
Negli ultimi due anni le nostre abitudini legate alla vita lavorativa e privata sono cambiate drasticamente. E nel bel mezzo della pandemia, i lavoratori della Gig Economy hanno ricoperto un ruolo fondamentale nel dare un senso di normalità e mantenere in vita settori che altrimenti non sarebbero sopravvissuti alla crisi come quello della ristorazione. Proprio questa dinamica ha dato una fortissima spinta al concetto di “Kitchen-as-a-Service” e in questa puntata proveremo a capire come si stanno sviluppando modelli di business, come la Ghost kitchen e la Cloud kitchen, basati sulla tecnologia che rendono le cucine sempre più un servizio.
Nella sezione delle notizie parliamo dell'acquisto degli studi RTFKT da parte di Nike per “entrare” nel Metaverso, di Apple che ha introdotto con iOS 15.2 la gestione dell’eredità digitale e infine di Sky che abbandona il digitale terrestre a favore dello streaming.




Brani
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• Dreaming of Me by Jack Shore & Tollef (feat. Jaime Deraz)
Salve a tutti, siete all'ascolto di INSiDER - Dentro la Tecnologia, un podcast di Digital People e io sono il vostro host, Davide Fasoli.
Oggi proveremo a introdurre due concetti, quello della Ghost Kitchen e della Cloud Kitchen e di come si stanno sviluppando modelli di business basati sulla tecnologia per rendere le cucine sempre più un servizio.
Prima di passare alle notizie che più ci hanno colpito questa settimana, vi ricordo che potete seguirci su Instagram a @dentrolatecnologia, iscrivervi alla newsletter e ascoltare un nuovo episodio ogni sabato mattina su Spotify, Apple Podcast, Google Podcast oppure direttamente sul nostro sito.
Due settimane fa abbiamo parlato di come gli NFT possano essere tra le colonne portanti del metaverso, in quanto sarà possibile vendere oggetti d'arte o di moda, garantendone l'autenticità.
E a questo proposito Nike non si farà sicuramente trovare impreparata.
L'azienda infatti ha da poco acquistato RT FKT Studios, una realtà che sfrutta proprio gli NFT per vendere oggetti virtuali da collezione e in particolare sneakers.
Lo scopo di Nike, infatti, è proprio quello di essere tra le prime aziende a imporsi in settori emergenti, come quello dei non-fungible tokens e del metaverso, creando una linea di abbigliamento virtuale dedicata che potrà essere usata ad esempio per personalizzare il proprio avatar virtuale.
E per fare un esempio proprio a febbraio, RTKFT ha venduto delle sneakers sia reali che virtuali, guadagnando più di 3 milioni di dollari e vendendo oltre 900 NFT.
Quello del metaverso tra l'altro è un mondo ancora tutto da definire, ma la scelta di Nike sembra molto chiara nel voler essere tra i principali brand protagonisti del futuro mondo virtuale.
Viviamo in un mondo fortemente interconnesso, nel quale l'eredità delle persone ormai decedute non equivale più solamente ai classici beni materiali e monetari, ma anche a quelli digitali, composti da account o profili social in cui dimorano contenuti abbandonati e spesso irrecuperabili da parte degli eredi.
Di questo tema ne avevamo già parlato nella puntata C'è vita digitale dopo la morte, dove l'avvocato Svevo Antonini ci aveva spiegato nel dettaglio quali sono alcune tra le diverse soluzioni che ci consentono di gestire in maniera ottimale il nostro patrimonio digitale.
E tra tutte queste, tramite l'ultimo aggiornamento software, si è aggiunta anche quella di Apple, la quale consentirà di indicare fino a 5 utenti che, in caso di morte certificata dal proprietario, avranno la possibilità di ricevere una chiave di accesso per entrare nel suo account e recuperare tutti quei beni digitali che altrimenti sarebbero rimasti inaccessibili.
Qualche giorno fa, Sky ha comunicato che a partire dal 1 aprile 2022, tutti i programmi tv del proprio palinsesto non verranno più trasmessi con il digitale terrestre, bensì tramite internet.
Nelle prossime settimane, dunque, i clienti che attualmente utilizzano Sky tramite digitale terrestre riceveranno un'offerta specifica alla quale verrà abbinato un nuovo decoder, che consentirà la visione del palinsesto di Sky tramite rete internet.
In ogni caso, la piattaforma televisiva ha predisposto anche alcuni canali di backup per gli eventi live, tra cui SkySport Uno e SkySport Calcio, che potranno essere seguiti anche con il digitale terrestre, nel caso in cui la connessione ad internet non dovesse fornire la potenza necessaria per la visione in streaming.
Tale decisione rispecchia alla perfezione la direzione a cui stanno puntando le principali emittenti televisive come RAI e Mediaset, che da diverso tempo stanno investendo sempre più risorse nelle rispettive piattaforme streaming, le quali nei prossimi anni potrebbero diventare la modalità di fruizione di contenuti preferita dagli utenti.
Negli ultimi anni le nostre abitudini legate alla vita lavorativa e privata sono cambiate drasticamente.
Concetti come didattica a distanza e smartworking sono penetrati nella nostra quotidianità come un fulmine a ciel sereno e per diversi mesi hanno permesso a milioni di persone in tutto il mondo di continuare la propria attività lavorativa e scolastica nonostante le restrizioni imposte per la grave situazione pandemica.
In questo lasso di tempo però ci siamo resi conto che le telecomunicazioni hanno reso il lavoro molto più flessibile, consentendo a tutte le persone costrette a lavorare da casa di interagire più velocemente gli uni con gli altri.
Ma al di là delle varie attività telematiche è affiorato recentemente anche il concetto di "gig economy", il quale ha accelerato vertiginosamente l'interesse nel lavoro part time e freelance a discapito di professionisti che richiedono contratti fissi o a tempo pieno.
E nel bel mezzo della pandemia mondiale da covid-19 i lavoratori della gig economy hanno ricoperto un ruolo fondamentale nel dare un senso di normalità e mantenere in vita settori che altrimenti non sarebbero sopravvissuti alla crisi come quello della ristorazione.
Sebbene infatti i dipendenti regolari come camerieri e baristi siano risultati purtroppo superflui durante il lockdown, rider e fattorini hanno contribuito in maniera sostanziale a tenere in galla diverse attività di ristorazione che senza la possibilità di consegnare a domicilio probabilmente oggi risulterebbero chiuse per sempre.
E nonostante l'importanza cruciale che ha ricoperto negli ultimi anni il food delivery, per come si sta approcciando al settore alimentare, resterà sicuramente ancorato alle nuove abitudini di consumo di milioni di persone anche dopo la fine della pandemia.
Anche perché il trend a cui sta puntando questo settore, oltre ad espandere il servizio in centri meno urbanizzati delle città, riguarda la tipologia di cibo che può essere consegnato ai consumatori.
Se infatti qualche anno fa le pietanze più richieste erano principalmente quelle più comode da consegnare, come pizza, hamburger o sushi, la nuova estensione del food delivery pare voglia ricreare in casa, nella maniera più fedele possibile, l'esperienza di un ristorante.
Ultimamente, infatti, un numero sempre maggiore di famiglie ha iniziato a ordinare non più un singolo pasto, ma interi pranzi o cene, che partono dall'antipasto e arrivano fino al dessert.
E proprio per la legge economica di domanda e offerta, ecco che un numero sempre maggiore di ristoranti ha iniziato a concepire il delivery anche in termini di packaging, inserendo ad esempio istruzioni per l'assemblaggio del menù o persino per il completamento della cottura direttamente da casa.
Per queste ragioni, legate principalmente alla diffusione a macchia d'olio del food delivery, sta emergendo nel nostro Paese un nuovo concetto di cucina, che predilige oltre che la preparazione dei piatti cosiddetti fast, anche portate particolari riconducibili essenzialmente all'operato di un vero e proprio ristorante.
Le cosiddette Cucine Fantasma o Ghost Kitchen sono infatti il risultato del consolidamento e della capillarizzazione di servizi di consegni a domicilio come Just Eat, Deliveroo, Uber Eats e Glovo, senza i quali i nuovi format del settore ristorativo come le Ghost Kitchen non potrebbero restare a galla.
Questo nuovo concetto di cucina in realtà non si discosta molto da quello a cui abbiamo sempre fatto riferimento, ovvero tutte quelle postazioni presenti nei ristoranti, che grazie anche a una moda dell'ultimo decennio sono diventati in certi casi una parte visibile dell'intero locale, ma che per forza di cose in un certo periodo sono rimaste nascoste alla clientela esattamente come un fantasma.
Ed infatti le Ghost Kitchen vengono concepite senza alcuno spazio per il pubblico, come le sale d'attesa, le sale da pranzo o comunque posti a sedere per le consumazioni in loco, e all'interno delle quali a lavorare e preparare i piatti sono esclusivamente i cuochi, i vari assistenti e infine i rider.
Dunque anche se oggi si utilizzano diversi termini per indicare questo nuovo format legato al mondo della ristorazione, il concetto che sta alla base del fenomeno è solamente uno, e comprende tutte quelle cucine che vendono le proprie pietanze esclusivamente tramite i servizi di consegna a domicilio.
Ed i vantaggi che offrono queste nuove realtà rispetto a quelle tradizionali a cui siamo sempre stati abituati sono parecchi.
Le cucine fantasma infatti godono di una certa flessibilità in tutti quegli aspetti appartenenti al mondo della classica ristorazione, come la rigidità del menù, che in questo caso può essere modificato molto più agilmente essendo esclusivamente online, proseguendo sia la possibilità di investire meno risorse economiche per la realizzazione di una cucina per il delivery, non avendo appunto costi per l'acquisto di
un ulteriore spazio come le sale per la consumazione o l'assunzione e la paga dei camerieri, costi che in realtà si possono tradurre in un eventuale investimento per migliorare la qualità dei piatti offerti, che al giorno d'oggi rimangono comunque hamburger, pizza o altre portate comode e semplici da realizzare.
Ed infine, ultimo ma non per importanza, è il vantaggio legato alla libertà delle cucine fantasma, che si possono differenziare e concepire in diverse modalità a seconda della necessità di chi utilizza questa nuova modalità di ristorazione.
Come dicevamo prima, infatti, benché si tratti di un concetto univoco, esistono diversi modelli di cucina nascosta, che si sono sviluppati con alcune caratteristiche specifiche.
Il primo fra tutti è il concept della Ghost Kitchen tradizionale.
Questo modello di cucina che funziona alla stessa maniera di tutte le altre cucine fantasma, viene impiegato maggiormente da brand che decidono di acquistare o affettare, esattamente come un classico servizio, cucine per la preparazione di piatti da consegnare a domicilio.
In certi casi, ad approcciarsi a questo tipo di servizi, sono ristoranti che possiedono già una certa esperienza sul campo, i quali hanno nella maggior parte dei casi degli spazi già predisposti alla preparazione di piatti per il delivery, come zone selezionate dalla cucina tradizionale.
Se ci pensiamo, poi tale fenomeno ha raggiunto la massima diffusione, seppur in diretta, in tempi di lockdown, in cui tutte le attività di ristorazione avevano la possibilità di effettuare solamente l'asporto takeaway, o le consegne a casa tramite personale interno, oppure appoggiandosi a servizi di consegne a domicilio come quelli elencati poco fa.
D'altra parte, però, esistono marchi famosi che, nonostante operino in settori completamente diversi dalla ristorazione, hanno deciso di cavalcare l'onda del successo delle Ghost Kitchen, aprendone di fatto una propria.
È il caso di Helbiz Kitchen, la società fondata in Italia leader globale nel settore della micromobilità, ha infatti deciso di sfruttare la propria potenza nel settore degli spostamenti per avvantaggiarsi rispetto agli altri competitors del mondo della cucina, aprendo la più grande Ghost Kitchen del mondo proprio a Milano.
E per rivoluzionare l'esperienza del food delivery sia sul piano gastronomico, sia su quello delle ordinazioni e delle consegne, Helbiz ha scelto di aprire una gigantesca cucina di quasi 2000 metri quadrati che si regge interamente sulla collaudata esperienza nel campo della mobilità elettrica per effettuare le consegne ai propri clienti.
Come prima realtà dove operare, Helbiz ha scelto per la precisione il quartiere milanese di Washington, presso il quale ha deciso di estendere il proprio servizio di consegne a domicilio per un raggio di inizialmente 3 km.
Per quanto concerne l'attività ristorativa, invece, Helbiz ha assunto diversi chef, professionisti e assistenti per la preparazione di 6 tipologie di menù che comprendono hamburger, pizza, insalata, poché, sushi e infine gelato, ma nonostante la circoscritta zona di sperimentazione, il piano di sviluppo
di Helbiz prevede comunque dei lanci successivi anche in altre parti del mondo, come gli Stati Uniti, in città come Washington DC, Los Angeles e Miami, in stati europei fra cui Spagna, Francia e Germania e infine altre importanti città d'Italia come Napoli, Roma e Torino.
Ma come introdotto inizialmente, oltre al tradizionale servizio di Ghost Kitchen promosso da Helbiz, esistono altri concept di cucina fantasma, che potrebbero avere in futuro un ulteriore sviluppo nel campo della ristorazione.
Tra questi troviamo le Ghost Kitchen Multi Brand, in cui diversi marchi appartenenti alla medesima società madre condividono la medesima cucina, magari suddivisa in più zone, con l'obiettivo di ottimizzare e ridurre i costi di gestione.
In altri casi, invece, le cucine fantasma non vengono del tutto nascoste, in quanto oltre al servizio di delivery offrono anche la possibilità di recarsi presso la cucina per ritirare il cibo.
Perciò, come è facile intuire, in questo caso particolare sono necessari spazi più estesi che si traducono in un maggior investimento in termini di design, arredamento e quindi di risorse.
Molto importanti sono infine le cosiddette Cloud Kitchen, ovvero cucine estemporanee che possono essere affittate per periodi più o meno lunghi, esattamente come avviene per un appartamento o qualsiasi altro tipo di servizio.
Al quinterno è possibile avviare la propria attività senza preoccuparsi delle attrezzature necessarie per la preparazione dei menù e alle varie utenze da pagare mensilmente.
Questo modello di cucina fantasma è stato introdotto in Italia da KUIRI, ovvero una startup milanese che consente di affittare laboratori di 15 metri quadrati nelle zone più strategiche di Milano in cui avviare la propria attività di ristorazione in totale sicurezza.
In paesi come gli Stati Uniti, però, le Cloud Kitchen sono realtà presenti sul territorio già da diverso tempo, anche se i casi più noti stanno emergendo solamente da qualche anno, come ad esempio quello del noto youtuber MrBeast, che nel 2020 ha deciso di fondare il proprio virtual brand MrBeast Burger in grado di garantire un servizio di delivery in tutto il Nord America, Canada compreso, più il Regno Unito, grazie esclusivamente al supporto di oltre mille cucine affiliate.
Per concludere, al di là degli altri concept di Ghost Kitchen che potremo continuare ad elencare, questo nuovo format ristorativo è la concreta manifestazione della tendenza nella nostra società ad optare per un modello economico sempre più sostenibile e basato sull'economia circolare, la cui il colonna portante si fonda sul concetto di "as a service", che dopo lo streaming, la mobilità e il cloud ha iniziato ad abbracciare anche il mondo della cucina, per cercare di rendere la nostra società sempre più attenta al consumo e allo spreco di risorse dal valore ormai inestimabile.
E così si conclude questa puntata di INSiDER - Dentro la Tecnologia.
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