
Ora più che mai le città sono al centro di importanti dibattiti sul loro impatto ecologico e sulla necessità di renderle più vivibili, efficienti e sostenibili. Eppure questa transizione non sempre è attuabile così linearmente perché ogni nazione ha adottato i principi che più riteneva idonei allo sviluppo dei propri insediamenti industriali e abitativi. Per capire come questo problema possa essere risolto, vogliamo parlare di una corrente che si pone come sfida quella di riconvertire l’efficienza delle città, il Neourbanesimo, che ha l'obiettivo di progettare spazi pensando in anticipo alla crescita della popolazione e ad un uso più consapevole del territorio, con quartieri più percorribili a livello pedonale, senza trascurare allo stesso tempo la forte valenza del mezzo pubblico.
Nella sezione delle notizie parliamo di cuffie bluetooth in qualità lossless per tutti grazie ai nuovi chip di Qualcomm, della Spagna che punta a bloccare Telegram temporaneamente e dell'Unione Europea che vuole rilanciare l’energia nucleare.




Immagini
• Foto copertina: Freepik
Brani
• Ecstasy by Rabbit Theft
• Omen by Cartoon x Time To Talk (Ft. Asena)
Salve a tutti, siete all'ascolto di INSiDER - Dentro la Tecnologia, un podcast di Digital People e io sono il vostro host, Davide Fasoli.
Oggi parleremo di Neourbanesimo, un movimento che ha come obiettivo quello di cercare e individuare le migliori soluzioni da implementare nelle città per renderle più sostenibili, circolari e in grado di accogliere un numero sempre maggiore di persone.
Prima di passare alle notizie che più ci hanno colpito questa settimana, vi ricordo che potete seguirci su Instagram a @dentrolatecnologia, iscrivervi alla newsletter e ascoltare un nuovo episodio ogni sabato mattina su Spotify, Apple Podcast, YouTube Music oppure direttamente sul nostro sito.
Qualcomm ha introdotto i nuovi chipset Bluetooth S3 ed S5 Gen 3 che rappresentano una svolta nell'audio Bluetooth, consentendo la trasmissione di audio Hi-Res a 24 bit 48 kHz attraverso il codec AptX Lossless.
Questa tecnologia, precedentemente limitata ai dispositivi di fascia alta, diventa ora accessibile anche ai dispositivi di fascia media, aprendo le porte ad un'esperienza audio superiore per un pubblico più ampio.
Grazie alla compatibilità con la tecnologia Qualcomm Sound Platform, questi chipset offrono un suono cristallino e dettagliato, arricchendo ulteriormente l'esperienza audio Bluetooth.
Inoltre, il chipset S5 Gen 3 presenta la cancellazione del rumore di quarta generazione di Qualcomm, garantendo un'esperienza ancora più immersiva.
Questa innovazione rappresenta non solo un miglioramento nell'audio Bluetooth, ma anche un'opportunità per gli utenti di godere di un suono di alta qualità senza necessariamente dover investire in dispositivi di fascia alta.
L'alta corte della Spagna ha deciso di sospendere la piattaforma di messaggistica Telegram in tutto il paese a seguito della denuncia sporta da parte di emittenti televisivi, principalmente spagnole, tra cui figura anche Mediaset.
In particolare, Telegram è stata accusata di permettere ai suoi utenti la pubblicazione e la condivisione non autorizzata di contenuti protetti da copyright, chiulando in questo modo le leggi sul diritto d'autore.
L'entità del provvedimento è rispecchiata dal numero di utenti che dovrebbero essere coinvolti, ovvero 8,5 milioni di profili.
Nonostante l'imposizione della corte, però, il servizio risulta ancora funzionante e probabilmente si farà di tutto per evitare di arrivare a concretizzare una decisione così estrema, sospendendo a livello nazionale un servizio di messaggistica fondamentale come Telegram.
Lo scorso 21 marzo si è tenuto a Bruxelles il primo summit internazionale sul nucleare, in collaborazione con la International Atomic Energy Agency.
In questa occasione, 32 paesi tra cui l'Italia, hanno firmato una dichiarazione che punta a rilanciare lo sviluppo dell'energia nucleare nel mondo, ma soprattutto in Unione Europea.
Dichiarazione auspicata anche dalla Presidente della Commissione Europea, Von der Leyen, che ha invitato i paesi dell'Unione a investire in questa tecnologia.
In Italia, in particolare, è stata istituita la piattaforma nazionale per un nucleare sostenibile, con la volontà di poter riprendere la produzione di questo tipo di energia nel nostro Paese.
L'Italia, infatti, vanta eccellenze sia nel settore della ricerca che nella produzione industriale nel campo nucleare, tra cui, per citarne una, il centro di ricerca ENEA, che abbiamo intervistato proprio su questo tema.
Da quell'intervista con l'ENEA, infatti, è emerso che l'energia nucleare è un'energia pulita e il suo sviluppo, anche con reattori di nuova generazione, come gli Small Modular Reactor, è fondamentale per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione previsti per il 2050 e ottenere grandi quantità di energia più sicura, pulita ed economica.
Quando oggi passeggiamo in una città, camminando sui marciapiedi e osservando la disposizione e l'organizzazione degli edifici, non riusciamo a renderci conto di quanto sia stato complesso, nel corso dei decenni, se non dei secoli, organizzare il territorio, assecondando progressivamente i mutamenti e la rapidità del progresso tecnologico e sociale della nostra società.
In questo senso, la prima rivoluzione industriale ha rappresentato un punto di svolta epocale per l'evoluzione delle città.
Prima di allora, infatti, i centri urbani erano per lo più di dimensioni relativamente contenute, con un'economia basata prevalentemente sull'agricoltura e sull'artigianato.
Ma con l'avvento delle fabbriche e delle nuove tecnologie produttive, si è arrivati ad un rapido inurbamento, con masse di persone che affluivano dalle campagne verso i nuovi centri industriali alla ricerca di lavoro.
Questo processo ha posto le città di fronte ad enormi sfide in termini di sovraffollamento, igiene, alloggi e infrastrutture, anche perché le condizioni di vita per la classe operaia erano spesso disumane, con abitazioni fatiscenti e mal sane, mancanza di servizi di base e un inquinamento crescente.
Per porre rimedio a queste problematiche furono necessarie importanti riforme urbanistiche e sociali, per migliorare gradualmente la situazione.
A questo scopo la pianificazione urbanistica fu individuata come strumento strategico per perseguire un'ottimale organizzazione spaziale di edifici e servizi.
La pianificazione però non deve essere interpretata come semplice strumento o come una tecnica.
Essa è anche una filosofia mirata all'organizzazione dell'attività, delle esigenze e delle risorse allo scopo di ottimizzare e di rendere idoneo tutto il sistema ambientale di pertinenza di ogni essere vivente.
Se tale definizione pare essere una logica insita nel pensiero umano, l'applicazione di tale concetto alla realtà territoriale, come abbiamo visto, si è compiuta solo negli ultimi decenni, anche perché l'esigenza di pianificare emerse proprio quando si cominciò a intuire che gli interventi umani sul territorio - non coordinati tra loro - mancavano anche di effetti positivi nel lungo periodo.
In Europa in particolare le due guerre mondiali hanno avuto un impatto drammatico sulle città, causando enormi distruzioni a causa dei bombardamenti aerei su larga scala, e molti centri urbani, soprattutto in Europa, hanno dovuto affrontare le sfide della ricostruzione post-bellica, dando vita a nuove concezioni urbanistiche e architettoniche ispirate ai principi del razionalismo e del funzionalismo.
Il fenomeno dell'urbanizzazione si è ulteriormente intensificato nel secondo dopoguerra, portando ad un'espansione senza precedenti delle aree metropolitane, e questo ha comportato di conseguenza nuove sfide per la pianificazione legata alla mobilità, all'inguinamento atmosferico, alla gestione dei rifiuti, fino alla sostenibilità ambientale, attualmente uno degli aspetti maggiormente considerati nell'organizzazione funzionale del territorio.
Oggi, più che mai, le città sono al centro di importanti dibattiti sul loro impatto ecologico e sulla necessità di renderle più vivibili, efficienti e sostenibili.
Ad esempio concetti come Smart City, mobilità sostenibile e architettura verde stanno guidando molti progetti di riqualificazione urbana, verso la ricerca di un equilibrio tra sviluppo economico e tutella dell'ambiente.
Eppure questa transizione non sempre è attuabile così linearmente, perché ogni nazione, con relative città, ha adottato i principi che più riteneva idonei allo sviluppo dei propri insediamenti industriali e abitativi.
Esempi di mancanza di conformità tra le modalità di sviluppo degli abitati li troviamo anche all'interno di un singolo paese, come ad esempio negli Stati Uniti, nei quali gli Stati della California e New York sono contrapposti, oltre che geograficamente parlando, anche in termini di organizzazione degli spazi.
Gran parte della crescita urbana in California è infatti avvenuta secondo un modello di sviluppo suburbano sparso e a bassa densità, con quartieri residenziali separati dai centri di lavoro e dai servizi, rendendo difficoltosi, se non impossibili, gli spostamenti a piedi o in bicicletta.
Dall'altra, lo Stato di New York, e in particolare l'omonima città, hanno abbracciato un modello di sviluppo urbano compatto e verticale, con altissima densità abitativa e predominanze di edifici condominiali.
Ciò ha reso New York City un esempio virtuoso di efficienza della rete di trasporto pubblico, ma fortemente problematico per tutte le altre questioni legate al sovraffollamento.
Dunque, i modelli di suburbanizzazione californiano e urbano centrico new yorkese sono due esempi di pianificazioni che hanno puntato a massimizzare l'efficienza di alcuni aspetti, a discapito di altri, rendendoli dunque poco scalabili alle città del futuro, che sono orientate sempre di più alla circolarità e ridotto impatto ambientale.
Perciò, a causa delle radici storiche e dei modelli di pianificazione di un determinato paese e dell'espansione a macchia d'olio dei centri urbani, che sta avvenendo oggi, sarà sempre più complesso rendere più circolari le grandi metropoli.
Ad oggi, una corrente che si pone come sfida quella di riconvertire l'efficienza delle città è il nuovo urbanesimo, o neourbanesimo, che guarda caso sia sviluppata negli Stati Uniti a partire dal 1980, proprio, per far fronte ai problemi emersi con la terza rivoluzione industriale.
L'obiettivo di questo movimento è quello di progettare spazi pensando in anticipo alla crescita della popolazione e ad un uso più consapevole del territorio con quartieri più percorribili a livello pedonale, senza trascurare allo stesso tempo la forte valenza del mezzo pubblico.
La suburbanizzazione che caratterizza la California, ma anche altre città di tutto il mondo, è fortemente in contrasto con il principio del neourbanesimo, anche perché questo modello di espansione comporta una forte frammentazione del territorio che impedisce ai cittadini di poter ridurre al minimo la percorrenza tra la propria abitazione, la sede di lavoro e altri luoghi di interesse.
La suburbanizzazione ha avuto, e ha tuttora, costi sociali e ambientali notevoli, ed è quindi un fenomeno che deve essere affrontato immediatamente se vogliamo vivere in città più sicure, resilienti, sostenibili e in grado di accogliere un numero maggiore di persone.
Anche perché ciò comporta un consumo di terreno che potrebbe invece essere utilizzato per aumentare il verde pubblico o per potenziare altri servizi essenziali per la società.
Dunque, i principi del neourbanesimo sono gli stessi condivisi dai progetti delle famose città dei 15 minuti, che puntano a valorizzare le periferie e il decentramento e a creare spazi urbani più a misura d'uomo.
Per agire su questi fronti, il neourbanesimo propone come soluzione la progettazione di quartieri con elevata densità abitativa, ma allo stesso tempo con un mix di funzioni essenziali come quelle commerciali, lavorative e residenziali poste a distanza pedonale.
Se si riesce a promuovere la mobilità pedonale sarà perciò più fattibile la creazione di una rete stradale interconnessa a grana fine, ovvero con marciapiedi ampi e piste ciclabili per favorire una mobilità più leggera e sicura.
Nonostante questo stravolgimento impositivo della mobilità e della vivibilità di un'area urbana, il neurbanesimo non metterà in secondo piano il contesto storico e l'identità culturale, bensì lo valorizza incentivando l'espansione di lizia basata su criteri architettonici e di design tipici del territorio.
Di esempi virtuosi di città o quartieri basati sui principi del neourbanesimo ne esistono parecchi.
In Europa questo movimento coincide con il rinascimento urbano, che parte intorno al 1992 e che porta alla realizzazione di nuove comunità come Alta de Lisboa in Portogallo o la Val d'Europe in Francia.
Quest'ultima ad esempio non è semplicemente un quartiere residenziale, bensì integra abitazioni, uffici, negozi, servizi pubblici e aree ricreative in un'unica area compatta e ad uso misto del suolo.
Le abitazioni e le diverse funzioni poi sono state concentrate in uno spazio relativamente ristretto per favorire la vicinanza e la “walkability” riducendo così la necessità di spostamenti con l'auto.
In tutto ciò non è stata trascurata l'identità architettonica, la quale richiama elementi della tradizione francese e locale con tetti spioventi e facciate con mattoni a vista per conferire un senso di coerenza estetica.
La Val d'Europe rappresenta uno dei primi e più ambiziosi esperimenti di nuovo urbanesimo realizzati in Europa, che cerca di conciliare crescita urbana, qualità della vita e sostenibilità ambientale.
Tuttavia, gran parte delle città del futuro dovranno necessariamente adattarsi, seguendo i principi del nuovo urbanesimo, per affrontare le sfide ambientali, sociali ed economiche poste dall'urbanizzazione contemporanea.
In primo luogo sarà fondamentale promuovere uno sviluppo urbano compatto e ad alta densità, evitando l'eccessiva dispersione edilizia e la suburbanizzazione che genera spreco di territorio, dipendenza dall'auto e costi levati per le infrastrutture.
Ma allo stesso tempo i nuovi insediamenti urbani dovranno preservare e integrare le risorse ambientali e paesaggistiche esistenti, mantenendo l'identità culturale e storica tramandata dal passato.
Per ciò, per promuovere questo nuovo modello urbano sarà necessario un forte impegno da parte delle istituzioni, pianificatori e sviluppatori immobiliari nell'adottare regolamenti e incentivi adeguati.
Saranno indispensabili, infine, campagne di sensibilizzazione per i cittadini sui vantaggi di questo stile di vita più sostenibile, anche perché le città neotradizionali, ispirate al neo-urbanismo, potrebbero rappresentare la chiave per coniugare sviluppo economico, coesione sociale e rispetto dell'ambiente nelle aree metropolitane del XXI secolo.
E così si conclude questa puntata di INSiDER - Dentro la Tecnologia.
Io ringrazio come sempre la redazione e in special modo Matteo Gallo e Luca Martinelli che ogni sabato mattina ci permettono di pubblicare un nuovo episodio.
Per qualsiasi tipo di domanda o suggerimento scriveteci a redazione@dentrolatecnologia.it, seguiteci su Instagram a @dentrolatecnologia dove durante la settimana pubblichiamo notizie e approfondimenti.
In qualsiasi caso nella descrizione della puntata troverete tutti i nostri social.
Se trovate interessante il podcast condividetelo che per noi è un ottimo modo per crescere e non dimenticate di farci pubblicità.
Noi ci sentiamo la settimana prossima.



