
In un mondo sempre più digitalizzato la tecnologia può fornire un apporto in contesti tra i più inimmaginabili. Un esempio, soprattutto in questo periodo invernale, può essere l’integrazione in un impianto di risalita sciistico oppure sopra la più alta ruota panoramica del mondo, in entrambi i casi per fornire servizi ai turisti e una maggiore sicurezza all'impianto. Al contempo è importante tenere in considerazione quali rischi può rappresentare questa integrazione dal punto di vista della cyber sicurezza. Di questi aspetti ci parla Mario Pasquino, Chief Information Officer di Security Trust, un gruppo specializzato nella progettazione e installazione di sistemi integrati.
Nella sezione delle notizie parliamo di cosa è successo a Libero Mail e di NASA che sperimenterà la propulsione termica nucleare.



Brani
• Ecstasy by Rabbit Theft
• Whatever by Cartoon & Andromedik
Il nostro progetto è stato vincente perché abbiamo utilizzato anche qui una tecnologia innovativa.
Abbiamo utilizzato dei beacon USB, ovvero dei piccoli dispositivi che emettono un segnale univoco per ogni capsula.
Questo segnale viene catturato dall'app installata sul dispositivo mobile dell'utente e permette di triangolare la corretta posizione dell'ospite a bordo della capsula.
Salve a tutti, siete all'ascolto di INSiDER - Dentro la Tecnologia, un podcast di Digital People e io sono il vostro host, Davide Fasoli.
Oggi parleremo di due progetti realizzati da Security Trust, che ci faranno capire come la tecnologia può essere integrata in una funivia e sulla più alta ruota panoramica del mondo con l'obiettivo di renderla più sicure e confortevoli.
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Questa settimana è stata veramente difficile per ItaliaOnline, la società che controlla i servizi e-mail Libero e Virgilio.
Con l'obiettivo di migliorare il servizio adeguando sia tecnologie e di storage più innovative, infatti, da domenica i server di gestione delle e-mail sono andati completamente in tilt.
La causa, detta di ItaliaOnline, è stata un bug nel sistema operativo fornito dal produttore della tecnologia adottata.
Non si tratta dunque di attacchi hacker o furti di dati, bensì di un problema interno a cui sia il produttore sia l'azienda hanno lavorato incessantemente per risolvere il prima possibile.
E al momento, infatti, sembra che il bug sia stato risolto e i server di Libero stiano gradualmente tornando operativi.
Operazione che, tra l'altro, va eseguita con molta cautela, in quanto la grande mole di e-mail rimaste in coda per tutti questi giorni può sovraccaricare i server causando ulteriori problemi.
Sfortunatamente, però, nonostante molte e-mail potrebbero arrivare correttamente a destinazione, altrettante, torneranno al mittente o saranno perse per sempre.
Le migliori tecnologie sviluppate dall'uomo trovano spesso applicazione nell'ambito dell'esplorazione spaziale e una fra queste è proprio l'energia nucleare, che, in virtù delle sue elevate potenzialità, verrà impiegata nei prossimi anni per la realizzazione di un nuovo razzo spaziale a propulsione nucleare.
La NASA ha infatti annunciato una collaborazione con DARPA, ovvero l'Agenzia per i Progetti di Ricerca Avanzata di Difesa statunitense, con l'obiettivo di sviluppare per il 2027 una tecnologia di propulsione termica nucleare.
A differenza, infatti, di un motore tradizionale, un razzo che utilizza un reattore nucleare per riscaldare il propellente liquido, ottiene un'efficienza da 2 a 5 volte superiore, il che renderebbe la durata delle percorrenze nello spazio molto più brevi in termini di tempo.
Per queste ragioni, la propulsione termica nucleare per i voli spaziali assumerebbe un ruolo chiave nel raggiungere Marte, dato che un viaggio di 9 mesi per arrivare sul pianeta Rosso si ridurrebbe ad appena 4 con l'utilizzo di questa tecnologia.
Abbiamo già avuto occasione di parlare di cyber security e di quali conseguenze può rappresentare un attacco informatico anche nella vita reale.
E in un mondo sempre più digitalizzato, la tecnologia può fornire un apporto in contesti tra i più inimmaginabili.
Come ad esempio, soprattutto in questo periodo invernale, può essere implementata in un impianto di risalita sciistico oppure sopra la più alta ruota panoramica del mondo per fornire servizi ai turisti e una maggiore sicurezza all'impianto.
Ma il contempo è importante appunto evitare che questa digitalizzazione possa essere controproducente.
Di tutto questo parliamo oggi con Mario Pasquino, Chief Information Officer di Security Trust.
Benvenuto Mario.
Grazie, buongiorno a tutti.
Partiamo dall'inizio e cioè spiegaci di che cosa ti occupi e più in generale chi è Security Trust?
Sì, io sono il CIO del gruppo Security Trust, un gruppo industriale che da oltre 25 anni progetta e realizza soluzioni all'avanguardia nel settore della sicurezza fisica e logica con un servizio altamente specializzato.
Le sinergie tra le quattro aziende del gruppo e l'operatività in settori complementari dai sistemi integrati di sicurezza, alla televigilanza, dallo sviluppo di soluzioni software 4.0 fino alla cyber security, ci permettono di garantire al mercato soluzioni avanzate basate sulle migliori tecnologie disponibili.
Le attuali dimensioni aziendali e la presenza sul territorio ci permettono di affrontare progetti complessi con un alto grado di innovazione interfacciandosi sia con aziende private che con enti pubblici territoriali sia in Italia che anche all'estero.
Ok, noi in realtà ci siamo già incontrati qualche tempo fa ad Aosta durante VisionAlps che è un altro podcast che abbiamo realizzato e in quel caso abbiamo parlato di come i vostri servizi, la vostra competenza, sia stata applicata in un ambito legato appunto alla montagna e cioè nell'ambito degli impianti di risalita a fune, soprattutto che utilizziamo molto spesso appunto soprattutto in questo periodo invernale.
E quindi ci parli proprio di questo aspetto, come può la tecnologia, l'innovazione, la digitalizzazione cambiare, portare dei miglioramenti in un aspetto come questo?
Allora le funivie e in genere i sistemi di trasporto a fune fino ad oggi hanno utilizzato un sistema di segnalazione comando che si avvaleva delle funi proprio come canale di comunicazione trasformando i segnali comandi provenienti dai pulsanti ad esempio, dai fine corsa e dalle logiche di comando in tensione elettriche, tensione elettriche
trasmesse sulla fune, il limite grande di questa tecnologia, una tecnologia ormai antica, mi permetto di chiamarla così, è proprio la larghezza di banda o il throughput disponibile che è nell'ordine di pochi kilobit quindi insufficiente, assolutamente insufficiente per ipotizzare la trasmissione di dispositivi ad esempio IoT, come le telecamere, sensori di bordo, audio, wifi, quindi una tecnologia che rende impossibile sviluppare delle soluzioni per quella che viene chiamata la user experience.
Qualche anno fa abbiamo iniziato quest'idea di apportare l'innovazione di una trasmissione wireless anche al mondo funiviario, al mondo del trasporto funiviario.
Da quest'idea è nato un progetto, questo progetto è stato sviluppato per la prima volta sulla funivia Faloria di Cortina che è stato oggetto di analisi e di un POC, un Proof of Concept durato oltre un anno, POC che poi è stato validato dal MIT, dal Ministero dei Trasporti e ha reso possibile lo sviluppo della stessa soluzione anche sulla funivia Buisson Chamois in Valle d’Aosta.
Fondamentalmente la nostra soluzione utilizza una trasmissione wireless, una specie di wifi, è una trasmissione wireless che utilizza le frequenze dei 5 GHz ma che garantisce la trasmissione dei protocolli di sicurezza basati sullo standard ProfiSafe, quindi siamo in grado con queste tecniche di trasmissione
di garantire l'autenticità e l'integrità dei messaggi che vengono inviati dai PLC di bordo, ovvero quegli oggetti che controllano la chiusura delle porte ad esempio, la situazione della pompa dei freni, sappiamo tutti quello che è successo nella tragedia del Mottarone.
Abbiamo cercato con queste nuove tecnologie di garantire una visibilità dei sistemi di bordo maggiore al caposervizio, al gestore dell'impianto, quindi avere una visione in real-time continua di questi sistemi, averli online e avere un'analisi predittiva su eventuali guasti che possano avvenire.
Ok, quindi ci fai appunto degli esempi pratici, cioè come può un gestore di un'infrastruttura appunto come un impianto di risalita utilizzare questa abbiamo detto maggiore banda che ha rispetto al passato?
Assolutamente sì, questa maggiore banda che arriva fino a circa 100 megabit per ogni veicolo, per ogni vettura, quindi può essere utilizzata sulla cabina di una funivia, può essere utilizzata in applicazioni ad esempio sulle funicolari, abbiamo anche dei progetti in realizzazione nel mondo delle funicolari, solo a Bergamo ad esempio abbiamo tre funicolari urbane adibite al trasporto dei passeggeri, immaginiamo Napoli dove abbiamo 5 funicolari che portano centinaia di migliaia di passeggeri al giorno, solo la funicolare di Napoli-Chiaia fa circa 22.000 passaggi quotidiani di viaggiatori.
Questo sistema quindi garantendo questa banda con questi 100 megabit di banda, cosa ci permette di fare? Beh sicuramente ci permette di trasmettere i flussi video di telecamere in alta risoluzione a bordo, di telecamere all'esterno che possono analizzare il tracciato, quindi prevenire eventuali ostacoli lungo i binari nel caso di una funicolare
o anche di eventuali problematiche lungo il tracciato funiviario, le telecamere che ne inquadrano il carrello che scorre sulla fune, carrello che ci è attaccato alla cabina, ha un'analisi continua delle funi.
Considerate che tutte le mattine un impianto funiviario è oggetto di un'ispezione visiva da parte degli operatori, ovvero quando la funivia entra in funzione, prima di poter caricare i passeggeri è necessario fare un'ispezione visiva di una corsa completa, quindi un andate ritorno, ovvero c'è un operatore che si posiziona sulla cabina, sull'esterno della cabina, in un'area adibita proprio questa ispezione e guarda visivamente lo stato delle ruglieri man mano che la cabina scorre sulle fune.
Con le telecamere non abbiamo più questa persona che la mattina al freddo in situazioni anche di sicurezza, di safety deve stare fuori sulla cabina per vedere lo stato delle rulliere, lo stato appunto dello scorrimento della fune sulle rulliere, perché la telecamera, una telecamera ad alta risoluzione, l'ordine di parecchi megapixel, trasmette in real time tutte queste informazioni visive nella stazione dove c'è la cabina di comando, il pulpito di comando, quindi stando semplicemente seduto davanti al monitor delle telecamere un operatore è in grado di fare questa ispezione.
Immaginiamo i sistemi di bordo di comunicazione sulla funivia di Chamois e sulla funivia di Cortina, è stato implementato un sistema di comunicazione bidirezionale di emergenza, immaginiamo come un citofono ad utilizzo dei passeggeri, oltre a un sistema di comunicazione tra il vetturino, l'operatore di macchina e gli operatori a terra.
Stessa cosa abbiamo realizzato un sistema di diffusione audio, quindi sulla funivia è possibile diffondere dei jingle, ad esempio nel periodo natalizio, sulla funivia di Buisson venivano diffusi dei jingle natalizi.
Tutte queste cose prima erano impensabili, per non parlare poi alla safety vera e propria, quindi ai sistemi di bordo, ai PLC di bordo, che trasmettono a terra, tramite appunto i protocolli sicuri ProfiSafe, tutte le informazioni e permettono agli operatori di terra di interagire in modo bidirezionale con gli strumenti di bordo, quindi permettono anche una funzione bellissima che è l'utilizzo non presidiato dell'impianto.
Immaginiamo una funivia dove abbiamo tre sciatori che devono andare a monte, quanto costa tenere un operatore a bordo per soli tre viaggiatori? La possibilità di operare in modalità non presidiato mi permette fino a 15 viaggiatori di muovere la funivia stando a terra, quindi l'operatore nella cabina di controllo può muovere l'impianto senza avere una persona a bordo con un notevole risparmio per quanto riguarda appunto le risorse in campo,
perché dovete immaginare appunto le risorse in campo, ci sono i turni, ci sono le ferie, quindi non si risparmia su una persona ma si risparmia su un team di persone che possano essere utilizzate per fare magari delle manutenzioni.
Tutto questo grazie appunto a questa nuova tecnologia che ci permette di avere tutta questa barra.
E tutta questa tecnologia però come fa ad essere alimentata, nel senso se siamo su una funivia, dicevamo prima, abbiamo il problema di portare la connettività, avevamo il problema di portare la connettività, però rimane il problema dell'elettricità, come si fa ad alimentare?
Allora tutti questi sistemi sono alimentati con delle batterie presenti a bordo della funivia, batterie che ogni volta che la cabina arriva all'interno della stazione viene caricata con dei sistemi a ricarica rapida, stessa cosa viene anche per i treni delle funicolari di cui accennavo prima, cioè nel momento in cui il treno arriva, il vagone arriva all'interno della stazione, ci sono dei sistemi a contatti striscianti che ricaricano le batterie per il tempo in cui il veicolo staziona appunto, staziona fermo all'interno della stazione.
Queste batterie riescono ad erogare una tensione, addirittura per fare 10 corse in caso di emergenza senza ricarica.
Questo perché? Perché comunque anche a bordo la nostra soluzione prevede dei dispositivi a bassissimo consumo di energia, dei dispositivi chiamiamoli green, che hanno bisogno di pochissimi watt e quindi garantiscono una lunga durata di esercizio.
Ok, invece, cambiando totalmente argomento o forse no, parliamo di un altro progetto che avete realizzato e cioè anche qui l'aspetto legato alla sicurezza, all'intrattenimento anche dei turisti, degli utenti, della ruota panoramica di Dubai Marina, la ruota panoramica più alta al mondo.
In questo caso quale è stato appunto il vostro ruolo?
Allora, per quanto riguarda la ruota panoramica di Dubai, come hai detto è la ruota panoramica più alta al mondo con altezza di oltre 260 metri ed è stata costruita sull'isola di Blue Water Island a Dubai Marina.
Cosa ha fatto Security Trust in questo progetto? Siamo stati coinvolti in questo progetto per realizzare il sistema di, inizialmente il sistema di videosorveglianza e di comunicazione audio a bordo delle 48 capsule.
La ruota è composta da 48 capsule, sono degli ovoidi in cristallo, in vetro, di circa 30 metri quadri.
Ogni capsula è in grado di portare 40 utenti, quindi su ogni giro della ruota abbiamo circa 1900 passeggeri, 1900 ospiti.
Dalla videosorveglianza all'audio siamo stati poi coinvolti in un'altra sfida, la sfida del multimedia entertainment a bordo delle capsule.
Il cliente ci ha chiesto di realizzare un sistema che permettesse la fruizione da parte degli ospiti di contenuti multimediali che dovevano essere "triggerati" ovvero ogni video doveva essere avviato in una determinata posizione angolare.
Il nostro progetto è stato vincente perché abbiamo utilizzato anche qui una tecnologia innovativa, abbiamo utilizzato dei beacon USB, ovvero dei piccoli dispositivi che emettono un segnale univoco per ogni capsula.
Questo segnale viene catturato dall'app installata sul dispositivo mobile dell'utente e permette di triangolare la corretta posizione dell'ospite a bordo della capsula.
Questo garantisce che l'utente riceva sul proprio dispositivo mobile il video corretto relativamente alla sua posizione durante l'intero giro.
Altro plus di questa soluzione è stata la gestione dell'audio nella lingua nativa del dispositivo, ovvero all'interno della capsula sono presenti due monitor su cui vengono proiettati questi video appunto triggerati dalla posizione angolare della capsula.
Questi video sono in inglese, l'audio di questi video è in inglese che è la lingua nativa scelta dal cliente per la diffusione di questi contenuti.
Il cliente poi ha scelto altre tre lingue, l'arabo, il cinese mandarino e il russo, per cui un utente che ha un dispositivo mobile iOS o Android in una di queste tre altre lingue, senza nessun tipo di interazione può ascoltare l'audio relativo ai video che vengono proiettati nella lingua nativa del dispositivo.
Questi due plus sono quelli che hanno fatto vincere il progetto di Security Trust rispetto ad altri competitor anche di fama mondiale rispetto a noi.
Anche in questo progetto la cyber security è stato un altro tassello molto importante, avendo realizzato una rete in hotspot, quindi senza nessun tipo di protezione a livello radio perché appunto è una rete a cui qualsiasi guest che sale a bordo della capsule si deve poter collegare, uno degli aspetti che abbiamo curato alla fine del progetto, ma non di miglior importanza rispetto agli altri è stato proprio quello della sicurezza informatica, in considerazione anche che tutti i dispositivi di bordo, dai climatizzatori, dai sistemi di gestione dell'apertura delle porte, dei sistemi
di apertura delle botole di emergenza sul roof della capsula sono tutti IP, sono ridondati ma sono fondamentalmente IP, quindi sono passibili di un attacco cyber, immaginate cosa possa succedere nel momento in cui un hacker mi apre le porte a 270 metri di altezza, mi spegne i climatizzatori a 270 metri di altezza, considerando che per portare giù una capsula da quell'altezza ci vogliono circa 30 minuti.
È stato calcolato che la temperatura che si raggiungerebbe all'interno di ogni capsula sarebbe di oltre 80 gradi, quindi con morte certa per i passeggeri.
Ok, sì, invece per chiudere questo discorso che abbiamo fatto, dal vostro punto di vista come può la tecnologia di cui ci hai parlato rendere più coinvolgente l'esperienza del passeggero o del visitatore?
Allora, le innovazioni di cui abbiamo parlato, che la tecnologia permette, sono alla base secondo noi di quella che viene chiamata la user experience, dove l'utente diviene proprio lo smart tourist, cioè in grado di interagire con l'ambiente che lo circonda.
Ad esempio proprio per il progetto di Dubai stiamo sviluppando la fase 2 dell'app multimediale che abbiamo sviluppato inizialmente, che offre ad esempio la realtà aumentata, sfruttando la fotocamera dello smartphone un ospite a bordo potrà inquadrare il mondo reale che lo circonda, rendendolo interattivo sullo schermo del dispositivo stesso, io potrò inquadrare il Burj Khalifa ed avere sul mio dispositivo delle informazioni dettagliate sul Burj Khalifa, iniziare a navigare in quelle
che sono queste informazioni dettagliate, quindi non più un mero mirror, cioè una duplicazione dei contenuti che attualmente vengono proiettati sugli schermi di capsula, ma una vera e propria interazione dell'utente stesso con l'ambiente circostante.
Altro sviluppo che stiamo testando, grazie appunto alle tecnologie messe in campo, sono quelle dell'Advanced Virtual Assistant, cioè una vera e propria assistente virtuale realizzata tramite un sistema ad ologrammi, un sistema olografico, di questa ragazza pronta a prendersi carico dei problemi dei clienti a bordo delle singole capsula, questa proiezione olografica, quest'immagine olografica che interagisce quindi con i guest di bordo.
Ok, queste tecnologie immagino possono poi essere applicate anche in altri campi, magari quello dell'ambito delle funivie che citavamo prima?
Assolutamente sì, proprio grazie alla banda disponibile, fondamentalmente queste tecnologie hanno solo un limite, è quello della banda trasmissiva per poter andare a dialogare con i server di terra e quindi dare la possibilità ai server di terra di trasmettere a bordo delle capsule della ruota, della cabina della funivia, del vagone della funicolare, poter trasmettere, avere banda sufficiente a poter trasmettere tutte queste informazioni che essendo appunto informazioni
multimediali che contengono quindi video, contengono audio, contengono fotografia ad alta definizione, fondamentalmente hanno bisogno di tanta banda, cosa che prima appunto rispetto ai pochi kilobits disponibili era impensabile anche solo immaginarlo.
Va bene, grazie allora Mario per averci raccontato questi esempi tangibili e concreti di come la tecnologia può essere implementata.
Grazie a voi, alla prossima.
E così si conclude questa puntata di INSiDER - Dentro la Tecnologia.
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