dopo essersi autenticati ad esempio tramite impronta digitale o riconoscimento facciale.
In questo modo potremmo dimenticarci della password che spesso può essere facilmente recuperabile, dal momento che in molte utilizzano parole chiave poco sicure, basate ad esempio su nomi o su date di nascita, mettendo a rischio la propria sicurezza.
Tuttavia la forma più sicura rimane ancora alla doppia autenticazione, che quindi richiede sia la password sia la conferma tramite app e che ovviamente è ancora possibile utilizzare per il proprio account.
Il marchio Made in Italy è conosciuto in tutto il mondo come sinonimo di qualità ed eccellenza produttiva.
Queste due caratteristiche, mantenute intatte nel corso degli anni grazie a lunghe tradizioni e conoscenze tramandate, consentono al nostro Paese di primeggiare rispetto agli altri competitors internazionali in ambiti del settore terziario come la moda o la gastronomia, per citarne alcuni.
L'Italia, d'altro canto, è sempre stato un Paese in cui si è dato grande valore all'artigianato e al lavoro manuale già partire da un'epoca come il medioevo, in cui cominciarono a nascere le prime associazioni e le prime botteghe, e nelle quali venivano realizzati prodotti interamente fatti a mano e da poche persone.
L'artigianato, perciò, tornando ai giorni nostri, si contrappone perfettamente a quella che oggi definiremmo produzione industriale, ossia quella pratica scaturita dal progresso tecnologico e dalla globalizzazione in cui tutto viene prodotto in serie senza apparente cura e precisione.
Ma siamo sicuri che sia veramente così? Da quando si parla di quarta rivoluzione industriale, tecnologie come l'intelligenza artificiale, la blockchain, la robotica o la stampa 3D stanno facendo capolino in settori che fino a qualche decennio fa erano considerati arretrati e poco efficienti sia in termine di produzione che di ottimizzazione, tra i quali figura l'ambito agricolo e quello manifatturiero.
Dunque, per quanto detto, questa antitesi tra globalizzazione tecnologica e mondo artigianale pare ormai essere una semplificazione superata della complessa rete economico-commerciale che è il mercato di oggi.
L'artigianato da qualche anno ormai pare avere adottato il suffisso 4.0, a simboleggiare il coinvolgimento del settore nella quarta rivoluzione industriale, in cui le tecniche di lavoro manuale vengono combinate a quelle digitali sia per quanto concerne la fase produttiva che quella legata ai processi di marketing, sempre più estesi su scala globale.
Ma quali sono le tecnologie che al giorno d'oggi vengono adottate maggiormente nel settore terziario? Tra i più interessanti in termini di praticità e personalizzazione creativa vi è la stampa 3D.
Questa tecnica, nota come produzione additiva, consente infatti di produrre oggetti reali aggiungendo in successione strati su strati di materiale fino a raggiungere il risultato finale cercato.
Si tratta in effetti di una pratica esattamente opposta al sistema tradizionale di produzione degli oggetti, poiché la stampa 3D, invece di lavorare o sottrarre materiale per dare forma al manufatto, come uno scultore che elimina l'argilla, consente di creare nuovi oggetti tridimensionali a partire da zero.
Le differenze principali tra le diverse tecnologie di stampa 3D consistono nelle modalità con cui sono stampati gli strati.
I metodi maggiormente impiegati utilizzano infatti materiali che si fondono, si sintetizzano o si ammorbidiscono con il calore per produrre gli strati, come ad esempio la modellazione ed opposizione fusa o selective laser sintering.
Altri modi consentono invece di indurire particolari polimeri attraverso la luce inattinica, ossia quella che si utilizza nelle camere oscure per la stampa delle fotografie.
Per poter stampare in 3D un oggetto si parte da un modello realizzato con un software di modellazione 3D come Blender, AutoCAD e OpenSCAD, o tramite una scansione con scanner 3D.
Una volta esportato il modello nel formato ".stl" lo si scarica in un software apposito che viene comunemente detto "slicer", in cui vengono impostati tutti i parametri di stampa ed infine si esporta il file in formato ".gcode" in modo tale che possa essere inviato o caricato direttamente sulla stampante 3D.
Chiarite le modalità di funzionamento di questi strumenti, passiamo ora ai campi di applicazione in cui vengono maggiormente impiegate ai giorni nostri nelle piccole realtà come quelle artigianali, relative alle piccole e medie imprese.
Il primo settore, e probabilmente anche per importanza, in cui la stampa 3D potrebbe portare a notevoli progressi è sicuramente quello medico.
In effetti, i miglioramenti nel campo del 3D printing in ambito sanitario hanno contribuito a portare un maggior comfort e una maggiore personalizzazione delle cure sia ai pazienti che la utilizzano, sia ai medici che la applicano.
l'esempio più concreto e realizzabile fra questi è sicuramente quello delle protesi.
Ogni anno infatti diverse migliaia di persone in tutto il mondo perdono un arto, ciò nonostante solamente una piccola percentuale fra queste riesce a permettersi una protesi perfettamente compatibile per recuperare le funzionalità perdute.
Le protesi semplici infatti sono disponibili solo in una gamma ridotta in termini di dimensioni, dunque i pazienti devono accontentarsi di quella che si adatta meglio alla loro persona, mentre i dispositivi bionici, costruiti su misura, progettati per ridurre il movimento e le prese, hanno generalmente costi elevati e fuori dalla portata di molti.
Con l'avvento delle tecnologie 3D invece, gli artigiani ortopedici hanno ora la possibilità di produrre protesi economicamente alla portata di tutti e senza particolari vincoli legati ai costi e alla complessità della realizzazione.
Per fare un esempio, al giorno d'oggi questa tecnologia viene sfruttata principalmente per la realizzazione di protesi all'anca.
Tuttavia, quando un giorno i sistemi di stampa saranno tecnologicamente più avanzati, sarà possibile risolvere problemi legati alla colonna vertebrale e ad altre parti più delicate del nostro corpo.
Abbiamo appena imparato che la tecnologia, come quella della stampa 3D, può sostituire completamente l'uomo nella fase realizzativa di un prodotto.
Ma essere artigiano 4.0 nel 2021 non significa per forza rinunciare all'antichissima pratica manuale, men che meno se a ricoprire tale ruolo è un'entità esamine come una stampante o un robot che sfrutta l'intelligenza artificiale.
Per questo motivo il professionista che concepisce l'oggetto e che vuole mantenere integro il marchio del fatto a mano può valersi della tecnologia per realizzare un prodotto in maniera più semplice e precisa, ma soprattutto senza alcuna perdita in fatto di qualità.
Un caso esemplare è quello del Mastro Simone Segalin, un calzolaio Veneto affermato nel settore da parecchi anni che sta sfruttando la tecnologia per migliorare e perfezionare ulteriormente l'arte del calzolaio tramandata dai propri avi per quasi 90 anni.
Da diverso tempo Segalin ha infatti iniziato ad usare uno scanner laser con cui ottenere in brevissimo tempo le misure esatte del piede del cliente senza alcun tipo di errore, in modo da ricavare un modello digitale da stampare in 3D da poter utilizzare come stampo per la produzione di una scarpa realizzata perfettamente su misura.
Per di più, grazie alla digitalizzazione del processo produttivo, la bottega di Segalin offre la possibilità di creare tale scansione tramite laser anche in altri negozi che utilizzano la medesima tecnologia, affinché un cliente, potenzialmente dall'altra parte del mondo, possa inviare alla bottega di Venezia lo stesso modello, riducendo contemporaneamente costi e tempistiche dovuti allo spostamento.
Ci stiamo dirigendo verso la conclusione di questa puntata, e nonostante le diverse premesse e gli esempi da analizzare come quello della bottega di Mastro Segalin sono veramente molti, ed è un vero peccato non poterli approfondire tutti.
Nonostante ciò, ad emergere su tutto è forse il disegno complessivo tracciato da questa lenta trasformazione 4.0 sulla nostra società.
Con l'esponenziale progresso tecnologico verificato sì nell'ultimo decennio, l'uomo sta iniziando a fare i conti con uno scenario collettivo, un tempo annoverato solamente nell'immaginario pop del cinema di fantascienza, ma che al giorno d'oggi potrebbe presto diventare una realtà molto concreta.
Gli robot, l'intelligenza artificiale e l'automazione dei processi in senso generale porteranno sicuramente alla scomparsa di alcune mansioni lavorative.
La questione attualmente è piuttosto complicata, tuttavia come già sviscerato nella puntata "IBM: Etica e Fiducia nell'Intelligenza Artificiale", è davvero improbabile che le tecnologie come l'intelligenza artificiale arrivino a sostituire completamente l'uomo nei lavori cosiddetti intellettuali, poiché il processo creativo per arrivare a un determinato risultato consente all'individuo di acquisire conoscenze empiriche senza le quali non avrebbe progresso in senso generale.
Ed ecco il motivo per cui un prodotto artigianale frutto di fasi lavorative e complesse in cui si manifestano i connubi tra creatività e qualità, non verrà mai sostituito da un qualcosa realizzato interamente da una macchina, se non per scopi prettamente dimostrativi.
Ma allo stesso tempo è anche vero che lo sviluppo digitale portato dalla quarta rivoluzione industriale sta iniziando a mutare il rapporto tra artigianato e nuove tecnologie, che questa volta non a livello di servizio ma come sbocco professionale.
Ultimamente, infatti, ad iscriversi all'albo sono sempre più frequenti le piccole imprese che nascono con l'obiettivo di realizzare programmi informatici e siti web, ma che allo stesso tempo si definiscono come aziende artigiana.
Per precisare quanto appena detto, in questo caso può essere utile un parallelismo con il passato e la tradizione.
Oggi, infatti, lo sviluppo di un sito web o di un software in generale può essere paragonato al lavoro di un bravo mobiliere, che realizza un capiente ed ergonomico mobile per ufficio modellato su misura per le necessità di chi lo ha commissionato.
Ed in questo senso l'artigiano si pone dunque in doppio rapporto con la tecnologia, perché se da una parte ne trae vantaggio, consentendo al professionista di creare con la stampa 3D ad esempio o perfezionare alcune tecniche lavorative, d'altra parte la rivoluzione digitale consente di ridefinire gli ambiti e le categorie lavorative rimaste ancorate a tradizioni e canoni ormai superati.
E così si conclude questa puntata di INSiDER - Dentro la Tecnologia.
Io ringrazio come sempre la redazione e in special modo Matteo Gallo e Luca Martinelli che ogni sabato mattina ci permettono di pubblicare un nuovo episodio.
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